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Apologia di Socrate. Analisi dell'Apologia, svolto dopo la lettura di quest'ultima., Guide, Progetti e Ricerche di Filosofia

Analisi dell'Apologia di Socrate, troverete le seguenti informazioni: -introduzione -gli accusatori ed le accuse -le difese {con riferimenti} -confronto tra verità e menzogna -virtù, valori e il concetto di felicità -confronto tra leggi e giustizia -vita in breve del filosofo.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

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Caricato il 07/04/2023

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ionela-andriescu-1 🇮🇹

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Scarica Apologia di Socrate. Analisi dell'Apologia, svolto dopo la lettura di quest'ultima. e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Filosofia solo su Docsity! Analisi dell’Apologia di Socrate Andriescu Ionela 3BL Le informazioni che abbiamo di Socrate non sono state scritte dal lui medesimo, bensì da alcuni suoi discepoli e personaggi come: Aristofane, Senofonte, Platone e Aristotele che hanno offerto una descrizione della figura del filosofo. Tra le varie fonti indirette abbiamo l’Apologia (dal greco ‘‘απολογία’’ - discorso in difesa di ...) un'opera, scritta in forma di dialogo in cui a parlare c’è Socrate, che davanti ad un tribunale cerca di dare delle spiegazioni alle accuse contro di lui, giurando di dire solamente la verità. L’Apologia ripercorre tutte le fasi del processo e della condanna, descrive bene le ideologie del pensatore ed è una tra le poche opere che ci fornisce una così ampia e dettagliata spiegazione del suo personaggio. Sotto la luce delle tante accuse e delle errate interpretazioni, dopo il processo viene condannato a morte e costretto a bere un veleno. Gli accusatori  Melèto  Licòne  Anito Le accuse  Sofista - Socrate nei primi due passi dell’opera viene accusato di insegnare ai giovani a pagamento, come i sofisti. ‘‘...giacché vi mostrerò con i fatti come io non sia quell’ “astuto parlatore” che dicono.’’  Naturalista - Nel terzo passo dell’Apologia, Socrate è accusato di essere un naturalista e di insegnare ai giovani il ‘male’, viene detto che perde tempo indagando solo nei misteri del cielo e della terra, come vediamo anche nella commedia ‘Nuvole’ di Aristofane. ‘‘Egli indaga con animo empio le cose del cielo e della terra, fa prevalere la causa cattiva sulla buona e insegna agli altri a fare altrettanto”.  Ateismo - Come ben sappiamo Socrate viene incolpato più e più volte di corrompere i giovani e nel decimo passo dell’Apologia viene accusato di essere ateo, e di allontanare gli ateniesi dalla religione e dallo Stato. Oltre ad essere accusato di non riconoscere le divinità ateniesi, venne anche accusato di introdurne altre nuove. ‘‘...le cose segrete del cielo e della terra, insegna a non credere agli Dei e a fare diritto il torto.’’ Le difese -La prima accusa dalla quale cerca di difendersi sin da subito è di essere un sofista, infatti parla di questi ultimi in maniera indiretta già nel primo punto dell'Apologia e dopo aver espresso la sua opinione riguardo la menzogna e la verità, spiega perché lui non può e non è un sofista. Afferma davanti ai giudici di dire sempre la verità e che farà capire di non essere sofista utilizzando il suo solito linguaggio, e non un linguaggio difficile e pronto a raggirare le accuse. In più sappiamo che il filosofo insegnava nelle piazze, parlava con i suoi concittadini liberamente e condivideva le sue opinioni con loro oltre ad aiutarli a capire di non essere sapienti, tutto ciò lo faceva per aiutare e non per guadagnare; possiamo affermare che Socrate era quasi in antitesi ai sofisti. In particolare dice che è bello insegnare e fa riferimento ad alcuni filosofi, ma dice anche che i sofisti invece sanno persuadere e vogliono per forza ricavare qualcosa dal loro lavoro, mentre lui non è così, sottolinea che è per tutti l'insegnamento, poveri o ricchi che siano devono conoscere. Afferma tutto ciò tra il primo e il quarto punto dell'Apologia. ‘‘...non una parola di verità era in loro.’’ ‘‘...da me non udrete che la verità.’’ -Per difendersi contro la seconda accusa chiama come testimoni i suoi discepoli e vorrebbe che dicessero a tutti che lui non indaga la natura bensì si dedica all'uomo (terzo passo- Socrate non si è mai occupato di ricerche naturalistiche). -Per difendersi contro la sua ultima accusa, tra le tante spiegazioni c’è anche il ‘daimon’ (demone), la voce che dentro di lui lo avvisa prima di fare una cosa sbagliata, ma non gli dice cosa fare, di conseguenza chi crede nei demoni crede anche negli dei, perché i demoni vengono considerati semidei. ‘‘...la solita voce profetica, quella del demone, che fin’oggi io ho udito molto frequentemente contrariarmi anche in piccole cose se non stavo per far bene...’’ -In generale: spiega perché in così tanti l'hanno odiato (l'oracolo di Delfi) e poi si schiera direttamente contro Melèto, Anito e Licòne, e sottolinea il fatto che loro credano di sapere quando in realtà non sanno, e vivono in questa ignoranza, cercando di coprire Socrate, quest’ultimo nell’Apologia utilizza proprio il verbo diffamare. Socrate evidenzia il fatto che per lui vincere contro tutte queste accuse antiche (le cosiddette ombre) sarà difficile perché sono cresciute nella società ateniese e come un'edera hanno ricoperto gli obbiettivi e le verità del filosofo. Fa presente questo nel decimo punto con le seguenti frasi: ‘‘Ed essendo in molti, ambiziosi e violenti come sono, si sono messi concordemente a diffamarmi con subdole argomentazioni, riempiendo da lungo tempo le vostre orecchie con le loro accanite calunnie.’’ ‘‘Ed è per questi motivi che mi si sono levati contro Melèto, Anito e Licòne: Melèto se l’è presa per difendere i poeti, Anito per gli artigiani e i politici, Licòne per gli oratori. ecco perché, come vi dicevo da principio, mi meraviglierei se riuscissi ad estirpare in voi in così breve tempo una calunnia radicatasi da lungo tempo.’’ Verità & menzogna Socrate nel primo passo sottolinea il suo compito di oratore difronte al giudice, ovvero che per tutta la durata del processo sarà costretto a dire sempre cosa è verità; accusa i sofisti di parlare in maniera astuta omettendola e in questo punto parla di menzogna, dice che dalla bocca dei sofisti non è mai uscita una parola vera, ma solo un linguaggio ‘ornato’ e accorto; si riferisce alla menzogna anche quando parla delle accuse che ha ricevuto, false e contro le quali riesce bene a difendersi. Il filosofo sottolinea che le accuse contro di lui sono state mosse perché lui è sapiente (oracolo di Delfi) nel quinto passo sottolinea che dopo aver scoperto ciò va alla ricerca della verità, cerca la verità presso i politici, i poeti e gli artigiani. Sempre parlando di verità Socrate afferma che i poeti di ciò che scrivono non sanno nulla perché la verità, la conoscenza, l'ispirazione deriva direttamente da Dio: quindi non sono i poeti a conoscere la verità ma è Dio. Infatti abbiamo visto la distinzione che Socrate fa tra verità divina e verità umana, non vuole di certo paragonare la sua sapienza, la verità che conosce a quella di Dio. Opposta alla verità, la menzogna e l’opinione. ‘‘Ma la verità, che si sono, cioè, palesati gonfi di sapienza senza nulla sapere, questa no, non amano dirla.’’ Prima della fine del processo, dice che a lui ormai ‘spetta la morte, ma che agli altri invece la cattiva sorte data dalla verità, non accettando cosa è vero e cosa no, rimanendo in quello stato di ignoranza, la loro vita sarà seguita dall’ingiustizia. ‘‘Ed ora io me ne vado da qui condannato da voi a morire; costoro invece condannati dalla verità ad essere malvagi e ingiusti.’’
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