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Approfondimento di Diritto Medievale e Moderno, Appunti di Diritto Medievale E Moderno

Approfondimento di Diritto Medievale e Moderno, utilizzato per preparare l'esame di Diritto Medievale e Moderno della Professoressa Roberta Braccia, superato a pieni voti.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 13/05/2021

Tisalvolacarriera
Tisalvolacarriera 🇮🇹

4.3

(9)

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Scarica Approfondimento di Diritto Medievale e Moderno e più Appunti in PDF di Diritto Medievale E Moderno solo su Docsity! Umanesimo giuridico: il quattrocento Il diritto comune si espande, il giurista di scuola oltre che insegnante diventa un consulente. Compaiono le Raccolte di Consilia (pareri). L’Umanesimo letterario è precedente e condiziona quello giuridico che è estraneo alle scuole. Si riscoprono testi del passato, si auspica un ritorno allo studio della grammatica. Accuse degli umanisti contro ignoranza. Mos gallicus: l’Umanesimo si diffonde in tutta l’Europa, specialmente in Francia. Coloro che aderiscono a questo movimento si chiamano culti e si contrappongono ai bartolisti italiani con il mos italicus. I motivi della Scuola Culta sono: il CIC non è più un “testo sacro” ma solo un monumento dell’antichità romana, si criticano i metodi interpretativi, i giuristi medievali e Giustiniano e Triboniano. Nel ‘400 c’è il passaggio da un universalismo politico medievale ad un particolarismo statuale moderno. Lorenzo Valla: letterato contro i giuristi e Giustiniano, scrive Elegantiae (1435) con cui li invita a tornare a studiare per avere una cultura letteraria adeguata. Angelo Ambrogini detto Poliziano: critica i giuristi letterati, si interessa al diritto mettendo in crisi il sistema del diritto comune, attuando un lavoro di comparazione analitica fra le diverse Litterae. Il triumvirato è composto da: Andrea Alciato: molti motivi dell’Umanesimo letterario, critica i testi giustinianei che andavano riletti e corretti. Alcune sue opere sono: 1. Paradoxa, insiste sul fatto che nella vulgata ci sono espressioni assolutamente non corrette, si prefigge gli stessi fini e polemizza per gli stessi motivi di Valla. 2. Praetermissa, continua l’opera di Poliziano. 3. Dispunctiones 4. Parerga iuris, l’incertezza del diritto appartiene alla grossa quantità di auctoritates e communes opiniones, che per questo andavano ridotte: meglio non pubblicare raccolte di Consilia. Ulrich Zasius: è il più conservatore, non vuole eliminare il diritto giustinianeo dalle fonti, ma vorrebbe che venisse studiato diversamente. Guillaume Budé: studia il CIC come storico non come giurista. È veramente rivoluzionario, auspica l’intervento del princeps legislatore per sistemare il diritto e limitare l’interpretazione dei giuristi, stop dottrina, desidera per la Francia un’unificazione del diritto. 1. Annotationes in Pandectas (1508) 2. De Asse (1515), a proposito del sistema monetario romano. Antitesi tra mos gallicus e mos italicus: ● Per i francesi i regni e gli istituti monarchici sono di diritto e di fatto indipendenti dall’Impero. Per i bartolisti nessun regno può ritenersi indipendente di diritto dall’Impero (di fatto si). ● Per i francesi il concetto di diritto romano come diritto comune non aveva senso perché trasformano le norme romane in norme di diritto nazionale. Per i bartolisti esiste un vero diritto romano comune ovunque applicabile. François Hotman: riprende i motivi della scuola culta, auspica l’autonomia del diritto nazionale francese e formula una proposta di ricodificazione del diritto francese. 1. Antitribonianus (1567), scritto in francese, è contro Triboniano, criticava ferocemente il CIC. 2. Franco-Gallia (1573), rivede filologicamente i libri legales e i Digesta. G.B. de Luca: critica il mos italicus, esprime l’idea degli illuministi per cui ogni Stato deve avere un diritto espressione di lui stesso non proveniente da un altro ordinamento (legge del principe), il diritto romano deve essere applicato con il consenso del principe. 1. Theatrum Veritatis et Iustitie, 15 volumi, tratta di tutto il diritto. 2. Dottor Volgare (1673), primo manuale scritto in italiano da un giurista, afferma la necessità dell’uso della lingua italiana per gli usi giuridici. Il mos gallicus da un lato attraverso l’esegesi filologica tende ad una storicizzazione e a una relativizzazione del diritto romano, dall’altro genera una tendenza alla costruzione sistematica del diritto inteso come un edificio dogmatico di principi, di norme, di istituti da coordinarsi secondo un metodo razionale. Particolarismo giuridico: dal cinquecento al settecento I giudici tendono ad usare il diritto comune e le communes opiniones in assenza di una norma specifica. Questo si traduce in un conflitto di norme e in conflitti giurisdizionali per le diverse opinioni dei giudici. Incertezza del diritto: i giudici fanno fatica perché non riescono a coordinare le fonti, inoltre è difficile procurarsi dei testi e interpretarli, troppa libertà di interpretazione. Stesso reato = pene differenti. Da sistema giurisdizionale (dottrinale) a sistema legale, la legge del sovrano è più impo della dottrina. Lex e Interpretatio: tocca il suo punto più alto nel 1700, soluzioni dal passato come limitare l’uso della dottrina nei tribunali a un numero ristretto di giuristi, nuove leggi delle citazioni. Giovanni Nevizzano: propone un programma di semplificazione del diritto vigente, vuole codificare ex novo il diritto. Propone di nominare una commissione che avrebbe dovuto ridurre a un solo volume le interpretazioni della compilazione giustinianea in quattro anni. Autore della Sylva nuptialis. Benvenuto Stracca: per risolvere la crescita esponenziale delle conflittualità delle opinioni dottrinali propone una commissione per studiare i casi dubbi. Dal 1500 la giustizia nel civile diventa sempre più accessibile, grazie alla fondazione di “Grandi tribunali”: 1. Grandi Consigli (o Senati): giudici no togati e stranieri, inamovibili, controllo direttamente del sovrano. 2. Rote (romana ≠ cittadina): tribunali centrali, nome “rota” perché i giudici rotali si spostano da un tribunale all’altro, ruotano all’interno delle varie sessioni. Essi devono essere stranieri e avere il titolo di doctores, ovvero togati, hanno una limitata durata della carica e sono sottoposti a sindacato. Qui si iniziano a motivare per la prima volta le sentenze, novità di rilievo: cambia l’atteggiamento dei giuristi nei confronti dei giudici. La motivazione è necessaria quando i giudici decidono senza unanimità e quando una parte ne fa richiesta. Iniziano a venire pubblicate Raccolte di decisiones. Regie Costituzioni di Sua Maestà (1729), non sono un tentativo di codificazione ma solo una raccolta ordinata di diritto regio. Il sovrano sabaudo vieta di avvalersi della interpretatio nelle allegazioni e nelle decisioni. Esistono due ipotesi a proposito della nascita dello stato moderno, la prima afferma che questi stati siano quelli postrivoluzionari e gli elementi erano la statualità del diritto, legiferare è la funzione dello Stato che è costituzionale: ogni potere è subordinato alla legge, separazione dei poteri.
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