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Analisi Egloghe - Garcilaso de la Vega, Appunti di Letteratura Spagnola

Analisi delle egloghe in italiano di Garcilaso de la Vega

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 05/01/2019

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4.5

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Scarica Analisi Egloghe - Garcilaso de la Vega e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! SEGRE: ITINERARIO: TEMA: LUGAR: Egloga 1 Dedicata al vicerè di Napoli, don Pedro de Toledo, composta nel 1534. I nomi assegnati ai due pastori ed alle ninfe sono tutti d’origine classica, tranne Galatea. Salicio = anagramma di Garcilaso. Ha una breve introduzione, dedica e due estesi interventi, ciascuno a carico di un pastore. Inizia con l’argomento ed i nomi dei pastori, va avanti con i temi ed i termini che torneranno in corso d’opera, come la caccia e l’edera. I due lamenti hanno stessa lunghezza e numero di strofe ma si differenziano per finalità: Salicio vuole abbandonare il mondo perché Glatea non è più sua (è scappata con un altro), Nemoroso vuole morire per raggiungere Elisa (morta). Galatea è solo nominata all’inizio e poi basta se non attraverso aggettivi ed attributi. Salicio ripercorre la sua storia come presa di coscienza negativa: Galatea è perfida ma ciò è nascosto dalla bellezza e dalla passione della donna che lo ha tradito. Silicio: parte dalla donna per concludersi con il lugar. Nemoroso: il contrario. Le ultima strofe dei due lamenti si concludono con la decisione di lasciare il lugar. I due pastori, con tono dolce ed armonioso, ‘’dulce lamentar’’, cantano il tema della solitudine amorosa. Per Nemoroso la vita è un peso, la morte è quindi soluzione e speranza per ricongiungersi con l’amata. Per Salicio invece la morte è la conclusione del suo dolore. Nel lamento di Salicio ci sono solo i due amanti posti frontalmente (anche se idealmente perché Galata non c’è), in quello di Nemoroso ci sono altri attori come se Nemoroso avesse bisogno di incolpare degli estranei. (Collegamento a Petrarca: Chiare, fresche e dolci acque = Corrientas aguas puras, cristalinas). Il lugar è il loro posto nel mondo. Vi è quattro volte. Due volte per raccontare del momento felice in cui Salicio aveva Galatea ed Elisa era ancora viva, le altre due per la soluzione. Nemoroso invoca l’amata morta e le chiede di accellerare i tempi per morire dopo un ‘’largo apartamiento’’. EGLOGA II Scritta nel 1534, la più lunga delle tre egloghe, 1885 versi. La sua forma dialogata e l’azione in cui si svolge la forma più o meno si avvicinano a quella del teatro. Terzine incatenate, il verso è endecasillabo con rima interna. Questa volta sono tre i pastori che intervengono nel poema: Albanio, Nemoroso e Salicio, vi è anche un pastoroa Camila. L’opera è divisa in due parti: 1. Il pastore Albanio racconta l’amore fra lui e sua cugina Camila. Tale amore non era corrisposto e gli altri due pastori Nemoroso e Salicio formulano una serie di parole per provare a consolare l’infelicità di Albanio. 2. Si sviluppa partendo dal verso 1154 fino alla fine del poema. Qui, il pastore Nemoroso realizza un lungo discorso sul mago Severio (precettore del Duca de Alba), sul vecchio Tormes e sulla Casa de Alba, elencando con una lunga numerazione le loro virtù e le eroicità dei propri membri. Albanio impazzisce al rifiuto di Camila e cerca di abbracciare la sua immagine nella fonte. Qui intervengono Salicio e Nemoroso che decidono di portarlo dal saggio Severo, che in precedenza aveva già curato Nemoroso. Da qui si sviluppano due estese narrazioni: 1) Albanio, che racconta a Silicio il modo in cui trascorreva il tempo con Camila, l’amore che nasceva verso di lei ed i tentativi di suicidio di fronte al rifiuto di essa. 2) Nemoroso che tesse l’elogio della famiglia d’Alba attraverso un’urna mostrata dal fiume tormes a Severo. Pur essendo composta da tanti elementi differenti, ha una struttura lineare, in cui sono mescolati diversi generi testuali tra cui la commedia, la tragedia e l’elegia. Vi sono anche metriche diverse: 879 versi in terzine, 902 con rima interna e 104 in stanze. L’argomento è distrubuito fra i quattro interpreti dell’azione: Salicio e Nemoroso (secondo i critici rappresentano entrambi Garcilaso), Albanio (probabilmente Bernardino, fratello minore del duca d’Alba) e Camila (forse cugina di questi). Nell’elogio della casata d’Alba in particolare si narra dello scontro tra Fernando di Toledo e Solimano. Egogla legata a Sannazaro.
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