Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Analisi Film - Monografico Film Festival, Appunti di Storia Del Cinema

Analisi dei 10 film da portare all'esame di Istituzioni di Storia del Cinema con Prof. Piredda (LIMED-Linguaggi dei Media). Parte monografica dell'esame sui Film Festival.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 18/09/2022

alice-tomarchio
alice-tomarchio 🇮🇹

4.5

(2)

3 documenti

1 / 18

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi Film - Monografico Film Festival e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! Monografico - Film Festival e film Frankenstein (Id., James Whale, 1931) Mostra d’Arte Cinematografica Internazionale, Venezia 1932 (prima ed.) La Mostra nasce nel 1932 per rispondere a diverse necessità: - accreditare il cinema come arte, nasce infatti all’interno della Biennale ovvero istituzione che promuove le novità più rilevanti all’interno di diverse arti (architettura, danza, musica) - contrastare il successo e l’influenza del cinema americano in Europa - rivitalizzare la location di Venezia come meta turistica dopo la perdita del turismo soprattutto straniero dopo il crollo della borsa di Wall Street. La prima edizione si apre il 6 agosto 1932 mentre ora la Mostra avviene a fine agosto. L’evento è pensato per essere biennale e si chiama Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica fino al 1936. Contrariamente a come avviene oggi al tempo era necessario che fosse proprio l’industria cinematografica di un paese a presentarsi con il meglio della propria produzione in essere. Il termine esposizione ci ricorda che inizialmente non è una gara, non c’è nessuna competizione, giuria o premi, questo fino al 1936. Nella prima edizione le nazioni presenti sono 9 e 39 sono i film in programma (per la maggiore USA). Tra queste opere troviamo Frankenstein, opera ispirata dal romanzo di Mary Shelley, romanzo in 3 volumi pubblicato nel 1818 che ebbe subito un grande successo venendo anche adattato per il teatro. Con l’arrivo del cinema nel nuovo secolo, arrivano anche gli adattamenti cinematografici: - Frankenstein (Thomas Edison Company, 1910, USA) - Life Without Soul (Joseph W. Smiley, 1915, USA) - Il Mostro di Frankenstein (Eugenio Testa, 1921, ITA) Per arrivare all’opera di Whale dobbiamo però partire dal suo antecedente teatrale: Frankenstein: An Adventure in the Macabre del 1927 in Inghilterra. Carl Laemmle Jr, figlio del presidente e fondatore della Universal, vede lo spettacolo e pensa possa adattarsi anche al cinematografo. Ne compra i diritti per l’adattamento cinematografico pensando di rinnovare il successo avuto con Dracula (Tod Browning, 1931) e di utilizzare proprio come protagonista l’attore di quello stesso film (Bela Lugosi rifiuta però la parte e si cerca un altro attore). James Whale è un regista americano ma ha grande interesse per l’espressionismo tedesco e in particolare per Paul Leni, suo collega alla Universal. Secondo il biografo di Whale, l’esperienza in un campo di prigionia della Prima Guerra Mondiale ha fortemente condizionato i temi della sua carriera cinematografica. Nel passaggio dal comando al film possiamo notare alcune differenze: - Dall’idea di riproduzione (naturale) femminile alla produzione (tecnologica) maschile: da Mary Shelley a James Whale. - Una sostanziale riduzione dei personaggi femminili (soprattutto madri e figure materne) - Nel romanzo il mostro non è cattivo per natura, ma perchè capisce di essere inviso da tutti; nel film ha il cervello di un criminale, quindi la cattiveria fa parte della sua natura. - Nel romanzo il mostro uccide un bambino perchè lo prende in giro (e invece si illudeva di farne un amico), nel film una bambina innocente che invita il mostro a giocare. - Nel romanzo si descrive la creazione di un mostro femminile ma nel film non ve ne è traccia. Ma da dove arriva questo mostro? Oltre che dalla rimando di Mary Shelley, dal punto di vista cinematografico abbiamo come antecedenti di Frankenstein: Cesare del Dottor Caligari, Golem e Maria di Metropolis… (espressionismo tedesco). Il mostro è stato metafora dei reduci della Prima Guerra Mondiale. Ma anche macchine e guerra come espressione imperfetta del progresso (civiltà ma anche lato oscuro). Visione della sequenza di creazione del mostro e dell’incontro con la bambina ai margini del villaggio. Un elemento importante da analizzare in. Questo film è certamente la strategia promozionale. Il prologo “rimprovera” il personaggio principale del film che persegue la scienza “senza fare i conti con Dio”, cercando così di evitare possibili critiche al film. L’uscita del film si accompagna poi a trovate non comuni, innovative: - ambulanze inviate nelle sale cinematografiche 1 - attrezzature medie tenute pronte - frequenti comunicati stampa sulle donne che svengono in sala - attori che camminano per le strade vestiti come il protagonista Anche da un punto di vista di casa di produzione Frankenstein si colloca all’interno di un processo di comunicazione molto interessante che ci spiega come non è sempre detto che tra film dello stesso genere debba per forza esserci un conflitto: essere parte di un filone di successo può solo portare del beneficio alle mio opere portando nuovamente gli spettatori in sala. —> Visione trailer di Dracula (T. Browning, 1931), Frankenstein e La mummia (K. Freund, 1931). Tema della censura: - Il film è sottoposto a modifiche, anche dopo la sua prima uscita in sala (es: la sequenza dell’omicidio della bambina e quella della creazione del mostro) - Il film fu vietato in alcune aree (parti dell’Australia e della Cecoslovacchia) e drasticamente tagliato nella maggior parte dei mercati (compresa l’Italia anche se a Venezia il film era stato presentato in versione integrale). Ma l’accortezza della Universal fu di usare anche questi problemi di censura come strumento pubblicitario. Frankenstein fu un enorme successo al botteghino e creò un’ondata di invasione di mostri al cinema. Il finale è un po’ ambiguo perchè nonostante la morte del mostro (censura favorevole al finale drammatico per il cattivo) si prelude ad un sequel. La Universal realizzerà: - La moglie di Frankenstein (J. Whale, 1935) - Il figlio di Frankenstein (R. V. Lee, 1939) - Il terrore di Frankenstein (E. C. Keton, 1942). Nel corso degli anni verranno poi realizzati altri omaggi e adattamenti. Accadde una notte (Capra, 1934) Mostra d’Arte Cinematografica Internazionale, Venezia, 1-20 agosto 1934 (II ed.) —> ultima edizione a cadenza biennale e prima edizione competitiva, nasce infatti la coppa Mussolini. Sono presenti 17 nazioni per un totale di 81 film tra lungo e cortometraggi. Accadde una notte rientra nel genere della screwball comedy ovvero la commedia dei sessi in cui un uomo e una donna dopo un’iniziale ostilità si innamorano. Si tratta di un genere che ripone molta importanza nei dialoghi che sono rapidi e ricchi di allusioni. Quello che emerge da questi film è la grande capacità dei registi di aggirare la censura facendo capire ciò che non può essere mostrato. Esiste un testo molto noto scritto da Stanley Cavell, Pursuit of Happiness del 1981, in cui alcuni film della screwball vengono analizzati sotto la lente della psicoanalisi e in cui l’autore arriva a definire il genere come “commedia del ri-matrimonio”. Questo perchè spesso in questi film la coppia è composta da due che in passato sono già stati fidanzati (es. La signora del venerdì) o sono coppie che si trovano in una situazione molto simile a quella di un matrimonio (come nel caso di Accadde una notte dove i due si devono fingere una coppia durante un viaggio). Cavell mette anche in evidenza come queste commedie siano centrate sul personaggio femminile ma, in particolare, questo personaggio femminile compie durante il film un processo di maturazione e di presa di coscienza rispetto alle proprie capacità. La screwball comedy può essere perciò visto anche come un romanzo di formazione con protagonista una donna. Questo ci porta a ragionare sul grande maturamento della figura femminile nella società novecentesca, in particolare agli occhi di un pubblico americano che con questo genere mostra le nuove e diverse possibilità di percorso, gli orizzonti della donna. Accadde una notte è il film che inaugura la screwball comedy, realizzato con un budget molto basso (casa di produzione. Columbia —> minors) e un difficile iter produttivo a causa del difficile rapporto tra i due protagonisti. L’opera ha grande successo per critica e pubblico, vincendo clamorosamente agli Oscar, e il regista Frank Capra, anche grazie alle sue opere successive, diventa il cantore dell’”uomo comune” americano rappresentando sul grande schermo i valori più profondi dell’America degli anni ’30 e ’40. I temi importanti di questo film sono: - Scontro tra maschile e femminile inteso come scontro di classe (lei ricca e ignorante sul m ondo, lui giornalista squattrinato) - La figura femminile: alla ricerca di una propria autonomia (da bambina viziata a scontro con le difficoltà della vita e del mondo) - La screwball comedy e il codice Hays: una raffinata lezione di stile su come aggirare la censura e al tempo stesso solleticare la fantasia dello spettatore. 2 - Jean Gabin, volto del Realismo poetico e più in generale volto rappresentativo del cinema francese degli anni Trenta. Analisi scena iniziale: Il film si apre con un cartello che avvisa lo spettatore sui temi, sull’antefatto, quello che vedremo è un film che ci spiegherà perchè il protagonista è chiuso in una stanza e ha commesso un omicidio. È come se il regista sentisse l’esigenza di avvisare lo spettatore della particolare narrazione degli a eventi. Ci viene mostrata l’ambientazione dall’esterno e poi entriamo nel palazzo. Si vede un uomo che cade dalle scale e muore, un cieco assiste alla scena e chiama aiuto, non si conosce l’identità della vittima né l’accaduto. La tromba delle scale è un elemento visivo che ricorre molto all’interno del film e la vediamo spesso molto popolata nelle scene dagli abitanti del palazzo e poi dalla polizia. Sempre inquadrata dall’alto (plongee) ci da senso di vertigine e potrebbe essere interpretata come metafora della condizione del protagonista (che vediamo soffrire di incubi e sprazzi di ricordi) ma anche dello spettatore che deve ricostruire pezzo dopo pezzo gli antefatti che hanno portato all’omicidio. Altro elemento è la connotazione fin da subito di mistero, di indagine, di ricerca della verità e non è un caso che il primo testimone sia proprio un cieco —> Carné ci comunica un’impossibilità dello spettatore, a questo momento del film, di comprendere le ragioni che hanno spinto il personaggio a commettere l’omicidio ma anche, più in generale, l’impossibilità di entrare in modo chiaro nell’animo del personaggio e capire il mistero della sua vita e del suo gesto. Ultimo elmetto importante del film che vediamo fin da questa prima scena è la folla, dapprima degli abitanti del palazzo e poi il resto del quartiere. Solo al minuto 6 vediamo il nostro protagonista, spesso con il volto attraversato da ombre (figura misteriosa) e con una pistola che subito lo fa connotare come un personaggio cattivo da parte dello spettatore (solo attraverso i flashback scopriranno la verità). Quello che è chiaro è che comunque andrà la vicenda per lui le cose non andranno bene, rimane comunque un assassino nonostante le possibili ragioni “morali”. Tutto il film gioca sul tema del rispecchiamento e del doppio: - François/Françoise (il protagonista maschile e la protagonista femminile hanno lo stesso nome). - François/Valentin (il protagonista e il suo antagonista sono uno l’opposto dell’altro in amore, ad esempio, ma anche nel lavoro). - Françoise/Clara (le due donne che ruotano attorno al nostro protagonista sono molto diverse: la prima ingenua, la seconda più matura). - François/folla (François è uno dei tanti, non si distingue in maniera netta dal resto della folla). - La folla/gli spettatori (la folla è un rispecchiamento dello spettatore, loro infatti assistono senza sapere cos’è realmente accaduto e vogliono scoprirlo). - La prigione fisica/la prigione mentale. Il suicidio finale del protagonista è, secondo alcuni studiosi, una metafora del destino dei francesi di classe media di fronte ad una società, un governo ed un’economia che non si cura di loro (senso di abbandono da parte delle politiche francesi e di fallimento del Fronte Popolare). Nella seconda scena analizzata vediamo infatti il protagonista dialogare con la folla in un ipotetico dialogo che sembra simboleggiare tutto il popolo francese. Notorius - L’amante perduta (A. Hitchcock, 1946) Festival di Cannes, 20 settembre - 5 ottobre 1946. L’idea del Festival di Cannes nasce, in realtà, molto prima rispetta alla sua realizzazione, ovvero nel 1938 quando molte nazioni tra cui Stati Uniti e Francia ebbero dei problemi con la Mostra di Venezia. Per la scelta della location del festival cercarono un posto che potesse essere turistico quanto lo era Venezia. I primi nomi furono infatti Nizza e Biarritz ma alla fine si scelse il piccolo paesino di Cannes. Dopo le prime decisioni del 1938, la prima edizione si sarebbe dovuta svolgere a settembre 1939, edizione che dovette annullata a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La prima edizione avvenne solo nel 1946, sempre a settembre, della durata di 15 giorni. Ad oggi Cannes ha invece luogo a maggio. 5 Fin da subito abbiamo una connotazione internazionale con 44 film in concorso, una giuria internazionale e un premio: la palma d’oro. Tra queste opere troviamo Notorius di Alfred Hitchcock, regista inglese ormai da qualche anno trapiantato produttivamente in America. Il film non ottiene alcun premio ma, confermato dalla critica, questo è il film più riuscito della carriera del regista fino a quel momento. Hitchcock noto per una sceneggiatura tecnica molto previdente (storyboard molto curati nel dettaglio), in questo caso ha realizzato delle inquadratura diverse da come le aveva pensate (es. scena con il dolly che ci porta dalla cima delle scale alla chiave nella mano della protagonista). Questo film era uno dei 4 che per contratto Hitchcock dovette girare sotto la produzione di Selznick, un produttore molto autoritario e presente sul set. L’intervento di Selznick (anche se limitato) si vede nella scarsità di azione (soprattutto violenta), nella netta demarcazione dell’amore tra i due protagonisti e nella scelta di non girare il finale che prevedeva la morte della protagonista. Questo film ha poi giustamente anche molti elementi hitchcockiani: - Il doppio: Alicia/Devlin, Alicia/signora Sebastian, Alicia/Alexander, Devlin/Alexander, Alicia patriottica/Alicia cattiva. - Lo sguardo: il potere della visione. - Il cattivo per bene (Alexander): uomo che rappresenta il male ma che formalmente, esteriormente, sembra un personaggio positivo. - La madre dominatrice e crudele, fin troppo presente nella vita dei figli. Anche da un punto di vista stilistico il film rappresenta l’inizio della fase più gloriosa del cinema del regista: - è frequentissimo il primo piano, la luce soft, di contro allo spazio spesso bidimensionale e dichiaratamente fasullo: importa la psicologia dei personaggi e tutto è funzionale a questo. - Prevalgono le scene a due (poche quelle con più persone) - La soggettiva comincia ad acquistare una decisiva importanza come modalità di visione e del desiderio. La soggettiva deformata diventa un topos, con il risultato che il personaggio spesserò deve male. Ma vedere male comporta come prima conseguenza quella di non conoscere e interpretare correttamente se stessi e il mondo. - Le dinamiche di sguardo diventano sintomo di dinamiche psichiche e pulsioni, il nuovo privilegiato per la messa in scena di processi legati alla formazione dell’identità (anche sessuale). Si è poi molto discusso sulla rappresentazione della figura femminile nel cinema di Hitchcock e tutto ha inizio dagli studi sulla psicologia femminista: - In Visual Pleasure and Narrative (1975), il saggio che ha fondato la teoria femminista-psicoanalitica del cinema, Laura Mulvey afferma che le dinamiche dello sguardo su cui si fonda il cinema di Hitchcock esemplificano in maniera paradigmatica il funzionamento del cinema classico, ossia: - Poiché lo sguardo esprime sempre il punto di vista del personaggio maschile, lo spettatore non potrà che identificarsi con esso, diventando complice, suo malgrado, del suo modo di agire. - Il cinema classico è costruito per soddisfare il piacere dello spettatore/sguardo maschile - Qualche anno dopo Michael Renov (1980) analizza Notorious applicando questa teoria e la conferma affermando che nel film ci sono due personaggi maschili dominanti (Devlin e Alexander) che costruiscono due immagini femminili di Alicia: la donna devota e la donna traditrice. - Veronica Pravadelli (2003) sostiene, invece, che il film spinge all’identificazione con il personaggio femminile di Alicia. Secondo la Pravadelli infatti Notorious, considerando il punto di vista del personaggio di Alicia, può essere diviso in 5 parti che sono tra loro quasi specularmente distribuite —> schema O/S-/S+/S-/O: Nella parte centrale Alicia è soggetto di sguardo attivo (S+): è la fase investigativa all’interno di casa Sebastian; nel segmento che precede e che segue è soggetto di sguardo passivo (S-), mentre all’inizio e alla fine è oggetto passivo di sguardo altrui (O). Soggettiva emotiva: la mdp interpreta il desiderio che la protagonista ha di scoprire la verità (bottiglie sul tavolo). È poi molto interessante anche la relazione che si viene ad instaurare tra i personaggi principali uomini del film: Devlin e Alexander. Il personaggio di Alexander è il maschio, secondo Hitchcock, con cui è più facile simpatizzare: da un lato perchè i suoi sentimenti per Alicia sono sinceri e dichiarati, dall’altro perchè vive un’esperienza molto simile a quella di Alicia, con la quale prioritariamente ci identifichiamo: - come lei Alex viene scoperto inconsapevole e diventa vittima di schemi altrui 6 - Entrambi hanno un rapporto conflittuale con il genitore di sesso opposto e mancano dell’altro, con il quale sarebbe più logico il processo di identificazione quindi di crescita. Alex, che di fatto vive all’ombra della madre dalla quale quasi dipendente, è il primo mama-boy di Hitchcock e il suo rapporto con Alicia è votato al fallimento quasi da subito. Mentre Alicia riesce a staccarsi dal padre, innamorandosi di Devlin, Alex non riesce a dividersi dalla madre, tanto da condividerne anche il tragico destino. Devlin è l’esatto contrario del padre di Alicia : segue la legge e in qualche modo Alicia si deve innamorare di lui per poter crescere e riscattarsi. Ci sono alcuni momenti più significativi del film: - La prima apparizione di Devlin: la posizione dello spettatore. - La cena di presentazione di Alicia a casa Sebastian, articolata in 6 parti corrispondenti a spazi diversi e da una progressiva immobilizzazione del corpo della protagonista. - Il furto della chiave giocato tutto sullo sguardo: la costruzione del suspense. Il MacGuffin: spesso Hitchcock utilizza dei piccoli elementi all’interno dei suoi film che servono a far andare avanti la narrazione ma che, nell’economia complessiva del film, servono a poco. In questo caso il contenuto delle bottiglie ovvero l’uranio, del quale non sappiamo a cosa servisse ma non è necessario per la compresa del film. Germania anno zero (R. Rossellini, 1948) Locarno Film Festival, 1948 (III ed.) Questo festival nasce nel 1946 e che si contrassegna subito per l’originalità dell’offerta della programmazione. Attualmente il Festival Sun appuntamento importante soprattutto per chi guarda i festival con un’attenzione per il pubblico e meno per il mercato. È un appuntamento che vanta un record: il più grande schermo all’aperto d’Europa, la piazza principale di Locarno arriva ad ospitare anche 8000 spettatori. In particolare il Festival è tra le prime manifestazioni a guardare con interesse al cinema italiano che in quel periodo si caratterizza per tutte quelle opere che oggi definiamo neorealiste. Nel 1946 viene presentato Roma città aperta di Rossellini (che aveva già vinto un premio a Cannes nello stesso anno). Nel 1948 approda Germania anno zero che vince il Pardo d’oro come miglior sceneggiatura originale. Con il seguire delle edizioni del festival si è poi caratterizzato per una particolare attenzione anche al cinema orientale e sudamericano, cinematografie che al tempo non avevano alcun mercato reale nel tessuto europeo. Roberto Rossellini esordisce da autodidatta in giovane età girando brevi documentari di taglio naturalistico. - Le sue capacità vengono ben presto messe al servizio della nazione con la realizzazione della cosiddetta “trilogia della guerra o fascista”: La nave bianca (1941), Un pilota ritorna (1942) e L’uomo della croce (1943). - Abbiamo poi la “trilogia resistenziale”: Roma città aperta (1945), Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Le novità di questi film non risiedono solo nelle tematiche, di racconto del complesso periodo che l’Italia sta vivendo, ma anche nello stile rivolto alla de-drammatizzazione, all’essenziale, uno stile che segue una narrazione non sempre lineare e che spesso lasciano molto sorpreso lo spettatore (es. morte di Pina in Roma città aperta). - La “trilogia esistenzialista”: Stromboli (Terra di Dio) (1950), Europa ’51 (1952) e Viaggio in Italia (1954). La riflessione dell’autore diventa sempre più intimista, protagoniste dei suoi film sono donne (spesso interpretate da Ingrid Bergman) che attraversano un processo di crescita interiore normalmente in contrasto con il mondo esterno. - Successivamente la produzione di Rossellini non si ferma passa al mondo della televisione con una forte impronta didattica come se, con i suoi film, volesse portare la storia alle fasce più umili e ignoranti della popolazione italiana. —> Quest’ultima fase mette ancor più in risalto una carriera altalenante in quanto a favore del pubblico e della critica. Quello che possiamo riconoscere a quest’autore, oltre alla realizzazione di alcune tra le opere più importanti al mondo, è la capacità di cimentarsi con formati e linguaggi diversi. 7 Gli elementi portanti del film sono: - Gli uomini sono i garanti di un ordine secolare all’interno del quale le donne possono condurre i propri giochi meschini - Le donne non hanno alcuna dignità e perdono umanità - L’ambientazione claustrofobia che non lascia possibilità di scampo - Un uso particolare del sonoro che contrasta con la rigidità dell’ambientazione Sono presenti all’interno alcuni elementi simbolici importanti: - Le lanterne e i rituali. Il cerimoniale di accensione e spegnimento simboleggia il privilegio delle concubine prescelte ma anche la precarietà della loro condizione. La centralità delle lanterne emerge ancora più chiaramente quando vengono coperte: indicano disonore ma comunque solo le mogli possono esibirle (e dunque tramite di essere ribadire il proprio potere sulle serve). - La casa. La struttura del palazzo suggerisce un processo di omologazione cui le mogli sono soggette. Le singole care rivelano dettagli diversi che comunque non bastano a eliminare l’impressione di trovarsi in un palcoscenico in cui le donne devono esibire la loro identità illusoria. Lo spazio in lanterne rosse e punto di vista simile al Panopticon di Foucault: la costruzione dello sguardo —> inquadrature simmetriche, con il soggetto sempre al centro, solo una soggettiva, inquadrature neutre, spesso dall’alto Anche il sonoro ha un uso particolare: desiderio (massaggio ai piedi), libertà e prigione (canto). Memento (c. Nolan, 2000) Sundance Film Festival (XXIII ed.): - 1978: nasce a Salt Lake City (Utah). - 1981: si sposta a Park City (Utah), località sciistica (si svolge infatti in inverno, a gennaio). - 1985: il festival viene gestito amministrativamente dal Sundance Institut di Robert Redford - 1989: vince il premio del pubblico Sex, Lies and Videotape (S. Soderbergh), poi vincitore della Palma d’oro a Cannes. È il primo film indipendente di successo globale. - 1999: viene presentato The Blair Witch Project, uno dei casi più clamorosi e intelligenti di promozione cinematografica e incredibile successo al botteghino. Nell’edizione del 2001 coltre a Memento viene presentato un altro film cult ovvero Donnie Darko di Richard Kelly. In questa edizione il festival presenta una selezione di 40 film in programma anche in digitale: è uno dei primi esempi di film festival online. Memento dopo il Sundance: il film non ottiene molto successo al botteghino ma è selezionato in altri festival e agli Oscar ottiene 2 nomination (miglior sceneggiatura originale e miglio montaggio), inoltre è notato dalla critica che ne evidenzia da subito l’originalità. Diventa in breve un cult tra gli appassionati e il primo film puzzle di Nolan. Christopher Nolan, regista inglese ormai adottato di produzione americana, firma quasi tutte le sue opere con il fratello Jonathan (sceneggiatore) e la moglie Emma Thomas (produttrice). Il primo film è Following (1998), un noir girato in b/n a bassissimo costo che vince vari premi in diversi festival cinematografici, conquistando anche una calorosa accoglienza da parte della critica. È grazie al successo di Memento che Steven Soderbergh gli affida la regia di Insomnia (2002), remake hollywoodiano di un thriller psicologico norvegese. Nel 2003 viene a sapere dal suo agente che la Warner Bros. vorrebbe girare un nuovo capitolo della saga di Batman e si presenta dai produttori con una proposta su come rilanciare il franchise: è l’inizio del successo globale —> trilogia del cavaliere oscuro. Il titolo del film Memento ci fa già capire che l’autore giocherà con il tema della memoria: - Il protagonista è affetto da un disturbo della memoria - La struttura narrativa cerca di imitare il suo modo di percepire la realtà - Lo spettatore è invitato a rivivere la condizione del protagonista ma astraendosi da esso e ricostruendo il senso del film (è una sfida). Il montaggio di Memento: - La normale relazione cosa effetto viene capovolta secondo un movimento a spirale, con il tempo che scorre in due direzioni diverse contrassegnate da colori differenti e che si rincontrano a metà del loro procedere (es. le sequenze a colori si costruiscono secondo lo schema D-E, C-D, B-C, A- B). - Nolan è molto attento che lo spettatore non si perda davvero e agevola la percezione cronologica grazie ad una serie di indizi (si vedano i titoli di testa). 10 - Risputò ad altri film (come Matrix) che giovano sulla stessa intersecazione di piani, Quito spettatore non è invitato a identificarsi fino in fondo con il personaggio perchè Leonard vive una patologia e noi dobbiamo distaccarci da lui e ricostruire il senso di quanto vediamo. Il regista disegna diversi profili del protagonista Leonardi, corrispondenti a 3 piani narrativi e a 3 frangenti della sua vita: 1. Sequenze in b/n: metodico investigatore che vuole smascherare Sammy Jakins, affetto dalla sua futura malattia e suo doppio. 2. Sequenze in b/n nell’albergo: Leonard, colpito dalla sua patologia, si racconta telefonicamente ad un interlocutore sconosciuto. 3. Sequenze a colori: l’eroe (buono?) alla ricerca spasmodica di vendetta per sua moglie. Altro importante elemento del film è proprio il corpo di Leonard che custodisce , attraverso segni e simboli che lo marchiano, la sua memoria o quello che ne rimane. La difficoltà sta che quei segni non gli possono dire tutta la verità perchè soggetti a interpretazione falsata dall’assenza di una consequenzialità temporale, gli raccontano sempre la stessa storia portandolo a confondersi. I tatuaggi non sono quindi un segno caratterizzante ma delle istruzioni, dei segni di debolezza. Tema chiave del film è infine il doppio: il caso di Sammy Jakins ci viene presentato come anticipazione e spiegazione della patologia di Leonard. Alla fine però Teddy insinua un dubbio: Sammy è Lenny, sua moglie è sopravvissuta all’aggressione ed è morta per sua stessa mano tramite ripetute iniezioni di insulina. Potrebbe essere la verità ma anche l’ultima manipolazione di Teddy. Roma (Id., Alfonso Cuaron, 2018) Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (75° ed.) La mostra di Venezia oggi: - Accoglienza a formati insoliti (è il primo festival di fascia A ad aver introdotto una sezione sul VR) e a player digitali (come Netflix). - Un piccolo mercato ma con grandi ambizioni: Venice Production Bridge - Apertura di una “scuola” destinata a cineasti emergenti: Biennale Cinema College. Negli ultimi anni Venezia è stata al centro dell’attenzione per quanto concerne all’ammissione dei film prodotti da piattaforme digitali. La diatriba inizia nel 2017 quando due film prodotti da Netflix sono esclusi dalla sezione principale al festival di Cannes dopo essere stati ammessi (Okja di J. Bong e The Meyerowitz di N. Baumbach). Nel 2018 Venezia non solo ammette i film realizzati da Netflix ma questi vincono pure dei premi: Leone d’oro a Roma di Cuaron e miglior sceneggiatura per The Ballad of Buster Scruggs dei fratelli Coen. Alfonso Cuaron : - Nel 2000 col mercato messicano è al settimo posto nel mondo per numero di schermi ma la maggior parte dei titoli immessi nel paese proviene dagli USA. - Nello stesso periodo inizia il successo internazionale de “los tre amigos”: Iñàrritu, Del Toro e Cuaron. - Cuaron continua a rappresentare il suo Messico e a lavorare nel suo paese ma è definibile come un autore transnazionale, cioè in grado di muoversi in sistemi produttivi diversi e di creare suggestive commistioni di generi e tendenze cinematografiche diverse (film intimisti come Roma ma anche più commerciali come Harry Potter). Roma ha una storia interessante, infatti: - Nel 2018 viene rifiutato da Cannes - Sempre lo stesso anno Barbera lo accoglie a Venezia e vince il Leone d’oro - Vince 252 premi nel mondo - Agli Oscar vince 3 premi, tra i quali miglior film straniero e miglior regia - Distribuito da Netflix ha anche una breve distribuzione in sala segnalandosi come film evento. Il film è la storia di una famiglia borghese ma in particolare della serva Cleo che lavora per questa famiglia composta da una coppia ormassi alla fine del rapporto e i loro 4 figli. Il film nasce da esperienze personali di Cuaron, racconta l’ambiente in cui è cresciuto e alcuni episodi sono proprio tratti dalla sua vita (es. scena del salvataggio dei 2 bambini in acqua da parte della protagonista). Allo stesso tempo però il film è debitore del Neorealismo italiano, a partire proprio dal titolo Roma che in realtà indica un quartiere di Messico City ma riporta al film Roma città aperta. 11 Un altro evidente riferimento è dato dall’uso del b/n e dall’idea di dare spazio alla classe sociale più umile rappresentata da Cleo. Molti sono i rimandi al film Umberto D. (De Sica, 1952) con la domestica che ne era protagonista ma soprattutto al modo in cui lei viene rappresentata (momenti quotidiani). L’attenzione a figure marginalizzate (storicamente e politicamente) ha contrassegno inoltre il film all’attenzione dell’opinione pubblica: la stessa protagonista, che non è un’attrice professionista, è stata la prima nativa messicana candidata agli Oscar. È poi molto evidente nel film la solidarietà nell’universo femminile non solo tra Cleo e la padrona di casa ma anche tra le altre figure femminili. L’uomo si dimostra invece sempre manchevole a partire dal padrone di casa fino al ragazzo con cui Cleo intesse una relazione o il medico del parto. L’elemento dell’acqua che ritorna spesso durante il film sembra poi rappresentare un elemento purificatore. Dal punto di vista stilistico il film è estremamente ricco: - Inquadrature-quadri (molti dettagli ed elementi che fanno muovere molto lo sguardo dello spettatore all’interno dell’inquadratura). - Effetti speciali al servizio del naturalismo: campi lunghi e piani sequenza. - Importanza della dimensione sonora: spesso i movimenti della mdp sono preceduti o accompagnati dalla presenza di un suono fuori campo che avvisa lo spettatore di un cambiamento d’attenzione nell’imminente (il sonoro è molto curato). 12 LE FUNZIONI DEL FILM FESTIVAL
 - Promuovere opere di qualità TORONTO FILM FESTIVAL, premio del pubblico, ha un mercato cinematografico. PARASITE, vincitore a Venezia 2019
 EVENEMENT, vincitore Venezia 2021, regista femmina PETIT MAMAN, festival del CINEMA DI ROMA, 2021. CODA, miglior film e regia al SUNDANCE.
 Film che hanno un’attenzione mediatica che non avrebbero avuto senza manifestazioni. - Incontri tra autori, distributori ecc. luoghi di mercato. A fianco ai festival principali si svolgono dei mercati cinematografici: appuntamenti in cui ogni produttore presenta le opere che ha messo in cantiere e i distribuiti vanno lì per comprarli, valutano i progetti e fanno un’offerta. Può essere anche un’occasione per mettere in cantiere nuovi progetti. - Promozione del territorio ci sono festival che si legano così tanto al territorio che ne prendono il nome. Altri hanno cambiato il volto di alcuni paesaggi tipo Giffoni festival, chiamato ora GIFFONI OPPORTUNITY, festival che si svolge a Giffoni Valle Piana (SA), quando ospita il festival, si trasforma. Gubitosi ha investito sul paese, ha creato un polo produttivo, MULTI MEDIA VALLEY. Ha contratti a tempo indeterminato. Alberto Barbera ha contratto a scadenza annuale, promotore del Festival di Venezia. Altro esempio: Sundance che si svolge nello Utah a South Lake city a gennaio perché è una località sciistica che aveva bisogno di essere rivitalizzato.
 Il rapporto con il territorio si può giocare su 3 livelli: - è una costruzione dell’immagine del territorio o partire dal valore reputazionale del festival cinematografico - impatto turistico diretto - impatto economico sulle imprese del territorio - Vetrine per attori e registi tipo red carpet - Sostegno e formazione per nuovi autori e progetti. I festival finanziano giovani autori, restasti svantaggiati, offrono scuole creano nuovi talenti che daranno fama al festival in futuro. I festival sono luoghi di mercato, si svolgono mercati cinematografici, appuntamenti in cui ogni produttore attraverso trailer, brief, teaser presenta le opere in cantiere e i distributori vanno li per comprarli valutando il progetto, in base alla mission della casa di produzione scendono ad accordi. occasione per mettere in cantiere nuove progettualità.
 Il salone del film, luogo di incontro e possibili contrattazioni e vendita. meno incisivi sul mercato sono sundance e locarno, oggetto di polemica per aver perso la carica rivoluzionaria. non hanno tensione mediatica necessaria. TIPOLOGIE DI FESTIVAL SI DIVIDONO I FILM FESTIVAL TRA GENERALISTI E TEMATICI: alcuni orientati al mercato altri al pubblico. generalisti Toronto, Cannes, Berlino, Venezia e festa del cinema, Locarno (che sono più popolari) tematici
 business
 audience Il FARIST dipende da un’associazione, ha un esercizio, ha una casa di distribuzione per film orientali e ha aperto una sua piattaforma streaming. FARISTSTREAM con abbonamenti ridotti. Il TRIBECCA DI NEW YORK, nato nel 2002, per far rinascere il quartiere dopo il crollo delle torri per un appuntamento glamour. Si hanno film mai visti da nessuno, appena usciti da archivi. CINETECA DI
 15 BOLOGNA CON IL CINEMA RITROVATO E IL FESTIVAL DI PESARO nato nel 64, festival che va contro il modello veneziano, ospita autori emergenti. Arrivano autori del Sudamerica. La mostra pubblica un libro di approfondimento, tutti gli anni, sui temi portanti sui film dell’anno. IL RUOLO DELLA FIAPF La FIAPF (Fédération Internationale des Producteurs des Films), è un’organizzazione di produttori che, dal Secondo dopoguerra, esercita una sorta di controllo sulla qualità e natura dei film festival, catalogati in: - Competitive Film Festivals (es. Venezia, Cannes, Berlino...) festival competitivi - Competitive Specialized Film Festivals (es. Torino Film Festival, Brussels International Fantastic Film Festival ...) festival competitivi tematici - Non Competitive Film Festivals (es. Toronto, Festa del Cinema di Roma, London Film Festival) festival non competitivi. - Doc & Short Film Festivals (Oberhausen, Tampere...) documentari e cortometraggi Per partecipare ad un festival si risponde ad un bando, presentando l’opera e il comitato di selezione ne prende visione. L’istituzione riconosce l’altra istituzione e nel momento in cui entro in un festival acquista di credibilità. Il Sundance in America ospita film non creati dagli studios. (dipende dall’opera).
 Per vedere se un film è andato bene si noterà dal giudizio del pubblico, dalla storia del film successivo al festival, i premi, l’atmosfera. Dati non oggettivi che si ottengono da ricerche sociologiche. Biglietti del film, proiezioni in sala ma i festival non hanno questi tipi di risorse, sono autoreferenziali. CHI LAVORA IN UN FILM FESTIVAL
 - team artistico-scientifico-curatoriale: si occupa della costruzione dell’offerta culturale (direttore creativo, selezionatori, consulenti...)
 - team di produzione: amministrazione, ospitalità, fundraising...
 - team tecnico: allestimento degli ambienti, gestione dello svolgimento del programma da un punto di vista tecnico, movimento copie...
 - team di servizio: accoglienza, sicurezza ecc.
 Non dimentichiamo la comunicazione, interna (es. ufficio stampa, social del festival ecc.) ed esterna (critica cinematografica, media generalisti, addetti stampa di singoli film e star). MANAGEMENT DEL FESTIVAL Come ogni evento, un festival si organizza in cinque fasi: 1. ideazione: la definizione dell’idea, delle sue caratteristiche distintive, degli obiettivi, degli strumenti e delle risorse necessari per il loro raggiungimento 2. attivazione: l’analisi della fattibilità del progetto e, contemporaneamente, la conduzione delle prime azioni operative volte a fissare i paletti fondamentali per lo svolgimento e la riuscita dell’evento 3. pianificazione: tutti gli elementi dell’evento raccolti e valutati nelle due fasi precedenti vengono riorganizzati in piani di lavoro dettagliati e specifici. 4. esecuzione: il festival ha luogo e va portato a termine 5. valutazione: si esamina il lavoro svolto, si analizzano i risultati per vedere se corrispondono agli obiettivi 
 immaginati e l’impatto dell’evento sul territorio e sugli investitori. 
 STAKEHOLDER: 
 - chiave: soggetti che hanno un ruolo centrale nel festival e possono intervenire sulle dinamiche decisionali (es. i promotori e i lavoratori impegnati nella sua organizzazione)
 - istituzionali: agiscono al di fuori dell’evento e hanno una funzione soprattutto di controllo e supporto (i media, le istituzioni, i finanziatori ecc.)
 - marginali: di contorno al progetto e quindi poco decisivi (i fornitori, il settore turistico ecc.)
 16 - operativi: soggetti coinvolti attivamente nel progetto, ma con scarsa influenza sulle decisioni (gli spettatori e, in una certa misura, gli operatori del settore cinematografico e audiovisivo). FINANZIAMENTO: può essere:
 - pubblico comune, regione, governo (Ministero della cultura, Unione Europea- Europa Creativa)
 - privato sponsor, fondazioni bancarie, crowdfunding(processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di organizzazioni e persone). ASSESMENT: - il giudizio del pubblico (es. il premio del pubblico, se presente, o i commenti sui social)
 - gli effetti che il festival può avere sulla vita di un film nel lungo periodo
 - l’atmosfera, l’emozione, del clima di gioia diffusa che si respira dentro un festival quando questo avviene in presenza e risponde alle aspettative dei suoi spettatori
 Ma esistono parametri oggettivi? LA MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA La Mostra nasce nel 1932 per rispondere a diverse necessità: ✓  accreditare il cinema come arte ✓  contrastare il successo e l’influenza del cinema americano in Europa ✓  rivitalizzare la location di Venezia come meta turistica 
 LA STORIA DELLA MOSTRA DI VENEZIA 
 - 1932: prima edizione, cadenza biennale. L’evento si intitola Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica fino al 1936 - 1934: appaiono i premi e diventa annuale - 1935: l’evento diventa anche terreno di affermazione politica (e la Russia non partecipa fino al dopoguerra) - 1936: introduzione della Giuria internazionale - 1938: aumenta la pressione del fascismo (i film americani non partecipano più, ma le star sì); vincono i premi 
 più ambiziosi i film italiani e tedeschi - 1951: viene accreditato come Festival A dalla FIAPF - 1968: contestazioni (sulla scia di quelle scoppiate a Cannes) che vedono coinvolti molti registi e intellettuali, oltre agli studenti - Anni Settanta: edizioni dimesse, mutile. Il festival non si svolge nel 1973, 1977 e 1978 - 1979: l’evento presenta un nuovo statuto e inizia un periodo felice che perdura ancora oggi - 2012: nasce il Venice Production Bridge - 2020: è l’evento più prestigioso a svolgersi in presenza dopo l’avvento del Covid-19 
 IL FESTIVAL DI CANNES 
 La prima edizione del Festival di Cannes si sarebbe dovuta svolgere nel 1939, ma slitta al 1946. L’evento nasce per diverse ragioni tra cui il desiderio di risarcire il cinema francese della mancata attenzione a Venezia, offrire un palcoscenico per il cinema dei Paesi non graditi a Venezia e creare una nuova meta turistica. LA STORIA DEL FESTIVAL DI CANNES 1951: viene accreditato come Festival A dalla FIAPF - 1946: prima edizione - 1959: nasce il Marché international du film - 1962: nasce la sezione della “Semaine de la Critique”, dedicata agli autori emergenti 17
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved