APPUNTI BUSINESS HISTORY, Appunti di Storia

Scarica APPUNTI BUSINESS HISTORY e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Altro caso: Caso diverso perché parleremo di industria, quindi non siamo più nel 700. Parliamo di industria, o meglio di manifattura, che diventa industria perché viene investita dalla rivoluzione industriale. È un caso di rivoluzione industriale possibile in un Paese ritardatario come l’Italia. La cosa interessante, però, è che il complesso industriale che andiamo a studiare è a due passi dalla val Gandino. Cioè andiamo a Lovere, sulle rive del lago d'Iseo, all'imbocco della Val Camonica, siamo tra Brescia e Bergamo, siamo nelle Prealpi lombarde. Qui non c’è la lana, qui il distretto non è laniero. Qui c’è molto ferro, acciaio, miniere, boschi, forni … la valcamonica è una valle siderurgica. La valle dopo, spostandosi verso Venezia, la Val Trompia è quella delle armi. In Val Camonica troviamo una storia di una impresa industriale che esiste ancora oggi, con una esperienza di imprenditorialità ininterrotta, nel senso che c'è un fondatore, ma poi muore, non ha figli e quindi la proprietà diventa poi condivisa da un azionariato che molto presto, nel Novecento, diventa lo Stato. E questo complesso industriale ci interessa perché diventa per tutta la stagione dell'industria di stato statale, fino alle privatizzazioni degli anni 90. L'altra cosa interessante è che non è un distretto, non sono più imprese ma è la città fabbrica. Oggi, dopo l'operazione di privatizzazione degli anni 90, è di proprietà dei Lucchini, grandi siderurgici della Val Trompia. Ma è la Lucchini RS Rolling Stock, realtà leader al mondo nella produzione di materiale rotabile, rolling stock e grandi cucinati. Materiale rotabile vuol dire le ruote per l'alta velocità. La costruzione anche di le cosiddette sale montate, cioè i telai dei vagoni dei treni dell'alta velocità. E poi grandi cucinati, cioè realizzazioni uniche in acciaio su commessa. Siamo in un tempo che è quello dell'industria. Siamo in un esempio di impresa industriale, siderurgia, acciaio che attraversa il Novecento. De Gregori, Lucchini sono due nomi estremi. Andrea Felice Gregorini a metà dell'Ottocento questo siderurgico valligiano bresciano che fonda quello stabilimento che poi diventa oggi lo stabilimento Lucchini RS. Lì, certamente nel 742, si producevano falci e attrezzi; c'è tutta una campagna, c'è tutta una montagna e ci sono nuclei urbani che hanno bisogno di falci, di attrezzi, padelle, lame. Cose fondamentali per la sopravvivenza. Un'agricoltura di sussistenza, ma una gestione quotidiana dell'orto, ma anche la produzione, magari per il mercato, hanno bisogno di questi strumenti e li si producono. Guardate un po cosa arriva a spingere la produzione in questo contesto a fine 700. È una commessa che giunge da Venezia per la produzione di cannoni. A Venezia arriveranno le truppe francesi. C'è da battagliare. Quello stesso luogo che vediamo più pieno di capannoni nell’immagine. In realtà, diviene sostanzialmente luogo di abbandono. Ha perso la domanda, ha perso il mercato e non ha più ragione per le dimensioni che aveva raggiunto si riduce a poca cosa. Questa poca cosa, però, viene rivitalizzata. E si creano delle condizioni durante gli anni 50-dell'800, per cui una nuova spinta imprenditoriale raggiunge quel luogo. Partendo dall'Alta valle. Questa famiglia di siderurgici che cresce dimensionalmente e scende nell'alta Val Camonica, Vezza d'Oglio, Ponte di Legno. Passo del Tonale. E come è avvenuto con Antonio Greppi, puntando su un giovane rampollo di questa famiglia, facendolo crescere, ci si spinge verso il basso della valle e con progressive acquisizioni di fucine, Forni, miniere, boschi per il carbone di legna acquisisce un primato che permette a questa famiglia e a questo imprenditore di immaginare di rivitalizzare lì dove abbiamo visto quell'antica manifattura che da qualche decennio era abbandonata. Andrea Felice è Antonio Greppi un secolo dopo. Nasce in una famiglia di siderurgici, quindi da giovane comincia subito a fare il siderurgico. Vuol dire esportare il materiale, vuol dire acquistare boschi per produrre carbone di legna, vuol dire smerciare poi le produzioni, quindi muoversi verso mercati anche lontani. Vuol dire fare quello che ha fatto Antonio Greppi per la lana. Qui la lana si chiama ferro. E come la famiglia Greppi era cresciuta come mercante imprenditore, concentrando le produzioni del distretto. Qui Gregorini, come vi dicevo, scende lungo la valle tra acquisizioni di fallimenti, famiglie che si estinguono, nuove miniere individuate. Capacità di allargare gli orizzonti. Cresce dimensionalmente e diventa sostanzialmente il monopolista siderurgico per la valle. Viaggi all'estero. Questo e un secolo dopo Greppi viaggia all'estero, ma anche in Inghilterra, dove incontra la siderurgia più moderna. Partecipa negli anni 40 con altri alla costituzione di quella che chiameremmo Confindustria Bergamo, l'associazione industriale bergamasca, cioè una rappresentanza di imprenditori non solo siderurgici nel tempo, che comincia a maturare una coscienza di sé e vuole rappresentare i propri interessi. Quello che è importante è l’approdo a metà degli anni 50 Rovere; intuisce che riavviare questo insediamento produttivo gli permetterebbe di utilizzare un nuovo vecchio combustibile, che però è disponibile sulle rive del lago d'Iseo in grande quantità la torba. Area periferica del lago dove si crea questo materiale che è in grande quantità la torba e può essere bruciato e bruciato produce gas, produce calore ed è in grande quantità a basso costo. Gregorini intuisce che questo nuovo combustibile vecchio può essere usato nei forni a riverbero cioè questi forni in cui si generano calore e conservandolo. E intuisce anche che dalla riva del lago ci si può muovere con i ferry boat (con le navi a vapore)e quindi spostare il materiale per portarlo al fondo del fiume e poi con una piccola linea ferroviaria, collegasse la linea Ferdinandea alla