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Appunti completi e sintetici di aziendale (prof Izzo Mariapia)., Appunti di Economia Aziendale

Si tratta di appunti presi da me personalmente durante le singole lezioni de docente. Comprendono tutte le discipline della materia, trattate in maniera sintetica e esemplificativa in modo da permetterne la più semplice comprensione e memorizzazione

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 07/02/2023

kekkolonee
kekkolonee 🇮🇹

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Scarica Appunti completi e sintetici di aziendale (prof Izzo Mariapia). e più Appunti in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! ECONOMIA AZIENDALE LEZIONE N2 L ‘economia studia i problemi economici che nascono da un bisogno illimitato che si scontra con risorse limitate. Le aziende trovano la via più conveniente per rispondere ai nostri bisogni Domande azienda 1 Cosa produrre? 2 Come produrre? 3 Per chi produrre? FASE 1: COSA PRODURRE? Come soluzione al problema economico l’azienda può: o inventare un prodotto nuovo, o cambiare un prodotto già esistente in mercato, o vendere lo stesso prodotto che vende un suo competitor ma fornendo al prodotto un appeal diverso che permetta di far accettare al cliente la maggiorazione di prezzo. L’azienda cerca o di creare un nuovo bisogno o di intervenire su un bisogno Dopo aver trovato la business idea, devo capire come produrre: FASE 2: COME PRODURRE? Es. trovare un processo produttivo più economico del mio competitor (evoluzione produttiva) FASE 3: PER CHI PRODURRE? Bisogna assicurarsi una fascia di clientela, capendo i vari bisogni, avendo una diversa linea di prodotto a seconda del consumatore ES. (fascia luxury ed entry level) IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI SI DIVIDE IN AZIENDA DI PRODUZIONE E IL CONSUMATORE (LE FAMIGLIE) Un’azienda può vendere non solo un prodotto o un servizio ma anche una esperienza (esperienziale) DIFFERENZA IMPRESA - AZIENDA L’impresa è un’azienda che ha scopo di lucro DEFINIZIONE DI AZIENDA È un istituto economico atto a perdurare -L’azienda è un insieme di elementi tra cui rientra l’uomo, essa è fatta di capitale e lavoro. -Il capitale è la risorsa finanziaria, il lavoro dinamizza il capitale -È un insieme di cose organizzate economiche ECONOMICITA: EQUILIBRIO ECONOMICO: + RICAVI – COSTI L’azienda si trova in una situazione di equilibrio economico se i suoi costi sono più bassi dei suoi ricavi L’azienda dovrebbe sempre avere una prospettiva di medio-lungo termine L’imprenditore deve guardare al futuro e deve investire in una ottica di medio-lungo termine L’azienda sana è quella che getta le basi per un futuro rigoglioso L’AZIENDA LA DISTINGUO TRA: IMPRESE (SCOPO DI LUCRO): Punta alla realizzazione di un utile congruo al rischio …… Se il mio scopo è l’utilità sociale sono: Gli enti politico sociali (pubblic. Ammin.) / associazioni / fondazioni In una ASSOCIAZIONE il carattere dominante dovrebbe essere l’impegno profuso dai suoi associati La FONDAZIONE ha come suo elemento caratterizzante l’esistenza di un patrimonio misto LE IMPRESE hanno relazioni con enti che operano all’interno del sistema economico Visto che operano all’interno del sistema, si chiamano “relazioni sistemiche” tra: le imprese, le famiglie, pubblica amministrazione. Vi è una relazione tra IMPRESE E FAMIGLIE - IMPRESE E STATO – IMPRESE E IMPRESE Operano attraverso uno scambio di servizi, di relazioni, di denaro; queste relazioni si realizzano in FLUSSI, che possono essere monetari (aspetto finanziario della gestione) o reali (non legato alla moneta es. beni o servizi). Relazione tra imprese e famiglie IMPRESE E FAMIGLIE: Le imprese corrispondono alle famiglie un prezzo (flusso monetario) e in cambio l’impresa dà alla famiglia un bene (flusso reale). IL PREZZO è DIVERSO DAL COSTO (il prezzo per l’impresa è a quanto vendo il mio bene, il costo è quanto appunto costa all’azienda la produzione di quel prodotto) PREZZO X QUANTITA= RICAVO IL GUADAGNO è LA DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI P>C p= C + D (MARK UP, qualcosa di aggiunto) il prezzo è fatto dal costo + altri soldi IL COSTO DEL PRODOTTO è PIENO (costo del prodotto, costi di distribuzione, costi della pubblicità…) LA FAMIGLIA OFFRE IL LAVORO (FLUSSO REALE), L’IMPRESA REMUNERA IL LAVORO (FLUSSO MONETARIO) LE FAMIGLIE OFFRONO FINANZIAMENTO (CAPITALE) ALLE IMPRESE x COMPRARE AZIONI E SPERANO DI OTTENERE I DIVIDENDI DALL’AZIENDA R>C  UTILE  DIVIDENDI (parte dell’utile dato agli azionisti su base volontaria) OBBLIGAZZIONI È un titolo di credito (sto finanziando l’azienda) L’azienda invece di andare dalle banche, va dai consumatori bancari. Chi investe è sicuro di ricevere interessi (ne ha il diritto)e che il suo prestito ritornerà. -Lo studio delle operazioni di gestione -L’individuazione dei compiti e delle attività da svolgere -La divisione del lavoro per unità organizzative -La divisione del lavoro tra le posizioni CON LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEFINISCO: -Gerarchie -Ruoli -Interrelazione tra le varie risorse umane ORGANIGRAMMA Diagramma che rappresenta graficamente com’è organizzata l’azienda. Mostra quale struttura organizzativa ha scelto l’azienda. -Fa capire all’esterno com’è organizzata l’azienda e le gerarchie. -Organizzazione interna: per risolvere conflitti interni (tramite i collegamenti ognuno comprende chi è il proprio capo e con chi interloquire per discutere di problemi) Nell’organizzazione aziendale la fase più importante è quella in cui ogni azienda sceglie la propria struttura organizzativa., la scelta del criterio di divisione del lavoro. CRITERI DI DIVISIONE DEL LAVORO -Per tipologia di azione da compiere -Per output (per prodotto/servizi, per area geografica). Es. Comprare le materie prime assemblare  vendere; 1)penna pennarello e cancellino hanno materie prime, assemblaggio e vendita  basta uno stesso responsabile 2)Un responsabile per le penne, uno per il cancellino, uno per il pennarello. 3)Un responsabile per l’africa, uno per l’Italia ecc... Es: per la Bic, che ha prodotti simili tra loro, il criterio più efficiente è quello per tipologia di azione da compiere poiché è il criterio più funzionale. A seconda del criterio di divisione del lavoro scelto, si distinguono le varie strutture organizzative: FUNZIONALE – ELEMENTARE – DIVISIONALE - MATRICIALE ORGANIGRAMMA FUNZIONALE (PER TIPOLOGIA DI OPERAZIONE) PENNE, PENNAR., CANCELL. PENNE, PENNAR., CANCELL. PENNE, PENNAR., CANCELL. Caratteristiche di questa STRUTTURA FUNZIONALE: -Adatto ad aziende medio-piccole con prodotti simili tra loro e con poca innovazione nel tempo -Alta specializzazione - Il Vertice Aziendale può mantenere il pieno controllo sull'azienda (*) -> L'azienda è altamente gerarchica Criticità -L’elevata specializzazione crea rigidità strutturale, quindi può risultare inefficiente in presenza di forti stimoli provenienti dall’ambiente esterno che tendono a modificare le caratteristiche dei prodotti. -Il Vertice Aziendale potrebbe essere sovraccaricato di decisioni da prendere, data la forte gerarchia. -La forte specializzazione può rendere le attività svolte molto routinarie, comportando lentezza nell’innovazione dei processi e dei prodotti. (Funzionale-> se ho un macchinario che può produrre 10 penne al giorno; ho speso 10 -> posso usare un solo macchinario, producendo 5 penne e 5 pennarelli giorno) (Output -> se ho due macchinari che possono produrre 5 penne/pennarelli al giorno; ho speso 20 -> uso due macchinari e produco 5 penne e 5 pennarelli al giorno) Contro: - Il lavoro di alcuni reparti dipende dal lavoro fatto prima - I responsabili non comunicano tra loro, devono passare attraverso il VA (*) LEGENDA VERTICE AZIENDALE RESPONSABILE ACQUISTI PRIMO RIPORTO RESPONSABILE ASSEMBLAGGIO RESPONSABILE VENDITA Economie di scala: fenomeno per effetto del quale, all'aumentare delle quantità prodotte, diminuisce il costo medio unitario di produzione ORGANIGRAMMA DIVISIONALE (PER OUTPUT) PRODUZ. VENDI. AMM.NE MERCATO 1 MERCATO 2 Viene spesso usato da aziende di grandi dimensioni con elevato numero di personale, che offrono spesso prodotti non standardizzati. Aziende che hanno un alto sviluppo tecnologico, un ambiente esterno instabile. L’autonomia concessa dalla direzione generale alle varie divisioni può essere più o meno elevata. Tanto maggiori sono i margini di autonomia concessi alle divisioni, tanto più queste possono essere considerate come delle “quasi imprese”; in questo modo è possibile recuperare i vantaggi della piccola dimensione aziendale, come l’adattabilità all’ambiente esterno, e al contempo mantenere quelli tipici della grande dimensione, quali le economie di scopo e di scala. Criticità -A differenza di quella funzionale, questa struttura difficilmente consente di sfruttare i vantaggi derivati dalle economie di scala. -Ulteriore problema che potrebbe crearsi è il coordinamento orizzontale fra le varie divisioni. La maggiore indipendenza di queste può creare problemi dovuti al fatto che le stesse potrebbero finire per sviluppare prodotti non compatibili fra loro o in conflitto. STRETEGIA AZIENDALE -Definizione degli obbiettivi di lungo periodo dell’impresa -Condivisione degli obbiettivi all’interno dell’impresa -Attuazione delle linee di condotta -Reperimento e allocazione delle risorse necessarie VERTICE AZIENDALE PRODOTTO A PRODOTTO B PRODOTTO C -Product -Price -Promotion -Placement (punto vendita/dove trovo disponibile il mio prodotto) Product: Business idea, caratteristiche materiali o tangibili, immateriali o intangibili, caratteristiche di assistenza (american express), optional Price: Costo + Mark up, costi di produzione, qualità percepita, prezzo medio di mercato Promotion: Placement: Gli approcci più moderni hanno aggiunto un’altra P: Il Packaging (design) FORMA GIURIDICA E FORMA DI GOVERNO (CORPORATE GOVERNANCE) Il soggetto giuridico risponde delle obbligazioni, quindi la società. Il soggetto economico è colui che riesce ad orientare i comportamenti dell’azienda, colui che amministra e prende le decisioni. L’ IMPRESA può essere: Individuale: composta da un soggetto, l’imprenditore, che fonda la società e risponde di tutte le azioni sociali. Società: il soggetto giuridico è la società, faccio una società per separare il mio patrimonio personale. Con il contratto di società, due o più persone conferiscono denaro o beni per l’esercizio comune dell’attività d’impresa al fine di dividerne gli utili. Noi distinguiamo le società tra società di persone e società di capitali. Società per capitali: Spa, S.r.l. -I soci delle Spa detengono le azioni, invece nella S.r.l. le azioni non esistono, i soci detengono le quote -Nelle società di capitali io sono responsabile solo in relazione al capitale sottoscritto. -Responsabilità limitata. Società di persone: SS (Società semplice), Snc (Società in nome collettivo), Sas (Società in accomandita semplice), Sapa (Società in accomandita per azioni) -Nella società di persone vi è una sovrapposizione tra il patrimonio personale e quello dell’impresa. -Responsabilità solidale e illimitata. Sas: socio accomandante e socio accomandatario, differenziati dalla responsabilità Socio accomandante è responsabile solo per il capitale sottoscritto (non può però gestire), accomandatario è responsabile sia per capitale sottoscritto che personale (può però gestire) FORMA DI GOVERNO: SISTEMI DI CG IN ITALIA: MODELLO TRADIZIONALE, DUALISTICO, MONISTICO MODELLO TRADIZIONALE: Rappresenta il modello italiano che prevede l’assemblea dei soci o il singolo socio, che nominano il consiglio di amministrazione o amministratore unico MODELLO DUALISTICO: ha un organo di gestione e uno di controllo, che dipende dalle dimensioni della società, con l’assemblea dei soci che nomina il consiglio di sorveglianza, che nomina il consiglio di gestione MODELLO MONISTICO: Un organo solo che gestisce e controlla; avrò l’assemblea dei soci che nomina il CDA, al suo interno vengono nominate delle commissioni per il controllo e la gestione. BILANCIO Fotografa quello che è successo durante l’esercizio di un’azienda (12 mesi) per valutare le capacità di un’azienda di creare utile. ASPETTO ECONOMICO: RICAVI COSTI Diverso diverso ASPETTO FINANZIARIO: ENTRATE USCITE Il RICAVO misura la prestazione che io realizzo, il prodotto che io vendo Il COSTO misura il fattore che ho utilizzato Il bilancio aziendale è diverso da quello dello Stato, per questo non riguarda l’aspetto economico ma quello finanziario. RILEVAZIONE  BILANCIO D’ESERCIZIO OBBLIGATORIO STAKEHOLDER EX POST Codice civile OIC OBBLIGATORIO: Le aziende sono obbligate a fare il bilancio, lo stato riconosce l’interesse dei singoli soggetti che entrano in relazione con l’azienda, richiedendolo. I soggetti interessati sono: fornitori, dipendenti, banche, aziende rivali, pubblica amministrazione. Tutti questi soggetti vengono chiamati portatori d’interesse (STAKEHOLDER). Il bilancio d’esercizio è EX POST (pubblicato dopo l’esercizio) Il bilancio è obbligatorio, ci viene detto attraverso un documento obbligatorio sia: -La struttura del bilancio -La composizione del bilancio -I principi di valutazione del bilancio Si fa riferimento al Codice civile che prevede l’obbligo del bilancio, ci parla della sua struttura, delle sue voci e ci dice come valutarle. Inoltre utilizziamo i principi contabili nazionali (OIC) Le aziende quotate non applicano il Codice civile e gli OIC ma applicano i principi contabili internazionali (IFRS), una volta chiamati IAS. Per quanto riguarda la struttura: documenti che compongono il bilancio d’esercizio sono: -STATO PATRIMONIALE -CONTO ECONOMICO -RENDICONTO FINANZIARIO -NOTA INTEGRATIVA Per gli IFRS abbiamo un documento in più: -PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Il rendiconto finanziario si riferisce a entrate e uscite. Il conto economico ci dirà i ricavi e i costi. Lo stato patrimoniale ci dice quelle che sono le mie attività e le mie passività. La nota integrativa è un commento per aiutare a capire le cifre utilizzate nei primi 3 documenti. CICLO DELLA GESTIONE 1) FINANZIAMENTO (dei soci e bancario…) 2) Trovato il finanziamento, compro i fattori produttivi (es. materie prime, personale, macchinari, immobili…) 3) TRASFORMAZIONE: prendo i fattori e li trasformo in prodotto. 4)VENDITA 5)L’azienda virtuosa si AUTOFINANZIA Il bilancio andrà a fotografare le relazioni che si sono realizzate tra l’azienda e il mercato. Fotografa il finanziamento, i fattori produttivi e la vendita. La trasformazione è un’operazione INTERNA INFORMATIVA D’IMPRESA INTERNA: Management accounting /contabilità analitica (trasformazione e programmazione e controllo)  Management  Non obbligatoria  Continua ESTERNA: Financial accounting / contabilità generale (finanziamento, acquisizione dei fattori produttivi e vendita)  Stakeholder  Obbligatoria 1 bis) Effettuo la prestazione dell’acconto. Il saldo viene pagato metà immediatamente e metà a 60gg: IMPIEGHI FONTI Liquidità Deb. Commerciale Dep. Bancario 20 Acconti 0 C.re v clienti 10 Ricavi dio vendita 30 Pago un acconto ad un fornitore di impianti per 100. Valore complessivo dell’ordine è di 500. IMPIEGHI FONTI Liquiditàù Dep.Ban. (100) Immobilizzazioni Acconti 100 ESERCIZIO CON SPIEGAZIONE STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO Credito verso soci per versamenti ancora da versare Patrimonio netto Credito sociale 1300 Immobilizzazioni Impianti 500 Macchinari 400 Acconti 200 Debito finanziario v/ Banche 600 v/ società controllate 200 Liquidità Debito commerciale Dep. Bancario 1370 Cassa 50 Acconti 100 Deb. v/ fornitori CONTO ECONOMICO COSTI RICAVI Materie prime 100 Ricavi di vendita 400 Servizi 40 Altri ricavi 50 Ammortamento immobilizzazioni materiali 90 - Per calcolare se abbiamo utile o perdita ci devono essere nell’attivo cose riutilizzabili in futuro, nel passivo debiti “futuri” e nei ricavi tutti i ricavi ottenuti. - Al 31/12 l’impianto vale di meno del suo iniziale valore . “Il bene ha perso 50 di valore”: Quindi riduco il suo valore da 500 a 450 e lo inserisco nei costi come ammortamento x 50. - Lo stesso ragionamento vale per i macchinari (ammortamento 40) - Secondo il Codice civile nei costi si differenziano l’ammortamento per immobilizzazioni immateriali e ammortamento per immobilizzazioni materiali. - Materie prime: nello stato in cui i costi rappresentano ciò che io ho utilizzato, nel caso in cui quelle materie non fossero utilizzate totalmente, queste devono essere spostate nello stato patrimoniale. “L’azienda ha usato 70 materie prime”: Quindi levo dai costi per materie prime 30 e lo inserisco nello stato patrimoniale attivo in una macro-classe chiamata RIMANENZE, come rimanenze materie per 30. -Utenze: stesso problema delle materie prime -Se ci fossero crediti, per inscriverli in bilancio questi dovrebbero rappresentare una concreta possibilità di incasso. Se la solvibilità di questi crediti non è sicura bisogna ridurre tali crediti. Abbiamo sempre il diritto di incassare la somma totale dei crediti se l’azienda torna in grado di assolvere al suo dovere. (prima era in banca rotta ora è tornata in grado di pagare i debiti). Lo Stato Patrimoniale rappresenta il futuro, il Conto Economico il passato. -Per verificare come nel prospetto impieghi/fonti, faccio la somma passivo + ricavi = attivo + costi. -Per calcolare l’utile o la perdita facciamo Ricavi – Costi: Se ricavi – costi > 0 = utile Se ricavi – costi < 0 = perdita In questo caso: 450 – 200 = 250 = utile -L’utile non sono soldi, ma rappresenta la creazione di valore che tu hai effettuato e quindi un maggior valore dell’azienda. Và inserito nel patrimonio netto come “utile/perdita d’esercizio” per 250. Nel bilancio del nuovo anno (1/1/22): STATO PATRIMONIALE Patrimonio netto C.S. 1300 Utile/perdita d’esercizio Utile/perdita d’esercizi precedenti 250 ESERCIZIO Primo anno: -Compro materie per 500 a dilazione -31/12 rimanenze materiali per 200 Secondo anno: -Nell’anno x + 1 compro materie per 10 a dilazione -31/12/x+1 rimanenze materie= 0 STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO Rimanenze Rimanenze materie 200 Debiti commerciali Deb. v/ fornitori 500 CONTO ECONOMICO COSTI RICAVI Materie prime 500 900 (I RATEI E I RISCONTI SI REGISTRANO TUTTI AL 31/12) 1) Incasso anticipatamente un canone di locazione dal valore pari a 96.000. Quindi lo inscrivo nel deposito bancario e in altri ricavi. 2) Stipulo un contratto assicurativo del valore di 12.000 e pago posticipatamente. Al momento non lo inscrivo perché i ratei li inscrivo al 31/12. 3) Pago integralmente un contratto per l’energia del valore di 12.000. Quindi detraggo 12.000 dal deposito bancario e inscrivo la stessa cifra in servizi. 4) Pago lo stipendio netto ai dipendenti per un valore di 3.250 e quindi lo detraggo dal deposito bancario e lo aggiungo in costi sotto la voce “salari e stipendi” per un valore di 4.000 (perché, da traccia, pago lo stipendio netto + le imposte). Inserisco quindi in debiti commerciali i “debiti tributari” (ritenute per 250) e inserisco i “debiti previdenziali” (ritenute per 500 + oneri sociali a carico dell’azienda per 150) per un valore totale di 650. Inserisco quindi in costi gli oneri sociali per 150. 5) Stipulo un contratto di consulenza (prestazione da effettuare) del valore di 900, con incasso integralmente posticipato. Non inscrivo nulla. 6) Pago le passività sorte nella 4. Azzero i debiti tributari e previdenziali. Scalo il dep. Bancario di 900. 31/12 1) Al 31/12 inscrivo ratei e risconti. Tolgo ad altri ricavi la parte non di competenza (18 mesi), rimangono quindi 24.000 di competenza ( 6 mesi a 4.000 al mese). I 72.000 tolti vanno inscritti in risconti passivi. 2) Al secondo punto si genera un rateo, al 31/12 abbiamo usufruito di 4 mesi per 1.000 al mese (4.000). Inserisco nei servizi 4.000 e un rateo passivo di 4.000 3) Il terzo punto genera un risconto, devo togliere i 21 mesi non di competenza (10.500). Scrivo risconto attivo per 10.500 4) Al punto 5), al 31/12, ho effettuato 2 mesi di prestazione. Inscrivo ricavi di vendita per 300 (150 al mese), scrivo un rateo attivo per 300. 5) La svalutazione di un bene, anche se presunta va inscritta in bilancio. Traccia da implementare 6) Si rilevano rimanenze di materi prime pari a 200 (metodo ita) 7) Le aliquote di ammortamento sono 10% per le imm.ni. materiali e 5% per le altre 8) Si ritiene che i crediti comm. Siano esigibili soltanto in misura pari all’80% del loro valore nominale e che il valore recuperabile dall’immobile sia pari a 13.000 31/12 STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO Immobilizzazioni Partecipazione 500 Terreni e fabbricati 13.000 Impianti e macchinari 18.000 Patrimonio netto Capitale sociale 30.000 Crediti Crediti v/ clienti 1.600 Ratei attivi 300 Risconto attiva 10.500 Debiti commerciali Deb. v/fornitori 17.000 Ratei passivo 4.000 Risconti passivi 72.000 Liquidità Dep. Bamcario 89.750 Rimanenze Rimanenze mat. Prime 500 200 Tot. Attivo 132.950 Tot. Passivo 123.000 31/12 CONTO ECONOMICO COSTI RICAVI Mat. Prime 1.800 Servizi 12.200 16.200 5.700 Salari e stipendi 4.000 Oneri sociali 150 Variazione rimanenze mat.pr. 300 Ammortamento imm.ni. mat. 3.500 Svalutazione c. v/clienti 400 Svalutazione imm.ni imm. 500 Ricavi di vendita 1.500 1.800 Altri ricavi 96.500 24.500 TOT. IMPIEGHI 149.300 TOT. FONTI 149.300 RIMANENZE PRODOTTI Le rimanenze possono essere di materie ma anche di prodotti finiti o semilavorati -Va inscritto nello stato patrimoniale attivo nella macro-classe rimanenze Sulle rimanenze di prodotti c’è una differenza tra modello anglosassone e italiano: -Nel modello italiano, il conto economico a costi e ricavi della produzione ottenuta (devo riportare nel mio conto economico tutti i costi e tutti i ricavi) -Il modello anglosassone ci presenta un conto economico a costi e ricavi della produzione venduta (devo indicare tutti i costi, tutti i ricavi ma soltanto della produzione venduta) È possibile che la mia produzione sia più bassa della vendita (produco 50 e vendo 70) nel caso ci siano rimanenze prodotti dell’esercizio precedente. ESERCIZIO CON LE RIMANENZE DI PRODOTTI STATO PATRIMONIALE Impianti 50 45 Rimanenze mat. 3 Rimanenze prodotti 10 Capitale sociale 100 Dep. Banc. 50 40 60 Deb v/fornitori 20 CONTO ECONOMICO Mat 20 Ricavi di vendita 40 Servizi 10 Ammortamento immobilizzazioni materiali 5 Variazione rimanenze mat. 3 Variazione rimanenze prodott. (10) uk Variaz. Rimanenz. Prodotti 10 (modello ita) Al 31/12 Devo verificare i miei crediti, devo inscrivermi nei costi l’ammortamento delle immobilizzazioni materiali, verifico l’effettivo utilizzo totale delle materie (nel caso inscrivo le rimanenze materie) Per vedere quanto sia effettivamente la produzione ottenuta noto che i ricavi di vendita sono 40 ma ci sono anche 10 prodotti in magazzino (50). I costi della produzione sono sovrastimati MODELL. ITA MODELL. ANGLOSASSONE Rimanenz pr.10 2 Cr. v/client 40 Debito… Rimanenz. Pr. 10 2 c.v clienti 40 Deb. V/forn. Servizi… Ricavi 40 Variazione rimanenze pr. 8
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