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appunti appunti appunti appunti appunti appunti, Appunti di Filologia

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Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 11/07/2019

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

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Scarica appunti appunti appunti appunti appunti appunti e più Appunti in PDF di Filologia solo su Docsity! Lezione 18 marzo Cocchi Streptococchi e Stafilococchi sono dei cocchi Gram positivi. Le infezioni da stafilococco posso dare infezioni banali dal classico foruncolo, fino a delle forme che possono portare a morte il soggetto, se contratte in ambiente ospedaliero. Se ne conoscono diverse specie, ma una ventina sono quelle più importanti in patologia umana. Molti di questi stafilococchi fanno parte della flora normale residente. Una specie patogena residente è lo Stafilococco Aureus. Tra gli Stafilococchi coagulasi negativi sicuramente quello più importante e patogeno, pur essendo un commensale, è rappresentato dallo Stafilococco Epidermidi, che dà infezioni legate a protesi, poiché è capace formare un Biofilm sulle stesse. Stafilococco Saprophyticus, ricordato nelle infezioni delle vie urinarie. Caratteristiche generali Gram positivi di forma rotondeggiante, disposti in materiali patologici singoli, a due o a piccoli gruppetti. Invece, quando si effettua la colorazione di Gram, dalle colonie si osservano degli ammassi irregolari che ricordano il grappolo d'uva. Infatti stafilo è una parola che deriva dal greco e vuol dire proprio grappolo. Gli stafilococchi NON sono organismi esigenti, quindi non servono terreni ricchi per coltivarli ma crescono tranquillamente anche in un Agar normale. Sono aerobi e anaerobi facoltativi. Producono un enzima che è la Catalasi, che consente di distinguere gli Stafilococchi dagli Streptococchi, che invece sono notoriamente Catalasi negativi. La specie più importante in patologia umana è lo Stafilococco Aureus perché produce tutta una serie di fattori di virulenza. Gli Stafilococchi sono batteri asporigeni e molto resistenti nell'ambiente. Sono resistenti al calore, all'essiccamento. Per cui sopravvivono per lunghi periodi su oggetti inanimati. Lo Stafilococco Aureus, nell'uomo, è presente sulla cute, nell'intestino e nella rinofaringe. Ma affinché si abbia la malattia, ci deve essere una lesione cutanea, un trauma, un intervento chirurgico, un'ustione, l'inserzione di un corpo estraneo come i cateteri venosi centrali oppure ci deve essere l’ostruzione di un follicolo pilifero per cui si ha la follicolite. Lo Stafilococco quindi arriva nel torrente circolatorio e se il soggetto è immunocompetente il batterio viene eliminato. Mentre se il soggetto è immunodepresso, il batterio si moltiplica. Lo Stafilococco viene chiamato Aureus, perché produce dei pigmenti carotenoidi, gialli. Epidemiologia Lo Stafilococco Aureus è presente anche negli animali. Però in patologia ci si riferisce all’uomo. Questo batterio nell’uomo si trova a livello della cute, della mucosa intestinale e della rinofaringe. Per cui viene trasmesso per contatto diretto oppure in seguito al contatto con oggetti inanimati, specie in ambiente ospedaliero. Lo Stafilococco Aureus è dotato di tutta una serie di fattori di virulenza che ne aumentano la patogenicità. Tra questi fattori di virulenza ricordiamo: 1. La proteina A che è presente sulla superficie dello Stafilococco Aureus e che ha il compito di legare la porzione Fc delle IgG umane e quindi ha un'attività antifagocitaria. Sulla superficie, lo S. Aureus presenta diverse proteine. Una tra queste è la proteina che lega la Fibronectina. La Fibronectina è una delle proteine della matrice extracellulare che riveste le mucose. Quindi, un batterio capace di legare la Fibronectina, acquisisce la capacità di adesione alle mucose. Sono presenti proteine che legano il fibrinogeno. Proteine che legano il collagene e proteine che legano la Laminina. Queste proteine di superficie prendono il nome di MSCRAMM cioè componenti microbiche superficiali che individuano molecole della matrice extracellulare. 2. Produce delle esotossine citolitiche, con attività litica nei confronti di varie cellule. Se ne conoscono diversi tipi, alfa, beta, gamma, delta, a seconda che sono prodotti nell'uomo o negli animali e a seconda del loro meccanismo di azione. L'effetto finale sarà l'attività emolitica sulle emazie. Quindi su Agar sangue lo Stafilococco Aureus sarà Beta emolitico, cioè le colonie sono sempre circondate da una zona di Beta emolisi. 3. Lo S. Aureus produce tutta una serie di enzimi tra cui coagulasi, catalasi, proteasi, fibrinolisina. Questi enzimi sono considerati invasivi poiché favoriscono la sua virulenza. Esistono diversi tipi di Stafilococco. Ricordiamo gli Stafilococchi Auriculari, che abitano come commensali nell’orecchio. Anche se possono invadere altre aree. Stafilococco Capitis, vive nel cuoio capelluto. Stafilococco Emolitycus, è Beta emolitico, ed ha causato un po' di tempo fa, un'epidemia in soggetti che erano stati sottoposti ad interventi a carico dell'occhio. Quindi, pur essendo considerati, questi Stafilococchi commensali, possono alcune volte causare malattia. Caratteristiche colturali Microrganismi non esigenti. Le colonie sono opache, lisce e convesse. Sono capaci di crescere in presenza di tellurito di potassio, e sono anche capaci, gli Stafilococchi Aureus, di ridurlo a Tellurio metallico. Per cui, le colonie di S. Aureus, in presenza di questo sale, sono di colore nero. Il tellurito di potassio è presente in un terreno selettivo per S. Aureus, utilizzato per l’isolamento del batterio dagli alimenti. Questo terreno è il Baird-Parker Agar medium. È selettivo per la presenza del tellurito di potassio che viene ridotto a tellurio metallico, colorando la colonia di nero. La temperatura ottimale è di 37°C. Una caratteristica importantissima degli stafilococchi, di tutti non solo dello S. Aureus, è la anofilia. Cioè gli stafilococchi sono anofili, crescono contrariamente agli altri batteri, in presenza di elevate concentrazioni di Cloruro di Sodio, NaCl al 7.5%. Mentre gli altri batteri crescono in presenza dell1% di cloruro di sodio. essere esposto in superficie, e legato al complesso maggiore di istocompatibilità di tipo 2 e solo così potrà stimolare i recettori dei T linfociti che saranno indotti a produrre delle citochine. Invece, il superantigene, bypassa la fase di processazione, quindi la parte delle cellule presentanti l'antigene e va a stimolare direttamente i recettori delle cellule T che rilasciano grandi quantità di citochine. Una delle 3 tossina è l’ESFOLIATINA o tossina esfoliativa, che è una tossina che agisce separando le cellule dello strato granuloso e spinoso. Quindi agisce sui desmosomi interrompendo le forze di coesione delle cellule. Il risultato è lo scollamento di zone di epidermide anche in seguito a piccoli insulti meccanici. I ceppi produttori di questa tossina, sono responsabili di una patologia, chiamata Necrolisi Epidermica Tossica oppure Sindrome della cute ustionata da Stafilococco. In passato veniva chiamata sindrome delle 3 S, SSS (Skin Stafilococcus Syndrome). Questa patologia è caratterizzata dalla comparsa di bolle sulla cute, dovute allo scollamento di zone epidermiche con marcata desquamazione, causate dalla liberazione della tossina esfoliativa o esfoliatina. Colpisce soprattutto i neonati, ma sono descritti casi anche negli adulti, anche se rari. Nei bambini viene chiamata la malattia di Ritter. La cute desquamata può andare incontro a sovrainfezioni batteriche. La seconda tossina prodotta dallo Stafilococco Aureus è la cosiddetta TSST1, TOXIC SHOCK SYNDROME TOXIN 1. I ceppi che producono questa tossina, sono responsabili di una patologia chiamata sindrome dello shock tossico. Questa sindrome è caratterizzata da febbre alta (fino a quasi 39°C), rash cutaneo seguito da desquamazione, vomito, diarrea, ipotensione e shock. Inoltre vi è l'interessamento di tre o più apparati, per esempio, quello gastrointestinale, quindi interessamento epatico. Apparato Renale quindi insufficienza renale. Può essere interessato anche l'apparato muscolare. I primi episodi di una sindrome da shock tossico furono descritti in America negli anni 70 in giovani donne che facevano uso di tamponi interni di una nota marca, durante il periodo di mestruazione. Appena si capì la correlazione tra questi campioni interni e la comparsa di questa Shock Syndrome, questi tamponi furono immediatamente ritirati dal commercio. Questo succedeva perché innanzitutto ci doveva essere una colonizzazione vaginale da stafilococco capace di produrre questa tossina. Casi di questa sindrome sono stati descritti anche dall'uso di tamponi indipendentemente dall'avere le mestruazioni. Addirittura, casi dopo infarto. Dopo puntura di insetto. La terza tossina, prodotta da alcuni ceppi di Stafilococco è l’enterotossina. Di queste enterotossine prodotte dallo Stafilococco Aureus se ne conoscono sette tipi antigenicamente differenti, indicati con le lettere maiuscole dell'alfabeto: A, B, C1, C2, D, E e G. In queste enterotossine vi è la differenza tra uno o due aminoacidi, ma la tossina mantiene sempre gli stessi effetti biologici, modificando soltanto le sue proprietà chimico- fisiche e quindi anche antigeniche. I batteri che producono una o più enterotossine, possono contaminare gli alimenti, in particolare quelli ricchi di sostanze nutritive, quindi zuccheri, proteine, anche i lipidi tanto che favoriscono la moltiplicazione di questi batteri. Per cui quando si consumano questi alimenti contaminati si introducono nell’organismo anche queste enterotossine. A questo punto, nel giro di poche ore vi è la comparsa di sintomi. Il sintomo principale è rappresentato dalla nausea e vomito. La diarrea non è presente in tutti i soggetti. Queste enterotossine, sono capaci di stimolare i centri mucosali del tratto gastrointestinale che a loro volta inviano impulsi ai centri del vomito situati sotto la corteccia. Quindi, stimolano, attraverso recettori, i centri del vomito. I ceppi produttori di queste tossine sono responsabili di una patologia chiamata gastroenterite stafilococcica, causata da alimenti. Queste enterotossine sono gastroresistenti, cioè superano indenni lo stomaco. Non risentono dei succhi gastrici, né tantomeno dell'acidità gastrica. Quindi oltre che gastroresistenti sono anche termoresistenti. Gli alimenti che possono essere più frequentemente contaminati da queste enterotossine sono insalate con maionese, le creme, tipo la pasticcera. Prodotti da forno, dove c'è della crema. Prodotti con panna, se conservati a basse temperature. Anche la carne. Di fatti questi alimenti devono essere impropriamente conservati. Lo Stafilococco Aureus finisce negli alimenti quando gli addetti alla preparazione dei cibi, vanno in bagno, non si lavano le mani e li contaminano. La panna e la crema possono essere contaminati se il latte utilizzato per produrre questi alimenti non è pastorizzato. Dunque lo S. Aureus contamina le mucche causando mastite. Queste enterotossine sono termostabili, stabili anche al PH e resistenti agli enzimi proteolitici dello stomaco. L'optimum è intorno ai 35° - 43°, però il batterio si potrebbe moltiplicare anche tra 10° e 45°. Il periodo di incubazione è molto breve. Diagnosi La diagnosi viene effettuata determinando le enterotossine nell'alimento. È andare a vedere se c'è lo Stafilococco, perché la patologia la danno le enterotossine. Anche se si osserva uno Stafilococco ancora vivo, si deve sempre dimostrare che ci sia uno Stafilococco capace di produrre le enterotossine. Le enterotossine, una volta si evidenziavano con reazioni di immunoprecipitazione molto complesse. Oggi si possono utilizzare metodi immunoenzimatici ed eventualmente anche la biologia molecolare. Queste patologie vengono considerate tossicosi, poiché sono legate a particolari tossine. Normalmente, lo S. Aureus, può dare infezioni localizzate alla cute, infezioni suppurative che possono interessare i follicoli piliferi con follicolite, oppure ghiandole sudoripare (per esempio, l'orzaiolo è sostenuto dallo S. Aureus), ascessi sottocutanei, i cosiddetti foruncoli. Se i foruncoli si riuniscono fra di loro si formano i favi, che sono delle formazioni suppurative più estese. Un'altra patologia da S. Aureus è l’impetigine, che è una lesione cutanea localizzata. L’impetigine colpisce soprattutto i bambini e compare dopo che questi sono stati punti dalle zanzare in vari siti. I bambini poi si grattano con le mani sporche e quindi insorge questa infezione cutanea da S. Aureus. Anche se l'impetigine è più spesso sostenuta dallo Streptococco Pyogenes. Si possono avere infezioni profonde se il batterio riesce ad andare in circolo. Si possono avere asciti, endocarditi, setticemie. Il batterio all'interno dell'endocardio, dà origine ad un'infiammazione e questa vegetazione è costituita da batteri, da fibrina. Le endocarditi, che sono, colpiscono soprattutto soggetti che hanno valvole alterate o per difetti congeniti o per una precedente malattia, tipo la febbre reumatica. In ambiente nosocomiale si possono avere polmoniti anche abbastanza gravi. Le Polmoniti complicano una precedente infezione virale, per esempio da virus influenzale. Per quanto riguarda le infezioni nosocomiali, si parla di infezioni chirurgiche, quindi nel sito di ferita chirurgica. Infezioni delle piaghe da decubito e poi le tossicosi. Per quanto riguarda le ferite chirurgiche, l'infezione suppurativa della ferita viene drenata e si somministra un antibiotico. Si possono avere anche infezioni nel piede diabetico. Frequenti le osteomieliti. Diagnosi di laboratorio La diagnosi di laboratorio si effettua dal materiale patologico. Si cercano le condizioni ideali per individuare il batterio su un terreno selettivo per Gram negativi, tipo il McConkey. Per escludere che sia un pus da streptococchi, che sono più esigenti, il materiale patologico si semina anche su Agar sangue. Per escludere che sia uno Stafilococco, il materiale si semina anche su un terreno selettivo per Stafilococchi. Quindi, un materiale patologico, in genere quando non si sa che cosa ci si può trovare, viene seminato su una batteria di terreni. Ricapitolando il materiale patologico si semina su un terreno ricco quale l'Agar sangue. Su un terreno selettivo per i Gram negativi quale il McConkey. Su un terreno selettivo per i Gram positivi e quindi gli Stafilococchi. E per escludere che siano funghi si semina il materiale su un terreno per funghi quale l'Agar Sabouraud. È positivo per il test della coagulasi. più stabile e quindi si legge l'antibiogramma, per verificare se un ceppo è meticillino resistente, si va ad osservare l’Oxacillina. Se è resistente alla Oxacillina lo sarà anche alle penicilline e cefalosporine. Stafilococchi coagulasi negativi Il più importante è l'Epidermidis che come dice lo stesso nome è un batterio che si trova sulla cute e che possiede dei fattori di virulenza. È responsabile di infezioni, soprattutto nei soggetti portatori di protesi o di cateteri intravascolari o urinari. Questo perché forma un biofilm. Sono descritti dei ceppi MRSE ovvero Meticillino resistenti stafilococco epidermidis. Quindi lo Stafilococco Epidermidis può essere resistente alla Meticillina. Le percentuali sono molto elevate, intorno all’80%. Lo S. Epidermidis è relativamente sensibile alla Vancomicina. Streptococco Classificazione In passato venivano classificati in base al tipo di emolisi che avevano su Agar sangue in alfa, beta e gamma: - Nei Gammaemolitici non c'era emolisi; - Negli Alfaemolitici le colonie su Agar sangue sono circondate da un alone verdastro dovuto ad una emolisi incompleta delle emazie e quindi una incompleta degradazione dell'emoglobina; - Nei Betaemolitici vi era un’emolisi completa. La classificazione oggigiorno utilizzata è quella di Lancefield, che si basa sulla composizione chimica di un polisaccaride che è presente a livello della parete cellulare. Questo polisaccaride è indicato come polisaccaride C e possiede proprietà antigeniche. Inoltre viene estratto, con una certa facilità, dalle cellule batteriche. È superficiale. Secondo la classificazione di Lancefield, questi Streptococchi vengono suddivisi in 18 gruppi indicati con le lettere maiuscole dell'alfabeto. Da A a Q. I più importanti in clinica, sono lo Streptococco di gruppo A e di gruppo B. Streptococchi Betaemolitici del gruppo A In questo gruppo A è inclusa un'unica specie che è lo Streptococco Pyogenes. Per cui, dire Streptococco Pyogene o dire Streptococco di gruppo A è la medesima cosa. Lo Streptococco colonizza la cute e le mucose, pertanto può dare infezioni anche cutanee. Ma quello di cui è responsabile sono delle complicanze dopo infezioni a carico della cute o della faringe. In particolar modo è responsabile della febbre reumatica e glomerulonefrite poststreptococcica. Lo Streptococco Pyogene è abbastanza eradicato nell'ambiente esterno. Il suo habitat naturale è rappresentato dai portatori sani che lo albergano sulla cute o anche nella faringe. Si trova pure sulla cute dal soggetto malato. Lo Streptococco Pyogene si chiama Streptococco perché la disposizione è a catenelle, a collana di perle. Le catene diventano molto più lunghe quando il batterio cresce nei terreni liquidi. Sono ritrovati anche singoli o a coppie. Fra i componenti che dobbiamo ricordare, vi è sicuramente la capsula che è costituita da acido ialuronico per cui non ha proprietà antigeniche perché non viene riconosciuta estranea dal nostro organismo. A livello della parete cellulare, un po’ più nascosto, si trova il carboidrato C. Al di sopra del carboidrato C; sempre a livello della parete cellulare, più esposto e superficiale, si trovano le fimbrie, costituite da una proteina M che. Questi elementi rappresentano un importante fattore di virulenza per lo Streptococco Pyogene. La proteina M possiede un'attività antifagocitaria. Tant'è che si dice che M+ sono più virulenti e M - sono meno virulenti. Queste proteine sono invadenti per cui nell'ambito dello Streptococco Pyogene o dello Streptococco di gruppo A sono stati identificati circa una ottantina di sierotipi in base alla differenza della proteina M. Questi 80 sierotipi hanno proprietà antigeniche differenti. Per questo motivo, uno stesso individuo può andare incontro a ripetute infezioni da Streptococco Pyogene. Quando un soggetto viene infettato da Streptococco Pyogene di tipo M 40, l'immunità viene montata per quel tipo M 40 e non per tutti gli altri. Per cui, se il soggetto viene a contatto con un altro tipo M di Streptococco può avere nuovamente la malattia. Quindi l’immunità è di tipo M specifica. Questi tipi M sono indicati con i numeri arabi (1, 2, 3, 4, 5, 6 …) Più superficialmente si trova un’altra proteina chiamata proteina F che lega la fibronectina. Anche lo Streptococco Pyogene è dotato di tutta una serie di attività enzimatiche, quali: Streptodornasi: è una DNAsi. Delle Proteasi, tra cui alcune che inattivano il complemento, in particolar modo C5a del complemento. Ricordiamo la Streptochinasi che è una fibrinolisina. A parte queste attività enzimatiche, lo Streptococco Pyogene può produrre delle vere e proprie tossine. Tra cui, ricordiamo le esotossine pirogene e le streptolisine. Questo batterio si chiama Piogene che vuol dire ‘Pio’ pus, ‘gene’ generatore. Quindi darà un'infezione a carattere suppurativo. [mostra slide] Tipi di emolisi. Questa che tipo di emolisi è? Alfa o beta? Alfa, perché le colonie sono circondate da un alone verdastro. Può essere uno Streptococco di tipo A? No. Perché lo Streptococco di gruppo A dà un'emolisi di tipo beta, attorno alle colonie appare un alone chiaro in cui le emazie sono state completamente lisate. Si conoscono 18 sierogruppi: lo Streptococco di gruppo A contiene solo il Pyogenes. Quello di gruppo B contiene l'Agalactiae, mentre negli altri gruppi sono inclusi più specie. Caratteristiche colturali. Lo Streptococco è esigente quindi cresce solo su Agar sangue dove dà una beta emolisi. È aerobico, anaerobico facoltativo. Per quanto riguarda le colonie sono piccole e circondate da beta emolisi. A volte possono essere lisce, altre volte sono non rugose, sono granulari, ovvero se si toccano con l'ansa si frammentano in tanti granuli. Gli Streptococchi fermentano numerosi zuccheri con produzione esclusivamente di acido lattico, quindi portano avanti una fermentazione omolattica. Inoltre sono catalasi negativi. Se si cimenta un estratto dello Streptococco Pyogene con gli anticorpi anti carboidrato A, si può osservare un’agglutinazione di tipo beta, mentre non si osserva un'agglutinazione con gli antisieri contro gli altri sierotipi. Le streptolisine sono due la O e la S, quella più importante è la Streptolisina O. Si chiama così perché è inattivata dall'ossigeno. Quindi in presenza di ossigeno, non agisce, non funziona, non lisa le cellule. È una citolisina in senso lato, per cui lisa vari tipi di cellule, leucociti, piastrine, ma è anche capace di lisare organelli subcellulari, quindi tutto quello che è avvolto dalle membrane. Questo meccanismo avviene poiché il recettore di questa tossina è rappresentato dal colesterolo che è presente a livello di tutte le membrane, incluse le membrane dei microsomi. Il colesterolo è presente anche a livello degli involucri esterni degli turosapi. NB. Nei batteri non ci sono steroli, fanno eccezione i micoplasmi, che invece presentano steroli perché non hanno una parete cellulare. Quindi il recettore per la Streptolisina O è rappresentato dal colesterolo. È attiva solo su vari tipi di cellule, ma anche sui lisosomi e anche sui micoplasmi. Inoltre, in modelli animali hanno dimostrato che è cardiotossica, cioè interferisce con la funzionalità cardiaca. La cosa molto importante da ricordare nella Streptolisina O è che ha proprietà antigeniche, quindi, è fortemente immunogena, evoca una produzione di anticorpi. C'è un esame di laboratorio che viene frequentemente fatto nei bambini quando hanno continuamente mal di gola, che è il TAS ovvero Titolo Anti Streptolisinico. Questo esame si riferisce alla Streptolisina O. In passato si effettuava con altre metodiche ed era chiamato ASLO ovvero Anticorpi antistreptolisina O. Un'altra tossina, oltre alla Streptolisina O, è la Streptolisina S, prodotta dallo Streptococco di gruppo A. Viene chiamata S perché si libera solo in presenza di RNA, albumina, quindi di sostanze che fungono da carriers. Tuttavia ha uno scarso potere antigenico, quindi non ci sono dei test di laboratorio per evidenziare anticorpi contro questa tossina. È un'altra patologia che si manifesta con danni a livello del rene. In questo caso la patogenesi è leggermente differente, nel senso che in seguito a ripetute infezioni da Streptococco Pyogene, il soggetto, in circolo avrà la formazione di grandi quantità di complessi immuni, Antigeni (dello Streptococco) - anticorpi (contro lo Streptococco). Questi complessi immuni, abbondanti, precipitano a livello dei glomeruli perché questi hanno un'azione di filtro. In questo modo attivano la cascata del complemento e quindi l’infiammazione. Nelle urine non ci sarà la presenza di Streptococco Pyogene. La glomerulonefrite acuta complica o può complicare una faringite, ma anche una scarlattina o altre infezioni della cute. Questa patologia è una complicanza solo di alcuni tipi di ceppi detti ceppi cute o ceppi nefritogeni. Diagnosi di laboratorio I materiali patologici saranno un tampone faringeo se il soggetto ha faringite, oppure un tampone cutaneo, oppure pus. Nonostante la presenza di pus, non si effettua l'esame batterioscopico. Si effettua direttamente una semina su vari terreni di coltura, incluso l'Agar sangue. Si mette tutto in incubazione. L'incubazione delle piastre di Agar sangue, ma anche delle piastre di Agar cioccolato, viene fatta sempre in microaerofilia, per permettere lo sviluppo di batteri microaerofili. Ma nel caso dello Streptococco Pyogene, la si mette in microaerofilia, quindi in presenza di una aumentata tensione di CO2, ottenuta riducendo quella dell'ossigeno. Questo procedimento lo si fa per far lavorare bene la streptolisina O. Il giorno dopo, se c'è lo streptococco, si osservano delle colonie piccoline circondate da un alone di beta emolisi. Dopo di che, si può effettuare un test utilizzando un dischetto impregnato di Bacitracina. Quindi si effettua una specie di antibiogramma. Si pone lo Streptococco isolato, che pensiamo sia di gruppo A, in un dischetto di Bacitracina, incubiamo, se il giorno dopo attorno al dischetto di Bacitracina vediamo un alone di inibizione vuol dire che lo Streptococco era uno Streptococco Pyogene, perché è sensibile alla Bacitracina. Quasi il 100% dei ceppi sono sensibili alla Bacitracina. Altrimenti, si identifica questo Streptococco con le prove biochimiche, attraverso sistemi miniaturizzati a lettura manuale o automatizzata. Se poi si vuole essere sicuri di aver isolato uno Streptococco Pyogene si effettua una reazione di agglutinazione. Si prendo un cartoncino scuro, si aggiunge una goccia di antisiero anti A, che tra l’altro sono legati a particelle di lattice, e si stemperano le colonie, presumibilmente identificate come Streptococco Pyogene. Le colonie si devono comunque pretrattare, anche se molti lo fanno senza pretrattare. Questi Streptococchi vanno pretrattati con un enzima in modo da rendere meglio evidente il Polisaccaride C, che è un po' nascosto nella parete cellulare. Si mescola, si rotola e se si osserva l’agglutinazione, si dirà il batterio è uno Streptococco di gruppo A, cioè uno Streptococco Pyogene. Se non vedo agglutinazione non è uno Streptococco Pyogene. Esiste anche un test pratico per vedere se nel tampone faringeo vi è lo Streptococco Pyogene. Quindi si effettua il tampone faringeo, si estrae l'antigene, sono disponibili gli anticorpi contro il gruppo A legati a particelle di lattice. Mescolo l'antigene che ho estratto dal tampone con questi anticorpi legati a particelle di lattice, e se vedo l'agglutinazione dirò che il soggetto ha lo Streptococco di tipo A. Questo test serve a somministrare in tempi rapidi la terapia al paziente. Lo Streptococco Pyogene è sensibile alla Penicillina, anche se possono esistere ceppi resistenti. La terapia si avvale di Betalattamici. Il problema dei Betalattamici è che bisogna fare una puntura al giorno. Se la patologia è riscontrata nei bambini si somministra una cefalosporina per bocca oppure se il soggetto è allergico, si somministra un macrolide. Quello più vecchio è l’Eritromicina. Se c’è un’infezione grave, come la fascite necrotizzante, si somministra la Penicillina e la Clindamicina. Non esiste prevenzione, non c’è il vaccino. Uno dei motivi per cui non hanno fatto il vaccino è la comunanza antigenica fra la Proteina M e le strutture del nostro organismo. Quindi la prevenzione migliore è l’igiene personale.
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