Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

approfondimento carpaccio, Appunti di Storia Dell'arte

Piccolo approfondimento su carpaccio

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 01/07/2021

ilariaaaaa000
ilariaaaaa000 🇮🇹

4

(1)

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica approfondimento carpaccio e più Appunti in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Lezione 9 Carpaccio Approfondimento Serie di quadri fondamentali di Bellini e dei suoi allievi, accompagnati dalle parole di Giovanni Romano. “L’inventore del grande paesaggismo veneto è Giovanni Bellini, che per gradi riesce ad ammorbidire e fertilizzare l’arido suolo caro al cognato Mantegna, così che vi possa crescere, prima fra le poche zolle di humus e poi più ampiamente e capillarmente, la ricca vegetazione di una terra pacificata e generosa" (Giovanni Romano, Studi sul paesaggio, 1973, p. 56). Giovanni Bellini, Trasfigurazione. Napoli, Capodimonte. 1480 circa Dolcezza del paesaggio. A rimarcare il ruolo di Bellini questa serie di dettagli, alcuni di opere gia viste, leggiamo quanto ci racconta Romano. “E’ dunque necessario ammettere che tocca a Bellini in persona, ed è genio da reggere tanta responsabilità, l’invenzione della veduta panoramica per sincera passione verso la bellezza naturale, come scoperta di occhi infaticabili nell’indagine del vero (tanto che i paesaggi belliniani consentono a volte dei riferimenti geografici concreti), come tema da considerare di pari validità per il pittore accanto alla figura umana” (Giovanni Romano, Studi sul paesaggio, 1978, p. 57) Giovanni Bellini e Tiziano, Festino degli dei, 1514-1516. Washington, National Gallery of Art (dal Camerino di Alfonso I d’Este Tiziano, esordisce con la qualità propria di un grande maestro del paesaggio. Bellini riceve la commissione, segue le figure, sappiamo che il paesaggio verrà aggiornato da Tiziano qualche anno dopo. Riusciamo a percepire quasi il fremito del bosco. La Scuola Grande di San Marco a Venezia (oggi sede dell’Ospedale Civile dei SS. Giovanni e Paolo) Architettura vera. Architetture dipinte che fanno da sfondo di episodio della storia religiosa. Questa è la scuola grande di San Marco a Venezia. L’unica sopravvissuta delle scuole quattrocentesche insieme alla scuola di San Rocco. Queste scuole si diffondono già nel 300 e raccolgono le attività, le riunioni comunitarie di confraternite legate al culto di certi santi e alla continua alimentazione della devozione. Nascono intorno a interessi comuni, si raccolgono gli esponenti di certe attività commerciali, oppure la ragione della scelta di queste confraternite è legata alla provenienza geografica, molti forestieri abitano a Venezia e sappiamo che la comunità albanese aveva delle scuole in cui si riunivano, oppure scuole che riunivano una comunità di devoti legata a un particolare santo patrono. Molte scuole piccole e poche grandi. In questo caso è più un palazzo. All’interno ambienti in cui i confratelli si riunivano. Normalmente i cicli di tele che raccontavano la storia del santo di cui si seguiva l’esaltazione attraverso la devozione, erano ospitate lungo un fregio al piano superiore dell’edificio. Dettaglio della parte centrale, il dipinto propri per le sue vicissitudini ha molte lacune ed è stato restaurato con molta attenzione. Vediamo la rassegna straordinaria delle figure e il dialogo fra Oriente e occidente. Gentile Bellini, Ritratto di Maometto II, 1480 circa. Londra, National Gallery Prova che Gentile Bellini era stata nelle aree islamiche e aveva incontrato Maometto 2 con questo ritratto. A testimoniare come Carpaccio sia il vero specialista della pittura narrativa le sue qualità all’interno di due cicli. “Storie della vita di Sant’Orsola”. Vittore Carpaccio, L’arrivo degli ambasciatori inglesi presso il re di Bretagna (una delle 9 tele del ciclo proveniente dalla Scuola di Sant’Orsola con Storie della vita di Sant’Orsola, 1490-1496). Venezia, Gallerie dell’Accademia. Sottolinea l’incontro fra due civiltà in cui la religione cattolica sembra guidare molti fatti. Si racconta l’avventurosa vicenda di un matrimonio fra la figlia del re di Bretagna, Orsola, e il figlio del re di Inghilterra. Ha come ideale corollario la conversione del giovane sposo che deve avvenire in seguito a un pellegrinaggio a Roma. Purtroppo sulla via del ritorno vengono uccisi a Colonia occupata dagli Unni di Attila. Quello che conta è la qualità del racconto. La capacità di ambientare le storie in questo teatro urbano, vedute urbane che risentono dei luoghi che Carpaccio aveva sotto gli occhi quindi sono vedute di gusto veneziano. Un racconto fatto ad episodi. Scene che si presentano davanti agli occhi come episodi concatenati. Al centro l’arrivo degli ambasciatori inglesi accolti dal re Ereo che poi vediamo subito dopo preoccupato nella propria stanza in consulto con la figlia Orsola. Ci sono molte divagazioni pero come una serie di ritratti di giovani appoggiati alle balaustre metalliche che sembrano indifferenti alla trattativa che sta avvenendo al centro. Un dettaglio di queste figure di contorno ma descritte nel dettaglio, ognuno con abiti specifici ecc. anche nei piani lontani unna attenzione specifica alle figure che si muovono in questo esterno affacciato sull’acqua. Attraverso questa giustapposizione di dettagli restituisce un affresco di costume, una magnifica regia per una storia che ha come protagonista la vita vera di una città del tempo. Vediamo che non c’è mai dissolvenza tutto è definito con nitidezza. Capacità di carpaccio di sostenere qualsiasi elemento della sua scena, non si perde nulla. Confronto di due scene. Magnificate dai dettagli, ci permettono di capire come carpaccio tenga insieme gli aspetti più ufficiali della storia quindi appunto l’incontro dei diplomatici inglesi e dall’altra parte la scena più intima in cui Ereo si abbandona, si accascia per discutere con la figlia del suo destino e del destino del suo regno. Il commiato degli ambasciatori inglesi Il commiato degli ambasciatori inglesi che ritornano in Inghilterra in questo palazzo di un re di Bretagna (palazzo pero veneziano con incredibile descrizione del soffitto, con quelle travi lignee con restituzione di tratti architettonici e decorativi di questo ambiente, con quella incredibile descrizione del lume a candele che sta sopra a questo podio dove il re accoglie gli ambasciatori)
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved