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Antonio Vivaldi, Vita e opere, Sintesi del corso di Musica

Parliamo, in sintesi, della vita del musicista e di una delle sue opere più importanti

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 01/09/2023

francesscacolella
francesscacolella 🇮🇹

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Scarica Antonio Vivaldi, Vita e opere e più Sintesi del corso in PDF di Musica solo su Docsity! 1 CONSERVATORIO DI MUSICA “NICOLA SALA” DI BENEVENTO CORSO DI VIOLA- TRIENNIO Storia e storiografia della musica TSM 2 ARGOMENTO Antonio Vivaldi CANDIDATO: Francesca Colella MATRICOLA: 9910 1 2 Antonio Lucio Vivaldi nasce il 4 maggio 1678 nella parrocchia di San Giovanni in Bragora, a Venezia. Antonio Vivaldi è il maggiore di sette figli, tre sorelle e tre fratelli e, tranne il padre, sembra essere l’unico musicista di famiglia. Sotto la guida del padre, Giovanni Battista, barbiere di professione, studia il violino e si prepara al sacerdozio nella scuola di San Geminiano. La salute precaria non sembra aver creato nessuna difficoltà di sorta. Egli viene ordinato diacono il 4 aprile 1699, viene accettato dalla parrocchia di San Giovanni in Olèo dove accede al sacerdozio il 23 marzo 1703. Nel mentre che diviene sacerdote, gli viene affidata l’istruzione delle orfanelle che diventeranno musiciste professioniste di altissimo livello. Infatti l’istituto offre alle collegiali più dotate una formazione musicale. L’insegnamento costituisce un valido strumento che gli consentirà di comporre concerti, sonate e mottetti. Però, deve anche sottostare all’obbligo di celebrare la messa quotidianamente, funzione che svolgerà regolarmente poco tempo perché viene esonerato dal servizio per la cagionevole salute. Quando inizia la propria carriera di Maestro di Violino, Venezia è una città sofferente, con un’ importanza politica in declino 5 eguale importanza, dando vita alla struttura di un duetto per due voci acute. La maggior parte dei concerti sono nello schema a tre movimenti tipico del XVIII secolo: un Allegro, un movimento lento nella stessa tonalità o in un’altra strettamente affini e un Allegro finale. Un’altra caratteristica di Vivaldi, tipica del Barocco maturo, è l'uso costante di strutture di progressione. Instaura una particolare tensione drammatica tra la parte solista e l’orchestra. Vivaldi fu il primo compositore ad attribuire al movimento lento di un concerto la stessa importanza dei due allegri. Così nella musica di Vivaldi si possono trovare tracce di tutte le varie tendenze che troviamo nella prima metà del XVIII secolo. Rimangono circa 450 concerti, oltre alle 23 sinfonie, 75 tra sonate a solo e sonate a tre, 49 opere e molte cantate, mottetti e oratori. L’influenza di Vivaldi sulla musica strumentale della metà e della fine del Settecento eguagliò quella di Corelli sulla generazione precedente. Vivaldi fu una delle figure più importanti nel passaggio dello stile tardo barocco e quello del primo Classicismo; la sua concezione drammatica del ruolo del solista venne accettata e sviluppata nel concerto classico. Antonio Vivaldi, grazie ai suoi concerti, riuscì a imporre al proprio secolo l’idea di un suono strumentale in cui era importante l’effetto di contrasto tra “solo” e “tutti”. Egli si accostò alla musica descrittiva tra il primo e secondo decennio del Settecento. In quel periodo, si andava diffondendo in Italia la moda transalpina della musica descrittiva. L’aggiunta di un titolo rappresenta un semplice metodo per connotare una composizione strumentale, rendendola più fruibile. 6 Possiamo aggiungere la constatazione che le immagini naturalistiche sembrano costituire un trampolino di lancio prediletto per la fantasia musicale di Vivaldi. All’epoca il soggetto delle Stagioni non rappresentava una novità per la musica colta europea: altri autori vi avevano già dedicato alcune composizioni alcune composizioni strumentali. Il ciclo di concerti vivaldiano fu pubblicato nel 1725 dall’editore Le Cène di Amsterdam, ma la sua composizione risale ad alcuni anni prima. Per risalire alle circostanze della composizione di questi concerti non resta che affidarsi a quanto Vivaldi stesso scrisse nella dedica dell’edizione a stampa dell’op. VIII. Il cimento dell’Armonia e dell’Inventione dedicato al conte boemo Wenzel von Morzin. Nella sua dedica si dichiara “Maéstro di Musica in Italia” del conte, forse alludendo con ciò a un rapporto di committenza. Secondo quando scritto, il conte conosceva già le "quattro stagioni”, i concerti che aprono la raccolta. 7 Le stagioni sono concerti per violino solista, orchestra d’archi e continuo. Le parti dei singoli strumenti conservate a Manchester, verosimilmente compilate sulla scorta dell’abbozzo originale. Nei manoscritti di Manchester sui pentagrammi della parte del violino solista sono riportate alcune lettere: queste stabiliscono una corrispondenza tra i diversi segmenti di ciascun concerto e i versi di quattro sonetti di autore ignoto; questi sonetti furono poi aggiunti per esteso nell’edizione a stampa del 1725. I riferimenti al testo dei sonetti sono distribuiti fra i tre movimenti del concerto in modo che ciascun movimento risulta come l’illustrazione di una porzione di lirica. Nella partitura dell’edizione a stampa, il compositore ha inserito accanto alle lettere che indicano via via la corrispondenza testo-musica, alcune didascalie supplementari. Prendendo in considerazione un concerto delle “quattro stagioni”, la Primavera, possiamo notare che già dalla distribuzione dei versi tra i movimenti si rileva che l’uso del programma costituito dai sonetti,
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