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Antico Regime (Ancien régime), Appunti di Storia

L'Antico Regime: società ed economia; Incremento demografico e rivoluzione agricola; L'espansione europea, i commerci e lo schiavismo; Assolutismo in Europa e Guerra dei Sette anni

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 06/04/2021

miriam.cicorella.s1
miriam.cicorella.s1 🇮🇹

5

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7 documenti

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Scarica Antico Regime (Ancien régime) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L’Antico regime: società ed economia L’Antico regime era caratterizzato da disuguaglianze tra classi sociali, privilegi, la nascita dell’Illuminismo (che fu un movimento che enunciò i principi fondamentali come l’uguaglianza dei diritti), dal raggiungimento dell’assolutismo monarchico (ma che vide maturare la costruzione di uno stato moderno). Era una società caratterizzata dai privilegi, come non pagare imposte, essere giudicati da particolari tribunali, quindi non vigeva la norma per cui “la legge è uguale per tutti”. A godere di questi privilegi erano soprattutto il clero e la nobiltà. Un’altra caratteristica fondamentale di questo periodo è che non ci sono classi sociali ma ordini, definiti dal prestigio, dalla dignità e dalle caratteristiche riconosciute. L’ordine è un concetto giuridico e quindi appartenere ad un ordine significava garantire una posizione particolare dinanzi alla legge e i privilegi. In Francia, ma anche quasi nel resto d’Europa, gli ordini erano tre: clero, nobiltà e Terzo stato. La società era statica, perché se nascevi in un ordine non ne potevi uscire, oppure solo in alcuni casi si poteva diventare nobili comprando la carica pubblica e gli annessi privilegi; ognuno godeva di diverse libertà garantite dal sovrano. Il clero era diviso in: -clero regolare, costituito da ordini religiosi con grande forza economica e culturale, come i gesuiti; -clero secolare, che era costituito da aristocratici, colti e potenti; -basso clero, di origine contadina e piccolo-borghese, questi avevano un tenore di vita modesto. Il clero era radicato nella società e deteneva il monopolio dell’istruzione, infatti fondamentale era la figura del parroco, era sacerdote, consigliere e anche protettore. Il clero inoltre godeva di particolari immunità, cioè un’esenzione dalla giurisdizione: -l’immunità personale, dove il sacerdote veniva giudicato da un tribunale ecclesiastico anche per reati comuni; -l’immunità locale, cioè la sottrazione dei luoghi sacri all’autorità della polizia o della magistratura; -l’immunità reale, che esentava i beni della chiesa dal pagamento delle imposte. Le prime due immunità limitavano le autorità dello Stato, mentre la terza sottraeva un importante somma di denaro al fisco. Inoltre i beni ecclesiastici erano sottoposti al vincolo della manomorta, che impediva di dividerli e di venderli. La nobiltà viveva in una situazione di crisi tra 600 e 700 per due fattori: la nascita di nuove fonti di potere e di ricchezza (attività borghesi di commercio e industria) e la nascita dello stato moderno (che sottraeva potere all’aristocrazia). Nonostante ciò la nobiltà era il ceto dominante, deteneva gran parte della terra, monopolizzava le cariche pubbliche e il loro stile di vita era quello ideale, infatti l’obbiettivo di molti borghesi era quello di “nobilitarsi”. L’ordine dei nobili si differenziava internamente: -nobili di sangue o di “spada”, cioè quei nobili discendenti da antichi lignaggi (dinastia) feudali; -nobili di toga, formata dai non nobili che avevano acquistato la carica pubblica. Inizialmente la nobiltà di spada si oppose a quella di toga, ma nel 700 le due aristocrazie erano integrate tra loro. La ricchezza giocava un ruolo molto importante nella differenziazione della nobiltà, infatti vi erano: -nobili ricchissimi; -nobili di modesta fortuna; -nobili poveri chiamati plebe nobiliare -> hidalgos spagnoli. Il problema della plebe nobiliare nasceva dal meccanismo che regolava le eredità: l’istituto del fidecommesso imponeva di trasmettere indivisi i beni immobili al figlio maschio primogenito (maggiorascato) per disperdere il patrimonio e difendere il ceto dalla disgregazione. Questo meccanismo ebbe effetti inefficaci perché così facendo il primogenito, insieme alle proprietà, ereditava anche i debiti che non poteva saldare; al mercato venivano sottratte grandi quantità di terra e c’erano meno guadagni. Gli altri fratelli dovevano accontentarsi di modeste rendite oppure cercare altre soluzioni come i matrimoni combinati (endogamia-> matrimoni all’interno del ceto). L’atteggiamento dell’aristocrazia verso il lavoro era diverso in tutta Europa: in Inghilterra la media nobiltà costruiva imprese agricole, in Francia solo una piccola parte dei nobili lavorava. Nell’Europa Orientale vigevano ancora istituzioni feudali come la servitù della gleba, le corvées e la completa dipendenza del contadino dal padrone. In Europa Occidentale, invece, i contadini era giuridicamente liberi, le corvée si erano ridotte o erano trasformate in tribunali in denaro. Lo sfruttamento feudale quindi si era ridotto, anche se le terre appartenevano al padrone, il colono spesso si trasformava in piccolo proprietario. Si era creato anche uno strato più agiato di affittuari o mezzadri o di coloni insediatisi in terre libere. In Occidente, le condizioni dei contadini rimangono sempre miserabili. La borghesia è un ceto protagonista della società cittadina dell’Antico regime. Questo ceto comprendeva diverse figure come il banchiere, il mercante, l’imprenditore, l’artigiano, il libero professionista. Incremento demografico e rivoluzione agricola Nel 700 cominciarono dei processi caratteristici della modernità: incremento demografico, diminuzione della mortalità dovuta alla scomparsa della peste e altre epidemie, aumento della natalità grazie al miglioramento delle condizioni economiche ed alimentari. L’incremento demografico è relazionato all’aumento di produzione agricola. Nella maggior parte del continente l’aumento di produzione fu ottenuto per via estensiva, cioè ampliando le aree coltivate con opere di bonifica; ma in altre aree fu praticata la via intensiva, migliorando lo sfruttamento del suolo tramite innovazioni tecniche. Per questo si può parlare di rivoluzione agricola e l’epicentro fu l’Inghilterra. Ci furono due passaggi per attuare questa innovazione:
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