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Anatomia Bocca e Apparato Digestivo: Vestibolo, Lingua, Muscoli Masticatori, Esofago, Appunti di Anatomia

Patologia umanaFisiologia UmanaAnatomia umanaChirurgia

La struttura e le funzioni del vestibolo orale, della lingua, dei muscoli masticatori e dell'esofago. Viene inoltrata informazione dettagliata sui recettacoli salivari, i nervi responsabili della sensibilità e dell'innervazione muscolare, le caratteristiche della lingua e della dentatura canina. Inoltre, vengono trattati i muscoli masticatori e il loro ruolo nella masticazione, oltre all'anatomia e alla funzione dell'esofago.

Cosa imparerai

  • Che ruolo svolgono i muscoli pterigoidei nella masticazione?
  • Come si innervano i muscoli estrinseci della lingua?
  • Come si differenzia la parte compatta dalla polistomatica della ghiandola sottolinguale?
  • Come si descrive la struttura e la funzione dell'esofago?
  • Che funzioni svolge il vestibolo orale?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 02/07/2022

Ellie98
Ellie98 🇮🇹

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Scarica Anatomia Bocca e Apparato Digestivo: Vestibolo, Lingua, Muscoli Masticatori, Esofago e più Appunti in PDF di Anatomia solo su Docsity! CAPITOLO III APPARATO DIGERENTE BOCCA : cavità e sue pareti, con anche le strutture accessorie che sporgono in essa o che vi riversano il secreto. Prensione, masticazione e insalivazione dell'alimento. La cavità orale inizia dalle labbra e si continua nella faringe tramite un restringimento caudale a livello degli archi palatoglossi. Divisa dai denti e dai margini delle mascelle in un vestibolo esterno e in una parte centrale, la cavità buccale propriamente detta. Il vestibolo si porta caudalmente verso il ramo della mandibola e il muscolo massetere. Le abitudini alimentari incidono sull'apertura della bocca e sulle labbra. Nel cavallo sono prensili, tattili e quindi sensibili; nel gatto molto piccole e poco mobili ; nel cane sottili ed estese (comunicazione). le labbra sono formate dalla pelle, uno strato intermedio di muscolatura,tendini, ghiandole e dalla mucosa orale. Pelle e mucosa continuano l'una sull'altra lungo il margine delle labbra, limite può essere spostato in entrambe le direzioni. Muscoli sono quelli mimici, innervati dal nervo facciale. Sono un muscolo orbicolare intorno l'apertura. Piccole ghiandole salivari sono fra i fasci della muscolatura sotto la mucosa, agli angoli della bocca. Labbro superiore differice nelle specie, l'area ricoperta da pelle modificata può essere più o meno estesa e presentare, come nel cane, un solco mediano che la divide in due. Le guance hanno struttura simile alle labbra. sostegno da muscolo buccinatore. Presenta ghiandole salivari minori che possono, a volte, aggregarsi in formazioni grandi ( ghiandola zigomatica cane). La mucosa buccale è lassa per permettere la massima apertura della bocca; presenta punti di ancoraggi per evitare pieghe. Ruminanti protezione dovuta da ampie ede appuntite papille , tra loro fittamente stipate. Una piccola papilla supporta lo sbocco del dotto della ghiandola parotide. La cavità compresa entro le arcate dentali, la cavità buccale propriamente detta, è deliitata dorsalmente dal palato; lateralmente dai denti, gengive e dai margini delle mascelle; ventralmente da lingua e da un piccola area della mucosa lasciata scoperta dalla lingua. Pareti sono rigide. La parte più rostrale e più ampia della volta poggia su un'impalcatura ossea formata, oltre che dalle ossa palatine, anche dai processi palatini dell'incisivo e del mascellare e va a formare il palato duro. Si continua caudalmente nel palato molle. Il palato duro è piatto ricoperto da una spessa mucosa che si alza in una serie di creste palatine. Dietro i denti incisivi si trova la papilla incisiva, piccolo rigonfiamento mediano , contornato dagli sbocchi di piccoli dotti (incisivi) che perforano il palato; si ramificano e si portano alla cavità nasale e all'organo vomeronasale. Al di sotto dell'epitelio che ricopre il palato si trova del tessuto compatto, vascolarizzato, che si comporta da lamina propria della mucosa, sia come periostio delle ossa, ai quali è attaccato. Perifericamente il palto duro trapassa le gengive, costituite da mucosa poco sensibile che riveste i margini alveolari delle mascelle. LINGUA: occupa la gran parte della cavità orale, e si estende anche nell'orofaringe. E' formata da una parte fissa (radice), dal corpo e da una parte mobile (apice). E' un organo muscolare capace di movimenti precisi e vigorosi. Mobilità grazie ad una e poco estesa inserzione nella sua parte più caudale. Attacco radice su osso ioide, corpo si inserisce nella regione sinfisaria della mandibola. Sostetnuta da coppia muscoli miloidei, che la sospendono fra le mandibole. Molto vascolarizzata e con molte anastomosi arterovenose. Apice schiacciato dorsoventralmente, mentre corpo ha in sezione un profilo triangolare. Radice larga a causa dei muscoli. Il limite caudale della bocca è segnato da pieghe della mucosa (resistente ed aderente; lassa nelle parti più protette) che uniscono i lati della radice al palato molle. Superficie ricoperta di papille; filiformi o coniche (gatto). Altri tipi contengono i calici gustativi e sono più limitate (fungiformi, foliate e circumvallate). Sotto l'epitelio ci sono piccole ghiandole salivari. Muscolatura intrinseca ed estrinseca. Ci sono quattro paia di muscoli estrinseci, più importante quello genioiodeo, passa dalla porzione incisisva della mandibola al corpo dell'osso ioide, si trova sotto la lingua e la estroflette. Il muscolo genioglosso origina dorsalmente al muscolo genioiodeo; ventre si dirige prima caudalmente sotto il pavimento buccale, poi piega verso l'alto, in un piano saggittale, con tanti fasci a ventaglio. Retrattori lingua quelli verso l'apice; quelli verso la radice l'abbassano. Muscoli apice : il muscolo ioglosso origina dal basiioide, affianca genioglosso, e dirige rostralmente. Il muscolo stiloglosso origina dallo stiloide e si colloca lateralmente agli altri. Tirano indietro la lingua. La muscolatura intrinseca formata da fasci posti longitudinalmente, trasversalmente e verticalmente; irrigidiscono la lingua. Tra i fasci vi è tessuto adiposo. Cane ha la lissa, una formazione fibrosa; il solco mediano sulla faccia dorsale corrisponde al setto fibroso che prolunga questa formazione. Il ramo linguale del nervo mandibolare è responsabile della sensibilità generale dei 2/3 della lingua; quella di tipo gustativo deriva dalla corda del timpano (nervo facciale). Sensibilità radice deriva dal nervo glossofaringeo e vago. Innervazione muscoli intrinseci ed estrinseci da nervo ipoglosso. Il pavimento buccale si limita alle poco ampie superfici che si trovano rostralmente e lateralmente alle inserzioni della lingua. Area libera più ampia, all'apice dietro denti incisivi: muscolatura la riveste ed il pavimento è più mobile. Dietro incisivi centrali vi sono protuberanze carnee (caruncole) , gli sbocchi comuni del dotto della ghiandola mandibolare e del dotto principale sottolinguale; rilievi più piccoli al lato del frenulo vi sono dotti sottolingiali minori della ghiandola sottolinguale. Il muscolo miloiodeo dalla faccia mediale mandibola, passa sotto lingua per fondersi in un rafe mediano con il corrispondente dell'altro lato : due muscoli insieme sospendono la lingua. Innervato dal mandibolare. GHIANDOLE SALIVARI : tengono bocca umida ed aiutano nella deglutizione del cibo. Piccole ghiandole nel palato molle, faringe, esofago, labbra, guance e lingua; sono per lo più con secreto mucoso. Altre più grandi, con lunghi dotti, hanno secreto più fluido (sieroso) contenente l'enzima ptialina. La ghiandola parotide , sierosa, è piccola nel cane e si colloca in vicinanza della cartilagine (auricolare). Erbivori è grande , posta rostralmente sul muscolo massetere, ventralmente verso l'angolo della mandibola, e caudalmente verso la fossa dell'atlante. In tutte le specie avvolta da una fascia da cui partono delle trabecole che, penetrando nel parenchima, le dà un strutura lobulare. Da queste dipartono i dotti collettori che poi confluiscono in un unico dotto (cane percorre faccia laterale massetere e si apre nel vestibolo; grossi medialmente angolo mandibola poi costeggia margine rostrale del massetere). La ghiandola mandibolare produce secreto sia sieroso che mucoso; raccolta attorno angolo mandibola. Unico dotto che decorre nello spessore del pavimento della bocca e si apre in una caruncola sottolinguale. La ghiandola sottolinguale è mista, a volte alla parte compatta (monostomatica) drenata da un solo dotto; si affianca una diffusa (polistomatica) con molti dotti. Il dotto della parte compatta si accolla a quello della ghiandola mandibolare su cui addirittura può riversare il suo contenuto, oppure ne condivide lo sbocco. La parte diffusa forma un sottile cordone posto sotto la mucosa del pavimento buccale; i inferiore. Movimento tra mandibola e disco è uno scivolamento a cerniera, mentre nel piano articolare superiore avvengono ampi movimenti di traslazione della mandibola rispetto alla testa. Nel cane disco inconsistente, mentre in specie che fanno movimenti laterali la testa della mandibola è più ampia e pianeggiante, e disco più spesso. In molte specie le due mandibole si fondono in un unico osso, nel cane si articolano con una sinfisi, dando luogo a una terza articolazione ( aggiustamenti arcate dentarie per schiacciamento). Due movimenti: di allontanamento e di rotazione mandibole. MUSCOLI MASTICATORI: derivano dal primo arco brachiale ed innervati dal nervo mandibolare. Il muscolo temporale origina dalla superficie laterale del cranio e termina sul processo coronoideo della mandibola. Innalza mandibola. Il suo grado si sviluppo è proporzionale alla salienza dell'arco zigomatico: arco ben rilevato fornisce una più ampia area di inserzione di questo muscolo. Il muscolo massetere si colloca lateralmente alla mandibola. Origina dalla regione mascellare e dall'arco zigomatico, per terminare con un'ampia inserzione sulla parte più caudale della mandibola. Struttura multipennata e percoros da robuste lamine tendinee. Innalza mandibola e la sposta verso parte coinvolta nella masticazione. Il gruppo dei muscoli pterigoidei si colloca medialmente alla mandibola e si porta a quest'ultimo osso dopo essersi originato dalla regione pterigopalatina del cranio. Distinguibili un piccolo muscolo laterale e uno ampio mediale. Alcune fibre del muscolo pterigoideo laterale si inseriscono sul disco articolare; innalza mandibola. Il muscolo digastrico facilita apertura bocca; origina dal cranio, caudalmente all'articolazione temporomandibolare e termina sul margine ventrale della mandibola. Formato da due parti disposte in serie. Bocca a riposo è mantenuta chiusa a causa dell'attività tonica dei muscoli masticatori; mandibole poste in modo simmetrico rispetto piano mediano, mentre le due arcate dentarie si mantengono lievemente separate, o con un leggero e discontinuo contatto. La occlusione centrica comporta la più ampia intercuspidazione possibile tra i denti delle due arcate, si origina grazie ad un'incremento dell'attività contrattile dei muscoli masticatori. Rapporti fra i denti variabili. Denti di una arcata si rapportano con quelli corrispondenti dell'altra, e quelli dell'arcata inferiore si dispongono più mesialmente dei superiori (denti ferini cane). Apertura bocca dovuta a diminuzione o assenza attività masticatori, contrazione antagonisti e alla gravità. mandibole si abbassano, la testa della mandibola ruota sul disco articolare, mentre scivola avanti nella fossa mandibolare, coadiuvato dalle fibre del muscolo pterigoideo laterale che si fissano su esso . Chiusura è l'inverso. FARINGE E PALATO MOLLE : faringe si pone tra la bocca e l'esofago; è un condotto a forma di imbuto compreso tra la base del cranio e le prime due vertebre cervicali dorsalmente, la laringe ventralmente, e i muscoli pterigoidei, mandibola e la parte dorsale dell'apparecchio ioideo lateralmente. Faringe è implicata sia nella funzione respiratoria che digestiva. Palato molle, poggia sulla lingua, sollevato quando deglutisce e così delimita parte dorsale e ventrale faringe. Unito alle strutture adiacenti da due paia di archi: quelli caudali palatofaringei, raggiungono pareti laterali faringe e si spingono fino all'imbocco dell'esofago. Con il margine libero del palato delimitano il restringimento del lume (ostio intrafaringeo) che divide la faringe in comparti dorsale (nasofaringe) e ventrale. Gli archi palatoglossi, più rostrali, raggiungono i margini laterali della lingua sulla radice; seguono il limite tra la bocca e l'orofaringe. Si continua a livello dell'epiglottide, con una terza parte la laringofaringe, che si adatta sopra alla laringe e ne continua la sua estensione. Nasofaringe parte delle cavità nasali, non entra cibo, ma aria sì. Si collega anche con le tube uditive. A partire dallo sbocco si irradiano verso la parete faringea esili fasci di muscolatura che favoriscono la dilatazione dell'ostio tubarico, che permette all'aria di circolare nell'orecchio medio per dare un'identica pressione sui due lati della membrana del timpano. Nasofaringe formata da una sottile mucosa che trova sostegno e poggia su strutture vicine (base cranio e muscoli retti ventrali testa). Caratterizzata da epitelio respiratorio con numerose ghiandole mucose e tessuto linfoide disperso o in ammassi. Ammassi possono formare le tonsille faringee e parte dell'anello di tessuto linfoide per proteggere passaggio tra naso e bocca, e la faringe e le vie che partono da essa. Orofaringe ristretta; pareti laterali sostenute da una fascia e accolgono le tonsille palatine (diffuse o a massa compatta). La laringofaringe parte più sviluppata della faringe. E' ampia rostralmente e ristretta in prossimità della connesione con l'esofago. A riposo il lume è chiuso per l'accollamento della volta e delle pareti laterali al pavimento. Quest'ultimo occupato dall'adito faringeo, formato da cartilagini epiglottida e aritenoidee, e dalle pieghe ariepiglottiche. L'epiglottide funziona da spartiacque per deviare laterlamente i liquidi nelle docce che affiancano laterali il rilievo della laringe. Muscoli costrittori, striato, originano da punti fissi posti da entrambe le parti e si portano sulla volta della faringe: con quelli del lato opposto formano archi che delimitano il lume (dorsale e laterale). Il muscolo costrittore rostrale origina dalla regione pterigoidea del cranio e dall'aponeurosi del palto molle, e va a contornare la faringe a livello dell'arco palatofaringeo; accorcia faringe. Il costrittore medio origina nei pressi dell'osso ioide. Il costrittore caudale ha duplice origine, dalle cartilagini tiroidea e cricoidea. Quando si contraggono insieme danno veloce progressione bolo nell'esofago. Il muscolo dilatatore origina dall'osso ioide, ma si dirige trasversalmente aprendosi a ventaglio sulla parete faringea; allarga imbocco faringe. Mucosa supportata da un'aponeurosi fibroelastica che va a costituire un rafe mediano su cui si inseriscono molte fibre di muscoli. La mucosa orale e laringea della faringe è ricoperta da un epitelio pavimentoso stratificato e accoglie piccole ghiandole salivari. Il palato molle è ricoperto nella sua faccia dorsale da mucosa respiratoria; nella faccia ventrale da mucosa ingestoria. Sotto mucosa dorsale , si estende una robusta aponeurosi, ventralmente ad essa ci sono ammassi di ghiandole salivari, più rarefatti sul piano mediano. Due muscoli , che originano dal processo muscolare dell'osso temporale , si inseriscono sui margini laterali dell'aponeurosi: uno tende, l'altro solleva il palato molle.Innervazione da nervo vago e glossofaringeo. ESOFAGO : convoglia alimento da faringe allo stomaco; condotto stretto, inizia dorsalmente alla cartilagine cricoidea della laringe per proseguire nel collo; dorale alla trachea a sx, poi mediano poco prima e dopo l'entrata nel torace. Nel torace corre nel mediastino, supera la biforcazione tracheale, oltrepassa il cuore per poi penetrare nello iato esofageo del diaframma. Si dispone sul margine dorsale del fegato prima di immettersi nello stomaco tramite il cardias. Tre parti : la parte cervicale scorre nello spazio viscerale del collo, in rapporto con muscoli sottovertebrali dorsalmente, e la faccia sx della trachea medioventralmente. Accompagnato dall'arteria carotide, nervi vagosimpatico e laringeo. La parte toracica incrocia a dx l'arco aortico; più caudalmente i suoi margini dorsale e ventrale sono percorsi dai tronchi nervosi con fibre dei nervi vagi a sx e dx. Il foglietto più esterno è tessuto connettivo lasso, poi sierosa (torace e addome). Muscolatura è striata all'inizio, poi sostituita con liscia (gatto e cavallo). Due strati muscolari a spirale e si avvolgono nella parte più craniale dell'esofago, opposti. Presenti sfinteri : uno craniale , con facsi muscolari del cricofaringeo, e altri ispessimenti di muscolatura a diversi livelli nel torace. Altro ispessimento nella giunzione dell'esofago con lo stomaco, rallenta alimento. Internamente la mucosa è separata dalla sottomucosa da una muscolaris mucosae fenestrata. L'epitelio superficiale è pavimentoso stratificato, mentre il livello di cheratinizzazione riflette il grado di scabrosità della dieta. Il limite tra l'epitelio esofageo e quello gastrico è seganto dal cardias. L'esofago è innervato dal simpatico e dal nervo vago, ivi inclusi i rami che si staccano dal nervo laringeo. Muscolatura striata origina dal mesoderma degli archi brachiali ed è sotto controllo dei motoneuroni viscerali speciali del nervo vago; quella liscia dal S.N. intrinseco e dal S.N. viscerale. Vascolarizzato, arterie regionali. STOMACO : è una parte dilatata del tubo digerente, interposta fra l'esofago e l'intestino tenue, in cui vengono avviati i processi digestivi. Carnivori hanno uno stomaco elementare,piccolo e intistino corto. Erbivori grandi camere di fermentazione, intestino crasso ampio e complesso. Lo stomaco riceve l'alimento dall'esofago e lo trattiene per qualche tempo, poi lo riversa nel duodeno ,primo tratto intestino tenue. E' formato da due parti distinte che convergono e si uniscono mediante un angolo ventrale. La parte più ampia, entro cui si apre l'esofago con il cardias, si sviluppa a sx del piano mediano e si spinge in avanti, sotto le coste, in contatto con il diaframma e il fegato. L'altra parte è meno voluminosa, ha pareti più spesse e la sua forma è costante: si porta a dx per continuarsi nel duodeno tramite il piloro. Faccia craniale stomaco in contatto con il fegato, quella caudale con la massa intestinale, rene sx, pancreas e il grande omento. Il margine sx si applica alla regione ilare della milza. Ampio sacco a sx conmpone di un fondo cieco,che si innalza oltre il cardia, e di un un corpo che va dal cardias all'angolo ventrale. A dx c'è la parte pilorica,tubulare, che si divide in antro pilorico, prossimale, cui fa seguito il canle pilorico, con muscolatura più spessa. Margini che separano le due facce formano la grande e piccola curvatura, dal cardias al piloro. Grande curvatura dà attacco al grande omento, una parte della quale unisce milza allo stomaco. La piccola curvatura è unita al fegato mediante il piccolo omento.; angolo pronunciato l' incisura angolare. La parete dello stomaco formata dalle tonache che si trovano anche nell'esofago e nell'intestino. Il peritoneo esterno riveste l'organo aderendo alla sottostante muscolatura, tranne nelle curvature. Muscolatura liscia su tre strati: esterno longitudinale e continua quella superficiale dell'esofago, ispessito nelle curvature; intermedio andamento circolare, forma attorno al cardias uno sfintere, nel fondo scompare. Continua nel canale pilorico dove anse circolari lungo la piccola curvatura si fondono formando un ispessimento, mentre si aprono a ventaglio sulla grande (sfintere pilorico). Lo strato interno incompleto e compensa gli assottigliamenti dello strato circolare. Robusti fasci circondano il cardias, e si continuano lungo lati piccola curvatura. Sottomucosa, posta dentro muscolatura, separata da un muscolaris mucosae disposta a rete; contiene plessi venosi, arterie , ricca di fibre elastiche (solleva mucosa in pieghe, se vuoto). Fossette gastriche prsenti nella mucosa. L'epitelio prismatico superficiale , si continua nelle fossette e riveste tratto prossimale ghiandole gastriche,che riversano secreto nelle fossette; protettivo. Le ghiandole gastriche di tre tipi: cardiali, fundiche e piloriche. Cardiali e piloriche producono muco; fundiche secrezione succo gastrico (pepsina e acido cloridico). La vascolarizzazione sanguigna trae origine da i tre principali rami dell'arteria celiaca, sviluppata lungo le curvature.Formano anastomosi fuori o dentro lo spessore dello stomaco; dentro parte si portano nella sottomucosa, si ramificano in un plesso sove si staccano i vasi per le tonache bile, metabolismo zuccheri, protidi e lipidi. E' posto lungo il circolo che abbandona il tratto intestinale; prodotti della digestione presentati alle cellule epatiche prima di essere distribuiti nel circolo generale. Di colore bruno-rossastro e friabile. Il fegato si interpone tra il diaframma cranialmente, e lo stomaco e la massa intestinale caudalmente; situata a dx. Si presenta lobato a causa di incisure che si prolungano nello spessore dell'organo a partire dal margine ventrale. Un lobo sx laterale e mediale; un lobo dx laterale e mediale; un lobo quadrato e uno caudato, l'ultimo diviso in un processo papillare e uno caudato. Il fegato si adatta alle forme degli organi circostanti. Fegato del cane, di forma conica con angoli smussati, si addossa con la faccia diaframmatica alla concavità del diaframma. La faccia caudale, concava, presenta a sx un'ampia depressione che accoglie lo stomaco e che si continua a dx nel piano medianocon la più ristretta impronta duodenale. Il margine dorsale si spinge caudalmente e, con la parte dx, ancor più dorsalmente, tramite il processo caudato, in cui vi è una profonda impronta per il rene dx. In vicinanza la piano mediano mostra un solco per il passaggio della vena cava caudale, e alla sua sx, l'impronta esofagea. La cistifellea si incunea tra i lobi quadrato e dx mediale. Il fegato è rivestito da peritoneo , tranne depressione cistifellea, aree a livello ilo e punti riflessione pieghe peritoneali. E' saldamente unito al diaframma tramite legamenti triangolari dx e sx, coronario e falciforme, che si ancorano sulla faccia parietale; componente fibrosa. Il piccolo omento che dalla faccia viscerale si porta allo stomaco e al duodeno, è più esile. Al di sotto della sierosa vi è una tonaca fibrosa che circonda il parenchima e che entra all'interno dell'organo a livello dell'ilo del fegato; prosegue internamente lungo il decorso dei vasi e, staccando propaggini, si divide dove si dividono i vasi. Le trabecole più sottili penetrano nel parenchima e dividono il fegato in una moltitudine di piccole unità, i lobuli epatici. Cane lobuli esagonali. Fegato è molto vascolarizzato dall'arteria epatica, ramo di quella celiaca, e dalla vena porta. I rami dell'arteria epatica sono tutti delle arterie terminali. Vi è un dispositivo che unisce l'epatica ai rami della celiaca (duodeno e stomaco), che garantisce una circolazione collaterale. Le arterie intraepatiche si suddividono accompagnate da ramificazioni della vena porta e da affluenti del dotto epatico. Irrorano lo stroma connettivale ed infine si gettano nei sinusoidi epatici, con i vasi provenienti dalle divisioni della vena porta. La vena porta si forma dalla confluenza di vasi provenienti dal tratto gastrointestinale, dal pancreas e milza. Il suo collegamento con la rete venosa sitemica assicura una circolazione alternativa. Il sangue che raggiunge il fegato è drenato da un complesso di vene i cui rami più sottili iniziano come vene centrali all'interno del lobulo epatico. Alla fine formano grosse vene che si aprono nella vena cava caudale a livello del solco da essa tracciato nel fegato. Numerose anostomosi interarteriose; intervenose e arterovenose; assieme a processi sfinterali che regolano. Innervazione simpatica e parasimpatica, attraverso i plessi periarteriosi e i tronchi vagali. Il sistema dei dotti epatici iniza tramite canalicoli nei lobuli: questi si aprono su piccoli dotti, che nello stroma connettivale interlobulare, confluiscono fino a formare dotti ampi. Prima di abbandonare il fegato a livello dell'ilo, si riuniscono in un solo condotto che arriva al duodeno. Dal tronco si stacca una ramificazione che si rende ad organo piriforme , la cistifellea. Parte del tronco comune che si trova diatalmente al dotto cistico, detto dotto coledoco. Alcuni dotti epatici si aprono direttamente nella cistifellea, altri nel coledoco. Cistifellea immagazzina bile, e la concentra grazie alla sua mucosa. Innervati dal parasimpatico. PANCREAS : è una ghiandola con funzione esocrina ed endocrina, che si trova nella parte dorsale della cavità addominale, addossata al duodeno. Colore giallastro, meno compatta e atrama più lassa. La componente esocrina produce succo digestivo, con enzimi, che viene immesso nella parte prossimale del duodeno attravesro uno o due dotti. La componente endocrina formata dalle isole pancreatiche, ammassi di cellule, disperse fra gi acini esocrini, che producono sostanze per il metabolismo di zuccheri, come insulina, glucagone e gastrina. Descritti un corpo e due lobi. Il lobulo dx si sviluppa nello spessore del mesoduodeno, mentre quello sx, più spesso e corto, si estende sulla faccia viscerale dello stomaco in direzione della milza, incluso nel grande omento. Origina da due gemme in corrispondenza della parte prossimale del duodeno. Il dotto pancreatico drena la parte di pancreas che origina dalla parte ventrale del primitivo abbozzo, e va a sboccare nel duodeno unito al dotto coledoco. Il dotto minore si stacca dal pancreas che origina dall'abbozzo dorsale, si sapre nel duodeno in posizione contrapposta al precedente. Vi è anche possibilità che la parte terminale di uno dei dotti possa regredire, senza lacuna conseguenza. IN alcune specie vi è un solo dotto. Sangue assicurato dlle arterie pancreaticoduodenale craniale e caudale, che si staccano dal tronco celiaco e dall'arteria mesenterica craniale. Circolazione venosa dalla vena porta; innervazione sia simpatica che parasimpatica.
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