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ANALISI "IL FUMO", DA LA COSCIENZA DI ZENO, Esercizi di Italiano

Capitolo 3 de La coscienza di Zeno, "Il fumo". analisi e risposte alle domande:la madre, il complesso di edipo, l'ultima sigaretta, Olivi, ironia.

Tipologia: Esercizi

2020/2021
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Caricato il 10/05/2021

fabiana_h._passero
fabiana_h._passero 🇮🇹

4.6

(24)

7 documenti

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Scarica ANALISI "IL FUMO", DA LA COSCIENZA DI ZENO e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! “IL FUMO” – SVEVO, ANALISI 1. La situazione che da origine a questo vizio è collegata al personaggio di Giuseppe, un suo coetaneo, a cui venivano date sigarette dal padre. Così Giuseppe le offriva spesso al protagonista, che iniziò a rubarle. Egli comincia a fumare perché lo fa il padre e perché glielo proibisce. In effetti, il genitore con la sua disattenzione non aveva impedito completamente a Zeno bambino di fumare, né aveva saputo porsi come valido modello di autorità; la madre se ne era forse resa addirittura complice. In conclusione, accendere una sigaretta significa per Zeno ribellarsi al padre ed emanciparsi da lui. Ma Zeno si macchia anche di “incapacità”, e la sigaretta costituisce una sorta di autogiustificazione e alibi alla propria incapacità esistenziale. 2. La madre viene introdotta al verso 43; come detto quest’ultima sembra complice del marito e infatti Zeno insiste spesso sul sorriso della madre che, dotata di senso pratico, è bonaria e comprensiva nei confronti del marito. L’accostamento della figura materna a quella della moglie è giustificabile attraverso la teoria psicoanalitica del “complesso di Edipo”, Freud parla di complesso edipico, quando il bambino ama la madre e prova odio per il padre. Il bambino imita il padre nel tentativo di conquistare la madre, l’impossibilità di sostituirsi al padre provoca un sentimento negativo che deve essere superato spostando la propria libido verso un oggetto diverso dalla madre, così facendo il bambino supera il complesso edipico e acquisisce la propria identità e capacità relazionale. Zeno è stato un nevrotico e ha sofferto del complesso edipico. 3. L’autoinganno consiste nel continuo rimandare il momento in cui smettere: stabilire la data fatidica gli consente nel frattempo di fumare senza sensi di colpa e di assaporare meglio la nicotina dell’“ultima” sigaretta, sebbene la sfida contro la propria volontà sia regolarmente perduta. Zeno scrive anche dei tempi dell'università in cui provò invano a smettere, perchè forse a piacergli era più il proposito della fatidica ultima sigaretta che smettere di fumare realmente e, di conseguenza, la sua vita fu un susseguirsi di promesse non rispettate. Zeno comprende che la nicotina è stata per tutta la vita un alibi per non essere diventato l’uomo ideale e forte che avrebbe voluto essere. Cerca vanamente di liberarsene e di attuare saggi proponimenti, ma è proprio l’alternanza caotica di buoni propositi e di ricadute a sottolineare la malattia della volontà e la debolezza del personaggio. 4. Zeno è colto dal dubbio di avere riversato sul fumo la colpa della propria incapacità;si chiede cioè se il fumo non abbia funzionato da capro espiatorio della sua generale inettitudine;se fosse riuscito a smettere di fumare sarebbe divenuto davvero un uomo forte e ideale? Non c'è risposta sicura,e non c'è neppure la convinzione che una risposta sia possibile e necessaria:la vera risposta sta,nell'ironia indulgente del vecchio che ha imparato a sorridere della vita e di ogni suo contenuto.
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