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appunti completi di economia aziendale, Appunti di Economia Aziendale

Un'introduzione al corso di Economia Aziendale, con una descrizione del problema economico, dell'attività economica e della scienza economica. Vengono inoltre analizzati i concetti di economia aziendale, valore e impatto macroambientale, nonché la classificazione delle aziende in base a criteri economici, giuridici e dimensionali.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 13/06/2022

Soysof05
Soysof05 🇮🇹

29 documenti

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Scarica appunti completi di economia aziendale e più Appunti in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! pag. 1 ECONOMIA AZIENDALE INTRODUZIONE AL CORSO 72 ore totali → 48 prof Galizzi + 24 prof. Binda Libro: l’economia aziendale oggi a cura di Paola Orlandini, Giappichelli Editore L’esame si svolge in forma scritta al termine del corso secondo il calendario degli appelli Sono previste 20 ore di tutorato distribuite lungo il corso in corrispondenza delle sessioni d’esame LEZIONE 1 L’ECONOMIA AZIENDALE E L’AZIENDA L’ECONOMIA AZIENDALE Quando noi parliamo di economia ci colleghiamo a: • Problema economico • Attività economica • Scienza economica PROBLEMA ECONOMICO SAPER GESTIRE UN RAPPORTO TRA BISOGNI ILLIMITATI E RISORSE LIMITATE -> l’umano deve scegliere uno dei due e qui sorge infatti il problema economico. Una risorsa per essere economica deve essere limitata ESEMPIO L’acqua ad oggi sarà una di quelle risorse alle quali si svolgeranno guerre e problemi economici ATTIVITÀ ECONOMICA INSIEME DI AZIONI ATTRAVERSO LE QUALI L’UOMO SI PROCURA LE RISORSE O I BENI DI CUI NECESSITA PER IL SODDISFACIMENTO DEI SUOI BISOGNI Fasi del processo economico: • Produzione – consumo • Produzione – scambio – consumo – risparmio pag. 2 Come è composta? • Produzione: trasforma dei beni per renderli idonei per soddisfare i bisogni umani → può essere materiale o immateriale. Immateriale come il commercio. Attività che fa aumentare tutte le risorse • Scambio: incontro tra domanda e offerta sul mercato • Consumo: utilizzo i beni per il soddisfacimento dei bisogni umani • Risparmio: ciò che non consumo posso utilizzarlo domani -> se lo investo potrò avere un qualcosa di maggiore successivamente SCIENZA ECONOMICA SCIENZA CHE STUDIA L’IMPEGNO DELLE RISORSE LIMITATE IN USI ALTERNATIVI • Microeconomia • Macroeconomia • Economia aziendale ECONOMIA AZIENDALE È LA SCIENZA CHE STUDIA LE CONDIZIONI DI ESISTENZA E LE MANIFESTAZIONI DI VITA DELLE AZIENDE, E CIOÈ LA SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE ECONOMICA. STUDIA LE CONDIZIONI DI ESISTENZA E LE MANIFESTAZIONI DI VITA Per quanto riguarda l'economia aziendale i bisogni diventano obbiettivi, mentre le risorse sono i mezzi per raggiungerli → Ma non tutti gli obbiettivi sono raggiungibili Le scelte vengono prese tramite: • metodo deduttivo perché si parte da una ipotesi, e tramite ragionamenti logici si arriva ad una conclusione • induttivo (per esempio si guardano gli andamenti di mercato, esperienze passate, la demografia, l'area geografica, ecc.) Ovviamente tutti i dati che scelgo sono quelli del mio settore di riferimento L'economia aziendale è una: pag. 5 • Macroambiente: ambiente politico legislativo, tecnologico, economico. I dati di ambiente condizionano le decisioni aziendali • Microambiente: ambiente economico aziendale. Analisi delle relazioni con soggetti di riferimento: relazioni interne tra soci azionisti e dipendenti, relazioni esterne con clienti e fornitori VALORE L’obiettivo di un’azienda è il soddisfacimento dei bisogni dei suoi componenti, reso possibile dalla creazione di valore\ricchezza \ utilità attraverso il mantenimento nel tempo di un equilibrio economico. La creazione del valore dipende dall’operatore con cui abbiamo a che fare: • Collettività: in generale sviluppo economico, tutela della salute, tutela dell’ambiente • Azionisti: dividendi e valore azionario • Lavoratori dipendenti: stipendi, sicurezza sul lavoro, continuità • Terzi finanziatori: interessi e restituzione dei capitali • Fornitori: certezza nei pagamenti, continuità dei rapporti nel tempo • Clienti: rapporto qualità\prezzo, assistenza post-vendita • Concorrenti: mancato mantenimento dell’equilibrio • Fisco e istituti previdenziali: pagamento, imposte e contributi MISURAZIONE DI UN VALORE La misurazione avviene attraverso la contabilità per quanto riguarda le attività economiche e finanziarie mentre per quelle non economiche viene misurata la qualità, i rischi e la capacità di ricerca e innovazione. IMPATTO MACROAMBIENTALE pag. 6 LEZIONE 3 L’AZIENDA E LE SUE CLASSIFICAZIONI SOGGETTO ECONOMICO E SOGGETTO GIURIDICO Dimensioni sociali dell’azienda: • Soggetti istituzionali a cui spettano le responsabilità di governo • Soggetti non istituzionali o esterni come la collettività, i clienti, i fornitori SOGGETTO GIURIDICO SOGGETTO ECONOMICO pag. 7 persona fisica o giuridica titolare dei diritti e degli obblighi che scaturiscono dall'attività aziendale, è il soggetto che rappresenta giuridicamente d'azienda nei rapporti giuridici come la stipulazione dei contratti o l’assunzione di obbligazioni persona o gruppo di persone che controlla l'amministrazione d'azienda traendone vantaggi economici virgola e il soggetto con potere di governo e quindi di decisione (questo concetto è variato negli anni in quanto è passato da soggetto proprietario a soggetto decisore) TEMA DELLA CLASSIFICAZIONE • Criterio economico aziendale → fa riferimento al concetto di creazione di valore • Criterio giuridico → importante capire che criteri vengono utilizzati per distinguere le aziende • Criterio dimensionale → piccole medie e grandi aziende CRITERIO ECONOMICO AZIENDALE Bisogna sempre ricordare che il fine aziendale è lo stesso in tutte le aziende ovvero creare il valore e durare nel tempo, bisogna quindi poi distinguere tra: • Aziende nelle quali il processo di creazione di valore va nella direzione dell’accrescimento della ricchezza (VALORE ECONOMICO impiego di ricchezza per produrre nuova ricchezza attraverso un processo produttivo) • Aziende nelle quali il processo di creazione di valore va nella direzione di accrescimento del soddisfacimento diretto dei bisogni dei componenti (VALORE SOCIALE impiego di ricchezza per soddisfare bisogni) Una volta creata questa distinzione si va a creare un’ulteriore divisione nelle quali poi si aggiunge una terza categoria: • Aziende di produzione: creazione di valore economico → scambiano l’output prodotto contro corrispettivo in denaro mediante scambio • Aziende di erogazione o consumo: creazione di valore sociale → destinano il loro output al soddisfacimento dei bisogni senza che si verifichi uno scambio monetario oppure fissando delle tariffe di natura politica (contributi) • Aziende miste o composte a fine erogativo: creazione sia di valore economico che valore sociale (solitamente in questo caso si tratta di aziende pubbliche che operano attraverso i servizi) LA PRODUZIONE LA PRODUZIONE È UN’ATTIVITÀ DI TRASFORMAZIONE ECONOMICA CIOÈ IMPIEGO UN INPUT PER OTTENERE UN OUTPUT CON UN’UTILITÀ MAGGIORE DI QUELLA DEL FATTORE PRODUTTIVO IMPIEGATO. Proprio da questo concetto possiamo dedurre che • La produzione non riguarda solo attività di trasformazione tecnica ma anche di attività di ricerca e di sviluppo • La differenza tra aziende non risiede nelle fasi di acquisizione degli input e di trasformazione ma nella fase di cessione degli output AZIENDE DI PRODUZIONE O IMPRESA pag. 10 Prevale la componente del capitale investito e pertanto e caratterizzata da una personalità giuridica in cui la società stessa è soggetto giuridico autonomo rispetto ai soci e da un'autonomia patrimoniale perfetta in quanto la responsabilità patrimoniale dei soci è limitata alle quote conferite in quanto è la società con il capitale proprio rispondere delle obbligazioni assunte nell'esercizio d'impresa. LE AZIONI E GLI AZIONISTI LE AZIONI SONO LE SINGOLE PARTI UNITARIE IN CUI È DIVISO IL CAPITALE DELLA SOCIETÀ IL TITOLARE DI UN’AZIONE, quindi, possiede un pezzetto della società con tutti i diritti e gli oneri e sono nominative L’AZIONISTA: • Oneri: L'azionista è un socio e non un creditore della società e quindi partecipa all'attività economica della società stessa sopportandone i rischi in caso di perdite, rischi che peraltro sono limitati al valore delle azioni possedute • Diritti: I diritti dell'azionista sono la percezione dei dividendi la possibilità di esprimere il proprio voto nelle assemblee la possibilità di consultare determinati libri sociali e la possibilità di impugnare le delibere assembleari invalide SOCIETÀ PER AZIONI NELLA COSTITUZIO NE Personalità giuridica: ha titolarità della società dei diritti e degli obblighi, atto costitutivo = atto pubblico Autonomia patrimoniale perfetta: la società risponde delle obbligazioni sociali con il proprio patrimonio 1. Il Codice civile prevede un valore minimo di capitale sociale 2. Il capitale sociale formato da azioni (titoli nominativi che indicano quote di proprietà) 3. Il valore di emissione delle azioni deve essere maggiore o uguale al valore nominale LEZIONE 4 ESERCIZI SU SOGGETTI ISTITUZIONALI – APPROCCI DI ANALISI AZIENDA pag. 11 LE ORGANIZZAZIONI NO PROFIT Gli enti no profit appartengono al terzo gruppo, cioè quel settore in cui si collocano le organizzazioni che hanno una POSIZIONE INTERMEDIA TRA IL MERCATO E LO STATO. Un ente no profit indica quelle organizzazioni che operano senza scopo di lucro e che si caratterizzano per avere un obiettivo: il bene comune. A questi enti lo Stato riconosce la personalità giuridica cosa che gli permette di separare il patrimonio dall’ente da quello degli amministratori, mettendo al riparo dal rischio di confusione patrimoniale nel caso di debiti. CLASSIFICAZIONE DAL PUNTO DI VISTA FISCALE • Onlus : ente in possesso di una specifica qualifica fiscale in corrispondenza di determinati requisiti previsti dalla legge • Ente non commerciale: è quell’ente che non si occupa in modo esclusivo o prevalentemente di un’attività di ordine commerciale • Ente commerciale: l’ente non lucrativo che svolge in prevalenza un’attività commerciale CLASSIFICAZIONE DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO • Associazioni riconosciute • Associazioni di promozione sociale • Associazioni sportive dilettantistiche • Associazioni riconosciute • Fondazioni • Comitati • Organizzazioni di volontariato • Onlus • Imprese sociali • Trust cooperative sociali • Organizzazioni non governative AZIENDE PRIVATE E PUBBLICHE IMPRESA SOCIALE PROFILO GIURIDICO • Aziende private: aziende che operano con una forma giuridica di soggetti di diritto privato. Esempio imprenditore individuale o società • Aziende pubbliche: aziende che hanno la veste giuridica di diritto pubblico. Esempio enti pubblici PROFILO ECONOMICO-AZIENDALE • Aziende private: si è in presenza d un soggetto economico che rappresenta interessi privati (Brembo spa) • Aziende pubbliche: il soggetto che indirizza la gestione è pubblico, in quanto rappresenta interessi della collettività, locali o nazionali pag. 12 ESERCIZI CAPITOLO 1 SOGGETTO GIURIDICO -ECONOMICO ESERCIZIO 1 L'impresa individuale Brando si costituisce con un capitale di 30.000 versato in contanti da Silvia Brando. Indicare soggetto giuridico e soggetto economico. 1. soggetto giuridico: soggetto (persona fisica o giuridica) che è titolare degli obblighi e dei diritti che scaturiscono dall'attività aziendale -> Silvia brando 2. soggetto economico: persona o gruppo di persone che controlla l'amministrazione d'azienda traendone vantaggi economici -> Silvia brando 3. nell'impresa individuale i soggetti economici e giuridico coincidono 4. Nelle società di persone, responsabilità illimitata, quindi no separazione patrimonio soci e società, il soggetto giuridico è la società ma anche i soci dato che non c'è la separazione del patrimonio. 5. Il soggetto economico è il socio di maggioranza o il socio amministratore. 6. Nelle società di capitali il soggetto giuridico è solo la società stessa perché c'è distinzione tra il patrimonio della società e i soci. 7. Il soggetto economico è il socio di maggioranza di diritto o di fatto. ESERCIZIO 2 Tre amici costituiscono una società di persone Snc, apportando il socio Puddu il 55% del capitale, Loi il 30% e Sanna il 15%. Indicare soggetto giuridico e soggetto economico. 1. soggetto giuridico: la società e Puddu, Loi, Sanna. 2. soggetto economico: Puddu. ESERCIZIO 3 I signori John e Jack costituiscono un'azienda, la Blues Brothers Spa sottoscrivendo rispettivamente il 60% e il 40% del capitale. La Blues Brothers Spa acquista il 40% di Soul Man Spa, il cui restante pag. 15 UN CASO AZIENDALE: SOGGETTO ECONOMICO E CORPORATE GOVERNANCE Nel lontano 1950 è stata costituita la Postal Spa, impresa di costruzione a conduzione famigliare. Oggi la Postal Spa si trova con due soci: la figlia del fondatore, Simona, ha una quota di partecipazione sul capitale proprio della società del 90% e suo marito con la restante quota di partecipazione del 10%. Nella storia dell’azienda, è sempre stato il socio di maggioranza a esercitare la prerogativa di governo della società. Simona però si accorge di non avere più le forze di un tempo per potersi dedicare all’attività aziendale e, d’accordo con il marito, vorrebbe «passare» la mano ai tre figli, assegnando loro una quota uguale di capitale (33%), mentre lei e il marito rimarrebbero con lo 0,5% ciascuno. I tre figli sono d’accordo ma uno di loro non sarà coinvolto nelle attività della società a causa degli impegni derivanti dalla sua professione (medico di base), mentre degli altri due sono la figlia ha dichiarato che lavorerà a tempo pieno in azienda. • Prima fase di vita della società: il socio di maggioranza era il soggetto che gestiva l’azienda = proprietà e governo coincidono => decisioni prese per soddisfare interessi azionisti di maggioranza, le linee di sviluppo della società corrispondono alle volontà dell’azionista. • Nuova fase di vita: per la prima volta non vi sarà un socio di maggioranza che gestisce direttamente le attività della società. Vi è una chiara separazione tra i proprietari della società (i soci= 5) e coloro che si trovano a gestire le attività imprenditoriali. • Gestione del processo di delega tra la proprietà che non esercita direttamente il governo delle attività imprenditoriali e chi effettivamente decide e controlla il funzionamento della società • Tutela dei soci di minoranza Quando la proprietà e governo economico di un’azienda non coincidono, emergono alcune questioni: ▪ Come tutelare i soci di minoranza? ▪ Come gestire il processo di delega di potere? ▪ Chi ha la responsabilità decisionale sulla società? I soci o i soggetti terzi a cui si delega eventualmente la gestione? ▪ Come monitorare il comportamento dei soggetti ai quali viene delegata la responsabilità di governo? ▪ Come incentivare i soggetti che gestiscono l’azienda a prendere decisioni in linea con le aspettative dei soci? pag. 16 CORPORATE GOVERNANCE (GOVERNO ECONOMICO DELL’IMPRESA) Si definisce CORPORATE GOVERNANCE L'INSIEME DI STRUMENTI, REGOLE, RELAZIONI, PROCESSI E SISTEMI AZIENDALI FINALIZZATI AD UNA CORRETTA ED EFFICIENTE GESTIONE DELL’IMPRESA , intesa come sistema di compensazione fra gli interessi (potenzialmente divergenti) dei soci di minoranza, dei soci di controllo e degli amministratori di una società. La struttura della corporate governance ESPRIME QUINDI LE REGOLE E I PROCESSI CON CUI SI PRENDONO LE DECISIONI IN UN’AZIENDA, LE MODALITÀ CON CUI VENGONO DECISI GLI OBIETTIVI AZIENDALI NONCHÉ I MEZZI PER IL RAGGIUNGIMENTO E LA MISURAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI. • è il sistema attraverso il quale le imprese sono dirette e gestite • è l’insieme delle regole, organi e attività che mira a garantire la trasparenza e la correttezza dell’operato del management • è l’insieme dei caratteri di struttura e di funzionamento degli organi di governo e di controllo nei rapporti intercorrenti tra loro e nelle relazioni con gli organi/esponenti della proprietà e con la struttura manageriale • sistema di diritti, processi e meccanismo di controllo istituiti nei confronti dell’amministrazione MODELLI DI GOVERNANCE Esistono diversi modelli di governance in funzione del diverso grado di capitalismo in cui l'azienda opera: • Il modello liberale, tipico degli stati anglosassoni, dà priorità agli interessi degli azionisti. • Il modello prevalente nell'Europa continentale e in Giappone riconosce anche gli interessi di lavoratori, managers, fornitori, clienti e società. I diversi modelli esprimono differenti modalità di governo dell’azienda per quanto attiene: • la composizione della compagine azionaria • il grado di stabilità della compagine azionaria MODELLO DELLA PUBLIC COMPANY pag. 17 Modello anglosassone o impresa manageriale pura • Compagine azionaria: articolata e frammentata • Struttura proprietà: azionariato diffuso (proprietà aperta, polverizzata) • Grado stabilità: variabile • Ricorso al mercato dei capitali per il finanziamento • Rilevanza del ruolo del manager MODELLO PADRONALE-FAMILIARE MODELLO LATINO • Compagine azionaria: unitaria • Proprietà: concentrata (chiusa - familiare) → Identificazione tra azionista e impresa • Grado stabilità: elevato • Coincidenza tra proprietà e manager MODELLO IMPRESA CONSOCIATIVA MODELLO TEDESCO O IMPRESA CONSOCIATIVA • Compagine azionaria: articolata • Struttura proprietà: ristretta ✓ Una quota significativa di capitale appartiene a investitori istituzionali ✓ una quota è posseduta da investitori temporanei • Grado stabilità: alto • Coinvolgimento di stakeholder nel processo decisionale VANTAGGI E SVANTAGGI DEI TRE MODELLI MODELLO ITALIANO Sistema monistico Sistema dualistico È tipico della tradizione tedesca, pol In altri paesi europei, come la Francia, l'Olanda, è determinato dall'Assemblea) © un Organo di Controllo (Il Collegio sindacale) Sistema tradizionale Sistema “dualistico” Sistema “monistico” Amministrazione unico Consiglio di gestione CdA o C.dA. Nominato dal Consiglio Nominato Nominato dall'Assemblea di sorveglianza dall’Assemblea Collegio sindacale Nominato dall'Assemblea Consiglio di sorveglianza Nominato dall'Assemblea Comitati per il controllo sulla gestione Nominato nell'ambito del C.d.A. Revisore esterno ovvero società di revisione se si fa ricorso a capitale di rischio, iscritto al registro dei revisori, nominato dall’Assemblea Revisore esterno ovvero società di revisione se si fa ricorso a capitale di rischio, iscritto al registro dei revisori, nominato dal Consiglio di sorveglianza Revisore esterno ovvero società di revisione se si fa ricorso a capitale di rischio, iscritto al registro dei revisori, nominato dall’Assemblea pag. 20 pag. 21 LEZIONE 6 L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE AZIENDALE PREMESSA L’organizzazione intesa come «la proprietà di coordinamento e finalizzazione, assunta da un insieme di comportamenti di lavoro, che deve combinarsi agevolmente con quella svolta da altri in modo da conseguire risultati complessivi adeguati» è responsabile dell’equilibrio economico di breve e di lungo periodo. L’ORGANIZZAZIONE IN AZIENDA In azienda, L’ORGANIZZAZIONE SI TRADUCE IN UN’ATTIVITÀ CHE COORDINA LE VARIABILI AZIENDALI – CAPITALE, LAVORO, TECNOLOGIA – CHE COSTITUISCONO IL SISTEMA AZIENDALE AL FINE DI CREARE UN ASSETTO ORGANIZZATIVO ORIENTATO AL PERSEGUIMENTO DEL FINE AZIENDALE. Compito dell’organizzazione è di studiare le migliori combinazioni possibili, ossia le combinazioni economiche più efficienti tra fattori produttivi e risorse umana, ai vari livelli del struttura aziendale. Organizzare significa disporre della risorsa umana, secondo i fini e le condizioni dell’ambiente economico dell’ambiente in cui si opera. All’interno di un’azienda l’attività umana si presente strettamente interconnessa con fattori tecnici, energie, risorse personali e materiali. ORGANIZZAZIONE NEL SISTEMA AZIENDALE L’organizzazione come subsistema del sistema aziendale: • Si deve parlare di sistema organizzativo ossia come SUBSISTEMA DEL COMPLESSO SISTEMA AZIENDALE (che comprende anche la gestione e la rilevazione) L’organizzazione deve essere sempre coordinata con la gestione e la rilevazione (o controllo). Non vi è un’area che preceda o domini le altre, vi è continua interdipendenza, proprio perché parti dell’amministrazione economica L’ORGANIZZAZIONE NELLA VITA AZIENDALE Il problema organizzativo non si pone solo nel momento di creazione dell’azienda ma è sempre presente durante la vita della stessa. • ISTITUZIONE DELL’AZIENDA: il problema organizzativo riguarda la comparazione tra possibili localizzazioni e la loro convenienza economica; • FUNZIONAMENTO DELL’AZIENDA: la revisione dell’organizzazione è un momento fondamentale nella vita dell’azienda. Possono esserci revisioni incrementali o revisioni di ampia portata innovativa. L’ASSETTO ORGANIZZATIVO AZIENDALE – risultato della coordinazione tra risorsa umana e sistema delle operazioni d’azienda – si colloca all’interno dell’assetto istituzionale (corporate governance) L’ASSETTO ISTITUZIONALE definisce le regole cui è sottoposta l’intera struttura organizzativa aziendale, considerando i soggetti che vi partecipano, il loro ruolo, i loro contributi, ecc. pag. 22 L’ASSETTO ORGANIZZATIVO, focalizzandosi sulla gestione del personale, individua la configurazione della struttura organizzativa e dei sistemi operativi L’ASSETTO ORGANIZZATIVO SI OCCUPA DI: • Ripartire e coordinare le attività relative al personale (ricerca e selezione del personale); • Pianificare, programmare, controllare i tempi e i volumi di produzione; • Verificare l’assunzione, la permanenza e l’uscita dei soggetti aziendali; • Favorire lo sviluppo delle competenze (interventi di formazione); • Attuare la politica retributiva adottata dai vertici aziendali; • Generare, divulgare ed elaborare flussi informativi per il decision-making. STRUTTURA ORGANIZZATIVA modalità di distribuzione dei compiti e delle responsabilità tra i vari organi o unità operative Definisce le modalità di: • Ripartizione del potere • Ripartizione di responsabilità • Ripartizione di attività • Canalizzazione di informazioni «Configurazioni organizzative tipiche» coerenti con lo stadio di sviluppo nella vita di un’azienda e con le variabili interne ed esterne. STABILITA’ FLESSIBILITA’ Indica la capacità dell’azienda di adattarsi rapidamente a perdite di personale senza danneggiare l’efficienza economica esistente indica la capacità dell’azienda di adattarsi a cambiamenti temporanei nella situazione aziendale senza perdite di efficienza ( es. mutamenti nella domanda, variazioni carico di lavoro etc. ) Preservare l’efficienza e l’equilibrio economico-aziendale di breve e di lungo periodo SISTEMI OPERATIVI: Della struttura organizzativa L’ASSETTO ORGANIZZATIVO (area della gestione del personale) individua la configurazione Dei sistemi operativi pag. 25 GESTIONE DELLA RISORSA UMANA Le risorse umane, la loro qualità, il loro coinvolgimento svolgono un ruolo preponderante, in una prospettiva di non breve periodo, nel creare il Vantaggio competitivo dell’azienda. Gestione del personale → Obiettivo principale: ricerca di una coerenza strategica delle risorse umane intese come investimento qualitativo → Strumento: programmazione del personale FASI PER LA COSTRUZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE DEL PERSONALE: 1.Determinare gli organici 2. Determinare il costo iniziale di ciascun dipendente 3. Definire le politiche retributive 4. Stabilire i programmi di formazione 5. Considerare le variazioni agli elementi di costo derivanti dalla normativa e da altri eventi 6. Quantificare eventuali costi derivanti da contenziosi in materia di lavoro ELEMENTI BASE PER LA RETRIBUZIONE INDIVIDUALE pag. 26 ORGANIZZAZIONE E COSTI LEZIONE 7 LA GESTIONE AZIENDALE - PREMESSA COSA SIGNIFICA GESTIRE UN’AZIENDA: UN ESEMPIO SEMPLICE Pierino decide di intraprendere l’attività di vendita di panini presso lo stadio della sua città e convince un amico a partecipare all’iniziativa versando i propri risparmi in un apposito salvadanaio vincolato a tale attività. Pierino e l’amico investono ciascuno € 2,00 in questa iniziativa … e nasce un’azienda con due soci al 50% e con un patrimonio iniziale di € 4,00. pag. 27 FASE DI COSTITUZIONE DELL’AZIENDA In questa fase possiamo dire che il patrimonio dell’azienda è costituito da denaro (€ 4,00) che proviene dai risparmi dei due amici (€ 4,00) PATRIMONIO INIZIALE Utilizzando il linguaggio economico-aziendale, si dice che il salvadanaio vincolato dai due amici è una fonte di finanziamento dell’attività aziendale, mentre il denaro contante ne costituisce l’impiego (risorsa finanziaria A disposizione dei due amici per svolgere l’attività) INIZIA LA GESTIONE A questo punto, Pierino si reca dal panettiere e acquista alcuni panini pagando € 2,00. → investimento Rendendosi conto che le disponibilità iniziali non sono sufficienti per proseguire l’attività, Pierino si rivolge al padre ottenendo un finanziamento di € 11,00. → finanziamento TAVOLA DELLA GESTIONE Dopo l’operazione di investimento (=acquisto panini) e l’operazione di finanziamento (=ottenimento di nuove risorse), il patrimonio dell’azienda si è arricchito di una nuova fonte ma anche di nuovi impieghi ALTRE OPERAZIONI Con i soldi ottenuti Pierino si reca dal salumiere e acquista prosciutto crudo per un valore di € 8,00. Il giorno stesso prepara alcuni panini al prosciutto, incontrando non poche difficoltà a causa della mancanza di un coltello con cui tagliare i panini a metà. Pierino e il suo socio decidono di acquistare un coltello del valore di € 4,00 al fine di migliorare la qualità del loro prodotto → investimento TAVOLA DELLA GESTIONE 2 Il patrimonio dei nostri amici subisce una modifica importante, ma solo dal punto di vista degli impieghi, perché le fonti di finanziamento non sono cambiate. OPERAZIONI DI VENDITA A questo punto Pierino e il suo socio possono andare allo stadio a vendere i panini al prosciutto che hanno prodotto. pag. 30 • Operazioni di investimento - acquisto dei fattori produttivi • Operazioni di trasformazione - ottenimento del prodotto/servizio • Operazioni di disinvestimento - vendita dei prodotti sul mercato Le operazioni di gestione sono rappresentate attraverso: ➢ Il circuito dei finanziamenti ➢ Il circuito della produzione IL CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI Il circuito dei finanziamenti è costituito dalle operazioni di finanziamento attraverso le quali l’azienda si procura il capitale (risorse) necessario allo svolgimento della sua attività. Esiste una fase iniziale di conferimento di capitale che corrisponde alla “Costituzione” dell’azienda, fase nella quale l’imprenditore/soci/azionisti definiscono il valore del proprio apporto/conferimento/capitale/patrimonio. Successivamente, le operazioni di finanziamento potranno prevedere un aumento del capitale di proprietà così come l’accesso a finanziamenti esterni LE OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO I capitali che vengono apportati in azienda assumono la denominazione di fonti di finanziamento. L’operazione di conferimento di capitali prende il nome di operazione di finanziamento e fonti di finanziamento si classificano in base alla provenienza e alla scadenza. In base alla provenienza (criterio soggettivo), si distingue: • Capitale proprio (imprenditore/soci/azionisti) e definisce il capitale netto o capitale di proprietà, cioè il capitale soggetto al rischio di impresa • Capitale di terzi (finanziatori), che individua il capitale di prestito pag. 31 In base alla scadenza di distingue: • Capitale permanente: fonti di finanziamento a M/L termine (capitale proprio + capitale di terzi a m/l) • Capitale a breve termine IL CIRCUITO DELLA PRODUZIONE Nel circuito della produzione, l’azienda si relaziona con: • il mercato dei fattori produttivi • il mercato di vendita Il circuito ha inizio con l’acquisizione di fattori produttivi che rappresenta un investimento (COSTO) misurato dalla quantità dei mezzi monetari che escono (immediatamente o successivamente) dall’azienda (USCITE) La cessione dei prodotti rappresenta un disinvestimento (RICAVO) misurato dalla quantità di mezzi monetari che entrano (immediatamente o successivamente) in azienda (ENTRATE) LE OPERAZIONI DI INVESTIMENTO IN FATTORI PRODUTTIVI I fattori produttivi tecnici si classificano in: ✓Fattori economici: FATTORI A LENTO CICLO DI UTILIZZO O A UTILITÀ PLURIENNALE FATTORI A VELOCE CICLO DI UTILIZZO pag. 32 (materiali o immateriali) => fattori la cui utilità non si esaurisce in un solo ciclo produttivo, essendo beni durevoli (es. il coltello che assume la funzione di “bene strumentale” di durata pluriennale), ma al contrario partecipano allo svolgimento di più processi produttivi (es. il prosciutto) => fattori la cui utilità si esaurisce con la partecipazione ad un ciclo produttivo (es. il pane e il prosciutto vengono usati (=consumati) per la produzione dei panini) e pertanto vanno ripetutamente acquistati. ✓Fattori finanziari: titoli pubblici o privati a breve, medio, lungo termine oppure prestiti concessi ad aziende controllate o collegate INVESTIMENTI O IMPIEGHI DI CAPITALE Gli acquisti di fattori produttivi danno origine agli impieghi di capitale. Gli impieghi di capitale si distinguono in base alla loro natura e al grado di liquidità, ossia alla capacità di un impiego di capitale di ritornare in un breve periodo di tempo sotto forma di denaro liquido. In base alla natura, gli impieghi di distinguono in: ✓Impieghi finanziari (denaro o suoi sostituti; crediti di m/l termine) ✓Impieghi economici (impianti, brevetti, materie prime) In base al grado di liquidità, si distingue: ✓Capitale fisso – impieghi a m/l termine ✓Capitale circolante – impieghi a breve termine LE OPERAZIONI DI TRASFORMAZIONE Sono operazioni aziendali che consentono di trasformare i fattori produttivi acquisiti in prodotti o servizi da collocare sul mercato. La trasformazione rappresenta un’operazione di gestione interna, poiché è caratterizzato dall’assenza di scambi con terze economie. Infatti, la trasformazione produttiva non genera flussi economici o finanziari. Le operazioni di trasformazione danno origine ai costi della produzione, che rappresentano i costi attribuiti ai prodotti ottenuti con i fattori impiegati Il concetto di trasformazione in azienda può avere una valenza più ampia della mera trasformazione tecnica dei fattori produttivi in prodotti finiti; infatti, può essere inteso anche in termini economici, ossia quando l’azienda rende disponibili i prodotti acquisiti in tempi e luoghi diversi da quelli dell’approvvigionamento. LE OPERAZIONI DI VENDITA I prodotti/servizi ottenuti al termine del processo produttivo sono collocati sul mercato attraverso il processo di vendita, che consente di “disinvestire” il capitale utilizzato per l’acquisto dei fattori produttivi. La vendita è una fonte di natura economica, controbilanciata sempre da un aumento di impieghi finanziari (+ denaro o + crediti di funzionamento). pag. 35 RIFLESSIONE (1-2) Il capitale proprio si dice anche Patrimonio Netto (N). Gli impieghi di capitale sono definiti Attività (A). Nei due esempi, il valore delle A e di N non varia; ciò che varia è la composizione qualitativa del capitale impiegato (detto anche Capitale investito). • Analisi qualitativa del capitale • Analisi quantitativa del capitale ESEMPIO 3: CAPITALE PROPRIO E CAPITALE DI TERZI L’imprenditore Max Gazzé costituisce un’azienda individuale, conferendo denaro contante per € 10.000 e un impianto di registrazione musicale valutato €20.000. In un tempo (t1) successivo ottiene dalla banca un mutuo del valore di €10.000, versato nella cassa aziendale. In sede di costituzione abbiamo una situazione esattamente uguale a quella dell’esempio 2, mentre successivamente l’ottenimento del mutuo va a modificare l’assetto complessivo del capitale, sia dal lato delle fonti che dal lato degli impieghi. Analisi delle fonti: Capitale proprio di € 30.000 => fonte di natura economica Analisi degli impieghi: denaro contante € 10.000 => Impiego finanziario bene economico durevole € 20.000 => Impiego economico LA COSTITUZIONE: QUALE FORMA DI RAPPRESENTAZIONE? Si può costruire uno schema per rappresentare il capitale di azienda partendo proprio dalla relazione individuata in precedenza L’OPERAZIONE DI FINANZIAMENTO DA TERZI In un tempo (t1) successivo ottiene dalla banca un mutuo del valore di € 10.000, versato nella cassa aziendale. ➔ Analisi delle fonti: Capitale di terzi di € 10.000 => fonte di natura finanziaria ➔ Analisi degli impieghi: denaro contante € 10.000 => Impiego finanziario FINANZIAMENTO DA TERZI pag. 36 RIFLESSIONI (1-2-3) In qualsiasi istante della vita dell’azienda la relazione tra fonti e impieghi deve essere in equilibrio ▪ il valore delle fonti e degli impieghi di capitale deve coincidere. ▪ Ciò significa che un aumento di capitale a vario titolo genera un aumento di impieghi (ad eccezione degli aumenti di capitale proprio gratuiti). Capitale di proprietà: ▪ Rappresenta impegno nel tempo da parte dei soci ▪ La modalità del suo impiego può essere quella finanziaria (denaro) oppure economica (beni conferiti) o entrambi; ▪ Risulta indistintamente investito in azienda e finanzia l’attività produttiva dell’azienda considerata nel suo complesso; ▪ La remunerazione non è certa in quanto dipende dall’andamento della gestione aziendale => capitale di rischio ▪ Non c’è una scadenza in quanto il capitale di proprietà rimane investito per tutta la durata della vita dell’azienda (nelle società esiste diritto di recesso da parte del socio) pag. 37 ▪ Non è conosciuto il valore del capitale che si riceverà in caso di liquidazione Capitale di prestito: ▪ il conferimento di capitale di prestito o di terzi assume sempre la forma di impieghi finanziari; ▪ La remunerazione è certa e definita in sede di erogazione del capitale ▪ Il valore di rimborso del capitale corrisponde al suo valore nominale ESERCIZI SULLA COSTITUZIONE ESERCIZIO 1 La società XYZ Spa è costituita con i seguenti conferimenti: 30.000 in contanti dal socio X, 50.000 mediante apporto di un credito dal socio Y, 120.000 mediante apporto di un fabbricato dal socio Z Esporre la relazione impieghi/fonti con riferimento al conferimento di capitale.=> capitale proprio = capitale sociale = somma dei conferimenti = N° azioni x Valore nominale cad.=> Capitale proprio = 200.000 € ESERCIZIO 2 La Gamma Spa viene costituita in t0 con i seguenti conferimenti: ▪ 100.000 euro dal socio X, in contanti; ▪ 50.000 euro dal socio Y, nella forma di credito con i clienti; ▪ 250.000 euro dal socio Z, nella forma di: 100.000 in contanti; 50.000 macchinario e 150.000 un fabbricato gravato da un mutuo di 50.000 Esporre la relazioni impieghi – fonti riferita al momento del conferimento di capitale. Indicare anche il soggetto giuridico e il soggetto economico della società CAPITALE SOCIALE DI GAMMA SPA → 100.000 + 50.000+ 250.000 = 400.000 Capitale z tavola capitale totale Denaro 100 debito 50 Macchinario 50 Fabbricato 150 Imp. Finanz Denaro 200.000 Crediti 50.000 Im. Economico Macchinario 50.000 Fabbricati 150.000 Tot imp. 450.000 Fonti finanziarie Deb m/l 50.000 → passività Fonti economiche Capitale sociale 400.000 → netto 450.000 pag. 40 LE OPERAZIONI DI TRASFORMAZIONE Le operazioni di trasformazione sono quelle che danno origine alla c.d. gestione interna in quanto si svolgono all’interno del sistema aziendale. Sono oggetto di analisi specifiche CIRCUITO DELLA PRODUZIONE: ANALISI DELLE OPERAZIONI DI DISINVESTIMENTO I prodotti/servizi ottenuti al termine del processo produttivo sono collocati sul mercato attraverso il processo di vendita, che consente di “disinvestire” il capitale utilizzato per l’acquisto dei fattori produttivi. Gli interlocutori dell’azienda sono i clienti LE OPERAZIONI DI VENDITA LA VENDITA È FONTE DI NATURA ECONOMICA, che è controbilanciata sempre da un aumento di impieghi finanziari. In base agli accordi con il cliente si avranno due situazioni: • riscossione in contanti => aumento di denaro • riscossione differita => credito a breve termine verso il cliente, detto anche credito di funzionamento o di regolamento in quanto è considerato un temporaneo sostituto del denaro ESEMPIO 6 RIPRESA ULTIMA TAVOLA CAPITALE Max Gazzé procede alla vendita di merci per € 8.000. Si ipotizzi: • il regolamento in contanti; • il regolamento differito VENDITA CON REGOLAMENTO IN CONTANTI Vendita di merci per € 8.000 con riscossione in contanti: aumento di un impiego finanziario (+ denaro) a fronte di un aumento di fonti di natura economica (ricavo) pag. 41 VENDITA CON REGOLAMENTO DIFFERITO Vendita con riscossione differita => genere un credito a breve termine verso il cliente, detto anche credito di funzionamento o di regolamento in quanto è considerato un temporaneo sostituto del denaro aumento un impiego finanziario (+ credito) a fronte di un aumento di fonti di natura economica (ricavo) CREDITI/DEBITI DI FUNZIONAMENTO – CREDITI/DEBITI DI FINANZIAMENTO I crediti/debiti di funzionamento sono originati nell’ambito di operazioni di scambio realizzatesi nel circuito della produzione → (aspetto numerario) I crediti/debiti di finanziamento hanno come oggetto di negoziazione il denaro (erogazione o concessione di denaro) → (aspetto finanziario) LEZIONE 10 ESEMPIO In tx i soci Neri e Verdi costituiscono la società NeVe. conferendo rispettivamente: sig. Neri: denaro per € 50.000 sig. Verdi: impianto per € 70.000 e crediti per € 30.000 pag. 42 Rappresentare la tavola del capitale della società NeVe.in x attraverso l'utilizzo del prospetto contabile a) Si acquista un macchinario del valore di 70.000, regolamento differito b) Si acquistano materie prime per € 20.000 regolamento in contanti. c) Si incassano i crediti di € 30.000 pag. 45 Ottenuto in contanti un mutuo di € 50.000 1. nella tavola dei valori non ci sono mutui 2. nella tavola dei valori tra gli impieghi abbiamo denaro per 33.000 Acquistate materie prime per € 10.000 regolamento differito 1. nella tavola dei valori ci sono dei costi per acquisto materie prime negli impieghi economici pag. 46 2. nella tavola dei valori tra le fonti abbiamo debiti v/fornitori per 15.000 Venduti prodotti finiti per € 10.000 regolamento differito 1. nella tavola dei valori abbiamo ricavi di vendita tra le fonti economiche di 8.000 2. nella tavola dei valori tra gli impieghi abbiamo un credito v/clienti di € 0 (dopo operazione di cui esempio 1) pag. 47 ANALISI DELLE OPERAZIONI CON LE VARIAZIONI ESERCIZIO 4 (VARIAZIONE CAPITALE SOCIALE «REALE») Il Sig. Rossi, socio dell’impresa Alfa, decide di abbandonare l’impresa medesima richiedendo la restituzione del capitale sociale versato inizialmente pari a € 4.500. L’impresa Alfa, per legge, deve possedere un capitale pari almeno A € 10.000 e, con l’uscita del Sig. Rossi, occorre reintegrare tale capitale. Contestualmente, il Sig. Verdi subentra al Sig. Rossi nell’impresa come nuovo socio, versando il corrispettivo di € 4.500. => Siamo di fronte a operazioni che comportano variazioni del patrimonio netto. Nel primo caso abbiamo una riduzione e successivamente un aumento. Si tratta di variazioni economiche di capitale che comportano variazioni sul lato degli impieghi finanziari ed è per questo che sono dette «reali». pag. 50 4. estinto in contanti metà del debito di cui all’operazione 2, ottenendo uno sconto di 100 euro; 5. pagati in contanti salari e stipendi per 3.000. ESERCIZIO 2 Il sig. Bianchi costituisce con Rossi e Verdi la società Alfa & Co Snc, mediante la sottoscrizione di un capitale sociale di 100.000 euro, di cui 70.000 versato in contanti e il resto mediante conferimento di un impianto. Nel corso dell’esercizio si svolgono le seguenti operazioni: 1. ottenuto in contanti un mutuo decennale di 50.000; interessi posticipati; 2. acquisto di materie prime per 20.000 euro con pagamento differito; 3. vendita di prodotti finiti per 40.000 euro con incasso differito; 4. il cliente ci restituisce prodotti finiti per un valore di 2.000; 5. pagati in contanti interessi sul mutuo per 1.000; 6. rimborsata la quota del mutuo pari a 1/10 del valore iniziale; 7. incassato il credito di cui all’op. 3, concedendo uno sconto di 300; 8. ricevuta fattura per acquisto di un macchinario di € 60.000, regolamento differito. pag. 51 LEZIONE 14 ESERCIZIO Fabio Marmotto costituisce un’azienda individuale conferendo capitale per 100.000 euro, versato in contanti (operazione 0) Nel corso del periodo amministrativo 2020 si svolgono le seguenti operazioni: 1. Acquisto di merci per 8.000 euro con pagamento differito 2. Pagamento in contanti di salari e stipendi per 2.000 euro 3. Vendita di tutte le merci acquistate con l’operazione 2, per 20.000 euro con incasso differito 4. Incasso in contanti del credito di cui all’operazione precedente, concedendo un abbuono di 200 5. Pagamento di spese assicurative per 1.000 in contanti 6. Estinzione in contanti del debito contratto con l’operazione 1. Indicare le variazioni finanziarie ed economiche interessate dalle operazioni di gestione pag. 52 La situazione presentata è semplificata rispetto a quanto accade nella realtà di un'azienda. Non ci sono fattori produttivi a lento ciclo di utilizzo, l'azienda si finanzia con capitale di proprietà, il ciclo passivo di investimento in fattori a veloce ciclo di utilizzo (acquisizione di merci) trova reintegro nel ciclo attivo di disinvestimento, con totale collocazione sul mercato dei fattori acquisiti (assenza di rimanenze di magazzino). OBIETTIVO: DETERMINARE LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO -AZIENDALE L’equilibrio aziendale va osservato da tre punti di vista: • Patrimoniale: l’azienda deve avere una struttura di capitale tale che le consenta di perdurare nel tempo; • Finanziario: l’azienda deve essere in grado di far fronte in modo tempestivo alle obbligazioni finanziarie assunte • Reddituale: i ricavi conseguiti devono essere tali da remunerare in modo congruo i fattori produttivi impiegati; Ai fini dell'equilibrio aziendale, è opportuno individuare l'arco temporale di riferimento dell'analisi. Da questo punto di vista, si parla di: • prospettiva di lungo termine • prospettiva di breve termine PROSPETTIVA DI BREVE PERIODO La nostra analisi, così come quelle che saranno condotte successivamente, è riconducibile alla prospettiva di breve periodo. Si tratta, cioè, di analizzare le condizioni di equilibrio patrimoniale/finanziario ed economico realizzate da un'azienda nel breve periodo, ossia nell'arco della gestione svolta durante un periodo amministrativo (anno solare). Utilizzando la tavola dei valori per rappresentare i valori generati dalle operazioni di gestione compiute si arriva alla seguente situazione: Ma se è vero che l'equilibrio economico d'azienda presenta più dimensioni allora questa tavola puo' essere divisa in due: tavola che analizza l'equilibrio reddituale (detto anche impropriamente economico) e tavola che analizza l'equilibrio finanziario e patrimoniale pag. 55 Entrate = 119.800 + 0 (20.000-20.000) =119.800 → [In questo caso (così come per debiti 8000) ho chiuso sia crediti e debiti ma potrebbe anche essere che non sia così… ovvero potrei vantare dei crediti verso clienti alla chiusura dell’esercizio così come potrei avere obblighi nei confronti di fornitori] Uscite = 11.000 + 0 (8.000-8.000) = 11.000 Il concetto di EQUILIBRIO PATRIMONIALE fa riferimento al mantenimento nel corso della vita dell'azienda di un equilibrio tra il volume complessivo delle fonti e quello degli impieghi, sia finanziari che economici. Ciò significa che all'equilibrio patrimoniale partecipano non solo i valori finanziari generati dalla gestione esterna, ma anche alcuni valori economici: ➢ nelle fonti, quei valori che rappresentano il capitale proprio; ➢ negli impieghi quei valori che rappresentano i fattori tecnici della produzione a lungo ciclo di utilizzo così come i valori che definiscono le rimanenze di materie prime, semilavorati, prodotti finiti. In questa tavola trovano rappresentazione l’equilibrio finanziario e patrimoniale. Pertanto, i valori inseriti saranno tutti i valori finanziari e quelli economici che definiscono fonti di capitale proprio e impieghi durevoli, ossia fattori della produzione a disposizione per le gestioni future. EQUILIBRIO ECONOMICO AZIENDALE – PRIMO RAGIONAMENTO LE CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO DELL’AZIENDA LE DIMENSIONI DELL’EQUILIBRIO AZIENDALE L’equilibrio aziendale va osservato da tre punti di vista: ▪ Patrimoniale: l’azienda deve avere una struttura di capitale tale da consentirle di perdurare nel tempo; ▪ Reddituale: i ricavi conseguiti devono essere tali da remunerare in modo congruo i fattori produttivi impiegati; ▪ Finanziario: l’azienda deve essere in grado di far fronte in modo tempestivo alle obbligazioni finanziarie assunte pag. 56 PRECISAZIONE SU EQUILIBRIO REDDITUALE L’equilibrio reddituale fa riferimento alla dinamica dei costi e dei ricavi. Normalmente ci si riferisce ad esso come EQUILIBRIO ECONOMICO in quanto attiene alla determinazione del risultato economico riferito ad un arco temporale ben definito. La prospettiva di analisi è quella di breve periodo, per cui si parla di costi e ricavi di esercizio, cioè di costi che misurano fattori produttivi consumati nel processo produttivo che ha generato i prodotti ceduti. PRECISAZIONE SU EQUILIBRIO REDDITUA LE IN SINTESI RICAVI > COSTI → REDDITO > 0 = UTILE (equilibrio reddituale) Se REDDITO > 0 => significa che i ricavi realizzati con la cessione dei beni/servizi hanno permesso la remunerazione di tutti i fattori produttivi consumati nello svolgimento dei processi produttivi (= costi di acquisto), ma non significa che si stia realizzando un profitto. Affinché vi sia PROFITTO è necessario che L’UTILE SIA SUPERIORE ANCHE AI COSTI NON MONETARI che rappresentano i cd. COSTI-OPPORTUNITÀ (interessi di computo, stipendio direzionale, affitti figurativi, ecc.) COSTI-OPPORTUNITÀ = misurano la perdita (costo) in termini di mancato guadagno (opportunità) dovuta all’impiego alternativo di capitali (interessi di computo), lavoro (stipendio direzionale) o di fattori produttivi (affitti) LEZIONE 15 IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE PREMESSA E CONSIDERAZIONI GENERALI Equilibrio oggettivo: Costi = Ricavi Equilibrio soggettivo: Costi + Reddito = Ricavi Reddito = Ricavi – Costi Ricavi = Costi → Reddito = 0 (Equilibrio contabile) Ricavi < Costi → REDDITO < 0 = PERDITA (Disequilibrio economico) Ricavi > Costi → REDDITO > 0 = UTILE (Equilibrio economico) pag. 57 Il sistema informativo all’interno dell’unitario sistema aziendale si occupa di porre in essere quegli atti che consentono di esercitare un controllo dell’attività organizzativa e gestionale. Organizzazione: quali correlazioni di forze economiche devono operare in azienda; Gestione: come le forze economiche devono operare; Informazione: guida le strategie e le tattiche attraverso i suoi strumenti di controllo. Ciò influenza l’organizzazione e di conseguenza la gestione. IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Il sistema informativo si occupa prevalentemente di gestire: 1. Informazioni inerenti i processi di scambio con terze economie che l’azienda pone in essere per acquisire i fattori produttivi e collocare gli output ottenuti 2. Informazioni inerenti i processi interni di svolgimento della combinazione produttiva IL MODELLO CONTABILE Il modello contabile appartiene al sistema informativo e il suo scopo è di fornire alcune informazioni che sono di supporto alle decisioni. La CONTABILITÀ può essere definita come il processo di individuazione, misurazione, analisi, interpretazione e comunicazione di informazioni economiche e finanziarie che consentano ai decisori di esprimere giudizi e valutazioni sull’azienda, nonché di assumere decisioni. Obiettivo finale è sempre quello di mantenere o ripristinare l’equilibrio del sistema aziendale. La contabilità utilizza il conto come strumento di rilevazione, cioè come strumento per raccogliere le informazioni che derivano dalle decisioni adottate. IL CONTO pag. 60 CONTI FINANZIARI • Certi • Assimilati • Presunti CONTI ECONOMICI • di capitale • di reddito - accesi ai costi e ricavi d’esercizio - accesi ai valori pluriennali - accesi alle rimanenze o costi e ricavi sospesi CLASSIFICAZIONE CONTI IN FUNZIONE DELL’EQUILIBRIO AZIENDALE Non dobbiamo dimenticare che le informazioni contabili che originano dalle operazioni di gestione esterna (scambi con terze economie) sono funzionali alla conoscenza delle condizioni di equilibrio dell’azienda, che trovano rappresentazione nel bilancio di esercizio. Le condizioni di equilibrio riguardano: ✓Equilibrio reddituale ✓Equilibrio finanziario ✓Equilibrio patrimoniale A livello di contabilità generale la rappresentazione dell’equilibrio conduce a distinguere due categorie di conti, che saranno riepilogati in due Tavole di sintesi (prospetti contabili) diversi: • CONTO ECONOMICO è il prospetto che accoglie i conti che contribuiscono alla determinazione del risultato economico di esercizio, dando rappresentazione all’equilibrio reddituale • STATO PATRIMONIALE è il prospetto che accoglie i conti che contribuiscono alla determinazione del capitale di azienda, dando rappresentazione all’equilibrio finanziario e patrimoniale pag. 61 LEZIONE 16 E 17 LA DETERMINAZIONE DEL REDDITO E DEL CAPITALE: CASO BULL (I PARTE) TEORIA La contabilità generale utilizza: – il conto come strumento di rilevazione quantitativa; – il metodo della partita doppia applicato ad un sistema contabile – le convenzioni per il funzionamento dei conti in partita doppia. SEQUENZA DELLE SCRITTURE IN CONTABILITÀ GENERALE 1. Rilevazione contabile operazioni di esercizio: dall’1/1 al 31/12 ▪ Principio della “manifestazione finanziaria” documentale 2. Rilevazione contabile delle operazioni di assestamento: al 31/12 ▪ Criterio della competenza economica 3. Epilogo a Conto economico di sintesi dei conti accesi ai costi e ai ricavi di competenza economica: al 31/12 4. Determinazione del risultato economico di esercizio come saldo del conto di CE 5. Chiusura dei conti finanziari e dei conti economici di patrimonio, accesi a costi/ricavi pluriennali e alle rimanenze e loro epilogo nel conto di sintesi di SP IL PRINCIPIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA DOCUMENTALE: LA RILEVAZIONE CONTABILE DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIO (1/1 - 31/12) Durante l’esercizio (da 1/1 al 31/12) l’obiettivo delle scritture contabili è quello di rilevare i fatti esterni di gestione, cioè quei fatti che scaturiscono da scambi con terze economie con lo scopo di effettuare un controllo consuntivo della gestione. Si utilizza pertanto un criterio certo, di facile applicazione come quello del principio di manifestazione finanziaria: si rilevano i fatti di gestione nella misura in cui i suddetti fatti determinano una variazione dell’aspetto finanziario. Costi e ricavi saranno rilevati a partire alla manifestazione finanziaria generata: ESEMPIO: ➔ si riceve la fattura di acquisto delle merci => MF negativa che misura il costo ➔ Si emette fattura per vendita di merci => MF positiva che misura il ricavo ➔ Si riceve fattura dell’assicurazione => MF negativa che misura il costo L’applicazione del principio della manifestazione finanziaria documentale conduce alle rilevazioni nei conti di variazioni finanziarie che misurano variazioni economiche, generando valori finanziari e valori economici che saranno accolti in conti finanziari e conti economici. Alla fine di un periodo amministrativo pertanto il sistema informativo contabile si trova ad avere una serie di conti – finanziari ed economici – che esprimono il valore finale della entità oggetto di misurazione (della cassa, della banca, dei crediti, dei debiti, dei costi per gli acquisti, dei ricavi, del patrimonio netto), frutto di variazioni che si sono generate per effetto della gestione. CASO BULL → I PARTE CASO BULL → II PARTE CASO BULL → I E II PARTE pag. 62 Al 31/12 il sistema informativo elabora la «SITUAZIONE CONTABILE AL 31/12» , ossia un prospetto che riepiloga tutti i conti che hanno un valore significativo (quindi non quelli a zero) divisi a seconda che siano destinati alla determinazione del capitale o del reddito e con la separazione dei valori in DARE (= IMPIEGHI) E AVERE (=FONTI). CASO BULL – PRIMA PARTE Nel caso che andiamo a presentare avremo: • una serie di valori – finanziari ed economici • accolti nei conti – finanziari ed economici • un’ipotesi di partenza semplificata nella quale i valori riportati nei conti sono valori già coerenti con l’obiettivo della determinazione del reddito e del capitale • I conti con i loro valori saranno da collocare nelle due tavole di sintesi – TAVOLA DEL REDDITO E TAVOLA DEL PATRIMONIO, tenendo conto del ragionamento svolto finora in termini di equilibrio economico-aziendale. Le tavole di sintesi nel linguaggio contabile si chiamano: ➔ CONTO ECONOMICO: prospetto riepilogativo dei costi e dei ricavi di competenza economica dell’esercizio ➔ STATO PATRIMONIALE: prospetto riepilogativo degli elementi attivi (risorse) e passivi (vincoli) presenti in azienda LA DETERMINAZIONE IN ECONOMIA DEL REDDITO E DEL CAPITALE: IL CRITERIO DELLA COMPETENZA –CASO BULL II PARTE L’UNITARIETÀ DELLA GESTIONE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO L’UNITARIETÀ DELLA GESTIONE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO comporta che la gestione si componga di flussi continui di operazioni legate nel tempo e nello spazio secondo una logica sistemica. Poiché obiettivo dell’azienda è la sua durabilità, la gestione riguarda l’intero arco di vita dell’azienda La CONTABILITÀ GENERALE segue lo svolgimento della gestione aziendale con l’obiettivo di rilevare i fatti esterni di gestione, cioè quei fatti che scaturiscono da scambi con terze economie con lo scopo di rilevare e analizzare gli effetti economici e gli effetti finanziari ai fini della determinazione del reddito e del capitale GLI EFFETTI DEI FATTI DI GESTIONE Ogni operazione può presentare un aspetto economico con riferimento al ciclo input –trasformazione – output e/o un aspetto finanziario con riferimento ai movimenti finanziari, ossia variazioni di denaro, crediti e debiti ▪ EFFETTI ECONOMICI: la gestione si sviluppa attorno all’attività di produzione di beni e servizi che deve essere svolta in modo economico, deve creare utilità: il valore di scambio deve essere superiore del costo di produzione. L’aspetto economico riguarda la formazione del reddito. pag. 65 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO 1. PERCHÉ => frammentazione della gestione in periodi amministrativi 2. QUANDO => in sede di determinazione del risultato economico (31/12 quando il periodo amministrativo/esercizio coincide con l’anno solare) 3. FINALITÀ => determinazione della competenza economica dei costi e dei ricavi ai fini della determinazione del risultato economico di esercizio e del capitale di funzionamento LA SEQUENZA DELLE SCRITTURE CONTABILI: RIPRESA LA DETERMINAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO E DEL PATRIMONIO AZIENDALE: IL CA SO BULL I PARTE PRATICO pag. 66 DENOMINAZIONE DEI CONTI VALORE ECONOMICO/ FINANZIARIO CONTO ECONOMICO (R → REDDITO) / STATO PATRIMONIALE (P → PATRIMONIO) DARE (IMPIEGO) / AVERE (FONTE) Materie prime/acquisti 5.000 Economico Conto economico Avere Resi su acquisti 100 Economico Conto economico Avere Cassa 54.000 Finanziario Stato patrimoniale Dare Debiti v/fornitori 10.000 Finanziario Stato patrimoniale Avere Premio assicurativo 1.500 Economico Conto economico Dare Banca c/c 7.000 Finanziario Stato patrimoniale Dare Prodotti c/vendite 8.000 Economico Conto economico Avere Resi su vendite 500 Economico Conto economico Dare Mutui passivi 14.000 Finanziario Stato patrimoniale Avere Impianti 10.000 Economica Stato patrimoniale Dare Capitale sociale 50.000 Economica Stato patrimoniale Avere Interessi passivi 600 Economico Conto economico Dare Crediti v/clienti 3.500 Finanziario Stato patrimoniale Dare pag. 67 LE TAVOLE Le operazioni per la determinazione della competenza tengono conto delle seguenti informazioni: • impianto e stato acquistato all’inizio del periodo e viene ammortizzato del 10% • i prodotti finiti collocati sul mercato sono stati ottenuti mediante il consumo parziale delle materie prime. Le materie prime in rimanenza sono valutate euro 1.200. • il premio assicurativo è stato pagato in via anticipata in dala1/09/2020 per il periodo 1/9/2020 - 1/9/2021. • in data 1/3/2021 dovremo pagare in via posticipata l'affitto di un locale per € 300 per periodo 1/12/2020 - 1/3/2021 La situazione descrive il caso di un costo sostenuto in via anticipata rispetto al periodo di riferimento (pago in data 1/9/2020 per un anno, fino 1/9/ 2021). Per il principio della manifestazione finanziaria in data 1/ D/2020 è stata rilevato nella contabilità il costo per l'assicurazione di € 1500 e infatti lo abbiamo nei valori riepilogati nel prospetto di CE del Caso Buli prima parte. AI31/12 in sede di determinazione del reddito va adottato il criterio della carpeton2a economica e pertanto l'importo del costo viene "diviso" in due parti: • Una parte di costa rimane a carico della formazione del in quanto esprime la parte di servizio assicurativo che è maturato reddito (1/9- 31/12=(1500/ 12x4=500) pag. 70 LA DETERMINAZIONE DELLA COMPETENZA ECONOMICA: LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO IL PERCHÉ - LE SCRITTURE DI ESERCIZIO: COSTI E RICAVI SECONDO IL PRINCIPIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA Durante l’esercizio (da 1/1 al 31/12) l’obiettivo delle scritture contabili è quello di rilevare i fatti esterni di gestione, cioè quei fatti che scaturiscono da scambi con terze economie con lo scopo di effettuare un controllo consuntivo della gestione. Si utilizza pertanto un criterio certo, di facile applicazione come quello del PRINCIPIO DI MANIFESTAZIONE FINANZIARIA: si rilevano i fatti di gestione nella misura in cui i suddetti fatti determinano una variazione dell’aspetto finanziario. Costi e ricavi saranno rilevati a partire alla manifestazione finanziaria generata: ESEMPIO ➔ si riceve la fattura di acquisto delle merci => MF negativa che misura il costo ➔ Si emette fattura per vendita di merci => MF positiva che misura il ricavo ➔ Si riceve fattura dell’assicurazione => MF negativa che misura il costo IL QUANDO - LE SCRITTURE PER LA DETERMINAZIONE DELL’EQUILIBRIO ECONOMICO -AZIENDALE: COSTI E RICAVI DI PERTINENZA DEL PERIODO Al termine di un periodo amministrativo (coincidente di norma con l’anno solare) l’obiettivo della contabilità è di conoscere il risultato economico e il patrimonio di funzionamento del sistema aziendale. A tale scopo, il principio della manifestazione finanziaria risulta essere inadeguato, mentre si rende necessario adottare il CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA -> COSTI E RICAVI DEVONO ESSERE DI PERTINENZA DEL PERIODO AMMINISTRATIVO ANALIZZATO. FINALITÀ - LA COMPETENZA ECONOMICA 1. Uno dei principi cardine che guidano la redazione del bilancio di esercizio è quello della competenza economica. 2. In virtù di tale principio, gli effetti economici delle operazioni compiute durante la gestione aziendale devono essere attribuiti al periodo al quale si riferiscono, e non a quello in cui avvengono le manifestazioni finanziarie corrispondenti. ✓ Un ricavo è di competenza di un determinato esercizio quando il processo produttivo dei beni o dei servizi è completato e lo scambio è già avvenuto ✓ Un costo è di competenza nella misura in cui è correlato ai ricavi, ovvero è stato sostenuto per generare i ricavi attribuiti all’esercizio. 3. Alle rilevazioni generate dallo scambio monetario (rilevazioni di esercizio), devono affiancarsi, a fine esercizio, le rilevazioni di «assestamento» del sistema dei valori. OBIETTIVO DELLE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO ➢ Le scritture di assestamento consentono di passare dal criterio della manifestazione finanziaria al criterio della competenza economica ➢ Sono effettuate per determinare, in chiusura dell’esercizio, il risultato economico d’esercizio mediante la correlazione di costi e ricavi. ➢ In particolare nell’ambito di tali rilevazioni si distinguono le scritture di: pag. 71 ✓ INTEGRAZIONE: consistono nell’inserimento di nuovi valori nell’esercizio; ✓ STORNO: determinano una variazione del valore di componenti reddituali già rilevati in corso di esercizio a cui si accompagna la correlata variazione dei valori patrimoniali. DAI FATTI DI GESTIONE AL BILANCIO DI ESERCIZIO IL PROCESSO DI AMMORTAMENTO L’AMMORTAMENTO È UN PROCESSO TECNICO-CONTABILE MEDIANTE IL QUALE IL COSTO PLURIENNALE SOSTENUTO PER L’ACQUISIZIONE DI UN BENE DUREVOLE (materiale o immateriale) VIENE RIPARTITO TRA GLI ESERCIZI NEI QUALI RISULTA UTILMENTE IMPIEGATO NELLE COMBINAZIONI PRODUTTIVE. Per poter calcolare la quota di ammortamento è necessario definire i seguenti elementi: – IL VALORE DA AMMORTIZZARE: costo storico + oneri accessori (- presumibile valore di realizzo al termine della vita utile del bene = non sempre calcolabile) – LA VITA UTILE DEL BENE: vita economica originaria del bene o definita dalla legge – IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE DEL COSTO: quota costante oppure in funzione dell’utilizzo del bene nelle combinazioni produttive Il processo di ammortamento riguarda i fattori produttivi a lungo ciclo di utilizzo. Tali fattori produttivi partecipano allo svolgimento di più processi produttivi e pertanto il loro valore di acquisto costituisce un impiego economico a disposizione per le gestioni future e come tale partecipa alla composizione del patrimonio. IL PROCESSO DI AMMORTAMENTO: SCRITTURE CONTABILI ESEMPIO in data 1/1/X si acquista un impianto del valore di € 100.000, regolamento differito. L’impianto ha una vita utile di 10 anni. LE PRINCIPALI SCRITTURE DI ASSESTAMENTO: 1. Ammortamento 2. Rimanenze di magazzino 3. Risconti (passivi e attivi) 4. Ratei (passivi e attivi) Il valore di acquisto viene collocato in SP come impiego economico immobilizzato (capitale fisso) Ogni anno in rapporto all’utilizzo del bene, viene inserita in CE/DARE la quota di ammortamento che definisce il consumo del fattore all’interno delle combinazioni produttive realizzate, che esprime anche la perdita di valore del bene stesso a causa dell’utilizzo pag. 72 RIPRESA ESEMPIO in data 1/1/X si acquista un impianto del valore di € 100.000, regolamento differito. L’impianto ha una vita utile di 10 anni. Al 31/12/X si ammortizza il valore dell’impianto a quote costanti. IL PROCESSO DI AMMORTAMENTO: IMPATTO SU CE E SP Ai fini della DETERMINAZIONE DEL REDDITO in contabilità si contabilizza un costo di competenza (VE-) che esprime il consumo/utilizzo del bene durevole nei processi produttivi svolti nel periodo in esame. Ai fini della DETERMINAZIONE DEL CAPITALE in contabilità si avrà una rettifica del costo pluriennale (VE+) che esprime la perdita di valore del bene stesso per effetto dell’utilizzo, dell’obsolescenza, della senescenza, ecc. IL PROCESSO DI AMMORTAMENTO: IMPATTO SU CE E SP X+1 pag. 75 IL PRINCIPIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA conduce a rilevare alla data di ricevimento della fattura il costo per l’affitto semestrale, senza considerare se il costo per il servizio ricevuto sia tutto di pertinenza del periodo amministrativo per il quale si deve calcolare il reddito. ESEMPIO Il 1/9 si liquida l’affitto semestrale degli uffici per 6.000 euro per i quali è poi previsto il pagamento mediante bonifico. Al 31/12 va definita la competenza economica del costo sostenuto Il CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA conduce a «togliere», «sospendere» dalla formazione del reddito la quota di costo già liquidata (=MF in data 1/9) ma non ancora maturata, cioè che si riferisce ad un periodo di tempo che ancora non si è manifestato perché riguarda l’1/1 – 1/3 I RISCONTI ATTIVI – ASSESTAMENTO CON RETTIFICA INDIRETTA Ai fini della DETERMINAZIONE DEL REDDITO in contabilità si «toglie», «storna», «rettifica» un costo di competenza (generando una VE+) in quanto a causa della manifestazione finanziaria è stato contabilizzata anche la parte non di pertinenza dell’esercizio (da 1/1 a 1/3X+1). Ai fini della DETERMINAZIONE DEL CAPITALE in contabilità avremo un impiego di natura economica definito «conto acceso alle rimanenze contabili» (Risconti attivi VE-) che esprime un costo di pertinenza del futuro esercizio per il periodo 1/1-1/3/x+1 I RISCONTI ATTIVI – IMPATTO SU SP E CE: LA RETTIFICA INDIRETTA pag. 76 MA POSSIAMO CONSIDERARE LA SEGUENTE ECCEZIONE ALLA REGOLA DEL CONTO ECONOMICO UNILATERALE IN SEDE DI ASSESTAMENTO → ECCEZIONE ALLA REGOLA DEL CONTO ECONOMICO UNILATERALE IN SEDE DI ASSESTAMENTO Solo in casi di importi non rilevanti e comunque che non riguardano l’attività tipica dell’azienda (no merci o materie prime, no fitti se si tratta di un’immobiliare) I RISCONTI PASSIVI SI TRATTA DI QUOTE DI RICAVI RILEVATI INTEGRALMENTE NELL’ESERCIZIO IN CORSO, MA CHE DEVONO ESSERE RINVIATI AL FUTURO PERCHÉ DI COMPETENZA DI ESERCIZI FUTURI. CARATTERISTICA PRINCIPALE: il ricavo matura in funzione del tempo e si riferisce a un periodo di tempo a cavallo di due o più esercizi. Il valore del risconto è determinato con riferimento al periodo di tempo “economico” che deve ancora decorrere alla chiusura dell’esercizio. I RISCONTI PASSIVI – SCRITTURE CONTABILI ESEMPIO In data 01/11/X è stato stipulato un contratto per la locazione a terzi di un immobile di proprietà. Il contratto prevede la riscossione anticipata, a mezzo bonifico, di canoni trimestrali pari a € 1.200, da corrispondersi l’1/11, l’1/2, l’1/5 e l’ 1/8 di ogni anno. Il PRINCIPIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA conduce a rilevare la riscossione dell’affitto trimestrale, senza considerare se il ricavo per il servizio reso sia tutto di pertinenza del periodo amministrativo per il quale si deve calcolare il reddito. pag. 77 ESEMPIO In data 01/11/X è stato stipulato un contratto per la locazione a terzi di un immobile di proprietà. Il contratto prevede la riscossione anticipata, a mezzo bonifico, di canoni trimestrali pari a € 1.200, da corrispondersi l’1/11, l’1/2, l’1/5 e l’ 1/8 di ogni anno. Al 31/12 si rende necessario stabilire la competenza economica del ricavo liquidato. l CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA conduce a «togliere», «sospendere» dalla formazione del reddito la quota di ricavo già liquidata (=MF in data 1/11) ma non ancora maturata, cioè che si riferisce ad un periodo di tempo che ancora non si è manifestato perché riguarda l’1/1 – 1/2 e quindi di competenza della gestione futura I RISCONTI PASSIVI – ASSESTAMENTO CON RETTIFICA INDIRETTA Ai fini della DETERMINAZIONE DEL REDDITO in contabilità si «toglie», «storna», «rettifica» un ricavo (fitti attivi) con una rettifica (VE-) in quanto è stato contabilizzato a causa della manifestazione finanziaria anche per la parte non di pertinenza dell’esercizio (da 1/1 a 1/2). Ai fini della DETERMINAZIONE DEL CAPITALE in contabilità avremo una fonte di natura economica definita «conto acceso alle rimanenze contabili» (Risconti passivi VE+) che esprime un ricavo di pertinenza del futuro esercizio per il periodo 1/1-1/2/x+1 I RISCONTI PASSIVI – IMPATTO SU SP E CE: RETTIFICA INDIRETTA pag. 80 Per il CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA, tuttavia, gli interessi maturati dal 30/11 del presente periodo al 31/12 sono di competenza economica dello stesso, anche se non hanno avuto la manifestazione finanziaria. Ciò significa che rispetto ai valori contabilizzati fino a quel momento, si dovrà «aggiungere», «integrare» un valore economico negativo che sarà misurato da un valore finanziario negativo I ratei passivi – impatto su SP e CE Ai fini della DETERMINAZIONE DEL REDDITO in contabilità si «aggiunge», «integra» un costo di competenza (VE-) con il valore corrispondente agli interessi passivi maturati ma non ancora liquidati pari a 200. Ai fini della DETERMINAZIONE DEL CAPITALE in contabilità si attiva un conto finanziario presunto, assimilabile ad un debito (Ratei passivi VF-) che rappresenta la quota di uscita futura (quella che si realizzerà al 31/5/x+1) che permette di misurare il costo che si va a imputare al periodo in chiusura LE PRINCIPALI SCRITTURE DI ASSESTAMENTO: RATEI E RISCONTI pag. 81 LEZIONE 22 ESERCIZIO Il responsabile amministrativo dell’impresa Gym srl deve presentare i prospetti contabili (Conto Economico e Stato Patrimoniale), a partire dalla raccolta dei saldi dei movimenti della gestione al 31/12/X. Aiutate il responsabile amministrativo a collocare i conti nei prospetti adeguati e calcolare il risultato d’esercizio NOME SP/CE D/A Merci c/acquisti Conto economico Dare Ratei passivi Stato patrimoniale Avere Merci c/vendite Conto economico Avere Merci c/rimanenze finali Conto economico Avere Banca c/c attivo Stato patrimoniale Dare Macchinari Stato patrimoniale Dare Capitale proprio Conto economico Avere Salari e stipendi Conto economico Dare Crediti v/clienti Stato patrimoniale Dare Debiti v/fornitori Stato patrimoniale Avere Rimanenze di merci Stato patrimoniale Dare Ammortamento macchinari Conto economico Dare Risconti attivi Stato patrimoniale Dare Fondo ammortamento macchinari Stato patrimoniale Avere Merci c/rimanenti iniziali Conto economico Dare pag. 82 Sono PLUSVALENZE E MINUSVALENZE ORDINARIE quelle che derivano dalla alienazione di beni strumentali impiegati nella normale attività produttiva, commerciale o di servizi ceduti a causa del deperimento economico-tecnico sulla base di quanto previsto dai piani di sostituzione aziendali e che hanno uno scarso peso rispetto alla totalità dei beni strumentali impiegati dall’impresa. LEZIONE 23-24 IL BILANCIO D’ESERCIZIO CONTENUTO DEL BILANCIO Perché è utile avere informazioni standardizzate? • Per comunicare efficacemente • Per poter effettuare delle comparazioni CHI STANDARDIZZA? Gli standard sono definiti da enti preposti a livello locale e internazionale. Gli standard sono definiti da enti preposti a livello locale e internazionale. Le normative nazionali li recepiscono. In Italia: NEL CODICE CIVILE The standard setting organizations → Organismi in carica per la definizione dei PRINCIPI CONTABILI: • International Accounting Standard Board (IASB) • Financial Accounting Standard Board (FASB) in US • OIC in Italy (Organismo italiano di contabilità) IL BILANCIO D’ESERCIZIO SECONDO IL CODICE CIVILE ART. 2423 DEL CODICE CIVILE: «Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale [2424], dal conto economico [2425], dal rendiconto finanziario (1) e dalla nota integrativa[2427]. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio» Il bilancio di esercizio è pertanto un documento (di derivazione contabile) di sintesi che permette di rappresentare l’esito della gestione aziendale di un periodo amministrativo attraverso le sue dimensioni fondamentali: dimensione patrimoniale, economica e finanziaria pag. 85 CORRETTEZZA CLAUSOLA GENERALE ALL’APICE DEL MODELLO CHIAREZZA, VERIDICITÀ E CORRETTEZZA SONO SOVRAORDINATE RISPETTO ALLE DISPOSIZIONI SUCCESSIVE. “Se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, si devono fornire le informazioni complementari necessarie allo scopo. Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata” (art. 2423 c.c.) NORMATIVA CIVILISTICA: GERARCHIA TRA PRINCIPI ART. 2423-BIS PRINCIPI DI REDAZIONE Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti princìpi: 1) LA VALUTAZIONE DELLE VOCI DEVE ESSERE FATTA secondo prudenza e NELLA PROSPETTIVA DELLA CONTINUAZIONE DELL'ATTIVITÀ; pag. 86 1-bis) la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell'operazione o del contratto; 2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio 3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento; 4) si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo; 5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente; 6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro. ART. 2423-BIS PRINCIPI DI REDAZIONE – CONTINUAZIONE AZIENDALE O GOING CONCERN 1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività; ▪ Il bilancio rispecchia l’attività aziendale in condizioni normali e di piena operatività economica; ▪ Impresa in attività vs impresa in liquidazione ART. 2423-BIS PRINCIPI DI REDAZIONE – PRUDENZA Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti princìpi: 1) LA VALUTAZIONE DELLE VOCI DEVE ESSERE FATTA SECONDO PRUDENZA e nella prospettiva della continuazione dell'attività; 1-bis) la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell'operazione o del contratto; 2) si possono INDICARE ESCLUSIVAMENTE GLI UTILI REALIZZATI ALLA DATA DI CHIUSURA DELL'ESERCIZIO 3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento; 4) SI DEVE TENER CONTO DEI RISCHI E DELLE PERDITE DI COMPETENZA DELL'ESERCIZIO, ANCHE SE CONOSCIUTI DOPO LA CHIUSURA DI QUESTO; 5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente; 6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro. ➢ OBIETTIVO: Tutela dei creditori sociali (non sopravvalutazione del reddito prodotto e tutela dell’integrità patrimoniale) ➢ Asimmetria nel trattamento di costi (anche presunti) e ricavi (solo realizzati). ART. 2423-BIS PRINCIPI DI REDAZIONE – COMPETENZA Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti princìpi: 1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività; pag. 87 1-bis) la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell'operazione o del contratto; 2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio 3) SI DEVE TENER CONTO DEI PROVENTI E DEGLI ONERI DI COMPETENZA DELL'ESERCIZIO, INDIPENDENTEMENTE DALLA DATA DELL'INCASSO O DEL PAGAMENTO; 4) si deve tener conto dei RISCHI E DELLE PERDITE DI COMPETENZA dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo; 5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente; 6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro. OIC 11 – RICAVI DI COMPETENZA Principio di realizzazione: ▪ Nella cessione dei beni: – Il processo produttivo dei beni e/o dei servizi è stato completato; – Lo scambio è già avvenuto ▪ Nella prestazione dei servizi: – La prestazione è stata eseguita COMPETENZA ECONOMICA DEI COSTI OIC 11 – COSTI DI COMPETENZA Principio di correlazione • Un costo è di competenza dell’esercizio in cui il correlativo ricavo è realizzato La correlazione si realizza per relazione causa-effetto tra costi e ricavi e per ripartizione utilità pluriennale su base razionale e sistematica ART. 2423-BIS PRINCIPI DI REDAZIONE – SEPARATA VALUTAZIONE Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti princìpi: 1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività; 1-bis) la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell'operazione o del contratto; 2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio 3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento; 4) si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo; pag. 90 • La relazione del collegio sindacale* • La relazione del revisore contabile* • La relazione di certificazione della società di revisione* • Copie integrali dell’ultimo bilancio delle società controllate (o prospetto riepilogativo)* • Prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle società collegate* • Bilancio consolidato* * qualora sussistano i presupposti e quindi l’obbligo di redazione ALLEGATI FACOLTATIVI • Prospetto delle variazioni di patrimonio netto BILANCIO ORDINARIO E BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA ❑ Il bilancio ordinario è quello composto da tutti i documenti obbligatori sopra elencati. ❑ Il bilancio abbreviato può essere redatto dalla società che non abbiano emesso titoli negoziati in mercati regolamentati, quando, nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti: • TOTALE DELL'ATTIVO DELLO STATO PATRIMONIALE: 4.400.000 euro; • RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI: 8.800.000 euro; • DIPENDENTI MEDI: 50 unità. IL BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA Sono ammesse alla presentazione del bilancio in forma abbreviata quelle società che non hanno emesso titoli nei mercati regolamentati e che nel primo esercizio o nei successivi per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti: 1. Totale attivo di € 4.400.000 2. Totale ricavi o prestazioni € 8.800.000 3. Numero medio di dipendenti < 50 STATO PATRIMONIALE ART. 2424 pag. 91 • È il documento contabile che rappresenta la composizione quantitativa e qualitativa del capitale di funzionamento alla data di riferimento del bilancio. • Si suddivide in attività e passività, intese anche come impieghi e fonti che hanno natura finanziaria ed economica. • Tutte le grandezze presenti in questa voce forniscono una visione statica della azienda nel momento in cui viene chiuso il bilancio (normalmente, la mezzanotte del 31/12). Esprime “grandezze di stock” • La forma è a due sezioni divise e contrapposte: le poste rettificative (fondi ammortamento, fondo svalutazione crediti) vanno portate in diminuzione delle voci dell’attivo cui si riferiscono ARTICOLAZIONE DI CIASCUNA SEZIONE Per ciascuna sezione sono possibili quattro livelli di articolazione: ATTIVO B) Immobilizzazioni – macroclasse III) Immobilizzazioni finanziarie – classe 1) partecipazioni in: - voce a) imprese controllate; b) imprese collegate; - sottovoce c) imprese controllanti; d) altre imprese; ATTIVO – CAPITALE LORDO INVESTITO Le Attività̀ dell’impresa sono divise in capitali fissi (immobilizzazioni) e capitali circolanti secondo il criterio della destinazione economica degli investimenti: ▪ I primi erogano i loro servizi produttivi in più esercizi amministrativi ▪ I secondi sono direttamente legati al ciclo operativo dell’impresa e concorrono a produrre valore in un solo esercizio amministrativo. All’interno di ciascuna macroclasse si segue il criterio finanziario a liquidità crescente: devono essere indicati separatamente gli importi esigibili entro l’esercizio successivo dei crediti classificati tra le immobilizzazioni finanziarie e gli importi esigibili oltre l’esercizio successivo dei crediti compresi nell’attivo circolante. pag. 92 ATTIVO - MACROCLASSE A: La macroclasse A) evidenzia i crediti verso soci derivanti da sottoscrizioni del capitale sociale a fronte delle quali non è ancora stato integralmente effettuato il conferimento, con separata indicazione della parte già richiamata. ATTIVO - MACROCLASSE B: IMMOBILIZZAZIONI “Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni” art. 2424-bis. “Uso durevole”: attività destinate a rimanere nel patrimonio aziendale anche oltre la chiusura dell’esercizio successivo. I cespiti/beni strumentali devono essere iscritti in bilancio a valori netti: le rettifiche (fondi ammortamenti e svalutazioni) devono essere portate in diretta diminuzione del loro valore. L’informazione sui fondi ammortamento deve essere fornita in nota integrativa ESEMPIO Rappresentazione in bilancio delle Immobilizzazioni Materiali I fondi ammortamento (e di svalutazione) sono posti a diretta riduzione del valore dei correlati cespiti MACROCLASSE C - ATTIVO CIRCOLANTE ATTIVO – MACROCLASSE D: RATEI E RISCONTI ATTIVI Sono valori che nascono durante il processo di assestamento dei conti Sono una espressione dell’applicazione del principio di competenza economica: ❑ Funzione integrativa dei ricavi (ratei attivi) ❑ Funzione rettificativa dei valori (risconti attivi) pag. 95 LEZIONE 26 ESERCIZIO ESERCIZIO COLLOCAZIONE DEI CONTI IN CE E SP SECONDO PROSPETTI OBBLIGATORI E CON DETERMINAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO Si inseriscano le voci di seguito esposte nei prospstli di Conto Economico & Stato Patrimoniale contabili e poi in quelli obbligatori. FIA 3000 San iper 3000 (neri pesi o Gas 500 Copie Sociale 190.000 Riserva legale 7.000 Gres vicini cio00 Rs SI Vendie 000 Netta CIRmanonzo fai “no Accanenament siolaioe ted 3500 Banca C/C (Eccedenza Dare) 48.000 Fon secarisnamemo sean ASA] e ‘era ai le Sto Fia pei Ion Tit rime AGIUT soon Tires Zoo neri 150000 nine PRE ‘7000 Ammortamento mani 18.000 DeL VFomiri Re0c0 Meteo gino C/Rimancnze iii ‘000 Progoti Given «20000 Fond armerina pani co Fa Pan 50 From ssicrai 10000 imposte 000 Finn sono Prodotti finiti c/rimanenze finali 14.000 BIOS iti limanenge inc #00 Prodoti ia 4.000 Piusiolenze foto Fit 1000 loro ax ramontE FIERI TA INA a inerenpi : am" © piene cr cr : Tato dE ao ese ra svaluta? crediti € 2.500 |prortorri c/rim. Finali € 14000 rediti v/cienti € 64.000 [riserva legale. € 7.000 Sere pie dc CLI [ima (Se e “past (enne — iso ammort. Impianti. £ 18000. materne prime. £ 6.000 [fondo ammort impianti. € 36000 materie prime cm nil + 200 prodotti finiti € 14.000 [tando svalut creciti £ 5,000) salare stipendi £ sue risconti attivi € 3.009 lttei passivi € 1800 prim cum mn Damme a cdot im [ese kimi GI ni € ii Gs < so sia cs ATTIVO PASSIVO (A) CREDITI VS SOCI PER (A) PATRIMONIO NETTO SESSIVENTI ANCORA dov {B) IMMOBILIZZAZIONI I Capitale Sociale 130.000 To mai] T0000 I ava da ora FR RIO E IV TREIA iltwmobiezzioni materni | 150000 |VRsen ese 2000 Fondo ammica saloni || -55000 | vRserm sata TTT TATE RT ira Toto mm 124.000 | 1 - Riserve pr operazioni di “epr lussi fitti TATTVO ASDANTE TRATTO TRAINA FRI IA tri 60000 | c- serva mega per zioni peogr n portlegio TR TO TI Gttiono imobiezezini 1 Disponi ui 7000 | (FONDI PER RISCHIF ONERI (© TRATTAMENTO DI FINE APPORTO DI LAVORO SUBORD Torna Arto Cicolanta (€) | 426000 | cyorsm 6.000 RATE RscONmI 2000 | (©) ATEI RISCONT 4000 TOR O ATTO] TO Posso ACE 00 pag. 96 pag. 97 LEZIONE 27 E 28 LO SCHEMA DI CE IL CONTO ECONOMICO ART. 2425 Mette in evidenza in che misura le operazioni aziendali hanno generato o consumato ricchezza, determinando la formazione del risultato economico ▪ IL CE ASSUME LA FORMA SCALARE: La forma scalare permette di determinare alcuni risultati intermedi e quindi di evidenziare la “segmentazione” del reddito globale in una serie di redditi parziali (aree di gestione) ▪ LE POSTE RETTIFICATIVE SONO PORTATE IN DIRETTA DETRAZIONE (resi, abbuoni, sconti comm.li) ▪ I costi e i ricavi sono classificati per natura (es. salari e stipendi, oneri previdenziali, TFR, ecc => costi del personale tutto). CONTO ECONOMICO A STRUTTURA LOGICA (IMPIEGHI-FONTI) GESTIONE OPERATIVA: FOCUS SULLA PRODUZIONE La gestione operativa è rappresentata dal valore della produzione contrapposto al costo di produzione.
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