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Approfondimento sulla Persona - Istituzioni di Diritto Romano, Schemi e mappe concettuali di Istituzioni di Diritto Romano

Una pagina e due righe della seconda come approfondimento della docente sulla Persona, da allegare agli appunti di Istituzioni di Diritto Romano della professoressa Zanon

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 20/05/2022

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margherita-kosta 🇮🇹

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Scarica Approfondimento sulla Persona - Istituzioni di Diritto Romano e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Istituzioni di Diritto Romano solo su Docsity! LE CATEGORIE DEL DIRITTO ROMANO Sono l’eredità più importante del diritto romano. È rimasto immutato il modo di suddividere la trattazione del diritto privato sia a fini didattici sia a livello normativo (il cc è diviso in categorie che risalgono al diritto romano). Suddividere per categorie vuol dire che la materia del diritto non viene trattata in un ordine casuale ma secondo un determinato criterio ordinativo. È Aristotele a mettere in luce l’importanza di seguire un ordine. L’ordine impiegato dai romani sulla scia dei greci è la tecnica che procede per successive scomposizioni di un’idea generale. Si prende un’idea ampia e la si suddivide in nozioni sempre più ristrette e specifiche. La parola categoria non indica un qualcosa che esiste nella natura, ma sono categorie logiche, create dalla nostra mente, un insieme di entità che hanno in comune alcune caratteristiche e in virtù di ciò meritano di essere diversificate da un altro genere. Quali sono le categorie più generali del diritto privato? ● Persone ● Cose ● Azioni Il mondo del diritto è un palcoscenico dove si muovono degli attori. Questi attori sono impersonati dagli esseri umani, che nel diritto assumono un ruolo (debitori, creditori, eredi etc..). Le persone e le cose non esistono nella natura, ma solo nel linguaggio comune. Nel mondo della biologia ci sono esseri umani. Il diritto decide quali tra questi esseri umani merita la qualifica artificiale giuridica di persona. Il nostro cc all’art 1 stabilisce che la capacità giuridica (capacità di avere dei diritti, di essere persona) si acquista dal momento della nascita. Lo stesso vale per le cose, cosa è il nome che viene dato dal diritto alle entità naturali sulle quali si esercitano i diritti della persona. Le azioni invece sono totalmente artificiali, invenzioni dell’uomo. Il diritto è dotato anche di storicità e relatività: quello che è considerato persona in un certo momento storica può essere considerato cosa in un altro momento. Gaio lascia un’opera in cui propone per una migliore comprensione questa categorizzazione. CHI È LA PERSONA? Nel nostro ordinamento la prima condizione è la nascita. Prima della nascita non c’è persona. Il cadavere non è persona ma cosa. Il concepito è cosa, questo per permettere l’aborto. Nel nostro diritto è facile rispondere grazie all’art 3 della costituzione: ogni bambino nato acquista la capacità giuridica, tutti sono persone clausola di non discriminazione. Questa clausola è comparsa nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 e da allora ha un’importanza cruciale che nasce come reazione a delle esperienze terrificanti (nazismo, olocausto). Esclude la possibilità che alcuni esseri umani possano essere privati dei diritti. Oltre alle persone fisiche ci sono le persone giuridiche, che hanno diritti come se fossero persone umane. Come il diritto può escludere dalla qualifica di persona alcuni esseri umani, può riconoscere la qualifica di persona a esseri che non sono umani. Si sta anche affermando l’idea che anche gli animali abbiano diritti e quindi siano persona. Se per noi è facile stabilire il concetto di persona, per i romani non è così facile. A Roma il discorso dell’apparenza e dell’estetica era segno di una particolare posizione all’interno della capacità giuridica. Esteriorità come segno di diversità di posizione giuridica. A Roma c’era disuguaglianza tra le persone. Anche per i romani persona è essere umano. Nello stabilire termini come nascita e morte il diritto si affida alla medicina. La nascita era considerata come il distacco completo del corpo del bambino da quello della madre. Ha rilevanza perché se è diventato persona eredita. Il bambino deve essere nato vivo e non morto. Non si richiede la vitalità, il bambino può essere vivo per un secondo e in questo caso è persona. Come si accerta la vita? Con il pianto, il movimento, il respiro. Anche noi ci basiamo su questi parametri ma con strumenti più efficaci. Acquistata la capacità giuridica, quindi se nasce vivo e ha sembianza umane (non è malformato), si tratta di capire fino a quando si è persone. La capacità giuridica finisce con la morte. I romani come facevano a capire se uno era morto o in coma? In generale gli strumenti di accertamento della morte si basavano sull’accertamento dell’arresto definitivo del sistema cardiocircolatorio. Noi oggi abbiamo la legge del 1993 sulla legge cerebrale, che permette l’espianto di organi. La morte del diritto non è la morte fisica, ma un soggetto a cui batte il cuore e respira ma morirà fisicamente nel giro di poco. Gli organi continuano ad essere vivi, per questo è importante per il diritto. Possiamo dire che la parola persona indica l’uomo che è, che esiste in natura, vivo dalla nascita alla morte. Nel diritto romano per assenza della
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