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Approfondimento lezioni di Psicologia Sociale della professoressa Elena Trifiletti, Appunti di Psicologia Sociale

Definizione di pregiudizio e stereotipo, come ridurre il pregiudizio, strategie di contatto indiretto e diretto

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 01/03/2021

sofilon
sofilon 🇮🇹

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Scarica Approfondimento lezioni di Psicologia Sociale della professoressa Elena Trifiletti e più Appunti in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! STRATEGIE DI RIDUZIONE DEL PREGIUDIZIO: UNO SGUARDO D’INSIEME Pregiudizio: • «Atteggiamento ostile o negativo nei confronti di un gruppo riconoscibile che si basa su generalizzazioni che derivano da informazioni scorrette o incomplete» (Aronson, 2006, p. 311) • Componente valutativa/affettiva di un atteggiamento Stereotipo: • «Consiste nell’attribuire caratteristiche identiche a qualsiasi persona di un gruppo senza tenere in considerazione le effettive differenze che esistono tra i singoli membri del gruppo» (Aronson, 2006, p. 313) • Componente descrittiva/cognitiva di un atteggiamento Dati: La percezione di discriminazione sociale è cresciuta dal 2012 al 2015 (Eurobarometro, 2015). • 64%, +8% rispetto al 2012 (etnia) • 58%, +12 % rispetto al 2012 (orientamento sessuale) • 37%, +6% rispetto al 2012 (genere) Forme di pregiudizio: Pregiudizio esplicito: aggressioni nei confronti di membri appartenenti a gruppi minoritari • Verbali • Fisiche Pregiudizio esplicito: diretto e visibile Misure esplicite (risposte controllabili) Pregiudizio implicito: comportamenti messi in atto in maniera inconsapevole nei confronti di gruppi minoritari • Comportamenti «non verbali» Pregiudizio implicito: indiretto e sottile Misure implicite (risposte non controllabili) Come ridurre il pregiudizio? Il contatto diretto: L’interazione diretta con membri dell’outgroup promuove atteggiamenti più positivi nei loro confronti. Prime evidenze… Brophy (1946): Marina mercantile  più viaggi gli Europei-Americani facevano assieme ad Afro- Americani, più gli Europei-Americani aumentavano l’atteggiamento positivo nei loro confronti. Kephart (1957): Poliziotti Europei-Americani che avevano lavorato con colleghi Afro-Americani avevano un atteggiamento più positivo nei confronti degli Afro- Americani; • Meno obiezioni nei confronti della possibilità che Afro-Americani si inserissero nel dipartimento; • Meno sfavorevoli ad essere messi in un turno lavorativo con un collega Afro- Americano; • Meno sfavorevoli a ricevere ordini da ufficiali Afro-Americani; Lo studio di Deutsch & Collins (1951): Progetti di edilizia abitativa 1. Newark: residenti Afro-Americani ed Europei Americani assegnati a palazzi distinti (segregazione) 2. New York: residenti Afro-Americani ed Europei Americani assegnati in maniera casuale, indipendentemente dall’etnia (no segregazione) Risultati: Nella condizione 2, le donne Europee-Americane erano più favorevoli alla desegregazione rispetto alla condizione 1. L’ipotesi del contatto (Allport, 1954) Il contatto diretto positivo con un membro dell’outgroup promuove atteggiamenti più positivi nei confronti dell’intero gruppo: • Pari status sociale • Cooperazione • Obiettivi comuni • Supporto istituzionale Il pregiudizio e la discriminazione nascono dalla mancanza di conoscenza tra membri di gruppi diversi. Il contatto intergruppi riduce il pregiudizio perché permette di: • Apprendere informazioni nuove sull’outgroup • Creare legami con l’outgroup • Riconsiderare l’ingroup • Generalizzare gli atteggiamenti positivi dal singolo membro al gruppo Lo studio di Shook & Fazio (2008) Partecipanti: studenti Procedura: assegnazione di studenti Europeo/Afro-Americani a dormitori dell’università 1. Stessa etnia (condizione «non mista») 2. Etnia diversa (condizione «mista») VD: Ansia intergruppo e atteggiamenti espliciti ed impliciti misurati in 2 tempi T1 raccolta dati appena arrivano / T2 dopo il primo semestre Risultati: Atteggiamenti impliciti intergruppi: T2: Europei-Americani nella condizione «mista» presentano atteggiamenti più positivi rispetto a T1; Ciò non accade nella condizione «non mista», nessuna differenza tra T1 e T2 Perché usare strategie indirette?  Sono facilmente implementabili  Superano il limite del contatto diretto (potenzialmente utilizzabili ovunque). 1. IL CONTATTO ESTESO 2. IL CONTATTO VICARIANTE 3. IL CONTATTO IMMAGINATO Contatto esteso (Wright et al., 1997) Il fatto di sapere che uno o più amici o membri dell’in-group hanno amici dell’out-group è sufficiente per ridurre il pregiudizio. Perché il contatto esteso è utile?  Non richiede una conoscenza diretta con membri dell’outgroup  Effetti su un numero più ampio di persone (non richiede un contatto uno-a- uno con membri dell’outgroup). Lo studio di Wright et al., 1997 (Studio 1) Svolgono una ricerca correlazionale in cui misurano associazioni tra variabili. Partecipanti: studenti di varie etnie Misure: 1. Il numero di amici che hanno a loro volta amici appartenenti all’outgroup (Asiatici, Afro- Americani, Ispanici e Bianchi); 2. Inclusione dell’altro nel sé (IOS): descrizione di quanto il membro dell’ingroup si sente vicino all’amico appartenente all’outgroup (grado di sovrapposizione); 3. Misura di atteggiamenti nei confronti dell’outgroup Risultati: 1. La conoscenza di un amico dell’ingroup che ha un amico dell’outgroup è associata a minor pregiudizio nei confronti di quel gruppo 2. Maggiore è il numero di amici che hanno amici dell’outgroup minore è il pregiudizio 3. Più elevato è il grado di sovrapposizione (IOS) tra il membro dell’outgroup e il membro dell’ingroup, minore è il pregiudizio nei confronti di quel gruppo. Lo studio di Wright et al., 1997 (Studio 4) Studio sperimentale Partecipanti: studenti universitari Procedura: I partecipanti divisi in due gruppi (i blu ed i verdi) sulla base di risultati (fittizi) su alcuni compiti. Un partecipante «blu» ed un partecipante «verde» (entrambi sperimentatori) vengono selezionati e portati in una stanza per svolgere un compito. La loro interazione viene vista dal resto dei partecipanti 3 condizioni sperimentali: 1. Condizione di amicizia (apertamente amichevoli-amicizia presente) 2. Condizione neutrale (interazione neutra) 3. Condizione ostile (comportamento non amichevole-ostilità presente) VD: atteggiamento (i.e., tratti che compongono una scala affettiva positiva e una negativa) Valutazione dell’ingroup Valutazione dell’outgroup Risultati figura 2: Non c’è differenza tra le 3 condizioni nella valutazione dell’ingroup, ma tale differenza è presente nella valutazione dell’ougroup. I partecipanti che vedono una interazione neutra o ostile dimostrano un bias nei confronti dell’outgroup: i partecipanti in queste 2 condizioni valutano l’outgroup in maniera più negativa rispetto all’ingroup su entrambe le scale. I partecipanti nella condizione di amicizia non valutano l’outgroup in maniera più negativa rispetto all’ingroup Il contatto esteso riduce il pregiudizio nei confronti dell’outgroup: perché?  Facilita una connessione cognitiva con membri dell’outgroup (Inclusione dell’outgroup nel sé; Aron et al., 1992; Wright et al., 1997): ‘L’amico del mio amico è un mio amico’;  Riduce l’ansia intergruppi (Turner, Hewstone, Voci & Vonofakou, 2008);  Percezione positiva delle norme dell’ingroup nei confronti dell’outgroup (Turner et al., 2013). Il contatto esteso riduce il pregiudizio nei confronti dell’outgroup: quando?  Il contatto esteso ha effetti maggiori quando non ci sono molte possibilità di contatto (Christ et al., 2010);  Il contatto esteso ha effetti maggiori quando le persone nutrono atteggiamenti più negativi all’inizio (Munniksma , Stark, Verkuyten, Flacvhe & Veenstra, 2013). Limiti del contatto esteso: Non è sempre facile trovare membri ingroup che hanno amici dell’outgroup. Contatto vicariante: L’esposizione a uno o più membri dell’ingroup che interagiscono con membri dell’outgroup riduce il pregiudizio nei confronti dell’outgroup. Perché il contatto vicariante è utile?  Non è necessario conoscere membri dell’ingroup che hanno amici dell’outgroup;  Può essere utilizzato in numerosi contesti attraverso diversi media (giornali, radio, internet, Tv, film). Lo studio di Mazziotta, Mummendey, & Wright (2011): Obiettivo: testare se la visione di video contenenti interazioni positive tra membri dell’ingroup e membri dell’outgroup promuove atteggiamenti più positivi nei confronti dell’outgroup Partecipanti: studenti/esse tedeschi/e Procedura: Ai partecipanti viene chiesto di visionare due video creati per «promuovere l’università». I partecipanti vengono casualmente assegnati a una di due condizioni sperimentali: 1. Condizione contatto vicariante: 2 su 3 video rappresentavano una interazione positiva tra uno studente tedesco e uno studente cinese; 2. Condizione di controllo: 2 su 3 video rappresentavano una interazione positiva tra due studenti tedeschi. Seconda parte dello studio viene presentato come uno studio separato VD:  Atteggiamenti nei confronti dei cinesi (i.e., termometro da 0 ( = molto freddo) a 100 ( = molto caldo);  Intenzioni di contatto con il gruppo di cinesi (es. «Sarei contento di conoscere più persone cinesi»; da 1 (= estremamente d’accordo) a 9 (= estremamente in disaccordo). Limiti del contatto vicariante: Non tutti i media rappresentano i rapporti intergruppi in maniera positiva Contatto immaginato: La simulazione mentale di una interazione positiva con un membro dell’outgroup riduce il pregiudizio nei confronti dell’outgroup (Crisp & Turner, 2009). Perché il contatto immaginato è utile?  Non prevede nessuna conoscenza diretta con un membro dell’outgroup;  E’ una strategia che può essere utilizzata ovunque;  Permette l’attivazione di processi presenti durante contatti intergruppi reali (Turner et al. 2007);
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