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ANTISEMITISMO (definizione, storia, caratteristiche), Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Approfondimento di 8 pagine sull'antisemitismo: definizione, storia, caratteristiche, antisemitismo islamico...).

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2016/2017

In vendita dal 17/03/2017

thefox06
thefox06 🇮🇹

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Scarica ANTISEMITISMO (definizione, storia, caratteristiche) e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! L’ANTISEMITISMO "L'uomo primitivo odia ciò di cui ha paura, e in alcuni strati della sua anima anche l'uomo colto è primitivo. Anche l'odio dei popoli e delle razze contro altri popoli e razze non si basa sulla superiorità e sulla forza, ma sull'insicurezza e sulla paura. L'odio contro gli ebrei è un complesso di inferiorità mascherato: rispetto al popolo molto vecchio e saggio degli ebrei certi strati meno saggi di un'altra razza sentono un'invidia che nasce dalla concorrenza e un'inferiorità umiliante. Più fortemente e più violentemente questa brutta sensazione si manifesta nella veste della superiorità, più è certo che dietro si nascondono paura e debolezza.". Così scrisse Herman Hesse nel 1958. Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti dei semiti; il termine ha poi acquisito il significato relativo ai soli ebrei. L'etimologia deriva dal fatto che gli Ebrei, almeno in origine, erano Semiti, oggi sono considerati Semiti tutti i popoli che parlano lingue appartenenti al gruppo Semitico, incluso l'arabo, l'ebraico e l'aramaico. Antisemitismo, tecnicamente e strettamente parlando, non significa odio per i semiti: questo e confondere le definizioni con l’etimologia. Antisemitismo significa odio per gli ebrei. Il termine venne coniato per la prima volta nel suo significato moderno nel 1879 dallo storico tedesco Wilhelm Marr. Non c'e dubbio che l'ultimo quarto del secolo XIX sia da considerarsi il periodo centrale per l’ origine di quel complesso di azioni politiche, interventi ideologici, strumentalizzazioni giornalistiche, pregiudizi religiosi, diffidenza e odio che è conosciuto oggi col nome di antisemitismo. Il carattere propriamente razzista dell'antisemitismo si fonda sul fatto che un ebreo è tale non per nazionalità, ma per discendenza di sangue, per esempio, per ottenere la cittadinanza israeliana è sufficiente anche il solo documentare la discendenza da madre ebrea. Le critiche al sionismo o più in generale alla politica israeliana vengono spesso erroneamente etichettate antisemitismo anche quando sia assente ogni intenzione razzista. BREVE STORIA Nel 70 d.C TITO FLAVIO conquistò Gerusalemme e distrusse templi ebraici: ebrei catturati e deportati Inizia la DIASPORA, Dispersione degli ebrei in tutta Europa Costantino con l’Editto di Milano sancì la tolleranza di tutti i culti, nel 380 Teodosio con l‘Editto di Tessalonica decretò il Cristianesimo unica religione di Stato: OPPOSIZIONE DEFINITIVA DELL’IMPERO ROMANO ALL’EBRAISMO. Nel Medioevo, dal IV secolo poi la discriminazione nei confronti degli ebrei, considerati dai cristiani responsabili della morte di Cristo, divenne universale e sistematica. Essa si rivestì anche di implicazioni politiche, anche se all’inizio non razziali, perché fu funzionale alla costruzione e al rafforzamento dell’identità dei cristiani durante quei secoli, e contribuì a cementare la loro convinzione di possedere l’unica vera fede e di essere i successori dei semiti nell’elezione divina. Ai tempi delle Crociate (1096-1270) gli ebrei furono massacrati a migliaia, segregati in ghetti, obbligati a portare segni di riconoscimento e furono loro vietate numerose attività commerciali. PAPA INNOCENZO III, ideatore della teocrazia, li condanna e vieta loro di esercitare certe professioni. PESTE DEL 1300, accusati di essere i portatori morbo (In Spagna ne uccidono 50mila) Al tempo della Santa Inquisizione e della Controriforma, in SPAGNA, tra il 1400 e il 1500, sotto Re Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, si ha conversione forzata o l’espulsione dei MARRANOS, ebrei convertiti, ma comunque perseguitati. Altrove, si assiste a stragi sistematiche di semiti. In Italia sorgono, in questo periodo, i primi GHETTI: il primissimo a Venezia nel 1516. Nel XVIII e XIX secolo (periodo dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese), con la progressiva separazione fra Chiesa e Stato e con la nascita dei moderni stati nazionali, la persecuzione religiosa ed economica diminuì sensibilmente: gli ebrei infatti vennero gradualmente integrati nel sistema politico ed economico. In Europa verso la fine dell’Ottocento si verificò un ritorno dei pregiudizi antisemiti, in conseguenza del profondo disagio sociale indotto dalle crisi economiche e politiche: l’uso strumentale dell’antisemitismo fornì un capro espiatorio sul quale indirizzare i risentimenti e le frustrazioni collettive. In Germania le teorie razziste fornirono la legittimazione ai nuovi partiti antisemiti che si formarono allo scoppio della guerra franco-prussiana e dopo la crisi economica del 1873. Da allora sulla scena politica tedesca vi fu sempre almeno un partito apertamente antisemita fino al 1933, anno in cui l’antisemitismo divenne addirittura politica ufficiale del governo nazionalsocialista. Ideologie antisemite ebbero seguito anche in altre nazioni dell’Europa occidentale e centrale. In Austria il partito socialista cristiano difese a lungo i programmi antisemiti. In Francia l’antisemitismo presente nei settori cattolici e moderati che non accettavano la politica della Terza L’ANTISEMITISMO ORGANIZZATO COME STRUMENTO DI AZIONE POLITICA L’antisemitismo, che nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale aveva continuato a essere in Europa un sentimento diffuso, ancorché non organizzato, esplose nella Germania degli anni Trenta sotto il regime nazista guidato da Adolf Hitler. L’antisemitismo nazista culminò nello sterminio degli ebrei che vivevano nei territori occupati dai tedeschi tra il 1939 e il 1944, la “soluzione finale”, che gli ebrei chiamarono Shoah, sterminio, e per la quale è invalso anche il termine Olocausto. Alla fine della guerra circa sei milioni di ebrei, i due terzi dell’intera popolazione ebraica residente in Europa, erano stati uccisi nei campi di concentramento e nei campi di sterminio. Sono del 1935 le famose LEGGI DI NORIMBERGA: • Sono proibiti i matrimoni tra ebrei e i cittadini dello stato di sangue tedesco o affine. I matrimoni già celebrati sono nulli anche se celebrati all'estero per sfuggire a questa legge. •Sono proibiti i rapporti sessuali extramatrimoniali tra ebrei e cittadini dello stato di sangue tedesco o affine. •Gli ebrei non potranno assumere al loro servizio come domestiche cittadine di sangue tedesco o affine sotto i 45 anni. •Agli ebrei è proibito innalzare la bandiera del Reich e quella nazionale ed esporre i colori del Reich. Nel 1938, in Germania, si verificò la famosa NOTTE DEI CRISTALLI, durante la quale furono distrutte nel Paese oltre 200 sinagoghe, devastati 7500 negozi di ebrei, uccisi 91 ebrei e ca. 26 000 arrestati e inviati in campi di concentramento; segnò l'inizio delle persecuzioni violente degli ebrei da parte del nazismo. Tra il 1941 e il 1942, viene messa in atto dai nazisti la “SOLUZIONE FINALE” = INIZIO DELLO STERMINIO SISTEMATICO E PROGRAMMATICO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO. I LAGER: I lager erano stati utilizzati già d), dal 1933 per confinarvi dapprima gli oppositori politici, avevano lo scopo di "rieducare" i tedeschi antinazisti: comunisti, socialdemocratici, obiettori di coscienza erano costituiti per esercitare una stretta sorveglianza su un considerevole numero di individui sia nazionali che stranieri. Durante la seconda guerra mondiale, affidati direttamente al controllo delle SS, divennero sede della "soluzione finale" contro gli ebrei, oltre che di sperimentazioni pseudo-scientifiche su esseri umani. Le SS, coerenti con il "credo hitleriano", agivano quindi con brutalità e assuefacendosi a una completa insensibilità morale e a un perfetto automatismo dell'obbedienza. L’annullamento della personalità, il degrado dell’essere umano alla condizione di animale, la privazione della dignità: tutto nei campi di sterminio era finalizzato al raggiungimento di questo obiettivo, dalla scritta sul cancello d’entrata fino all’orchestra che scandiva le ore di lavoro. Nei Lager l’obiettivo primario era l’annullamento totale del corpo e dell’anima: a queste persone non era neanche consentito morire da esseri umani, ma da animali. I lager più famigerati furono quelli di Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen. LE “LEGGI RAZZIALI” NELL’ITALIA FASCISTA Nell’Italia fascista, gli ebrei (circa 47 mila, su una popolazione italiana totale di oltre 41 milioni di abitanti) vivevano integrati con il resto della popolazione: come tra tutti gli italiani, anche tra gli ebrei c’erano i fascisti e gli antifascisti, i più ricchi e i più poveri, i più istruiti e i meno istruiti. In più va detto che la comunità ebraica italiana (quella di Roma in particolare) era la più antica comunità ebraica d’Europa, presente nella Penisola fin dal II secolo a.C.. Negli anni ’30, il regime fascista cominciò a percorrere la strada del razzismo: con la guerra d’Etiopia (1935-1936), quando cioè l’Italia aggredì e poi annesse il paese dell’Africa Orientale, si sviluppò l’idea di evitare il “rischio” di una popolazione di “meticci”, cioè di persone nate dall’unione tra italiani bianchi e africani neri. In questo modo il fascismo produsse le prime norme di stampo razzista, vietando il matrimonio tra bianchi e neri. In pochi mesi il razzismo diventò anche antisemitismo, di ostilità contro gli ebrei, cioè quella forma particolare di razzismo che era molto diffusa in Europa in quegli anni: nella Russia zarista di inizio secolo, nella Germania nazista, nella Polonia della dittatura militare e così via. Nei primi mesi del 1938 anche in Italia ci fu una violenta campagna antisemita, che portò il regime fascista a promulgare, tra settembre e novembre, le “leggi razziali”, cioè delle leggi in cui si diceva che gli italiani erano “ariani” e che gli ebrei non erano mai stati italiani. A partire da quel momento, gli ebrei italiani non potevano più lavorare nelle amministrazioni pubbliche, insegnare o studiare nelle scuole e università italiane, far parte dell’esercito, gestire alcune attività economiche e commerciali che il fascismo giudicava “strategiche” per la nazione. Di anno in anno le misure contro gli ebrei diventarono sempre più dure, fino al 1943, quando l’occupazione tedesca dell’Italia del centro-nord diventò una tragedia anche per gli ebrei italiani, molti dei quali finirono nei campi di concentramento e di sterminio. Il 27 GENNAIO 1945, ad AUSCHWITZ, vengono abbattuti i cancelli del campo di concentramento dalle truppe alleate. L’ANTISEMITISMO NEL DOPOGUERRA L’orrore della comunità internazionale contro i crimini nazisti fu unanime: i campi della morte furono infatti menzionati nella Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948 dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel 1945 al primo processo internazionale per i crimini di guerra che si tenne a Norimberga contro alti dirigenti del regime nazista, le persecuzioni compiute contro gli ebrei vennero giudicate come crimini contro l’umanità. I beni e le proprietà sottratti agli ebrei dai nazisti furono restituiti soltanto in parte. Nonostante l’universale sdegno suscitato nell’opinione pubblica dai crimini nazisti, dal dopoguerra a oggi si sono verificati ancora in diversi paesi europei sporadici atti di violenza e ostilità nei confronti degli ebrei, fra cui tristemente comune è la profanazione dei cimiteri. La Chiesa cattolica ha condannato l’antisemitismo e ha cercato di rimuoverne le basi religiose: nel Concilio Vaticano II (1962-65) infatti fu ufficialmente negata la responsabilità degli ebrei nella morte di Cristo e fu duramente condannato il regime nazista. Dalla fine degli anni Sessanta in poi, piccoli gruppi neonazisti hanno continuato a fare propaganda antisemita in Europa e negli Stati Uniti d’America. Anche in America latina, rifugio di molti nazisti fuggiti alla fine della guerra, si sono verificati episodi antisemiti, come, ad esempio, dopo la cattura del criminale nazista Adolf Eichmann, avvenuta in Argentina nel 1960 da parte dei servizi segreti israeliani. Trasportato a Gerusalemme, Eichmann fu comunque processato per crimini contro gli ebrei, imprigionato e successivamente impiccato nel 1962. L’ANTISEMITISMO ISLAMICO IN BREVE In Medio Oriente una nuova forma di antisemitismo si sviluppò come reazione al sionismo, dopo la costituzione nel 1948 dello stato di Israele che innescò laceranti tensioni con i vicini paesi arabi. La fondazione dello Stato di Israele ha consolidato la convinzione che gli ebrei siano una minaccia per l’Islam e per la nazione araba, mentre si ritiene che il conflitto arabo-israeliano sia
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