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approfondimento dell'articolo 8 dei diritti umani, Dispense di Filosofia

Art. 8: Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 06/01/2021

dona1962
dona1962 🇮🇹

2.3

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Scarica approfondimento dell'articolo 8 dei diritti umani e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! Articolo 8 - Diritto al ricorso Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge. Domanda 8 A quando risale la guerra del Biafra, per la quale sono stati riconosciuti i risarcimenti nel 2017? La guerra civile nigeriana, nota anche come guerra del Biafra, ebbe luogo fra il 6 luglio 1967 e il 13 gennaio 1970, in seguito al tentativo di secessione delle province sudorientali della Nigeria di etnia Igbo (o Ibo), autoproclamatesi Repubblica del Biafra. Sul tavolo non c’era solo una questione etnica, ma a guidare la mano degli eserciti erano perlopiù questioni legate ai proventi del petrolio e alla giusta ripartizione di questi nelle varie regioni. L'azione militare del governo centrale nigeriano fu immediata dopo aver conquistato i porti, determinò un imponente blocco navale, terrestre e aereo, ebbe così inizio La lenta agonia del Biafra e portò la popolazione di intere regioni a essere decimata dalla fame. Il sogno dell’indipendenza tramontò nel 1970, quando dopo 3 anni di guerra civile il Biafra si arrese e venne reintegrato alla Nigeria. Il bilancio finale fu catastrofico: oltre 3 milioni di morti, di cui un milione e duecentomila in battaglia e quasi due milioni per fame. L’intera regione venne sostanzialmente distrutta. Le testimonianze raccolte da Amnesty tracciano un quadro di violenza gratuita, sfociata in sparatorie contro manifestazioni pacifiche, detenzioni arbitrarie e torture. L’esercito nigeriano ha lanciato un’operazione denominata Python Dance per reprimere nel sangue le manifestazioni in favore della secessione. Amnesty International ha anche denunciato come dal 2015 ad oggi ben 150 esponenti politici e simpatizzanti dell’indipendenza del Biafra siano stati uccisi dalle forze di sicurezza. In particolare, l’ONG sostiene che dal 2015 il governo abbia ucciso più di 150.000 persone durante diverse manifestazioni, attraverso la politica del “grilletto facile”. “Da quando il presidente Buhari è stato eletto gli abusi sui diritti umani sono diventati caratteristici del sistema politico nigeriano. Si parla di arresti indiscriminati di migliaia di giovani uomini, donne e minori, di detenuti in custodia che non hanno potuto contattare né la famiglia né gli avvocati e non sono stati condotti mai davanti a un giudice; di torture, di detenzioni extragiudiziali; di estorsioni e di violenze commesse da militari, servizi segreti e polizia che sono diventate un fenomeno quotidiano”. Le gravi violazioni dei diritti umani sono rimaste impunite, non sono state avviate indagini indipendenti e imparziali sui crimini commessi nonostante le ripetute promesse fatte dal presidente. Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari e, alla sua sinistra, il generale dell'esercito Tukur Yusuf Buratai Il governo di Abuja, dopo le crescenti tensioni nel sud-est della Nigeria in uno dei rari tentativi di affrontare e sanare la questione, ha accettato di risarcire con 139 milioni di dollari le vittime del confitto, concluso cinquant’anni fa. Gli esperti governativi hanno riconosciuto lo status di reduci di guerra a 685 persone. A quasi 500 di esse, incluse quelle che avevano inizialmente citato in giudizio il governo, è stato anche accordato un risarcimento per essere stati vittime dell’esplosione di mine e bombe. Biafra, Nigeria riconosce risarcimenti a 50 anni da guerra
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