Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

appunti 1 parziale sociologia dei processi culturali, prof. Allodi, Appunti di Sociologia

Scienze Sociali, Sociologia, Antropologia, Economia, Politica

Ricolfi, Compte, Scheler, Marx, Tocqueville e Durkheim

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 22/12/2022

simonabbbbbb
simonabbbbbb 🇮🇹

5

(4)

5 documenti

1 / 27

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica appunti 1 parziale sociologia dei processi culturali, prof. Allodi e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! 21.09.2022 Nascita Sociologia (libro: le tappe del pensiero sociologico) Cos’è la sociologia dei processi culturali? Ricolfi: “L’enigma della crescita”, Mondadori – “La società signorile di massa” – “Alla scoperta dell’equazione che governa il nostro futuro” -> Definizione società sulla base del benessere: 1. Società contemporanea è post-moderna o società 2. Società occidentale contemporanea come società affluente 3. Società dei consumi Sulla base del sapere: 1. Società dell’informazione 2. Società della conoscenza 3. Società dell’apprendimento Sulla base del divertimento: 1. Società dello spettacolo Ecc… + coglie le due opposte rappresentazioni retoriche (enfatizzano alcuni aspetti a danno di altri) della società italiana = due culture politiche: 1. Crescita disuguaglianze, povertà, immigrati; l’Italia è un paese povero con disoccupati e giovani esclusi dal mondo del lavoro 2. Società di massa dove non si lavora (eventi, apericena, 2 case di proprietà, ricchezza…) Le scienze sociali si focalizzano sulle patologie sociali, sulla devianza = fotografia di una società parziale Tesi di R: L'Italia non è una società del benessere afflitta da diverse deviazioni ma è una società signorile di massa1: popolazione attiva (che in realtà attiva non è, es. studenti che non studiano) = stile di vita signorile assicurato dalla famiglia = non generano ricchezza = problema nella produzione di PIL= problema della piramide rovesciata cioè la popolazione sempre più estesa sono gli anziani, a scendere, la pop attiva che si restringe sempre di più) > popolazione non attiva -> Il loro rapporto muta a favore della popolazione non attiva (es. Manodopera dell’immigrato/straniero risolve il problema a breve termine, infrastruttura schiavistica, mentre nella pop nativa il surplus supera i livelli di sussistenza) Perché questa società regge/su cosa si basa la società signorile? 1. Perché la pop. gode di un enorme ricchezza creata da due generazioni: quelli che hanno fatto la guerra e quella appena successiva 2. Distruzione della scuola = abbassamento degli standard di istruzione 3. Formazione società para-schiavistica + creazione negli ultimi decenni di una mente signorile, basata sul consumo e sul tempo libero -> società capitalistica INDIVIDUALISMO - Autorealizzazione, o meglio, capovolgimento del modello classico di autorealizzazione (non più sforzi per raggiungere un obbiettivo ma cercare un gruppo dal quale emergere) Ricolfi si basa su Napoleoni, Olivetti, Rodano -> Un consumo cospicuo, cui non corrisponde alcun lavoro, produce società statiche e in declino  Stagnazione economica in Italia, problema di decrescita (crescita 0) a partire dagli anni 90’ fino 2018 - che si trasformerà in declino 1: società signorile di massa: società opulenta in cui l’economia non cresce più e i cittadini che accedono al surplus senza lavorare sono più numerosi dei cittadini che lavorano 22.12.22 EQUAZIONE DELLA CRESCITA : (libro di Ricolfi) Egli definisce un’equazione che permette di conoscere il valore delle forze contro-forze responsabili della crescita: prevede a che tasso si svilupperà un determinato sistema economico-sociale:  Y0, reddito di partenza  Z1, qualità del capitale umano  Z2, investimenti diretti esteri  Z3, qualità delle istituzioni economiche (es. come funziona la giustizia civile, tempi di attesa lunghi = pessimo funzionamento)  Z4, livello di tassazione Il reddito di partenza = livello di partenza, è la forza dominante (forza culturale) che diretta l’economia. La sua ipotesi ruota attorno all’esistenza di un fattore umano che può essere definito stile di vita, un fattore endogeno, che va ad incidere sul ritmo di crescita di un paese. Il benessere è un peso -> un reddito di partenza elevato è un freno che si può neutralizzare solo con una trasformazione strutturale del sistema economico-sociale. Le società avanzate producono benessere e il benessere è una forza che rallenta la spinta al suo incremento. Dietro alla variabile Y0 c’è la sociologia della cultura che serve ad isolare i fattori che incidono sulla vita economica, politica e civile di un paese. Le società signorili di massa sono caratterizzate da un ceto medio che si è abituato a standard di vita sempre meno in grado di mantenere. Fattori endogeni (interni: culturali). Manca una riflessione sui fattori interni delle motivazioni che orientano gli individui, gli italiani pensano che il mondo esterno sia la chiave di tutto. (Studio x Mastrocola  Fai quello che devi e stai in quello che fai) NASCITA DELLA SOCIOLOGIA e IL POSITIVISMO Dopo le guerre napoleoniche l’Europa gode di un periodo di pace: La Belle Époque. In questo periodo nasce il positivismo e la sociologia -> il movimento rappresenta ciò che è effettivo, reale e nasce per opporsi alla filosofia precedente. Caratteristiche del positivismo: 1. Rifiuto metafisica, invenzioni astratte e sterili (Voltaire: la filosofia vera deve essere scientifica) 2. La filosofia deve offrire una sintesi di tutte le scienze 3. Il positivismo rifiuta le morali religiose e metafisiche mentre abbraccia le teorie utilitaristiche (l’altruismo è un egoismo ben inteso, inventato per l’utilità comune = visione cinica; per Hobbes e Macchiavelli la società è la guerra di tutti vs tutti) 4. Nega la libertà dell’uomo -> tutto ha una causa e il caso è una causa non ancora conosciuta (es. misura del cranio che determina la personalità dell’uomo) 5. Socialismo a livello politico 6. Idea di progresso fatale e irreversibile (idea in crisi nel 900) 7. In campo artistico: arte naturalista Secondo Comte in una società industriale i fattori esogeni ed endogeni sono destinati a finire Il 900 sbriciola il mito del progresso (con le violente guerre); nonostante il progresso aumenta l’uomo moderno avverte disagi che prima non conosceva, il 900 crea un mondo di mezzi senza fini, manca una ragione strumentale + individualismo: l’uomo si richiude in sé stesso. Da questi due disagi ne deriva la diminuzione della libertà politica e la democrazia è esposta al rischio del dispotismo morbido (rischio che per indifferenza l’uomo ceda il potere ad una oligarchia che approfitti del narcisismo dell’uomo) La sociologia nasce dopo 3 grandi rivoluzioni: - Riv scientifica , visione meccanicistica della scienza nel credere che il sapere scientifico possa superare il sapere teologico per edificare una società nuova 4. Queste concentrazioni di operai sul luogo del lavoro creano un’opportunità, tra lavoratori e datori di lavoro, tra proletari e imprenditori o capitalisti. 5. Mentre la ricchezza continua ad aumentare, le crisi di sovrapproduzione si moltiplicano, creando povertà nell’abbondanza. Mentre milioni di uomini soffrono di povertà, enormi quantità di merci restano invendute. 6. Il sistema economico è caratterizzato dalla libertà degli scambi e dalla ricerca del profitto da parte di imprenditori e commercianti. Alcuni teorici sono d’accordo che la condizione essenziale per lo sviluppo della ricchezza è la ricerca del profitto e la concorrenza, e che quanto meno lo stato intervenga nell’economia, più rapidamente aumenteranno la produzione e la ricchezza. Critica di Comte ai Liberali Comte considera il liberalismo come un elemento patologico della nuova società che contribuisce alla crisi; al contrario i teorici liberali considerano la libertà degli scambi come causa decisiva del progresso economico mentre i socialisti come conseguenza inevitabile dell'anarchia capitalistica. Comte critica sia gli economisti liberali che i socialisti fornendo una TEORIA DELL’ORGANIZZAZIONE con cui rimprovera gli economisti di essere metafisici, poiché portano avanti un pensiero astratto considerando i fattori economici al di fuori del contesto sociale, nonchè di sopravvalutare l'efficacia dei meccanismi di scambio e competizione nello sviluppo della ricchezza. Critica invece i socialisti poiché non è concorde sull' esistenza di una sostanziale opposizione tra proletari e capitalisti, ma crede che lo sviluppo della produzione sia conforme agli interessi di tutti. 2. Duplice universalità del pensiero scientifico, sapere scientifico positivo partito dall’Europa; ha quindi una vocazione universale in quanto l’umanità intera ha adottato questo metodo. Questa universalità riguarda anche la politica e la religione -> tendenza all’uniformità politico-religioso = cancellare le varie identità, non coglie le differenze tra le culture = globalizzazione culturale non in grado di valutare le diverse culture (grande sbaglio) (! “ironizzare su Comte è facile; più importante è comprendere quel che v’è di profondo nelle sue ingenuità” Aron! -> L’analisi sulla società industriale!) Secondo Comte, il caos nella società è provocato dai modi di pensare contraddittori che si giustappongono, per cui una società coerente è una società ordinata: in realtà questa coerenza non è mai stata pienamente realizzata nel corso della storia ed anzi è stata proprio l'incoerenza una delle molle del processo storico. Anteriormente al positivismo vi è stata una coerenza intellettuale dovuta al FETICISMO, inteso come forma di pensiero immediata e spontanea dello spirito umano che consiste nel dare un'anima tutte le cose viventi o no. Lo spirito troverà un’effettiva coerenza solo nella fase POSITIVISTA, quando si estenderà a tutto l'insieme delle discipline intellettuali, politiche e morali. Scopo del divenire sociale è quello di portare il pensiero alla coerenza tramite il feticismo spontaneo o il positivismo finale. Il Positivismo non può essere una filosofia spontanea, ma è l’uomo che deve riconoscere l'ordine che lo circonda cercando di dargli una spiegazione: per cui esso deve prima vivere e poi filosofare. Nella fase iniziale della storia era necessaria una filosofia teologica e poi feticistica che consentiva all'umanità di vivere fornendo una sintesi provvisoria e rendendo intelligibile la natura esterna dando all’uomo fiducia in se stesso e nelle sua capacità di superare gli ostacoli. Un arresto del progresso dello spirito umano è quindi inconcepibile: la STORIA è il divenire dell’intelligenza umana e il progresso dello spirito è essenziale per la storia dell’umanità. La storia umana così intesa può essere percepita come quella di un POPOLO UNICO che presuppone un unico modo di pensare valido per tutti uomini: questo modo di pensare non è altro che la scienza positiva La diversità secondo tre fattori differenti: 1. La razza 2. Il clima (insieme delle condizioni naturali) 3. L’azione politica -> Analizza i fattori attribuendone ad ognuna alcune predisposizioni dominanti: ad es. quando parla della razza nera sosteneva fosse caratterizzata dall’impulso sentimentale. Fonda una sociologia basata sulla STATICA, ovvero l'analisi della struttura e del consenso sociale che porta alla formazione dell'unità, e la DINAMICA, intesa come descrizione delle tappe percorse dalle società umane. Per cui la statica mette in luce l'ordine essenziale della società umana e la dinamica studia le vicende attraverso cui quest'ordine passato prima di arrivare alla tappa finale, portando ad un rapporto di subordinazione della seconda alla prima e rifacendosi ai termini filosofici di ordine (statica) da cui si sviluppa il progresso (dinamica). Secondo Conte, la minoranza occidentale non doveva conquistare i popoli di altre razze per imporre la sua civiltà: aveva assunto la parte di profeta della pace. Mentre la guerra aveva assolto una duplice funzione storica per il tirocinio al lavoro e per la formazione dei grandi Stati. Il non riconoscimento di Comte ->Sosteneva che le guerre erano diventate anacronistiche. Comte avrebbe voluto un potere spirituale esercitato da interpreti dell’organizzazione sociale che avrebbero sminuito l’importanza della gerarchia. Riteneva che l’organizzazione scientifica della società industriale sarebbe riuscita a dare a ciascuno un posto adeguato alle sue capacità. 3. Rapporto tra natura umana e società, crede che lo sviluppo dell’intelligenza umana porterà la società a migliorare (= grande ottimista smentito dalla storia stessa). Natura umana e odine sociale Lo studio della statica, ovvero l’analisi strutturale della società umana, viene concepita pienamente da Comte nell’opera “Sistema di politica positiva”: la statica può essere suddivisa in due parti, la prima che riguarda lo studio preliminare della struttura umana, e la seconda, lo studio vero della struttura sociale. La natura umana fa parte del quadro cerebrale elaborato Comte, tramite il quale indica dove sono situati nel cervello i corrispondenti anatomici che regolano le diverse disposizioni dell’uomo, ma questa resta un’interpretazione ipotetica. Si può considerare la natura umana come se l’uomo fosse composto di un CUORE ed un’INTELLIGENZA: si può distinguere il cuore in sentimenti e attività, l'uomo infatti vive per agire ma l'impulso all'azione parte sempre dal cuore e quindi dai sentimenti. L'azione dell'uomo è animata dal sentimento ma tuttavia ha bisogno del controllo dell'intelligenza: bisogna anche pensare per agire così l'impulso verrà sempre dal sentimento dell'anima dell'umanità mentre l'intelligenza non sarà altro che un organo di direzione o di controllo. Comte per classificare la natura umana stila una classificazione dei sentimenti: elenca gli istinti meramente egoistici come magari nutritivo, poi vi aggiunge disposizioni ancora egoistiche, ma nel rapporto con gli altri. Aggiunge poi dei sentimenti facilmente riconoscibili che sono l’orgoglio e la vanità. L’orgoglio è l’istinto del dominio, e la vanità e la ricerca dell’approvazione altrui. Le disposizioni non egoistiche sono l’attaccamento di una persona ad un’altra, su un piano di uguaglianza, la venerazione ed infine la bontà. Che ha un’estensione universale che può essere passiva o attiva. L’uomo è innanzitutto egoista ma non del tutto egoista. La storia non cambia l’uomo ma ciò non significa che la successione della società non apporti nulla all’uomo: anzi, la storia gli da la possibilità di realizzare ciò che c’è di più nobile nella sua natura. I sentimenti possono portare anche all’altruismo. Da qui, infatti, sappiamo che il pensiero positivo non è un pensiero spontaneo. - La religione nasce dall’unità sociale che esige il riconoscimento di un principio di unità da tutti gli individui. A sua volta implica però la divisione in dogma cioè un aspetto affettivo che si esprime nel culto, e un aspetto pratico che viene chiamato regime. - Il linguaggio è la proiezione dell’intelligenza, sostiene che le creazioni siano più durature e trasmettano più dei loro creatori. - La famiglia è sostanzialmente l’unità affettiva, che può comportare diversi tipi di rapporti: uguaglianza tra fratelli; venerazione tra figli e genitori; rapporti di bontà tra genitori e figli Anche l'intelligenza può essere scomposta in concezione intesa come passiva quando è astratta o concreta e attiva quando è deduttiva o induttiva e espressione in forma mimica, orale o scritta. L’attività si divide in 3 tendenze: virtù, che presuppone il coraggio, la prudenza e la fermezza La Concezione dell’umanità assume tre diverse forme nei tre principali momenti del suo pensiero: l. La società̀ che è in via di sviluppo in Occidente è paradigmatica; tutta quanta l'umanità̀ si avvierà̀ sul cammino che l'avanguardia occidentale sta percorrendo. 2. La storia dell'umanità̀ è la storia della mente come divenire del pensiero positivo o meglio il cammino compiuto dall'umanità̀ intera verso il positivismo. 3. La storia dell'umanità̀ è lo sviluppo o il pieno dispiegamento della natura umana. Dalla filosofia alla religione Fin dalla sua giovinezza Comte ha avuto obiettivi principali, riformare la società e costituire la sintesi delle conoscenze scientifiche. La sintesi filosofica della scienza può essere ordinata su quattro idee: 1) La scienza è la fonte dei dogmi, in quanto Comte intende eliminare le ultime tracce di spirito teologico. Devono essere accettate una volta per tutte e non essere eternamente rimessi in questione. 2) Il contenuto essenziale della verità scientifica e rappresentata da leggi, costituite o da rapporti o da fatti dominanti. 3) Nella natura esiste una gerarchia naturale quasi immutabile: L’inferiore condiziona il superiore ma non lo determina. 4) Nonostante le scienze sono l’espressione, la realizzazione dello spirito positivo. Sono insidiate da un pericolo permanente che è quello della dispersione dell’analisi. In quanto, secondo A.C. gli scienziati studiano un piccolo settore della realtà e si disinteressano del resto. Ed è per questo che è necessario operare una sintesi delle scienze che avrà il suo centro. La sociologia che secondo Comte è la scienza dell’intelletto. Comte si erge nelle sue opere a sommo sacerdote di una nuova religione, la religione dell’umanità. Secondo Comte, la religione risponde ad un bisogno permanente dell’uomo che ne sente la necessità, perché ha bisogno di amare qualcosa che lo trascende. Le società hanno bisogno di una religione perché necessitano di un potere spirituale che consacri il potere temporale, ricordando agli uomini la gerarchia delle capacità non è nulla di fronte a quella dei meriti. La religione comtiana non ebbe ottenuto grande successo. In quanto gli uomini fanno molta fatica ad amare ciò che li unirebbe, e a non amare ciò che li divide. Probabilmente Comte non avrebbe concepito la religione dell’umanità senza l’avventura di Clotilde De Vaux. Le 3 tappe del pensiero di Comte: rappresentate dalla pubblicazione di 3 opere: u Gli Opuscules De Philosophie Sociale (1820-26): riflette sulla sua società, la società post riv francese, che è in crisi -> disorganizzazione morale e sociale. La società̀ che nasce è scientifica e industriale nello stesso modo in cui era teologica e militare quella che sta per morire: quindi gli scienziati subentrano ai teologi, gli industriali stanno per prendere il posto dei guerrieri. Dal momento in cui gli uomini pensano scientificamente l’attività più importante della collettività cessa di essere la guerra degli uomini tra di loro e diventa la lotta degli uomini contro la natura. Tramite questa società, il compito della sociologia diventa quello di comprendere il divenire necessario. Però riforma sociale = riforma intellettuale, dunque a questo fine è necessaria una sintesi delle scienze e la creazione di una politica positiva. + Lo scopo della storia è deterministica = sociologia del progresso umano, la sociologia deve comprendere il divenire necessario della storia e facendo ciò la sociologia riuscirà ad essere la nuova scienza regina e sarà in grado di cooperare per la realizzazione di un nuovo ordine sociale (in questo caso scientifico) (=consenso tra gli uomini) u Cours De Philosophie Positive (1830-42): approfondisce i temi della tappa precedente + usa per la prima volta la parola sociologia + elabora due leggi: Legge Dei 3 Stadi e La Classificazione Delle Scienze -> La combinazione della legge dei tre stadi con la classificazione delle scienze si propone di provare che il modo di pensare che ha trionfato in matematica, in astronomia, in fisica, in chimica e in biologia, deve alla fine imporsi anche nel campo della politica, portando alla costituzione di una scienza positiva della società, la sociologia (olistica x Comte) 27/09/2022 !!!MAX SCHELER!!! 1874-1928 Periodo in cui la sociologia entra in crisi.  Fondatore della WISSENSSOZIOLOGIE (sociologia della conoscenza) Opere: - Saggi per una sociologia del sapere: il primo saggio di questa raccolta è suo (“problemi di una sociologia del sapere”) - Il formalismo nell’etica e l’etica materiale dei valori - Politica e morale - L’idea di pace e il pacifismo - Conoscenza e lavoro Frasi celebri di Scheler: o «La scienza ci darà il benessere e la soddisfazione, ma la filosofia saprà darci la gioia» = critica al positivismo, cioè alle filosofie che credono risolvendo il benessere dell’uomo tutto sarà risolto vs. Aristotele e Socrate: una volta che l’uomo ha risolto i suoi problemi inizia la vera vita o “In tutte le epoche, per ciascun uomo che non si sia semplicemente arreso alla tradizione ricevuta, ma piuttosto abbia cercato di prendere partito dinanzi al tribunale della propria ragione e alla luce del ‘sole’ della propria coscienza, è risultato davvero arduo assumere una posizione riguardo al problema della cosiddetta ‘pace perpetua’” = Può esistere una pace perpetua? Esistono le condizioni per pensare ad una realizzazione di una pace perpetua? o “In Machiavelli tutto appare in una luce nuova, ma questo non è dovuto ad un ampliamento dell’orizzonte, bensì ad un suo restringimento. Molte scoperte moderne sull’uomo hanno questo carattere” (L. Strauss, Gerusalemme e Atene) ->Strauss è un anti-positivista. = Studio sui valori e sui limiti sulla conoscenza dell’uomo: l’uomo è solo un uomo faber o è anche un ente spirituale capace di conoscere l’essenza. Il pragmatismo è l’ideologia del capitalism Critica a Comte u Sapere è potere per il positivismo (Bacone), perché non è interessato alla ricerca di una verità metafisica e delle cose, l’unico fine è il dominio sulla natura e sulle cose. Secondo Max Scheler esiste una precisa correlazione fra concezione meccanicistica e positivistica del mondo e affermarsi di una economia monetaria e acquisitiva; Scheler ribalta questa concezione del sapere. Questo pragmatismo è l’ideologia del capitalismo: uomo è solo uomo Faber. ->nel saggio “Filosofia della storia e filosofia del sapere nel positivismo” (-> 1921, in tedesco) Scheler contrappone la legge delle 3 forme del sapere alla legge dei 3 stadi di Comte: sostiene che l’errore di c. non è stato quello di aver identificato correttamente 3 forme di sapere (religione, metafisica e scienza positiva) ma è di aver messo questi 3 saperi in una relazione di reciproca esclusione perché secondo s. sono 3 saperi diversi con 3 fini diversi (1. La teologia: si interroga sul ‘fondamento del mondo’, 2. il compito di rendere visibili per la ragione che osserva le connessioni d’essenza e le eterne connessioni di idee, fondando una metafisica, 3. il compito di ordinare i fenomeni in un simbolismo matematico. La scienza moderna) e con 3 sociologie diverse che non si possono sostituire (+ quindi è inevitabile che in ogni società si sviluppi una domanda sulla salvezza dell’uomo, sull’essenza delle cose e sul sapere che domina la realtà) -> L’errore dell’occidente è di aver enfatizzato un solo sapere, quello scientifico, di essersi illuso che la scienza potesse rispondere alle domande che nascono dagli altri due tipi di sapere (ad es. quella indiana ha preferito il sapere religioso). SAPERE RELIGIOSO La religione si basa su atti elevati dello spirito (sperare, amare, temere, volere, conoscere...), i quali hanno tutti la caratteristica comune per cui una esperienza finita del mondo non può offrire ad essi – come oggetto e come fine – nessuna soddisfazione ultima Fine di ogni religione è la salvezza della persona e del gruppo La religione ha il suo modello tipico nell’homo religiosus, nel santo, in un tipo umano che trova ‘fede’, ‘seguito’, fiducia, esclusivamente per la sua qualità carismatica, per il suo particolare rapporto con Dio. + Dinamica del religioso si basa sulla ritualità, ritorno alle origini quindi non interpreta in termini di progresso la storia, l’uomo religioso non vuole mai insegnare qualcosa di consapevolmente nuovo, bensì sempre qualcosa di antico. L’uomo religioso non studia in termini di progresso SAPERE METAFISICO La metafisica raggiunge il suo fine- la conoscenza dell’essenza – per mezzo di una visione razionale dell’essenza, quindi non nell’osservazione e nella deduzione mediata Fine della metafisica è la più elevata formazione della persona attraverso la saggezza Il modello tipico della metafisica è l’uomo saggio, una figura spirituale, diversa dall’homo religiosus. Persegue un sapere della struttura dell’essenza SAPERE POSITIVO/ scienza positiva La scienza positiva si fonda sul bisogno di dirigere la natura, la società e l’anima. Nasce dal bisogno di dominare la natura e dio controllarla, di sfruttarla. La scienza raggiunge il suo fine nell’osservazione, nell’esperimento, nell’induzione e nella deduzione Il modello tipico della scienza è il ricercatore, che non vuole mai offrire un sistema compiuto. + Positivismo e la scienza interpretano la storia in termini di progresso -> ma la scienza di oggi è in grado di rispondere alle domande filosofiche? O la scienza non pensa dal punto di vista etico (Heidegger)? -> narcisismo. L’errore incommensurabile del positivismo: il suo eurocentrismo La metafisica: non progredisce come la scienza positiva. Le metafisiche possibili sono in un numero limitato. La metafisica rimane (Costruttivismo + realismo sociologico -> fenomenologia è il ritorno alle cose stesse (Husserl) = ritorno alla filosofia classica: triplice modo di pensare) KARL MARX (1818-1883)  Nasce in Prussia, studia a Bonn e frequenta circoli Hegeliani  1841 si laurea a Jena  1843 primo saggio critico nei confronti della sociologia di Hegel (seguace di Hegel ma ribalta il sistema hegeliano -> egli ha svuotato l’uomo storico di tutti i suoi rapporti sociali) Tesi di Feuerbach su marx: non è la coscienza che determina la vita dell’uomo ma l’insieme dei rapporti sociali (forze produttive e rapporti di produzione, costituisce la base reale della società) che plasmano la coscienza dell’uomo -> materialismo storico dialettico -> sostituisce all’idealismo hegeliano una filosofia della prassi.  1845 si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con il pensiero socialista e dove entra in contatto con Engels. Viene espulso da Parigi e successivamente dalla Germania per poi rifugiarsi a Londra. Una volta spostatosi a Bruxelles scrive con Engels un’opera intitolata Il pensiero tedesco.  Materialismo storico dialettico  1848 manifesto comunista  Critica economico scientifica del capitalismo moderno alla quale si accompagna una visione utopistica della storia per cui il capitalismo per contraddizione interne avrebbe prodotto una … il cui esito finale sarebbe stata la rivoluzione e il salto nella libertà. La rivoluzione secondo Marx sarebbe dovuta esplodere nei paesi più industrializzati ma invece esplode in Russia (paese agricolo). Altro dilemma marxista: ciò che si è instaurato nel comunismo, è ciò che Marx desiderava? come la libertà può portare al capitalismo sovietico o ai gulag?  La storia per Marx è opera degli uomini e lo stadio borghese è uno stadio necessario da vivere prima di giungere all’avvento di uno stadio che sarà quello in cui si potrà realizzare la totalità dell’uomo (visione utopica di una società giusta etico filosofica legata al materialismo storico dialettico). Attraverso la critica scientifica del capitalismo elaborerà il concetto di alienazione e E’ impossibile analizzare Marx senza collegarlo all'epoca in cui è vissuto: l’interpretazione della sua dottrina è diventata ideologia ufficiale prima dello Stato russo, poi di quelli dell'Europa orientale e infine dello Stato cinese. Mentre Comte analizza la contraddizione tra società del passato e società del presente, Marx si concentra sulla contraddizione interna alla società moderna che si chiama capitalismo, inoltre considera il conflitto tra operai e imprenditori un fatto fondamentale e non solo un fenomeno Due Periodi: 1. periodo della giovinezza (dal 1841 al 1848 anno della pubblicazione del manifesto comunista) 2. periodo successivo al ’48 : inizio della fase sociologica, marx è interessato all’ economia e al capitalismo. A partire dal 1848, e sino ai giorni nostri, Marx ha cessato apparente mente di essere un filosofo ed è diventato un sociologo e soprattutto un economista. le due opere più importanti sono un testo del 1859, intitolato Per la critica dell'economia politica e, naturalmente, l'opera che è il capolavoro di Marx, il perno del suo pen siero, cioè Il Capitale. La politica e lo stato per Marx Secondo l’analisi socioeconomica del capitalismo di Marx: i conflitti tra proletariato e capitalismo, per Marx sono due forze agoniste che rivelano l’essenza della società moderna e consentono di prevederne l’evoluzione. Marx sostiene che il capitalismo, in particolare è contraddittorio. Questo perché analizzando la storia umana come lotta tra classi sociali nella società borghese, all’incremento del regime produttivo non corrisponde la distribuzione delle ricchezze. Marx è convinto di poter dimostrare il carattere contraddittorio della società del capitalismo: nel manifesto comunista si trova come tema principale la lotta di classe. È una comunità in cui si assiste all’aumento della ricchezza dei capitalisti ma allo stesso tempo la “pauperizzazione della società”, l’impoverimento di altre classi sociali. (legge della caduta tendenziale del saggio di profitto) -> per Aron la dimostrazione della pauperizzazione del capitalismo in Marx resta non dimostrata e smentita storicamente (per il neo-marxismo le crisi a cui è soggetta la società capitalistica si riferiscono all’esterno del sistema: sfruttamento imperialistico – quindi la teoria di Marx non è fallita del tutto -) Proletarizzazione e pauperizzazione: l’aumento del capitale non comporta l’aumento delle ricchezze delle basse classi ma bensì ne causa pauperizzazione. Marx sostiene che prima o poi questa classe effettuerà una rivoluzione per raggiungere il potere (2° paradosso) che causerà una guerra civile. Senza accumulazione del capitale, non vi è la nascita del capitalismo. Teoria del plusvalore Elabora una distinzione importante: il valore d’uso e il valore di scambio. Valore d’uso, legato all’utilità rispetto a certi bisogni. Valore di scambio che permette di scambiarla con altre merci. Nel capitalismo la produzione non è tesa al consumo ma all’accumulo di denaro: da m,d.m (vendere per acquistare un bene) a d.m.d ossia denaro merce denaro+, cioè il plus valore non viene dal denaro che è semplice mezzo di scambio, ne dalle dinamiche di scambio, ma viene da un tipo di merce particolare che il capitalista può comprare ed usare: merce particolare =forza lavoro che produce più valore. Il capitalista compra la forza lavoro al prezzo del salario che permette all’operaio di vivere e produrre, ma il profitto proviene dalla capacità dell’operaio di produrre una quantità maggiore rispetto al salario. L’operaio è a sua volta una merce: possiede solo la sua capacità di produzione e deve metterla in vendita per sopravvivere. Dal plusvalore deriva il profitto: formula= profitto =plusvalore/capitale variabile (es. investito per il funzionamento dei macchinari) Il tasso di sfruttamento è dato dal rapporto tra il plusvalore e il capitale variabile. I marxisti propongono una terza via: la socialdemocrazia Il capitalismo (occidentale) è sostanzialmente anarchico, senza regole, in quanto pretende di autoregolarsi e ciò lo espone al pericolo di crisi. Perciò l’interesse del capitalista è puramente privato e non si misura con la collettività.  Globalizzazione economica, diffusione del capitalismo Terminologia marxista Primo tipo di alienazione: alienazione naturale, inevitabile, tale in qualsiasi contesto di società ossia la condizione di scissione dell’operaio rispetto al prodotto del proprio lavoro da cui viene privato. Secondo tipo di alienazione l’operaio sacrifica la propria libertà e creatività ai ritmi forzati e ripetitivi della produzione + l’oggetto prodotto dall’artigiano diventa prodotto di un’altra persona = sfruttamento -> tipo di alienazione superata nella realizzazione del salto nella libertà. +Le finalità e le modalità sono imposte dall’esterno Uomo totale, contrario di uomo alienato. Designa l’uomo non scisso dai meccanismi produttivi che impediscono il pieno sviluppo delle capacità personali, si realizzerà quando verranno meno i rapporti di produzione. Si affermerà quando verranno meno i rapporti di produzione (es. proprietà) Comte sviluppa una teoria dell’ordine sociale mentre Marx sviluppa una teoria del conflitto sociale. Entrambi cercano di comprendere la società industriale ma ne danno due visioni differenti. Entrambi sono olisti: vedono la società come tutto. Gli errori di Marx secondo Aron: 1. Che cosa appartiene realmente alla struttura e alla sovrastruttura? Il loro conflitto è davvero l’unico errore che plasma la storia dal punto di vista delle sue idee -> la cultura conta molto in quanto la cultura stessa crea le condizioni perché la politica possa ribaltare questi rapporti di produzione 2. Aron dice Marx parla di lavoro ma il lavoro è davvero un’attività uniforme dell’attività di ogni uomo? Non è giusto che il salario si differenzi? Aron è contro l’egualitarismo ma è a favore di un principio di condizioni di identica partenza -> Tocqueville. Esistono delle disuguaglianze di arrivo che sono giustificate 3. L’inizio e la fine del capitalismo-> Sombart (storico del capitalismo dei primi 900, contemporaneo di Weber): il capitalismo nasce in Italia nel XIV secolo + si sofferma sul problema dell’accumulazione originaria del capitale: x Marx necessaria per la creazione del capitalismo. Per Sombart il capitalismo nasce nel XIV secolo, la Firenze del 400, le prime forme nascono in Toscana e in Lombardia -> il commercio produce credito, e il credito è creato da un eccesso di lusso. 4. Il problema dell’inizio del capitalismo non è determinato da Marx. X Aron la fine del capitalismo non c’è, c’è stata solo la fine delle economie anticapitaliste = problema irrisolto Dialettica marxista Marx è un pensatore dialettico, pensa che la storia esprime contraddizioni che vanno risole vs. Comte: l’interpretazione dialettica della storia è un’interpretazione scientifica? La storia è solo sviluppo o può anche regredire? (crisi del progresso del 900 mette in crisi diverse ideologie, marxiste, hegeliane…) -> Aron: indica che la sociologia di Marx è dialettica, metafisica  bisogna trovare un’espressione intermedia tra determinismo, necessità come parola chiave (l’individuo può solo adattarsi alla necessità della storia) e condizionamento (ammette sempre un margine di libertà, parte da un’idea di un attore sociale attivo, capace di uscire da questi condizionamenti). ALEXIS DE TOCQUEVILLE 1805- 1859  È stato un politico, storico, filosofo magistrato ma anche sociologo. (riscoperto da Aron)  Tocqueville nasce da una famiglia aristocratica che fu poi arrestata, ma è un sostenitore della democrazia.  La sua carriera inizia come avvocato, grazie allo studio della giurisprudenza americana, poté farvi un viaggio per approfondire le sue conoscenze. Già nel suo primo libro compara infatti il sistema penitenziario americano e francese. Negli Stati Uniti insieme agli aspetti positivi della democrazia, notò anche i difetti dell’eguaglianza e della sovranità popolare. Egli fu un liberale incline alla democrazia, e allo stesso tempo un critico acuto dei mali di questa. 1831: Sul sistema penitenziario americano e sulla sua applicazione in Francia 1835: Democrazia in America 1856: Antico regime e rivoluzione (presenta i pericoli di una democrazia senza libertà)  La sua definizione è di “sociologo comparativo” in quanto a differenza di Comte e Marx che insistono su alcune caratteristiche comuni ad ogni società, sia industriali sia capitalistiche, sottovalutando, dice Aron, il margine di variazione che la società industriale o il regime comportano, per Tocqueville a partire da alcuni fondamenti comuni esiste nelle società moderne la possibilità di evolvere.  Tocqueville è un sociologo perché: Egli analizza la democrazia non come regime politico ma come una struttura sociale fatta di rapporti sociali e concrete relazioni. Alla base di ogni dimensione politica vi è un insieme di dei rapporti sociali: l’oggetto dello studio è il tipo di legame sociale che si forma, da cui poi deriva quello politico. (le forme politiche derivano dalle sociali) Utilizza come strumenti delle sue indagini forme di ricerca empirica (“metodi qualitativi d’indagine”):  Come è possibile conciliare libertà e uguaglianza? Un processo di massificazione, ma com’è possibile farlo con la protezione del principio di meritocrazia e disuguaglianza? Metodo Comparativo Tocqueville è il sociologo della comparazione. è fondamentale comparare realtà concrete diverse tra loro per genere o per specie proprio per Il metodo comparativo e per mettere in evidenza l’origine della loro diversità. T. confronta la Francia del XVIII secolo con l’America repubblicana e mette in luce la differenza tra i due paesi per quanto riguarda: l’istituzione dell’uguaglianza, pensiero rivoluzionario francese e pragmatismo americano; accentramento e instabilità della società francese e decentramento e stabilità americana. Diverse esperienze storiche/condizioni sociali, Diverse formulazioni di repubblica e democrazia Confronta la Francia del 1700 e l’America repubblicana: la Francia è un sistema che estende all’accentramento “la Francia è Parigi”. Ma Tocqueville è un federalista, e quindi preferisce gli Stati Uniti dove i cittadini sentono la politica vicino e possono partecipare più attivamente. I conflitti sociali nati tra clero, borghesia (ecc.) non li si trovano negli Stati Uniti e quindi vi è una coesione migliore. In Europa la religione è diventata un elemento di contrasto politico, in America tutto questo non è accaduto, poiché vi era un pluralismo religioso istituzionalizzato (nessuna religione e privilegiata e tutte hanno aiuti). Da ciò possiamo trarne che il futuro non è mai predeterminato: lo studioso mette in luce il fatto che l’evoluzione della società segue un certo tipo di tendenza. II. Progressivo indebolimento dei poteri tradizionali, degli elementi storici che vivono nella cultura di un popolo. Queste due tendenze tendono a creare le condizioni ideali all’avvento al dispotismo. La democrazia ha bisogno della religione, a differenza del pensiero illuminista, in quanto fornisce un insieme di valori alla collettività e pone un limite al potere sovrano poiché esso non va contro le credenze condivise. Gli americani sono liberi perché credono, non vi è dispotismo dove vi è religione. Nella democrazia ci sono sempre due tendenze, che creano condizione per avvenimento dispotismo: I. Realizzare un’uguaglianza sempre più diffusa ma che tende a produrre una uniformità tra le persone, amministrazione centralizzata dello stato (es Francia) II. Indebolimento tradizioni 2. Libertà democratica che coordina libertà e uguaglianza Essa sola, infatti, può trarre i cittadini dall’isolamento nel quale la stessa indipendenza della loro situazione li fa vivere, per costringerli a riaccostarsi fra loro. Oggi uomo è diverso economicamente e intellettualmente, il concetto del merito risalta per la prima volta, Uguaglianza di partenza non arrivo, quindi meritocrazia e mobilità sociale. Definizione di libertà per Tocqueville Non abbiamo una definizione precisa basate su criteri, ma sicuramente possiamo dire che per Tocqueville la libertà è composta dall’assenza dell’arbitrio, quindi, quando il potere si esercita soltanto in conformità alle leggi. Nonostante bisogni diffidare dagli uomini poiché nessuno è abbastanza virtuoso da tenere il potere assoluto senza corrompersi, bisogna quindi che il potere limiti il potere, che esista una pluralità di centri decisionali. Tocqueville è convinto che i principi promossi dalla Rivoluzione francese siano giusti. Ma vuole capire cosa non ha funzionato: perché la violenza o il terrore? Perché il dispotismo? Ciò che caratterizza il metodo di Tocqueville è il rapporto tra democrazia e libertà: le democrazie possono essere liberali (evolvono in un senso liberale, in cui si riesce a conciliare libertà e uguaglianza) oppure dispotiche cioè di una uguaglianza perseguita al punto di sacrificare tutte le libertà del cittadino : una buona democrazia è quella in cui si radicano i fenomeni associativi, in cui vi è democrazia liberale o dispotica che vengono definite dal modo in cui viene realizzato il principio di uguaglianza. ???Probabile domanda d’esame??? 1. A quali condizioni una società nella quale la sorte degli individui tende ad uniformarsi può non precipitare nel dispotismo? Com’e possibile in un sistema democratico compatibili uguaglianza e libertà? Se io ho un sistema sociale culturale che tende ad uniformare le persone, che tende a individuare l’uguaglianza come punto di arrivo e non di partenza, si avrà una società corrosa dall’egualitarismo che tende inevitabilmente al dispotismo. Per evitarlo è indispensabile avere una corretta definizione di libertà ed uguaglianza. Che devono essere frutto del merito e non di altre pressioni. I sistemi democratici finche non risolvono il problema della giusta concezione dell’uguaglianza saranno sempre esposti a forme di antipolitica, in cui pochi cittadini si dedicano alla politica, vi è una disaffezione. Il dispotismo può non curarsi della fede ma non della libertà 2. Perché nell’usa secondo Tocqueville spirito religioso e liberale si combinano in modo meraviglioso? 3. Confronto tra i 3 autori? Democrazia e corpi istituzionali intermedi CORPI ISTITUZIONALI INTERMEDI = “associazioni civili” che nascono come corpo sociale di mediazione tra individuo e potere dello Stato. • L’individuo evita di cadere nella indifferenziazione quindi di essere isolato e facile oggetto delle lusinghe del potere. • L’associazionismo consente di regolare l’unità individuale a quella collettiva (interesse bene inteso ossia non egoista ma virtuoso). • Si articola un sistema di diversità (economica/culturale/religiosa) che rende l’eguaglianza compatibile con la libertà. I sistemi democratici devono essere indipendenti e neutrali nei confronti di altre istituzioni, tipo sociali, di usi e costumi. In contrario si ha lo STATO ETICO, quando si ha una distorsione di sistemi democratici. La qualità della democrazia si misura sulla qualità della partecipazione. Alla base della democrazia vi è sempre un’esperienza condivisa (sia essa una piccola associazione o una grande religione). Costruire una società civile intermedia ricca e articolata che trasformi gli individui in cittadini. Il cittadino deve creare un’autodisciplina morale, quando manca le democrazie corrono rischi, i cittadini seguono il primo demagogo. Le due opere più importanti 1. La democrazia in America perché la società democratica è liberale 2. L’antico regime e la Rivoluzione francese: Perché la Francia nel corso del suo percorso politico fa fatica secondo Tocqueville a garantire la libertà ed ha una tendenza alla centralizzazione 1 volume de “La democrazia in america” Nel primo tomo, Tocqueville enumera le cause che rendono liberare la democrazia americana: a. La situazione occidentale particolare nella quale si trova la società americana . La società americana ha conosciuto la condizione favorevole di avere il minimo di obblighi diplomatici e di correre il minimo di rischi militari. Tocqueville mette l’accento più sul sistema dei valori degli immigrati puritani, sul loro duplice sentimento dell’uguaglianza e della libertà, e abbozza la teoria secondo la quale i caratteri di una società derivano dalle sue origini. Quindi, la società americana avrebbe conservato il sistema morale dei suoi fondatori. b. Le leggi Tocqueville insiste sui benefici che gli Stati Uniti traggono dal carattere federalista della loro Costituzione, che può combinare i vantaggi dei grandi Stati con quelli più piccoli. Egli esige che lo Stato sia sufficientemente grande per disporre della forza necessaria alla sua sicurezza. È abbastanza piccolo perché alla sua legislazione si adatti alla diversità delle circostanze e agli ambienti. c. Le abitudini e i costumi. Si tratta di un tema fondamentale. La libertà ha per condizioni i costumi e le credenze degli uomini, poiché la religione è il fattore decisivo dei costumi. La società americana e quello che agli occhi di Tocqueville ha saputo unire lo spirito religioso e quello liberale, mentre la società francese è dilaniata dall’opposizione tra la Chiesa e la democrazia o tra la religione e la libertà. Religione e stato La religione è un fattore determinante dei costumi che influenzano la politica -> discorso sociologico e prepolitico (cit. Aron: il dispotismo può non occuparsi della fede ma non della realtà = la fede crea uomini liberi, prima era uno strumento politico ma in un sistema democratico sono indipendenti, e sviluppa negli uomini una capacità di distacco dalla realtà = pericolo per ogni dispotismo) -> Tocqueville si sofferma sulla religione perché i sistemi democratici non possono intervenire se no tradirebbero la loro essenza, essi devono essere neutrali nei confronti di altre istituzioni -> ci sarebbe una distorsione = stato etico, che immaginava di poter imporre dall’esterno limiti morali all’azione dell’individuo. In un contesto democratico questo non può avvenire. Gli uomini hanno comunque bisogno di sviluppare un’etica, dei limiti morali? (sì x Tocqueville -> non attraverso i sistemi democratici) I costumi nascono e si consolidano spontaneamente x la libera circolazione delle idee e dei principi morali in presenza di una libera adesione degli individui. X Tocqueville il sistema politico ha determinate funzioni da svolgere che non devono interferire con le funzioni di altri sottosistemi (morale, culturale, religione che non devono essere necessariamente in contrapposizione ma in armonia -> es. democrazia americana) -> quindi x T. al problema della formazione etica dell’individuo deve intervenire la società nella sua azione quotidiana (comunità, partiti politici) -> es. delegittimazione della politica in Italia nella prima repubblica quindi questa funzione è fallita, funzione di associare e formare gli individui per una coscienza etica che deve formarsi dal basso -> per il principio di sussidiarietà lo stato deve favorire la costruzione e aiutare questo dinamismo della società (oggi in crisi) -> lo Stato non deve sostituirsi e svolgere le funzioni che possono essere svolte dalle comunità, deve solo aiutare queste realtà intermedie e favorire la partecipazione dei cittadini alla collettività -> interviene solo quando i cittadini non riescono = definizione di democrazia La religione, i costumi e le credenze servono per creare una disciplina morale -> dimensione del sociale molto importante, alla quale l’individuo può accedere solo attraverso legami sociali L’antico regime e la rivoluzione In Europa si è presentato un netto conflitto -> lo sviluppo del costituzionalismo europeo doveva trovare una conciliazione tra politica e religione La riv. scoppia in francia perché la struttura uniforme della società insieme ai privilegi di classe ostacolava la solidarietà sociale e le riforme condivise -> la riv. è stata una necessità politica perché il movimento democratico avrebbe preso il sopravvento sulle istituzioni del vecchio regime Lo stato deve intervenire quando la società non riesce a trattare un problema sollecitando il dialogo Secondo volume de “la democrazia in america” -> vuole delineare una società di tipo democratico da cui dedurre caratteristiche di società future, lo scopro preminente delle democrazie è quello di assicurare il benessere materiale della società, migliorando le condizioni di vita. Quando in una società democratica non si possono distinguere il principio di uguaglianza e l’egualitarismo si chiama Dispotismo (mascherato dal paternalismo, sistema che cerca di accontentare), populismo e antipolitica -> ÉMILE DURKHEIM 1858-1917 - Nasce in una famiglia di rabbini - 1893 Discute la sua tesi di dottorato La divisione del lavoro sociale - 1895 Pubblica Le regole del metodo sociologico - 1896 Fonda la rivista "L'Année Sociologique" - 1897 Appare Il Suicidio - 1912 Viene pubblicato Le forme elementari di vita religiosa Fa parte della seconda generazione dei sociologi con lo scopo di approfondire lo statuto epistemologico della sociologia -> Durkheim vuole descrivere l’oggetto della sociologia e il metodo per farlo Secondo Aron ciò che accomuna questi sociologi è il rapporto tra natura e scienza (d. è un positivista, la conoscenza coincide con la scienza) Sociologo, filosofo e storico delle religioni francese. Comte, Marx, Tocqueville: si formano nella prima parte del XIX secolo. Il tema della loro riflessione: • la situazione della società europea dopo il dramma della Rivoluzione francese. Quale significato dare alla crisi? • Una nuova società sta nascendo. Con quali caratteristiche? • Comte: analisi della società industriale. Come costruire un «consenso» intorno ai suoi valori? necessità di una omogeneità delle convinzioni religiose e morali senza la quale nessuna società può vivere stabilmente Durkheim e Weber: • Appartengono allo stesso momento storico, il loro pensiero si forma nell’ultimo terzo del XIX secolo. • Tutte le loro opere sono uscite PRIMA dello scoppio della Guerra mondiale del 15-18. Ciononostante, la loro non è una visione ottimistica. Tutti intuiscono la crisi incipiente dell’Europa. (Weber non accetta questa idea -> propone una sociologia dell’attore sociale e il significato che attribuisce al proprio agire -> metodo comprendente, interpretativo: problema che d. non si è posto) • Il tema fondamentale della loro riflessione: il rapporto tra religione e scienza, tra ragione e sentimento. Vogliono essere scienziati rigorosi. Tuttavia, per vie diverse, tutti ritrovano l’idea di Comte: le società non possono conservare la loro coerenza se non con credenze comuni (la religione, cacciata dalla porta, rientra dalla finestra) Aron prevale un organizzazione sociale segmentaria organizzata per gruppi e clan molto chiusi, integrati e autosufficienti, non c’è la possibilità di sfuggire perché tendono automaticamente a conformarsi - Solidarietà organica : perché fa la similitudine all’organismo umano dove ci sono diversi organi diversi tra loro con una funzione diversa ma che complessivamente si integra con le altre: no somiglianza ma differenziazione interna che integra le diverse funzioni. Tipica delle società moderne dove l’individuo può convivere liberamente. La socialità non è più assicurata da valori comuni ma dalla divisione del lavoro sociale che diminuisce l’indipendenza degli individui -> dipendenza dagli altri -> integrazione funzionale (vs. integrazione valoriale) -> solidarietà precaria -> società moderne sono molto più fragili seppur molto più organizzate Durkheim si trovava nella fase di passaggio -> anomia, disorganizzazione della società, l’individuo non può più contare sulla solidarietà perché si cambia? È il processo di differenziazione funzionale. La divisione del lavoro è un fenomeno sociale che si spiega attraverso la combinazione di: 1. Volume della società , indice demografico, dimensione di un sistema sociale 2. Densità materiale , indice demografico che fa riferimento ad un’area densamente popolata 3. Densità morale , quantità di scambi che avvengono tra le persone Idea di d. aumenta la pop. La società e gli individui hanno bisogno di vincere e affrontare la lotta per l’esistenza, Darwin, in modo pacifico attraverso il principio della specializzazione -> processo di differenziazione e diminuisce la coscienza collettiva -> società più capitalistiche con una forte produzione L’incremento crea un problema: l’individuo deve inventarsi un modo per sopravvivere Il suicidio giunge a questa ricerca attraverso dati statistici: comprende come questi processi di evoluzione interna -> produce patologie come il fenomeno sociale (non psicologico) del suicidio In fase di crescita economica c’è un eccesso di competizione -> le società moderne sono toccate dal fenomeno di anomia (senza regole) Durkheim riprende il tema nello studio del 1897, dove si propone di: • definire il fenomeno sociale del suicidio • confutare le teorie precedenti • determinare i vari tipi di suicidio • presentare una teoria generale Durkheim concede che vi sia una predisposizione psicologica al suicidio, ma ciò che determina tale predisposizione a trasformarsi in atto compiuto è di natura sociale Il suicida compie il suo gesto per: 1. egoismo (eccesso di individualismo), fenomeno psicologico 2. altruismo (come sacrificio della propria vita in nome di un annullamento di sé nella collettività), Tipico delle società a solidarietà meccanica -> etica dell’onore 3. anomia (suicidio caratteristico delle società moderne, dominate dalla competizione e dalla sproporzione “infinita” tra aspirazioni e relative soddisfazioni) Ci sono rimedi all’anomia? Un valido rimedio si trova nelle corporazioni: sono quelle organizzazioni professionali che, raccogliendo lavoratori e padroni, potrebbero disciplinare efficacemente il corpo sociale. La società moderna si articola attraverso il corporativismo, un ethos condiviso può ricrearsi a livello di differenti gruppi sociali, perché condividono stesse caratteristiche. ! Previsione fallacea, perché aumenta l’individualità e la differenziazione, quindi diminuisce la volontà di solidarietà. La prospettiva di D. è olistica, obiettivo è l’interesse collettivo. Ad oggi le scienze umane non hanno la certezza della supremazia delle teorie olistiche o individualistiche, perché non sono come le scienze scientifiche certe. Totalitarismi sono la soluzione sbagliata a questo problema, offrono apparentemente la soluzione dell’unione della società, ma è fasullo, è debole e non radicato negli individui. Visione del socialismo che si basa su: o l’uomo, abbandonato a sé (senza senso del limite), sia animato da desideri illimitati o in quanto tali, gli individui richiedano la disciplina di una forza sopraindividuale tanto autoritaria quanto degna di essere amata, deve provenire dalla società stessa o questa forza sia la società Il socialismo durkheimiano è ben demarcato dal comunismo e prende le mosse da rivendicazioni operaie, abolizione della proprietà privata o “questioni di salario”. Social-democrazia di oggi, non comunismo in senso marxista. Presenta l’aspirazione ad una sistemazione del corpo sociale per la quale le funzioni economiche dipendono dai centri direttivi e coscienti della società (essere umano collegato alle decisioni della società) Organizzazione e moralizzazione sono i termini cruciali: il socialismo è un’organizzazione più consapevole della vita collettiva, tale da integrare i singoli in comunità investite di autorità morale ed educativa. Le forme elementari della vita religiosa (1912) – Sinossi tematica:  Si può fondare una teoria delle religioni superiori sullo studio delle forme primitive  Il totemismo esprime l’essenza della religione  Per cogliere l’essenza di un fenomeno sociale come la religione se ne possano studiare le forme elementari Un’opera che «rappresenta la soluzione durkheimiana dell’antitesi tra la scienza e la religione o La scienza, scopre la realtà più profonda di tutte le religioni: «Gli interessi religiosi sono soltanto la forma simbolica degli interessi sociali e morali». o Ogni società «crea» la propria religione, i propri dei. “sono fabbriche di dei” o In quanto creazione collettiva, non può essere l’opera di un solo sociologo. (critica Comte) Necessità di analizzare la funzione sociale della religione. Il fatto di trovare qualcosa come il totem aiuta la società a divinizzarsi, crea l’immagine di una forza superiore, ma è una forza che permette alla società di unirsi e svilupparsi. D. È positivista nel piano epistemologico. Poi sarà criticato dalla fenomenologia della religione, perché non riesce a comprendere la dimensione della trascendenza, accusato di «riduttivismo» Weber riconosce l’autonomia alla religione, che non può essere spiegata come altri fenomeni ma incide profondamente nella storia. Tre punti di vista:  totemismo , teoria della essenza della religione, sociologia della conoscenza  L’essenza della religione: divisione del mondo in fenomeni sacri e profani. D. esclude la trascendenza, il mistero, il soprannaturale  Il sacro: cose, credenze, riti Religione è un sistema di credenze e di pratiche relative a cose sacre, cioè separate, proibite; credenze e pratiche riuniscono in una stessa comunità morale, chiamata chiesa, tutti coloro che vi aderiscono  Confutazione di animismo (credenza in spiriti) e naturismo (credenza in forze naturali divinizzate). Interpretazioni sbagliate perché «dissolvono l’oggetto» della religione. Critica di Aron: è possibile ritrovare la realtà della religione dopo averne eliminato il trascendente? TOTEMISMO Religione di una specie di forza anonima e impersonale, che si trova in esseri, oggetti, cose, piante, animali. La forza anonima, diffusa, impersonale, superiore agli individui e del tutto vicina ad essi, è il reale oggetto del culto  Una concezione evoluzionistica Clan: gruppo di parentela non costituito da legami di consanguineità È la società stessa ad avere, di per sé, qualcosa di sacro. La società «suscita rispetto, devozione, adorazione» L’esaltazione della festa. “Attitudine della società ad erigersi in divinità o a creare degli dei non fu mai tanto visibile come durante i primi anni della Rivoluzione (francese)…”. Sacralizzazione della patria, della libertà, della ragione. o Una elaborata teoria del rito: riti negativi, positivi, riti espiatori. o I riti mantengono la comunità, ravvivano il sentimento di appartenenza, al gruppo, aiutano a conservare la fede e la credenza Dietro alla religione si colloca la società: ogni credenza è un prodotto collettivo e condiviso Gli individui producono le divinità quando si crea la società, dimenticandone poi l’origine puramente umana e credendo in qualcosa che è, a tutti gli effetti, nient’altro che una creazione sociale L’uomo crea i suoi dei in forza di relazioni sociali che, quanto più saranno anomiche, tanto più genereranno divinità deboli • L’aspetto essenziale di ogni religione è la presenza di oggetti sacri, socialmente riconosciuti come distinti dagli oggetti profani • Nel rituale l’individuo fonde se stesso con la comunità di appartenenza • Ogni religione raccoglie credenze e pratiche rituali che stabilizzano e rafforzano la quotidianità sociale • La religione non è una mera illusione, è un fatto sociale. Riti servono a consolidare la fede. Teoria sociologica della scienza  La religione è il modo originario da cui è nata la scienza.  Ogni forma di classificazione nasce dalla gerarchia sociale; l’idea stessa di causalità deriva dalla vita collettiva, dall’idea di una forza superiore forza che troviamo in essa; crede in tal modo di superare la contrapposizione filosofica fra empirismo (derivazione sensibile dei concetti) e apriorismo (dai concetti alle sensazioni).  I concetti, le rappresentazioni come creazioni collettive. Se avesse ragione D. allora la religione si risolve all’adorazione della società stessa. Sarebbe l’essenza di empietà. (es Antigone fa il contrario, predilige il divino e degrada quella dello stato) Rivelata l’essenza sociale della religione e messo in luce l’aspetto anomico delle società moderne, rimane solo l’individuo come sistema di credenze tale da garantire l’unità morale. Viene così inaugurato, in ultima analisi, un culto del valore dell’individuo. Non individualismo, individuo è il creatore.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved