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antico regime e assolutismo in Europa, Dispense di Storia

divisione della società: clero, nobiltà e terzo stato, monarchia assoluta, regno di Luigi XIV, assolutismo russo, prussiano e austriaco.

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 23/05/2022

simo.olivari
simo.olivari 🇮🇹

4.4

(5)

134 documenti

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Scarica antico regime e assolutismo in Europa e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! Antico regime e assolutismo in Europa 1. La società divisa per ceti L’antico regime e i tre ordini L’espressione ‘’Antico Regime’’ fu coniata nel 1789 durante la Rivoluzione francese per indicare tutto ciò che apparteneva al passato. Venne impiegata per indicare il periodo tra il XVI e il XVIII secolo. La sovranità spettava al re, mentre il livello sociale era diviso in tre ordini: clero, nobiltà e il Terzo stato. Quest’ultimo indicava la stragrande maggioranza della popolazione alla quale appartenevano prerogative giuridiche distintive, che indicavano una disuguaglianza basata sulla condizione di nascita. Il clero Il clero aveva il compito di amministrare il culto religioso ed era diviso in:  Secolare: esercitava le funzioni che prevedevano rapporti con la popolazione e dipendeva dal vescovo della diocesi;  Regolare: viveva in comunità come monasteri o conventi e ubbidiva al superiore dell’ordine a cui appartenevano;  Alto: composto da vescovi e cardinali;  Basso: composto da semplici e umili sacerdoti. Nonostante fossero pochi, gli esponenti del clero godevano di largo prestigio nella società e si dedicavano all’istruzione della gente comune. Le immunità Il clero godeva di diverse immunità:  Immunità reale: le proprietà ecclesiastiche non potevano essere vendute senza il consenso del Papa;  Immunità personale: in caso di reato, erano processati e giudicati da un tribunale speciale composto da giudici ecclesiastici (e quindi di parte);  Immunità locale: il clero poteva ospitare qualunque persona si fosse rifugiata in un luogo sacro, sottraendolo alle autorità statali. La nobiltà Il secondo ceto era costituito dai nobili, che lo erano per diritto di sangue – definiti nobili di sangue o di spada –, per nobilitazione per lettera (del re) o nobilitazione per carica (= nobiltà di toga): in questo modo si poteva passare dal Terzo al secondo stato. La prima si otteneva se un uomo contribuiva alle finanze dello Stato, come un ricco banchiere, la seconda avveniva attraverso la compravendita di cariche e titoli nobiliari. Privilegi e segni distintivi Anche i nobili godevano di diversi privilegi: esenzione totale / parziale dalle tasse, essere giudicati da tribunali speciali e forgiare un loro stemma. Inoltre, si distinguevano dagli altri grazie all’abbigliamento, alla spada che solo loro potevano portare e alla richiesta dell’inchino da parte di persone di rango inferiore. Conducevano uno stile di vita basato sull’onore e su regole di condotta, non svolgevano lavori manuali e spesso vivevano di rendita. Il Terzo stato Il Terzo stato era connotato da una eterogeneità interna. La borghesia faceva parte di esso, costituita da banchieri, mercanti, funzionari dello Stato e liberi professionisti; alla base della borghesia vi era uno spirito borghese, cioè una visione del mondo orientata al successo economico e quindi al profitto. Molte volte, questo spirito si trasformava all’aspirazione all’ascesa sociale e quindi spingeva i borghesi all’acquisto di titoli nobiliari (nobiltà di toga). I contadini costituivano la maggior parte dell’ultimo ceto. Il loro ruolo era fondamentale per l’economia, ma avevano scarsa considerazione sociale: infatti nessuno sosteneva potessero raggiungere il benessere economico e sociale. Anche qui abbiamo diversi gruppi: i braccianti erano i più poveri e si mantenevano con il lavoro; alcuni contadini possedevano delle terre con cui sfamavano la famiglia e ricavavano un piccolo guadagno dalle vendite; la borghesia rurale era composta dai contadini più agiati che possedevano terre più vaste. Il Terzo stato soffriva il prelievo fiscale visto che gli altri due ceti erano esenti; inoltre, a volte dovevano versare tasse alla stessa nobiltà e clero. Le assemblee di rappresentanza Le assemblee di rappresentanza erano assemblee con funzioni consultative dove gli esponenti dei tre ordini discutevano le scelte politiche e militari del sovrano. In Francia, le riunione venivano convocate secondo il volere del sovrano, ma con l’affermarsi dell’assolutismo, persero la loro importanza. 2. la monarchia assoluta L’assolutismo nacque in Francia; è un modello di governo diffusosi in tutta l’Europa per garantire stabilità dopo la crisi avvenuta nella prima metà del Seicento. Lo scontro con i giansenisti Luigi XIV andò contro i giansenisti, fondati dal teologo Jansen; erano cattolici, avevano un profondo rigore morale e criticavano la corruzione e il lusso del clero. Essi furono sospettati di simpatizzare per il protestantesimo e le loro dottrine vennero definite eretiche da Innocenzo X nel 1653, ma questo non fermò la diffusione del loro pensiero. Costituendo una minaccia per lo Stato e per il clero francese, Luigi fece distruggere l’abbazia di Port-Royal nel 1708. La repressione degli Ugonotti e la ‘’fabbrica’’ della gloria Luigi XIV condusse anche una dura campagna contro gli ugonotti, seguaci del calvinismo, che potevano praticare la loro fede grazie all’Editto di Nantes del 1598 di Enrico IV. Non appena salì al potere, Luigi attuò una persecuzione che si inasprì tra il 1683 e il 1685 > vennero imposte le dragonnades, cioè l’obbligo di ospitare cavalieri cattolici all’interno delle famiglie che esercitavano su di esse violenza per convertirle. Nel 1685, il sovrano revocò l’Editto di Nantes e emise l’Editto di Fontainebleau, che stabilì l’obbligo di conversione al cattolicesimo > questo causò la fuga di circa 300*000 ugonotti dalla Francia, che portò alla perdita di importanti risorse in molti ambiti. Alcuni ugonotti si ribellarono formando i Camisard, gruppi combattenti fondati nel 1702 che per molto tempo riuscirono a contrastare le truppe del re ma che si spensero nel 1709 a causa dell’intervento dell’esercito regio. + Luigi era attento alle strategie di comunicazione e infatti adottò la politica dell’immagine attraverso la figura del ‘’re Sole’’ che divenne fulcro della nazione francese. La corte di Versailles In funzione della politica delle immagini, Luigi diede fece costruire una nuova reggia a Versailles > luogo lontano 30 km da Parigi per rifugiarsi da eventuali sommosse militari. A partire dal 1682 divenne residenza del sovrano e degli esponenti dell’alta nobiltà, che diventarono cortigiani fedeli del re e che vivevano secondo una rigida etichetta di corte. La vita era regolata da banchetti e feste lussuose. La corte rappresentò un forte incentivo economico: la costruzione coinvolse oltre 10*000 persone al servizio dei nobili i cui consumi alimentavano la produzione di molti oggetti destinati anche all’esportazione. La politica estera / il rafforzamento militare Il sovrano puntò ad una politica estera d’espansione > Colbert investì in una marina da guerra in grado di competere contro quella spagnola e inglese; alla sua morte, il progetto venne continuato da Le Tellier e dal figlio marchese di Luovois. Essi rafforzarono anche l’esercito francese e i confini > erano difesi da piazzeforti permanenti (marchese di Vauban). Le guerre e la morte di Luigi XIV Nella Guerra di devoluzione (1667/1668), la Francia attaccò la Spagna per conquistare i Paesi Bassi spagnoli. La Spagna venne affiancata da Inghilterra, Olanda e Svezia > Luigi fu costretto a firmare la pace di Aquisgrana nel 1668 e a riconsegnare la Francia Contea alla Spagna, ma con la pace di Nimega (Guerra d’Olanda, 1672/1674), la riprese. Infine, la Francia affrontò la Lega di Augusta (Inghilterra, Province Unite, Svezia, Impero, Spagna e Savoia) tra il 1689 e il 1697 > Luigi firmò la pace di Rijswijk che portò alla restituzione alla Spagna di tutte le terre precedentemente conquistate. La Guerra di successione spagnola (1702/1714) segnò la fine del regno di Luigi XIV > nel paese le ingenti spese causarono lo scoppio di una nuova crisi economica che provocò carestie e miseria. Luigi morì nel 1715 e gli successe il pronipote duca d’Angiò Luigi XV. 4. l’assolutismo nel resto d’Europa La Russia di Pietro il Grande Lo zar Pietro I detto il Grande salì sul trono russo nel 1689; dopo la morte del padre Alessio I Romanov, il trono venne conteso tra Pietro, il fratello Ivan e la sorella Sofia. Il suo governo era di tipo assolutistico ma incline al dispotismo; le sue strategie principali furono rafforzamento dell’esercito e controllo della nobiltà e della Chiesa. I progetti di espansione militare e di ammodernamento della Russia Pietro volle realizzare il suo progetto assolutistico per ampliare l’influenza della Russia sullo scenario europeo. Per iniziare conquistò, nel 1696, la piazzaforte turca di Azov per sfruttare il suo luogo strategico per motivi economici e politici. Per conquistare tutta l’area settentrionale del Mar Nero, Pietro organizzò un’ambasceria in Europa per apprendere le tecniche sviluppate nei vari settori. Nel 1698 ritornò in Russia per soffocare una rivolta di ribelli che voleva Sofia al trono > Pietro fece torturare i ribelli e rinchiuse a vita la sorella in un convento. L’ampliamento dell’impero dell’Europa all’Asia Per conquistare il Baltico, nel 1700 Pietro dichiarò guerra alla Svezia di Carlo XII. La zona offriva una via di comunicazione sfruttabile in tutte le stagioni dell’anno. Affiancata da Polonia e Danimarca, la Russia occupò la Finlandia > firmò il trattato di Nystad (1721) per mettere fine alle Guerre del Nord (1700/1721); in questo modo, la Russia divenne padrona della costa baltica. Nel 1703 Pietro aveva fatto erigere la città di San Pietroburgo, concepita prima come piazzaforte militare, poi come capitale (1713, andò a sostituire Mosca) grazie alla sua posizione ravvicinata con l’Europa. Pietro si spostò verso l’Asia e si spinse verso la Siberia e poi davanti alla Cina e al Giappone; qui si dedicò alla conquista dell’Asia centrale, dove vennero prese diverse città fondamentali. Alla sua morte, avvenuta nel 1725, Pietro lasciava ai suoi successori un vasto impero euro-asiatico. La riforma dell’istruzione e la Tavola dei ranghi Per affermare la potenza russa all’estero, bisognava prima pensare all’organizzazione interna del paese. In primo luogo, fu varata la riforma dell’istruzione per formare una nuova classe dirigente preparata e fedele > nacquero così moltissime scuole di prestigio. Per sostenere le guerre, vennero aumentate le tasse che per la prima volta vennero pagate anche dalla nobiltà > questa decisione non era ben vista dal ceto sociale e così Pietro fu costretto a sopprimere la Duma, assemblea rappresentativa nobile che di solito affiancava il sovrano. Nel 1722 istituì la Tavola dei ranghi, un sistema in cui lo zar offriva titoli nobiliari a chi non lo era e l’avanzamento nei gradi per merito militare. La Tavola prevedeva una divisione dell’esercito e della corte imperiale in 14 ranghi, divisione che portò alla nascita di una nobiltà nuova che andava a sostenere la monarchia. La politica religiosa e la repressione del dissenso Pietro subordinò la Chiesa ortodossa al potere della Corona > una parte dei beni ecclesiastici venne acquisita dallo Stato; inoltre, nel 1721 istituì il Santo Sinodo, un organismo di governo della Chiesa russa e assunse il potere di nominare i vescovi. Per favorire la sua politica, andò contro ogni forma di ribellione e opposizione. La Prussia / l’ascesa degli Hohenzollern L’assolutismo si diffuse anche nell’area tedesca, nella regione del Brandeburgo / Prussia, governata dagli Hohenzollern. Questo Stato nacque con Federico Guglielmo, grazie ad una centralizzazione del potere, creando un esercito permanente e accogliendo molti fuggitivi (ugonotti). Il potere passò poi a Federico I e poi Federico Guglielmo I. Il progetto assolutista di Federico Guglielmo I Federico Guglielmo I fu re di Prussia dal 1713 al 1740. Cercò di costruire una struttura burocratica stabile per riunire sotto un unico sovrano molti territori frammentati. Federico riorganizzò l’esercito, inserendo il reclutamento obbligatorio e una formazione rigida sotto il punto di vista disciplinare. Per sostenere le spese,
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