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Antropocene e ambiente, Schemi e mappe concettuali di Geografia

Crisi ecologica, ecumene, antropocene, ambiente o natura ?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 01/12/2022

giovanni_porceddu
giovanni_porceddu 🇮🇹

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Scarica Antropocene e ambiente e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Geografia solo su Docsity! Antropocene e ambiente 1. Crisi ecologica (TEORIA BRUNO LATOUR) Attualmente vive nell’epoca della «crisi ecologica» 
 - la sterilità del terreno; la sera, la scomparsa accelerata dei ghiacciai; - migliaia di specie sono destinate a scomparire - Più caldo - litorali sono sempre più minacciati dalle tempeste di primavera 
 N.B. NON È UNA CRISI, ma una MUTAZIONE Purtroppo non è definibile come crisi, in quanto non è un qualcosa di momentaneo, infatti è destinato a persistere. 
 Si dovrebbe parlare di una mutazione: eravamo abituati a un mondo; passiamo, mutiamo in un altro... 2. Ecumene (TEORIA AUGUSTIN BERQUE) La parola è antica. Deriva dal greco oikos, che significa “casa”. Questa radice è la stessa di ecologia ed economia. 1. PRIMA
 I geografi dell’Antichità lo usavano per designare le terre abitate. Questo è l’uso classico del termine: l’ecumene è la parte della Terra abitata dall’uomo.
 Questo uso è ormai considerato obsoleto da quando l’umanità ha conquistato tutta la superficie della Terra. 
 2. ORA
 Oggi l’ecumene è la Terra stessa. 
 Non la Terra come semplice corpo fisico, né come entità ecologica, come potrebbe essere se l’umanità non esistessimo più; 
 l’ecumene è la Terra in quanto noi l’abitiamo: noi diamo il senso Obbiettivo di Berque è analizzare questa relazione etica per cercare di comprenderne i principi 71 3. Antropocene [dal greco antropos, uomo, e koinos, recente, da cui deriva il suffisso -cene, frequente in italiano per identificare le ere geologiche] L’Antropocene è strettamente legato alla globalizzazione Gli studiosi definiscono Antropocene l’epoca nella quale viviamo. Il termine Antropocene indica la capacità dell’umanità di rivaleggiare, ormai, con i fenomeni climatici e geologici nel plasmare la biosfera terrestre e i suoi processi.
 1. Tutto ciò perchè siamo l’homo Antropocenicus, 2. cioè disponiamo di una serie di strumenti, tecnologie e possiamo controllare flussi di materia-energia che vanno ben oltre la datazione di qualunque altra specie presente sul pianeta. L’Antropocene lo vediamo come un cambiamento storico epocale contrassegnato 
 1. dall’uso intensivo di fertilizzanti, di sintesi e di combustibili fossili, 2. dalla deforestazione e della diffusione della plastica, 3. dall’urbanizzazione sempre più frenetica del mondo, del consumo irrazionale di acqua e petrolio, dell’aumento rapido 4. dei gas a effetto serra, dell’acidificazione degli oceani e dello scioglimento dei ghiacci. Nell'anno 2000, durante una conferenza scientifica a Città del Messico, il presidente del convegno fa più volte riferimento all'Olocene per designare l'era geologica attuale. - Paul Crutzen, chimico olandese afferma che non siamo più nell'Olocene, ma siamo entrati nell'Antropocene!". 
 - la Terra è entrata in una nuova era geologica. Uno di questi, dal titolo evocativo, è Geology of mankind (Geologia del genere umano), pubblicato per la prima volta nel 2002, sulla rivista Nature e destinato ad avere un grande impatto. Tecnicamente, per il riconoscimento formale dell'Antropocene quale nuova era geologica occorrono 2 passaggi: 1) dimostrare che esistono prove certe del fatto che l’attività antropica ha modificato profondamente lo stato della Terra, producendo un salto di qualità tra un «prima» e un «dopo» 72 [2] Quando è avvenuta/avviene esattamente la transizione da un mondo preantropocenico a un mondo antropocenico? 
 Dove collocare il "chiodo d'oro" [golden spike] ? La risposta a questa domanda è più controversa. Diverse posizioni: 
 a) non ci sono indicatori inequivocabili che indichino la preponderanza della componente antropica nel modificare in modo irreversibile l'ambiente terrestre, quindi «no golden spike» 
 b) Nel 1784 abbiamo l’invenzione della macchina a vapore di James Watt. Con l’inizio rivoluzione industriale e delle grandi emissioni di CO2 
 c) risposte multiple (dalla nascita dell'agricoltura e della pastorizia, all'invenzione della plastica) 
 d) la "grande accelerazione" (a partire dagli anni '50 del XX sec.) - libro John R. McNeill e Peter Engelke [3] Di chi è la responsabilità storica dell’Antropocene? Diverse posizioni: a) è l'umanità nella sua interezza
 b) solo una piccola parte della popolazione ha effettivamente generato l'attuale impatto critico sull'ambiente!Eurocene, Anglocene, Capitalocene, ecc. 
 75 4. Ambiente CHE COS’È L’AMBIENTE? La parola ambiente sembra apparentemente banale, in realtà come molti dei termini che si usano in Geografia è polisemico. Non ha un significato universalmente condiviso e non può essere rinchiuso in una sola definizione, perché si riferisce ad una varietà di entità e processi che ricoprono uno spettro molto ampio: 
 • in qualità di nozione figurata, nel senso francese di milieu, ambiente significa l'insieme delle condizioni socio-economiche culturali, storiche e geografiche nelle quali noi viviamo. 
 Milieu per i geografi francesi sono le realtà locali ognuna contrassegnata da usi, tradizioni, modi di vivere particolari specifici che rendono quell’ambiente unico e diverso da tutti gli altri; 
 • in ecologia l'ambiente ha essenzialmente carattere spaziale e designa una porzione di spazio con caratteristiche tali da poter contenere vita, oppure suscettibile di contenere vita; 
 • per l’architettura, il design e l’arredamento 'ambiente' è un termine di moda, riferito a uno spazio interno, un vano, un'abitazione ove si vive o si svolge la propria attività; 
 • per l'informatica ambiente è l'insieme dei software e delle componenti grafiche che permettono l'interfaccia tra un utente e un sistema operativo; 
 • nel diritto si distingue tra: 
 1) l'ambiente come paesaggio (per un geografo non può essere così), 
 2) l'ambiente come oggetto degli interventi normativi in materia di tutela delle acque, dell'aria e del suolo, 
 3) l'ambiente in campo urbanistico. 76 IN GEOGRAFIA… 1. In Geografia, l’ambiente non è paesaggio né luogo. 
 2. L’ambiente non è una realtà separata dalle altre dimensioni della vita sociale. Nel mondo globalizzato, nel mondo della complessità, l’occupazione, la salute, la politica, il turismo e l’ambiente sono tutte facce diverse di un’unica realtà. 
 Tutti questi aspetti sono interlacciati tra di loro, perché si sovrappongono e si influenzano reciprocamente. 
 3. In Geografia, l’ambiente assume connotazioni globali, ossia planetarie. 
 Noi oggi viviamo in un’epoca Antropocene, un’epoca geologica nella quale l’umanità ha raggiunto un grado tale di sviluppo tecnologico da poter incidere, impattare, modificare, distruggere sugli equilibri ambientali terrestri più di qualunque altra specie vivente e più di qualsiasi altro fenomeno fisico. PAESAGGIO, LUOGO E AMBIENTE (PUOI EVITARE) Paesaggio, luogo e ambiente sono tre manifestazioni empiriche, concrete, tangibili che può assumere il territorio. • Il territorio è l’esito dei processi di trasformazione dello spazio terrestre attuati dalla specie umana sulla superficie della Terra da quando è comparso sul pianeta. 
 • L’ambiente è la serie delle caratteristiche fisiche (clima, rilievo, suolo, idrologia ecc.) e biologiche (fauna, flora) di un territorio. 
 Quindi, possiamo dire che l’ambiente è la natura filtrata dallo uomo, per cui l’ambiente contiene una serie di caratteristiche che definiremmo naturali ma queste caratteristiche naturali sono mediate, passano per un lavoro di trasformazione e ricomposizione dell’uomo. 
 • Il paesaggio è la dimensione visiva del territorio: è ciò che il nostro sguardo può catturare da una posizione sopraelevata. Richiede, quindi, la presenza di un osservatore. Il paesaggio è un oggetto visivo, laddove l’ambiente include una realtà a 360 gradi.
 • Il luogo è dato dalle qualità topiche che rendono una località individuabile e riconoscibile. La località non è un luogo perché non ha tali caratteristiche da rendere quel punto completamente diverso da tutti gli altri, riconoscibile, unica e speciale. 77 COSA SIGNIFICA CAMBIARE PARADIGMA? La storia della scienza è caratterizzata da questo processo perciò una data epoca è caratterizzata dall’adesione ad un paradigma scientifico 
 1. Ai tempi di Aristotele, questa divaricazione così profonda ancora non c’è perché la scienza dell’antichità è una scienza ingenua 
 2. La grande rivoluzione da cui nasce la riflessione di Cartesio, nasce nel momento stesso in cui l’uomo inventa degli strumenti che gli permettono di semplificare le sue capacità perfettive.
 Scopriamo l’esistenza di soggetti fenomeni che non sono visibili a occhio nudo, che non possono sentirsi con il nostro apparato. Nel momento stesso in cui gli studiosi si rendono conto che i sensi non coprono tutto ciò che esiste, ma c’è una buona parte di fenomeni che noi non riusciamo a percepire allora il dubbio di Cartesio ha senso. IN SOSTANZA Il testo di Thomas Kuhn del 62 ci mostra che l’accumulo del sapere scientifico non ha un carattere additivo, ma la sovrapposizione, l’accumulazione di informazioni riguarda la scienza normale, 
 - la storia del pensiero scientifico è intervallata da crisi e rivoluzione scientifica che portano a una ridefinizione di paradigmi. - Ridefinizione di paradigmi significa che cambia il linguaggio e l’immagine scientifica del mondo. 
 Ogni paradigma è collegato a un momento della storia moderna, stadio mercantile, stadio paleoindustriale etc.
 - Determinismo, Possibilismo, Funzionalismo e Sistema Territoriale sono i nomi dei principali paradigmi geografici. 
 80 PARADIGMA E AMBIENTE Ogni paradigma definisce l’ambiente in maniera diversa e come potete vedere le definizioni di “ambiente” cambiano nel tempo. 1. Il Determinismo geografico è l’idea di un rapporto causale tra le caratteristiche geografiche, fisiche e ambientali e le caratteristiche umane, sociali, storiche e culturali. 
 ES. Un esempio di Determinismo è che la Sardegna essendo un’isola è isolata.
 2. Il Possibilismo è un paradigma che tra l’uomo e l’ambiente c’è un rapporto bi-direzionale, 
 ES. se anche la Natura determina l’uomo, anche l’uomo determina la natura.
 3. Il Funzionalismo ruota intorno al concetto di regione polarizzata e descrive la regione come un territorio a fortissima componente gerarchica, caratterizzato dalla presenza di una o più aree di gravitazione. 
 4. Il Sistema Territoriale concepisce la regione e il territorio come realtà complesse e dinamiche che si modificano nel tempo. NATURA E AMBIENTE (ripresa del vecchio paragrafo) 1. I primi tre paradigmi (Determinismo, Possibilismo e Funzionalismo) sono contraddistinti da un’identificazione dei concetti di Ambiente e Natura. 
 2. Nel sistema Territoriale, l’Ambiente e la Natura non si sovrappongono perché sono concetti distinti, laddove nel caso precedente vedete che l’Ambiente e la Natura sono la stessa cosa. Non è lo stesso dire Natura e non è lo stesso dire Ambiente, perché a seconda del termine che uso, sto veicolando una serie di significati molto diversi e che sono in contrapposizione gli uni con gli altri. Qualità naturali La Natura è una serie di qualità naturali che però sono indistinte e ubiquitarie.
 Natura è il nome che diamo a un’entità o a una serie di proprietà indefinite, il mare, la montagna, il fiume ecc. prive di una connotazione specificatamente territoriale.
 - Dire la Natura significa parlare si di qualcosa che ha a che fare con le caratteristiche fisiche del mondo, ma che non ha una collocazione spaziale specifica. Si tratta di un’entità 81 metafisica. La Natura è dappertutto, ma quando dico la Natura sto parlando di qualcosa che è fuori dal tempo e dallo spazio, la Natura. Qualità ambientali Discorso molto diverso dobbiamo fare per le qualità ambientali, che invece sono concrete e ubicate. Quando parlo di qualità ambientali, non sto parlando di una natura generica, il mare, ma sto parlando del mare Adriatico o del mar Tirreno etc. 
 Perde tutta quella genericità e diventa qualcosa di concreto e ubicato. L’Ambiente è sempre ubicato, è sempre in quel posto. 
 La differenza tra le due è lo sguardo dell’uomo: 
 1. l’Ambiente è la Natura ma filtrata dallo sguardo, dalle intenzioni, dai progetti, dai valori dell’uomo, non generico, ma di un uomo particolare, di un uomo che vive in un certo momento storico, a una certa latitudine, in una certa parte dl mondo.
 2. La Natura è una realtà diretta ma ubiquitaria, è la montagna. La Natura è qualcosa che preesiste all’uomo, 
 RICORDA: Poi Ambiente e Natura vanno di pari passo, perché senza Natura, non c’è Ambiente. 
 - Nel Determinismo, nel Possibilismo e nel Funzionalismo questi due concetti non vengono specificati, alcuni autori parlano di Natura, altri di Ambiente, però i due termini li utilizzano come sinonimi, non c’è distinzione. 
 - Invece noi tendiamo a distinguerli. Nel caso dei paradigmi non esiste un paradigma più corretto ma oggi, nel linguaggio delle scienze del territorio, il concetto di Sistema Territoriale è quello in uso. 82 6.2 Possibilismo l’ambiente (che coincide con la natura) è, insieme alla cultura, uno dei tratti che definiscono l’identità di uno spazio dato BLACHE 1. maestro indiscusso della scuola geografica francese della géographie humaine 
 2. nel 1873 gli viene assegnata la prima cattedra universitaria di geografia (Università di Nancy) 
 3. Nel 1891 fonda la rivista Annali di geografia e pubblica nel 1903 il suo capolavoro, il Tableau de la géographie de la France GEOGRAFIA PER BLACHE 1. «La geografia è la scienza dei luoghi e non degli uomini; 
 2. essa si interessa agli eventi storici nella misura in cui questi producono e mettono in luce, nei paesi in cui hanno luogo, delle proprietà e delle potenzialità che senza di essi sarebbero rimaste irrealizzate. 
 3. La storia d'Inghilterra è insulare, quello della Francia è divisa tra il mare e la terraferma; la geografia ha un ruolo in ciascuna di esse» Il paradigma geografico che si contrappone al Determinismo è il Possibilismo di Paul Vidal de la Blache, che fonda la rivista Annali di Geografia e crea una scuola geografica francese.
 - Egli definisce la Geografia come ‘scienza dei luoghi’, non degli uomini. FRANCIA E GERMANIA Vidal tenta di definire la Geografia francese in contrapposizione a quella tedesca. In realtà, Vidal ammira Ratzel, lo chiama maestro e, quando morirà, gli scriverà un necrologio, ma è anche vero che Vidal de la Blache è un repubblicano. 85 I francesi guardano tutto ciò che arriva dal Secondo Reich con sospetto e si rendono conto di essere stati sconfitti dai prussiani, dai tedeschi, anche da un punto di vista culturale. 
 1. In Germania si insegnava la Geografia nelle scuole, Lutero ha insegnato ai tedeschi a leggere la Bibbia e questo ha portato un livello di alfabetizzazione molto elevato, tra i più alti d’Europa, per buona parte dell’800. 
 2. In Francia, invece, la Geografia non era una materia scolastica, non è insegnata all’università o a scuola.
 Questo significa che, durante la guerra, il fante tedesco è in grado di leggere e capire la carta topografica, mentre il fante francese non sa nemmeno né leggere né scrivere. Perciò quando riceve gli ordini, non è in grado di capirne il senso; e questo è uno dei fattori di cui i francesi si rendono conto. STUDI DI VIDAL Vidal de la Blache nasce come uno storico, ma poi diventa un geografo. Con la nuova repubblica che nasce dopo l’esilio di Napoleone III si ha la creazione di una scuola geografica francese. 
 - Per scuola geografica s’intende una comunità di studiosi che si riconosce in certi paradigmi, in certi linguaggi, in certi strumenti di lavoro e porta avanti gli insegnamenti di un maestro. COSA INTENDE IL POSSIBILISMO Quindi Geografia come “scienza dei luoghi”, perché deve trovare un oggetto di studio che non sia quello già praticato da altre discipline. 
 - Non è una scienza degli uomini, perché lo è già la storia - inoltre, luogo, in francese, permette di non confondere la Geografia con la Geologia e con le discipline fisicaliste. 86 CONCETTO BASE I due concetti fondamentali della visione di Vidal de la Blache sono il concetto della natura e di comunità umana. • Natura non è solo una creazione di vincoli (come ci direbbe un determinista: natura = creazione di vincoli) ma produzione di opportunità. 
 • Comunità è data da tecniche e cultura L’incontro di questi due aspetti, natura e comunità umane, produce una regione geografica. Abbiamo una differenza molto forte tra Determinismo e Possibilismo. 
 - Nel Determinismo la Natura determina l’uomo, - nel Possibilismo abbiamo un rapporto circolare, perché la Natura non determina l’uomo in maniera unidirezionale, ma c’è uno scambio reciproco tra le caratteristiche fisiche del suolo e quelle sociali culturali ed economiche degli attori locali, degli abitanti di quel territorio. REGIONE PAESAGGIO E GENERE DI VITA
 La regione è, per Vidal, l’incontro tra certe caratteristiche naturali e certe caratteristiche umane, la regione è il risultato della fusione tra caratteristiche naturale e caratteristiche umane, ossia della fusione tra Geografia e Storia. I due elementi che dobbiamo tenere in considerazione sono il paesaggio e il genere di vita, perché sono le due categorie che Vidal utilizza per caratterizzare le singole regioni. - Il genere di vita è la serie delle componenti sociali e metodiche continuative che caratterizzano un determinato gruppo sociale. 
 - Paesaggio è l’incontro tra le caratteristiche fisiche, ambientali e naturali di quella regione e il genere di vita. 
 Il paesaggio è la natura mutata dall’uomo, ma soprattutto in termini visibili.
 il paesaggio porta con sé la componente visiva ottica, laddove l’ambiente non necessariamente ha questa componente 87 La struttura di una regione polarizzata è data 
 1. LOCALITÀ CENTRALI (o magneti): centri che servono un territorio circostante più o meno vasto, fornendo agli abitanti beni e servizi 
 Tanto più i beni e servizi sono rari, quanto più quella località è importante (un servizio raro non è poter comprare il giornale, ma, ad esempio, è l’università).
 2. AREA DI GRAVITAZIONE: il territorio servito da un luogo centrale, l’insieme delle località dipendenti 
 Inoltre 1. LE FUNZIONI sono le attività economiche (produzione e offerta di beni e servizi) sviluppate in quell’area
 2. PORTATA DI UN BENE O SERVIZIO CENTRALE: il raggio dell’area di mercato di un bene o servizio centrale (puoi evitare) 
 6.4 sistema territoriale Il Sistema Territoriale concepisce la regione e il territorio come realtà complesse e dinamiche che si modificano nel tempo. Il paradigma territorialista viene subito dopo il paradigma funzionalista. LIMITI FUNZIONALISMO Il grosso limite del funzionalismo è stato quello di mostrarci la realtà solo attraverso la sua dimensione orizzontale, cioè individuando gli elementi che uniscono le località sulla superficie della Terra. 
 - il paradigma funzionalista impediva di poter parlare di ciò che rendeva unico questi luoghi dagli altri. 
 • Questo paradigma astrae l’identità dei luoghi ed è interessato soltanto alle relazioni orizzontali.
 - Il secondo elemento che dimentica è il rapporto verticale e quindi anche le componenti ambientali. 
 90 Quindi, non è capace di parlare dei problemi ecologici, di utilizzo buono o cattivo delle risorse non è capace di parlare della sostenibilità. 
 • Il funzionalismo fallisce perché negli anni 70 ci si pone il problema dell’ecologia, dell’ambiente. SIGNIFICATO BASE Per superare questi silenzi e queste omissioni, il paradigma territorialista introduce l’idea di territorializzazione che può essere definita o come la trasformazione dello spazio in territorio o come l’intervento di trasformazione sul territorio stesso che preesiste. 
 - Per territorializzazione dobbiamo intendere la produzione, la costruzione, l’uso e l’organizzazione del territorio. La territorializzazione è il passaggio, la serie degli atti trasformativi che portano uno spazio a diventare territorio 
 (portano la Natura a diventare ambiente, portano la località a diventare luogo e portano la veduta a diventare paesaggio)
 - Da un lato abbiamo località, abbiamo veduta e abbiamo Natura, - dall’altra parte abbiamo luogo, paesaggio e ambiente. C’è una duplicità di significati, proprio per questo non può esserci determinismo. Altro elemento:
 il territorio è sia il prodotto della nostra vita, di quello che noi facciamo, ma anche la condizione per il nostro agire. Il territorio vale due volte nel processo di territorializzazione: 
 - è condizione per i comportamenti sociali (la presenza di una strada vi permette di spostarvi), - ma al tempo stesso voi usando il territorio o producendo nuovi aspetti del territorio, lo create. 
 - IMPORTANTE
 Il territorio è qualcosa che noi già troviamo pronto alla nostra nascita, ma è anche qualcosa che modifichiamo nel tempo.
 - Quindi, la territorializzazione è un processo circolare. 91 IL TERRITORIO È una macchina non-banale, una macchina complessa e teleologica. 
 Tutti gli elementi sono connessi gli uni tra gli altri. È una macchina le cui componenti interagiscono tra di loro, il suo comportamento non è prevedibile fino alla fine e poi persegue degli obiettivi. • Macchina Non-banale
 La macchina banale è quella che reagisce sempre allo stesso modo agli impulsi che arrivano dall’ambiente esterno, è quella che funziona con il codice 0- 1, con il codice binario. La macchina non-banale è quella il cui comportamento non può essere descritto nei termini 0 e 1 
 • Complessa 
 non una macchina complicata, che è quella che può essere composta nelle sue parti; mentre complessa vuol dire che, per essere compresa, non deve essere scomposta nelle sue parti 
 • Teleologica, dal greco telos, scopo, fine, obiettivo. 
 È una macchina che procede in funzione di un obiettivo e il territorio è una macchina che funziona in base a progetti, obiettivi e finalità che sono quelle che la comunità umana, installata in quel territorio, deve raggiungere. Gli obbiettivi possono essere molti, perché sono tante teste e tanti modi di vedere la realtà. 7. Spazio e territorio SPAZIO natura, località e veduta sono indicatori generici che non necessariamente richiedono la presenza dello sguardo dell'uomo. Ne precedono la presenza e le intenzioni TERRITORIALITÀ Il filtro date dalle visioni, progettualità e sensibilità tipicamente umane porta alla territorialità 
 TERRITORIO Ambiente, luogo e paesaggio sono indicatori specifici: veicolano informazioni che hanno a che fare con i sistemi di valori, con gli obiettivi e con le pratiche che gli umani mettono in atto nel rapportarsi allo spazio 92
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