Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Analisi "Papà Goriot" di Honoré de Balzac, Appunti di Letteratura

Analisi del libro Papà Goriot di Honoré de Balzac. Potete consultare una versione aggiornata gratis sul mio sito personale volupia.it

Tipologia: Appunti

2015/2016

In vendita dal 26/02/2016

Alessandra.Gallia
Alessandra.Gallia 🇮🇹

4.8

(25)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi "Papà Goriot" di Honoré de Balzac e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! Honoré de Balzac - Le père Goriot (1834) - analisi del testo Honoré de Balzac può essere comparato a un demiurgo, un dio creatore. Infatti in una trentina d'anni ha prodotto un'opera gigantesca, La Comédie humaine (1842), composta da 2209 personaggi e 91 libri. Si tratta di una grande ambizione letteraria quella di rappresentare un affresco della società della sua epoca, di descrivere le differenti specie sociali e umane, perché, come scrive nella prefazione alla Comédie, tale idea ebbe origine da un confronto tra l'umanità e l'animalità. Scrive infatti <<la società somiglia alla natura. La società non fa forse dell'uomo, a seconda degli ambiti nei quali la sua azione si dispiega, tanti uomini differenti di quante sono le specie della zoologia? Le differenze tra un soldato, un operaio, un amministratore (...) sono altrettanto degne di considerazione di quelle che contraddistinguono il lupo, il leone, l'asino (...). Come esistono le specie zoologiche, sono sempre esistite e sempre esisteranno le specie sociali.>> Il titolo è ambizioso perché fa esplicitamente riferimento alla Divina Commedia di Dante Alighieri, ma invertendo le priorità: è l'uomo il centro dell'edificio balzacchiano. Nel termine comédie egli fa riferimento al teatro, ma il vero teatro non è quello del mondo dove l'uomo gioca un ruolo, in cui il gioco e le false sembianze sono le regole che garantiscono la riuscita sociale? L'ambizione di Balzac è quella di fare un romanzo totale che piaccia al poeta, al filosofo e alle masse e che permetta di capire la <<ragione del movimento della società>>. Si basa sul sistema di ritorno dei personaggi e ha uno schema di base che divide i testi in studi di costume (che comprendono le scene di vita privata, di provincia, parigina, politica, militare, di campagna e i parenti poveri), studi filosofici e studi analitici. Gli studi di costume costituiscono un grande affresco della società francese, vero documento sulla Restaurazione e la monarchia di Juillet, dove si vede nascere la società capitalistica e il suo nuovo dio: il denaro. I personaggi di Balzac non sono solamente dei tipi umani, ma dei tipi sociali, poiché per lui ci sono tante specie quanto classi sociali, e utilizza la parola specie come un naturalista parla degli animali; è convinto inoltre che l'uomo sia determinato dall'ambiente in cui vive; le lunghe descrizioni permettono d'inserire il personaggio in un ambiente definito. E sono inoltre tipi psicologici in quanto le loro passioni si spingono all'estremo e al romanziere spetta il compito di trovare la situazione di crisi in cui il personaggio possa esprimersi nella sua vertà. Balzac procede molto per intuizione e immaginazione. Basandosi sulla documentazione e l'osservazione, egli dà consistenza ai suoi personaggi secondo un'intuizione visionaria, estremizzandone le passioni più forti come avarizia, ambizione, crudeltà, cinismo. E' per questo motivo che quello di Balzac è chiamato "realismo visionario". Balzac è innovativo anche per lo stile narrativo. A differenza degli altri altri romanzi dell'epoca che utilizzano l'io, Balzac ricorre al narratore onniscente, che conduce la trama, spiega, commenta, anticipa quello che accadrà dopo, manifesta le proprie riflessioni. Leggere Honoré de Balzac significa entrare nella modalità mimetico-realistica, cioè la mimesi e la nozione di verosimile, il realismo e la dimensione tipica dell'ambiente e dei personaggi. Con il romanzo Le père Goriot (1834) Balzac volle creare una "maitresse oeuvre" e ci riesce, dato che il romanzo è la sua opera più conosciuta. Appartiene alle scene di vita privata e descrive i meccanismi della corruzione della società e la violenza delle passioni per mezzo di Eugène de Restignac, che conosce diversi tranches de vie , sia nella sfera della miseria della pensione in cui egli risiede che nella sfera del grande mondo parigino a cui aspira. Fin dall'inizio Balzac mette in luce nel romanzo le due complessità caratteristiche della città moderna: la complessità come sovraccarico sensoriale e la complessità di un sistema che si autorganizza. Nell'idea del sovraccarico sensoriale, la città spinge al limite il sistema nervoso, stimolando una serie di riflessioni e sviluppando valori estetici nuovi, quelli del caos: il rumore e l'insensatezza vengono trasformate in un'esperienza estetica, abbracciando l'anarchia e facendo poesia del tutto. Attraverso la metafora del carro della civiltà e dell'idolo di Jagernatt viene espressa la condizione dei cittadini che, vittime del sovraccarico sensoriale e di un sovraccarico di monde vide>> François-René de Chateaubriand, Genio del Cristianesimo [1848]). Infatti Restignac è dotato di grande immaginazione e preferisce una vita costantemente elegante a una di privazioni. <<Quando uno studente senza soldi afferra un briciolo di piacere vi si attacca come un cane all'osso>>, dopo aver conosciuto il lusso, Rastignac vorrebbe passare il resto della sua vita in piaceri, così spende tutto il denaro dei genitori nel mantenere salve le apparenze, per procurarsi <<gli attrezzi con cui si zappa la vigna>>, ma la sua anima è dilaniata perché in lui si fa sempre sentire il senso della morale e della responsabilità. Lasciato il nido, entrato nel mondo, comincia a conoscerlo e a capirne le sofferenze. Egli veicola una visione antropologica pessimista. Educato da Vautrin, è lui a fargli gettare un primo sguardo sul mondo; il loro rapporto è caratterizzato da tenerezza e sadismo. Tutto ciò che Vautrin dice a Rastignac è improntato del mito dell'uomo metropolitano: parla di Benvenuto Cellini (tema della realizzazione delle proprie ambizioni da parte dell'individuo e della sua genialità nonostante le avversioni e le delusioni), dice di essere la torre nella scacchiera, che bisogna giocare da soli contro tutti e avere successo. Balzac scrive all'alba del sistema capitalistico e Vautrin ne ha capito i meccanismi e le regole: nessuna regola né rispetto morale per nessuno. Come si raggiunge il successo? Serve denaro. Parigi accoglie il denaro e lo eleva a valore morale; il denaro è il simbolo della virtù e l'uomo è ciò che vale in termini economici. Il denaro si può guadagnare o onestamente, cioè lavorando e creandosi un titolo, ma sottostando a leggi e regole, significa battere concorrenti in abilità e in sottomissione a un superiore; oppure battendo gli avversari in astuzia, accaparrandosi la dote migliore, anche se dovesse essere necessario un delitto. L'importante è arrivare e non ha importanza il mezzo, purché sia fatto con furbizia e pulitamente: a vincere è solo il migliore. La vita è regolata dal caso e dall'azzardo e bisogna quindi affrontarla come una scommessa: se si avrà successo avrà senso anche la nostra esistenza (dimensione caotica dell'esperienza); c'è sempre qualcuno che vince e qualcuno che perde. Importante è anche vendere le proprie opinioni e non tenere alle proprie parole. Un uomo che si vanta delle proprie parole è un uomo che riga dritto, ma la verità è che non esistono leggi ma solo circostanze e l'uomo superiore sposa i fatti e le circostanze per dirigerli. Se ci fossero leggi fisse il mondo non cambierebbe (complessità caotica e paradossale della città: incontri casuali che creano un ordine superiore). <<L'uomo non è tenuto ad essere più saggio di una nazione>>, ma più saggio di un altro uomo. Vautrin è un uomo superiore che sta al di sopra delle leggi, che considera ingiuste perché condannano gli assassini ma non le persone infide, che sono ben peggiori. Egli non obbidisce a niente. Vautrin si interessa a Rastignac perché può trarre vantaggio dalla situazione e gli propone infatti uno scambio di favori. Rastignac è continuamente tentato da quell'uomo e si sente come se potesse fare qualunque cosa egli gli dicesse di fare. La tentazione è così grande che tacendo, vigliaccamente, alla proposta di Vautrin, acconsente all'omicidio del signor Taillefer. Tutto è un tornaconto personale e ciò che i moralisti chiamano <<abissi del cuore umano>> sono in realtà i moti dell'interesse personale e i ripensamenti sono calcoli che mirano al proprio piacere. Restignac intuisce che per trovarsi al vertice della macchina del gioco degli interessi di questo mondo, deve aggrapparsi a un ingranaggio. Spesso il piano di Vautrin di sposare l'ereditiera Victorine Taillefer lo tenta, ma Restignac è innamorato della baronessa Delphine de Nucingen, la secondogenita di Goriot (contrasto tra sentimenti e calcolo). Ma Restignac trova il modo per costruire la propria fortuna e usa Goriot come trampolino di lancio verso l'alta società e la vita di ricchezze che desidera, intrecciando una trama di interessi nel triangolo Eugène- Delphine-Goriot. Goriot è l'ingranaggio della macchina a cui aggrapparsi, così ci fa amicizia e diventa il suo prediletto. Sapendo della rivalità tra le due sorelle e la brama di potere di Delphine, Rastignac sfrutta la propria parentela con la viscontessa de Beauseant per ammaliarla col prestigio sociale, suscitando nella ragazza un interesse opportunistico e legarla a sé ancora di più. Restignac era insieme felice e scontento: felice di un'avventura il cui probabile successo gli offriva una delle donne più belle di Parigi; scontento perché abbandonandosi al caso potrebbe veder fallire i suoi progetti. L'insuccesso rivela sempre la forza delle pretese e l'amico Bianchon gli spiega che la felicità starà sempre tra la pianta dei piedi e l'occipite e che dunque è inutile inseguire le chimere, essere a fovore della vita del cinese. Anche il successo amoroso è dovuto al caso e la condizione che Delphine gli impone ne è il simbolo: scommettere al casinò per dimostrare il suo amore per lei. Così Rastignac tenta al gioco come tenta al debutto in società; come quando si tenta la fortuna con i numeri per arricchirsi, al casinò egli tenta la fortuna per il suo amore. Sarà dunque la roulette a decidere la sua sorte con Delphine. Il dominio del caso assoluto è rappresentato dall'arresto di Vautrin: il caso è padrone del mondo e la sfortuna, l'insuccesso, travolge chiunque, anche l'ubermensch. E' uno spettacolo orrendo e maestoso, una scena teatrale. In questo momento Vautrin (Jacques Collin, detto Trompe-la-Mort) mostra la sua natura, la sua grandezza, la sua bassezza, è il simbolo di una nazione degenerata, di un popolo selvaggio e logico, brutale e arrendevole; espresse tutti i sentimenti umani tranne il pentimento: non oppone resistenza alla polizia ma assicura a Rastignac che manterrà i suoi accordi con lui. Così Rastignac accetta quella "parentela" come espiazione dei suoi cattivi pensieri. Alla fine del romanzo Restignac riceve l'ultima grande lezione da Delphine. Egli era pronto a sacrificare la propria coscienza all'amante, che lo aveva influenzato con le sue sregolatezze, aveva fatto sbiadire la famiglia e si era appropriata di ogni cosa a proprio vantaggio. La loro passione era nata grazie al godimento e l'amore è la riconoscenza del piacere: loro si amavano per le voluttà concedute. La natura sensibile di Rastignac gli permette di capire l'animo di Delphine, che avrebbe calpestato pure il cadavere del padre pur di debuttare in società, ma lui non ha il coraggio di farle la morale. Se prima desiderava debuttare in società, chiedendo alla famiglia un sacrificio enorme, alla fine capisce la sofferenza di un dramma familiare consumato dal denaro. Egli disprezza e giudica moralmente Delphine alla morte del padre, ma non vi si oppone, <<aveva imparato ad amare egoisticamente>> . Restignac rappresenta la più grande intelligenza e la più grande remissività morale dell'uomo medio, intelligenza che gli
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved