Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Approfondimento storia, Appunti di Storia

Approfondimento storia sul processo di Galileo Galilei

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 18/05/2023

giulydo
giulydo 🇮🇹

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Approfondimento storia e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! PROCESSO A GALILEO GALILEI E LA NASCITA DELLA SCIENZA MODERNA VITA Galileo Galilei è nato nel 1564 a Pisa. La sua prima formazione è stata trascorsa tra Firenze e Vallombrosa. Ha ereditato dal padre la passione per l’antichità classica e un forte impulso di rinnovamento culturale. Galileo ha frequentato la facoltà di Medicina presso l’università di Pisa per decisione del padre. Tuttavia, non ha completato gli studi in quanto fu maggiormente attratto dalla geometria. Nel 1589 ottenne la cattedra di Matematica presso lo Studio di Pisa dove insegnò il sistema tolemaico. Nel 1592 ottenne la cattedra di Matematica presso lo Studio di Padova. Che tenne per 18 anni. Nel più aperto ambiente padovano Galileo compì innumerevoli ricerche in campi diversi. Nel 1609 venne a conoscenza dell’esistenza di un nuovo strumento: il cannocchiale, utilizzato per osservare il cielo, facendone un mezzo di indagine scientifica. Una scoperta particolarmente importante fu quella delle fasi di Venere, poiché dal loro studio Galileo poté concludere che il pianeta doveva ruotare intorno al Sole. Ciò contrastava con il sistema tolemaico e si sposava perfettamente con l’antico sistema eliocentrico che era stato riportato in auge da Copernico. CAUSE STORICHE Il XVII secolo inizia con la divisione sostanziale del mondo cristiano tra cattolici e protestanti. L'Europa è divisa in quanto si è persa l'unità culturale e religiosa dell'occidente; si è sviluppato un movimento di carattere socio-politico che tende ad una nuova Europa: le guerre di religione rappresentano l'esito della divisione culturale e religiosa. In tale situazione una vicenda scientifica non può rimanere nell'ambito solamente scientifico. La Chiesa si è occupata di Galileo perché il problema scientifico era inserito in una situazione complessa, in cui era messa in questione la presenza della Chiesa, la sua capacità di missione, la sua capacità di informare la cultura. Occorre perciò inserire il problema scientifico che sorge intorno a Galileo in questo movimento di guerre di religione che culminano nella guerra dei Trent'anni. Guerra che finisce nel 1648 con i trattati di Westfalia, quindi contemporaneamente alla vicenda di Galileo. Il perno sul quale si costruisce la nuova situazione europea è sostanzialmente un principio anticattolico, quello del “cuius regio eius religio”. Con questo principio si afferma la religione come fatto dello Stato: chi non la pensa come il principe deve andarsene. Si tratta di un principio terribile che stabilisce che Chiesa e Stato sono la stessa cosa. Il processo a Galileo e la condanna da parte della Chiesa sono dovuti al progetto galileiano di far accettare il copernicanesimo nel mondo cattolico dell’epoca. La preoccupazione della Chiesa nell'intervenire nella vicenda di Galileo è data dal fatto di salvaguardare la pace del popolo cristiano e di rendere meno traumatico il contesto culturale e sociale già così grave. EVOLUZIONE DEL PROCESSO Nel 1616 il Tribunale del Sant’Uffizio, cioè un collegio di alti prelati che aveva il compito di preservare l’integrità della fede, condannò il sistema copernicano come eretico, in quanto contrastante con le Sacre Scritture. Galileo, per qualche anno, si attenne al divieto di pubblicare opere in difesa della verità del sistema copernicano. La sua reazione di fronte alla condanna del copernicanesimo fu quella di conciliare le nuove teorie astronomiche e i nuovi fenomeni scoperti con la fede cattolica, cercando di stabilire un confine tra questioni scientifiche e questioni religiose. Galileo espose le sue idee nel “Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo”, pubblicato nel 1632 ma concepito molti anni prima, nel quale proponeva le ragioni a favore e contro ciascuno dei due sistemi, tolemaico e copernicano. Presentando il “Dialogo” come un’opera neutrale, e soprattutto affermando nella prefazione di parlare solo di una “pura ipotesi matematica”, Galileo riuscì ad ottenere l’imprimatur, ossia la licenza di pubblicare il testo da parte della Chiesa nel 1632. Ma, a causa soprattutto di intricati contrasti tra l’autore e potenti gruppi di teologi e scienziati vicini a papa Urbano VIII, in breve tempo il libro, che aveva incontrato uno straordinario successo, venne messo all’Indice. Galileo fu invitato a comparire a Roma davanti al Sant’Uffizio, condannato e costretto all’abiura, ossia a rinnegare le proprie convinzioni astronomiche. La sua notorietà e il suo prestigio gli evitarono il carcere ma fu ugualmente costretto a ritirarsi in isolamento. IL CASO DI GALILEO OGGI Nel 1979 papa Giovanni Paolo II auspica che l’esame del caso Galilei venga approfondito da teologi, scienziati e storici, animati da uno spirito di sincera collaborazione. Come seguito concreto di questa proposta, nel 1981 è istituita un’apposita Commissione di studio. Dopo oltre 11 anni dall’inizio dei lavori e 359 anni dopo la condanna di Galileo, nella relazione finale della commissione di studio datata nel 1992, il cardinale Poupard scrive che la condanna del 1633 fu ingiusta, per un’indebita commistione di teologia e cosmologia pseudo-scientifica, e arretrata, anche se viene giustificata dal fatto che Galileo sosteneva una teoria radicalmente rivoluzionaria senza fornire prove scientifiche sufficienti a permettere l’approvazione delle sue tesi da parte della Chiesa. Perciò, solo alla fine del XX secolo, la Chiesa ha dichiarato il “Caso Galilei” come ufficialmente chiuso e ha riconosciuto lo scienziato, visto che è stato vittima di una condanna sbagliata, come simbolo della ricerca di un dialogo tra scienza e fede. I CARATTERI DELLA SCIENZA GALILEIANA Galileo Galilei, anche se non possiamo considerarlo un filosofo, si è occupato di alcune questioni filosofiche inerenti alla scienza: essa ha il compito di descrivere e spiegare la struttura del mondo fisico. La concezione galileiana della scienza ha la forma di un realismo scientifico in quanto non è solo un insieme di strumenti utili a fare previsioni ma ci dà una conoscenza vera della realtà dell’universo, della quale pretende di essere veritiera ed esatta rappresentazione. Dunque la scienza non mira a comprendere il perché degli eventi naturali ma si limita ad indagare come avvengono (causalismo). È per tale motivo che la scienza può rivendicare la propria autonomia rispetto alla religione: perché è un sapere oggettivo. È necessario a questo punto distinguere le proprietà soggettive che dipendono dai nostri sensi (sono qualità dell’oggetto) dalle proprietà oggettive che appartengono ai corpi in quanto tali (sono quantità misurabili). In quest’ultimo caso la matematica diventa lo strumento per la conoscenza del mondo fisico. I caratteri della scienza moderna sono: - Il sapere si emancipa dalla tradizione filosofica e dalla fede e dal principio di autorità, che aveva condizionato anche il medioevo e si costruisce da solo su nuove basi. La conoscenza deve avere il coraggio di sfidare le autorità e di adottare un approccio critico per affermare il principio della libertà della ricerca intellettuale;
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved