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Anatomia delle cavità nasali e laringe, Appunti di Anatomia

Fisiologia UmanaPatologia umanaAnatomia umana

La struttura e le funzioni delle cavità nasali e laringe, incluse le ossa, cartilagini, mucose e strutture adiacenti. Vengono illustrate le conchiglie nasali, il seno frontale, il peduncolo, le cartilagini aritenoidee e le articolazioni tra le cartilagini. Inoltre, vengono descritte le strutture che delimitano l'ingresso della laringe e la mucosa che riveste la laringe e i polmoni.

Cosa imparerai

  • Quali strutture formano le cavità nasali?
  • Come sono costituite le cartilagini aritenoidee?
  • Come funzionano le articolazioni tra le cartilagini aritenoidee?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 02/07/2022

Ellie98
Ellie98 🇮🇹

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Scarica Anatomia delle cavità nasali e laringe e più Appunti in PDF di Anatomia solo su Docsity! CAPITOLO IV APPARATO RESPIRATORIO NASO: comprende naso esterno , cavità nasali e i seni paranasali. Il naso esterno corrisponde alla parte cartilaginea, flessibile dello scheletro della faccia. Cavità nasali sono due, i vestiboli nasali, che comunicano con l'esterno attraverso la narice e il vestibolo, tramite un restringimento con la cavità nasale più ampia. La cute che circoscrive le narici è senza peli e demarcata dalla cute normale; detta piano nasale che può essere divisa da un solco mediano. Può essere umido grazie a ghiandole impacchettate sotto la cute, cane dalla ghiandola nasale laterale. L'estremità rostrale del setto nasale posta sul piano mediano, divide il vestibolo in lato dx e sx . All'estremità rostrale libera del setto si inseriscono le cartilagini che sostengono il margine mediale e laterale della narice, detrminano la forma dell'apertura della narice. Cartilagine alare nel cavallo. La cute si ripiega per un certo grado all'interno del vestibolo dove si continua la mucosa nasale, il punto di passaggio è indicato da una linea molto netta (limen nasi) dove si possono aprire alcuni dotti. In questa area si apre un'apertura , molto più piccola, del dotto della ghiandola nasale laterale, di tipo sieroso; umidifica l'aria di ingrasso nel naso. Le due cavità nasali, occupano gran parte della faccia e si estendono caudalmente fino al setto trasverso che le separa dalla cavità cranica (lamina cribrosa dell'etmoide). Diverse strutture riducono l'ampiezza della cavità; sono ossa che la delimitano, aumentano di spessore per la presenza di spazi, pieni d'aria che formano i seni paranasali in comunicazione con la cavità nasale di cui non ne fanno parte. Poi le parti infisse dei denti superiori (cavallo), che occupano una parte molto grande di questo spazio. Ancora ridotto da ossa turbinate (conche) rivestite da mucosa, che dalla parte dorsale e laterale, si proiettano all'interno della cavità. Le pareti della cavità sono ricoperte da una mucosa isoessita per la presenza di un plesso vascolare. Setto nasale, cartilagineo, separa le cavità, formato da tessuto osseo nella parte più caudale (lamina perpendicolare all'osso etmoide). Il setto per tutta la sua lunghezza , si unisce ventralmente alla superficie dorsale del palato duro che, a sua volta, separa le cavità nasali da quella orale. Le conche che si proiettano nella cavità nasale, hanno forma complicata e variabile; formano un sistema caudale costituito dalle masse laterali o labirinto etmoidale dell'osso etmoide, e un sistema rostrale dove prevalgono le conche. Costituite da la conca dorsale e ventrale, ed una media. Le conche sono separate da fessure (meati etmoidali). Conche costituite da fragili lamine ossee che si arrotolani su loro stesse. La lamina rostrale non si ripiega interamente su se stessa, costituendo così un recesso della cavità; più caudalmente si ripiegano totalmente o si uniscono alla parete nasale laterale, racchiudendo così spazi che fanno parte dei seni nasali. Conche riducono la cavità in una serie di meati; le più grandi delimitano un meato dorsale, uno medio e uno ventrale che si dipartono da un meato comune che è addossato al setto nasale. Il meato dorsale conduce al fondo della cavità e porta aria alla mucosa olfattoria; il medio dà accesso al sistema di seni; ventrale e comune sono via di transito dell'aria alla faringe. La mucosa nasale si unisce al periostio sottostante, con variazioni di spessore (ventrale più spessa per presenza di un corpo cavernoso). Cavità nasale modifica cartteristiche dell'aria; questa si intiepidisce passando per la mucosa molto vascolarizzata; resa satura di umidità per l'evaporazione delle lacrime e della componente sierosa secreta dalla mucosa e filtrata da particelle estranee, venendo a contatto con il muco. Ghiandole secernono muco che riveste la mucosa nasale. Muco è rimosso verso la faringe dal movimento delle ciglia , presenti sull'epitelio di rivestimento, poi deglutito. I seni paranasali sono espansioni delle cavità che si spingono dallo spessore delle ossa della testa . I seni mantengono la loro connessione con le cavità, ma siccome le aperture sono strette, gli scambi con l'aria sono scarsi. Le aperture di comunicazione sono molto strette. Tutte le specie presentano un seno forntale e una mascellare, nessuno di questi comunica con il controlaterale. Il seno frontale è formato da uno o più spazi delle ossa poste al confine tra cavità nasale e cranica; compartimenti del seno si aprono nei meati etmoidali posti nel fondo della cavità, nel cavallo comunica direttamente con la cavità attraverso il seno mascellare caudale. Il seno mascellare occupa la parte caudolaterale della regione mascellare,appena dorsalmente i denti premolari e molari. In alcune specie il seno invia dei prolungamenti, detti deni indipendenti o diverticoli, nel palto duro, ossa dello sfenoide , faccia mediale orbita e nella conca ventrale. LARINGE : punto passaggio tra faringe e l'albero tracheobronchiale. Ventralmente faringe e caudalmente bocca, sostenuta dalla base dell'apparato ioideo; molte specie racchiusa tra i rami della mandibola , e nel collo. Cartilagini: la più rostrale è la cartilagine epiglottica e risulta formata da un piccolo peduncolo e da una larga lamina a foglia. Il peduncolo è posto tra la lingua, il basiioide e la prominenza laringea della cartilagine tirodea, ed è unito a queste strutture. A riposo la lamina è ripiegata in posizione dorsorostrale, dietro il palato molle, quando animale deglutisce è ribaltataall'indietro per chiudere l'adito della laringe. Cartilagine elastica, è flessibile. La cartilagine tiroidea costituisce il pavimento della laringe ed è formata da due lamine che si uniscono ventralmente, dove si fondono. (cavallo meno estesa per una incisura tiroidea caudale).La parte più rostrale della prominenza laringea è più spessa (pomo d'adamo). Margini dorsali di ogni lamina presentano una estremità articolare rostrale caudale, che si articolano con il tiroioide e l'arco della cartilagine cricoidea. Costituita da cartilagine ialina . La cartilagine cricoidea ha forma di anello con sigillo , costituita da una parte dorsale allargata detta lamina e da un arco ventrale, più stretto. La parte dorsal epresenta una cresta mediana , e sul margine rostrale, due piccole facce articolari per le cartilagini aritenoidee. L'arco presenta su ogni lato una faccia articolare tiroidea per la corrispondente cartilagine. Di tipo ialino. Le cartilagini aritenoidee hanno forma irregolare, piramidale; formano un processo vocale che si porta ventralmente nella cavità laringea a cui si attacca la piega vocale; un processo muscolare che si porta lateralmente; un processo corniculato che si dirige dorsalmente, che assieme al controlaterale, delimita il margine caudale dell'adito della laringe. Tipo ialino , tranne il corniculato che è elastica. Processi cuneiformi, di tipo elastico, danno sostegno alla piega vocale, posti tra base epiglottide e la cartilagine aritenoidea. Piccolo nodulo ialino, detto cartilagine interaritenoidea, posta dorsalmente alle cartilagini aritenoidee. Articolazioni, legamenti e membrane: articolazione di tipo sinoviale tra il tiroioide e l'angolo dorsorostrale della cartilagine tiroidea. Movimenti rotatori su un asse trasversale che passa per il centro delle due articolazioni. Le articolazioni tra l'angolo dorsocaudale della cartilagine tiroidea con la faccia articolare, posta lateralmente, della cartilagine cricoidea, permettono una rotazione sull'asse trasversale comune alle due articolazioni. La terza articolazione di tipo sinoviale si forma tra le due cartilagini aritenoidee con la cricoide; rotazione attorno asse trasversale, che su un asse saggittale, che dall'apice della cartilagine aritenoidea si porta al centro della faccetta articolare. Articolazioni cricoaritenoidee regolano ampiezza dell'apertura della glottide. Cartilagini unite da PLEURA : ogni polmone ne è rivestito, è una sierosa che delimita la corrispondente metà della cavità toracica. Vi son due pleure , ognuna forma un sacco chiuso ripiegato. Lo spazio delimitato tra i due sacchi pleurici dx e sx, forma il mediastinoposto sul piano mediano del torace ed al suo interno sono posizionati il cuore e altri organi. La parte della pleura che riveste il polmine è detta pleura polmonare. Essa si riflette attorno alla radice del polmone per continuarsi come pleyra mediastinica, che poi si continua come pleura costale e diaframmatica, queste tre parti formano la pleura parietale. Contiene poco liquido che bagna, con un sottile velo, la superficie interna della pleura viscerale e facilita il movimento del polmone sulla parte toracica e quello di un lobo polmonare sull'altro. La pressione negativa nella cavità pleurica rappresentano la differenza tra le forze che tendono a collassare o espandere il torace. Pressione non uniforme in tutta la cavità pleurica. Il sacco pleurico è sempre più esteso del polmone; caudalmente al margine dorsale del polmone la parte periferica della pleura diaframmatica si adagia contro la pleura costale che delimita la parete del torace, formando il recesso costodiaframmatico. Il recesso costomediastinico è posto ventralmente al polmone. Cranialmente la pleura costale e mediastinica formano la cupola pleurica , a fondo cieco che si estende cranialmente alla prima costa. Meddiatino è deviato a sx, soprattutto nel mediastino caudale a causa del maggior sviluppo del polmone dx. Una caratteristica piega del sacco pleurico dx si porta dal diaframma verso il pericardio e racchiude, nel suo margine dorsale, la vena cava caudale. Questa suddivisione triangolare aiuta a definire un recesso mediastinico nel quale è accolto il lobo accessorio del polmone dx. La consistenza e resistenza del mediastino, assume ruolo pratico ; resiste a differenze di pressione fra le due cavità pleuriche (ruminanti). Nel cane e cavallo è molto delicato. POLMONI : rivestiti dal sacco pleurico e sono liberi , ad eccezione della radice che si attacca al mediastino. Mantenuti in distensione dalla pressione dell'aria presente nell'albero respiratorio e da quella negativa nella cavità pleurica, ma avendo una ricca componente elastica riacquistano la loro primitiva dimensione e collassano appena l'aria viene immessa nel sacco pleurico. Hanno consistenza soffice e cedevole, aspetto spugnoso. I due polmoni sono abbastanza simili ,dx sempre più grande ,dovuta alla direzione obliqua del cuore. La forma è di tronco di cono con un apice che si prolunga verso l'ingresso del torace; una base larga e di forma concava che si adatta alla cupola del diaframma; una facia costale convessa che si adatta alla parte interna della parte del torace; una faccia mediale di forma irregolare, che si modella sugli organi racchiusi nel mediastino: un margine dorsale ottiso che occupa la doccia costovertebrale; un margine acuto, sottile, che è diviso in un margine ventrale, situato in corrispondenza del recesso costomediatinico, un margine basale posto vicino il recesso costodiaframmatico. La parte ventrale dei polmoni è scolpita dal cuore. Sulla parte mediastinica vi è l'incisura cardiaca, larga e profonda, che si adatta al cuore. L' incisura cardiaca che si estende fino al margine ventrale è molto profonda in molte specie, permette al cuore di venire in contatto con la parete del torace. La radice del polmone, dorsalmente all'incisura cardiaca, è formata da un fascio riunito costituito dal bronco principale, dall'arteria polmonare, dai vasi venosi, linfatici, e dai nervi. Il fascio è rivestito dalla riflessione della pleura mediastinica in quella viscerale. La riflessione , fusiforme, si estende dalla radice in direzione caudale e lascia nel polmone un'area libera , non rivestita dalla pleura, che viene a contatto con il tessuto connettivo del mediastino del lato corrispondente. La base del polmone destro presenta un piccolo lobo accessorio indipendente che è separato, tramite un fessura, dalla faccia mediale del lobo caudale. Questa si allarga nella parte dorsale per accogliere la vena cava caudale lungo il suo tragitto che fa dal foro della vena cava, a livello del diaframma , fino all'atrio dx. Fessure dividono il polmone in lobi. Il polmone sx è suddiviso in lobo craniale (cavallo diviso in culmen e lingula), medio, caudale e accessorio; il polmone dx non ha il lobo medio. Cane e gatto fessure più profonde. Il parenchima del polmone è formato da bronchi, vasi polmonari e connettivo peribronchiale e perivascolare. I bronchi principali destro e sinistro originano dalla biforcazione della trachea, posta dorsalmente al cuore dopo essere entrati nel polmone attraverso la radice, rilasciano un bronco per il lobo craniale e poi si continuano in direzione caudale. Le due generazioni di suddivisione, hanno modalità di suddivisione costante mentre le ramificazioni ulteriori e più lontane sono meno prevedibili. Costanza nella modalità di suddivisione delle prime ramificazioni, permette di identificare i segmenti broncopolmonari, parti soecifiche dei polmoni supportate da bronchi identifiabili e delimitate dai setti di tessuto connettivo che si diparte dal connettivo peribronchiale e perivascolare. Lo stroma connettivale pemette al polmone di espandersi e di collassare. La struttura dei bronchi principali come trachea , ma ad ogni suddivisione il sostegno cartilagineo diventa sempre minore e più irregolare mentre la componente muscolare aumenta fino a circoscrivere tutto il lume. Il lume è delimitato da epitelio respiratorio pseudostratificato, costituito da cellule alte cilindriche ciliate, con sparse cellule secernenti di tipo mucoso e sieroso, da celllule basali di rimpiazzo che proliferando sostituiscono le cellule in via di degenerazione e da cellule granulose piccole. La scomparsa delle placche cartilaginee e delle ghiandole della sottomucosa indica il passaggio dai bronchi ai bronchioli. I bronchioli sono molto piccoli e si suddividono diverse volte. Bronchiolo terminale, l' epitelio si caratterrizza per la perdita di cellule caliciformi che vengono sostitute dalle cellule di Clara, con funzione esocrina; secernono un componente del surfactante del polmone. I bronchioli terminali diventano respiratori quando incominciano a presentare alcune estroflessioni della parete, gli alveoli. I bronchioli respiratori si continuano nei dotti alveolari, poi nei sacchi alveolari ed infine negli alveoli; dilatazioni a forma di sacco dove gli scambi gassosi attraverso l'epitelio pavimentoso semplice aderente ai capillari polmonari . La pervietà del lume dei bronchioli assicurata dalle fibre elastiche che ancorano la parte dello stroma connettivale del polmone. Primo atto respiratorio alveoli riempiono d'aria e distendono. Le arterie polmonari seguono il decorso e le modalità di suddivisione dei bronchi, mentre le vene polmonari decorrono a volte in modo indipendente e a volte in associazione con le arterie bronchiali. Alcune arterie bronchiali originano dall'aorta , vascolarizzano i bronchi e il connettivo circostante in modo indipendente rispetto al sistema delle arterie polmonari. Il circolo venoso collaterale drena il sangue dall'albero bronchiale e può gettarsi nell'atrio dx, attraverso il istema della vena azigos, ma spesso so scarica nell'atrio sx. Le anostomosi arterovenose sembrano essere assenti, polmone diviene filtro efficace. La linfa viene drenata attraverso i linfonosi tracheobronchiali e mediastinici direttamente o attraverso un passaggio iniziale attraverso piccoli noduli linfatici polmonari , lungo l'albero bronchiale. I nervi che si portano al polmone provengono da un plesso polmonare, posto nel mediastino, formato da fibre sia del simpatico che del parasimpatico (vago). Le fibre efferenti si portano alle ghiandole, alla muscolatura dei bronchi e ai vasi sanguigni. Le fibre afferenti provengono dalla mucosa, dai vasi e dai recettori dello stiramento.
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