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appunti completi di Deontologia, Appunti di Deontologia

Gli appunti sono stati presi durante tutte le lezioni di deontologia, sono stati usati da due studenti che hanno ottenuto i due risultati migliori durante il pre appello (30 e 28)

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 24/09/2021

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Scarica appunti completi di Deontologia e più Appunti in PDF di Deontologia solo su Docsity! DEONTOLOGIA 06 ottobre 2020 PREAPPELLO DICEMBRE, orali L’espressione “deontologia” deriva dal greco “deon-ontos”, ossia ciò che occorre fare, e “logos”, ossia la scienza; pertanto la deontologia è la scienza di ciò che occorre fare, la scienza dei doveri. Il termine deontologia trova particolare applicazione nel settore delle professioni; essa costituisce un corpus di regole e di doveri che sono alla base di una professione e del suo esercizio, indirizzati a coloro che ne fanno parte. L’etica ha per oggetto la determinazione della condotta umana nell'osservanza dei grandi principi del costume, della vita civile, dei rapporti sociali: agire onestamente, respingere qualsiasi tentativo di corruzione, essere leali. L'etica ci dice dove sta il giusto e il bene, e che ci sono dei valori e perché seguirli. Essa quindi non appartiene ad una categoria specifica di persone, ma all’umanità in generale. La riflessione occidentale sull'etica nasce con Socrate, Platone ed Aristotele. Il bene dipende dalla Sapienza Gli uomini agiscono per il bene in modo naturale, se un individuo persegue il male vuol dire che non ha ben chiaro cosa sia il bene” Socrate La virtù è conoscenza del bene e del male, non si apprende con l'insegnamento ma è da ricercare dentro di sè. Origine di tutto è il bene assoluto, la conoscenza massima, situata al di sopra della conoscenza discorsiva o razionale” Platone “. Le norme deontologiche sono norme che non dovremmo avere, sono norme di vivere comune. Ogni arte e ogni scienza, e così ogni azione e ogni proposito, sembrano rivolgersi alla ricerca di qualche bene; opportunamente si è chiamato bene quello a cui tutte le cose tendono” Aristotele Le metafore sono vita tradotta in immagini e come tali vanno lette; vivere non è il semplice susseguirsi dei giorni, ma dar loro un senso tessendone la trama. Lo facciamo senza rendercene conto quanto narriamo la nostra vita, non raccontiamo lo scorrere dei giorni dalla nascita a oggi, ma solo i “nodi” che hanno “tessuto”, nella stoffa temporale comune a tutte le vite, la “nostra” irripetibile storia. Questi nodi sono le scelte” Omero Questi nodi sono positivi. Tutte i lavori e i dottori commercialisti devono avere: scienza, etica e arte. La vera differenza che si ha con un concorrente lavorativo l’arte: è quella parte che fa differenza. Nel es. covid è mancata una visione deontologica in quanto deontologia significa rispetto per il prossimo. L’etica viene poi approfondita dalla Scolastica (filosofia cristiana medioevale), ma si afferma in modo deciso soprattutto con l'Illuminismo e in particolare con Immanuel Kant, che tenta di definire i presupposti razionali dell'agire morale dell'uomo. Kant determina un insieme di principi universali attraverso cui può essere giudicata la bontà delle azioni. L'obiettivo di Kant nella formulazione della deontologia era stabilire un sistema etico che non dipendesse dall'esperienza soggettiva ma da una logica inconfutabile. La correttezza etica dei comportamenti è quindi un dovere assoluto e innegabile. Per quanto riguarda le culture extraeuropee assoluta rilevanza ha il pensiero filosofico cinese. | filosofi cinesi hanno sempre dato una grande importanza all'etica, trattando di essa con maggior interesse e profondità rispetto ad altri argomenti filosofici. Il più importante filosofo cinese che si è interessato di etica è stato Confucio. Poiché nelle culture orientali la distinzione tra filosofia e religione spesso non è chiara e netta, significativo per il pensiero etico sono stati anche il Taoismo e il Buddhismo. Viviamo in tempi complessi sia per le difficoltà insite nei cambiamenti sia per l’evoluzione dell'economia che è sempre più veloce. Il dottore commercialista è costantemente a contatto con l'economia e con la ricchezza che ne deriva ed essenziali sono la sua preparazione, il suo comportamento e la sua visione etica. Il dottore commercialista è portato ad essere il tramite di passaggi di ricchezza, a valutarla, a controllarla, a consigliarne la destinazione dovendo talvolta addirittura deciderla. Il nostro codice deontologico recentemente rinnovato vuole riflettere l’immagine della nostra categoria aperta alle esigenze del mercato, attenta ai bisogni delle imprese e dei cittadini, capace di assumere nel Paese un ruolo sociale ed economico centrale. Il Consiglio Nazionale e i Consigli Locali sono garanti del comportamento etico degli iscritti e del rispetto del codice deontologico anche attraverso l’azione disciplinare valorizzando l’importanza dell’indipendenza, della competenza, dell'integrità e della responsabilità degli iscritti. Doverosamente si parla sempre più spesso di restituire alla vita sociale contenuti etici e morali in grado di assicurare comportamenti individuali e di gruppo che siano adeguati alle esigenze della civile convivenza e alle sfide poste dalla crescente complessità dei rapporti interprofessionali e delle relazioni internazionali. E un richiamo che sollecita soprattutto una nuova consapevolezza volta a dare risposte concrete proprio sul piano comportamentale a infinite necessità sia di natura giuridica o economica sia di natura più propriamente pratica come un commercio equo e solidale. Non si deve dimenticare che fra le cause degli abusi finanziari e degli scandali nel mondo dell’industria e della finanza, di cui si sono ampiamente occupate le cronache, vi sono certamente il declino degli standard professionali e il dilagare del conflitto d'interessi. Le crisi finanziarie che ne sono derivate hanno confermato come i diretti responsabili abbiano costantemente anteposto il profitto all’etica professionale, favorendo o tollerando pratiche illecite pur di alimentare la crescita esponenziale di investimenti palesemente rischiosi. Forse poche persone si sono macchiate di atti criminali, almeno nel senso più classico del termine, ma sono senza dubbio in molti ad aver compiuto gravi omissioni. Anche norme minuziosamente codificate, come i principi contabili sono state aggirate in modo così sistematico da dar vita a una sorta di “finanza strutturata” dedita esclusivamente a guadagni illegittimi. In realtà non può esistere uno sviluppo pienamente libero senza una etica commisurata al valore della persona umana e al bene comune. Rispetto per il prossimo si manifesta anche nell'educazione dei comportamenti, nello scegliere con cura le parole da non dire, le azioni da non fare, i pensieri da non seguire. Il valore dei nostri gesti, se privi di ogni ambiguità, sono il valore della nostra vita e onorando il significato di quelli più arcaici trasmessi di padre in figlio in una catena ininterrotta di generazioni esercitiamo una libertà che nessuno ci può togliere. Caratteristiche essenziali e prioritarie della nostra professione sono l’indipendenza, la competenza e l’impegno a tutela della fede pubblica. Il rapporto tra etica e libera professione può essere correttamente sviluppato solo se si comprendono le ragioni che fanno dell'etica una componente essenziale e imprescindibile della libera professione. Quanto più complessi diventano i rapporti tra produzione, economia, finanza e legislazione tanto più appare necessario individuare i valori etici e morali in grado di garantirne l'integrazione e l’armonico sviluppo. Di grande rilevanza appare quindi il compito affidato alla nostra professione che, disponendo di un elevato tasso di competenze e di una connaturata propensione ad accompagnare i cambiamenti, deve contribuire a quella soggettività trainante di cui il nostro Paese ha bisogno. La necessità del ruolo sociale dell'impresa è la conferma che il dottore commercialista deve avere una spiccata sensibilità sociale e una più accentuata assunzione di responsabilità, sia che si tratti dei controlli di legalità o della trasparenza sia che si tratti di tutela degli interessi generali dello Stato. CHE COS'E’ IL DOTTOR COMMERCIALISTA Nell'ambito della disciplina dedicata al lavoro autonomo il contratto d’opera (art. 2222 c.c. e seguenti) è tenuto distinto dal contratto che ha per oggetto una prestazione d’opera intellettuale (art. 2230). ART. 2222 C.C. CONTRATTO D'OPERA Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo Capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel Libro IV. 7 ART. 2230 C.C. SEGRETO PROFESSIONALE art. 5 d.lgs 139/2005 Gli iscritti nell'Albo hanno l'obbligo del segreto professionale. Oggi questo vincolo è divenuto ancora più stringente in quanto l’art. 5 fa espresso riferimento agli artt. 199 e 200 c.p.p. e all'art. 249 c.p.c. Il vincolo del segreto professionale resta escluso nell’ambito dell'esperimento delle attività di revisione e certificazione obbligatoria dei bilanci e nell’ambito delle funzioni di sindaco o revisore di società. ORDINE TERRITORIALE art. 6 d.lgs 139/2005 Enti pubblici non economici a carattere associativo, dotati di autonomia patrimoniale e finanziaria, determinano la propria organizzazione con appositi regolamenti nel rispetto delle disposizioni di Legge e del presente decreto. ORDINE TERRITORIALE art. 7 e seguenti d.lgs 139/2005 In ciascun circondario di tribunale è istituito un Ordine territoriale, qualora vi risiedano o abbiano il domicilio professionale almeno duecento tra dottori commercialisti ed esperti contabili e ne facciano richiesta almeno cinquanta. In ogni caso è costituito un Ordine territoriale in ogni capoluogo di Provincia. ORGANI DELL'ORDINE TERRITORIALE: - Consiglio - Presidente - Collegio dei revisori - Assemblea degli iscritti ATTRIBUZIONI CONSIGLIO ORDINE art. 12 d.lgs 139/2005 da leggere 1.Il Consiglio dell'Ordine, oltre quelle demandate dal presente decreto legislativo e da altre norme di legge, ha le seguenti attribuzioni: a) rappresenta, nel proprio ambito territoriale, gli iscritti nell'Albo, promuovendo i rapporti con gli enti locali; restano ferme le attribuzioni del Consiglio nazionale di cui all'articolo 29, comma 1, lettera a); b) vigila sull'osservanza della legge professionale e di tutte le altre disposizioni che disciplinano la professione; c) cura la tenuta dell'Albo e dell'elenco speciale e provvede alle iscrizioni e cancellazioni previste dal presente ordinamento; d) cura la tenuta del registro dei tirocinanti e adempie agli obblighi previsti dalle norme relative al tirocinio ed all'ammissione agli esami di Stato per l'esercizio della professione; e) cura l'aggiornamento e verifica periodicamente, almeno una volta ogni anno, la sussistenza dei requi di legge in capo agli iscritti, emettendo le relative certificazioni e comunicando periodicamente al Consiglio nazionale tali dati; f) vigila per la tutela dei titoli e per il legale esercizio delle attività professionali, nonché per il decoro e l'indipendenza dell'Ordine; g) delibera i provvedimenti disciplinari h) interviene per comporre le contestazioni che sorgono, in dipendenza dell'esercizio professionale, tra gli iscritti nell'albo e, su concorde richiesta delle parti, fra gli iscritti ed i loro clienti; i) formula pareri in materia di liquidazione di onorari a richiesta degli iscritti o della pubblica ‘amministrazione; I) provvede alla organizzazione degli uffici dell'Ordine, alla gestione finanziaria e a quant'altro sia necessario per il conseguimento dei fini dell'Ordine m) designa i rappresentanti dell'Ordine presso commissioni, enti ed organizzazioni di carattere locale; n) Delibera la convocazione dell'assemblea; o) rilascia, a richiesta, i certificati e le attestazioni relative agli iscritti; p) stabilisce un contributo annuale ed un contributo per l'iscrizione nell'albo o nell'elenco, nonché una tassa per il rilascio di certificati e di copie dei pareri per la liquidazione degli onorari; q) cura, su delega del Consiglio nazionale, la riscossione ed il successivo accreditamento della quota determinata ai sensi dell'articolo 29; r) promuove, organizza e regola la formazione professionale continua ed obbligatoria dei propri iscritti e vigila sull'assolvimento di tale obbligo da parte dei medesimi. Esiste un consiglio disciplina per chi non rispetta le regole e viene sanzionato CONSIGLIO NAZIONALE art. 25 e seguenti d.lgs 139/2005 Il Consiglio Nazionale è costituito presso il Ministero della Giustizia. E’ composto da 21 membri eletti fra gli iscritti nell'Albo. Possono essere eletti tutti gli iscritti che godono dell'elettorato attivo (consigli degli ordini) ed hanno un’anzianità di almeno 10 anni di iscrizione all'Albo. Il candidato Presidente deve aver ricoperto in precedenza la carica di Presidente di un Consiglio di un Ordine territoriale o di consigliere nazionale ATTRIBUZIONI Il Consiglio nazionale: - rappresenta istituzionalmente a livello nazionale, gli iscritti negli Albi e promuove i rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni; - adotta ed aggiorna il codice deontologico della professione; - coordina, promuove l’attività del Consigli dell'Ordine e vigila sul loro regolare funzionamento; - decide in via amministrativa sui ricorsi avverso le deliberazioni dei Consigli territoriali; - valuta ed approva i programmi di formazione professionale continua ed obbligatoria predisposti dagli Ordini locali; - propone al Ministro competente le tariffe professionali; - esercita la potestà regolamentare in materia di tenuta e aggiornamento periodico degli Albi e di tirocinio professionale ESERCIZIO DELL'AZIONE DISCIPLINARE Il procedimento disciplinare nei confronti degli iscritti è volto ad accertare la sussistenza della responsabilità disciplinare dell’incolpato per: - AZIONI OD OMISSIONI CHE INTEGRINO VIOLAZIONE DI NORME DI LEGGE E REGOLAMENTI - DEL CODICE DEONTOLOGICO - AZIONI CHE SIANO IN CONTRASTO CON | DOVERI GENERALI DI DIGNITA’, PROBITA’' E DECORO A TUTELA DELL'INTERESSE PUBBLICO AL CORRETTO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE IL CODICE DEONTOLOGICO Il codice deontologico della professione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile è stato approvato dal Consiglio Nazionale il 17/12/2015 ed è entrato in vigore il 1 gennaio 2016, e successivamente aggiornato nella seduta del 16/01/2019. COSA RAPPRESENTA CODICE DEONTOLOGICO Il Codice Deontologico rappresenta un insieme di regole comportamentali, il cosiddetto “codice etico”. Il Codice Etico definisce l'insieme di principi di condotta che rispecchia particolari criteri di adeguatezza e opportunità in riferimento ad un determinato contesto culturale,sociale e professionale. GIURAMENTO DEL BUON COMMERCIALISTA All’atto dell’accoglimento della mia domanda di iscrizione presso questo Ordine, di cui accetto l'ordinamento, consapevole dell'importanza dell’atto che compio: mi impegno * ad informare l'esercizio di ogni atto della mia professione secondo il principio del Codice Deontologico; * ad agire sempre con integrità, obiettività, competenza, indipendenza, riservatezza; * a rispettare, agendo sempre con lealtà e sincerità, i colleghi, i dipendenti, i praticanti e le istituzioni di categoria anche con la mia personale collaborazione e partecipazione; e ad astenermi dal perseguimento di utilità indebite; e a non ledere l'interesse pubblico agendo sempre con probità e promuovendo l'osservanza delle Leggi; * ad adottare sempre un comportamento, anche nella vita privata, che non rechi pregiudizio al decoro ed al prestigio della Professione, astenendomi anche da ogni atteggiamento, relazione e dichiarazione che ne possano indurre il dubbio. 13 ottobre 2020 IL CODICE DEONTOLOGICO: DISPOSIZIONI GENERALI E RAPPORTI CON | CLIENTI. MANDATO PROFESSIONALE CODICE DEONTOLOGICO: DEFINIZIONE Corpus di norme applicabili all'insieme dei professionisti, regolanti la loro responsabilità, il loro comportamento e le loro relazioni. È una platea ben circoscritta, gli iscritti agli ordini (sia elenco A che elenco B). vedremo che il codice regola questi tre momenti non solo nel mbito dell'attività professionale, ma anche fuori dalla vira lavorativa. LE FONTI Escursus normativo ben lontano, da coloro che gia adottavano un codice deontologico approvati da precedenti di consigli - Previgenti Codici deontologici adottati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Consiglio Nazionale dei Ragionieri e Periti Commerciali. Art. 8 — Competenza, diligenza e qualità delle prestazi Il professionista ha il dovere di mantenere un livello di competenza coerente con l'erogazione di servizi di elevata qualità. Il professionista non può accettare incarichi in materie delle quali non ha adeguata competenza. Il professionista ha l'obbligo di osservare i regolamenti della Formazione Professionale Continua (FPC) intesa quale requisito minimo per il mantenimento di una adeguata competenza professionale. Il professionista deve assicurarsi che i propri collaboratori abbiano competenze coerenti con i compiti loro assegnati in relazione ai servizi resi ai clienti. Il professionista deve dotarsi di adeguata struttura e organizzazione. Il professionista offre il sapere in un ambito specifico e il sapere deve essere sempre formato. La FPC risponde alla necessità per cui il livello minimo di conoscenza sia pari a requisito minimo di competenza. Gli obblighi formativi sono obblighi formali. Competenza presuppone ragionamento e studio continuo. Durante la formazione ci sono crediti inerenti al carattere deontologico. Competenza ed autodiagnosi per comprendere se è un incarico è accettabile o rifiutabile per mantenere un livello qualitativo coerente col codice deontologico. Se ne assume la responsabilità e se l’assume con il proprio patrimonio Art. 9 — Indipendenza Il professionista deve agire nel rispetto delle norme sull’indipendenza, sulle incompatibilità e sul conflitto di interesse previste in relazioni agli incarichi affidati (Es. Collegi sindacali, funzione di revisore legale). | requisisti di indipendenza ed incompatibilità sono stabiliti dalla legge. Il D.Lgs 139/2005 individua specificamente i casi d'incompatibilità Facile calare le norma in situazioni normali. Es. sindaci. Quando si è sindaco è normale trovarsi in situazione di crisi dove bisogna valutare bilanci con criticità e comprendere se i bilanci sono corretti. Se il professionista è in condizione di conflitto di interesse (es amico dell’imprenditore) e quindi non riesce a dare un giudizio asettico, la situazione diventa disastrosa perché questo porta ad interpretare situazioni sempre più complesse fino al fallimento. Operare in assoluta indipendenza è fondamentale. Es. scandalo windcard, società pagamenti tedesca, è fallita per un ammanco di 1miliardoemmezzo di euro, questo ‘ammanco non è mai esistito, dichiarato ma mai esistito. Uguale cosa per Parmalat. Ci parla di indipendenza e anche incompatibi , l’incompatibilità è gestita dal art 4 139/2005 Art 4 D.Lgs 139/2005 1. L'esercizio della professione di dottore commercialista ed esperto contabile è incompatibile con l'esercizio, anche non prevalente, né abituale: a) della professione di notaio; in quanto officiale b) della professione di giornalista professionista; per indipendenza di informazione c) dell'attività di impresa, in nome proprio o altrui e, per proprio conto, di produzione di beni o servizi, intermediaria nella circolazione di beni o servizi, tra cui ogni tipologia di mediatore, di trasporto o spedizione, bancarie, assicurative o agricole, ovvero ausiliarie delle precedenti; in quanto attività di rischio, nel caso c'è una sanzione pesante nel termine di cassa di previdenza: quando uno chiede la pensione la cassa analizza tutta la vita contributiva. Se ha svolto attività incompatibile allora quei anni non vengono presi come anni di attività di contribuzione. Uno può avere le quote ma non può operare (no quote di 10 maggioranza assoluta). Una volta che sei imprenditore sei soggetto a rischio d'impresa, quindi si crea incompatibilità. Società di persone sempre incompatibile. Società di capitale da analizzare (investimento di capitale senza gestione, no coinvolgimento) d) dell'attività di appaltatore di servizio pubblico, concessionario della riscossione di tributi; ormai il problema non si pone in quanto l’attività di appaltatore è grande e) dell'attività di promotore finanziario. Serie di attività in cui magari c'è un conflitto o un probabile conflitto d'interesse. 2. L'incompatibilità è esclusa qualora l'attività, svolta per conto proprio, sia diretta alla gestione patrimoniale, ad attività di mero godimento o conservative, nonché in presenza di società di servizi strumentali o ausiliari all'esercizio della professione, ovvero qualora il professionista riveste la carica di amministratore sulla base di uno specifico incarico professionale e per il perseguimento dell'interesse di colui che conferisce l'incarico. Es immobili che poi affitto, non è compatibile con attività professionale in quanto non è una vera impresa. Sono attività ausiliaria all’attività professionale ergo non sono valutate incompatibili 3. L'iscrizione nell'Albo non è consentita a tutti i soggetti ai quali, secondo gli ordinamenti loro applicabili, è vietato l'esercizio della libera professione. 4. Le ipotesi di incompatibilità sono valutate con riferimento alle disposizioni di cui al presente articolo anche per le situazioni in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo ed interpretati dal Consiglio Nazionale. Art. 9 — Indipendenza Il Consiglio Nazionale emana delle interpretazioni vincolanti per il professionista intema d’incompatibilità e indipendenza. Es: settembre 2015 il Consiglio Nazionale ha emanato: Principi di comportamento del collegio sindacale delle società non quotate. Il documento declina i concetti d’incompatibilità e di indipendenza per la funzione di sindaco e prevede, tra le altre, le seguenti norme. 1. NOMINA, INCOMPATIBILITÀ E CESSAZIONE DEI COMPONENTI DEL COLLEGIO SINDACALE Norma 1.1. Composizione del collegio sindacale Norma 1.2. Dichiarazione di trasparenza Norma 1.3. Nomina, accettazione e cumulo degli incarichi. Norma 1.4. Obiettività, indipendenza e cause di ineleggibilità e decadenza Norma 1.5. Retribuzione Norma 1.6. Cessazione dall'ufficio Norma 1.7. Sostituzione Il caso Parmalat: un esempio di fallimento dei sistemi di controllo (società di revisione, società di rating, Consob, collegio sindacale). 11 Art. 10 — Riservatezza Segreto professionale - art. 5 D.Lgs 139/2005 Limite: diritto o dovere di comunicazione in conformità alla legge (esempio: il collegio sindacale se è a conoscenza di comportamenti degli amministratori di rilevante gravità, tali arrecare danno alla società, ha l'obbligo di denunciare i fatti al tribunale - Art. 2409 del Codice civile). Le informazioni acquisite non possono essere utilizzate per ottenere indebiti vantaggi. (Insider trading) Il dovere di riservatezza si applica anche ai collaboratori del professionista, il quale deve vigilare sul rispetto dell'obbligo. Fondamentale o forse il più importanti. Come tutte le attività professionali, vengono trattate tematiche personali. Es. chi compila la dichiarazione dei redditi, viene a conoscenza che soggetto x va dallo psicologo, problemi cuore. Sono informazioni molto sensibili. Bisogna quindi implementare le procedure per avere massima tutela e riservatezza in ogni informazione. Entra in gioco tutta la normativa sulla privacy. Il professionista deve rispettare tanti aspetti e questi possono essere oggetto di analisi e verifica. Art. 11 - Comportamento professionale Dignità, onore, decoro sia nell'esercizio della professione che nella vita privata. Lealtà verso i colleghi ed i clienti Rispetto dell’Ordinamento giuridico e massima attenzione al prestigio dell'Ordine e della professione Obbligo di risposta tempestiva alla comunicazione dell'ordine e del Consiglio di Disciplina Cortesia nei rapporti di lavoro Questo va a tutela anche con la professione in se. Fa riferimento a tutti gli obblighi che il professionista ha con organi come il consiglio di disciplina cortesia o consiglio d'ordine . si può chiedere di certificare situazioni di compatibilità o incompatibilità. Capita una risposta lontana o non risposta. Cosi si aprono provvedimenti disciplinari a carico di soggetti che non volvano collaborare Art. 12 — Prestazioni professionali svolte al di fuori del paese di origine Applicabilità del Codice Deontologico e dei codici eventualmente vigenti nei paesi presso i quali si svolge la professione. In caso di conflitto normativo si applica la norma più stringente. Es. in Francia deve adeguarsi al codice deontologico francese Art. 13 - Esercizio della professione in cooperazione con i terzi Il professionista che collabora in forma più o meno stretta con altri professionisti iscritti o meno ad Albi o Elenchi deve accertarsi che i comportamenti adottati da costoro siano conformi al Codice Deontologico Vale per uffici che collaborano con uffici legali 12 Art. 24 Fondi de lienti, garanzie e prestiti Il professionista non deve impegnarsi con garanzie a favore del cliente Qualora gestisca somme del cliente deve applicare con il massimo rigore i principi di buona gestione e corretta rendicontazione Il professionista andrebbe in conflitto di interessi se si impegnasse con garanzie. Non esiste più che il commercialista paghi le tasse in nome e per conto dei clienti. Art. 25 — Compenso professionale Il compenso è liberamente determinato dalle parti È commisurato all'importo dell'incarico, alle conoscenze richieste per lo svolgimento, alle difficoltà ed anche al risultato economico conseguito ed ai vantaggi derivati al cliente È pattuita per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico e può essere costituito da una parte fissa e una variabile La documentazione in possesso del professionista, riguardante l’incarico, non può essere strumentalmente ritenuta in caso di mancato pagamento da parte del cliente Non esiste più una tariffa: il compenso è commisurato all'importo dell'incarico. Il parametro unità di tempo viene sempre usato. Se ci sono controversi sul compenso allora ci sono riferimenti che usano i giudici della vecchia tariffa Articolo 15 Collaborazione tra Colleghi Il professionista deve comportarsi con i colleghi con correttezza... Disponibilità alla sostituzione di un collega temporaneamente impossibilitato (tutela del pubblico interesse). Divieto di utilizzo di espressioni offensive verso altri colleghi (dignità e decoro). Rispetto verso i colleghi e riguardo verso gli «anziani». Divieto di acquisire il cliente assistito da altro collega con metodi scorretti. | precetti sopra sintetizzati si applicano anche ai soci di studi associati nei rapporti interni. Divieto di «intermediazione» della clientela. Deve avere un comportamento adeguato con i colleghi. Articolo 16 SUBENTRO AD UN COLLEGA Procedura codificata e basata sul leale rapporto tra colleghi. Prima di accettare l’incarico il professionista deve: accertarsi che il cliente abbia informato il collega...comunicazione PEC accertarsi che la sostituzione non sia strumentale a... invitare il cliente a pagare quanto dovuto al collega... Collaborazione del collega sostituito. In caso di decesso, su richiesta dell’Ordine, l'iscritto deve accettare di subentrare al collega deceduto salvo impedimento. Correttezza e diligenza nella gestione degli interessi del collega deceduto. Possono ammalarsi o avere problemi, ci sono adempimenti che vanno portati avanti. Il consiglio chiede che i soggetti entrano al posto del collega per portare a termine l'adempimento. Basta che non sia un modo per non pagare il professionista. Il professionista subentrante non deve essere strumentalizzato dal cliente contro il subentrato. 15 Articolo 17 Assistenza congiunta allo stesso cliente Rapporti di leali collaborazioni e informazione reciproca. In caso di comportamento scorretto della controparte il collega ne dà notizia all'Ordine competente. Nel caso sia cosi complessa da richiedere l'intervento di un altro professionista. Articolo 18 Assistenza a clienti aventi interessi in conflitto con clienti assistiti da altro professionista Correttezza e lealtà anche nella tutela degli interessi di parte. Divieto di esprimere opinioni sull'operato del collega. Divieto di trarre vantaggio dal temporaneo impedimento del collega. Articolo 19 Corrispondenza tra colleghi Divieto di divulgare notizie riservate ricevute da colleghi ad altri professionisti. Divieto di divulgare o registrare conversazioni tra colleghi salvo che la controparte ne abbia dato l'assenso. TITOLO Il — RAPPORTI CON GLI ENTI ISTITUZIONALI DI CATEGORIA Articolo 26 Elettorato attivo Partecipazione alle assemblee elettive Attività di promozione e propaganda sempre nel rispetto dei principi fondamentali del Codice Deontologico. Articolo 27 Elettorato passivo Candidato a cariche elettive: informazione agli elettori. Leale contraddittorio con gli altri candidati. Incandidabilità alla carica di componente del Consiglio dell'Ordine Divieto o del Consiglio di disciplina peri coloro i quali hanno riportato condanne penali definitive. Articolo 28 Incarichi Istituzionali Spirito di servizio, valorizzazione della professione e interesse pubblico. Trasparenza e oculatezza nella gestione dell’Ordine. Divieto di assumere incarichi professionali di diretta indicazione o emanazione dell'Ordine. Astensione dagli incarichi di categoria in caso di partecipazione a competizioni elettorali o in caso di conflitto d’interessi. Divieto di utilizzo di incarichi di categoria compreso la partecipazione a commissioni di studio al fine di promozione personale e professionale. Articolo 29 Rapporti con gli Ordini e Consigli di Disciplina locali ed il Consiglio Nazionale Libertà di opinione e di critica nel rispetto dei principi fondamentali del Codice Deontologico. Disponibilità a partecipare alla vita dell'Ordine. Leale collaborazione con gli organismi di categoria. Tempestiva informazione circa cause d’incompatibilità con la professione. Articolo 30 Rapporti con la Cassa Nazionale di Previdenza Rinvio. 16 DEONTOLOGIA E CONCORRENZA: PRESUPPOSTI TEORICI E LORO DECLINAZIONE NEL CODICE DEONTOLOGICO Non è necessario equiparare le attività professionali alle imprese per sottoporre le prime alle regole della concorrenza Superare visione della deontologia professionale quale male necessario da limitare al massimo in quanto strumento di poteri monopolistici PREMESSE A) RISCHI NEL RAPPORTO CLIENTE-PROFESSIONISTA 1) adverse selection: rischio che il cliente, non determinando ex ante la qualità dei professionisti, tenda a selezionare i professionisti di qualità bassa 2) moral hazard: rischio che il professionista di alta qualità, non potendo il cliente ex post misurare la qualità, tenda ad intascare una rendita impiegando nella prestazione uno sforzo minore B) CREDENCE GOODS Classificazione delle prestazioni professionali 1) search goods: la qualità è osservabile mediante una semplice ispezione all’atto della transazione; 2) experience goods: il cliente è in grado di valutare ex post la qualità, dopo aver maturato esperienza; 3) credence goods: elevato grado di asimmetria informativa che non consente al cliente di identificare ex ante il tipo di prestazione necessaria, né di valutare ex post la qualità C) ESTERNALITA’ E SERVIZIO PUBBLICO ® Esternalità In taluni mercati la prestazione può avere un impatto sui terzi oltre che sull’acquirente del servizio. ® Beni pubblici. Taluni servizi professionali producono beni che presentano un valore per la società in generale. AGCOM: un certo grado di regolamentazioni restrittive è necessario e tali regolamentazioni sono da delegare agli stessi corpi professionali in virtù della competenza nel settore in cui operano (anche se ciò può condurre al rischio di un abuso dell’esercizio del potere delegato). PARADOSSO Etica professionale e tutela del consumatore: valori confliggenti ? Modello economico del rapporto “principale-agente”: l’unico modo per garantire il massimo impegno è introdurre remunerazioni condizionali. Alla base del modello: a. presupposto della sfiducia b. l’astratta possibilità di delineare contrattualmente: - il risultato concretamente voluto - l'impegno necessario per raggiungerlo. Nella realtà tali elementi sono impossibili da predefinire ex ante poiché alla stipula del contratto non è dato sapere: - in quale modo la funzione professionale verrà espletata - quanto sforzo sarà necessario profondere. 17 della riforma del 2012 D.P.R. 7.8.2012, n.137 «Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali»: art.4 Possibilità di effettuare pubblicità che deve: - avere una valenza informativa - essere funzionale all'oggetto - essere veritiera e corretta - nonviolare il segreto professionale - | non essere in alcun modo equivoca, ingannevole o denigratoria Pubblicità dei servizi professionali Può essere comparativa ma in termini assoluti Può riguardare: - l’attività di studio - ititolie le specializzazioni conseguite dal professionista - l’organizzazione della struttura che eroga i servizi professionali - i compensi che vengono richiesti per le varie prestazioni. Funzione della pubblicità dei servizi professionali a. aumenta il benessere per la collettività a causa della riduzione dei costi di ricerca dei consumatori deve essere possibile per i professionisti comunicare al pubblico le proprie offerte e i propri servizi, fermo restando che eventuali elementi non rispondenti alla realtà dovranno sempre essere sanzionati come forme di pubblicità ingannevole Norme applicabili - D.Lgs 6 settembre 2005, n. 206 “Codice del consumo”, il quale prevede il divieto di pratiche commerciali scorrette, quali la pubblicità ingannevole, con azioni o omissioni, e le pratiche commerciali aggressive, - D.Lgs 2 agosto 2007, n. 145, di attuazione dell'articolo 14 della direttiva 2005/29/CE che modifica la direttiva 84/450/CEE sulla pubblicità ingannevole, - L 4 agosto 2017, n. 124 Legge annuale per il mercato e la concorrenza - cenni (obbligo di preventivo scritto — indicazione dei titoli e delle specializzazioni) 20 27 ottobre 2020 RAPPORTI CON COLLABORATORI, TIROCINANTI E DIPENDENTI Codice Deontologico Articolo 8 commi 7 e 8 - Rapporti coi collaboratori e dipendenti Il professionista deve far sì che i propri dipendenti e collaboratori operino con la competenza e diligenza richiesta dalla natura dell'attività da essi svolta Il professionista deve dotarsi di una organizzazione materiale e personale coerente con le necessità imposte dalla tipologia di prestazione professionali rese Codice Deontologico Articoli 31 e ss Rapporti coi collaboratori e dipendenti | rapporti coi collaboratori devono essere: - improntati al reciproco rispetto - Coordinati in modo da consentire il miglior svolgimento dell'attività professionale Il professionista non deve: - avvalersi della collaborazione di terzi che svolgono abusivamente la professione - distogliere con mezzi sleali i collaboratori altrui Il collaboratore iscritto all'Albo non deve: - Acquisire clienti attingendoli dalla clientela dello Studio presso il quale ha svolto il rapporto di collaborazione Collaboratori e dipendenti devono rispettare gli obblighi del segreto e della riservatezza professionale Rapporti coi dipendenti e collaboratori Quali skills sono richieste al commercialista e al team degli studi professionali in una situazione complessa ed in rapida e continua evoluzione come quella attuale? - Non più solo le competenze tecniche tradizionali e doti quali precisione e velocità nell'esecuzione - Competenze digitali (archiviazione ottica, fatturazione elettronica, invio telematico corrispettivi, piattaforme per comunicare coi clienti .....) - Consapevolezza dell'importanza dell’aggiornamento continuo delle proprie competenze - Capacità di prevenire e affrontare i cambiamenti - Capacità nella gestione delle informazioni - Resilienza - Collaborazione e networking - Capacità di lavorare in team - Capacità comunicativa ed empatia (capacità di gestire le relazioni interpersonali sia coi clienti che all’interno e all’esterno dello studio) «.Sintetizzando: Capacità tecniche, adattive e comportamentali Alcune criticità nella gestione delle risorse umane negli Studi Professionali - Fidelizzazione dei dipendenti e collaboratori migliori - Flessibilità delle condizioni lavorative e orari - Ricorso allo smart working/lavoro a distanza - Rallentamento del tasso di crescita delle retribuzioni 21 - Tempo dedicato alla gestione del Team (coinvolgimento dipendenti/collaboratori nelle decisioni, formazione, riunioni periodiche di aggiornamento....) - Percorsi di carriera e di crescita professionale - «Saper delegare» Smart working/lavoro agile è parte e fondamento di un processo organizzativo aziendale lo spazio fisico non è predefinito (il lavoratore può svolgere la sua attività ovunque) l'orario è auto-derminato la qualità del lavoro e la retribuzione non sono valutate in base al tempo dedicato ad una particolare attività, ma piuttosto al raggiungimento degli obiettivi prefissati lo smart working si alterna normalmente a periodi di presenza in azienda secondo la L 81/2017 lo smart working ha lo scopo di agevolare la conciliazione tra i tempi di vita e lavoro, ma anche quello di incrementare la produttività Telelavoro/lavoro a distanza è una tipologia di lavoro che non prevede la presenza fisica del lavoratore presso la sede aziendale il lavoratore svolge l’attività presso la sua abitazione la postazione di lavoro deve rispettare i requisiti previsti dalla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro Il lavoratore deve rispettare gli orari previsti nel contratto Inquadramento giuridico dei dipendenti dello studio professionale Contratto applicabile: Contratto collettivo nazionale studi professionali approvato il nuovo Contratto ora scaduto) il 15 maggio 2015 è stato Principali novità del CCNL dal 2015: - Ricorso facilitato al lavoro a tempo determinato (elevato il numero dei contratti attivabili da ogni datore di lavoro) - Regolamentazione del lavoro a chiamata - Aiuti in tema di Telelavoro IL WELFARE DEGLI STUDI PROFESSIONALI Il CCNL prevede tre organismi per la tutela dei dipendenti degli Studi: CADIPROF FONDO E.BI.PRO. BT CIN PCN PROFESSIONI ANIA SATA NAZIONALE INTEGRATIVA » FONDO PARITETICO IA NNT INTERA RORENCRRIE DAS Neo] SUINI SI LINA DI RIDUZIONE WVT OA LeLLITeN A DELL'ORARIO DI AIA] TW) fd] * EROGA CONTRIBUTI PER ILTELELAVORO DINA (Pao) VA e) AN] MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA 22 Ambito di applicazione Valori guida dello studio associato Dovere di diligenza Dovere di onestà Dovere di trasparenza Dovere di correttezza commerciale Dovere di imparzialità Dovere di responsabilità Formazione professionale Politica nei confronti del personale Rapporti tra dipendenti, collaboratori e associati Rapporti con l’esterno, la pubblica Amministrazione, le organizzazioni politiche e sindacali o Rapporti con i clienti e i fornitori © Uso dei beni dello Studio associato © Violazione delle disposizioni del Codice Etico o 0 00 00 0000 00 FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA OBBLIGO GIURIDICO E DEONTOLOGICO Articolo 7 del DPR 137/2012 (Riforma delle professioni) AI fine di garantire la qualità ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell'utente e della collettività, e per conseguire l'obiettivo dello sviluppo professionale, ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale secondo quanto previsto dal presente articolo. La violazione dell'obbligo di cui al periodo precedente costituisce illecito disciplinare. Codice Deontologico - Art. 8 comma 1 (competenza, diligenza e qualità delle prestazioni) “1. Il professionista è tenuto a mantenere la sua competenza e capacità professionale al livello richiesto per assicurare ai suoi clienti l'erogazione di prestazioni professionali di livello qualitativamente elevato, con diligenza e secondo le correnti prassi e tecniche professionali e disposizioni normative. 2. Il professionista non deve accettare incarichi professionali in materie nelle quali non ha un'adeguata competenza, tenuto conto della complessità della pratica e di ogni altro elemento utile alla suddetta valutazione.” Codice Deontologico - Art. 8 comma 5 (competenza, diligenza e qualità delle prestazioni) “L’adempimento degli obblighi di formazione professionale continua, secondo quanto previsto dai regolamenti emanati dal Consiglio Nazionale e dagli Ordini Locali, costituisce obbligo del professionista per il mantenimento della sua competenza professionale, ma non lo esonera dalle ulteriori attività formative, con particolare riferimento ai settori di specializzazione e a quelli di attività prevalenti,rese necessarie dalla natura degli incarichi professionali assunti, al fine di adempiere a quanto disposto dal comma 1 del presente articolo” Codice Deontologico - Art. 8 comma 5 (competenza, diligenza e qualità delle prestazioni) .ma la formazione è davvero utile o è solo un obbligo per un commercialista? In un contesto di globalizzazione, digitalizzazione, concorrenza elevata, competizione è essenziale investire nella formazione e nell’apprendimento permanente non solo per esercitare la professione, ma anche per saper cogliere le nuove opportunità 25 Regolamento per la formazione professionale continua - art 1 (Definizione e obiettivi della Formazione Professionale Continua) Presupposto per la correttezza, la qualità e il pregio della prestazione professionale Svolta nell’interesse dei clienti e a garanzia dell'interesse pubblico Indispensabile per cogliere nuove opportunità di crescita professionale e nuove opportunità lavorative cererieenel facciamo il punto sui Caratteri distintivi del Dottore Commercialista - Tirocinio - Esamedistato - . Codice deontologico - Formazione Professionale Continua - Assicurazione RC obbligatoria Documenti emanati dal CNDCEC - Regolamento Formazione Professionale Continua (aggiornamento 15.8.2019) - Elenco materie formazione - Elenco piattaforme e.learning idonee alla erogazione della FPC Regolamento della Formazione Professionale Continua emanato dal Consiglio Nazionale LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA E’ OBBLIGO GIURIDICO E DEONTOLOGICO PER GLI ISCRITTI NELL’ALBO La FPC comprende: - Aggiornamento relativo alle materie oggetto dell'attività professionale (seminari, convegni, videoconferenze) - Formazione finalizzata all'acquisizione di competenze specialistiche per un miglior esercizio della professione (corsi di alta formazione) - Attività formative particolari Regolamento della Formazione Professionale Continua Principali attività formative particolari: - Relazioni agli eventi formativi approvati dal Consiglio Nazionale - Pubblicazioni di natura tecnico-professionale su argomenti compresi nell’Elenco delle materie oggetto di attività formative - Docenze presso università e istituti tecnici nelle materie comprese nell’Elenco delle materie oggetto di attività formative 26 Partecipazione alle commissioni per gli esami di Stato per l'esercizio della professione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile e per l'esame per l’iscrizione al registro dei revisori legali Partecipazione alle commissioni di studio del Consiglio Nazionale, degli Ordini territoriali e loro Fondazioni Partecipazione alle commissioni di studio degli organismi nazionali e internazionali a cui aderisce il Consiglio Nazionale Relazioni nelle scuole di formazione per praticanti approvate dal Consiglio Nazionale Regolamento della Formazione Professionale Continua Periodo formativo e crediti professionali Il periodo della FPC è triennale Il credito formativo (CFP) è l’unità di misura per valutare l'assolvimento dell'obbligo formativo (in genere 1 ora = 1 credito) L’attività formativa può essere organizzata anche da Associazioni di iscritti e da altri soggetti autorizzati dal Consiglio Nazionale (acquisito il parere vincolante del Ministero della Giustizia) Esistono norme particolari per la formazione a distanza e l’attribuzione dei relativi crediti Regolamento della Formazione Professionale Continua Assolvimento dell’obbligo formativo Acquisire 90 CFP nel triennio con un minimo di 20 CFP all’anno di cui 3 crediti annuali da attività formative aventi ad oggetto l'ordinamento, la deontologia, i compensi, l’organizzazione dello studio professionale, la normativa antiriciclaggio e le tecniche di mediazione Documentare l’attività formativa svolta (autocertificazione) Esibire all'Ordine la documentazione comprovante l'assolvimento dell'obbligo formativo per il triennio Per i nuovi iscritti l'obbligo formativo decorre dall'anno successivo a quello di iscrizione Elenco delle materie oggetto delle attività formative (emanato dal Consiglio Nazionale) -CONOMICO-AZIENDALI..... TERRITORIALI 6 €12 IREGOLAMENTI E LE LIQUIDAZIONI DI AVARIE 7 D MATERIE GIURIDICHE 27 Cosa significa digitalizzare la propria azienda o il proprio studio? La digitalizzazione è un nuovo modello di fare impresa, un modello che punta sull'innovazione. Da una parte consiste nel trasferimento di dati, dal cartaceo ai computer che permette di gestirli in modo rapido e sicuro. Infatti, grazie alla digitalizzazione sono stati eliminati documenti e archivi cartacei. Ma la digitalizzazione non è solo questo. È un processo che porta una serie di cambiamenti di natura tecnologica, organizzativa, sociale e culturale, creativa e manageriale. Questo processo ha impatto sull’intera organizzazione dell'azienda o dello studio e può essere affrontato attraverso i giusti metodi e gli strumenti adeguati. La rivoluzione digitale riguarda il futuro di tutte le imprese e le attività professionali nel mondo. Tutto ciò avviene in ogni settore trasformando non solo le comunicazioni e gli scambi di informazioni, ma anche i processi aziendali e di studio. DIGITALIZZAZIONE OPPORTUNITA’ O MINACCIA PER GLI STUDI? di cosa si occupa il commercialista? Le attività svolte dal dottore commercialista (art 1 D Lgs 139/2005 - Ordinamento Professionale) - Gestione contabile e fiscale - Assistenza tributaria - Consulenza societaria - Consulenza aziendale - Gestione e liquidazione di patrimoni - Consulenza finanziaria - Finanza agevolata - Revisione legale e collegi sindacali Ma anche - Consulenza strategica a start up - Controllo di gestione, consulenza gestionale e strategica - Consulenza a privati e famiglie - Consulenza giuslavoristica - Consulenza in materia di fiscalità internazionale e internazionalizzazione ed anche funzioni ausiliarie su incarico di un organo della PA (es. l'Autorità Giudiziaria) - Curatore fallimentare, commissario giudiziale e commissario liquidatore nelle procedure concorsuali - Attività di mediazione - Vendita di immobili su delega del Giudice dell’esecuzione - Relazioni di attestazioni di accordi di ristrutturazione, relazioni estimativa nei concordati preventivi - Gestore della crisi da sovra indebitamento e funzioni a sostegno di organi della PA (Agenzia Entrate), su richiesta dei clienti, di rilevante interesse pubblico 30 - Rilascio visti di conformità e intermediario per la trasmissione delle dichiarazione fiscali - Attività di attestazione prevista da leggi fiscali Un richiamo all’art.38 del Codice Deontologico: RAPPORTI CON | PUBBLICI UFFICI 1.Nei rapporti con i magistrati, i membri delle commissioni tributarie e i funzionari della pubblica ‘amministrazione, il professionista si comporta con rispetto delle pubbliche funzioni, senza assumere atteggiamenti in contrasto con la propria dignità professionale e all’insegna del reciproco rispetto. 2. Il professionista che sia in rapporti di parentela o amicizia o familiarità con i soggetti di cui al primo comma non deve utilizzare, né sottolineare, né vantare tale circostanza al fine di avvantaggiare l'esercizio della propria attività professionale. Le attività svolte dal dottore commercialista Aree di specializzazione Fonte: Fondazione Nazionale Commercialisti — Indagine statistica 2018 Contabilità e bilancio Consulenza e pianificazione fiscale 55,2% Revisione legale e controllo di legalità 54% Valutazione d'azienda 41,1% Contenzioso tributario 38,5% Crisi di impresa 18% Enti del terzo settore 15,7% Enti locali 143% Economia e fiscalità del lavoro 13,4% Funzioni giudiziarie 13,2% Corporate governance (amm.ne di impresa) 94% Nessuna tra quelle indicate sopra 13% Le funzioni sussidiarie: gli adempimenti antiriciclaggio La normativa antiriciclaggio impone ai professionisti l'obbligo di segnalare le operazioni sospette di riciclaggio/finanziamento del terrorismo all'Autorità di vigilanza (UIF) Funzione sussidiaria di rilevante interesse pubblico, lo Stato chiede infatti ai professionisti di anteporre al rapporto fiduciario con il cliente il ruolo di collaborazione attiva nel contrasto a questi gravi illeciti Sono previste pesanti sanzioni per i professionisti in caso di inadempimento degli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio L'esercizio dell’attività professionale presuppone l’esistenza di una «organizzazione materiale e personale» che implica: - Rispetto normativa GDPR - Rispetto normativa antiriciclaggio - Qualifica di intermediario abilitato - Rispetto normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro - Assicurazione professionale RC - Software gestionale per gestione contabile, dichiarativi, gestione studio e controllo di gestione dello studio 31 Gestione operativa dello Studio: un esempio Fasi operative per acquisizione nuovo cliente o nuovo incarico professionale: - Redazione preventivo /mandato professionale - Verifica anti-riciclaggio - Verifica normativa privacy (GDPR) - Effettuazione prestazione - Registrazione tempi e attività svolte nel rapportino/timesheet - Consuntivazione e parcellazione Un richiamo all’art. 21 del Codice Deontologico: ACCETTAZIONE DELL’INCARICO. Prima di accettare un incarico professionale da un cliente, il professionista deve valutare se tale accettazione possa dar luogo a violazione dei principi espressi dal presente Codice quali, a titolo esemplificativo, il sospetto coinvolgimento del cliente in attività illegali. 2. Alla luce della disamina compiuta e della possibilità o meno di assumere le misure necessarie ad impedire che l'accettazione dell'incarico dia luogo a violazioni da parte del professionista, questo deve informare tempestivamente il cliente della propria decisione di accettare o non accettare l’incarico. 3. Il professionista che accetta un incarico deve assicurare la specifica competenza richiesta e anche un'adeguata organizzazione dello studio. 4. Il professionista all'atto dell’accettazione dell’incarico informa il cliente dei rispettivi diritti e doveri nonché gli dà notizia della esistenza del Codice Deontologico della Professione. ritorniamo a parlare di digitalizzazione Cosa comporta il processo di digitalizzazione? - Automatizzazione dei processi relativi alle attività tradizionali (contabilità, adempimenti...) - Eliminazione dei documenti cartacei (Studio paperless) - Ricorso alla archiviazione ottica sostitutiva per libri e registri obbligatori, dichiarazioni fiscali, ecc - Possibilità di ricorso a nuove modalità di lavoro (smart working...) - Maggiore utilizzo di strumenti quali Web meeting, webinar, ...... - Implementazione del Knowledge- networking (uso piattaforme per la condivisione dei documenti) - Utilizzo di strumenti per la condivisione e archiviazione dei documenti interni dello studio Quale è o sarà l'impatto dell’intelligenza artificiale IA negli studi professionali? L’IA porterà ad una diminuzione del numero degli studi ed in genere dell’attività dei commercia L’IA potrà automatizzare alcuni processi (ad esempio i processi di riconciliazione degli estratti conto bancari identificando gli errori o le anomalie). Il ricorso all’IA potrà aumentare il valore economico dell'attività professionale, liberando la stessa dalle mansioni più ripetitive e a basso valore aggiunto. Come gestire il cambiamento? LIETI » omEmO (toc Le persone restano al centro dei processi aziendali dello Studio. La tecnologia è lo strumento che consente di lavorare meglio ed in maniera più efficace. Ruolo fondamentale dei partner tecnologici dello Studio 32 OPERARE IN RETE/AGGREGARSI può portare dei vantaggi soprattutto per gli studi più piccoli Si può ricorrere a soluzioni che consentono di mantenere l’autonomia del professionista quali - Reti informali (associazioni culturali, gruppi di lavoro, gruppi di studio, ecc) - Reti formalizzate/network A | Network/rete tra \ professionisti Si può anche ricorrere a soluzioni più strutturate e complesse quali - studi associati - studi associati multidisciplinari - società tra professionisti (STP) Studio Studio individuale associato Fattori che favoriscono le aggregazioni tra studi - passaggio generazionale dello studio (necessità di pianificare una exit strategy) - ampliare la dimensione quantitativa e qualitativa dello studio (crescere aggregandosi) al fine di affrontare al meglio i cambiamenti in corso Quali sono i vantaggi nelle aggregazioni - Ampliamento offerta servizi ai clienti (si sfruttano le specializzazioni dei vari professionisti per soddisfare tutte le richieste del cliente) - Implementazione comunicazione verso i clienti (newsletter, sito internet, social network, tutorial, video, ecc) - Condivisione di conoscenze, esperienze, network - Efficienza e riduzione costi di studio grazie alle economie di scala - Centralizzazione prestazioni a basso contenuto professionale - Miglioramento livello qualitativo dei collaboratori(corsi di formazione , scambio di informazioni) Punti critici delle aggregazioni (studi associati e STP) - Condividere una strategia comune - Individuare i criteri di remunerazione tra associati > Stabilire la ripartizione delle quote tra i soci - Stabilire la governance - Individuare la piattaforma informatica/software gestionale/partner tecnologico > Individuare la forma giuridica, denominazione, logo 35 - Stabilire le regole in caso di recesso, morte, ecc Perché una aggregazione funzioni occorre che ci sia - condivisione del progetto - Compatibilità di carattere, mentalità, valori, stile... - coinvolgimento di dipendenti e collaboratori attraverso una corretta comunicazione interna > - adozione di procedure ben definite LE SOCIETA’ TRA PROFESSIONISTI Normativa Con la Legge di Stabilità 2012 (L. 12.11.2011, n. 183) e la successiva modificazione (L. 27/2012) è stata ‘ammessa per i professionisti la possibilità di esercitare l’attività professionale in forma societaria. | motivi sono da ricercare nella vastità e nella rapida evoluzione delle competenze richieste al singolo professionista, ma anche nell’incremento degli investimenti necessari per intraprendere la professione, nonché nella necessità di allinearsi con gli altri paesi europei dove da tempo esistevano discipline specifiche per le società tra professionisti. Con la pubblicazione del Decreto del Ministero della Giustizia n. 34/2013 è stata completata la disciplina delle STP di cui all’art. 10 della Legge 183/2011. Nello specifico: - Sono stati designati i criteri e le modalità affinché l'esecuzione dell'incarico professionale sia eseguito solo dai soci in possesso dei requisiti per l'esercizio della professione; - È stata resa obbligatoria la designazione del socio professionista da parte dell'utente; - Sono state individuate le incompatibilità; - È stata richiesta l'osservanza del codice deontologico e la soggezione della STP al regime disciplinare dell'ordine. La società tra professionisti è la società costituita secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del Libro V del codice civile e alle condizioni previste nell’art. 10, commi 3-11 della Legge n. 183/2011, avente ad oggetto l'esercizio di una o più attività professionali per le quali sia prevista l'iscrizione in appositi albi o elenchi regolamentati nel sistema ordinistico La costituzione può avvenire sotto forma di: - società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice); - società di capitali (società a responsabilità limitata, società per azioni,società in accomandita per azioni). - Cooperative (purché abbiamo almeno di 3 soci anziché 9 come previsto dalla regola generale ). Si prevede espressamente anche la costituzione di società multidisciplinari, costituite cioè per l'esercizio di una pluralità di attività professionali (ad esempio STP tra ingegneri, consulenti del lavoro e dottori commercialisti) I Soci, una volta individuato il tipo di società da adottare, dovranno applicare le regole stabilite dal Codice Civile per quest’ultimo fissate con gli adattamenti che tengano conto della disciplina speciale prevista per le STP dalla L. 183/2011 e dal regolamento attuativo. 36 In particolare l’atto costitutivo deve prevedere che la STP svolge in via esclusiva attività professionale e non attività di impresa. | professionisti possono partecipare soltanto a una società e sono tenuti all'osservanza del proprio codice deontologico, mentre la società è soggetta al regime disciplinare dell'Ordine al quale risulti iscritta sulla base della sede sociale atto costitutivo Nell’atto costitutivo devono necessariamente essere indicati i seguenti elementi: 1. Sede sociale (rilevante per la determinazione dell’Ordine di appartenenza); 2. Denominazione o ragione sociale (deve necessariamente contenere l'indicazione «società tra professionisti»;) 3. Soci(soci professionisti iscritti a Ordini, soci investitori e soci per prestazioni tecniche; 4. Oggetto sociale (esercizio in via esclusiva dell’attività professionale); 5. Conferimento e l'esecuzione dell'incarico; 6. Polizza assicurativa. ISOCI La STP può svolgere attività di revisione legale? Sì, a patto che i soci professionisti siano iscritti sia all'Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sia al Registro dei Revisori Legali La STP può essere sottoposta a fallimento? Secondo un recente Decreto del Tribunale di Forlì la STP non è fallibile perché non svolge attività di impresa commerciale Sembra prevalga quindi la natura intrinsecamente non commerciale dell'attività professionale sulla natura oggettivamente commerciale della forma societaria La STP può essere unipersonale? E’ possibile la costituzione di una STP secondo il modello della spa o della srl unipersonale. L'unico socio deve essere un professionista iscritto al relativo Albo di appartenenza. Con riferimento ai soci : - È ammessa la partecipazione in qualità di soci dei soli professionisti iscritti ad Ordini, Albi e Collegi, nonché dei cittadini degli Stati membri dell’Unione europea, purché in possesso del titolo di studio abilitante. Sono ammessi anche i soggetti non professionisti, ma soltanto per prestazioni tecniche o per finalità di investimento. - I soci di capitale devono essere in possesso di specifici requisiti di onorabilità - L’esecuzione dell'incarico professionale conferito alla società deve essere eseguito solo dai soci professionisti; - La designazione del socio professionista che esegue l’incarico conferito alla STP può essere compiuta dal cliente (dopo che la Stp ha informato lo stesso cliente dei soci componenti la società), in mancanza di tale designazione, il nominativo del professionista deve essere previamente comunicato per iscritto al cliente, il quale resta libero di valutare la scelta fatta. - . Devono essere definite le modalità di esclusione dalla società del socio cancellato dal rispettivo Albo con provvedimento definitivo. - isoci professionisti devono avere i 2/3 dei tti di voto (a seguito interpretazione AGCM non è più richiesta la maggioranza sia per teste che per quote di partecipazione al capitale sociale) 37 Declinazione deontologica dell’u DEONTOLOGIA E TECNOLOGIA TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Definizioni. Articolo 2. Contenuto del Codice Articolo 3 Ambito di applicazione. Articolo 4 Potestà disciplinare Articolo $ Interesse pubblico. Articolo 6 Integrità. Articolo 7. Obiettività.... Urticolo 8 Competenza, diligenza e qualità delle prestazioni. Articolo 9. Indipendenza Articolo 10 Riservatezza Articolo 11. Comportamento professionale. 10 novembre 2020 izz0 della tecnologia nell’esercizio della professione Articolo 12 Prestazioni del professionista all'estero e prestazioni del prefczionis straniero in Italia Articolo 13 Esercizio della professione in cooperazione con terzi Articolo 14 Responsabilità professionale TITOLO Il - RAPPORTI PROFESSIONALI APO 1 — RAPPORTI CON I COLLEGHI Articolo 1$ Collaborazione tra colleghi Articolo 16 Subentro ad un collega Articolo 17 Assistenza congiunta allo stesso cliente. Articolo 18 Assistenza a clienti aventi interessi in conflitto con clienti assistiti da altro professionista... sirtcolo 19 Corrispondenza va colleghi — RAPPORTI CON I CLIENTI *iricolo 20 Principi generali Articolo 21 Accettazione dell'incarico. Articolo 22 Esecuzione dell'incarico Articolo 23 Rinuncia all'incarico Articolo 24 Fondi dei clienti, garanzie e prestiti ‘Articolo 25 Compenso professionale APO 3-— RAPPORTI CON GLI ENTI ISTITUZIONALI DI CATEGORIA. Articolo 26 Elettorato amivo Articolo 27 Elettorato passivo Articolo 28 Incarichi istituzionali Articolo 29 Rapporti con gli Ordini e Consigli di Disciplina locali e il Consiglio Nazionale. Articolo 30 Rapporti con la Cassa Nazionale di previdenza. ART. 6 INTEGRITA” CAPO 4 - RAPPORTI CON COLLABORATORI E DIPENDENTI. Articolo 31 Rapporti con collaboratori n “Articolo 32 Remunerazione dei dipendenti. 11 “Articolo 33 Rispetto della riservatezza “Articolo 34 Collaboratori di altri professionisti. CAPO 5 — RAPPORTI CONI TROCINANTI. 13 Articolo 35 Doveri del professionista “Articolo 36 Obblighi del tirocinante. 14 “Articolo 37 Trattamento economico e durata del tirocinio I4 CAPOG- ALTRIRAPPORTI a Articolo 38 Rapport con i pubblici ufici 14 Articolo 39 Rapporti con la stampa. 15 Articolo 40 Rapporti con altre professioni 15 de ‘TITOLO HI - CONCORRENZA 17 Articolo 41 Utilizzo di cariche pubbliche Articolo 42 Esercizio abusivo dell'attività professionale... n “Articolo 43 Divieto di intermediazione. î 18° Articolo 44 Informazione e pubblicità informativa. 19 TITOLO IV - DISPOSIZIONI TRANSITORIE 20 Articolo 45 Entrata în vigore. 1. Il professionista deve rispettare e osservare leggi, norme e regolamenti e deve agire con integrità, onestà € correttezza in tutte le sue attività e relazioni, sia di natura professionale, sia di natura personale, senza fare discriminazioni di religione, razza, etnia, nazionalità, ideologia politica, sesso ‘0 classe sociale. 2. Il professionista non deve essere in alcun modo associato con dichiarazioni, comunicazioni o informative, a chiunque indirizzate, fre non rispondano a Verità, pvvero che fontengano miormazioni) ovvero che omettano informazioni fondamentali al fine di evitare di fuorviare il destinatario delle suddette comunicazioni. 3. Il professionista deve evitare di perseguire utilità non dovute e deve adempiere regolarmente alle obbligazioni assunte nei confronti del cliente o di terzi in genere. Costituisce violazione dei doveri professionali il mancato, ritardato o negligente compimento di atti inerenti al mandato o alla nomina. COMUNICARE devono fori - Siti web (extranet) - CMS (contentmanagement system (WCMS / DCMS / etc) - Ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO: search engine optimization) - social network e le comunità on line - 63% degli studi utilizza SN - 9% degli studi fornisce consulenza on line - Strumenti multimediali, video sharing e piattaforme di giochi - lblog - Chat Bot: pop up robotizzate. Il presidio è difficile 40 - Reti intranet - knowledge management - Le tecnologie della comunicazione - Voice Over IP (VoIP) - Teams/Zoom / Gotomeeting - Messaggistica istantanea ART 10 RISERVATEZZA T_Il professionista, fermi restando gli obblighi def segreto professionale e di tutela dei dati personali) revisti dalla legislazione vigente,] deve mantenere l’assoluto riserbo e la|riservatezza delle] informazioni acquisite nell'esercizio della professione e non deve diffondere tali informazioni fd alcuno salvo che egli abbia il diritto VII dovere di comunicaule in conformità alla legge] 2. Le informazioni acquisite nell'esercizio della professione non possono essere utilizzate per ottenere alcun vantaggio personale del professionista 0 3. Il professionista vigilerà affinché il dovere di riservatezza sia rispettato anche dai suoi tirocinanti, dipendenti e collaboratori. Privacy e GDPR GDPR: General Data Protection Regulation Regolamento Ue 2016/679: - principi di liceità, correttezza, trasparenza nella raccolta dei dati - i dati devono essere esclusivamente esclusivamente quelli strettamente necessari, pertinenti ed adeguati a svolgere la finalità per cui sono stati richiesti; - devono essere adottate le misure necessarie per aggiornarli o rettificarli tempestivamente al bisogno - devono essere conservati esclusivamente per il tempo necessario ad espletare l’incarico conferito (salvo il tempo ulteriore necessario a rispettare le norme amministrative) - devono essere adeguatamente protetti. DUE CASI FREQUENTI 1. singolo professionista che raccoglie e tratta dati personali esclusivamente per finalità connesse al servizio che gli è stato richiesto da parte del cliente 2. professionista, che vuole utilizzare il sito web dello studio a scopo informativo e di acquisizione di clientela Lo studio deve essere dotato di tutti quegli strumenti tecnici e organizzativi adeguati e proporzionati al tipo di dati trattati, alla finalità del trattamento, alle modalità, al contesto organizzativo e ai rischi potenziali che il trattamento può provocare sui diritti e le libertà degli interessati, misure che consentano di garantire, l'integrità dei dati personali trattati e la disponibilità, dei sistemi utilizzati nonché un elevato grado di protezione dei dati stessi. BEST PRACTICE Meccanismi che permettano di evitare accessi abusivi ai dati, alterazioni o modifiche degli stessi, cancellazioni, divulgazioni non autorizzate o violazioni di altro tipo. Protezione da malware e attacchi esterni - programmi anti-virus - sistemi di protezione contro malware/spyware - Software anti-spam 41 - software anti-phishing - firewall hd/sw Backup Password Chiavette criptate Mantenimento dei sistemi operativi aggiornati FATTURA ELETRONICA E’ una fattura ai sensi dell'articolo 21, comma 1, del DPR 633/72 ed è la sola tipologia di fattura valida nei confronti: - delle Pubbliche Pubbliche Amministrazioni dal Amministrazioni dal 6/6/2014 - di qualunque soggetto passivo Iva dall’1/1/2019 Caratteristiche: - contenuto in XML (eXtensible Markup Language) - autenticità dell'origine e integrità del contenuto garantite dall’apposizione della firma digitale Tempo di elaborazione della fattura Simulazione su 10.000 fatture registrate (dati 2012) - Cartacea: 1’54” - Elettronica non strutturata (pdf): 1’05” - Elettronica strutturato (xml): 23”46 Flusso fatturazione elettronica attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) Flusso d'invio e ricezione della fattura AZIENDA 8 1 ERP O Portale Q xML O PDF Conservazione sostituiva Procedura informatica, regolamentata dalla legge italiana, in grado di garantire nel tempo la validità legale di un documento informatico. La conservazione sostitutiva equipara, sotto certe condizioni, i documenti cartacei con quelli elettronici e permette alla PA e alle aziende di risparmiare sui costi di stampa, stoccaggio e archiviazione. Rappresenta lo strumento alternativo alla gestione della carta, garantendo l'opportunità di snellimento dei volumi ed efficacia dei processi documentali. Processo di conservazione dei documenti informatici Delibera del Cnipa del 19 febbraio 2004 La conservazione sostitutiva di documenti informatici e, eventualmente, anche delle loro impronte, avviene attraverso la memorizzazione in supporti idonei (anche 42 Art. 13 Esercizio della professione in cooperazione con terzi 1. Il professionista che eserciti la professione o che eroghi, anche occasionalmente prestazioni professionali in collaborazione con soggetti non appartenenti alla professione, siano essi iscritti 0 AIbi 0 elenchi sonali. dovril acceriar. a meno ad altri Albi o elenchi professionali, dovrà acceriarsi jc he questi adoitino comporiamenti improntati al reciproco rispetto. L'economia della conoscenza A partire dagli anni ’70 - riforma fiscale (c.d. “Riforma Visentini” del 1971) - dati: dai registri cartacei ai pc,ai server per finire al cloud e all’A.l. - economia della conoscenza Una panoramica Panoramica dell’integrazione tra sistemi per la gestione integrata dei documenti e dei contenuti e dei sistemi per la gestione della conoscenza in uno studio di dottori commercialisti ed esperti contabili Panoramica dell’integrazione tra sistemi per la gestione integrata dei documenti e dei contenuti e dei sistemi per la gestione della conoscenza in uno studio di dottori commercialisti ed esperti contabili Gestione integrata dei documenti, dei contenuti e della conoscenza EIN AT] pater SAS A zioni a livello del Nec PRE EN E EI) e EE AR cc Gestione degli Te SA Posta elettronica Ml % (247 E 210] Pe ie] AIA Governance e Portale ci Checklist Lettere e ti aziendali IRENE ortale clienti |] rrocedurali SELE PARATI consolidati Deer ici 45 Art. 15 Collaborazione tra colleghi i Tealt tenza reciproca. Costituiscono manifestazioni di cortesi puntualità, la tempestività e la sollecitudine nei rapporti con i colleghi. Costimi: su deve comporiasi con i colleghi con coneilezza studio di altro collega, che ne faccia richiesta all'Ordine, per temporaneo impedimento dovuto a ti «li salute, maternità, paternità, affido ovvero oggettiva difficoltà. 2. Il professionista non può usare espressioni sconvenienti ed offensive nello svol dell'attività professionale, nemmeno per ritorsione nei confronti del comportamento scorretto di colleghi o di terzi. 3. Il giovane professionista deve trattare con riguardo il collega più anziano, il quale, con suggerimenti e consigli, può rappresentare una guida ed un esempio nell'esercizio della professione 4. Il professi ta deve astenersi dall’esprimere giudizi o dall’avviare azioni suscettibili di nuocere alla reputazione dei colleghi, senza fondato motivo. Non possono pertanto essere mossi addebiti di responsabilità disciplinare ai colleghi che avviano azioni risarcitorie contre altri colleghi, se i primi, sentite le giustificazioni dei secondi, destinatari dell'azione, hanno adeguatamente argomentato c documentato il rapporto di causalità tra la condotta e il danno che si vuole risarcito. 3. Il professionista deve, in ogni caso, astenersi da inizi in modo scorretto un cliente assistito da altro collega. ive o comportamenti tendenti ad acquisire 6. Il presente articolo si applica anche con riferimento ai rapporti tra colleghi all'interno di una società ne costituite rispettivamente, secondo modello societario o associativo già vigenti alla data di entrata in vigore della legge 12 novembre 2011 n. 183 0 di una società tra professionisti costituita ni sensi dell’articolo 10 della stessa legge. 7. Qualsiasi corrispettivo versato o ricevuto da un professionista deve essere correlato a una prestazione effettivamente svolta. La sola indicazione ad un cliente del nome di un collega 0 di un jionista non può essere considerato come tale. Sono fatti salvi i pagamenti effettuati tra i per la cessione dello studio professionale ovvero di elementi, anche immateriali. Art. 19 Corrispondenza tra colleghi 1. Il professionista | non può divulgare scritti o |informazioni riservate ricevute] anche accasionalmente, da un collega o da altri professionisti. 2. Il professionista non può divulgare 0 registmre una conversazione, senza il consenso del collega 2, se si tratta di frudio/video conferenze. [senza il consenso di tutti i partecipanti. In caso di comunicazioni a distanza deve rendere nota agli interlocutori l'eventuale partecipazione di terzi. Posta Elettronica Certificata PEC Simile alla posta elettronica standard con alcune caratteristiche di sicurezza e di certificazione della trasmissione che rendono i messaggi opponibili a terzi Stesso valore legale di una raccomandata A/R Non è uno standard riconosciuto a livello internazionale Permette - Invio di ordini, contratti, fatture anche elettroniche (tramite SDI) - Sollecito pagamenti e messa in mora - Convocazioni di Consigli, Assemblee, Giunte - Notifiche e depositi Contenzioso Tributario - Gestione delle comunicazioni ufficiali all'interno di organizzazioni articolate o a "rete" (franchising, agenti, eccetera) - Integrazione delle trasmissioni certificate in altri prodotti come ERP, paghe e stipendi, protocollo, gestori documentali, workflow 46 Flussi PEC dominio di Posta dominio di Posta Certificata Mittente Busta di Trasporto Certificata Destinatario {punt di cazione) Kpanto 2 Gestore di PEC del Mittente — o. i 5 7 punto di consegna ta li ‘è Mittente n Destinatario Domicilio digitale DAL 1 OTTOBRE LA PEC è DOMICILIO DIGITALE l'articolo 37 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (c.d. decreto “semplificazioni”)* ha introdotto un sistema sanzionatorio per le ipotesi di inadempimento da parte degli iscritti dell'obbligo di comunicazione all'Ordine del proprio indirizzo di posta elettronica certificata (a seguito del d.1. semplificazioni “domicilio digitale”), obbligo stabilito - come è noto - dall'art. 16 del decreto-legge 185/2008? . È stato previsto che il professionista che non comunichi il proprio indirizzo pec (“domicilio digitale’? all’ di appartenenza sia soggetto a diffida ad adempiere all'obbligo di comunicazione entro 30 giornil dalla diffida e che, in caso di mancata ottemperanza, l'iscritto venga sospeso fino alla comunicazione del domicilio digitale. Nei confronti degli iscritti che non abbiano comunicato al Tuo Ordine il proprio indirizzo pec Ti invito, pertanto, a formulare apposita diffida ad adempiere all'obbligo entro 30 giorni dalla ricezione della stessa, informando altresì che in caso di mancata ottemperanza entro il suddetto termine il Consiglio dell'Ordine provvederà alla segnalazione dell'inadempimento al Consiglio di Disciplina al fine dell'apertura del procedimento disciplinare per l'irrogazione della sanzione della sospensione fino alla comunicazione del domicilio digitale, come previsto dal decreto-legge 76/2020 in vigore dal 16 luglio scorso. Ti ricordo, infine, che la comunicazione della pec da parte degli iscritti, oltre a costituire un obbligo di legge posto a carico dei professionisti, è strumentale all'adempimento da parte dell'Ordine degli obblighi legati alla conoscibilità degli indirizzi pec, in particolare la pubblicazione dell’ elenco riservato consultabile in via telematica dalle pubbliche amministrazioni e la trasmissione dei dati al registro INI-PEC, obblighi la cui reiterata inadempienza costituisce motiva di scioglimento e di commissariamento dell'Ordine ad opera del Ministero vigilante (art. 16, comma 7-bis, d.l. 185/2008). Informativa n.98/2020 del 31/08/2020 del CNDCEC Interoperabilità PEC Interoperabilità P.E.C., e-mail normale e altri sistemi di spedizione Raccoman- | Corriere E-mail PE.C. | dara AR. | espresso |tradizional ata AR. espresso |tradizionale Uso da casa c/o ufficio sì no si si Valore legale sì sì no no Consegna immedia sì no no sî Certificazione spedizione sì sì sì no Avviso ricezione sì sì sì no Conservazione ricevuta sì sì sì no Inalterabilità contenuto sì sì sì no 47 Spesa degli studi in tecnologie informatiche nel 2019 HM cc MM<1.000€ [MI 1.000€ - 3.000€ BI 3.000€ - 10.000€ ERI >10.000€ Q: Quanto ha speso lo Studio nel 2018 în tecnologie informatiche? Base empirica: 3166 Studi di Professionisti Finalità IT rilevate da Osservatorio.net Gestione interna migliorare il governo dello Studio * eliminare le inefficienze e aumentare la produttività sviluppare nuovi modelli organizzativi (mobile e cloud) aiutare la marginalità in quanto aumenta l'efficienza * erogare nuovi (innovativi ?) servizi per i clienti Relazioni esterne ‘servire nuove fasce di clientela * migliorare la relazione con i clienti ‘ampliare la visibilità sul mercato fidelizzare la clientela * aumentare le entrate dello Studio 50 La tecnologia negli studi 2019 ® Micro = Piccolo si Medio Grande La tecnologia negli studi 2018 Tecnologia negli Studi Firma elettronica Archivio digitale del documenti ERI 1 SII 139 Portale per la condivisione di attività xk m169% i III 7-5 VOROMTT: RISCOSSI © el Software per la gestione dei crediti IFMN:13960 SIMNF “NM Base empirica: 3220 Studi di Professionisti HI Gis presente SEI interessati MI Non s0 cos'è Dati, dati, dati: l'umanesimo digitale per i Professionisti 08.05.19 IM sopiD19 La tecnologia quale ausilio alla redditività degli studi Andamento della redditività e adozione di tecnologie cl 53% Andamento della redditività a Aumento superiore al 10% HEI Aumento tra lo 0%e il 10% Redditività a Diminuzione tra lo 0% e il 10% HE Diminuzione superiore al 10% BASSA MEDIA ALTA Innovatività delle tecnologie utilizzate dallo Studio 51 Fattori abilitanti l'investimento in tecnologia Quali sono i fattori che incoraggiano 0 scoraggiano a investire in nuove tecnologie? Agevobi I 25%] Mancanza di agevolazioni Ridotto Payback 3% Elevato Payback Time Richiesta dalla dientela Ei Clienti poco propesitivi fighi normativi Normativa poco chiara Efficienza dello Studio Alti tempi di apprendimento Confronto con alti Stud Nessun gap coi colleghi Mgsoramento dei servi offer. TI FICO centiprcopropesia nove Creazione di nuovi servizi RT] Clienti poco propensi a nuovi servizi Consigio dl omitore diseriiT | 2% 3% [I] Fornitori suggeriscono di aspettare Scelta deltitolare RINRFT3TI 7% [BB] ritotare restio al cambiamento mPro 50 m Contro Base empirica: 3235 Studi i Professionisti Software per redazione bilanci e situazioni e nota integrativa e relazione sulla gestione * altre relazioni della sua attività. e generare voci di libro giornale e facilitazione nell'immissione dei dati contabili = interfacce che scaricano ed elaborano gli estratti conto bancari e libro cespiti per registrare i cespiti dei clienti e calcolarne l'ammortamento e Cedolini paghe on line * SaaS (Software as a Service) su web per la condivisione dei dati e XBRL “eXtensible Business Reporting Language” Software per le dichiarazioni fiscali Tutti i dichiarativi annuali / infrannuali e Unico PF SP SC ENC 730 (precompilato) e Irap e Iva e 770 e Modelli Intrastat è Istanze di rimborso (click day) e Comunicazione Polivalente (acquisti da paesi balck list, elenco clienti/fornitori) e Dichiarazioni d'intento * Comunicazione dei beni d'impresa utilizzati da soci o famigliari * Registrazione dei contratti di locazione e Trasmissione telematica all’A.E. 52 - sfogliare una pratica cartacea può costituire un'operazione notevolmente più rapida che non scorrere un file PDF di grandi dimensioni; - il cartaceo può essere letto ovunque e in qualsiasi momento. Non c’è bisogno di batterie, si possono fare facilmente delle annotazioni ed è il supporto con il quale la maggior parte delle persone lavora da tutta una vita. 17 novembre 2020 Determinazione dei compensi professionali quale declinazione del concetto di deontologia Previdenza ed etica professionale La Prestazione Intellettuale Disciplinati dal Artt. 2229-2238 codice civile - Iscrizione in albi o collegi (2229): termini generici - Personalità della prestazione (2232) - Diritto al compenso (2233) - Responsabilità (2236) 2232: le prestazioni devono essere svolte personalmente dal professionista o avvalendosi da collaboratori ma comunque sotto la sua responsabilità Art. 2233 del Codice civile Il compenso, se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe o gli usi, è determinato dal giudice, sentito il parere dell’associazione professionale a cui il professionista appartiene. In ogni caso la misura del compenso deve essere adeguata all'importanza dell’opera e al decoro della professione Comma 1 dell’art. 2233 del Cc prevede: - In primo luogo, l’onorario deve essere scaturito dall'accordo delle parti - In subordine l'applicazione delle tariffe ove esistenti - Inultima istanza il ricorso al giudice Comma 2 dell’art. 2233 del Cc descrive l'entità del compenso - in ogni caso la misura del compenso deve essere adeguata ALL’IMPORTANZA DELL’ OPERA ed al DECORO DELLA PROFESSIONE. - la natura RETRIBUTIVA del compenso del professionista: successo dell’attività. Ha una rilevanza sociale, la prestazione ha un interesse per il cliente e in modo che non faccia disperdere risorse al cliente. Creare esternalità positive per un determinato contributo. AI professionista che svolge un lavoro con un intelletto (rispetto a chi usa un senso pratico) deve ricevere un onorario. QUALI ERANO LE FUNZIONI DELLA TARIFFA: La tariffa era uno strumento per: - la determinazione dei compensi (funzione di orientamento) - l’organizzazione del lavoro del professionista. - la “misura del valore” di una prestazione e quindi come STRUMENTO DI GARANZIA per il cliente stesso - igiovani dando valore alle proprie prestazioni - tutelareiterzi 55 La tariffa non era stabilita dalla categoria professionale ma dal Ministero della Giustizia. Era più facile definire il prezzo del lavoro. Es. Sottovalutare il valore economico delle mie prestazioni. Ma il realtà la valutazione era il valore peri clienti: valore dato da anni di studio. AI 2012 vengono abrogate le tariffe DECRETO LEGGE n°138 DEL 13 AGOSTO 2011 @ LEGGE DI CONVERSIONE N° 148 DEL 14 SETTEMBRE 20118 LEGGE N° 183 DEL 12 NOVEMBRE 2011 (LEGGE DI STABLITA') DECRETO LEGGE N° 124 GENNAIO 2012 @ LEGGE DI CONVERSIONE N° 27 DEL 24 MARZO 2012 q DECRETO MINISTERIALE N° 140 20 LUGLIO 2012 D.P.R. 7 AGOSTO 2012 N° 137 L. 22 MAGGIO 2017, N. 81, ART.1 La riforma 2012 degli ordinamenti professionali Art. 9, D.L. 24.1.2012, n. 1, Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività: abrogazione delle tariffe professionali; definizione di un compenso pattizio per le prestazioni professionali mediante un preventivo di massima al cliente e conseguenti obblighi informativi in ogni caso la misura del compenso va adeguata all'importanza dell’opera definisce però le linee guida al cliente per determinare il compenso. Art. 9, D.L. 24.1.2012, n.1 1 Sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico. Ferma restando l'abrogazione di cui al comma 1, nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del Ministro vigilante, da adottare nel termine di 120 giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge di 10 termine di 120 giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Entro lo stesso termine, con decreto del Ministro della Giustizia di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze sono anche stabiliti i parametri per oneri e contribuzioni alle casse professionale e agli archivi precedentemente basati sulle tariffe. Il decreto deve salvaguardare l'equilibrio finanziario, anche di lungo periodo, delle casse previdenziali professionali. Le tariffe vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto continuano ad applicarsi, limitatamente alla liquidazione delle spese giudiziarie, fino alla data di entrata in vigore dei decreti ministeriali di cui al comma 2 e, comunque, non oltre il centoventesimo giorno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del 11 provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso è previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni TUTTE le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. 56 Al tirocinante è riconosciuto un rimborso spese forfettariamente concordato dopo i primi sei mesi di tirocinio. 5. Sono abrogate le disposizioni vigenti che per la determinazione del compenso del professionista, rinviano alle tariffe di cui alcomma 1 GLI EEMENTI ESSENZIALI Il compenso è pattuito al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico In ogni caso la misura del compenso: - deve essere adeguata all'importanza dell'opera - va pattuita indicando per le singole prestazioni TUTTE le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi La riforma 2012 degli ordinamenti professionali D.M. Giustizia 20.7.2012, n. 140, G.U. 22.8.2012, n. 195, in vigore dal 23 agosto 2012 > per la liquidazione dei compensi per le professioni regolamentate da parte di un organo giurisdizionale Dottori commercialisti: Capo III ed Allegato Il D.M. 140/2012, art. 1 1. L’organo giurisdizionale che deve liquidare il compenso dei professionisti di cui ai capi che seguono applica, in difetto di accordo tra le parti in ordine allo stesso compenso, le disposizioni del presente decreto. L'organo giurisdizionale può sempre applicare analogicamente le disposizioni del presente decreto ai casi non espressamente regolati dallo stesso. 2. Nei compensi non sono comprese le spese da rimborsare secondo qualsiasi modalità, compresa quella concordata in modo forfettario. Non sono altresì compresi oneri e contributi dovuti a qualsiasi titolo. | costi degli ausiliari incaricati dal professionista sono ricompresi tra le spese dello stesso. 3.1 compensi liquidati comprendono l’intero corrispettivo per la prestazione professionale, incluse le attività accessorie alla stessa. 4.Nel caso di incarico collegiale il compenso è unico ma l'organo giurisdizionale può aumentarlo fino al doppio. Quando l’incarico professionale è conferito a una società tra professionisti, si applica il compenso spettante a uno solo di essi anche per la stessa prestazione eseguita da più soci. 5.Per gli incarichi non conclusi, o prosecuzioni di precedenti incarichi, si tiene conto dell’opera effettivamente svolta. 6.L’assenza di prova del preventivo di massima di cui all'articolo 9, comma 4, terzo periodo, del decreto- legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, costituisce elemento di valutazione negativa da parte dell’organo giurisdizionale per la liquidazione del compenso. 7. In nessun caso le soglie numeriche indicate, anche a mezzo di percentuale, sia nei minimi che nei massimi, per la liquidazione del compenso, nel presente decreto e nelle tabelle allegate, sono vincolanti per la liquidazione stessa. - CHI? L'ORGANO GIURISDIZIONALE - QUANDO? QUANDO DEVE LIQUIDARE IL COMPENSO DEI PROFESSIONISTI 57 L’EQUO COMPENSO Art. 13 L. 31 dicembre 2012, n. 247, introdotto dall’art. 1 L. 22 maggio 2017, n. 81 (Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato) Principio che riconosce il diritto a un trattamento economico proporzionato alle prestazioni svolte da un professionista nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e con i cosiddetti clienti “forti”, come banche e assicurazioni. La norma rende inoltre nulle le clausole contrattuali vessatorie per il professionista. Come riferimento i parametri giudiziari emessi dai ministeri vigilanti sugli ordini professionali. Molto più per architetti e ingegneri: non riconoscere nessun compenso al professonista. IL DIVIETO DI RITENZIONE Art. 2235 “il prestatore d’opera non può ritenere le cose e i documenti ricevuti, se non per il periodo strettamente necessario alla tutela dei propri diritti secondo le leggi professionali”. Il prestatore d’opera intellettuale subisce un trattamento diverso e opposto a quello riservato ad altri prestatori d’opera per i quali opera ex lege il diritto di RETINZIONE sui beni loro affidati. Se non paga non può trattenere i documenti Determinazione dei compensi professionali quale declinazione del concetto di deontologia Previdenza ed etica professione. WELFARE — PENSIONI La declinazione giovanile deltema Non problema della categoria ma problema del lavoro autonomo: - flebili tutele assistenziali-previdenziali e giuslvaoristiche - precarietà del lavoro dipendente e para-subordinato Responsabilità di professionisti affinché tali problemi siano collocati all’interno della ben più complessa realtà del sistema di Welfare paese. | liberi professionisti fanno fronte a casse di previdenza privati. i proprietari della cassa sono i professionisti stessi e tengono periodicamente assemblee. Elezione dei delegati per rappresentarli (140 nei dot commercialisti). Piu giovani sono minori sono le tutele tenendo conto la precarietà del lavoro Art. 38 Costituzione Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. | lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera 60 DEBITO PUBBLICO IN PERCENTUALE DEL PIT General government debt, 2016 and 2017 (') (General govemment consolidated gross deb, %k of GDP) tto 120 100 80 (o) 40 hole Vi SR UE SUS E E SUS E E aa a e d'ala ves sas o n R & a a 553 ESE È a È SS as 2 $i 3 5 oa i SS! pI5/P5i5::5S55i5ii:ti i z i si È 3 s É 2016 2017 Spesa pubblica per pensioni, sanità e LTC — scenario nazionale base (MEF — rapporto 2018, pag. 32) Figura A: spesa pubblica per pensioni, sanità e LTC - Scenario nazionale base Spesa in rapporto al PIL 18% 17% 16% 15% 14% 13% 12% 2_n 8 8 g_R Riforma Fornero 2017 2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 2055 2060 2065 2070 Estonia 61 Gestione finanziaria di competenza quadro riassuntivo entrate - uscite 2014-19 (Rendiconto generale 2019 — INPS) Quadro di CONSUNTIVO | coNsuNTIvO | consuntivo | consunmivo | consuntivo | consuntivo 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Entrate Correnti 314.529 323.098 392.392 339.692 341.390 355.224 - Entrate Contributive 211.462 214,787 220,560 224,627 231.166 236,211 — Trasferimenti Correnti 98.723 103.957 107.099 110.385 105.813 114.527 - Altre Entrate Correnti 4334 4.355 4.333 4.601 4411 4407 Entrata in e/Canitate an ore 29.007 13298 37038 73 asma quos — Alienazione di Reni Patrimeniali « Riscossione di Crediti 7.979 8413 8.504 8.491 2.086 7.879 - Accensione di Prestiti 19.376 17.983 4.526 18.523 2.571 4.038 — Altre Entrate in c/Capitale 21.709 3.511 5 1 61.801 14 Partite di giro 60.381 62.100 62.379 65.435 66.587 69.774 Totale ENTRATE 473.075 415.105 408.196 432.152 480.436 436.929 Uscite Correnti 326.530 336.212 339.135 > Prestazioni Istituzionali 307.831 312.169 318.373 - Funzionamento 2.326 2.221 2.279 — Altre Uscite Correnti 16371 21,842 18.483 Uscite in c/Capitale 25.042 26.495 10.311 - investimenti 7.482 8.105 7.749 - Rimborsi dî Anticipazioni Passive 17.569 18.307 2.513 — Altre Uscite in G/Capitale E) 83 78 Partite di giro 62,100 65,435 66,587 Totale USCITE 413.672 È 428.142 416.033 È E. Risultato di parte Corrente 678 -3.432 457 3.480 2.255 6.783 Risultato in o/Capitale 2328 4.865 809 520 62.148 -96 Risultato Finanziario di Competenza] -7.007 1.434 351 4.010 64,403 6.687 Colonna 2019, riferimento alle - entrate contributive: 236.211 miliardi dato aumentato del 20% - pensioni erogate da INPS: 331.056 miliardi noi verseremo all'INPS i contributi previdenziali al INPS: pensione. | contributi oggi versati non sono sufficienti per pagare le pensioni erogate l'INPS la differenza la prende: dallo stato - trasferimenti correnti: 114 527 miliardi. Il pareggio DI BILANCIO nasce dall’incasso dei soldi statali LO STATO FA DEBITO O CONCEDE MENO CASH AD ALTRE SPESE. Percepisce pensione più di quanto ha versato: calcolata con il retributivo. La pensione era proporzionale al reddito percepito dal dipendente. La riforma del 91’ dice che chi aveva almeno 15 anni di lavoro allora aveva il metodo retributivo. ora METODO CONTRIBUTIVO: ovvero prendo ciò che verso L’equità intergenerazionale Il patto tra generazioni | problemi dell’equità intergenerazionale nell’ambito del lavoro e del Welfare potranno essere attenuati solo se maturerà nell’intero paese una coscienza diffusa del problema coinvolgendo le generazioni meno giovani in un necessario ed urgente processo di responsabilità volto a eliminare gli ostacoli che generano nuove povertà e frenano lo sviluppo della nostra economia 62 ANALISI COMPARATA DELLE PROFESSIONI CONTABILI | corpi professionali che operano in campo contabile sono: ITALIA: Consiglio Nazionale Dottori commercialisti ed esperti contabili; FRANCIA: Compagnie Nationale des Commissaires aux Comptes; Conseil Superieur de l’Ordre des Experts-Comptables GERMANIA: Institut derWirtschaftsprufer Wirtschaftspruferkammer INGHILTERRA: tanti tipi di corpi professionali diversi specializzati The association of Chartered CertifiedAccountants; The Chartered Institute of ManagementAccountants The Chartered Institute of Public Finance and Accountancy The Institute of CharteredAccountants in England &Wales The Institute of CharteredAccountants of Scotland STATI UNITI American Institute of Certified PublicAccountants CARATTERISTICHE DEI CORPI PROFESSIONALI: 1 4. RILIEVO PUBBLICISTICO: non può esistere professione se non vi è un pubblico riconoscimento del pubblico interesse; il riconoscimento costituisce una delega concessa dalla collettività. CODICE DEONTOLOGICO E DOVERI FIDUCIARI: PERCORSO FORMATIVO: TITOLO DI STUDIO, TIROCINIO, ESAME DI AMMISSIONE E FORMAZIONE CONTINUA ALTRE REGOLAMENTAZIONI RESTRITTIVE: pubblicità e tariffe CORPO PROFESSIONALE IN ITALIA RIASSUNTAZZO BRUTTO BRUTTO 1 Rilievo pubblicistico: Costituzione Art. 33, comma 5 e D. Lgs n. 139/2005 Con questa norma si sancisce l'interesse pubblico rivestito dalle professioni; Gli ordini sono Enti Pubblici non economici Codice Deontologico: la professione è retta da un codice che richiama i seguenti principi: Integrità, obiettività, competenza e diligenza, indipendenza, riservatezza Principi sempre da ricordare Percorso formativo: laurea, tirocinio, esame di stato, iscrizione Albo Altre regolamentazioni: è ammessa con ogni mezzo la pubblicità relativa all'attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni. Attenzione tariffe 65 CORPO PROFESSIONALE IN REGNO UNITO Gli ordini sono enti privati con un sovrano che è lo stato, ma l’ordine è privato. Le professioni contabili sono organizzate in associazioni di natura giuridica privata. Esse si distinguono per regioni territoriali e per materia. 1. Rilievo pubblicistico: si tratta di associazioni «chartered», cioè il sovrano, quale organo costituzionale dello Stato, ha riconosciuto il rilievo pubblicistico a queste associazioni attraverso l’incorporazione nella Royal Charter. 2. CodeoffEthics: tutti i codici etici delle associazioni evidenziano i seguenti principi fondamentali: Integrity, Objectivity, Professionale competence, Confidentislity, Professionale behaviour. 3 3. Percorso formativo: tutte le associazioni prevedono un complesso percorso formativo che dura molto tempo con un notevole numero di esami; per l’accesso alla professione è necessario diploma universitario in materie economico-contabili. 4. Altre regolamentazioni: non sono regolamentate le tariffe e non ci sono limiti alla pubblicità. CORPO PROFESSIONALE IN FRANCIA Simile al Italia. In Francia vige un sistema ordinistico. 1. Rilievo pubblicistico: entrambi i corpi professionali sono regolamentati da leggi di Stato che hanno istituito gli ordini. 2. CodeofEthics: esiste un codice deontologico emanato dal Governo che sancisce i seguenti principi: Integrité, Impartialité, Independance, Conflit d’interets, Competence, Confraternité. Discretion. 3. Percorso formativo: sono previsti periodi di praticantato ed esami oltre ad un percorso scolastico performativo. 4. Altre regolamentazioni: non sono regolamentate le tariffe ed è possibile solo pubblicità informativa CORPO PROFESSIONALE IN GERMANIA Simile al Italia 1. Rilievo pubblicistico: IlWirtschaftprufer è un Pubblico Ufficiale Code of Ethics: nell’esercizio della sua professione il Wirtschaftprufer deve attenersi ai seguenti principi: Indipendenza, Imparzialità, Coscienziosità, Indipendenza economica, onorabilità 3. Percorso formativo: è necessario diploma di laurea, praticantato triennale ed esame. Esiste anche la professione di «consulente fiscale» che, pur potendo diventare Wirtschaftprufer, non può svolgere l’attività di revisione dei conti. FRANCIA GERMANIA ITALIA LANDA SPAGNA GRAN FRE ‘n. Servizi riservati 8 5 " 3 3 5 in escusa Durata periodo di 5 4 3/5 10 8 * studio Tirocinio 3 3 18 mesi 3 o No abbligniorio frame per si si si No No No Tarife No No No No No No regolamentate! Pubblicità si No si si Si No regolamentata? Non esiste Paese al mondo che non cerchi di tutelare le professioni in ragione della tutela dell'interesse pubblico di cui le professioni si fanno portatrici. 66
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