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Approfondimento Arazzi storia dell'arte, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Il documento contiene un approfondimento sulla forma d'arte tessile, Gli Arazzi, richiesta da un professore per un'interrogazione.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 18/01/2021

Ruhamah_Leonetti
Ruhamah_Leonetti 🇮🇹

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Scarica Approfondimento Arazzi storia dell'arte e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Gli Arazzi L'arazzo è una forma di arte tessile che si posiziona a metà strada tra l'artigianato e la rappresentazione artistica. È un tessuto dominante di trama e viene realizzato a mano su un telaio e destinato a rivestire le pareti.solitamente è di un ampio formato E rappresenta disegni grandi e tanto dettagliati. Il disegno preparatorio dell'arazzo viene realizzato da un pittore anche di una certa fama e il risultato finale dipendeva solo dalla abilità dell'artigiano incaricato dell'esecuzione. Il termine italiano arazzo deriva dal nome della città francese di arras dove nel medioevo venivano prodotti i migliori arazzi. Gli arazzi venivano appesi alle pareti di pietra dei castelli e in sale molto grandi che erano difficili da riscaldare, nelle grandi sale avevano una doppia funzione, funzione decorativa e quella di isolamento termico durante l'inverno.re e nobili potevano rotolarli e portarli con loro quando si spostavano da un residenza all’altra. A differenza degli affreschi, gli arazzi erano salvabili in caso di un saccheggio o di un incendio. Nelle chiese invece potevano essere srotolati in occasione di una particolare ricorrenza. Gli arazzi sono stati prodotti fin dai tempi più antichi anche se la difficoltà di conservazione dei materiali che li compongono a fortemente condizionato la quantità e qualità di reperti trovati. I più antichi arazzi che ci sono arrivati risalgono all'antico Egitto e la Grecia tardo ellenica ma erano diffusi ovunque nel mondo dal Giappone all'America precolombiana. Lo sviluppo della razzia Europa risale a partire dal XIV secolo inizia in Germania in Svizzera poi arrivo in Francia e in Olanda l'apice della produzione viene raggiunto nel Rinascimento e in particolare nelle Fiandre e in Francia. La reale manifattura dei gobelin fondata a Parigi nel 1662 continua a creare e produrre arazzi tutt’oggi. È uno degli esempi più noti di arazzeria fiamminga e il ciclo di sei arazzi dedicato alla dama e l'unicorno del XV secolo. Importanti sono anche arazzi fiamminghi del primo quarto del 500 conservati presso la pinacoteca civica di Forlì.è molto notevole anche il ciclo di opere di epoca barocca che è conservato presso il museo nazionale di palazzo Mansi a lucca. Tanti grandi pittori hanno disegnato cartoni tra cui Raffaello, Francesco Goya, William morris, Pablo Picasso, Joan mirò. Altro celebre ciclo cinquecentesco di arazzi è quello commissionato dal Granduca Cosimo de' Medici a Pontormo e Bronzino, tra i massimi maestri del manierismo fiorentino. Il ciclo è dedicato alle storie del patriarca Giuseppe, ma ha come sottotesto allegorico il buon governo di Cosimo e l'inscindibilità delle sorti di Firenze da quelle della casata medicea. Per la sua realizzazione, il governo mediceo procedette a istituire un'apposita manifattura, inizialmente affidata a maestri arazzieri d'oltralpe. Il ciclo, composto da venti arazzi, ci è pervenuto integro e dopo un recente e lungo restauro in ottimo stato di conservazione. Esso è suddiviso tra Firenze, nel Palazzo Vecchio, sua collocazione originaria, dove sono conservati dieci arazzi, e Roma, nel palazzo del Quirinale, dove nel 1882 giunsero gli altri dieci. A seguito della crisi, che coinvolse tutta l'Europa, le arazzerie italiane chiusero i battenti: la Manifattura di San Carlo alle Mortelle a Napoli nel 1798, l'arazzeria di Torino nel 1813, la Fabbrica pontificia di San Michele a Ripa resistette per volontà del governo fino al 1910 continuando solo per la caparbietà di singoli, come l'arazzeria e scuola di arazzi romana, fondata da Erulo Eroli sul finire del XIX secolo. L'arte dell'arazzo sopravvive oggi in piccole nicchie di produzione e per il restauro dell'antico. Tra gli ultimi laboratori che producono arazzi in Italia ci sono l'arazzeria Scassa di Asti, situata nella certosa di Valmanera e sede di un museo, di un laboratorio di produzione di arazzi moderni e uno di restauro di quelli antichi, e l'arazzeria Pennese di Penne, Pescara. A quest'ultima realtà si deve, negli anni '60, su impulso dell'artista e cartonnier Enrico Accatino, innovatore e promotore dell'arte tessile in Italia, il rilancio di questa tecnica. Ispiratori di questi laboratori sono le opere di maestri contemporanei come Afro, Capogrossi, Accatino, Casorati, Guttuso, Klee, Kandinskij, De Chirico e Cagli.
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