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Guide e consigli
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Approfondimento Antropocene, Appunti di Geografia

approfondimento e articoli riguardanti l'antropocene, utile per il portfolio.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 05/07/2019

beatrice-masia
beatrice-masia 🇮🇹

4.5

(51)

27 documenti

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Scarica Approfondimento Antropocene e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! Ricerche personali di approfondimento sul tema trattato a lezione: l’antropocene. ANTROPOCENE DEFINIZIONI Iniziamo con alcune definizioni del concetto di antropocene, che introducono nozioni base sulla sotria e sulla nascita del concetto: • L'epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all'aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell'atmosfera. Da molti anni geologi, esperti in stratigrafia, scienziati, climatologi, discutono su quale sia la data in cui l’Olocene, iniziato 11 mila anni fa, si sia concluso. Il termine Antropocene venne coniato già nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen, mentre la data-simbolo del 16 luglio 1945 è frutto di una ricerca compiuta da un gruppo internazionale di studiosi facenti parte dell’Anthropocene Working Group (Awg). (Eva Perasso, Corriere della sera.it, 21 gennaio 2015, Scienze) • Termine divulgato dal premio Nobel per la chimica atmosferica Paul Crutzen, per definire l’epoca geologica in cui l’ambiente terrestre, inteso come l’insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche in cui si svolge ed evolve la vita, è fortemente condizionato a scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana. Non essendo un periodo accolto nella scala cronostratigrafica internazionale del tempo geologico (secondo i dettami dell’ICS, International commission of stratigraphy), si può far coincidere con l’intervallo di tempo che arriva al presente a partire dalla rivoluzione industriale del 18° sec., ossia da quando è iniziato l’ultimo consistente aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 in atmosfera. In questo periodo l’impatto dell’uomo sugli ecosistemi si è progressivamente incrementato, veicolato anche da un aumento di 10 volte della popolazione mondiale, traducendosi in alterazioni sostanziali degli equilibri naturali (scomparsa delle foreste tropicali e riduzione della biodiversità, occupazione di circa il 50% delle terre emerse, sovrasfruttamento delle acque dolci e delle risorse ittiche, uso di azoto fertilizzante agricolo in quantità superiori a quello naturalmente fissato in tutti gli ecosistemi terrestri, immissione in atmosfera di ingenti quantità di gas serra ecc.).” Come accennato nelle definizioni, l’antropocene è un termine coniato negli anni ottanta dal biologo Eugene F. Stoermer che nel 2000 fu adottato dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen nel libro “Benvenuti nell'Antropocene”. Il termine indica l'epoca geologica attuale, nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Il termine deriva dal greco anthropos, che significa uomo, e almeno inizialmente non sostituiva il termine corrente usato per l'epoca geologica attuale, Olocene, ma serviva semplicemente ad indicare l'impatto che l'Homo sapiens ha sull'equilibrio del pianeta. Tuttavia più recentemente le organizzazioni internazionali dei geologi stanno considerando l'adozione del termine per indicare appunto una nuova epoca geologica in base a precise considerazioni stratigrafiche. NASCITA DEL TERMINE 1. Il primo studioso a proporre una definizione specifica per l'era geologica in cui la Terra è massicciamente segnata dalla attività umana fu il geologo Antonio Stoppani, che nel 1873 scrisse 1 che l'attività umana rappresentava una nuova forza tellurica e propose il termine di era antropozoica. 2. Successivamente il geochimico russo Vernadskij considerò che «la direzione in cui i processi dell'evoluzione crescono, soprattutto verso la consapevolezza e il pensiero e le forme hanno un'influenza sempre maggiore sugli ambienti circostanti», e definì il periodo col termine di noősphera (ossia mondo del pensiero) per sottolineare il potere crescente della mente umana nel modellare il suo futuro e l'ambiente; lo stesso termine venne usato dal paleontologo e pensatore cattolico Teilhard de Chardin. 3. Nel 1992, Andrew Revkin ipotizzo la creazione di una nuova epoca geologica chiamata Antrocene. 4. Crutzen e Stoermer proposero infine congiuntamente l'adozione del termine Antropocene con il significato attuale in una newsletter del Programma Internazionale Geosfera-Biosfera nell'anno 2000. Un’alternativa: L’omogenocene Omogenocene è un termine alternativo usato da Michael Samways nell'articolo editoriale sul Journal of Insect Conservation del 1999 intitolato “Traslocare la fauna in terre straniere: ecco che arriva l'omogenocene” e quindi usato da John L. Curnutt nel 2000 in Ecologia. Il termine considera il presente periodo come definito dalla diminuzione della biodiversità, con una omogeneizzazione progressiva della biogeografia e gli ecosistemi del mondo a causa delle specie aliene che sono disperse nel mondo volontariamente (colture, bestiame) o per rilasci involontari, come descritto da Charles C. Mann, nel suo libro 1493: Pomodori, tabacco e batteri. Come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo 2 Edward Burtynsky, Oil Bunkering #4 Niger Delta Nigeria 2016, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery Un’esplorazione multimediale che documenta l’indelebile impronta umana sulla terra: parliamo del progetto Anthropocene, realizzato dal fotografo Edward Burtynksy in collaborazione con i registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, che oggi approda al MAST di Bologna, in una mostra evento, prima tappa di un importante tour europeo. Trentacinque grandi fotografie di Burtynsky, intervallate da quattro grandi murales, videoinstallazioni e tre installazioni in realtà aumentata, raccontano della nostra epoca, l’Antropocene, ovvero l’Età in cui l’uomo lascia il segno del suo triste passaggio sul Pianeta Terra che chiude ufficialmente l’Olocene, l’ultime epoca geologica iniziata quasi 12000 anni fa, secondo le teorie di un gruppo internazionale di scienziati, il Anthropocene Working Group che stanno studiando gli effetti dai grandi cambiamenti che stiamo apportando al nostro ecosistema. Una mostra che è documentazione e denuncia che ci accompagna in un viaggio dalle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi alle ciclopiche macchine costruite in Germania, dalle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urali in Russia alla devastazione della Grande barriera corallina australiana, dalle surreali vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama alle cave di marmo di Carrara e ad una delle più grandi discariche del mondo a Dandora, in Kenya per raccontarci di come il nostro Pianeta stia cambiando, trasformandosi in un luogo inospitale e arido. “Il nostro lavoro – afferma il fotografo canadese – può offrire uno sguardo avvincente su ciò che accade, la nostra è una testimonianza reale. Far vivere queste realtà attraverso la fotografia è come creare un potente meccanismo che dà forma alle coscienze”. Di seguito riportate alcune delle foto di Burtynsky. Benvenuti nell’antropocene “Gwynne Dyer, giornalista, SCIENZA, internazionale 6 settembre 2016 14.08 [..] L’esistenza umana depositata nelle rocce Adesso siamo noi a determinare il clima (attraverso il riscaldamento globale con l’emissione di gas serra). Stiamo perfino sciogliendo i ghiacci e innalzando il livello del mare. Noi e i nostri animali addomesticati rappresentiamo oltre il 90 per cento di tutti gli animali terrestri di grossa taglia (cioè più grandi di un pollo) presenti sul pianeta. Le nostre coltivazioni hanno sostituito le piante selvatiche su gran 5 parte delle terre fertili del pianeta. E se esisteranno dei geologi tra cento milioni di anni, saranno in grado di rilevare la nostra esistenza semplicemente osservando le rocce. La prova del nove per definire un’era geologica è chiedersi se esistano chiare differenze nel modo in cui si formano le rocce. Nel nostro caso è facile. Negli anni cinquanta gli elementi radioattivi (radionuclidi) provenienti dalle centinaia di test atomici svolti nell’atmosfera hanno cominciato ad apparire nei sedimenti in tutto il mondo. Ancor più onnipresenti sono i piccoli frammenti di plastica, le particelle di alluminio e di cemento e le minuscole palline di carbone non bruciato che escono dalle nostre centrali elettriche, che vanno a finire nei fanghi che un giorno diventeranno rocce. La razza umana potrebbe anche estinguersi, ma abbiamo già lasciato una traccia indelebile della nostra esistenza nelle rocce. Potremmo essere costretti ad assumerci la responsabilità di mantenere in funzione i cicli e gli equilibri planetari Il vero obiettivo di quelli che chiedono il riconoscimento dell’antropocene non è solo mettere ordine nei registri geologici. Vogliono sottolineare il fatto che, nel bene e nel male, siamo responsabili dell’intero pianeta. Nel 2006 Crutzen è stato il primo scienziato a dichiarare pubblicamente la necessità di ricorrere alla “geoingegneria”. Secondo lui stiamo rendendo inefficaci i meccanismi naturali che mantengono l’ambiente stabile e per sopravvivere potremmo essere costretti ad assumerci la responsabilità di mantenere in funzione i cicli e gli equilibri planetari. Non è una cosa positiva. In realtà è una prospettiva inquietante, perché il sistema terrestre è incredibilmente complesso e in gran parte ci è ancora incomprensibile. È stato un altro scienziato, James Lovelock, il primo a parlare dell’immenso compito che ci attende.” Elementi distintivi dell’antropocene In sintesi, riporto gli elementi distintivi dell’antropocene: • la condizione di irreversibilità delle trasformazioni dell'ambiente da parte della specie umana. • La globalizzazione e la velocizzazione dei processi di trasformazione dell’ambiente. • La consapevolezza culturale dell'impronta dell'attività umana in ogni parte del pianeta 6 L’ANTROPOCENE È UN CONCETTO-PONTE TRA GEOGRAFIA FISICA E UMANA. La geografia sviluppa oggi un approccio sistemico all’interpretazione del mondo contemporaneo e del rapporto tra uomini, ambienti e società porta a ripensare la visione generale del rapporto fra uomo e natura. LA METAFORA DELL’ANTROPOCENE • Costringe a pensare lo spazio geografico come risultato di processi fisici e umani di lunga durata • Mette al centro della narrazione il ruolo e la responsabilità dell’azione umana nella trasformazione dell’ambiente terrestre • Sviluppa un approccio basato su temi e problemi che connettono le condizioni e le dotazioni ambientali con i sistemi di vita delle comunità umane (economici, politici, sociali e culturali). L’ANTROPOCENE PER LA GEOGRAFIA • Fornisce nuovi strumenti per indagare le trasformazioni ambientali • Può riorganizzare intorno ruolo dell’uomo nel cambiamento terrestre l’intero campo di studio della geografia e il suo curricolo • Valorizza gli aspetti educativi della geografia come la sua attenzione all’ambiente, alla diversità culturale e al rapporto tra persone, comunità e luoghi • Aiuta a sviluppare un approccio per problemi e situazioni reali come il cambiamento climatico e l’impatto sull’ambiente dell’uso delle risorse LA GEOGRAFIA PER L’ANTROPOCENE • Consente di localizzare e spazializzare i problemi • Fornisce modelli generali di analisi del quadro ambientale e delle sue trasformazioni come risultato di processi fisici e umani • Sviluppa analisi a scale diverse e fornisce un contesto per comprendere la diversità delle relazioni uomo-ambiente all’interno di sistemi territoriali • Fornisce gli strumenti cartografici per rappresentare i problemi nella loro diversa localizzazione sul pianeta • Evidenzia il ruolo dell’urbanizzazione, della popolazione e dei sistemi socio-economici nella trasformazione dell’ambiente e del paesaggio • Presenta le dinamiche geopolitiche e culturali come fattori cruciali nel cambiamento delle relazioni con l’ambiente e l’uso delle risorse ANTROPOCENE E GEOGRAFIA COME INTRODURLO NELL’INSEGNAMENTO? Eric Pawson (2015): La sua proposta si basa sull’idea di considerare l’Antropocene come insieme di processi sociali e culturali, integrando il campo più propriamente fisico e geologico con quello umano e culturale. Obiettivo educativo: preparare gli studenti alla vita nell’Antropocene, un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti e forti incertezze. L’educazione geografica prepara a comprendere le relazioni tra persone, luoghi e ambienti. Alcune decisioni (dove edificare e dove non, ridurre il più possibile l’impatto ambientale, garantire la riproduzione delle risorse e del capitale ambientale e umano, dove abitare, che stili di vita adottare, dove e come fare la spesa) richiedono un ordine di valori (ad esempio, la sostenibilità delle azioni): l’educazione 7
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