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Appunti chiari su Puškin, Appunti di Letteratura Russa

appunti che potrebbero essere utili per inquadrare meglio il periodo dell’800 russo e avere maggiore consapevolezza degli autori più importanti

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 22/06/2022

filippo-heizer-ruta
filippo-heizer-ruta 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti chiari su Puškin e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! ALEXANDER PUŠKIN 1799-1837 punto di approdo di un lungo processo che ha origine nel 700 per tutto l’aspetto letterario e linguistico che culmina nel primo 800. si confronta con karamzin e zukowski come riferimenti. è il fondatore della poesia e della prosa russa moderna, plasma il russo moderno letterario, sperimenta tutti i generi a partire dalla novella fino alla pubblicistica. Ciascuno dei generi che egli coltiva escono modelli fondativi, degli archetipi da cui prendono ispirazione tutti i futuri poeti dei secoli a venire.Tutti continuano la tradizione puskiniana. In una breve vita riesce a concepire una serie di capolavori relativi ad ogni genere letterario. Nonostante questa estrema varietà c’è un’estrema compattezza, le diverse opere condividono le medesime linee evolutive.molte linee guida di un genere vengono travasati ad un altro questo grande dinamismo questa libertà creativa molto spesso disorienta la critica, Dal piano linguistico elimina la suddivisione in tre stili di lomonosov e in più effettua un’operazione essenziale, mescolare armoniosamente nella stessa opera registro alto e basso, cosa non riuscita perfettamente a karamzin. puskin non ha paura di inserire l’aspettò popolare, forgia quindi una lingua nuova. Poeta universale -> poeta colto che ha risonanza anche in europa, conosce e parla il francese e conosce le principali letterature europee, conosce però anche il mondo classico e il folklore di tutti i popoli. Conosce soprattutto il folklore russo grazia alla sua tata, alla quale lui dedica anche una bellissima poesia e lei sin da piccolo gli racconta favole e storie folkloriche. l’universo puskin ha una grande compattezza e varietà che bisogna individuare alcuni periodi per seguire la sua produzione - anni giovanili -> anni liceali “villaggio imperiale” зарское cело( residenza imperiale che ancora oggi si può visitare oggi si chiama puskin)viene da una famiglia ostica, quindi il villaggio diventa la sua famiglia,periodo d’ora della sua infanzia In questi anni si trova in mezzo al dibattito tra arcaisti e rinnovatori in merito alla lingua letteraria, entra ben presto in un circolo letterario di orientamento karamzinista che influisce sui suoi orientamenti.La lirica liceale già è piena di sperimentazione e ricchezza espressiva che getta le basi per anni futurigli anni del villaggio sono contraddistinti per l'osservanza verso le norme karamziniane con luoghi classici e parallelamente alla raffinazione delle tecniche poetiche, lui costruisce anche il proprio personaggio poetico, (esempio :fase breve in cui lui aderisce al romanticismo e rende conforme il suo personaggio alle norme romantiche)In questo modo l’eroe e l’uomo reale creano un ritratto dinamico in continuo movimento - il periodo successivo dopo il liceo si trasferisce a pietroburgo presso il collegio dei ministeri (non ha mai avuto una posizione sociale elevata,non riceveva neanche grandi introiti,occupa quindi incarichi modesti -> per questo spesso percepisce ristrettezze economiche, spinto poi a scrivere per sopravvivere) in questi anni si avvicina ai deca risto ed esercitano su di lui personalità come ciadajef e anche turgenev. partecipa agli incontri di questi circoli. in questo clima prende forma la prima poesia politico civile -> testo isolato, ode che riprende che riprende lo stile neoclassico. puskin poi non persegue molto questa linea,non è un poeta civile.Piuttosto il modello di riferimento che prende è l’elegia in questa fase abbraccia un ideale di eroismo che si annulla per il popolo è che accetta il proprio destino, non accetterà però mai fino in fondo l’ideale decabrista rivelando il suo ideale libertino e godereccio, che si scontra col rigore e la schematizzazione decabrista. In questi anni si delinea un filone che percorrerà la sua produzione lirica, poesia fuggitiva,frivola e leggera dedicata a varie donne amate o la bellezza femminile che però ha modelli più antichi, modello anacreontico greco. il verso puskiniano ha un’ impostazione classicista e razionalistica(illuminismo francese), dietro c’è una carica semantica e polisemica molto forte. -> donna di picche Ruslan e Ludmila romanzo + poema cavalleresco 1820 segna una prima tappa su una rivoluzione stilistica, ambientato ai tempi di vladimir il santo, successione di immagini erotico cavalleresche che si colloca in mezzo al folklore russo il testo è intessuto di riferimenti e polemiche verso le rivolte dell’epoca non mancano immagini e descrizioni orientaleggianti riconducibili a byron e goethe elemento esotico e favolistico russo -> gatto narratore che racconta la storia che vediamo nel prologo C’è poi un gusto per il filone popolareggiante rielaborazione dei motivi fiabeschi dei motivi del 18 secolo tutta questa mescolanza costituisce il fascino ma anche il limite del poeta, che appare un po’ debole e festosa influenze da voltaire,orlando innamorato ecc … mentre voltaire voleva decostruire la storia francese puskin vuole ricostruire la storia russa la stesura di questo testo parte in concomitanza della lettura degli 8 capitoli di storia russa di karamzin il prologo è un piccolo capolavoro che si basa su una favola ascoltata da bimbo dalla sua tata dal punto di vista stilistico arriva una sintesi epocale tra omogeneità e disomogeneità. In quest’opera alterna sezioni scritte in uno stile elegiaco e altre in uno stile quotidiano e colloquiale riscuote subito un grande successo,meno entusiasta è la critica che non apprezza questa alternanza stilistica domina una certa incapacità di notare la novità stilistica del poema, la rivoluzione però non è solo questa ,riforma il poema costruendo uno pseudo poema dimostrando che la forma vecchia è insufficiente -> METAPOEMA supera questo modello con l’archetipo della favola con tetrapodia giambica-> verso neutro, scrissero di tutto tranne il poema epico. altro elemento rinnovatore -> IRONIA METALETTERARIA che va ben oltre il tema trattato,perché gli consente di assumere vari punti di vista che fa sembrare il poema qualcosa di amorale, non c’è nessuna morale [spesso ritroviamo anche l’autore stesso che entra nell’opera e parla col lettore ricordandogli che lui è lo stesso autore di altre sue opere] terzo periodo 1820-1825 riguardo l’esilio del poeta al sud in bessarabia attuale moldavia e poi si reca a casa di michajlovskoe sotto la sorveglianza del padre. Perché viene esiliato? a causa delle sue numerose poesie libertarie che gli vengono attribuite e che girano nella società. Nonostante l’allontanamento da pietroburgo è un in questo passo notiamo la visione europea sui popoli che per lui traverso la predicazione del vangelo i russi devono conquisterà i popoli che si ribellano.possiamo dire che lui fosse un colonialista egli condivideva l’idea autocratica secondo la quale i sovrani illuminati potessero essere la speranza per le piccole etnie minacciate da più religioni questo spirito nazionalista e imperialista avevo conquistato chiunque una volta raggiunta vladikarkaf egli raggiunge gli osseti-> discendenti degli arani -> parlano lingua indoeuropea giudicanti ignoranti seppur vivaci dopo il soggiorno a entra a far parte dell’esercito col quale arriva nella turchia orientale inizio degli anni 20 anni dell’esilio sta componendo i poemetti Egli comincia il romanzo in versi Evgenij Onegin fino al 1832. L’eroe è l'alter ego del poeta e il romanzo diventa uno dei più importanti in assoluto non solo ci troviamo davanti un nuovo eroe e un nuovo genere,abbiamo un nuovo rapporto con la parola poetica (negli stessi anni appare anche un romanzo in versi in polonia) rispetto alla frammentarietà del poema romantico caratterizzato da rapidi massaggi, qui c’è una maniera narrativa che crea in continuità in cui domina un tono intimo quasi informale. Una maniera che poi si ricollega alla prosa,sono gli anni in cui lui dalla poesia passa alla prosa senza però abbandonare i bersi questo tono confidenziale dona un’illusione di ingenuità che però nasconde una grande complessità a livello di costruzione e di struttura -> alternanza di punti di vista, associazioni ,citazione, reminiscenze e l’approccio ironico la semplicità è solo apparente e richiede al lettore un’elevata educazione e prevede una serie di commenti l’Onegin rappresenta il compendio della letteratura europea antecedente alla prosa puskiniana dal 600 fino all’800, al tempo stesso rappresenta la fine un percorso di evoluzione interna di puskin, capace di attingere continuamente a forme nuove… la parola poetica di questo romanzo e quotidiana ma imprevista, queste due si mescolano creano una forma stilistica di grande originalità (proprio com quest’opera approdiamo nel nuovo stile) l’autore da al lettore l’opportunità di godere di una variabilità della lingua e quindi della parola aulica ma anche della parola popolare fu per molti però un motivo di spaesamento e a fronte di tutte queste novità si adagia una sottile ironia puskiniana che rende esplicita ogni forma di espressione-> carica metaletteraria e fa di tutto per strappare il romanzo dalla letterarietá e portarlo nella vita autentica -> è un'apparenza perché comunque si tratta di una raffinatissima costruzione letteraria quindi ci da anche qui l’illusione che sia semplice qui c’è l’assenza dei marcatori che danno informazioni riguardo la struttura del testo al lettore manca il proemio ad esempio, una cosa del genere viene data solo al settimo capitolo e manca anche una fine perché ad un certo punto il romanzo si interrompe essendo una composizione aperta mancano anche i segni di un soggetto romanzesco e dei segni tradizionali . La critica accolse quest’opera impreparata proprio perché mancano le coordinate tipiche per poter interpretare quest’opera c’è un continuo susseguirsi di contraddizioni che non vengono mai portate in una sintesi contraddizione come principio compositivo -> fondamento concettuale del romanzo si crea quindi un nuovo metodo , una letteratura che si oppone alla lettarieta abbiamo eroi in antitesi, non c’è quindi un vero e proprio protagonista bensì una polifonia di voci Onegin cresce assieme all’autore parte con questo sentimento di disillusione, di spleen poi col tempo, nei capitoli cresce e sullo sfondo c’è la demistificazione dell’eroe byroniano anche tatiana l’eroina combina alcuni caratteri: la serietà e la vita mondana la struttura duttile della strofa di questo poema consente l'alternanza di toni. Boris godunov il riflesso del popolo nella storia e il suo rapporto col potere autocratico si trova in quest’opera pubblicato nel 31 abbiamo un superamento del teatro classicista e di quello romantico sequenza di scene giustapposte, impianto drammaturgico riconducibile per poco ad unità drammaturgica con boris si parla di shakespearismo di puskin non propone una tesi di fondo dimostra solo sta tutto nelle questioni poste non nelle loro soluzione spetta poi al lettore trovare risposte,interpretazione libera popolo e potere si intrecciano e puskin sceglie boris che regnò per qualche anno nel periodo dei torbidi nonostante la descrizione a tinte fosche del regno di ivan 4 puskin sceglie un sovrano privo di tratti tipici di una personalità patologica come quella dello stesso ivan 4 egli preferisce prendere in esame il lato oscuro e tragico del potere che di per sé è estraneo e contrapposto al principio popolare un potere basato sul delitto e che fa del sovrano una sorta di erode egli mette in scena un conflitto di natura che contrappone il sovrano al popolo e qui si delinea il pessimismo storico puskiniano. non idealizza il popoli anzi ritirare la su carica di minaccia oscura, non nutre neanche speranza sentimentalistica un tutto questo si profila sullo sfondo la figura dell’ usurpatore che agisce con inganno e astuzia e che manipola il popolo egli stesso proviene dal popolo,ne conosce i segreti e per questo sa tirare il peggio delle perosne e anticipa poi un’altra figura, il rivoltoso che guida le sommosse e le rivolte , anch’esso usurpatore che si autoproclama zar viene composto nell’anno del decabrismo,e le reazioni di puskin a quest’evento sono di forte partecipazione e solidarietà verso i compagni che si erano battuti per la libertà. d altra parte egli lo considera come una sconfitta che lo induce a guardare la storia con gli occhi di shakespeare, distaccato e dialettico si fa sempre più largo in lui quest’interesse per il passato è tra le opere che si distinguono in questo periodo creativo oltre il boris sono i racconti a sfondo storico incentrati su pietro il grande -> il cavaliere di bronzo -il nero di pietro il grande -> avo etiope di pietro deportato in russia, parla del diverso a corte -Poltava -> pietro che sconfisse gli svedesi -figlia del capitano -la rivolta di pugacev si nota che l’interesse storico si basa su momenti salienti della storia : -le riforme petrine -rivolta contro il principio statale dal popolo (pugaciov) sotto caterina 2 -epoca dei torbidi il boris ha origini dalla lezione di karamzin, fortemente ammirato da puskin. Karamzin é conservatore quindi mostra la vita politica e sociale fondata sull’ autocrazia dello zar che non contesta. puskin pur dipendendo per i materiali da karamzin, rappresenta il suo boris in maniera diversa che si avvicina molto a shakespeare,non è solo un fatto letterario é il frutto di una visione storica,il puskin maturo dopo aver rigettato il byronismo della giovinezza approda ad una concezione profonda della storia -> teatro di forza che non arrivano mai ad una soluzione rifiutando i modelli francesi che aveva utilizzato in giovinezza in shakespeare ritrova una visiona dialettica complessa e mai unilaterale e di questo fa tesoro nel comporre boris bielinski,critico letterario definisce boris un poema epico in forma dialogata e non un dramma,e si chiede perché i personaggi non riescono a reagire e stabilisce che non sia una non curanza di puskin bensì individua un deficit nella storia russa. Nel boris c’è un elemento che innesca tutto quanto, cioè il sospetto del mandante dell’omicidio dello zarievich dimitri e si sospetta che boris sia il mandante.Puskin non è interessato neanche a questo in realtà perché la sua presunta colpevolezza è stata contestata più volte,se boris fallisce e perché non ha la forza di sovrani come pietro il grande per cambiare la storia,questo affascina puskin significativo è come il presunto delitto penetra nel racconto e sfocia nel dramma. chi è veramente l’eroe del dramma?si chiedono i critici non è boris l’eroe perché spesso boris viene prevaricato dall’ usurpatore. Nell’esercitare questo suo sguardo shakespeariano studia la natura umano con lo sguardo di machiavelli-> profondo conoscitore della natura umana il vero protagonista di boris é proprio il potere,quel potere che lo stesso puskin fa oggetto di riflessione poetica,non è solo struttura politica bensì energia universale,misteriosa ed inquietante ma piena di fascinazione che si manifesta nell’arte e nell’amore e infatti questa relazione di soggiogamento si riflette nei microdrammi di intensa ispirazione poetica che in qualche modo completano il boris potere = rapporto di dipendenza tra individuo e gruppi che crea poi una serie di reti alimentati da un’energia vitale. riflessione sulla sua legittimità il gioco delle relazioni di potere si fa difficile quando il sovrano viene sfidato non dall’esterno bensì dall’interno quindi dall’ usurpatore in russia ha una storia molto lunga. I falsi dimitri non sono altro che esponenti di impostori nell’epoca dei torbidi che senza legittimità mirano a farsi riconoscere anche come pietro 3 oppure alessio 1 figlio di pietro 1. in questi casi si diffondono dicerie sull’identità dello zar e si ripone speranza nella nascita di uno zar utopico,con pietro primo chiaramente. l’usurpatore ha un’identità ambigua,si trasforma ed esprime al massimo grado il suo livello di mimesi e ciò alimenta un certo fascino anche in poesia. Questo Ambiguitá è molto frequente anche in altri impostori pubblicato postumo per via della censura voluta dall’imperatore. Puskin riesce a pubblicare solo il proemio in cui ombrava la figura dello zar perciò fu censurato. zukovskij poi dopo la sua morte con fatica riuscì a pubblicare il testo coincide con la riflessione storica su pietro, nel corso infatti negli anni delinea il punto di visto sul sovrano per scrivere questo romanzo storico puskin studia su un’ampia documentazione storica fino a che poi non scopre pugacev che distoglie la sua attenzione da pietro il grando Si pone alle origini del testo pietroburghese in cui la città è la popolazione stessa sono eroi, è un cronotopo in questo contesto preciso praticamente gli eroi già vengono indirizzati.Il luogo non è solo uno sfondo ma un vero e proprio luogo che genera eroi il prologo rievoca la fondazione di pietroburgo ed esalta il sovrano,poi c’è la contrapposizione tra il maestoso pietro e l’impiegato miserabile jevgenij esponente dell’antica nobiltà decaduta costretta a servire per il nuovo stato burocratico di pietro -> principio statale e individuale il primo rappresenta la città fatta in ghisa,pietra,granito domina la natura e destinato a durare per sempre, il cavaliere di bronzo stesso. mentre il secondo rappresenta il solo, il piccolo di fronte al maestoso potere con l'inondazione della neva il protagonista cerca di raggiungere la sua amata pagasha felicità e volontà collettiva -> stato -> fin dove si può spingere quanto può impedire la felicità dell’uomo? puskin mette la questione in modo complesso, il despota spietato é anche taumaturgo,dall’altra parte però lui simpatizza anche con questa rivoluzione del singolo contro lo stato la volontà dell’uomo di dominare gli elementi, straripaziome della neva vista come ribellione della natura stessa assoggettata dalla mano dell’uomo Il testo è molto complesso, le ispirazioni sono verso Adam Mitskevich deportato a pietroburgo dall’ucraina. Qui i due si conoscono -monumento di pietro il grande -> dipinge questi due amici durante una passeggiata notturna sotto lo stesso mantello riflettendo sulla figura di questo sovrani il pensiero della città in puskin si manifesta nella seconda parte del proemio questa interpretazione storica culturale apre varie scuole di pensiero -concezione umanistica piccolo uomo contro il leviatano statale -> simpatia verso questo piccolo personaggio -esaltazione del sovrano entrano in antitesi non c’è un modo dialettico per rivolte questi problema c’è anche un riferimento criptico all’accaduto decabrista il destino che jevgeni e la sua fidanzata è un fallimento,evocato da puskin con grande maestria secondo le coordinate del modello di vita moscovita,simbolo di un mondo tramontato per volere di pietro,il fulcro è la nuova capitale di san pietroburgo. per puskin il cosmo di pietroburgo seppur limitato dei confini della città stessa è meraviglioso,tuttavia rimane estraneo dell’essenza della vita russa in quanto bloccato in questo microcosmo,tutto quello che è al di fuori é estraneo puskin vuole dirci che è mancato un atto che garantisse la continuità del potere, una specie di consegna naturale di potere tra un'età e un’altra. Questa nuova russia appare potente ma è solo apparenza perché è fondata su basi fragili e sempre minacciata da una catastrofe naturale spunta dalle forze del caos città come luogo di apparenza,d'inganno quasi come un’illusione sempre pronta a dimostrare un lato maledico,meschino. riferimenti biblici alla genesi arto creativo di dio -> sovrano atto di fondazione della città anche e dell’inondazione ->diluvio universale metamorfosi di ovidio-> coppia di eucalione e pirra che ricorda la coppia russa e non solo anche filemone e bacchide il sottotitolo del cavaliere di bronzo predilezione del frammento,racconto privo di morale e trascuratezza voluta genere completamente stravolto e rinnovato seppur conservando la tradizione il registro retorico è legato al tema di pietro e quando il discorso passa a jevgeni il registro si abbassa con una serie di enjambement per avvicinarsi allo stile colloquiale. la mescolanza è omogenea non netta anche la tradizione panegirica presente nel racconto viene ampliata con riflessioni personali tipiche del periodo a lui contemporaneo 1836 anni della maturità donna di picche ->gioco di allusione tra la carta e il personaggio . diviso in 6 piccoli capitoli mette al centro dell’azione un eroe che si mette al tavolo da gioco per sfidare la povertà, per arricchirsi non perché gli piacesse giocare -> tema del denaro [gioco di carte, tema letterario. Metafora della vita e della realtà, da sempre il gioco rimanda all’idea di un conflitto, un duello. Scontro tra forze oscure e ragione, forniscono una base per la modellizzazione della realtà. bisogna d quindi fare una distinzione tra giochi di intrattenimento ->{dominabili e organizzati con la ragione}e giochi d’azzardo che consentono l'arricchimento istantaneo {si batte contro il caso,la fortuna, l’ignoto} in Russia questa riflessione si acuisce tra 700-800 a pietroburgo. La vita russia si svolge in una situazione di precarietà a causa di un arbitrio da parte del potere che può ribaltare le sorti di chiunque. La vita sociale si muove tra due poli: -realtà sociale -> tabella dei gradi -denaro -> fortuna e caso che sovverte la realtà e richiamo subito il gioco delle carte ritornando al racconto capitolo 1 l’azione si apre in un allegro salotto, è notte e si chiacchiera molto,c’è grande animazione e gioco di carte.In disparte c’è il protagonista German(herman nome tedesco russificato) che assiste al gioco in silenzio e guarda-> già qui si nota la sua diversità perché non gioca Tomsky introduce un aneddoto ambientato 60 anni prima storia di una contessa giovane e avvenente la qumenindebitatasi al gioco ricorre all’aiuto di un suo amico visto che suo marito non vuole aiutarla anziché di pagare il debito il suo amico le svela il segreto di come vincere con 3 carte quasi come una magia lei fa come dice il suo amico e vince. tomski finisce l’aneddoto e german sembra non credere alla storia capitolo 2 vita quotidiana della contessa che ora è una vecchietta imbellettato ritratto intenta al telaio tra mille capricci, donna un po’ bisbetica assistita dalla sua serva Lisa che era continuamente addossata dai vizi e dalle cattiveria della vecchia. german comincia a stazionare più volte sotto casa della contessa e nota Lisa e parte un gioco di sguardi capitolo 3 Dopo tanti avvistamenti scrive una lettera di ispirazione tedesca a Lisa, comincia una relazione epistolare e dopo poco non scrive più copie di lettere tedesche ma si animano di una passione ardente. Lui chiede un appuntamento a lisa così una sera va dalla contessa e attraversa uno spazio pieno di mobilio ma anziché andare da lisa svolta verso la contessa, si fa avanti e le chiede di rivelargli il segreto delle 3 carte.La contessa nega tutto, german si esaspera alche tira fuori una pistola non le spara però la contessa spaventata muore di un colpo apoplettico. capitolo 4 la mancata comparsa di german getta lisa in profonda riflessione.Così ripensa alle parole di tomsky che lo reputava metà napoleone e metà mefistofele .immersa nei suoi pensieri poi appare ghermann che le confessa la morte della confessa, lisa allora capisce di essere stata solo uno strumento per lui i due si congedano capitolo 5 funerale della contessa ai quali gherman partecipa e pare che la contessa lo guardi in maniera provocatoria. A quel punto german sviene e quando si riprende in preda al turbamento beve molto e quando torna a casa crolla dal sonno quando poi si risveglia vede questa dama vestita di bianco che in realtà è la contessa mandata contro la sua volontà non si sa se un sogno o se irrompe l’elemento fantastico Capitolo 6 le tre carte 3 il 7 e l’asso, diventano un ossessione per gherman alla fine impazzisce e verrà ricoverato in un ospedale psichiatrico mentre lisa si sposa felicemente. racconto fantastico in cui puskin conserva un risvolto realistico che provoca continue ambiguità nel lettore niente sembra annunciare nel racconto gli elementi soprannaturali eppure il fantastico alligna tra le pieghe della realtà.Nel racconto ci sono tre momento fantastici; aneddoto di tomsky -> è solo una leggenda poi non è detto che sia vero visione della vecchia -> ha bevuto molto e poi è crollato vincita delle 3 carte -> oscillazione tra realistico e fantastico visto che va tre sere a giocare, gioca le prime due carte poi l’ultima sera anziché l’asso gli esce una donna che sembra anch’essa strizzargli l’occhio -> richiamo alla contessa quidni lui perde tutto e impazzisce definitivamente struttura circolare visto che alla fine poi si ritorna al tavolo da gioco dove si era partiti all’inizio della storia.
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