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Appunti Business Planning, Appunti di Business Planning

Appunti Business Planning Scienze della Comunicazione

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 26/05/2021

giovanni-salvatore
giovanni-salvatore 🇮🇹

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Scarica Appunti Business Planning e più Appunti in PDF di Business Planning solo su Docsity! 18 MARZO BUSINESS PLANNING ESSERE E FARE IMPRESA SOPRAVVIVENZA:​ cercare ​soluzioni,condizioni,opzioni ​ che ci consentono di sviluppare, programmare un percorso evolutivo che ​garantisca il raggiungimento di un obiettivo e finalità. Dobbiamo parlare di due modelli: ​KSA MODEL​ ​E​ PIRAMIDE DI MASLOW. PIRAMIDE DI MASLOW Approccio schematico che ci da spiegazioni su come un soggetto evolve la sua progressione di crescita andando a soddisfare una serie di bisogni. BISOGNI PRIMARI: ​sono i bisogni collegati allo stato evolutivo del soggetto, risponde quindi all’ ​esigenza di sopravvivenza ​ fisiologia dell’individuo. Es:​ ​mangiare, bere ​.Soddisfatti i primari, l’individuo nella sua evoluzione cerca i bisogni secondari. BISOGNI SECONDARI: ​intendiamo i bisogni specifici ​.​Funzionale+carattere distintivo​. Perchè? ​ Risponde alla necessità del soggetto di soddisfare quel qualcosa che può dargli un carattere distintivo, qualcosa in cui identificarsi, CARATTERE DI DIFFERENZIAZIONE.​Questo per l’impresa corrisponde al dover offrire sul mercato un carattere di differenziazione per essere scelto sul mercato. Es: ​a ​cqua (bevo)-birra (sete+gusto) EGO E AUTOSTIMA: ​Brand, caratterizzazione ​ del bisogno specifico. Es: ​ ​apple,samsung oppure acqua-gasata-gaudianello.​ Identificano uno stile di vita. KSA MODEL Gli individui hanno un percorso virtuoso di crescita che si muove su questi 3 elementi: ​conoscenza, attitudine,competenze. ATTITUDINE:​ è un qualcosa che si rivela ​ innata ​nell’individuo: ​sono portato per, mi sento attratto da ​.Sono condizioni soggettive che permettono all’individuo di crescere in quel particolare settore e si collega alla ​conoscenza. CONOSCENZA:​ accumulo di dati informativi che il soggetto recupera nel contesto, attraverso ricerche ed altro.​ Dati elaborati sulla base dell’attitudine.​ Se messa bene in pratica in situazioni problematiche e avere risultati ottimizzanti mi garantisce degli ​skills. SKILLS: ​cioè mi fa evolvere da una capacità informativa a una ​competenza del FARE. Sono sempre più ottimizzanti quello che è l’idea-tipo che l’attitudine aveva palesato. Quindi messa in pratica delle conoscenze. KSA MODEL E PIRAMIDE DI MASLOW sono collegate. -knowledge\bisogno primario: ​ Conoscenza è un bisogno primario perché i bisogni primari si soddisfano andando a trovare sul mercato qualsiasi cosa che indipendentemente dal gradimento, risponda al bisogno. La conoscenza non può essere abdicata se io voglio costruire qualcosa che produca o genera valore. -attitude\bisogno secondario: ​ perché l’attitudine specifica la caratterizzazione che è dell’individuo.​ Mi dice che cosa voglio fare e come lo voglio fare. -skill\ego: ​ nel momento in cui caratterizzo sulla base della mia attitudine la conoscenza e la interiorizzo per utilizzarla per, allora è chiaro che nel mio agire del problem solving lo ​skill ​da una parte mi gratifica, quindi mi da la soddisfazione materiale e di stimolo per fare meglio. È il grado della competenza a rendere a rendere performante il soggetto, che poi verrà identificato come un ​modello per risolvere un problema. IMPRENDITIVITÁ Il problema è ​ ESSERE E FARE IMPRESA ​. Chi è ​l’imprenditore ​? ​Solitamente chi ha soldi, quindi chi ha soldi per investire, per produrre qualcosa.Normalmente è un soggetto che segue le mode, che ha bisogno di appoggiarsi alle esperienze altrui. In realtà ​ ​l’imprenditore ​è chi si assume il rischio parziale o totale di una certa iniziativa e quindi risponde dei tempi di contratto con i vari ​ interlocutori. IMPRENDITIVITÁ ​ è un concetto collegato a : ​imprenditore ​è un’ individuo che non necessariamente ha soldi personali ma che ha una ​BUONA IDEA. ​Non si rifà ad esperienze altrui, ma alla propria attitudine, ciò gli permette di dare un’interpretazione alle cose e che nessuno può dirgli ​SE È SBAGLIATA O NO. L'imprenditore è il cosiddetto PROATTIVO PROATTIVITÁ: ​ il proattivo incuriosisce il mercato perchè la proattività la capacità di 1 individuo di agire rispettando la sua attitudine e quindi propone solitamente soluzioni diverse dal solito.Inoltre la proattività è quella condizione dell’individuo di un processo di costruzione di un concetto che si chiama ​CAPITALE RELAZIONALE. Che cos'è il capitale relazionale? Es: ​contatti sul telefonini. Ha ​ ​una configurazione strutturale e sistemica ​, cioè è legato a una numerosità perché il capitale è una dotazione di risorse che possono essere utilizzati per fare qualcosa, per raggiungere degli obiettivi. ​Dal punto di vista ​sistemico​ ​ non è legato necessariamente alla sua numerosità ma alla ​qualità, ​questo concetto è legato allo sfruttamente della relazione, all’attivazione della relazione, a quello che è l’effetto risonante che viene fuori dall’attivazione della relazione strutturale in interazione sistemica.Per cui a un certo punto la crescita del capitale relazionale non è legata solo ad un grado di numerosità ma è legato anche un grado di ​FUNZIONALITÁ ​ , di attività, di utilità reciproca. Quindi ​il capitale relazionale ​non ​ è​ nient’altro che la dotazione, ​un tessuto di relazioni su cui attivo interazioni coerenti con la finalità dell’impresa ​, cioè con la sua sopravvivenza, assecondare la ​ mission e la vision​ per la quale l’impresa è nata.Ingrediente fondamentale per sè e per il contesto in cui io opero. Il capitale relazionale ​deve essere necessariamente ​ implementato ​. Implementato​,dobbiamo preoccuparci nel nostro progetto di impresa di pianificare il numero e la tipologia di relazioni che sono funzionali alla mia sopravvivenza e al valore che io posso trasferire al contesto in cui io sono inserito. Implementazione vuol dire aumento numerico, valutazione qualitativa e fiduciaria delle relazioni che io creo nel tempo e che sono coerenti con il disegno strategico che porto avanti. Non c’è dubbio che alcune relazioni possono crearsi in maniera emergente, occasionale e poi posso diventare utili oppure alcune relazioni che io ho pianificato domani possono non essere più utili, per cui vado a rivedere il mio progetto in maniera tattica. ​Questo ci consente di dire ​ ​che il capitale relazionale ​, che porta l’impresa ad , performante ed evolutivo, ​è un tessuto di relazioni con stakeholder​ che mi consentono di svolgere l’attività, di produrre valore economico e sociale. Questa implementazione deve essere seguita da un’azione di monitoraggio,perché sappiamo benissimo che una relazione nata per caso o pianificata , domani possa cambiare, quindi cambiano le condizioni di relazione. Quindi una volta che io costruisco il mio tessuto relazionale, c’è bisogno che l'organo di governo valuti le condizioni di relazione e se è il caso di rivederle, attraverso il ​ ​processo di adattamento e trasformazione. ​Se vogliamo essere sociali ed economici in termini di imprenditività dobbiamo muoverci e monitorare i cambiamenti nostri e quelli dei nostri interlocutori per trovare le migliori condizioni, stiamo parlando del ​concetto di analisi di consonanza ​per migliorare le condizioni di ​risonanza. Una volta pianificato quello che mi serve in termini di tessuto relazionale, che può essere incrementato nel tempo perché cambiano gli obiettivi mantenendo le finalità, vado a monitorare le relazioni già acquisite se sono ancora utili, se vanno migliorate, se hanno bisogno di cambiamenti. Monitoraggio​ significa andare a tenere sotto costante controllo e valutazione il grado di consonanza e l’effetto di risonanza che da questo tessuto relazionale e viene fuori. Difesa ​,altro elemento che è legato al capitale relazionale è che l’implementazione e il monitoraggio deve avere anche un connotato di ​ difesa. Difesa di cosa?​ ​Cosa devo difendere in termini di capitale razionale? Dal capitale relazionale viene fuori il contributo per lo sviluppo del brevetto, ma nell’ottica dell’impresa, di chi fa consulenza,chi offre un prodotto in servizio a qualcuno c’è una ​COMPETIZIONE ​.​ Nel 90% dei casi la competizione sia molto forte perché i mercati sono molto maturi, c’è un forte sbilanciamento dell’offerta rispetto della domanda, chi chiede un prodotto\servizio non è obbligato, non ha come unica soluzione quel ​prodotto\servizio​ ma si trova a poter scegliere tra diverse opzioni, sceglie in base ai ​costi\benefici,opportunità e qualità. L’elemento difesa: ​ se io non monitoro lo sviluppo delle relazioni, le condizioni che rendono fiduciario un rapporto, è chiaro che in un momento storico qualche rapporto si può sfibrare sul fatto che ​non viene avvertita la reciprocità, l’adattamento reciproco per cui l’entità potrebbe uscire dal nostro contesto relazionale. Il fatte che l’organizzazione sociale ed economica è finalizzata in ragione di quella che è la ​mission ​della sua identità, ma anche quello che sono gli stakeholder ,diretti\indiretti, che partecipano alla sopravvivenza dell’impresa questo concetto ci riporta alla cosiddetta ​RILEVANZA DEI SOVRASISTEMI. Gli stakeholder entrano nel network d’impresa in maniera diretta e indiretta, e il fatto che questi vanno monitorati perché possono cambiare le condizioni di mutua e reciproca soddisfazione nei rapporti sinergici o nei rapporti di accettazione o meno dell'attività di impresa,dobbiamo ​ riprendere l’analisi della risonanza o meglio dell rilevanza dei sovrasistemi. Quando un sovrasistema è rilevante? Quando possiede una risorsa che è indispensabile per il “mio” business e quindi influenza tutto ciò che è relativa all'impresa. ​L'implementazione, il monitoraggio e la difesa di quello che è il capitale relazionale viene fuori dall’analisi della rilevanza. I sovrasistemi, ​qualsiasi nostro l’interlocutore ​, indipendentemente dalla capacità di potere,subordinazione o sovraordinazione ​ha una risorsa critica di cui io ho bisogno in maniera più o meno determinante, ma nel momento in cui è disponibile, si rende disponibile a cedere questa risorsa, in un certo qual modo mi chiede di abdicare, di adattare la mia capacità decisionale a quelle che sono le sue esigenze. IL CAPITALE RELAZIONALE ​è evolutivo​ così come cambia l’impresa, la mia personalità, il mio stile di vita, così questo capitale deve avere un substrato solido ma che può cambiare nel tempo, di numerosità, tipicità ma anche in termini di adattamento reciproco cioè di evoluzione graduale verso gradi di fiducia e stabilità sempre maggiori. Solo in questo modo posso parlare di capitale, altrimenti è una risorsa occasionale, emergente che così come è venuta può andare via. IL CAPITALE RELAZIONALE ​viene valutato nella sua ​ ​DENSITÁ. DENSITÁ DEL CAPITALE RELAZIONALE ​è lo “spessore” della relazione e l’utilità. È figlia del concetto della risonanza ​ma una relazione è densa quando ripetuta nel tempo rispetta le aspettative, migliora le condizioni sinergiche e si consolida per cui aumenta la reciproca fiducia.​IL CAPITALE RELAZIONALE ​è condizione di ​vitalità ​ dell’impresa ​, perchè se io mantengo le relazioni sostenibili e rispettivamente biunivoche riesco ad aver un percorso evolutivo più sostenibile e sostenuto nel tempo, per cui il raggiungimento degli obiettivi mi consente di gratificare le aspettative,di riconoscere il contributo sinergico e quindi di essere anche un attrattore all’ulteriore ampliamento e consolidamento del capitale relazionale stesso. In questa logica abbiamo considerato che questa organizzazione socio-economica ha una finalità che viene sposata da tutti gli interlocutori e ha degli obiettivi di fase che mi fanno misurare l’efficienza e l’efficacia dell’agire operativo e mi fa misurare anche il grado di soddisfazione di tutti gli interlocutori che in maniera diretta e indiretta possono interferire sull’impresa. Questo vuol dire allora avere di fronte un’entità, istituzione pubblica o privata che è performante\evolutiva con i caratteri dell imprenditività, cioè non necessariamente determinati da vincoli,leggi o prassi imposte ma da sensibilità, punto relazionale che vive all'interno del contesto l’entità stessa. Se questo è vero possiamo in un certo qual modo immaginare che questa entità socio-economica, organizzazione cambia nel tempo nelle sue manifestazioni, nei suoi modelli interpretativi che sono sempre più coerenti con il contesto attuale. Fare impresa oggi è diverso rispetto a prima perchè la tecnologia ha modificato il modo di fare impresa, quindi non è cambiata l’essenza di fare impresa e la sua tensione a cambiare valore, ​sono cambiate le MODALITÁ. Il problema oggi dell’imprenditore e del neo imprenditore di colui che vuole avviare un'attività di impresa è attualizzare un processo produttivo di valore con modalità Approccio sistemico che ci consente di dire quando l’impresa è un sistema meccanico, organico, cibernetico, autopoietico,cognitivo. Struttura operativa, una macchina che è stata costruita,progettata con un certo funzionamento e sistematicamente riproduce, rifà le stesse azioni senza poter cambiare le sue condotte. Significa che l’impresa in certe attività, in certe sue funzioni funziona proprio come ​un sistema chiuso ​, per routine per cui standardizza dei processi operativi perchè questo gli consente di dedicare tempo ad altre azioni non operative migliorando comunque la performance. La macchina ha procedure di funzionamento rigide ​, ​le procedure sono dei processi operativi che sono strettamente sequenziali e che non possono essere modificati se non modificando la procedura stessa. Es ​: la procedura è di tipo prescrittivo altre attività possono essere di tipo descrittivo. La procedura è prescrittiva perché? ​ Perchè mi dice cosa devo fare e come lo devo fare. Impresa sistema meccanico quando può standardizzare certe procedure, la richiesta di nuove materie prime, prassi di feedback dalla linea di produzione alla linea di direzione. L’organizzazione è assolutamente sequenziale ​, vale il paradigma SCP (struttura-condotta-performance) per cui se voglio realizzare un certo meccanismo mi devo dotare di una struttura, devo utilizzare un determinato comportamento e la performance diventa un fatto consequenziale. L’IMPRESA COME SISTEMA ORGANICO. L’impresa è anche un organismo, perchè fatto,interpretato,gestito da uomini ha una fase biologica di crescita, delle fasi cicliche di crisi e di sviluppo, ha il cosiddetto CICLO DI VITA. L’impresa ha necessariamente bisogno di scambiare risorse con l’esterno, questo perchè ha un impatto sociale\economico, richiede il contributo diretto e indiretto delle risorse. L’impresa deve adattarsi all’ambiente, adattamento vuol dire non cambiare l’essenza dell’impresa ma cambiare il modo di rappresentarsi e di operare utilizzando al meglio le opportunità della tecnologia e della conoscenza scientifica. Quindi l’impresa come sistema organico ​evolve ​, riesce ad avere un comportamento che è adattivo al contesto in cui si realizza, reagisce al cambiamento. L’IMPRESA COME SISTEMA CIBERNETICO. L’impresa è un macchina intelligente ​ grazie al contributo dell’individuo che è un soggetto eclettico che accumula,metabolizza e migliora i processi di ottimizzazione. L’impresa vive il cambiamento grazie a processi di feedback e autoregolazione, quindi ha ​capacità computazionali ​, cioè l’impresa impara ad adattarsi, impara dal passato, si risistema\riequilibra\modifica\ottimizza i suoi processi operativi in ragione di calcoli di valutazione che sono rispetto l'assetto interno ed esterno. Quindi c’è un organo di governo che li guida ​per cui la capacità di cambiamento dell’impresa è differente rispetto a quella di una macchina, in quanto l’impresa cambia “dall’oggi al domani”, si può modificare nel tempo senza che ci siano interventi strutturali necessari, anche il comportamento differente fa l’impresa differente. Invece, una macchina non può che cambiare con l’intervento esterno o di upgrade o con la sostituzione della macchina stessa. Questo vuol dire che l’intelligenza dell’impresa sta ne fatto che è capace di mantenere la finalità andando a modificare le prassi,il know how, se vogliamo migliorare il capitale relazionale adattarsi alle condizioni del contesto. La capacità computazionale fa si che sia che sto nel problem solving o nel decision making, questo fa parte della capacità dell’impresa di adattarsi all’emergenza e di trovare soluzioni non ottime ma ottimizzanti. L’impresa nella sua meccanicità e nella sua organicità è anche una ​ ​macchina intelligente in gradi di lavorare sulla FLESSIBILITÁ ​, non solo cambiare comportamenti ma anche alla trasformazione della sua configurazione strutturale. L’IMPRESA COME SISTEMA AUTOPOIETICO. TRE SCENARI: ipotesi PESSIMISTICA- OTTIMISTICA -MEDIA L’imprenditore cercherà di imporre le condizioni o sviluppare una strategia di “accaparramento” di risorse che gli consentono di muovere la sua impresa e quindi far vivere l’impresa in condizioni di ​MEDIO-SCENARIO o OTTIMO-SCENARIO​, questo vuol dire essere attenti ai nuovi fattori che caratterizzano l’imprenditore e la capacità imprenditoriale, in questo senso vuol dire che l'imprenditore deve cercare di costruire un sistema di relazioni e far sì che la sua struttura operativa e quindi la sua struttura di impresa sia caratterizzata e interpretata da ruoli di soggetti fortemente skillati i soggetti che esprimono capacità risolutiva e che abbiano capacità di collaborazioni che portano allo sviluppo di sinergie che consentono all’impresa di superare i momenti di ​IMPASSE​. (​T-Shape professional, profilo dove il soggetto in grado di esprimere un specializzazione in un certo ambito disciplinare ed è capace di colloquiare con individui che con esso si integrano ​) Vale così la ​ legge di ASHBY ​ ​ ​che dice che per creare una sinergia tra soggetti che hanno capacità cognitive differenti o hanno specializzazioni differenti, c’è bisogno che il soggetto più skillato\accreditato riduca il suo linguaggio di complessità al livello di comprensione del soggetto meno qualificato. Per cui l’analisi dei fattori distintivi tra le nuove opportunità imprenditoriali e le capacità imprenditoriali, vuol dire andare a vedere ,con un’analisi molto critica,oggi per domani cosa in ragione di quelle che sono le condizioni di scenario prefigurate quali sono e condizioni che possono consentire all'impresa e al suo team di interpretare al meglio in maniera positiva quelle opportunità e recuperare nel tempo e per il tempo le capacità e le competenze da mettere in campo. Quest’analisi prospettica ​ significa trovare soluzioni meno tattiche. Situazioni che riguardano la finanza e il diritto societario e fallimentare dove in condizioni di difficoltà probabilmente i governi e l'intervento pubblico devono cercare delle mute collaborazioni per realizzare di circuiti virtuosi di ripresa. Il project financing​ ​è una prassi operativa e finanziaria che prevede che qualsiasi investimento pubblico possa essere realizzato soprattutto con il contributo delle risorse finanziarie private. Molto spesso le opere pubbliche fin quando la comunità europea ha imposto ai paesi con un grosso debito finanziario il limite di spesa, gli enti pubblici come i comuni le province,ma anche il governo erano limitati negli investimenti strutturali perché questo andava fuori dalle logiche del risparmio e del debito a reuparare. Per cui la prassi del ​project financing​ prevede che l'investimento nell'impresa e nella struttura in cui deve svolgere l'attività possa essere incoraggiato dagli investimenti di tipo privato.Allo stesso modo i piani di risanamento in tema di diritto fallimentare, oggi come oggi, ci troveremo un’economia molto modificata ci saranno imprese che avranno la forza finanziaria ma anche capacità strategica di riprendere un percorso evolutivo di sopravvivenza, ma ci saranno anche imprese di piccola dimensione che ​si troveranno in difficoltà quindi in una situazione di impasse,potrebbero trovare in situazione di fallimento. Cosa accadrebbe in questa situazione? Secondo la prassi del diritto fallimentare italiano ma di accezione latina c’è il cosiddetto ​“favor creditoris” ​cioè nel momento in cui l’impresa ha difficoltà a remunerare, a far fronte ai debiti basta che venga aperta la procedura fallimentare la legge va a tutelare i creditori, si cerca non di risanare l’impresa ma di prendere i suoi ASSET venderli singolarmente o a gruppi,per recuperare denaro da distribuire tra i creditori. Qual è il danno? Da una parte il rimborso ai creditori non è completo, dall’altra abbiamo eliminato una cellula produttiva che ha impatto sulle imprese che lavorano con l’impresa. Leverage buy out ​è una prassi finanziaria attraverso la quale l’impresa in crisi o in difficoltà economiche cerca di vendere i suoi debiti. Funziona così​:​ C’è una società che compra un’altra società indebitandola, nel senso che va a rilevare il suo debito e la società che è indebitata aumenta ancora il suo debito, è una corrispondenza di debiti che viene veicolata attraverso una nuova impresa che prende il nome ​NEWCO​= ​NEW COMPANY. ​Questa società è praticamente una società in cui affluiscono i soldi i cosiddetti ​ EQUITY ​ma aumenta l'indebitamento della società in difficoltà. Cosa fa questa newco​, ha due opzioni: 1-acquisisce il controllo del capitale della società conferendo degli asset che possono essere soldi, strumentazioni, macchinari cercando di rivitalizzare la produttività della stessa. Nei casi più ricorrenti c’è una fusione detta per ​ INCORPORAZIONE ​, la newco entra nella compagine che è in difficoltà e in questa sostanza mantenendo il controllo strategico della società va a gestire la situazione debitoria cercando da una parte di Quindi la coazione a ripetere è un errore perché ci fa andare in cicli viziosi di loop , da dove non usciamo se non con l’aiuto di qualcuno che ci tira fuori. Il rischio dell’incertezza è quello dell'immobilismo. L’evoluzione viene bloccato dal pensiero frontale, non laterale.Abbiamo problemi di creatività e innovazione quindi la imprenditività non può venire fuori possiamo fare semplicemente l’imprenditore e interpretare banalmente il paradigma struttura-condotta-performance per cui visto che X ha creato un'impresa che svolge un'attività in un certo settore e ci guadagna , quanto sono diverso io da X? Nulla, basta che prendo le strutture di X interpreto il suo comportamento strategico e dovrei guadagnarci anche io.Purtroppo questo paradigma SCP porta che chi arriva prima si avvantaggia delle fette di opportunità del mercato, ma il mercato si satura facilmente per cui qualcuno dirà “ho le stesse capacità, ho la stessa struttura, comportamento perché non guadagno?” Perché oggi il rischio alla coazione a ripetere è foglio di chi non interpreta soggettivamente il business, ma vuole soltanto la tranquillità del futuro facendo ciò che qualcun altro ha fatto prima di me e h avuto guadagno. Gli scenari però si evolvono in maniera dinamica, per cui nel momento in cui io arrivo quello scenario non è più adeguato.Bisogna essere più elastici, flessibili e non di avere una dote o avere certe risorse disposizione, ma preoccuparci prima di voler essere qualcosa e quindi determinare un percorso di crescita quindi la condotta che poi mi dirà che se voglio fare certe cose ho bisogno di quella struttura. Solo invertendo la condotta con la struttura CSP posso affrontare il cambiamento, posso sfruttare la mia fantasia, creatività e innovazione per essere vincente anche se vado ad interpretare un business vecchio ma in modo diverso. Sappiamo oggi non è l’aspetto strutturale, ma comportamentale quello che vince. Es: ​ ho la laura, ma è il modo in cui interpretò quella laurea a farmi vincere. Dobbiamo essere capaci di governare il rischio, interpretare la complessità e lo faccio se io riscopro l'attitudine, che è qualcosa che fa parte di me e investendo sull’attitudine si apre molto di più il pensiero laterale. Che cosa possiamo fare per liberare la nostra creatività, fantasia, la nostra capacità di trovare una soluzione ai problemi non avendo l’affanno del lo devo risolvere se no muoio? Regola 1- UCCIDI IL MOSTRO FINCHÉ È PICCOLO Io ho un problema e se lo osservo con l’effetto rana e tunnel e ho un atteggiamento negativo, il problema diventa più grande se non attivo dei processi reattivi, proattivi che non sono consuetudinari per gestire su quel problema quest'ultimo diventa grande. ​“non rimandare a domani quello che può fare oggi” Quindi l'approccio è essere REATTIVI-PROATTIVI, non aspettare che qualcosa diventi così grande da non poterla più gestire da solo.Quindi l’approccio è non rimandare mai una decisione , ​mettere in campo un problem finding ​ovvero capire se è un vero problema o un falso problema, un problema fondamentale per la mia sopravvivenza ​ e un problem setting ​cioè schematizzare un problema con le sue varianti,sue opzioni differenziali in modo da renderti conto qua sono le possibili cause e concause sulla base delle 6 prospettive di de bono e che cosa posso mettere in campo, le varie strade da realizzare per risolvere un problema.Affrontare con determinazione il problema e risolvere l'impasse con un cambiamente comportamentale non necessariamente strutturale mentre una crisi ha una difficoltà che mi porta a rinunciare a qualcosa, es vendere asset a qualcuno. che nella fase applicativa vado ad Innestare un fase di SVILUPPO detto ​ ​PROCESS OF DEVELOPMENT. Nel senso che il soggetto man mano che ha feedback positivi o negativi su quella che è la soluzione o il processo risolutivo di un problema i feedback del mercato lo portano a sviluppare delle innovazioni incrementale, cioè via via sempre più ottimali in rapporto ​tra BISOGNO AVVERTITO e SODDISFAZIONE ASSICURATA. In questo caso si parla di ​PROCESSI DI SVILUPPO INNOVATIVO ​ che tendono a chiudere il GAP di posizionamento. Che cos'è il posizionamento di marketing? È un momento cognitivo dell’imprenditore o del soggetto decisore che lo porta a riflettere su come un certo prodotto viene percepito dalla clientela rispetto all’idea che ha l’impresa.Quindi tra quello che noi vogliamo proporre e quello che invece viene proposto e avvertito ci può essere un ​GAP IMAGINE cioè di interpretazione ​.È chiaro che la perfetta coincidenza tra il posizionamento ricercato (ciò che vuole l’impresa) e il posizionamento percepito (ciò che il cliente potrebbe volere da quel prodotto) NON SI OTTERRÀ MAI.Però l’impresa attraverso i processi di innovazione che significano adattamento e sviluppo delle rilis, mano mano che il mercato assorbe e riflette riesce a pianificare interventi di adeguamento e pianificazione sia dei processi produttivi ma anche delle soluzioni, quindi nel processo di sviluppo si ha un processo di ottimizzazione dell’offerta che l’impresa ha generato con la sua capacità creativa. L’ultimo processo è il ​processo di contaminazione ​lo possiamo vedere sia dal punto di vista contestuale che dal punto di vista soggettivo, ​nel momento in cui (punto di vista individuale-soggettivo) ​ho attraverso la mia creatività generato un processo di ideazione e mi ha portato a selezionare, configurare un'idea più coerente al mercato ma più realizzabile in base alle mie capacità e competenze io realizzo, applico questa idea e la rendo un progetto e poi un prodotto\servizio. Man mano che questo prodotto\servizio resiste sul mercato e viene a coinvolgere un classe maggiore di clientela, ci innesta un processo di innovazione ovvero un continuo miglioramento dell’oggetto in maniera tale da renderlo più coerente con le richieste del mercato. Questo ​processo di contaminazione ​ significa che sulla base di questi feedback, sulla base di quello che è il gap di posizionamento, questo fa si che il soggetto rimette in campo la creatività, la creatività permane durante il progetto in maniera circolare, però il processo di contaminazione fa si che la creatività assoluta del momento T0 viene alimentata dalla contaminazione, ovvero dai quei feedback che mi portano a ripensare in maniera creativa l’oggetto che ho pensato. Contaminazione di contesto​: nel momento in cui io realizzo un output che raccoglie consensi,favori da parte della collettività si apre un processo di contaminazione all’interno del settore di appartenenza, quando un prodotto\servizio crea un valore differenziale all’interno del settore gli altri competitors sono stimolati a mettere in campo processi creativi differenziali per mantenere il percorso di Oggi la variabilità è superiore alla varietà, quindi l'imprevedibilità che prevale sulla prevedibilità,porta che la stessa impresa o modelli di impresa è un modello che va evolvendo insieme al cambiamento. Per cui se noi guardiamo i 4 elementi riportati nella slide, possiamo capire che così come si modificano nel tempo le sovrastrutture, cioè la modalità competitiva, la globalizzazione quindi la diffusività,la normalizzazione di quelle che sono gli atteggiamenti\stili di vita,l’evoluzione tecnologica che può essere massificata e ciò che succede al substrato socio-politico è chiaro che noi dobbiamo rendere sempre attuale non solo l’attività di impresa ma anche il modello funzionale dell’impresa per cui ciò che viene fuori è che l’imprenditività nutre anche la modificazione delle formule d’impresa che possono essere più adeguate ad interpretare il fare impresa anche in contesti più attuali. Per cui l’imprenditore anche quello che viene fuori da passaggi generazionali, non può abdicare da un processo di attualizzazione e di contestualizzazione per cui la sua struttura sistemica,quindi la sua struttura operativa che viene fuori da una pianificazione di risorse,materiali e immateriali che dovrebbero interpretare in maniera processuale un'idea imprenditiva devono essere messe sempre sotto stress in termini di ripensamento della prassi procedurale ma anche dell’assetto strutturale, di riconfigurarsi. Es: aziende tessili fanno le mascherine. Le 3 R ripensamento,ristrutturazione e riorganizzazione ​,rendono quanto più attuale una struttura che può essere creativa,innovativa ma se si incancrenisce intorno ad un modello di impresa non adeguato può essere fallimentare e quindi non sviluppare e non sfruttare il processo di potenzialità che potrebbe mettere in campo. Quindi dobbiamo cercare sempre di capire come qualcosa che viene fatto o è stato fatto deve essere fatto in ragione di questi 4 item. In questo modo rivediamo con le 3R la nostra struttura sistemica ,ovvero struttura in grado di attivare interazioni sistemiche coerenti con i 4 pilastri del contesto. IL MANAGEMENT ​ cioè la capacità di metabolizzare,organizzare l’attività di impresa e non solo la sua struttura, ci porta a dover necessariamente utilizzare queste altre 4 levi.Innanzitutto un impresa sia che sia di tipo leadership, stabile e instabile non può non tener presente che il fare impresa non è un discorso isolato.Si può avere un governo delle attività, un controllo di proprietà, fare impresa vuol dire scambiare conoscenze perché ciò fa si che i feedback, i confronti ideativi e pianificativi portano a migliorare il processo o l’attività manageriale e quindi a valorizzare il potenziale creativo. Lo spunto creativo normalmente se non è indirizzata “voglio creare qualcosa per fare soldi” dove l’elemento preponderante è guadagnare soldi per cui la creatività diventa ancillare, io sto lavorando nel mito della cornice, sto lavorando in condizioni di limitazioni della creatività, perchè alla mia esigenza deve corrisponde il massimo della performance del contributo, viene vincolata al fatto che qualcosa può sviluppare più o meno solidi. ​La creatività è fuori dal contesto di speculazione ​, fuori dal voler creare qualcosa indipendentemente che questo qualcosa i faccia guadagnare, e questa è la creatività pura.​L’innovazione è dare risposte ai cambiamenti​, per cui io avendo creato qualcosa o prendendo in prestito una creazione cerco di innovare perchè voglio trovare uno spazio competitivo per il mio modo di intendere quel particolare processo o struttura operativa in gradi di produrre valore. Quando faccio innovazione, il processo è di tipo sequenziale dove l’obiettivo della comunicazione è dare,avere o recuperare grazie al reclutamento delle risorse capacità di risposta al cambiamento. Cercare di avere una capacità di anticipazione degli stili e delle mode o un pensiero previsionale, orientato al futuro e devo sfruttare questa capacità abduttiva e induttiva e quindi andare a dare risposte prima degli altri
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