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approfondimento dello sviluppo cognitivo secondo Piaget, Sbobinature di Psicologia dello Sviluppo

ho creato questo documento per il mio esame di psicologia dello sviluppo. La mia professoressa ci teneva molto ad una conoscenza approfondita dell'origine del pensiero di Piaget e delle idee che lo hanno portato allo sviluppo della sua teoria. in questo documento troverai un approfondimento fatto attraverso il mio libro, le parole della professoressa ed internet

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

In vendita dal 12/06/2024

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giulia-maria-giuffrida 🇮🇹

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Scarica approfondimento dello sviluppo cognitivo secondo Piaget e più Sbobinature in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! SVILUPPO COGNITIVO, PIAGET Cognizione=conoscenza; SVILUPPO COGNITIVO= acquisizione delle conoscenze. Sono da considerarsi cognitivi processi di comprensione, ragionamento, memoria e pensiero, ovvero tutte le azioni attraverso le quali un organismo acquisisce informazioni dall’ambiente, le conserva, le organizza e ne fa uso nel corso delle proprie azioni. Piaget descrisse la conoscenza come un processo in continua costruzione, per questo cercò di comprendere in che modo si costruisse e sviluppasse durante l’infanzia. In particolare, rifacendosi alle idee del naturalista Darwin, cercò di comprendere in che modo noi esseri umani, fin dai primissimi anni, acquisiamo delle conoscenze applicabili in tutti gli ambienti della nostra vita che ci permettono di adattarci all’ambiente come individui. Nonostante sia collocato nell’ambiente del cognitivismo, Piaget è anche un lucido precursore di successive teorie dell’apprendimento, in particolare del costruttivismo: che sostiene che le persone costruiscono attivamente la loro conoscenza e comprensione del mondo attraverso esperienze e riflessioni su tali esperienze. Secondo questa prospettiva, dunque, l’apprendimento non è un semplice processo di acquisizione passiva di informazioni, ma piuttosto un processo dinamico in cui gli individui costruiscono nuove conoscenze integrandole con quelle preesistenti. Il punto di partenza del suo approccio teorico è il pensiero di Kant sulla conoscenza delle cose: secondo il filosofo le conoscenze che noi acquisiamo sono organizzate dalla mente attraverso delle categorie innate, formali (ovvero non provengono dall’esperienza, ma sono imposte dalla mente all’esperienza) e immutabili, che Piaget definisce a schemi (=rappresentazioni mentali che organizzano la conoscenza e aiutano a comprendere e interpretare la realtà) Pur partendo dall’idea di Kant, Piaget però ritiene che tali schemi non siano innati, in quanto si costruiscono grazie all’attività dell’individuo, e nemmeno immutabili, poiché si evolvono nel tempo, si trasformano. Tali cambiamenti dipendono dalle interazioni tra soggetto e ambiente, poiché l’ambiente influenza e modifica gli schemi del soggetto, e il soggetto a sua volta ‘sceglie’ l’ambiente in base ai suoi schemi, e lo modifica. La trasformazione degli schemi va intesa come un processo che porta il soggetto ad una conoscenza purché questo agisca sull’ambiente in maniera attiva: l’individuo è un attivo costruttore delle proprie conoscenze e le influenze esterne sono efficaci solo nella misura in cui vengono fatte proprie dall’organismo. (questo riflette una visione né innatista né empirista che sostiene che tutte le conoscenze derivano dall’esperienza) Da quanto appena detto si deduce uno degli interessi principali di Piaget, ovvero comprendere come gli organismi viventi si adattano al loro ambiente, dunque cercando di comprendere il legame tra epistemologia (ovvero conoscenza) e biologia. Tale interesse vede la sua risoluzione nella sua teoria ‘epistemologia genetica’, che ha come obiettivo comprendere come si sviluppano le strutture cognitive e come queste influenzano la nostra capacità di conoscere e comprendere il mondo. COME SI COSTRUISCE LA CONOSCENZA? Come detto precedentemente, per Piaget la conoscenza è azione, non è passiva accumulazione di informazioni, e a tal proposito distingue due tipologie di azioni:  AZIONI MANIFESTE: qualsiasi azione concreta che l’individuo compie sull’ambiente: movimenti del corpo, esplorazione visiva, interazione con persone  AZIONI INTERIORIZZATE: avvengono a livello mentale (EX: eseguire calcoli, fare previsione) anche se possono concludersi con azioni manifeste, come una risposta verbale, nonostante le azioni interiorizzate derivino quasi sempre da quelle manifeste. A loro volta si distinguono in -esperienze mentali: immaginare un’azione invece che eseguirla o riprodurre mediante squenze di immagini mentali qualcosa che si è osservato. (iniziano a comparire per i 2 anni) -operazioni mentali che sono 1 astratte: non comprendono immagini espresse in specifiche modalità sensoriali 2 generali: applicabili a contesti diversi 3 reversibili: i risultati possono essere invertiti o annullati da altre operazioni collegate 4 fanno parte di strutture: ovvero un certo numero di operazioni sono attivate in rapida sequenza o contemporaneamente. (iniziano a partire dai 7 anni). QUAL È IL PROCESSO DI SVILUPPO DELLE CONOSCENZE? Nella teoria di Piaget, sia la continuità che la discontinuità giocano un ruolo fondamentale nel descrivere come i bambini acquisiscono e trasformano le loro capacità cognitive. La continuità si riferisce ai processi di sviluppo costituiti da cambiamenti quantitativi, graduali e cumulativi. Secondo Piaget ci sono dei processi cognitivi, definiti INVARIANTI FUNZIONALI: meccanismi biologicamente determinato di funzionamento generale dell’organismo, che non sono comportamenti osservabili ma, piuttosto principi generali che sottostanno ai comportamenti e che agiscono in forma immutata per tutto l’arco della vita (per questo invarianti). Tali funzionamenti della mente sono dunque le stesse nei bambini e adulti, ma si evolvono sempre avanzando e inglobando nuovi schemi cognitivi e permettendo un adattamento progressivo alle nuove esperienze, per questo si parla di continuità Nella teoria di Piaget, tra le invarianti funzionali troviamo: 1. Principio di ORGANIZZAZIONE: ogni soggetto tende ad organizzare la propria conoscenza in uno schema concettuale coerente, di fatti le azioni, le idee e le conoscenze non sono elementi indipendenti e isolati, ma si combinano in sistemi sempre più complessi. Questo non riguarda solo lo sviluppo cognitivo, basti pensare che ogni organismo biologico è caratterizzato da organizzazione, ovvero interdipendenza tra i vari elementi che lo compongono (organi, tessuti, cellule). L’organizzazione, dunque, è un processo di costruzione olistico, dove la trasformazione evolutiva riguarda la struttura nel suo insieme, e non i singoli elementi: dunque le trasformazioni ad una parte comportano sempre cambiamenti qualitativi a tutta la struttura. Grazie a questo processo, allo stesso livello di sviluppo, le abilità e le competenze sono omogenee EX alla stessa età, alla capacità di distinguere i volti si associa anche la funzione di distinguere i suoni Questo principio è fortemente connesso a quello di.. 2. Principio di ADATTAMENTO: se l’organizzazione crea delle strutture; l’adattamento modifica quelle strutture in base all’interazione del soggetto con l’ambiente. Lo sviluppo mentale è quindi guidato dallo stesso principio che regola l’evoluzione biologica=strutture interne si modificano se devono far fronte a nuovi bisogni. L’adattamento è il risultato dell’interazione tra due processi: 1. ASSIMILAZIONE: azione dell’organismo sull’ambiente che consiste nell’assorbire sostanze in esso presenti; ASSIMILAZIONE COGNITIVA: incorporare nei propri schemi mentali o motori preesistenti nuove conoscenze ed esperienze (conservazione) EX: bambino per la prima volta vede un cavallo e lo chiama cane grande; dunque, incorpora la nuova informazione in uno schema che già esiste 2. ACCOMODAMENTO: azione con cui l’ambiente costringe l’individuo a modificarsi, modificazione dei propri schemi per adattarli ai nuovi dati ACCOMODAMENTO COGNITIVO: Si verifica quando le nuove conoscenze non possono più essere inglobate nelle strutture preesistenti e dunque è necessario modificare i propri schemi o aggiungerne di nuovi per inglobare i nuovi dati (cambiamento, novità). EX bambino comprende che il cane è differente dal cavallo e quindi crea un nuovo schema. EX2 lo schema della prensione viene differenziato secondo l’oggetto che si deve prendere A livello cognitivo l’adattamento consiste dunque nel modificare le strutture di conoscenza in modo da tenere conto di nuove informazioni, e nel conservare allo stesso tempo le acquisizioni passate. L’equilibrio tra assimilazione e accomodamento è destinato a ricostruirsi continuamente in forme più avanzate La forma più alta di adattamento, ovvero quella in cui assimilazione e accomodamento realizzano il migliore equilibrio, è l’atto di intelligenza I. Supporto: avvicinare un oggetto lontano tirando a se il supporto su cui è poggiato II. Cordicella: usare una cordicella come prolungamento dell’oggetto III. Bastone: usare un bastone per prendere un oggetto SESTO SOTTOSTADIO: invenzione di mezzi nuovi (18 mesi-2 anni) In una situazione nuova, il bambino non procede più per tentativi ed errori, ma compie un atto mentale, come quello di anticipare mentalmente il possibile effetto della sua azione. Tale capacità sottintende quella di creare dunque delle rappresentazioni mentali, dei simboli rudimentali, ovvero delle immagini sensoriali interiorizzate o delle parole che rappresentano un evento; di fatti: PERMANENZA DELL’OGGETTO: la comprensione che gli oggetti continuano ad esistere anche se non vengono percepiti con i propri sensi, è del tutto completata. VALUTAZIONE: l’unico modo utilizzato da Piaget per verificare la permanenza di un oggetto consisteva nel nascondere l’oggetto e verificare se il bambino lo cercava. Questa prova, tuttavia, richiedeva una capacità non solo percettiva ma anche motoria. La ricerca contemporanea ritiene che sia più opportuno proporre al bambino compiti più semplici. La studiosa Spelke inoltre ritiene che le capacità percettive dei neonati sono già altamente sviluppate in una fase molto precoce dello sviluppo, tanto che dimostrò anche la presenza della percezione intermodale, ovvero l’abilità di coordinare le informazioni provenienti da due o più modalità sensoriali (già a partire dai 3 mesi). Inoltre la stessa studiosa dimostra anche la capacità da parte dei bambini di 3-4 mesi di crearsi delle aspettative sugli eventi futuri. Dai suoi studi e quelli di altri studiosi risulta, in particolare, che si aspettino che gli oggetti siano solidi, sostanziali (ovvero che non si lascino oltrepassare da altri oggetti), e PERMANENTI, ovvero che continuano ad esistere anche quando non sono percepiti. Tutto questo lo ha dedotto studiando i tempi di fissazione davanti ad oggetti che non rispettavano tali norme della fisica, ma altri studiosi affermarono che in questo modo si valutavano solo le aspettative percettive e non le conoscenze su dove gli oggetti sono quando loro non fissano (non è ancora valido se il tempo di fissazione è una misura valida). La studiosa inoltre appoggia l’idea di core knowledge, ritenendo che i bambini hanno sistemi di conoscenza innati, dominio specifici, che riguardano concetti fondamentali per la conoscenza del mondo, quali quelli di permanenza dell’oggeto e linguaggio. PREOPERATORIO (2-6 anni) Abbiamo visto che nel sesto sottostadio dello stadio sensorimotorio, si sviluppano le rappresentazioni mentali. Questo ora permette al bambino di pensare, ricordare, immaginare. In questo modo si amplia il campo d’azione a disposizione del bambino, da schemi motori si passa a schemi mentali. Questo periodo è caratterizzato dalla comparsa:  IMITAZIONE DIFFERITA: il bambino riproduce un modello qualche tempo dopo che l’ha percepito, ciò significa che ha conservato la rappresentazione mentale del modello  GIOCO SIMBOLICO: il bambino tratta un oggetto come se fosse qualcosa di diverso EX una scopa può diventare un cavallino; purché ci sia finzione il bambino deve essere in grado di applicare i suoi schemi di azione ad oggetti inadeguati  LINGUAGGIO: quando adopera il linguaggio il bambino mostra di saper utilizzare schemi verbali per designare una realtà che si rappresenta mentalmente. Lo stadio, però, è preoperatorio perché il bambino ancora non compie operazioni, ovvero quelle azioni interiorizzate che permettono ai bambini di fare mentalmente ciò che prima facevano solo fisicamente. LIMITI DI QUESTO STADIO:  Questi schemi mentali sono isolati, ovvero pensati uno alla volta e non coordinati. Nonostante il pensiero possa andare al di là dei dati attuali perché ricostruisce le azioni passate e anticipa le conseguenze di azioni non ancora compiute, ciascuna rappresentazione mentale rimane isolata.  Le azioni mentali sono rigide e irreversibili: il dato percettivo prevale sulla rappresentazione mentale. Irreversibili perché vi è l’incapacità di annullare o invertire le operazioni. Il che è responsabile di un altro limite importante, ovvero la MANCANZA DI CONSERVAZIONE: la mancanza di comprensione che l’alterazione dell’apparenza di una sostanza non cambia le sue qualità di base (questo è dovuto anche ad uno sviluppo ancora incompleto della corteccia prefrontale)  Gli schemi mentali sono limitati ad oggetti ed azioni sperimentate nella realtà. Per tale ragione, il tipo di pensiero che caratterizza questo stadio è quello TRASDUTTIVO, dal particolare al particolare: i bambini percepiscono una relazione causale che non esiste tra due elementi, senza un esame logico o a causa di una generalizzazione, spesso solo perché avvengono e variano nello stesso tempo (questo anche a causa del fatto che gli schemi sono isolati e che quindi affrontano un elemento alla volta); ciò spesso si traduce in un linguaggio pieno di libere associazioni prive di connessioni logiche.  ANIMISMO: non sono in grado di distinguere gli oggetti animati da quelli inanimati. Inizialmente pensa che abbiano vita tutte le cose che si muovono e quelle che non si muovono, successivamente inizia a pensare che tutto ciò che si muove, come il vento stesso, sia animato, e solo alla fine comprende che sono animati sono umani ed animali. (EX l’albero ha spinto la foglia, il sole quando c’è la pioggia va via perché non vuole bagnarsi)  FINALISMO: credenza che tutti i fenomeni abbiano uno scopo orientato a garantire all’uomo le condizioni di una vita serena EX la pallina rotola perché vuole andare verso il bambino, la luna sorge per dire al bambino di andare a letto. Creano dunque delle spiegazioni causali.  ARTIFICIALISMO: anche questo riflette la loro visione egocentrica, in quanto ritengono che tutte le cose siano state costruite dall’uomo o da un’attività divina che opera secondo leggi di costruzione umana EX la luna si è consumata perché ha illuminato molto, le montagne le ha costruite l’uomo)  EGOCENTRISMO INTELLETTUALE: questo è dato dal fatto che il pensiero è comunque ancora legato all’azione sensorimotoria dalla quale deriva. Di fatti, il bambino non riesce ad immaginare che la realtà possa presentarsi ad altri diversamente da come la percepisce (COMPITO DELLE 3 MONTAGNE) RISVOLTO IMPORTANTE TRA I 4 E I 6 ANNI: PENSIERO INTUITIVO il bambino acquisisce la capacità di comprendere che vi è qualcosa che rimane invariato in un oggetto, nonostante le trasformazioni che ne hanno cambiato l’apparenza; dunque, il bambino inizia a comprendere che azioni e oggetti conservano la loro IDENTITA’ QUALITATIVA EX se ho una fila di gettoni di una certa lunghezza, nonostante io possa cambiare la lunghezza della fila il numero di gettoni resta lo stesso. I loro ragionamenti sono però ancora rudimentali, viene ancora difficile comprendere del tutto quegli eventi che sa che stanno accadendo ma che non vede. È un periodo anche caratterizzato dall’affiorare di molte domande, che sono segnali di interesse verso il ragionamento. In particolare, però, a partire dai 5 anni le domande sono meglio formulate e utilizzate per ottenere specifiche informazioni di cui hanno bisogno per apprendere. Inoltre, inizia pian piano a decentrarsi e a non considerarsi come unico punto di riferimento. Allora Piaget definisce questo PENSIERO INTUITIVO perché sono sicuri del loro sapere, ma sono inconsapevoli di come sappiano: sanno le cose senza usare il ragionamento razionale. OPERATORIO CONCRETO (7-12 anni) Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro e diventano OPERAZIONI CONCRETE, ovvero strutture mentali caratterizzate da reversibilità. Questo segna l’inizio di un PENSIERO LOGICO, passando dal dominio della percezione al dominio della logica. Le operazioni vengono però definite concrete perché necessitano supporti concreti (quindi anche solo raffigurabili mentalmente) e materiali, il bambino non è ancora in grado di risolvere il problema sul piano astratto Piaget distingue due tipi di operazioni che caratterizzano questo periodo: I. Logico-matematiche: se si applicano a oggetti distinti e prescindono dai loro rapporti di contiguità spazio-temporale; dunque, per esempio coinvolgono la manipolazione mentale di numeri e quantità (conservazione, classificazione, seriazione, proporzioni) II. Spazio-temporali: se riguardano i rapporti spazio-temporali tra oggetti ed eventi; dunque, riguardano la comprensione e la manipolazione dello spazio e del tempo SISTEMI DI OPERAZIONI CARATTERISTICI:  Operazioni di classificazione: operazioni logiche che consistono nell’individuare delle rassomiglianze fra oggetti e raggrupparli in classi per poi connettere queste classi mediante rapporti di classificazione gerarchica. Questo implica la loro capacità di trovare un criterio di classificazione e compiere sulle classi operazioni, ad esempio, di addizione se si vogliono aggiungere altri elementi. Inoltre, comprendono le interazioni tra insiemi e sottoinsiemi. -sino a 5 anni COLLEZIONI FIGURALI: gli oggetti sono riuniti senza un criterio comune ma solo per formare oggetti più complessi. -tra i 5 e i 6 anni COLLEZIONI NON FIGURALI: bambini raggruppano oggetti secondo un criterio ma non sanno compiere operazioni EX non sanno aggiungere gli oggetti di un gruppo a quelli di una classe che li comprende (caramelle e dolci)  Conservazione : le operazioni mentali concrete, essendo caratterizzate da reversibilità, rendono possibile la comprensione di alcune nozioni fondamentali, sia per il senso comune che per il pensiero scientifico. Nozioni che si riferiscono ad aspetti degli oggetti che si conservano, ovvero rimangono immutati al variare degli altri aspetti. Per questo il bambino è in grado di risolvere compiti di conservazione di sostanza o massa, volume e numero. Questo è possibile perché è proprio la reversibilità che concorre alla genesi del pensiero logico, e questo consente di coordinare più caratteristiche tra loro invece che focalizzarsi su una singola proprietà dell’oggetto, o, più in generale, di coordinare punti di vista differenti, il che allontana l’individuo dal suo egocentrismo (anche per questo spariscono animismo, finalismo e artificialismo) L’ordine di acquisizione della conservazione è il seguente: numero, lunghezza, massa, peso. Per tale motivo Piaget parla di DECALAGE ORIZZONTALE: ovvero il pensiero secondo cui capacità simili non emergono nello stesso momento in un determinato stadio dello sviluppo EX un bambino potrebbe comprendere che un lungo bastoncino di argilla può essere rimodellato nella forma di una palla, ma potrebbe non comprendere che questi hanno lo stesso peso.  Seriazione : ordinare gli oggetti in base ad una quantità quantificabile  Transitività OPERAZIONI FORMALI (dai 12 anni) Se nello stadio precedente il bambino era in grado di applicare le operazioni logiche soltanto nei confronti degli oggetti fisicamente presenti o raffigurabili medianti immagini mentali;
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