Scarica Analisi prologo "Celestina" e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! CELESTINA Dopo il grandissimo successo fra il 1499 e il 1644, la Celestina, si riconferma nel nostro secolo un grandissimo e indiscusso splendore della letteratura spagnola, riuscendo ad attirare non solo studiosi e critici ma anche semplici lettori. Il titolo Celestina, si è imposto negli anni grazie ad una sorta di tacito accordo tra lettori, critici ed editori del tempo, che videro nella vecchia un ruolo centrale e di rilievo per lo svolgimento della trama, facendo addirittura passare in secondo piano i due nobili amanti Calisto e Melibea. Sin dai primi studi si fa luce su aspetti complessi e oscuri dell’opera di Rojas, facendo cosi, guadagnare alla stessa, grande ricchezza e complessità. Si può pensare ad esempio, ai problemi riguardanti l’autore o ai presunti autori, alla conformazione del testo, e cioè i suoi diversi stadi redazionali (1 atto, 16 atti e in ultimo, 21 atti, tema che andrò ad affrontare in seguito) o anche alla stessa figura di Rojas1 , autore in gioventù solo di questo capolavoro. Se poi riflettiamo sul senso dell’opera, un altro elemento alquanto enigmatico è che la Celestina ha una dichiarata finalità moralizzatrice, rilevata dallo stesso Rojas dopo il prologo, ma ci impone come protagonista una hechicera, una mezzana, un soggetto quindi assolutamente negativo e tutt’altro che morale. Particolari fondamentali presenti nel paratesto: 1. l'affermazione che l'opera è nata dal ritrovamento di un troncone incompiuto (il solo Iº atto rinvenuto a Salamanca), d'autore dapprima anonimo e poi noto (la specifica nasce in un'aggiunta e i nomi che si fanno sono due: Juan de Mena e Rodrigo de Cota); 2. la dichiarazione dell'autore-continuatore di voler mantenere l'anonimato, mentre di fatto il nome Fernando de Rojas è rivelato da un acrostico, la cui chiave di lettura viene offerta da un altro personaggio, Alonso de Proaza, che pure firma alcune parti in Appendice (dagli Acrostici come è noto, si ricava: EL BACHJLLER FERNANDO DE ROYAS ACABO LA COMEDIA DE CALYSTO Y MELYBEA Y FVE NASCJDO EN LA PVEBLA DE MONTALVAN); 3. l'esplicitazione dell'autore di essere estraneo alla letteratura (e di professione giurista), ma di aver tuttavia portato a termine la Comedia in 16 atti nel breve giro di 15 giorni; durante una vacanza; 4. più tardi, un'ulteriore fase di stesura porta il testo a 21 atti e nuovamente il giurista nel presentarlo parla al lettore, spiegando le ragioni dell'aggiunta e del nuovo titolo (ora Tragicomedia) e lamentandosi del fatto che persino i tipografi hanno inserito Argumentos riassuntivi all'inizio di ogni atto. Prologo Veniamo adesso al Prologo della tragicommedia, trovato già nella traduzione italiana del 1506. È definito da molti alquanto prolisso ma Rojas seguita a distanziarsi dal testo. È diviso in due parti, nella prima si traduce un frammento del prologo del secondo libro De remediis utriusque fortunae di Petrarca. Qui descrive la discordia e la battaglia che esiste in tutte le cose. Ciò che afferma Rojas, nella prima parte del prologo, è che tutte le cose sono create a guisa di contesa o battaglia, quindi ad una concezione di un mondo ordinato ed equilibrato si oppone una visione complessa e disordinata della realtà. Il conflitto non dipende dalle scelte, dal libero arbitrio