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appunti 2 parziale Storia contemporanea Prfo.ssa Laschi, Appunti di Storia Contemporanea

Appunti 2 parziale storia contemporanea SID Forlì

Tipologia: Appunti

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Scarica appunti 2 parziale Storia contemporanea Prfo.ssa Laschi e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! STORIA CONTEMPORANEA 2° MODULO (INIZIO: 19/10) La 1° Guerra Mondiale Immane carneficina, segna la fine dell’egemonia europea. L’aiuto determinante degli USA e la nascita dell’Unione Sovietica dopo la guerra rendono ormai chiaro il fatto che l’Europa non sia più al centro del mondo. La geografia della potenza mondiale è cambiata in modo irreversibile. Questa è la prima guerra con un intricato sistema di alleanze e, proprio per queste alleanze che controbilanciavano le potenze fra loro, ci sarà una vera e propria guerra di posizione. In questo conflitto vi è, per la prima volta, il coinvolgimento dei paesi neutrali e della popolazione civile. 1917: anno chiave • Entrata in guerra degli USA: passaggio graduale, prima vi è una partecipazione recalcitrante da parte degli americani poi, poiché il Congresso era molto attento al bilancio statale piuttosto che alle relazioni internazionali, questi prendono la decisione di entrare in guerra per salvaguardare gli interessi e i prestiti concessi ai paesi europei. Wilson è il primo presidente che concepisce gli Stati Uniti come una potenza internazionale, ed è quindi più disposto all’intervento rispetto al Congresso. Le navi americane che trasportavano i beni in Europa vengono distrutte durante le numerose guerre sottomarine tedesche, causando ingenti perdite economiche, fattore che fa “muovere” il Congresso. Anche i movimenti in atto nel continente asiatico facilitano l’entrata in guerra dell’America che, con questa presa di posizione, cambia la sua strategia militare di pseudo isolamento e, di conseguenza, muta anche il Sistema Internazionale e i suoi equilibri. • Rivoluzione russa: lo Zar, preoccupato dalle forti tensioni sociali presenti in Russia, decide di entrare in guerra in modo trionfale nel 1914, cosicchè il paese potesse affermarsi tra le altre potenze europee. Inoltre l’entrata in guerra “distraeva” i cittadini che si trovavano rivolti verso un nemico “esterno”. L’entrata in guerra viene inizialmente accolta in modo positivo, ma, nel 1917 dopo 3 anni di conflitto, la popolazione decide di ribellarsi, stremata anche dalle pessime condizioni di vita, causando l’uscita della Russia dalla guerra. Il 1917 in Russia Plechanov e Kerenski, tensione sociale fortissima, massa stremata pronta alla rivoluzione. 27 febbraio 1917: rivolta dei soldati e degli operai, Zar chiede ai soldati di reprimere le rivolte ma l’esercito si ammutina. Vi è un governo provvisorio di L’Vov. Gli insorti prendono la capitale e si forma un soviet con la maggioranza menscevica e socialista, che darà vita alla rivoluzione vera e propria. I Menscevichi e i bolscevichi erano due correnti del partito socialdemocratico russo (nato nel 1902), inizialmente vi è solo una divisione sul modo di organizzare la politica, poi diventa una differenza anche a base ideologica: • Menscevichi: ipotizzano rivoluzione liberale borghese per poi arrivare alla società socialista, che sarà la tappa finale. • Bolscevichi: vogliono la rivoluzione subito, una rivoluzione socialista con la creazione di un’elite politica che deve guidare questa rivolta permanente. A questo punto lo Zar Nicola II, che è in grave difficoltà, abdica e decide di lasciare il trono al fratello, come di consueto, ma questo si rifiuta, poiché capisce che la tensione sociale è troppo forte e il ritorno a un potere zarista, funzionante, altamente improbabile. Il fallimento della rivoluzione di Febbraio • Divisioni tra governo e Soviet: il passaggio da monarchia a parlamento è molto difficile in un territorio così vasto. I soviet sono l’espressione del popolo e sono in contrasto con il governo aristocratico di L’Vov. • Difensivismo rivoluzionario: menscevichi vogliono continuare la guerra e al contempo accelerare la rivoluzione mondiale • Lenin: uscita dalla guerra, rivoluzione, dittatura del proletariato. Tesi di aprile: Lenin espone tesi rivoluzionarie da applicare prima in Russia, poi nel resto del mondo. Presenta anche, ad eesempio, il principio di autodeterminazione dei popoli • Dimissioni L’Vov – repressione Karenskij: Karenskij è riformatore ma, una volta al potere, utilizza la repressione violenta. • 17 settembre 1917: Kornilov, controrivoluzionario, tenta il golpe. Conservatore, golpe non riesce, i soviet rimangono al potere. • Trockij alla guida del comitato esecutivo: inizia come menscevico poi diventa bolscevico ed è uno degli uomini alla guida della rivoluzione • 25 ottobre 1917: bolscevichi al potere Bolscevichi al potere • Governo bolscevico: decide di uscire dal conflitto mondiale, ma non fa trattato o armistizio, come solitamente era d’uso, con le altre nazioni. Ciò avrà forti ripercussioni poiché, firmando un armistizio la Russia si sarebbe auto tutelata mentre, così facendo, alla fine della guerra questa sarebbe stata in completa balia degli stati vincitori. • Marzo 1918: trattato di Brest-Litovsk. La Russia esce in ginocchio da questo trattato, molto punitivo, si stima che la produzione interna sia calata del 40%. • Guerra e terra: paese arretrato a livello agricolo, riforma, collettivizzazione della terra, no proprietà privata, affidata a contadini. Questi, che volevano possedere la terra, iniziano ad arricchirsi e a comprare qualche appezzamento. • 12 novembre: elezioni per votare assemblea costituzionale, bolscevichi indicono plebiscito ma si rendono conto di essere in estrema minoranza nel Paese. Vi è una rivoluzione “dall’alto”, poiché i bolscevichi si impongono e prendono il potere con la forza. • Bolscevichi procedono a repressione: vi è una centralizzazione, militarizzazione e smantellamento del sistema giudiziario. Si cerca di mantenere, e ci si riesce, il potere con la paura. • 1918-20: tensioni tra governo e popolo. Guerra civile. Enormi problemi economici e civili, contornati da carestie che provocano 7 milioni di morti. • 1918: PCR (partito comunista russo), mira a rivoluzione proletaria. Questo PCR è il partito socialista che cambia nome, creando una scissione all’interno del socialismo. NEP, politica economica di guerra, economia di accerchiamento, diminuisce importazioni guardando solo all’interno, non vuole relazioni con l’esterno (tipo protezionismo) • 1919: una volta assestata rivoluzione, PCR vuole espanderla in tutta Europa e poi nel mondo. Lenin crea la COMINTERN, derivata dall’Internazionale Socialista, un istituto che vuole legare a sè tutti i partiti socialisti del mondo. • Stato fortemente nazionalista • Laicizzazione e occidentalizzazione. Si guarda all’occidente come modello da seguire ed applicare nella società, questa diviene una fonte di forza ma anche di fragilità, poiché il modello occidentale fa fatica ad attecchire in una società tradizionale come quella turca. L’era moderna dei genocidi • Questione armena dagli anni ’70 dell’ ‘800 • Congresso di Berlino richiede riforme ma vi è, invece, un accentramento politico e religioso. • Armeni: cristiani monofisiti. Minoranza attiva contro l’Impero. Dopo il Congresso di Berlino vi è una grande chiusura verso questi. Erano minoranza anche rispetto ai cristiani presenti nell’Impero • 1894-96: massacri, razzie, esilio. • Genocidio 1915-16: sterminio pianificato, deportazioni progetto di annientamento contro un nemico interno che ostacolava la turchificazione. L’obiettivo del genocidio era lo sterminio di questa minoranza, che “ostacolava la piena espressione dell’identità turca”. Fu pianificato durante la guerra poiché il governo era particolarmente debole. Una parte morì a causa della deportazione, un’altra parte morì nei campi di sterminio. La Turchia odierna non riconosce, tuttora, il genocidio, che viene considerato una “semplice serie di massacri”, non responsabilità del governo, quindi, ma di parti della popolazione. • 1918: creazione dello stato armeno, due anni dopo questo verrà assorbito dalla Russia. Sistema Internazionale • Questione irlandese: Irlanda cerca indipendenza da Regno Unito. La Gran Bretagna, che unisce diverse popolazioni, si a livello etnico che culturale, fatica a controllare l’Irlanda, che ha un’identità molto diversa dalle altre regioni: questa era fortemente cattolica, a differenza del Regno Unito, che era protestante, e viveva di agricoltura, che era piuttosto arretrata all’epoca. Vi è, quindi, una forte volontà di autonomia. Il partito Synfein condurrà all’indipendenzal’Irlanda del Sud, che avverrà nel 1921-22. • Patto di Locarno (1925): trattato tra Francia e Germania, poi sottoscritto da UK. La germania riconosce i suoi confini occidentali, vi è quindi una parziale apertura fra i paesi, nonostante non ci sia il riconoscimento dei confini orientali tedeschi. Il trattato viene visto come un primo passo per la riappacificazione fra i 2 stati. • Patto Briand-Kellog (1928): stabilisce che la guerra non è più il mezzo da usare per affrontare i problemmi e le tensioni fra i vari paesi. Pone un principio di relativa importanza, non tanto per gli anni immediatamente successivi, ma per il secondo dopoguerra • Crisi del ’29: crisi che scoppia nel ’29 negli USA. La Germania non riesce a ripagare i debiti di guerra, di conseguenza gli stati europei non ripagano i debiti verso gli statunitensi. Questo causerà la crisi mondiale, che gli USA risolveranno in qualche anno, grazie alla politica espansiva attuata dal presidente Roosvelt, mentre l’Europa no. • Giappone e SDN: Giappone governato da imperatore, governo aggressivo che decide di occupare la Manciuria, che si rivolge alla Società delle Nazioni per un intervento. Quando la decisione viene presa dalla SDN, la Manciuria è già completamente occupata da un governo fantoccio e la SDN non interviene militarmente, quando il Giappone esce da questa. • Conferenza sul disarmo, Ginevra (1932): fallimento completo Stati Uniti • 1920: elezioni. Sconfitta del Wilsonismo. Repubblicano Harding: ventennio di relativo isolamento. Visione molto incentrata sull’America. Epoca di repubblicani (conservatori): • Harding (1920-23) • Coolidge (1923-29) • Hoover (1929-33) • “Difesa dello spirito americano”: nazionalismo, razzismo, epoca di grandi discriminazioni. Difesa della razza bianca, odio razziale, proibizionismo. Gli Stati Uniti cercano di bloccare i flussi migratori, forte protezionismo ma anche grande sviluppo economico, fase espansiva a livello economico ma con una società chiusa e violenta. Espansione sino alla crisi del ‘29 • Culmine dell’odio razziale: Ku Klux Klan, dal 1915. • 1932: democratici al potere con Roosvelt, che porta nuove politiche e colloca gli USA al centro del Sistema Internazionale. • 1945: morte di Roosvelt, fine del suo 4 mandato consecutivo • Vince 4 elezioni: 1932,1936,1940,1944. • “New Deal” (1933-37): piano economico, no austerity, espansione e intervento dello stato nell’economia. “Brain trust”, guidato da Keynes, economista (anche detta economia keynesiana). Roosvelt è uno dei primi presidenti “mediatici”, con i famosi “discorsi dal caminetto” URSS • 1922: nascita Unione repubbliche socialiste sovietiche • 1924: Costituzione: • Congresso dei deputati del popolo • Comitato esecutivo centrale: potere era nelle sue mani • Presidium: vertice del governo, principale organo decisionale • Consiglio dei commissari del popolo: rappresentava diverse comunità (es. agricoltori, industriali…) • Leader supremo: segretario del partito. Il nucleo fondamentale dell’URSS non è tanto il governo ma il Partito, con il Segretario a capo di esso. • Esclusi dal voto coloro che erano potenzialmente ostili Linee di pensiero molto simili in quanto appartenenti allo stesso partito Stalinismo • Trockij, Bucharin e Stalin • 1925: socialismo in un solo paese • Stalin e la dimensione di massa del PCUS. Dal 1928 ha estromesso avversari, stalin riesce a guidare il governo nelle sue mani. Bucharin verrà incarcerato, Trockij esiliato e poi ucciso • 1928: primo piano quinquennale. Fino al 1932: 8000 nuove industrie. Si programma la produzione, con lo sviluppo dell’industria pesante e la collettivizzazione della terra. Grande sviluppo industriale ed economico. • 1930: collettivizzazione forzata delle campagne. Kolchoz e Kulaki, contadini arricchiti, che diventano il nemico interno. • Arresti in massa. Campi di lavoro e sua amministrazione generale (gulag) • Regime del terrore: arresti di massa e deportazione nei campi di lavoro, repressione delle ideologie diverse da quelle del regime. • Culto della personalità: Stalin era leader indiscusso e regnava incontrastato grazie a paura ma anche carisma Regime del terrore • Epurazioni e purghe • Culmine del regime del terrore (1936-38): sterminio avversari politici • Potere assoluto e totale • Religione politica • Demonizzazione dei nemici del popolo • Censura e oscurantismo • Costruzione della grande patria sovietica Appeasement • Anni ’20-’30: quando si parla di grandi potenze in questo periodo si intendono Francia e Gran Bretagna. • Crisi del ’29: in Europa causa la destrutturazione dell’economia, Francia e Gran Bretagna sono spaventate dal fatto che questa possa causare rivoluzioni. Le due grandi potenze non hanno i mezzi per governare i loro imperi. Francia presenta grande instabilità sociale. • Condivisione ideologica delle scelte: ad esempio, quando in Italia si instaura il regime fascista vie è una certa soddisfazione da parte inglese poiché Mussolini poteva governare e “tenere a bada” un popolo irrequieto come quello italiano. Gran Bretagna si illude che i dittatori, una volta soddisfatti, si sarebbero fermati e fa ciò per tenere sotto controllo l’Europa e concentrarsi sul suo Impero • Politica dell’appeasement: uno dei motivi per cui si arriva alla 2 G.M., questa è una politica che cerca di “soddisfare” i dittatori per “tenere a bada” i popoli europei. Vi è un’incapacità (scelta) di La fascistizzazione della società Questa fascistizzazione avvenne negli anni ’30. Fu un cambiamento sociale che richiese molto tempo (6/7 anni) e che non riuscì in tutti i regimi autoritari, ma che in Italia invece attecchì in modo abbastanza profondo. Rimasero comunque le opposizioni al regime, anche se rare, poiché, a differenza del nazismo che aveva un potere accentrato solamente nel Partito e il suo leader, il regime fascista non era l’unico punto di riferimento per gli italiani, che erano fortemente legati alla Chiesa e al Re, che mantennero la loro posizione per tutta la durata del regime e nella 2°G.M. • Nuova religione politica fondata sul mito della patrie e sul culto del duce: il duce e il suo regime erano diventati una sorta di religione, con valori fondamentali come la famiglia, l’ordine e il lavoro, e che doveva prevalere su tutto • 1926: opera nazionale Balilla. Gruppi universitari fascisti. Opera nazionale del dopolavoro. • Propaganda: in questo periodo nasce la vera e propria propaganda. Si prendevano alcuni elementi di ciò che erano le intenzioni del regime, le si esageravano, ampliandole e distorcendole. • 1929: accordi del Laterano. Mussolini si rende conto che non può governare in modo completo gli italiani senza l’appoggio della chiesa cattolica. Decide quindi di lasciarle un grande spazio firmando questi accordi, nei quali Mussolini e il suo regime vengono riconosciuti dalla Chiesa romana e in cambio la religione cattolica diviene la religione di Stato, insegnamento obbligatorio nelle scuole. Inoltre la Chiesa, con tutti i suoi rappresentanti sparsi per l’intero territorio italiano, poteva diventare un’incredibile cassa di risonanza per le ideologie fasciste. • Sorveglianza sugli insegnanti: questo fu molto complicato, si cercò di attuare un controllo costante sulle materie di insegnamento e sul metodo degli insegnanti e vi fu l’introduzione del testo unico nelle scuole primarie. • 1931: vi è un controllo totale della scuola con l’imposizione del giuramento di fedeltà al regime ai docenti universitari, con il quale termina la libertà di espressione nella scuola italiana. • Ampia legislazione sociale: nascono in questo periodo i controlli sul concepimento, sulla maternità, ecc.. vengono, infatti, malvisti i contraccettivi, che limitavano la natalità, vi è un grande sostegno verso le madri durante la maternità, nasce l’assistenza neonatale, ecc.. • 1938: leggi razziste. Manifesto degli scienziati razzisti per la difesa della razza italiana: un gruppo di scienziati italiani pubblica questo manifesto che dichiarava gli italiani una razza superiore che non poteva assolutamente “mischiarsi” con gli ebrei, che doveva rimanere pura (durante il periodo di colonizzazione dell’Etiopia, ad esempio, era severamente vietato l’accoppiamento con donne africane, poiché avrebbe creato dei “meticci”, una razza impura). Politica estera • Inizio degli anni ’30: Mussolini vuole porsi come arbitro e mediatore europeo. Vuole farsi riconoscere come importante politico dalle altre potenze europee e, inizialmente, non è interessato a Hitler e alla sua ideologia, anzi, lo guarda con diffidenza a causa di scelte politiche da lui attuate, come ad esempio la totale esclusione della religione dal regime. Hitler, invece, guarda a Mussolini, inizialmente, come a un uomo potente e abile oratore ed è affascinato dalla sua abilità, anche se presto cambierà idea. • SDN e svolta nella politica estera: Mussolini, dopo aver preso il controllo del popolo italiano, decide di rivolgersi verso il Nord Africa, attuando una politica espansionistica e coloniale. Per mettere in atto questa politica dovrebbe, però, scavalcare la SDN, guidata da Francia e Gran Bretagna, ed è spaventato. Inizialmente, quindi, Mussolini è cauto, ma quando il Giappone prende il controllo della Manciuria nel 1933 ed esce dall’alleanza con le potenze europee, egli capisce che la SDN è strutturalmente debole e può essere aggirata, e decide di invadere l’Etiopia. • I nazionalisti italiani: nuovo ordine negli affari internazionali • Allargare eredità coloniale (Libia, Somalia ed Eritrea): Mussolini, che vuole creare il Secondo Impero Romano, decide, nel 1932, di conquistare l’Etiopia, invadendola nel 1935 e annettendola nel 1936. Questa, però, fu una guerra combattuta ad armi impari: poichè inizialmente gli etiopi erano riusciti a prevalere sui soldati italiani, militarmente impreparati, Mussolini decide di procedere con bombardamenti a tappeto e uso di gas letale per sterminare l’offensiva etiope. Questa decisione sarà vincente, ma brutale e inumana, perché provocherà moltissime vittime. • 9 maggio 1936: Mussolini proclama la rinascita dell’Impero. L’operazione coloniale da lui attuata, però, non viene apprezzata da Francia e Gran Bretagna, che lo vedono come una minaccia e che si allontanano dal suo regime, prima visto positivamente. Germania: fine del conflitto • Trattativa con i vincitori: Wilson chiede democratizzazione prima dell’armistizio. A ottobre insorgono i marinai a Kiel e germe rivoluzionario si instaura anche a Lubecca, Amburgo, Berlino e Monaco: vi sono “consigli di operai e soldati” • 9 novembre 1918: Guglielmo II abdica e lascia il paese. A Repubblica rimane nelle mani di Ebert (SPD), che firma l’armistizio con le potenze vincitrici • Minaccia rivoluzionaria: accordi con esercito, imprenditori, conservatori • 19 gennaio 1919: elezioni per assemblea costituente. I partiti si riorganizzano. Nasce il Partito dei lavoratori tedeschi, poi nazionalsocialista, guidato da Hitler. Questo è il primo nucleo di quello che sarà il partito nazista, che si evolve e si è evoluto in maniera molto simile a quello fascista in Italia. Repubblica di Weimar A Weimar vi sono i lavori dell’assemblea. Questa sarà una repubblica molto debole, per le condizioni economiche e non del Diktat imposto dopo la Conferenza di Parigi, che peseranno a livello morale ed etico sull’opinione pubblica tedesca, poiché la Germania era stata ritenuta la sola responsabile della guerra senza essere stata nemmeno convocata nella discussione dei termini di pace. • 1920-21: ondate di violenza, represse dallo stato. Intanto vi è una pressione forte dall’esterno, poiché la Germania non riesce a ripagare i debiti di guerra e la Francia, nonostante i tentativi di mediazione degli USA, decide di prendere in mano la situazione. • 1923: occupazione della Ruhr da parte della Francia, gli operai tedeschi tentano una resistenza passiva, presentandosi nelle fabbriche ma senza lavorare. Questa resistenza, nonostante avesse un alto significato morale, costa molto, dal punto di vista economico, alla Germania già provata, che decide di sospenderla. Gli USA corrono in aiuto della Germania, con piani economici di sostentamento, e per il momento la Francia si ritira dal territorio della Ruhr • 8-9 novembre 1923: estrema destra hitleriana a Monaco, Hitler tenta un colpo di Stato ma fallisce e per questo viene incarcerato • 1925: “Mein Kampf”, programma politico ed ideologico di Hitler esposto in questo libro • 1930: elezioni, a Hitler vanno 107 deputati. Germania soffre molto la crisi economica del ’29, causata anche dal mancato pagamento dei debiti di guerra Hitler al potere • 1932: elezioni a luglio (37.4 %) e novembre (maggioranza relativa) • 30 gennaio 1933: Hitler eletto cancelliere • 27 febbraio 1933: incendio del Reichstag attuato dai nazisti, che però incolpano i socialisti • Marzo 1933: elezioni, 288 seggi ai nazisti, Hitler chiede pieni poteri al Parlamento che ottiene con la sola opposizione dei socialisti • Epurazione degli apparati statali • 14 luglio 1933: partito nazista diviene l’unico partito legale • Norma di “sincronizzazione” tra lo stato e il partito, che guida la Germania e diventa il fulcro della nazione • 30 giugno 1934: “Notte dei lunghi coltelli”, i vertici dello stato, fedeli a Hitler, vengono uccisi e sostituiti da membri delle SS guidati da Himmler, gruppo di milizia che diventerà il cuore pratico e di azione del Governo, fedelissimo al dittatore Il nazismo al potere • 2 agosto 1934: Fuhrer del Reich e del popolo tedesco, Hitler riuscirà a modernizzare il paese e farlo crescere, successi, però, di breve durata ed ottenuti tramite il terrore, il culto della sua figura e l’odio razziale • SS: erano l’elite del popolo tedesco, nucleo razzialmente puro, scelti, appunto, oltre che per la loro cieca fedeltà, anche per le loro caratteristiche fisiche considerate “perfette”, tipiche della razza ariana (biondi, alti, con occhi chiari..) • Terrore di massa, violenza indiscriminata, apparato propagandistico molto più stringente e radicato in profondità rispetto a quello italiano. Repressione degli oppositori e dei diversi, sin dai primi tempi • 1942: soluzione finale. Antisemitismo radicato, l’obiettivo era l’annientamento della razza ebrea, nemico interno che contaminava la razza ariana e che minava le fondamenta del popolo tedesco e della sua identità • 1935: Leggi di Norimberga, proibiscono matrimoni misti e negano i diritti fondamentali agli ebrei • 9 novembre 1938: “Notte dei cristalli”, i negozi di ebrei vengono distrutti e saccheggiati, violenza inaudita, popolo semita in ginocchio • 1933: concordato con la Chiesa cattolica, simile a quello stretto da Mussolini con il Vaticano • 1937: enciclica di condanna della Chiesa verso Hitler, poiché questo sostituiva Dio con la sua figura (condanna parziale) • 12 marzo 1938: Anschluss dell’Austria, annessione, Germania porta a compimento l’obiettivo del riunire tutto il popolo tedesco sotto di sé, considerato il popolo eletto • Strana Alleanza: URSS, UK e USA stringono accordi, anche se inizialmente in opposizione tra loro, per sconfiggere Hitler e la Germania. Dal terrore alla soluzione finale • Assimilazione dei popoli del Nord, affini alla razza perfetta ed eletta tedesca • Sterminio degli ebrei, si calcola 6 milioni di persone; schiavitù dei popoli slavi • Dominare ed amministrare per sfruttare. Saccheggiare • Reclutare lavoratori stranieri: organizzazione Todt • Tragedia di proporzioni colossali. 3.800.000 prigionieri sovietici, 2 milioni morirono. • 900 campi di concentramento (sterminio e lavoro) • Aprile 1943: Varsavia, 40.000 ebrei tentarono una storica ribellione che portò al loro sterminio. Ghetto raso al suolo. Shoah: la catastrofe • Irrealizzabile piano di arianizzazione. Deportazione degli ebrei in Madagascar e Africa viene considerata come prima opzione, per allontanarli dalla razza pura e non contaminarla, ma questa idea poi venne scartata • 1941: “Piano generale per l’est”. In Siberia 30 milioni di “razzialmente indesiderabili”. Dall’ottobre 1941 deportazione in Polonia, poi decreto “notte e nebbia”, inizia la deportazione nei lager. • Centri di sterminio. Dal 1941-42: uso dei gas e dei forni crematori • 20 gennaio 1942: Conferenza di Wannsee, pianificata la “soluzione finale del problema ebraico”, Eichmann. Gli ebrei andavano sterminati tutti, in qualsiasi modo ed ovunque • 1942: iniziano a filtrare notizie sulla fine degli ebrei, ma la risposta europea e dell’opinione pubblica è molto reticente, praticamente inesistente Particolarità di questo genocidio • Motivi puramente ideologici, astratti e non pragmatici. Non vi sono motivi territoriali (es. genocidio dei maori da parte inglese) o religiosi (come la maggior parte dei genocidi dopo la 2 G.M.), motivi ristretti alla pura ideologia • Carattere globale e universale • Pericolosità biologica, pretesto utilizzato per uccidere sistematicamente i bambini, “portatori” della diversità della razza e, quindi, pericolosi e da eliminare • Dimensione moderna, industriale e burocratica • Nel cuore dell’Europa si attua il genocidio, non era mai successo prima che, anche a livello geografico, uno sterminio di razze venisse attuato così al centro del vecchio continente • Responsabilità collettiva di popolazioni, governi, che con la loro azione, o mancanza di essa, hanno contribuito alla Shoah. Sin dal 1942, infatti, era cosa nota all’opinione pubblica se non l’uccisione sistematica, almeno la deportazione degli ebrei La resistenza • Elementi comuni: guerra patriottica, dimensione politica e ideologica. Si attua per cacciare i nazisti dal proprio territorio ed è attuata da una popolazione volontaria e oppressa • Guerra di classe, guerra civile: in alcuni paesi, soprattutto in Italia, si trasforma in una guerra all’interno della stessa popolazione. Altri paesi resistenti: Francia e Jugoslavia • 25 luglio 1943: il duce in minoranza abbandona il governo e tenta di scappare • 3 settembre 1943: Badoglio firma l’armistizio a Cassibile, lo annuncia, però, solo l’8 settembre, scatenando la dura reazione dei nazisti, che prendono il possesso del territorio. Di conseguenza, il Re e Badoglio abbandonano la capitale e si rifugiano al Sud, quindi: il Centro-Nord è diviso tra la Resistenza e i Nazisti, il Sud è in mano agli Alleati, che pian piano risalgono lo stivale liberando il territorio, e nasce la Repubblica di Salò, comandata da Mussolini che è stato liberato dai tedeschi. Questa diventa così una guerra civile, poiché i resistenti si trovano a combattere contro i Repubblichini fedeli a Mussolini, italiani anch’essi • CLN: Comitato di Liberazione Nazionale, organizzava la Resistenza, che era composta principalmente da militari datisi alla macchia oppure da volontari del partito comunista • 27 marzo 1944: svolta di Salerno. Togliatti, segretario del partito comunista, afferma che il comunismo italiano prenderà una via tutta sua, che sarà costituita di riforme e non in cerca della rivoluzione, come in Russia. Sconfitta Germania e fine del conflitto • Dal 1945: Germania è costretta ad abbandonare i territori conquistati • Febbraio 1945: Dresda viene rasa al suolo dai bombardamenti alleati • Hitler ordina la resistenza ad oltranza • 30 aprile: Hitler si suicida • 7 maggio: resa incondizionata della Germania, non è, però, la fine del conflitto, poiché il Giappone, ancora molto pericoloso grazie ai suoi temibili kamikaze, piccoli aerei pilotati da uomini disposti al suicidio per centrare l’obiettivo. (si stimava che il Giappone ne possedesse ancora 3000). Inoltre, in quanto paese fortemente modernizzato e guidato da un imperatore, che voleva riconosciuta la sua autorità, il Giappone non vuole accettare la resa incondizionata ma un semplice armistizio, ma gli USA rifiutano. • 6-9 agosto: bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki • 2 settembre: resa senza condizioni, il conflitto è finito. Nonostante la resa incondizionata, l’autorità dell’imperatore Hiroito viene comunque riconosciuta. • Si stimano 50 milioni di morti, di cui 20 sovietici Conferenze alleate • Incontro di Teheran (28 novembre-1 dicembre 1943): UK+URSS+USA iniziano ad immaginare un futuro post-bellico • Incontro delle percentuali (9-19 ottobre 1944, Mosca): UK+URSS, Churchill e Stalin, capi di stato con obiettivi molto simili, si spartiscono il mondo, con una cartina, dividendolo tra sfere di influenza e in percentuali. • Conferenza di Yalta (4 febbraio 1945): si parla della Germania e del suo futuro dopo la guerra, si inizia a pensare di dividere il suo territorio e si discute sul futuro dell’Europa in generale dopo la guerra • Improvvisa morte di Roosvelt (12 aprile 1945), sostituito da Truman • Conferenza di Potsdam (17 luglio-12 agosto 1945): conferenza molto lunga perché complicata. Truman e Stalin non si fidano l’uno dell’altro (mentre Stalin si fidava di Roosvelt), Churchill, inoltre, perde a sorpresa le elezioni e viene sostituito da Hetley, che ha un forte programma di riforme sociali ma che è molto inesperto. Vi sono problemi di comprensione, vi sono pressioni sugli USA per accettare la resa condizionata del Giappone, pressioni che però non faranno la differenza nell’agire americano. Problema della bomba atomica: a metà agosto la Russia avrebbe attaccato il Giappone insieme agli USA, praticamente costringendolo alla resa. Truman, però, che aveva provato la bomba atomica nel luglio ed era rimasto impressionato dalla sua potenza, ne parla con Stalin. Truman utilizzerà, poi, questa bomba, poiché sapeva che la sua potenza era talmente tanto inimmaginabile che il mondo avrebbe dovuto per forza vederla in azione per poterne capire la sua pericolosità e il vantaggio che aveva la potenza che la possedeva. La bomba atomica • Cambia la guerra: dopo il suo primo utilizzo su Hiroshima e Nagasaki, la bomba non verrà più utilizzata come arma ma come deterrente, poiché questa potrebbe terminare l’intera umanità in poche ore. Da quando questa è stata scoperta e utilizzata, tutti i paesi vogliono averla per essere al pari delle superpotenze (USA e URSS), che ne erano già in possesso • Cambia il sistema internazionale: una superpotenza non è tale se non esercita il controllo su una bomba atomica, sin dal secondo dopoguerra • Progetto Manhattan: progetto che creò la bomba atomica. Partito inizialmente per contrastare Hitler, che si diceva ne stesse costruendo una anch’egli, fu un progetto costosissimo e, proprio per questo, quando si scoprì che Hitler non stava compiendo ricerche sull’atomica, si continuò comunque lo studio. Questo raggruppava un folto gruppo di scienziati, fra i quali vi era anche un italiano, Fermi, che lavorarono molto alacremente sul progetto.
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