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Appunti completi letteratura inglese II, Sbobinature di Letteratura Inglese

Sbobinature complete delle lezioni di letteratura inglese II. A.A. 2020-2021, Università degli studi di Palermo.

Tipologia: Sbobinature

2019/2020

Caricato il 06/09/2022

Saall
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Scarica Appunti completi letteratura inglese II e più Sbobinature in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Lez. 2 15-10-2020 The gothic is a literate genre, defined by authors such as David Painter, who is a scholar in this period of the literature of terror. Other scholars such as Fred Botting, in the guide of the gothic, titled “the new critical idiom”,sais that the main feature of the gothic is the fear but also its emphasis. Gothic is influenced by pre-romantic poems, that in the age of the enlightenment, it might be curious think on the opposite of rationalism, because this genre introduces the term uncanny, used by Freud. When the gothic was born there was specificities in the narratological aspects. We have a specific way of representing characters, the category of the heroes, the villain and we can see, in same cases, we find fairytales characters. Il gotico nasce dal fermento della poesia pre- romantica. Blake in “Sounds of innocents”e in “sounds of the experience” lavora sugli opposti, dando all’innocenza uno stato di beata ignoranza, invece l’esperienza come luogo di conoscenza che potrebbe essere collegato, religiosamente, al male. Questa opposizione tra innocenza ed esperienza è collegabile al gotico perché tutte le poesie della seconda parte della raccolta, hanno questo tipo di ambientazione un po’ oscura e misteriosa, che ha molto del gotico, sia linguisticamente che per l’ambiente. D’altra parte è vero che nel gotico stesso, al posto della categoria di personaggi dell’eroe, dell’eroina e del villain, troviamo quest’opposizione tra l’innocenza quasi ingenua, soprattutto nella Radcliffe, la colonizzatrice del gotico nella seconda metà del 700. Sia dal punto di vista linguistico, ma proprio con questa polarizzazione di bene e male, in cui in cui gli elementi irrazionali, oscuri, sovrarazionali sono sempre portati alla luce. Per quanto riguarda il tempo e il luogo in cui è ambientato, abbiamo principalmente elementi collegabili ad un passato lontano e a luoghi quasi privi di un gran numero di abitanti, in cui c’è una natura che fa pensare a quanto l’uomo sia piccolo rispetto alla natura. Nei testi della Radcliffe, per esempio, abbiamo ambientazioni come gli appennini in “the mistery of death” o ancora nei castelli, palazzi antichi nel mezzo del niente. C’è una idea del uomo e della donna, che da soli, nelle loro paure, riflettono sull’imponenza meravigliosa ma spaventosa della natura. Si fa una riflessione anche sui suoni: già dal 700, questi testi cominciano a codificare quelli che diventeranno i suoni dell’horror. Già nella descrizione dell’elemento sonoro, anche se soltanto evocato attraverso descrizioni, si ha già una base per i futuri adattamenti cinematografici e radiofonici. Per esempio il suono dei passi che trasmette un azione. Durante la seconda guerra mondiale c’è un fiorire di storia del mistero, di crimini che fanno uso di questi elementi, anche ad opera di donne, perché erano visti come generi che intrattenevano in momenti molto tristi. Questo panorama sonoro e visuale di immagini, evocati dal gotico diventano una fonte di paura, che è una fonte proveniente dall’esterno: la paura viene da elementi di carattere anche naturale, che pero per suggestione viene interpretato come sovrannaturale oppure elementi che provengono dai “plot”, macchinazioni del villain di turno. Si può notare un evoluzione del genere. Frankenstein, per esempio è un opera che può essere vista come un anticipazione di molte tematiche poi centrali nel gotico vittoriano e anche nella nascita di un genere che ad un certo punto si separa dal gotico: “la science fiction”. Infatti romanzi come Frankenstein di Mary Shelley, danno vita a più generi; da un lato il gotico è già nato, però nasce l’horror, con questa enfasi sui cadaveri. Frankenstein includes some of the scientific ideas that were proposed in the first half of the 19 century. It is an important walk, also because it’s the first time that at the villain character is given voice. We have this character of the monster, who speaks and explains. Frankenstein da per la prima volta la voce ad un personaggio che molto spesso viene interpretato come villain, ma mostrando che in realtà non è tanto questo l’oggetto di identità della creatura. In ottica Rousseiana, la creatura era tabula rasa ed è stata corrotta dalla società, soprattutto dal rapporto con il suo creatore. L’autrice non presenta personaggi definibili in quanto heroe e villain, ma che hanno elementi si dell’eroe che dell’antagonista compresenti. La fonte di paura, pur essendo esterna, perché la presenza della creatura che inizia a comportarsi in maniera animale, ma anche il suo aspetto, sono una fonte della paura. Allo stesso tempo la fonte della paura è relativa a quel personaggio che molti vedono come heroe, ma che è anch esso una compresenza di aspetti positivi e negativi che è Victor Frankenstein. Victor commette questa sorta di peccato, di essere così orgoglioso, da provare a creare la vita dai cadaveri: mettendo insieme dei cadaveri. È quindi un’azione dissacratoria, per quel che riguarda sia la sacralità della vita, perché così viene vista, sia la profanazione dei cadaveri che riposano. Abbiamo quindi una doppia idea della paura: da un lato viene da elementi esterni, ma anche sovrannaturali anche se hanno questo elemento di scientificità; dall’altro, paure che vengono da elementi psicologici legati alla coscienza umana e dalla divisione della mente tra bene e male. Si parla di divisione perché questo è un romanzo della dualità, in termini rappresentazione di heroe e villain, che sono appunto entrambi in quest’anima duale, con un enfasi più su un elemento che su un altro, a seconda della storia; la dualità è anche mostrata dall’ambientazione, non in ambito storico, per quel che riguarda tempo, perché abbiamo una data non svelata del tutto, ma si capisce che è un passato molto recente rispetto al momento della stesura. Abbiamo la dualità pure nell’ambientazione: perché da un lato abbiamo i ghiacci del mar del nord, perché il testo si apre sui ghiacci del mar del Nord e dall’ altro abbiamo delle foreste, in centro Europa e poi c’è l’ambientazione nel laboratorio di Victor. Siamo in una cittadina universitaria, ma siamo anche all’interno di un luogo del sapere, in cui viene messo in atto la sperimentazione scientifica, quindi abbiamo una permanenza del passato e un innovazione per quel che riguarda lo sviluppo tecnologico e scientifico dell’800. Perciò rimane l’ambientazione su luoghi naturali come i ghiacci, quindi in piena rappresentazione del sublime. Dall’altro la natura della foresta, infatti c’è un momento in cui la creatura si rifugia nella foresta, che è luogo di rinascita. Anche se lì non è la foresta in se a far paura ma abbiamo gli spazi tipici del gotico di “prima fase” del 700 e poi gli spazi chiusi, del gotico dell’800. Infatti la lettura più propriamente gotica che segue è Stevenson, ma anche Jane Eyre ha degli elementi gotici, ma è un romanzo definibile di formazione, ed è presentato come un autobiografia, perché il sottotitolo di Jane Eyre dice “an autobiography”. C’è l’eroina che si trova a volte in mezzo alla natura incontaminata, un po’ minacciosa e buia, intorno alla residenza di Rochester in cui va a lavorare. Anche la figura di Rochester stesso è rappresentato come un personaggio misterioso, ma abbiamo soprattutto la figura del doppio nel confronto tra Jane Eyre e Berta Maison che è la moglie sconosciuta a tutti di Rochester. Se Jane rappresenta l’ambito della razionalità, della luce, Berta Maison rappresenta la follia incontrollabile, l’animalità che è anche misteriosa. Berta non è un inglese, ma dai caraibi, da Wide Sargasso Sea è una riscrittura del romanzo di Charlotte Bronte, dalla prospettiva di quella moglie pazza, Berta Maison. Questo romanzo nelle ultime pagine è ambientato in Inghilterra, tutto il resto è ambientato nei Caraibi. E vengono messi i risalto da un lato elementi che riguardano la follia, dall’altro elementi specifici della cultura nera del luogo, come la magia. La cultura Jamaicana si vede che è dovuta alla stratificazione culturale, e all’insediamento di persone ridotte in schiavitù e portate li per lavorare nelle piantagioni. Gli elementi gotici ritornano cercando di spiegare questo doppio: la follia di Berta, gli effetti oscuri della colonizzazione e della società, sul soggetto, anche sul soggetto maschile rappresentato dal marito (MR I) di Antoinette (Berta). Le storie che leggeremo, continuano a lavorare sul filone delle riscritture: il primo è un testo pienamente gotico, perché rielabora gli elementi della favolistica ma anche il romanzo di Stoker, la figura del vampiro: “the bloody chamber”, da il titolo alla raccolta di racconti della Carter , pubblicata nel 1979 ed è una riscrittura della favola di Barba Blu. Ovvero una favola sanguinosa e quindi il racconto ha già molto di gotico, sebbene il gotico prenda molto dalle favole, sia per la caratterizzazione dei personaggi che per alcuni tipi di ambientazione. “They make a desert and call it peace” non è un testo gotico, però ha in comune con i testi (antologie da leggere), la riscrittura. “wide Sargasso sea” riscrive Jane Eyre in un ottica femminista. Nel 1966 la Giamaica è ancora colonia britannica, ma il romanzo presenta una denuncia degli effetti della colonizzazione sul soggetto colonizzato e non solo, perché nel romanzo ci sono tre parti con diverse voci narranti, e una di queste è quella di Rochester che spiega perché si è sposato e cosa è stato quel matrimonio per lui, facendo notare come le spinte sociali per avere una posizione migliore o mantenere la posizione della famiglia economicamente, lo induce a contrarre questo matrimonio.Questo racconto di Marina Warner rimane nell’ambito di una lettura post-coloniale, femminista di opere precedenti. “They make a desert and call it peace” è la riscrittura della storia di Salomè, e il titolo dell’opera è una citazione dell’opera di Tacito, che si intitola “Agricola”. Quindi un’opera classica in cui si parla della colonizzazione di Caledonia, l’attuale Gran Bretagna, e c’è questo generale Caledone Calgaco, che parlando dell’opera imperialistica britannica, romana in Gran Bretagna dice: “Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant” . Mentre uccidono le persone, praticamente dicono “lo stiamo facendo per portare la pace”. Queste parole sono significative per il neocolonialismo, per le cosiddette missioni di pace, dietro alle quali però si celano degli interessi economici più grandi. La Warner in questo testo prende in considerazione alcuni rapporti gerarchici fra nazioni. In questa storia che nasce dalla BBC, da “Radio Form” nel giugno 2010, lei riflette su due fatti di cronaca. Infatti, questo è un racconto che nasce come radiodramma e che le viene commissionato da una trasmissione “From fact to fiction”, ed è un opera a tre voci: un padre, una madre, una figlia. Il testo nasce per una breve interpretazione. Nel giugno 2010 sono stati pubblicati 2 rapporti ufficiali, la relazione del governo inglese sulla famosa “Bloody Sunday”; mentre negli stessi giorni si è verificato un attacco del governo israeliano e sono state attaccate delle imbarcazioni di attivisti e la Warner rielabora questi fatti di cronaca e li fa dalla prospettiva della figlia. L’ambientazione non è chiara, ma c’è una ragazza che cerca di svelare il ruolo del padre nelle operazioni di stato: il padre era comandante delle forze e poi diventa un uomo del governo, ma questa famigli ricorda i momenti in cui si sono svolti i fatti (decenni prima) e la figlia vuole che il padre confessi pubblicamente il suo ruolo nella colonizzazione, e nell’oppressione di persone libere e disarmate. Quindi si mettono insieme alcuni aspetti e luoghi di quegli eventi per offrire una rielaborazione. È la riscrittura di Salomè perché gli eventi della Bibbia si svolgono da quelle parti: i riferimenti al petrolio ci fanno pensare al Medio Oriente; ma ci sono alcuni temi che vengono mantenuti come quelli della promessa, quella gotica della Bibbia, di Salomè che chiede la testa di Giovanni Battista, non per sua scelta, ma perché le viene richiesta dalla madre. Qui invece abbiamo la storia di una giovane che agisce di sua volontà, perché vuole dimostrare che è possibile cambiare; c’è questa sorta di buon auspicio anche se il finale non si chiude. Lez. 3 16-10-20 When we dead awaken is actually considered as a conventional starting point for feminist literary criticism, feminism is quite multi-layered and multi vocal movement and we should distinguish between feminism and feminist literary criticism because, of course, this kind of literary criticism was born within feminism but feminism has many different souls and of course it is a political movement. When we dead awaken è un saggio considerato convenzionalmente come l’inizio della critica letteraria femminista. Sia la critica letteraria femminista che il femminismo hanno diversi filoni, soprattutto non bisogna confondere la critica letteraria femminista con il femminismo di per sé che è una questione politica, sociale, culturale quindi la critica letteraria femminista è una manifestazione del femminismo che si sviluppa successivamente a partire dagli anni 70. Feminism and the birth of Feminism today is changing because it’s true that as a movement, a coherent unitary movement, feminism was born when politically have been founded a movement that is the women liberation movement. So, when this movement was born it was already the late 1960’s and women’s lead was initially born in the USA, north America, and it was a political movement asking for the affirmation of women’s political rights especially as concerned decisions that had to be made for themselves, on their bodies. It spread very quickly all-over other countries. Although, there had been in the US and UK some smaller movements and some individual authors writing or claiming for women’s rights, especially the Suffragettes movement which asked to acknowledge women suffrage, to guarantee women the right and the duty of the vote. This happened at the beginning of the XX century as a movement which was quite shock for western society in the US and later in the UK; it was painful, women were trying to disrupt the social order, family harmonies but it is true that women’s vote became instrumental to some parties. Dobbiamo distinguere la critica letteraria femminista dal femminismo e cominciamo a spiegare quando nasce il femminismo. Potremmo dire che ormai le date si vanno allargando sempre di più perché la ricerca storica su chi ha cercato di far valere i diritti politici e sociali delle donne si va allargando sempre di più, si va allargando la ricerca anche sulle scrittrici donne quindi si può andare indietro nel tempo, nei secoli addirittura, cercando dei casi individuali però di donne che hanno scritto dei testi in cui accusavano, denunciavano l'oppressione della voce delle donne, la voce politica, sociale, culturale. Però se vogliamo parlare del movimento che più ha dato vita poi al fenomeno enorme che è stato il femminismo, dobbiamo intanto, in collegamento alla nascita della critica letteraria femminista, parlare del Movimento nato nel 1968 che il movimento di liberazione delle donne anche abbreviato come women’s lib. Questo movimento che nasce negli Stati Uniti d'America e poi si diffonde quasi contemporaneamente nel Regno Unito in Francia, in Italia in maniera molto forte, anche in Italia c'è stata una partecipazione che sembra quasi sorprendente per la famiglia che c'è in Italia, ma non era tanto tanto diverso da quello di questi altri paesi; si diffonde velocemente da un movimento politico in cui si chiede il riconoscimento legale dei diritti delle donne relativamente a questioni che le riguardano da vicino, questioni che riguardano il loro corpo per esempio il diritto per l'aborto, in alcuni paesi il divorzio che chiaramente riguardava sia gli uomini che le donne, ma spesso chi rimaneva quasi intrappolato in queste rapporti erano le donne o comunque erano quelle che si ribellavano e si trovavano in posizioni di inferiorità perché non avendo anche lavoro contavano sull’aiuto economico del marito. La società va però cambiando e dobbiamo pensare alle classi sociali perché nelle classi più basse spesso le donne comunque lavoravano, contadine operaie. Prima del 68 ci sono stati altri casi, un altro movimento abbastanza coeso che si è andato sviluppando in momenti diversi ma soprattutto è stato dirompente negli stati uniti e poi nel regno unito è stato quello delle Suffragette che lottano per avere il diritto di voto per affermare il fatto che loro sono parte integrativa della società. We must say that there were and now we found more and more women who wrote in the past centuries about women's, if not rights, the female desire to take part in the cultural debate or in history and the active, and there were women even in the Middle Ages who wrote about the role of women in patriarchal society, a kind of society were all authority, all agency is in power of two men. So men have the political authority, they have the even family authority and they transmitted from father to son, so mostly women couldn't deal with their own properties, if they had any properties which came from the family, in any case they couldn't manage their own money even when they got married and all the properties that a wife-to-be had, became a property of the husband. The new woman model that was born in the US and then moved to the UK is a model of femininity thanks to which some women were seen as been a bit immoral but too much straightforward, somehow, they claimed women emancipation and they claimed to have the same rights as men. Alla fine dell’800 c’è questa figura del New woman che si diffonde come modelli comportamentali, ma c’era anche una moda a livello di look e abbigliamento come capelli corti o anche pantaloni e cose del genere che nasce sempre negli Stati Uniti e si diffonde poi nel Regno Unito qualche anno dopo che oltre a reclamare una forte indipendenza intellettuale della donna è anche accompagnato da una sorta di abbigliamento che era un modo per mostrare un'identità che diceva allo sguardo “Io voglio essere indipendente autonoma e in libertà e con pari diritti agli uomini”. È stata anche una moda però un cammino che ha portato a questo. In anticipo a questi che sono stati dei movimenti che nascono anche dentro al socialismo ci sono stati dei casi singoli (approfondimento in una piccola guida dell’Oxford University Press che si intitola Feminism, a very short introduction, in cui si risale al XVI-XVII con delle donne che iniziano a scrivere, come la Cavendish, Aphra Benn e Margery Kemp che scrive un testo datato 1433-34 che è l’autobiografia di una donna realmente esistita vissuta tra la seconda metà del Trecento e inizi del Quattrocento in cui, basandosi su posizioni che sono state viste eretiche, sostanzialmente questa donna diciamo predica l’affermazione della voce delle donne all'interno della religione cioè dice che le donne possono predicare, le donne possono parlare di Dio, le donne possono andare in pellegrinaggio infatti lei va in pellegrinaggio; stiamo parlando del 300-400 e c'erano delle donne che riuscivano ad esprimere questi punti di vista però non avevano abbastanza forza di affermare i loro diritti e quindi rimanevano voci e casi isolati). There are isolated cases of women who wrote about the position of women in society; they might be women who wanted to be writers, two women writers were popular during the XVI century but they were forgotten by the literary Canon for centuries and only recently have been included in the literary canon. One is Aphra Benn who was a famous translator, play writer but she wrote poetry, fiction and she wrote about women in many plays stating what the they wanted to do, who they wanted to marry, what kind of life they wanted to lead and the other woman who was thought to be mad was Margaret Cavendish always living during the Commonwealth and the restoration period that is the time they both wrote in the restoration period and the Glorious Revolution. I might have mentioned last year one other work that is a mediaeval work, the manuscript dates back to 1433- La categoria principale su cui si base la critica letteraria femminista è quella della differenza, cioè la maggior parte delle femministe della seconda ondata dicono che le donne e gli uomini sono diversi ma quello che loro chiedono sono pari opportunità, rispetto all’identità, al genere e alla reale esperienza. Entra in gioco la categoria delle esperienze, la Rich diceva che le donne venivano rappresentate secondo degli stereotipi, i desideri e le idee che gli uomini hanno della femminilità, del ruolo delle donne e suggeriva che le donne dovessero scrivere di sé non secondo dei modelli ricevuti e trasmessi e inglobati acriticamente ma riflettendo sulla propria reale esperienza che parte dal corpo, il corpo diventa centrale nella definizione dell’identità. Un’altra pietra miliare del pensiero femminista che ha contribuito alla nascita della critica letteraria femminista è Simone de Beauvoir che negli 50 nel testo Il secondo sesso fa una differenza tra sesso e genere, lei dice che non si nasce donna ma si diventa. In sé e per sé la differenza di genere non implica una differenza di identità, il problema è che a questa differenza di sesso biologico corrisponde tutta una serie di modelli, comportamenti, insegnamenti che sin dalla nascita influenzano il modo un cui la società si rapporta al soggetto. Ci sono tutta una serie di insegnamenti e atteggiamenti che modificano il nostro modo di pensarci e vederci, quindi con il termine gender non si definisce il sesso ma quell’identità asessuata che è influenzata da costrutti culturali e sociali. If we want to understand what gender means exactly and what is this difference between sex and gender today is still relevant to mention a work that was published in the 1950s that is Simone De Beauvoir essay The other sex where she said that one is not born a woman, one becomes a woman. It means that when we are born, we are immediately identified as either male or female and when we are identified like this there a series of ideas, behaviour and models that come into play when we now what sex we belong to. Gender is seen not as being either male or female but it is the result of a modern ideological construct about the sexes, when we use gender instead of sex we think of cultural constructs. In the 1990s Gender studies are born especially thanks to the contribution of Judith Butler who in Gender trouble questions herself about the term gender. They start thinking on gender and on the fact that if we carefully look at all genders in all our world there is not this opposition between two genders because there is more than one, there is a sort of multiplication of genders. Se consideriamo il lavoro di Judith Butler, che da inizio agli studi di genere negli anni 90 sulla scia dei women studies e del femminismo, ci fa notare che dobbiamo smettere di pensare al gender soltanto come composto da due categorie, maschio e femmina, perché ci sono anche altri generi. Rifletterà ancora di più nelle sue opere successive ad altri tipi di gender, come i transgender, gli intersex gender, si parla di non binarietà. Il problema è che noi siamo visti in base al sesso biologico, quando non c’è questa chiarezza come nel caso degli ermafroditi, un caso studiato da Michelle Foucault in The history of sexuality del 68, inizia la complicazione nel senso che sorge un problema nel momento in cui bisogna decidere se il bambino sia maschio o femmina. Per questo si continua a pensare in termini di opposizioni binarie perché nella maggioranza dei casi abbiamo maschi e femmine. Quindi l’identità presenta due prospettive coesistenti non senza conflitti, quella che noi vediamo e quella che ci affidano. Society feels the need to define us sexually and gender studies started tackling also the question of the binary opposition between male and female, so we don’t only have two genders and the works that Judith Butler publish after Gender Troubles such as Bodies that matter, trying answer this social urgency that comes from the fact that transgender, intersex people have more and more voice and want to talk about their identities and the society is not always ready to tackle such questions which identity conflicts, discrimination and marginalization of people who do not respond to this kind of binary opposition. If you were born male but you feel you are a woman and you often perfome your gender identity by the way you dress, you do your hair society is not ready and you discriminated and your voice is not strong enough as the heteronormative (a way of living of the majority of people that becomes a rule). We need to remind another work by Adrienne Rich which is Compulsory heterosexuality, which is about the fact that behaviour that are shared by the majority of people become the rule and what is outside normativity is transgressive and ends discriminated. So heterosexuality becomes the norm, of course it was the 80s which was the time where homosexuality was criminalized also because of the widespread illness that was the HIV virus. Lez. 4 19-10-20 La nascita della critica letteraria femminista si colloca all’interno del femminismo di seconda ondata, quello che nasce sulla scorta del movimento politico “Women diversion movement”. È stato anticipato nella prima ondata femminista tra fine 800 e primi del 900, con movimenti politici e qualche riflessione che coniugava aspetti politici e letterari, facendo riferimento ad alcune scrittrici che con le loro opere creative, con le narrazioni che con i loro saggi hanno costruito delle pietre miliari del pensiero femminista e della critica letteraria femminista.Alcune solo di recente sono state inserite nel canone della letteratura inglese. Questa sorta di processo di scavo archeologico, la ricerca di donne che avevano prodotto letteratura è cominciato negli anni 70 del 900. Le prime che hanno portato avanti degli studi in questo ambito come critica letteraria sono state la Showalter. Sono partite dall’800 e questo percorso è continuato negli anni 80, 90. E ancora oggi si cercano le donne scrittrici che sono state cancellate, escluse dal canone cercando di capire se fosse per una mancanza di qualità letteraria o per una questione di sottovalutazione della capacità delle donne. Questo è il punto di partenza della Showalter. Cosa si intende per gender? La differenza tra sesso e gender. La posizione di Simone de Beavoir che ancora oggi è valida. Sulla scorta dei Women studies, e di tutti questi studi che si sono sviluppati nella seconda metà del 900 sono nati anche i gender studies. (nella lezione precedente: riferimento ad Opposizione uomo-donna.) Argomenti della lezione: Parte fondamentale della critica letteraria femminista e del pensiero femminista è collegato al pensiero post-coloniale e alle donne non bianche. Come si delinea questo e aspetto e come si collega al pensiero delle femministe bianche?! Kind of criticism: this is a concept that Walker theorized, in the 80s. kind of critics is you can say criticism. So the attempt or the intention to read and interpretate literary text according to a sunctions which are different from a previous literary criticism, especially when the subject or literally criticism is text written by women, or when you read text accepted in the canon, it focuses female characters. Showalker: when we write and read about these kind of texts, we should try and do that from the perspective of women themselves. The category she wants to aim had is that of the experience. Experience is something is connected to the way women live, perceived themselves and their position in society, family. This is what Showalter said. (When we think: Mary Shalley: published the book anonymously. She was a woman writing about monstrosity.) Bad Criticism focused on her gender and the genre she wrote in. Kind of criticism helped a new reading, a new interpretation of text, of novel. One of the genre that becomes different is autobiography. Autobiography starts from the experience and women’s autobiography is connected to the most intimate part of the being. Women talking about of the place in career, their public roles, but women prose in women’s autobiography was a lot part of the inner life, their inner working, memories. And how they affirmed their identity, their subjectivity. Women’s writing thanks to kind of critics, drows much more attention on the body, on intimacy, on experience. Kind of critics is a form of reading texts by women or on women by using new forms of appreciation, judgement. You will find that women use different narrative strategies. Contemporary women prefer use a multiple perspective, multiple point of views, fragmentarity, the narration of time is fragmented. It is not linear. You find more narrative voices, an omniscient narrator. In text by women who were aware of the necessity to affirmed their identity. French feminist: ‘The Laugh of the Medusa’, Libro di Hélène Cixous, one of the main French feminist, from Algeria. She move to France. ‘le rire de la medusa’. She also postulated the idea of ‘ecriture feminine’. (La scrittura femminile) Questo è un concetto dibattuto. Molte studiose americane e inglesi hanno sottolineato il fatto che rimane all’interno di questa differenziazione binaria tra femminile e maschile. Lo fa anche con il concetto di bisessualita. Dice che ognuno di noi ha degli aspetti caratteriali maschili e femminili. Dice che ci sono insiemi di simboli, idee legati al maschili e gli altri al femminile. Idee divisorie. La scrittura femminile per lei: è una scrittura che ha caratteristiche di frammentarietà, intimità, nel senso che entra all’interno del mondo interiore del sentire. Un caso di ‘ecriture femenine’ è quello di James Joyce. Sono qualità che lei accetta continuando nella tradizione dell’idea di femminilità come più intima, attenta agli altri. Non è detto che sia solo delle donne. La Critica letteraria femminista, il pensiero femminista con la ricerca di scrittrici che hanno scritto ma sono state dimenticate. Con l’idea di scrivere della donna con la propria esperienza, cercano di affermare la presenza del soggetto donna all’interno della letteratura. C’è il tentativo negli anni 80 di reinserire una prospettiva taciuta e riaffermare il soggetto donna. Molte strategie di interpretazione, di critica, il discorso sulla sessualità, vengono portati avanti a partire da studi in particolare da due studiosi teorici importanti negli anni 60. Per quanto riguarda la contestualizzazione storica, decostruzione di miti: Roland Barthes: post strutturalista, e Michel Foucault per quel che riguarda la sessualità. Sono tutte posizioni che si confrontano con questi studiosi. Però ad un certo punto scrivono delle opere che postulano la morte dell’autore. ‘La mort de l’auteur’: sostengono che i testi, la letteratura, sono fatti di linguaggio. quindi i testi hanno un’esistenza nel momento in cui sono letti. Quindi i testi hanno un potere, il potere risiede nella parola. Se non c’è un lettore rimane non letta. Sia barthes che foucault danno più potere al lettore. Il linguaggio ha valore solo nel momento in cui viene letto e dipende dall’interpretazione che gli danno i lettori. La critica letteraria femminista non è d’accordo. Pensano che il linguaggio è importante, chi riceve il saggio è importante ma non si può negare l’esistenza dell’autrice. Hanno combattuto per inserire le donne e la prospettiva delle donne nel canone quindi non si può sostenere che la donna è morta. Cercano di affermare il soggetto donna. L’autrice non è morta ma comincia a rivivere in quegli anni. Secondo barthes e foucault non deve avere più centralità il soggetto che scrive. ma bisogna far riferimento solo al linguaggio perché l’oggetto libro è costituito da parole, chi ha più peso è il destinatario, chi riceve il testo, si costituisce nel momento in cui qualcuno lo apre e lo legge. Per quanto riguarda i lettori, è importante la posizione di Judith Fetterley, parla di Resisting Reader: un lettore che ha una consapevolezza critica. Il lettore o lettrice, critica che resiste alla rappresentazione dei modelli in cui dovrebbe rispecchiarsi deve farlo in maniera attenta. Sottolinea il fatto che fosse necessario resistere ai condizionamenti, stereotipi che vengono presentati nelle opere. più un testo piace e più è facile esserne condizionati). (in Jeine Eyre ci sono modelli di femminilità che anche se propongono delle differenze a livello di emancipazione, lasciano sempre Jeine in una posizione subordinata rispetto al personaggio maschile di Rochester). La Fetterley si They were born after the British Empire (started with Victorian colonialism and imperialism in which England became even greater than before and its dominion all over the globe was huge. There was a Political power that was instated within in the so-called empire, but this was also a formal cultural power, linguistic power at the margins of the empire.) This empire started crumbling after the end of the second world war when British Empire lost his largest colony: India, that in the late 40’s became independent. And slowly, especially in the 60’s (late) and 70’s many of the former colonies began gaining independence, it is true that the British empire kept some power on these colonies, at first with the institution of the so-called “dominions” and then with what is today largely known as the Commonwealth. (since the second half of 20 Century we talk about commonwealth of nations which is union of institution to keep on the past dominions of colonies of British Empire under certain control. ) The idea of the British empire within the British monarchy is still kept. And the economic politic relationship between the center of the empire, Britain today and former colonies. There are forms of new colonialism. So the British empire is still there in titles, memory and in the commonwealth. (MBE: British empire member it is a title that is still given as a reward to British citizens who came from former colonies, one of the commonwealth countries, Marina warner is an MBE) The studies of post-colonial studies focus on this idea: even though, officially the western power in former colonies no longer exists politically, there are forms of the previous colonialism which stay the same and that keep modifying a collected imagination. So, when the empire start crumbling although we have these forms of the persistence of the empire post-colonial studies were born and the subject they study is precisely the relationship between cultures which are connected by discourses of power. Conventionally, the date of birth of post-colonial studies is considered to be precisely the publication of Edward said orientalism in 1978. But the reflection on the relationship between the empire and former colonies from a critical perspective (which starts investigating how colonized people see themselves and how they are represented subordinated within cultural practices and within daily life within colonies) began earlier so we can find some discoursed texts published in the late 50’s and 60’s within colonies. So the idea of nationality/nations began spreading within English colonies (in western and south Africa). These texts by African writers actually criticized the cultural impact that the English political power and the English cultural power had on the colonies because When the colonization takes place, what is the imported is a political structure (the with institutions with governors that come from the UK and start governing in the name of the queen or emperor or king and also is the idea of civilization of colonized culture in order to create educational systems which are based on western assumptions (because the written culture was mainly from European countries and of course the U.S.) So, this opposition that was made between primitive countries seen to have no culture at all, has been slowly debunked by the idea that the culture of colonies was based on different assumptions/basic ideas (it was transmitted orally, even the political structures were organized differently) Anche se gli studi post coloniali ufficialmente per convenzione nascono con la pubblicazione di “Orientalism” di Edward Said ,è anche vero che questi movimenti sono stati anticipati nelle colonie già negli anni 50/60 ;si ritrovano dei manifesti di scrittori e studiosi che combattevano per affermare la propria voce all’interno delle colonie in istituzioni che erano ancora governate e strutturate secondo il pensiero inglese (per esempio la questione culturale, nel momento in cui si inizia a combattere per avere l’indipendenza nei territori colonizzati ci sono dei manifesti in cui si chiede di abolire il Department of English perché fa parte di quella che viene chiamata “ colonizzazione discorsiva “, cioè pensare che la materia tramite la quale si insegna la letteratura , studiando esclusivamente le opere della letteratura inglese sia una forma di oppressione ,che continua a cancellare l’identità di quei gruppi etnici che costituiscono una nascente nazione ) Allora la lingua e la cultura diventano una forma di colonizzazione e questa è un’idea che si trova all’interno dei diversi filoni degli studi post coloniali: - Storicista (quello di Said), basato sul concetto di costruzione discorsiva ideologica portata avanti da Michel Focault. L’ idea di dover mostrare come i discorsi culturali sostenuti dalle istituzioni politiche e coloniali, abbiano modificato l’immagine e abbiano creato degli stereotipi relativi ai soggetti colonizzati, e anche come abbiamo influenzato la percezione di sé di coloro che studiano i testi della letteratura della cultura inglese. Coloro che nascevano nelle colonie inglesi leggevano testi inglesi che rappresentavano “l’altro” attraverso questi stereotipi (Robinson Crusoe ecc.. stranieri-neri-animalizzati-senza ragione- selvaggi- cannibali ecc.. ) quindi da un lato c’è la necessità di andare a comprendere i meccanismi che storicamente hanno creato un immagine dell’alterità come negativa, subordinata, animalizzata ; - Filone psicanalista (psicanalisi Lacaniana) che è rappresentato da Homi Bhabha e da Franz Fanon (con “Black skins, white masks” lui viene dal Maghreb quindi scrive in francese “pelle nera maschere bianche” parla dell’ibridazione identitaria e culturale e sugli effetti che questa ha sul soggetto colonizzato nel percepire e vivere sé stesso); - Filone decostruzionista , rappresentato da G. Spivak con “Can subaltern speak?” (hanno la capacità ma anche l’autorizzazione di parlare? Sono subalterni perché sono resi subalterni). Lei con questa idea della subalternità inaugura un filone di studi, “Subaltern Studies” . Ha il merito di aver cercato di appaiare il discorso post coloniale a quello femminista. questione complessa che è quella dell’altro, dell’alterità che è collegata al discorso della presupposta neutralità dell’io parlante che domina il pensiero filosofico, è un io che si da come neutro, si parla di uomo in tutti i discorsi filosofici (ruolo dell’uomo ) ma in realtà questo io non è per niente neutro ma influenzato da quelle categorie identitarie che lo contraddistinguono, bisogna quindi lavorare su questa idea , decostruire questo io protagonista del pensiero occidentale e mostrare che in realtà si trattava di un io fortemente caratterizzato da tutti questi tratti identitari che l’hanno portato ad escludere la riflessione sull’esperienza di questi altri soggetti non bianchi , non maschi , non occidentali. Decostruire questo io che parla e che afferma la sua identità, e di andare a mostrare invece come il pensiero sia incarnato nel nostro essere (anche Fanon parla della necessità di riscoprire la propria identità e di portare a galla le pressioni identitarie e culturali portate avanti dalle politiche coloniali) (della Spivak “Three women texts a Critique of the Imperialism “ : articolo di critica letteraria su Frankeistein e Jane Eyre e Wide Sangrasso Sea) . Distinzione fondamentale tra scrittori post-coloniali e critica post- coloniale: quando noi parliamo di scrittori ci riferiamo alla produzione letteraria, parte creativa; Autore/ autrice possiamo intendere sia lo scrittore, sia lo studioso autore di un’opera critica. Per quel che riguarda la definizione di post-colonial writer, è un artista che nasce, cresce in una nazione che era una colonia e che spesso nelle sue opere parla della situazione di colonizzazione discorsiva in cui si è venuto a trovare; perché cosa crea la colonizzazione? chi sono questi scrittori? Scrittori contemporanei, che hanno vissuto la decolonizzazione o che vivono di effetti della decolonizzazione; a partire dagli anni 50/60 Le sfide che devono affrontare questi scrittori sono diversi come L’uso della lingua. (Esempio la scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie (Nigeriana che vive in America) ha scritto questo romanzo di esordio “Purple Hibiscus” (L’ibisco viola) e di recente ha scritto una specie di manifesto sul femminismo oggi che si intitola “We Should All Be Feminists” come una lettera a una giovane donna in cui lei spiega perché oggi più che mai è necessario continuare ad essere femministi , ma soprattutto perché anche gli uomini dovrebbero comprendere queste necessità. Le opere di questa scrittrice per quel che riguarda la scrittura post coloniale, si pongono dei quesiti: prima di tutto, se si cerca di affermare l’identità di un soggetto di una popolazione che vuole affermarsi contro la colonizzazione discorsiva chi scrive, la prima domande che probabilmente si fa è: quale lingua devo usare? Perché da un lato se si usa la lingua madre, quella della propria etnia, chi lo legge? Da un lato affermare la centralità della propria cultura (oltre al fatto che queste lingue sono usate nell’oralità) queste lingue non sono tutte decodificate (discorso in via di sviluppo), la lingua scritta sostanzialmente è quella del colonizzatore.) Spesso si decide di usare la lingua inglese, però quale inglese? Alcuni decidono di usare la lingua dell’inglese non standard in cui sintassi e lessico diventa tipico del luogo in cui viene usata la lingua (pidgin) che lascia intravedere il processo di colonizzazione culturale. Mette in pratica quella che la studiosa belga Chantal Zabus chiama la “Relexification”, rilessificazione : varianti locali dell’inglese , quelle che ormai vengono chiamate “englishes” (con “e” minuscola /inglesi non standard). Se si sceglie di usare l’inglese standard, come fa la Adichie si utilizzano delle altre forme di rilessificazione come quelle di inserire alcuni elementi culturali della cultura di appartenenza. (Il romanzo della Adichie è un romanzo di formazione in cui la protagonista all’inizio ha 15 anni noi troviamo una ragazzina che cresce in una famiglia in cui il padre è un personaggio di spicco della comunità, cristiano fervente (religione importata del colonizzatore) non vuole sentire le parole che vengono dalla cultura tradizionale, e non riconosce la figura del padre che però costituisce il legame con questa cultura che è stata repressa e portata ai margini. La Adichie inserisce elementi che rappresentano questa cultura attraverso il legame dei nipoti col nonno, mostrando dei partiti opposti e poi cercando una sorta di riconciliazione in una figura che è di riferimento per la giovane che infondo cerca di mediare le due posizioni perché c’è stato un processo che ormai è innegabile per cui l’identità è cambiata cioè il rapporto con gli ancestors che non si può negare ma anche con la generazione precedente. ) Quindi in questi romanzi post-coloniali si trovano dei personaggi che rappresentano questa opposizione oppure tutti personaggi che rappresentano l’identità creata con questo ibrido. Scrittori che provengono dalle ex colonie ma trasferiti o immigrati di seconda generazione che hanno idee alla base che sono ancora diverse perché si pongono il problema di come venga rappresentato il soggetto altro, alterizzato, reso altro all’interno di una cultura che però sente come propria (es : Zadie Smith con “White teeth” lavora sul “lack British writing” cioè su come vengono rappresentati i neri inglesi in Inghilterra) Gli scrittori post coloniali non vanno confusi con la critica post-coloniale perché le pratiche sono diverse: la critica avviene in diversi luoghi, non è soltanto all’interno di ex colonie ma nasce anche in università statunitensi o Inglesi... Oggetto di studio: Rapporto tra culture in rapporto gerarchico a livello letterario interessa la rappresentazione del soggetto colonizzato da parte del colonizzatore. La prospettiva colonialista reinterpreta anche i classici (precedenti al cosiddetto impero britannico), sottolineandone la prospettiva colonialista perché anche le prime esplorazioni sono improntate alla conquista e allo Si dice che la Shelley abbia da giovane avuto modo di ascoltare Coleridge di recitare la sua ballata. Ci sono degli elementi comuni tra la ballata di Coleridge e l’inizio di Frankenstein. Dalla copertina possiamo vedere che ci sono dei ghiacciai nel mare che vorranno significare una difficoltà di procedere nel percorso. Infatti Frankenstein si aprei nei ghiacci. Coleridge per quanto sia considerato uno dei maggiori poeti del primo romanticismo, se confrontiamo Coleridge e Wordsworth possiamo notare profonde differenze. La natura descritta da W. È più pacifica, quasi idilliaca in cui l’uomo si riappacifica con se stesso e con Dio. Poesia meno misteriosa. Questo romanzo è un romanzo che ha una frame narrative, struttura a cornice (più voci narranti: quella di primo livello, la più esterna, quella del capitano che è un esploratore, che sta facendo un viaggio di esplorazione). Il racconto che Victor decide di esporre, verrà espresso non come espiazione, ma come monito. Siccome c’è un parallelismo come una sorta di affinità tra Walton esploratore e Victor giovane che intraprende la sua creazione di quello che poi capirà essere un mostro, decide di raccontare la sua storia per evitare che gli altri facciano il suo errore di andare cercando oltre i limiti della conoscenza umana volendosi sostituire a Dio e rischiando il tutto e per tutto. Frankenstein or the modern Prometheus: il mito di Prometeo è un mito che rappresenta questo rapporto uomo-Dio e il tentativo da parte dell’uomo di rubare qualcosa alla divinità per agevolare gli uomini e nella parte più conosciuta di questo mito di Prometeo, egli ruba il fuoco a Zeus, padre degli Dei. Il fuoco rappresenta l’autonomia, il potere di trasformazione. In questo caso ciò che Victor vuole prendere a Dio è la capacità di creare la vita attraverso l’uso dell’elettricità. Nelle lettere possiamo seguire il progresso o meno del narratore primario che è Walton. All’inizio dell’opera Walton si trova a San Pietroburgo (mar baltico) città della Russia che si trova nel golfo della Finlandia, ed è l’11 Dicembre 17… e non viene specificato più chiaramente l’anno anche se poi si riesce a capire che anche se pubblicato nel secolo precedente rispetto al momento in cui viene scritto il romanzo. Il romanzo esce nel 1818 ed è stato pensato poco tempo prima. E’ stato partorito come sorta di gioco tra scrittori, su chi avrebbe scritto la storia più spaventosa. Rispetto alle storie gotiche a cui il pubblico era abituato allora, queste non sono più ambientate nel medioevo o in secoli lontani. La fonte della paura non allontanata come era nelle favole che pure hanno contribuito alla nascita del gotico. La paura non è più lontana. Siamo all’interno di un periodo vicino a noi e questo rende la storia ancora più paurosa. Spiegazione Letter IV to MRS Saville (sorella del capitano Walton): sete di conoscenza, volersi affemare attraverso le esplorazioni, andare oltre. Le prime 3 lettere servono per inquadrare l’ambientazione primaria. Livello primario di narrazione. Romanzo epistolare all’inizio con lettere che il nostro Walton racconta alla sorella la sua avventura. Romanzo gotico colto. Paradise lost è uno dei testi che leggerà la creatura. Walton racconta in questa lettera alla sorella che si trovavano 5 giorni prima (31 Luglio) circondati dai ghiacci in una barca sul mare, quindi si trovavano in una situazione di pericolo. Nella letteratura gotica troviamo costantemente il richiamo ai campi semantici della paura e del pericolo, del mistero, del misterioso. Rappresentazione della nave bloccata da tutti i lati dal ghiaccio. Termini tipici utilizzati nel gotico Es. ghiaccio: idea di desolazione e mistero, Thick fog: nebbia fitta, elemento presente spesso nei romanzi gotici (mancanza di visione e comprensione). Elementi fisici del paesaggio che hanno valore simbolico: perdita dell’orientamento, mistero ecc.. Analisi fino a ‘’oppresses him’’ prima pagina della dispensa che ci ha dato la prof: Sta parlando il capitano Walton e sta descrivendo Victor e la creatura. Vedono (il capitano e l’equipaggio) un veicolo che era su una slitta trasportata da cani a circa mezzo miglio, abbastanza vicino. Notano un essere ‘’a being’’ che aveva l’aspetto di un uomo di statura gigantesca che sedeva sulla slitta e guidava i cani. Descrizione di una figura ignota definita in questi termini che mettono un punto interrogativo sull’umanità. Essere con la figura di un uomo. Era una slitta arrivata alla deriva verso di noi durante la notte messa su un pezzo di ghiaccio. Solo un cane era rimasto vivo. Ma c’era un essere umano che i marinai stavano cercando di convincere a salire sul battello. Non era come l’altro viaggiatore sembrava essere un selvaggio abitante di qualche isola inesplorata, ma un europeo. Victor e il mostro sono descritti in maniera opposta ‘’a being which have a shape of a man’’ e ‘’a human being’’. Victor viene subito definito e rappresentato come europeo e il termine oppositivo per il mostro è ‘’abitante selvaggio di un’isola ancora inesplorata’’. C’è questa continua evidenziazione tra gli europei e gli abitanti di paesi non scoperti. Se sei di una parte del mondo non ancora scoperta sei un selvaggio (irrazionale, incontrollabile). Victor viene descritto come un uomo europeo che conosce l’inglese ma con un accento strano. Egli dirà al capitano che salirà sulla nave solo se gli dirà dove sta andando. Il capitano rispose che stava facendo un viaggio di scoperta verso il polo nord. Questa necessità da parte di Victor di conoscere la destinazione della nave indica che lui ha una missione più importante della sua vita stessa. Victor è descritto come una creatura come le più interessanti, suoi occhi hanno un’espressione di furore, ma ci sono dei momenti che quando qualcuno fa un atto di gentilezza egli cambia di umore. Opposizione caratteriale di Victor tra la sua natura di gentilezza verso, e dall’altro malessere e malinconia. Da ‘’I was easily’’: questa sorta di romanzo epistolare diventa una sorta di diario perché molte lettere non vengono spedite. Walton esprime i suoi sentimenti tramite la narrazione in prima persona. L’io narrante si sposterà dal racconto di Walton a quello di Victor Frankenstein in prima persona. Nel romanzo quindi abbiamo 3 narratori, tutti usano la prima persona singolare e ognuno rappresenta la storia dal proprio punto di vista. I protagonisti di questa vicenda sono Victor e la creatura. Anche colui che viene visto come mostro ha la parola nel romanzo. Qui Walton dice di come ha raccontato a Victor e Frankenstein del suo desiderio di conoscenza e dice che farebbe di tutto per ascoltare il fervore che mi riscaldava, avrei rischiato tutto per portare avanti la mia missione. La sua missione è quella di esplorare il polo nord. Tematica della conoscenza proibita è fondamentale e viene ripreso per tutto il romanzo. Frankestein. Il sottotitolo del romanzo (the modern prometheus) allude all’aspirazione degli scienziati di poter fare tenicamente qualsiasi cosa… la rielaborazione romana della leggenda di Ovidio in cui Prometeo plasma gli esseri umani dalla creta. Spiegazione Letter IV to MRS Saville: Walton racconta in questa lettera alla sorella che si trovavano 5 giorni prima circondati dai ghiacchi in una barca sul mare, quindi si trovavano in una situazione di pericolo. Thick fog: nebbia fitta, elemento presente spesso nei romanzi gotici. Elementi fisici del paesaggio che hanno valore simbolico: perdita dell’orientamento, mistero ecc.. Sta parlando il capitano Walton e sta descrivendo Victor e la creatura. Vedono un veicolo a circa mezzo miglio. Essere che aveva l’aspetto di un uomo di statura gigantesca che sedeva sulla slitta e guidava i cani. Slitta messa su un pezzo di ghiaccio che se ne va alla deriva. Solo un cane era rimasto vivo. Ma c’era un essere umano che i marinai stavano cercando di convincere a salire sul battello. Victor e il mostro sono descritti in maniera opposta ‘’a being wich have a shape of a men’’ e ‘’a human being’’. Victor viene subito definito e rappresentato come europeo e il termine oppositivo per il mostro è ‘’abitante selvaggio di un’isola ancora inesplorata’’. Elementi del gotico. Victor viene descritto come una creatura come una delle più interessanti. Opposizione tra la natura di gentilezza verso di lui, e dall’altro malessere e malinconia. 3 narratori, tutti usano la prima persona singolare e ognuno rappresenta la storia dal proprio punto di vista. Tematica della conoscenza fondamentale per tutto il romanzo. Lez. 7 25-10-2020 🡪 Frankenstein Le parti tratte dalla IV lettera di Sir Robert Walton, capitano a capo del viaggio di esplorazione, sono rivolte alla sorella, Lady Saville. Bisogna rivolgere l’attenzione al come è rappresentato l’ambiente sociale. La maggior parte dei personaggi rappresentati in romanzi gotici sono persone considerate visibili, centrali in un’ottica di classe. Victor è descritto chiaramente come un europeo, persona interessante che è neutralmente generosa e costruita da eventi di malattia che modificano la sua natura e lo modificano. È un giovane rappresentante della famiglia aristocratica, così come Dracula e Dr Jekyll, che rappresenta l’elite di Londra. Sono espressi desideri individualistici ed egoisti, si vuole affermare l’exploit delle competenze della società così da poterla controllare. Mary Shelley fa parte dei poeti del secondo romanticismo. La ribellione contro la società avviene dopo la rivoluzione francese. La maggior parte dei poeti credeva nei diritti delle persone comuni. Frankenstein si ribella al potere dell’aristocrazia. Ci sono delle preoccupazioni della middle class rispetto al potere delle classi elitarie. Frankenstein did not perceive his madness at the beginning, later on we are taken into the deepness of his madness, after the creation of the creature. Leggere dall'estratto la seconda pagina, colonna di destra, il secondo paragrafo ''One secret [...] brought my work near to a conclusion. (p.53)''. Il linguaggio usato da Victor in questo passaggio non solo è ricco degli elementi che abbiamo sottolineato finora che sono tipici del genere gotico, quindi la ripetizione di termini relativi alla sfera semantica dell'oscurità, del terrore etc (per esempio, gli hiding places, espressione che si riferisce all'interno della terra, quindi probabilmente alle tombe). Qui abbiamo anche, da un lato, un'enfasi particolare sul corpo, in particolare sulla violenza e sulla profanazione dei corpi. Da notare la materialità del corpo. Parla anche di animali che vengono torturati per portare avanti questo esperimento. C'è quindi una velata moralità in queste descrizioni, che si ritrova nell'uso di alcuni termini come torture, profane fingers, filthy creation (questo aggettivo ‘’filthy’’ ha una connotazione più morale rispetto al semplice ''dirty'', che ha lo stesso significato di ''sporco''), unnatural stimulus, tremendous secret, charnel-houses (sono degli ossari, luoghi più o meno di grandi dimensioni, spesso costruiti vicino alle chiese, in cui venivano raccolte le ossa, anche quando i cadaveri venivano dissezionati per gli esperimenti scientifici, oppure quando si doveva fare spazio al cimitero ai nuovi cadaveri e si toglievano le ossa più vecchie). L'effetto gotico della paura viene quindi rappresentato sia dalla fonte esterna (la paura che scaturisce dai luoghi) ma anche da un disgusto interiore nei confronti delle azioni dissacranti e profanatorie che Victor compie per portare al termine il suo esperimento. ___________________________________________________________________________ Leggere ultimo paragrafo del capitolo 3 volume 1 (edizione Norton), nelle edizioni Oxford e Penguin si trova nel capitolo 4 volume 1. ''My father made no reproach in his letters; and only took notice of my silence [...] when my creation would be complete.'' Questa parte anticipa il momento finale della creazione (che comincia nel capitolo 4 volume 1 dell'edizione Norton, nelle edizioni Oxford e Penguin è il capitolo 5 volume 1, che comincia con ''It was on a dreary night of November [...]''). C’è un riferimento al tempo: in qualche modo Frankenstein è come se stesse prendendo non solo da Dio il potere di portare a termine l’esperimento, ma anche dalle donne, perché non solo lui sta creando un corpo animato ma gli sta infondendo un’anima. La frase chiave è: ''Winter, spring and summer passed away during my labours''. Passano 3 stagioni, cioè 9 mesi, come una gravidanza, dal concepimento del progetto alla nascita della creatura. La ciclicità di questo passaggio (dall'inverno, stagione del letargo, fino all'estate) si concentra soprattutto sulla figura degli alberi e delle loro foglie (''blossom or the expanding leaves''), che hanno una valenza simbolica: essi non sono morti quando perdono le foglie, ma rifioriscono in estate, quindi Victor suggerisce un'immagine del ciclo della natura che fa da contrappunto simbolico a questa creazione, che passa dalla morte alla vita come gli alberi passano dall'inverno all'estate. Anche il luogo in cui si rifugia Frankenstein per lavorare al suo esperimento è stato letto da alcuni critici come un utero al contrario, perché è una soffitta piccola che si trova alla sommità di un grande edificio. La Spivak fa riferimento proprio a questa immagine di ''womb'', di grembo (leggere l'articolo della sezione critica della Spivak!). Mary Shelley sottolinea lo stato di confusione in cui Victor si trova (but my enthusiasm was checked by my anxiety, and I appeared rather like one doomed [...] when my creation should be complete''). Victor è così assorbito da questo suo obiettivo che non vuole vedere nessuno e non vuole essere distratto. Questo è un tipico elemento dei romanzi gotici: la solitudine/isolamento. Mary Shelley, in questo passaggio ma anche in tutto il romanzo, mette l’accento sugli effetti che la creazione ha avuto sulla sua salute: Victor, in questo paragrafo, sente degli effetti negativi alla sua salute, e si sente preso da una profonda ansia, dalla febbre e dal nervosismo. La Shelley ha modificato molte volte il testo nel corso della pubblicazione delle varie edizioni. Nell'edizione del 1831 c'è la prefazione scritta dal marito Percy Bysshe Shelley ed era già stata rivista in modo più dettagliato dalla Shelley, non solo a causa della sua età più adulta ma anche a causa del primo impatto che l'opera ha avuto sui primi lettori: probabilmente, l'autrice avrà modificato qualcosa per andare incontro ai gusti del pubblico. Per questo si tende a leggere l'edizione originale del 1818, che mette ancora più in risalto il tema della malattia mentale. __________________________________________________________________________ Leggere capitolo 4 volume 1 (edizione Norton), nelle edizioni Oxford e Penguin è l'inizio del capitolo 4 volume 1. ''It was on a dreary night of November [...] and straight black lips''. Questo passaggio mostra la presa di consapevolezza di Victor rispetto al suo esperimento. Da notare l'aggettivo ''dreary'' attribuito a ''night'' (tipica ambientazione gotica). I termini ''anxiety'' and ''agony'' si ritrovano spesso nei testi gotici dell'Ottocento. La vita, che era sempre stata legata solo alla natura, adesso si lega a degli strumenti, alla scienza. La pioggia di notte che infonde una sensazione di tristezza e di dark mood è uno scenario tipico del gotico. Alla luce della candela quasi spenta, nell'oscurità prende vita la creatura. Gli occhi del mostro sono di un giallo opaco (innaturale). L'autrice gioca con le opposizioni: ''a spark of being into the lifeless thing'' Nel pezzo ''I saw the dull eyes [...] agitated his limbs'', la scrittrice passa dall'uso del termine ''creature'', all'uso del pronome ''it'' (come farà spesso nel romanzo) e poi all'aggettivo possessivo ''his''. Ancora non lo colloca precisamente nell'ottica del genere quando usa ''it'', ma usando ''his'' ci fa capire che ha le sembianze maschili (la questione del genere verrà poi chiarita quando il mostro gli chiede di creargli un'altra creatura femmina come lui). Mary Shelley gioca sempre con le opposizioni: prima dice ''beautiful'' ma la descrizione che ne fa dopo smentisce totalmente l'uso dell'aggettivo (che chiaramente è ironico). L'aggettivo ''beautiful'' si riferisce al fatto che Victor si era impegnato a dare delle proporzioni quanto più possibile armoniose alla creatura, per farla bella, con membra proporzionate e lineamenti piacevoli. Quel ''great God!'' è proprio la presa di coscienza della realtà di questo esperimento (il riferimento a Dio è significativo perché fino a quel momento Victor lo aveva sfidato, lavorando ad un esperimento contro natura e che aveva richiesto la profanazione delle tombe). Tutta l'innaturalità del mostro è concentrata nella descrizione degli occhi, che sono talmente chiari da risultare quasi bianchi, e quindi inespressivi. Leggere un po' più avanti da ''unable to endure the aspect of the being I had created'' fino a ''as even Dante could not have conceived''. Questo passaggio è cruciale perché il suo esperimento, concepito come qualcosa di straordinario perché avrebbe dovuto riportare alla vita qualcosa di morto, si traduce in qualcosa di orrifico che genera incubi di morte durante il suo sonno. Ciò che lo ha accecato per tutto il tempo della realizzazione dell'esperimento (non solo i 9 mesi, ma tutti i mesi precedenti passati a studiare tutti i modi per infondere la vita). Si fa riferimento in particolare ad Elizabeth e alla madre morta di Victor, che lui sogna di stringere tra le sue braccia sotto forma di cadavere mangiato dai vermi. Queste figure stanno ad indicare una rottura rispetto a ciò che Victor è stato prima di intraprendere questo esperimento, perché questo alza una barriera tra lui e loro. La creatura viene descritta nell'atto di emettere dei suoni con la bocca spaventata ''jaws'' e con un sorriso diabolico (''grin''). Il mostro viene descritto come un neonato. In questa fase del racconto di Victor a Walton, Victor usa l'espressione ''seemingly to detain me'', che è cauta, per far capire che questo è solo uno dei punti di vista (il punto di vista di Victor). Victor dice anche che lui non lo sente, perché ha troppa paura, quindi questo distorce in parte la realtà dei fatti. Qui vengono inoltre usati diversi appellativi per la creatura: ''wretch'', ''miserable monster'', ''demoniacal corpse''. Il rigetto di Victor deriva dall'atto dissacrante che gli appare ancora peggiore a causa dell’aspetto demoniaco della creatura, che aveva deluso le sue aspettative e che risultava ancora peggiore, una volta animato il corpo. Lui non pensava di creare una cosa così orribile, ma non si sofferma sulla sua personalità, che è un aspetto a cui lui non pensava perché non è effettivamente prevedibile. In questo momento di creazione, lui scappa dalle proprie responsabilità, lasciando che la creatura si allontani e perdendone le tracce, non sapendo, però, cosa la creatura avrebbe potuto fare. Questo è un romanzo sulla società, su come si sviluppano il comportamento umano i rapporti interpersonali all’interno delle società, secondo la filosofia aristotelica secondo cui l'uomo è un animale sociale e ha bisogno di intrecciare rapporti sociali, cosa che al mostro viene costantemente negata, persino con il suo creatore, e che lo porterà a chiedere una compagna con la quale fare esperienza delle stesse emozioni degli uomini. Il mostro in seguito capisce le difficoltà legate al suo aspetto fisico, che cozzano con la sua reale personalità. Questo è perché noi siamo innanzitutto corpo, il modo in cui ci percepiscono gli altri dipende anche dal nostro corpo, specie nel primo approccio con altre persone. Il corpo è stato oggetto di studio nel corso del tempo perché è un mezzo tra noi e la società (pensiamo alle questioni razziali, o di genere). Il mostro capisce che il suo corpo lo colloca automaticamente in una razza a parte, nonostante dentro sia simile ad un uomo virtuoso, perché per molto tempo abita vicino ad una famiglia moralmente e culturalmente ineccepibile. Victor always subordinates and defines the creature as ‘other’, that is not as a human being, but he calls it ''monster'', ''demon'', ''wretch'' etc. The creature threatens Victor: he wants a partner because he doesn't want to be alone. The creature uses the expression ''fellow creatures'' to refer to human beings --> the monster notices that he's described as something totally different from human beings. Victor and the creature both use words which mark a racial difference between the creature and human beings. The way the creature is described (physically) reminds of african slaves, because he's particularly stronger than other people, just like african slaves were seen, namely much stronger and suitable to do the heaviest jobs (dovrebbe esserci un articolo critico nell'edizione Norton in merito), but also due to his skin, his shape, his bodily structure. However, the creature establishes his right to claim the truth and tell what made him a criminal. He's totally aware of his guilt. La creatura si riconosce nella sua posizione di emarginato, di outcast, che non viene riconosciuto come appartenente allo stesso gruppo umano per via del suo aspetto fisico mostruoso. Lui stesso riconosce a se stesso un'umanità diversa. Allo stesso modo, questa forma di altra umanità viene riconosciuta anche in Robinson Crusoe di Daniel Defoe: Robinson riconosceva nei cannibali un altro tipo di umanità, senza relegarli completamente allo stato di ''primitivi'' o di bestie. Questo lo portava a riflettere che anche lui stesso avrebbe potuto essere così se fosse nato in quella parte del mondo (lui considera il cannibalismo come immorale nonostante riconosca agli indigeni dell'isola uno status di umanità). Questo elemento è ben chiaro alla creatura e razionalmente lo porta avanti. Mary Shelley (in questo passaggio in particolare ma è una caratteristica di tutto il romanzo), fa uso del discorso del sublime nella rappresentazione delle montagne e dei ghiacciai che, nella loro immensità, suscitano un grande stupore quasi reverenziale nei confronti della natura, che fa riflettere sulla propria insignificanza rispetto alla potenza della natura. In questo passaggio (un po' dopo) Victor prova compassione per la creatura e lo segue e sente proprio la responsabilità nei confronti della sua creatura (''For the first time, I felt what the duties of a creator towards his creature were, and that I ought to render him happy before I complained of his wickedness''). Leggere volume 2 capitolo 5 da ''I now hasten to the more moving part of my story'' a ''made me what I am''. Le prime righe sono fondamentali perché la creatura fa appello agli avvenimenti che gli hanno suscitato le emozioni che lo hanno reso come è adesso (cioè con questa sua sensibilità spiccata che gli fa provare rabbia). La creatura ha già avuto esperienze negative che avrebbero potuto segnarlo ma non aveva ancora la sensibilità per poterle giudicare razionalmente. Osservando questa famiglia, impara le relazioni familiari e d'amore. Leggere da ''It was a lady on horseback'' (un po' più avanti dal pezzo di sopra) fino a ''but I profited by the others''. Ci sono le virgolette all'inizio di ogni paragrafo perché è un discorso riportato da Victor e inserito da Walton nelle lettere indirizzate alla sorella, è quindi il discorso fedelmente riportato da Victor a sua volta sentito dal mostro, mentre i discorsi di Victor non hanno le virgolette. Safie, actually, comes from Turkey, but she's called ''Arabian''. It was common at that time to make such mistakes because it was not clear the division of middle-east countries. The key point is that she is somehow orientalized (we can see this in the way the author describes her appearance). What is interesting here is the language. We see that the monster compares himself to Safie (in the way they learn all the things taught by the cottagers) because the creature is so clever that he decides to take advantage of the situation to learn those things too, together with Safie. The creature is learning his first language, whilst Safie is learning her second language. Leggere da ''The next morning Felix went out to his work'' a ''to comprehend most of the words uttered by my protectors''. Poi continuare da ''My days were spent in close attention'' fino a ''for wonder and delight''. Questa è la parte centrale che riguarda il confronto tra l'apprendimento di Safie e quello del mostro. La creatura afferma di migliorare più rapidamente dell'araba perché riesce ad imitare quasi tutte le parole che vengono dette da loro, mentre lei ne sapeva imitare molto meno e si interrompeva spesso nel parlare. Lui, tra l'altro, all'inizio capisce che Safie è il nome dell'araba ma successivamente, quando migliora il suo linguaggio, comincia a chiamarla anche lui ''l'araba'' e questo stupisce un po'. E' come se la creatura si proponesse come essere superiore all'araba. Anche se la creatura non è umana, è stata creata da Frankenstein, che è un europeo. La creatura è un prodotto europeo e si sta formando dalla nascita come europeo. Tuttavia, questa è un leggerissimo riferimento all'inferiorizzazione tipica del discorso imperialista europeo ma potrebbe anche essere che la creatura si vanti con il suo creatore per cercare la sua approvazione e cerca di dimostrare di avere una grande intelligenza e di non essere inferiore al suo stesso creatore. Anche la rappresentazione fisica di Safie rappresenta una sorta di topos nella descrizione delle donne orientali: Safie appare molto esotica, e viene accentuata la sua sensualità e la sua capacità di rapire l'attenzione di tutti, di Felix in particolare. Leggere da ''the book from which Felix instructed Safie'' fino a ''hapless fate of its original inhabitants''. Viene esaltata la storia della civiltà mediterranea ed europea. C'è questo spostamento di baricentro dalla Svizzera all'Oriente (la Grecia è più ad Oriente rispetto all'Europa continentale) e c'è un riferimento dispregiativo agli ''slothful Asiatics''. La creatura cita la scoperta dell'America e agli indigeni e alla loro triste fine. Lui e Safie, rappresentati come ''altro'', piangono sul fato degli indiani d'America, che sono anch'essi percepiti come ''altro'', proprio come loro due. C'è un sentimento di solidarietà in entrambi nei confronti dei nativi americani. Lez. 10 02/11/2020 🡪 Charlotte Bronte e Jane Eyre Charlotte Bronte lived during the Victorian Age. She was born in 1816, a few years before Mary Shelley published Frankenstein. She died quite young in 1955, but she published a few novels. She published Jane Eyre for the first time in 1946, and it was a very successful novel. She didn't publish the book with her name, but she decided to use a "pen name", that is a name that people decide to use to sign their work. The pen name that Charlotte Bronte used for Jane Eyre was Currer Bell. In the family was a sort of pact between the Bronte sisters. They were three sisters, children of a clurich men, and they used to spend their time reading and writing. They all decided to use pen names with the same surname (Acton Bell = Anne, Ellis Bell = Emily, Currer Bell = Charlotte). The initial letter of their pen names is the same of their real names. Emily Bronte is the author of Wuthering Heights. They choose to use a pen name because it was common between women, as Mary Shelley did when she first published Frankenstein because they were worried their works could not be taken seriously, so it was common to use man names. They believe that was a bit transgressive write novel that could be seen as immoral. They also wanted to feel safe, free of gender discrimination. All this is made clear in the preface that Currer Bell added to the second edition of Jane Eyre. Jane Eyre was an immediate success in 1846, so the following years another edition was published the 1847 edition. They both include the preface that Currer Bell wrote herself. The Bronte sisters also lost their mother soon, like Mary Shelley. Maybe the fact that they did not have a mother could have influenced them, the way they saw themselves, they may have had more freedom for example when they were young. At some point the father sent Charlotte to study in Belgium, in the school of Monsieur Heger. She fell in love with him and started writing him letters. Monsieur Heger every time used to tear the letters, and every time his wife sewed them up. The Wide Saragasso Sea is a rewriting of Jane Eyre written by Jean Rhys. One century and a few years later, in 1966, Jean Rhys wrote this because she really liked Charlotte Bronte texts, but there were some aspects that haunted her. Jane Eyre has been seen as a symbol of women's emancipation. She is a young woman who decided to see the world, work, be independent. She is alone in the world because she is an orphan. At first was sent to a boarding school, where she suffered a lot, later she became a teacher, and at some point, decided that she wanted to see the world. She decided to get a job away from this school and went to Thornfield hall, and started to teach to the girls that lived in that house. This choice of living on her own is seen as emancipation. Essendo orfana, non può aspirare a chissà quale matrimonio, quindi si sente costretta a darsi da fare. Non vuole fermarsi solo a quello che la vita le offre. Questo suo desiderio di andare oltre, di conoscere il mondo, fa pensare ad una donna che si emancipa. Sono stati visti anche degli elementi di trasgressione, ad esempio quando Rochester le chiede di vivere con lui anche senza essere sposati, e dopo accetta, anche se poi non avverrà comunque. C'è una sorta di sfida alle convenzioni, soprattutto dei ruoli femminili. L'articolo di Spivak (three women's texts and a critique of imperialism) analizza Jane Eyre sia dal punto di vista postcoloniale che da quello femminista, e dice Jane è stata presa come modello femminista, però si tratta del femminismo bianco occidentale, perché altri personaggi di donne come Bertha Mason portano avanti il discorso di colonizzazione discorsiva dato che proviene dalla Jamaica, perché è rappresentata in maniera mostruosa, con un forte elemento gotico, e quindi si rende inferiore un soggetto che viene da una colonia inglese. An important minor character, who is functional to the plot, because represents an obstacle to Jane's happiness, is Bertha Manson. She is Rochester' wife, that has been hidden from everybody, no one knows that Rochester is married. She is an obstacle because when Rochester asks Jane to marry her, si prende cura di tutto, è l'unica che si occupa dei soldi, quindi è lei che paga il personale della casa, ed è la più fedele al padrone. Descrive anche la sua alunna, Adele. Mrs. Fairfax si è rivelata essere per quella che era nella prima apparenza, ossia una donna buona di natura e tranquilla, di intelligenza media e istruzione buona. La sua alunna la descrive come una fanciulla vivace che era stata viziata, e quindi un po' ribelle. Ma nel momento in cui la fanciulla è stata affidata interamente a Jane, presto divenne obbediente. Quindi Jane, con le sue capacità di insegnamento riesce a forgiare la ragazzina. Inoltre, continua dicendo che la ragazzina non aveva particolari talenti, non aveva nessun tratto particolare della personalità, o nel gusto. Quindi la descrive come una ragazzina per niente speciale, come tutte le altre, ordinaria. Questo modo di Jane di descrivere viene menzionato anche nel testo come plain-Jane (semplice, piatto). Il plain-Jane è rimasto nella cultura, usato per parlare ad esempio di qualcuno non particolarmente attraente. Jane dà questa trasparenza anche alle donne del testo. Da "this, par parenthese" a "moderation of her mind character" In questo passaggio si va delineando sempre di più la personalità di Jane, che dice che non sta scrivendo per adulare le doti parentali o gli egoismi dei genitori, ma sta semplicemente descrivendo Mrs. Fairfax e Adele. Da anybody may blame me a "and what I believe in I wished to" Questo è un passaggio centrale, perché dimostra il fatto che lei è legata all'amore per sé stessa, alle sue aspirazioni e ai suoi desideri. Lei usa questa descrizione di Adele e Mrs. Fairfax (che riprende anche alla fine di questo paragrafo), per mostrare che questa calma e tranquillità, questo essere nella media, per lei non sono abbastanza, lei cerca delle caratteristiche che siano più "tonde", più complete. Nei versi successivi dice che desidera vedere oltre i limiti dell'orizzonte, vuole vedere le città di cui aveva sentito parlare. La sua conoscenza è legata ai libri che legge. Quando va via da Thornfield Hall, ha realizzato che questo luogo non può darle tutto quello che lei aveva progettato per sé stessa. Capisce che c'è altro oltre Thornfield Hall. Confronto con Frankenstein → come la creatura, anche Jane è sola al mondo si sente rifiutata. Questo si può intendere già all'inizio del romanzo, quando è considerata pazza dalla sua famiglia, viene isolata e subisce dispetti dai cugini e dagli zii. Quindi si vede l'idea di abbandono e di solitudine al mondo. Entrambi hanno voglia di vivere i sentimenti. Anche Jane ha una sorta di sete di conoscenza, non del sapere, ma di conoscenza dei sentimenti, della vita. Da "Who blames me" a "necessary for their sex" In questo paragrafo si arriva alla questione delle differenze di genere. Charlotte Bronte con questo romanzo viene vista come una delle grandi scrittrici che anticipano questioni femministe. Molte studiose la appoggiano, dicendo che ha scritto in difesa dei diritti delle donne. Lei ha messo sulla carta una donna scrittrice, perché Jane sta scrivendo la sua autobiografia. Si è lavorato quindi su come le scrittrici si rappresentino all'interno del loro sapere. In questo paragrafo Jane Eyre dice che le donne in questa società sono costrette a rimanere ferme, controllate. Dice che molti la potrebbero ritenere un'ingrata. In questo passo si mostra la duplicità di Jane, perché lei viene rappresentata come semplice, calma, tranquilla, ma invece lei si sente irrequieta, lei non crede di essere come viene percepita, e a volte questa irrequietezza la agitava a tal punto da non farla stare bene. Dice che gli esseri umani non devono accontentarsi di una vita piatta, ma devono essere attivi, e se non riescono a trovare azione devono cercarla soli. Quando parla di "milioni" si riferisce alle donne. Questo romanzo, quindi, è emblematico per il femminismo, da prima ancora che il femminismo vero e proprio si potesse sviluppare. Charlotte Bronte comincia ad avere questa coscienza di genere, del gruppo a cui appartiene, e fa la differenza con gli uomini, dicendo che le donne provano sensazioni e sentono le stesse cose che sentono gli uomini. È come se volesse fare una richiesta di parità, come dice nella Preface sta sfidando le convenzioni, ed è per questo che il romanzo fu criticato. Quando Rochester le propone di stare insieme nonostante fosse sposato, chiaramente socialmente Jane non lo vede come accettabile, perché così si infrangerebbe l'istituzione matrimoniale, però lei torna indietro, ed effettivamente i due si sposano solo nel momento in cui ritrova Rochester come vedovo, quindi in questo caso non rischia più di infrangere le istituzioni del matrimonio. Quindi in fondo, "aspettando" la morte di Bertha, ha rispettato le convenzioni. Quindi Bronte, come donna del suo tempo, non riesce del tutto a sfidare le convenzioni nel suo romanzo, è affascinata dal lieto fine e dal finale con il matrimonio. In particolare, quando lei torna da Rochester, da un lato si convince ad andare nel momento in cui riceve la notizia di uno zio scomparso, e quindi eredita denaro e il titolo, e sale di posizione sociale. Questo la può mettere in una posizione in cui può fare scelte più audaci, nessuno la può accusare di fare questa scelta per interesse. Lei, quindi, è pronta a tornare pensandolo ancora spostato, solo quando arriva scopre che Bertha è morta. In particolare, Bertha cade da una torre dopo aver appiccato un incendio, Rochester cerca di salvarla in tutti i modi, ma non riesce e ne rimane ferito. Quindi Jane lo sposa in una condizione di superiorità, e accetta la trasgressione perché non sapeva ancora che Bertha fosse morta. Tornando al paragrafo, continua dicendo che le donne soffrono allo stesso modo degli uomini, anzi, che gli uomini soffrirebbero allo stesso modo se fossero nella condizione delle donne. Le donne non devono solo rimanere confinati nella loro sfera domestica, quindi fare i dolci, fare le calze e suonare il pianoforte, ed è sconsiderato condannare deriderle se cercano di imparare di più di quanto la società voglia per loro. Quindi si tratta di una sorta di manifesto di protofemminismo, attraverso cui Charlotte Bronte, attraverso Jane, chiede che venga riconosciuta la parità femminile. Questo passaggio dimostra sempre di più la duplicità interiore di Jane, tra il suo aspetto austero, calmo e controllato, a questa agitazione interiore che lei sente, ed è proprio per questo che ha condotto a pensare che Bertha, che mostrerà una passionalità incontrollata e animalesca, sia stata vista come l'opposto di Jane. La Spivak critica il fatto che quest'opera sia considerata come manifesto del femminismo, perché in quest'opera c'è un personaggio che viene maltrattato (Bertha) e nessuno si interroga sulla sua follia. Un soggetto che viene dalle colonie non viene nemmeno considerato. Jane non si pone il problema di una donna rinchiusa da un uomo. Si accetta tranquillamente che la donna venga quasi considerato un animale in gabbia, come un oggetto. Lez. 12 6-11-2020 Dopo aver capito che tra Jane e Rochester c’è del sentimento nei passi seguenti saranno raccontati i preparativi per il matrimonio. Jane vede Rochester come un rifugio, poiché è rappresentato come un’anima inquieta; la bambina Adèle, figlia di una ballerina francese e bambina a cui Jane dovrà fare da istitutrice a Thornfield Hall, non si sa se sia una figlia illegittima di Rochester o se sia stato un atto di carità da parte sua prendersi cura di Adèle quando la madre si ammalò. Con ciò si notano altri elementi di trasgressione della morale del tempo in quanto la ballerina era vista con costumi non poco accettabili, poiché promiscua con molti uomini. Cap. XXVI (pag. 257 Norton) Da “Sophie” a “bell”: questo paragrafo mostra l’impazienza di Rochester da un lato, caratterizzato con la veemenza e l’autorità, elementi che si notano quando urla contro Jane perché è in ritardo. Rochester ha paura di qualcosa che lo rende impaziente a causa di un episodio, che Jane non ha ancora capito ma può essere intuito, poiché qualche tempo prima hanno ricevuto la visita di un uomo che è stato aggredito da una donna che secondo Jane è Grace Poole, una domestica che si ubriaca e ride come una pazza, come se fosse indemoniata, e quindi collega le risate che sente a lei; durante questa aggressione Jane ha dovuto aiutare a sistemare la ferita di quest’uomo che lei non sa ancora chi sia. In realtà l’uomo è ferito da Bertha, la moglie di Rochester rinchiusa nella mansarda, e lo ferisce proprio dove la donna è rinchiusa. Jane è vista come un giglio, simbolo di purezza, da parte di Rochester. Qualche pagina dopo, i due si recano in chiesa per celebrare il matrimonio. Da “Our place” (pag.259) a “the man obeyed (pag.261 Norton)”: Rochester sta leggendo la frase tipica nella cerimonio del matrimonio ed è il momento in cui il pastore dice che se qualcuno ha qualcosa da obiettare parli o taccia per sempre. Il prete stava continuando con la promessa di matrimonio e Jane pensa che quella fosse una domanda retorica perché nessuno ha mai risposto a quella domanda, ma in quel momento qualcuno parla e dice di dover fermare la celebrazione; colui che interrompe la cerimonia è l’avvocato del fratello di Bertha, Briggs, che produce una prova dell’avvenuto matrimonio. In tutto questo Rochester non sembra sorpreso perché non ritiene di essere sposato con Bertha, quindi non ritiene di star commettendo un errore o di diventare bigamo. Il documento letto, che attesta l’esistenza del matrimonio tra Bertha e Rochester, non mostra i dati sensibili di Bertha e Rochester perché sta presentando il romanzo come un’autobiografia, in cui non quella della madre, ma buona parte di questi appunti venne distrutta, inoltre in quella lettera dice di voler chiamare il romanzo “Wide Sargasso sea”, area delle Americhe in cui i sargassi rendono difficile la navigazione, che dà l’idea di essere bloccati in un luogo o in alcune relazioni complicate in cui è difficile comunicare. Jean Rhys è nata nella decade finale dell’epoca vittoriana in Giamaica, all’epoca faceva ancora parte dell’impero britannico, quando era adolescente si è trasferita, con la sua famiglia, nel Regno Unito. Negli anni 30 andò a visitare Dominica e ha cominciato a scrivere appunti sul posto, sulla famiglia della madre e sulla società e sulla cultura giamaicana. La situazione nei Caraibi è complicata perché queste isole sono state colonizzate da molti stati europei, per esempio la Giamaica è stata sotto il dominio spagnolo, francese e infine inglese; questi imperi europei usavano queste isole per le piantagioni di tabacco e zucchero e per importare schiavi, per questo motivo sono presenti dei mix di razze, di lingue e di identità che portano ad un’ibridazione. Ovviamente questo romanzo non è solo da considerare come una riscrittura di “Jane Eyre”, ma è anche un nuovo romanzo storico poiché rientra nella categoria, definita da Peter Hulme, del new historical fiction perché non celebra il passato ma denuncia i processi di discriminazione e inferiorizzazione nei confronti dalle società colonizzate, di gruppi marginalizzati che non hanno avuto voce nel corso della storia e nella narrativa dominante, ovvero quella che rappresenta l’élite del potere sociale ed economico che ha voce in capitolo parlando di momenti storici o figure importanti celebrandoli come esempio nazionale; in “Wide Sargasso sea” viene raccontata la storia dal punto di vista di Bertha, che nel romanzo della Bronte non ha mai avuto la possibilità di esprimere il suo punto di vista poiché definita come un animale, una giovane donna che viene da un paese che ha subito così tanti processi di colonizzazione che ha portato a problemi di non appartenenza, infatti lei è creola ed è presa in giro dai nuovi bianchi ma anche dai neri a causa del suo sangue misto. Inoltre il romanzo mostra il conflitto sociale tra le famiglie di ex proprietari terrieri e i nuovi proprietari arrivati di recente dall’Inghilterra, soppiantando la vecchia guardia; ciò si vede attraverso la narrazione della storia della famiglia di Antoinette. L’economia e la società sono parte integrante del romanzo, a differenza del romanzo della Bronte in cui non si parla tantissimo di ciò, se ne parla solo quando Rochester spiega a Jane la questione del matrimonio, quindi nel romanzo della Rhys alcuni temi sono ripresi ma calati nell’ambiente e nella realtà locale. Jean Rhys fa uso della riscrittura storica, è uscito negli anni 60 ed è quello che le dà la fama ma venne riscoperto negli anni 80, quando lei era ormai in tarda età, ed è stato pubblicato circa 120 anni dopo l’uscita di “Jane Eyre”. Questo romanzo la Rhys decide di ambientarlo nel 1840 ma sembra essere una discrepanza anche se nel romanzo della Bronte la data di matrimonio tra Rochester e Bertha è lasciata in bianco, però rispetto ad altri riferimenti nel testo si è notato che il matrimonio dovesse essere avvenuto una ventina di anni prima; inoltre ha nello stile alcuni elementi simili a “Jane Eyre”. Nonostante questo romanzo sia una riscrittura, si differenzia da quello della Bronte perché è diviso in tre parti in cui la prima e la terza sono narrate dalla protagonista in prima persona, la seconda parte è narrata dal personaggio del giovane marito che non ha nome, anche se in teoria è Rochester, ma il fatto che il romanzo sia una riscrittura di “Jane Eyre” si scopre solo nella terza quando Bertha, che qui si chiama Antoinette, dice che il marito non voleva chiamarla con il suo nome, inoltre appare anche Grace Poole. La prima parte narra della sua vita fino al matrimonio come se fosse un testo autobiografico, nella seconda parte il marito riflette sulle motivazioni del matrimonio e cosa prova all’inizio di questa unione, la terza parte narra di Antoinette portata in Inghilterra contro la sua volontà. Da “they” a “belong to the past” (pag.5) Come in “Jane Eyre”, la narrazione parte dall’infanzia della protagonista ed è in prima persona. Questi due paragrafi sembra che diano una sensazione di difficoltà relazionale, come un senso di esclusione, c’è anche l’idea di qualcosa che è andato perduto che non si riesce a recuperare e che porta disagio, infatti Antoinette perde il padre quando era piccola, il padre era uno dei proprietari terrieri caduti in disgrazia facendo perdere il prestigio alla famiglia, e la madre decide di sposare un nuovo proprietario terriero di nome Mason, che fa parte dei nuovi proprietari terrieri. Si evidenzia una sedimentazione tra gruppi mostrati nelle parentele poiché i genitori di Antoinette si sono sposati, ma il padre aveva dei figli precedenti al matrimonio, invece Richard Mason qui è il fratellastro perché è figlio del secondo marito della madre. Al quarto rigo la frase riportata con un discorso tra virgolette, in un inglese poco corretto, è una frase di Christophine, personaggio non centrale ma importante per la protagonista ed è la governante con cui Antoinette ha un rapporto affettuoso, anche se la protagonista si sentirà tradita da lei perché capisce di non appartenere nemmeno a loro. Lez. 14 19-11-2020 🡪 WIDE SARGASSO SEA (riferimenti alle pagine dell’edizione Penguin) Pag. 5 The novel begins with some gloom and dark images which are connected to the idea of death: her father was dead, a sort of ill fate has descended upon the narrative voice. This last is the voice of a young person, a daughter who speaks about her family, but we don’t know her name. It’s a story about childhood. Towards the end of page 5 and in the end of the book (part 3) , we find imeges of death, like a dead horse, and a sense of loss. It’s present throughout the novel the symbolic image of a looking glass (specchio: non visto come simbolo di vanità, ma come l’oggetto che ci restituisce la nostra immagine, rispecchia la nostra identità). Paragrafo sul cavallo (pag. 5-6): We will find “the dead horse” again in the last part of the book. It’s the idea of a little girl who doesn’t believe in the actual life. She doesn’t accept the loss and the idea that it has been poisoned. La storia è raccontata dalla prospettiva della protagonista che non è una donna matura, dunque non riesce ad accettare l’idea che il suo cavallo sia stato avvelenato. Il cavallo morto simboleggia l’attacco ad un essere indifeso, potrebbe essere dunque un’anticipazione del destino tragico di Antoinette, la quale metaforicamente viene avvelenata dalla società. È anche lei un essere indifeso che subisce la cattiveria di qualcun altro arrivando a morire tragicamente. La tendenza a negare i fatti più drammatici e dolorosi che potrebbero avere un certo impatto sul nostro io, illudendoci così che questi non siano realmente accaduti, è un comportamento che ricorre in più occasioni nel romanzo. Contesto storico in cui il romanzo è ambientato “Now we are marooned…” (inizio pag. 6) frase della madre: Maroon fa riferimento al termine usato in Jamaica per riferirsi ai discendenti degli schiavi portati dagli spagnoli, diventati dei ribelli. La storia è ambientata poco tempo dopo il 1833, anno della promulgazione dell’Emancipation Act. It provided that slaves had 7 years of apprenticeship and than they will gain again their liberty. However, in 1838 this act was amended and slaves became free and full emancipated. This gave rise to social, political and historical conflicts between: slaves now free thanks to the emancipation act (black people), old former planters who were slave owners and who didn’t want to give up their help and new landowners. Le persone di colore da poco liberate provano un certo risentimento nei confronti delle famiglie che li avevano mantenuti in schiavitù. I creoli (persone bianche e nere) sono sia i discendenti degli schiavi africani che i discendenti dei colonizzatori inglesi, francesi e spagnoli naturalizzati come Antoinette e la sua famiglia. In Inghilterra era infatti in atto un movimento di abolizione della schiavitù alla fine del 700, nel testo vi sono riferimenti all’impoverimento di famiglie di grandi proprietari terrieri, come quella da cui proviene Antoinette, a causa della mancanza di aiuti economici da parte della Corona per compensare la perdita di schiavi che venivano sfruttati lavorando gratuitamente presso tali famiglie. Adesso infatti i proprietari terrieri erano tenuti a pagare la manodopera, ma non avevano risorse economiche a sufficienza né sussidi da parte dello Stato. L’unica soluzione era quella di vendere i terreni o trovare matrimoni vantaggiosi per risollevare la situazione economica. Questo è il motivo per cui la madre di Antoinette sposa Mr. Mason. Solo nella terza parte del romanzo ci rendiamo conto che Antoinette è la Bertha di Jane Eyre. I nuovi colonizzatori che arrivano dall’Inghilterra (Mr. Mason nel romanzo), a differenza dei primi ormai impoveriti, sono visti dai creoli come superiori. A pagina 5 Antoinette dice che le persone di colore deridevano sua madre che correva a cavallo con abiti ormai logori, quindi tutti erano a conoscenza della loro situazione economica. I conflitti sociali presenti in quegli anni in Jamaica, causarono in Antoinette problemi d’identità poiché si sentiva spesso a disagio con le persone con cui era cresciuta, ovvero con le persone di colore che lavoravano per la sua famiglia come la tata Christophine, dalla quale verrà poi respinta. “She persuaded a Spanish Town doctor to visit my younger brother Pierre...” (pag.6) In Jane Eyre, Rochester refers to the madness of Bertha's mother. In this paragraphs, Rhys is showing reasons for her mental illness that will even lead her to chase her daughter away and to spend more time with her son Pierre, who is ill too. He can’t speak or move. Antoinette grows up in solitude, without any kind of affection from her mother. The only human being she finds comfort from is Christophine. Lack of communication: she grows silent, talking only with herself. This scared Antoinette’s mother a lot. Christophine’s description: “She was much blacker...” (pag. 7) Nel discorso tra Antoinette e la madre, emerge anche la prospettiva di quest’ultima. Christophine e Godfrey, dopo essere stati liberati dalla schiavitù, decidono di rimanere con la famiglia di Antoinette poiché temono i nuovi colonizzatori e perchè con la madre di Antoinette in quello stato, sono liberi di gestire la propria vita come vogliono. Christophine difende la sua identità, infatti nonostante sapesse parlare perfettamente inglese e francese, decide comunque di esprimersi nella sua lingua o in patois. Christophine è una donna che mette paura, le lavandaie e coloro che erano adibiti alla pulizia della casa, lavoravano gratuitamente e addirittura le portavano dei doni: frutta, verdura...ecc. Questo poiché Christophine è una curandera, utilizza l’Obeah: magia simile al Voodoo, e dunque la gente la teme. Successivamente Rochester, arrivato a Coulibri, è vittima di una febbre tropicale che lo costringe a letto per diversi giorni e si pensa che tale stato febbrile possa essere stato causato dalla magia di Christophine. Antoinette ad un certo punto vorrebbe tenere legato Rochester e dargli una sorta di pozione d’amore poiché, una volta sposati unicamente per motivi economici, lui inizia a pentirsi della scelta fatta. Si chiede come abbia fatto a sposare una donna così brutta ai suoi occhi e si sente incastrato, intrappolato. Il romanzo, al di là del suo rapporto con Jane Eyre, è importante poiché indaga a livello psicologico sui due personaggi principali, lasciando talvolta degli interrogativi senza risposta. L’opera si colloca tra il Modernismo e il Post-modernismo per le sue strategie estetiche e l’indagine psicologica. Quando si trova in Inghilterra, Antoinette è già totalmente presa da un disordine mentale a causa della coercizione di cui è vittima: intrappolata dal marito. paura di quello che avviene all’esterno, lo fa a capire a noi. Questo alternarsi di tempi verbali è come se descrivesse due piani, quello della narrazione degli eventi e quello della sua interiorità che mette insieme soprattutto questi sogni, queste visioni. Noi abbiamo la ragazza del presente quella che sta parlando, probabilmente questo io che sta parlando in questo momento, che racconta le sue visioni come la realtà attuale perché usa il presente, capiremo nella terza parte che probabilmente è la voce di Antoinette quando si trova già in Inghilterra e ripensa, è come se rivivesse dei momenti. Questo personaggio in Jane Eyre non solo non aveva voce ma non aveva modo di entrare e comprendere quello che faceva, le sue azioni, i suoi movimenti, vedevamo solo questa bestia a quattro zampe che faceva versi incomprensibili, qui abbiamo tutto il contrario. Qui noi entriamo attraverso l’uso della prima persona da parte di Antoinette, attraverso l’uso di questi due emisferi paralleli la narrazione del passato e del presente, della mente della ragazza, entriamo nella sua interiorità. Cioè conosciamo la sua storia, la sua infanzia ma anche il suo turbamento che già la porta a volersi nascondere, a volersi rinchiudere, è come se lei si auto rinchiudesse, ha paura del mondo esterno. Il patrigno ha portato Antoinette in convento per darle un’educazione, sembra affettuoso, si aspetta che le diano un’educazione per entrare nella società. È venuto a comunicarle che verrà un amico dall’Inghilterra che è interessato al matrimonio. Lei ha 17 anni, non ha alcuna esperienza del mondo, della società, verrà questo uomo a prenderla in moglie perché si sono già accordati. “Let perpetual light shine on them”: “splenda ad essi la luce perpetua” -> è la preghiera che si fa per le anime dei morti. Elemento che ci fa capire della morte della madre perché lo dice che questo è per sua mamma. Lei la vede un po’ come una maledizione perché dice che non può fare questa preghiera per sua madre perché sarebbe una dannazione per lei, le dicono che non è quella luce del sole ma è la luce di Dio anche se non è espresso in maniera così chiara. Qui ci sono pensieri di una persona confusa, molto sensibile, poco pratica del mondo, prende tutto in maniera letterale. Vive in questo mondo in cui la preghiera la stimola ancora di più a pensare in maniera visionaria con questo riferimento all’inferno, al paradiso. C’è una qualità sensoriale nella narrazione di questo romanzo perché c’è sempre molta attenzione alle sensazioni fisiche, ai profumi, ai colori ma anche al tatto, è una realtà vivida, dal punto di vista di Antoinette questi sono elementi di bellezza, di casa sua. Parte seconda: “So it was all over” fino a “As I had agreed to everything”-> punto di vista nuovo svelato quando dice “there we were, myself, my wife Antoinette and..” capiamo che il punto di vista della narrazione sempre in prima persona si è spostato sul marito di Antoinette su cui non sappiamo assolutamente nulla. Fino a questo momento c’è di molto non detto, non siamo testimoni di un corteggiamento, di un matrimonio. Perché la narratrice decide di interrompere il filo narrativo cronologicamente? Anche se nella narrazione abbiamo proceduto con dei ricordi messi insieme dei momenti che Antoinette ha vissuto come momenti di rivelazione rispetto al proprio io, quello che hanno contribuito a renderla quello che è nel momento della narrazione. Forse perché il matrimonio prima non aveva importanza, tutto superfluo. Ci sono degli elementi in comune tra Jane Eyre e Antoinette, che però non sono riconoscibili finché non arriva Grace Poole; per esempio, l’infanzia di Antoinette ha delle cose in comune con quella di Jane nel senso che sono tutte e due delle bambine, respinte, che si sentono abbandonate, isolate. Parte seconda: “The windows of the huts” fino a “I could see the grey hairs in his sparse beard” Ci sono tre ragazzini che vengono a fissare che vengono a fissare la novità, le persone che arrivano. Il più piccolo indossava una medaglietta religiosa intorno al collo e il cappello di un pescatore. Quando gli sorrise incominciò a piangere, questo potrebbe essere un elemento di paura, semplicemente un bambino che si impaurisce di qualcuno o qualcosa che non conosce e quindi si allontana. Però questo sorriso del marito a un bambino ci potrebbe fare pensare che sia una persona affettuosa, non un caratteraccio, almeno fin qua. Lo sguardo del marito si posa su due donne: da un lato la moglie e dall’altra Amelie che è la giovane donna che li segue e che lavorerà da loro. All’inizio ci descrive prima Amelie di Antoinette: “The girl Amélie said…. like much else in this place” “her expression was so full of delighted malice…looked away”. Lui vede Amélie furba ma anche malvagia nel senso di pronta ad avere comportamenti poco corretti forse pur di ottenere quello che vuole. Quando la descrive come “malignant, sly, spiteful”, compara la ragazza del posto con tutto il resto, con tante altre cose del luogo. Cioè c’è un pregiudizio del marito nei confronti della colonia, di queste isole che vede non civilizzate e delle persone che sono del luogo. Vede questo luogo come se fosse in opposizione all’Inghilterra, all’Europa, tutto quello che è del luogo lo definisce come malizioso, cioè quest’idea di malice. Però nota anche in Amélie l’intelligenza, probabilmente questo è un elemento che lo incuriosisce; già si sente attratto dalla ragazza, tant’è vero che si vergogna e distoglie lo sguardo. Al contrario, descrive la moglie così: “I watched her critically…..European either”. Vede la moglie con occhio critico, sottolinea il fatto che sia creola, creola di discendenza inglese pura ma non sono né inglesi né europei. Gli occhi sono definiti “alien” nel senso di alienazione, solitudine, isolamento e di sorta di muro, come se fosse difficile percepire da questi suoi occhi grandi, tristi, scuri i suoi sentimenti. Lei non sbatte mai le palpebre e questo tipo di sguardo può dare fastidio perché è come se non fosse “normale”, cioè è come se questa fosse proprio la sua natura, non una donna reale. Gli occhi sbarrati sono quelli di un morto, come se lei fosse a metà tra la vita e la morte, lei continua a vivere ma è congelata. È come se non avesse una vera e propria vita e poi lei che incute timore, in realtà è molto impaurita perché non sa come comportarsi con il marito, ha paura di parlargli, ha paura anche della sua “autorità”. C’è qui quel senso di inganno, salta quell’idea che dice Charlotte Bronte di essere stato ingannato, lo dice invece qui: “And when did I begin to notice….in bed with fever”. Quindi sostanzialmente lui non ha avuto molte occasioni di parlare con lei e di vederla, ma se l’è sposata lo stesso, secondo quanto accordato sin dall’inizio, senza aspettare di conoscerla e di capire se gli piacesse. Vi è quest’idea di trovarsi lì, in un paese che il marito sente come sua moglie, ovvero “alien”, estraneo a sé; vi è questa situazione della febbre che poi torna anche, come se fosse un luogo che corrompe, cioè di arrivare là e di perdersi, di perdere la razionalità. Questo lo si trova in altri romanzi in cui abbiamo dei personaggi europei che si trovano nelle colonie, tra cui “Heart of Darkness/Cuore di tenebra” di Joseph Conrad. È un romanzo pubblicato in parti in un giornale e poi in una rivista e poi pubblicato per interno. È molto breve, alcuni lo considerano una novella, pubblicato tra il 1899 e il 1901. È un testo narrativo di avventura che ha anche degli elementi di gotico (“Apocalypse now”: riscrittura, adattamento filmico che modernizza il tema del romanzo). È una storia con una missione da compiere, il protagonista si chiama Marlow, riceve l’incarico di andare a recuperare questo uomo europeo che si chiama Kurtz, che lavora per una compagnia belga in Congo (colonia belga). Marlow inizia il suo viaggio lungo il fiume Congo, a bordo di un’imbarcazione a vapore, osserva il paesaggio e si va addentrando sempre più nel cuore dell’Africa e le storie su Kurtz. Quando trova Kurtz, lui è malato, ha questa sorta di febbre inspiegabile. È come se la sua malattia fosse una malattia che esteriorizza un malessere interiore, una perdita di razionalità. La domanda centrale è cosa lo ha reso così, se è stato il luogo che lo corrompe, questa natura così accecante, questo caldo, i colori, le persone del luogo con i loro rituali. Dunque, è la terra che corrompe, che corrompe alcuni europei oppure è il fatto che in mancanza delle leggi, delle istituzioni, perché anche se ci sono le stazioni delle diverse potenze europee che colonizzano i paesi, è come se molti non riconoscessero più le istituzioni del potere e iniziassero a desiderare tutto il potere e di accumulare ricchezza per sé e Kurtz è uno di questi casi. E quindi è in realtà è il confronto con sé stesso in un posto incontaminato, in un posto senza quella legge che ti ha governato per tutta la vita che ti porta a comportarti in maniera irrazionale, senza alcun più rispetto per la vita e la morte, come se fossi un Dio, tu il potere estremo. Le ultime parole pronunciate da Kurtz sono “The horror, the horror”. Alcuni critici dicono che Conrad sia razzista, discrimina i neri; altri dicono di no perché si sofferma sulle sofferenze fisiche delle persone in catene; altri dicono che per lui non sono uomini però come altri. C’è un articolo scritto da Caryl Phillips che è un autore caraibico che vive negli USA, che è andato ad intervistare ad un certo punto un altro scrittore africano che è Chinua Achebe che invece aveva sempre detto che Conrad era razzista, rappresentava la colonizzazione. Due romanzi, Wide Sargasso Sea e Heart of Darkness, che sono stati pubblicati a distanza di 60 anni circa uno dall’altro e da prospettive diverse, Conrad tra l’altro era dell’Ucraina e si è stabilizzato in UK e naturalizzato inglese, Jean Rhys che veniva dalle colonie, entrambi rappresentano questa sorta di stato febbrile che confonde l’europeo nel momento in cui si trova nelle colonie, non sa come comportarsi e perde i punti di riferimento anche morali. Vedremo che il marito di Antoinette inizia ad avere dei comportamenti che probabilmente lui stesso non ama, però cambia totalmente. Questo verrà detto nella terza parte di Wide Sargasso Sea da un personaggio che lo conosce sin da ragazzo. Cioè nella parte terza, il personaggio che qui viene chiamato Mrs F. ma che altri non è che la Mrs. Fairfax di Jane Eyre, dice che questo uomo non è il diavolo e che le West Indies lo hanno cambiato in una maniera che è incomprensibile. Cominciamo a vedere questo cambiamento, come quest’uomo di cui non sappiamo nulla, che iniziamo a conoscere ora, sia cambiato ora, però le sue parole ci fanno capire che non è soltanto il luogo che lo ha fatto cambiare, sono delle altre dinamiche. Il primo riferimento a queste prime dinamiche è “The rain begin to drip down the back of my neck adding to my feeling of discomfort and melancholy”-> la pioggia cominciò a sgocciolare lungo la mia nuca facendo aumentare quella mia sensazione di sconforto e malinconia. “I thought about the letter which should have been written to England a week ago. Dear Father”- > qui c’è una presenza che incombe anche sulle scelte del giovane che è il padre. Parte seconda: “The road climbed upward” fino “Now the sea was a serene blue, deep and dark”- > L’uomo percepisce la natura come estrema, selvaggia e minacciosa. In fondo questo è un sentimento che hanno in comune cioè il fatto di sentirsi entrambi, sia di Antoinette che il marito, non al sicuro, in pericolo però per motivi diversi. Per Antoinette il pericolo è rappresentato dalle persone, per il marito dalla natura, questo posto la fa sentire completamente a disagio, “wild, menacing, extreme green”. Il marito sta pensando a cosa scrivere al padre ma sta cavalcando, non sta scrivendo realmente. È da una settimana che vuole scrivere ma non lo fa. Lui si sente fuori posto, tutto è troppo come questa natura, troppo blu, rosso, verde e si sente oppresso. Sono i sentimenti di un giovane che sente che il suo destino è stato condizionato dalle decisioni familiari, cioè si sente di non essere libero. L’autrice ci sta mostrando che anche il marito almeno inizialmente è vittima di istituzioni, di leggi perché essendo figlio cadetto, in quanto figlio cadetto non ha diritto ad ereditare il titolo più alto della famiglia che va invece al figlio maggiore ma anche avrebbe diritto ad una parte della proprietà inferiore e il padre decide che non intende e che prima del figlio piccolo ma di entrambi i figli, viene la proprietà, cioè lui non vuole dividere le cose tra i fratelli, vuole che rimangano invariate e che vengano trasmesse di generazione in generazione in questo modo. Per quanto riguarda il suo sentimento di oppresso, da un lato c’è il ruolo della società, c’è il suo desidero di compiacere il padre ma anche di mostrare un certo orgoglio. Lui non farà delle richieste, si comporta così come la società e il padre in particolare si aspettano che si C’è un altro elemento cioè Mrs Fairfox, per quanto Grace definisca l’uomo come devil, dice che non serve il diavolo per niente, vuole qualcosa in cambio, Mrs Effe difende l’uomo. Mrs Fairfox dice “l’ho conosciuto quando era un ragazzo, gentile, generoso, la sua permanenza nelle Indie occidentali lo ha cambiato più di quanto sia possibile immaginare. Ha i capelli bianchi e negli occhi la miseria. Non mi chiedere di avere pietà per chi ha avuto un ruolo in questo.” -> quindi Mrs Eff. che è una voce materna che vede questa figura che dipinge come un eroe totalmente positivo, come corrotto dalla permanenza in questi luoghi. Abbiamo la ricorrenza specialmente in questa terza parte di termini come darkness che qui sono riferiti anche alla situazione in cui si trova Antoinette. Darkness che non è soltanto il luogo in cui si trova perché si è persa la luce, ha perso quei colori brillanti, la luce delle sue isole natie. Il cambiamento dai Caraibi all’Inghilterra in termini di luce, una zona paludosa con il cielo grigio, la nebbia, il freddo, infatti lei sta sempre a tremare dice Grace. Totalmente snaturata, totalmente portata via dal suo luogo. L’oscurità non è soltanto esteriore ma anche interiore cioè c’è qualcosa che Grace vede di oscuro, come se la mente di Antoinette per lei fosse impenetrabile. Tra l’altro lei riprende quegli argomenti nell’ultima parte di questa breve spaccato del punto di vista della narrazione di Grace. La descrive come era stato fatto in Jane Eyre come: fierce-> feroce facendo riferimento agli occhi. E dice “Io non le volto la schiena quando i suoi occhi hanno quello sguardo, I know it, io lo conosco lo sguardo”. Gli occhi di Antoinette erano stati descritti come fissi, quasi disumano, folle. Qui invece Grace parla di cambiamenti, cioè quando ha quello sguardo, quindi non è sempre pericolosa. Altro elemento gotico è questo riferimento a: “thick walls”-> muri spessi. Questa opposizione tra interno ed esterno che c’è un po’ in Jane Eyre, in cui Jane diceva che fuori lei mostrava serenità, si tratteneva ma dentro sentiva un turbamento. Molta critica tra cui Gilbert and Gubar vedano Bertha Mason nel romanzo di C. Bronte come il doppio di Jane Eyre. Non era la ragazza pacata e tranquilla, ferma, magari aveva bisogno di una vita attiva. Qui quest’opposizione che è rappresentata dalla casa con l’opposizione tra l’esterno e l’interno, quello che avviene dentro che viene separato dall’esterno. “The thick walls” fino “white rooms”-> tutte frasi che sembrano richiamare Jane perché queste stanze color crema, rosse e bianche; il colore rosso era già un colore dominante in Jane Eyre, nella mente di Jane c’era questo rosso, soprattutto nelle scene descritte quando era piccola. Ritornano questi colori anche nella visione della stessa Antoinette, ma anche quel “gate”, era riferito allo sguardo di Jane che cercava di andare oltre il cancello. Quindi c’è quest’idea del cancello, di andare oltre. Queste frasi sembrano agire da collegamento tra i due romanzi, è questa pagina che collega il romanzo “Jane Eyre” a “Wide Sargasso Sea” con la menzione di Grace Poole, con questa Mrs Eff. ma soprattutto con il tema della moglie che viene dalle West Indies e che viene rinchiusa dal marito e lasciata alle cure di questa Grace Poole senza che lui voglia saperne più nulla. È come se queste parole richiamino la stessa Jane. In più dice questi muri spessi ci tengono lontani da tutte le cose che abbiamo combattuto finché non possiamo combattere più. Qui forse c’è invece un elemento di differenza tra le due opere cioè la casa è vista come il luogo del represso perché le cose che non possiamo combattere più, le lasciamo dentro e non le affrontiamo più. Spivak, oltre fare tutti i discorsi sull’imperialismo, oltre analizzare il personaggio di Christophine a notare come questo personaggio di Christophine che è quello della Martinica sia lasciato un po’ da parte perché la protagonista è Antoinette, che è sempre una creola bianca. Spivak fa anche un discorso che si basa sulla critica psicanalitica per cui legge il personaggio dell’uomo ispirato a Rochester attraverso il complesso di Edipo, quindi, fa riferimento a Freud del rapporto tra il padre e il giovane stesso. Fa sempre riferimento alle questioni economiche, quello che a lei interessa però è vedere come il figlio si rivolga al padre con rabbia ma soltanto nella lettera mai scritta e mai spedita. Altro riferimento che c’è sempre è il fuoco. In Jane Eyre Bertha Mason muore in un incendio appiccato da lei stessa e c’erano stati altri momenti in cui lei aveva provato ad appiccare un incendio, quindi aveva questi comportamenti pericolosi. Rimane il discorso del fuoco che adesso torna anche nelle visioni di Antoinette. Wide Sargasso Sea-> il mare dei Sargassi; c’è quest’idea di enorme divario tra Europa e le West Indies. In fondo il mare dei Sargassi è abbastanza limitato, è nella zona dei Caraibi. Pensando a quella idea di incomunicabilità, di metafora, di destini che rimangono avviluppati tra loro. Secondo il mito, le barche rimanevano incagliate in questo mare e la gente vi trovasse la morte. Quindi c’è la metafora che viene evocata della barca che affonda, della perdita di ogni riferimento, come se le vite di questi due giovani rimanessero impigliate tra di loro anche nel luogo che si trova a metà tra l’Europa e i Caraibi. Quindi come se fosse un’incomunicabilità tra le persone che vengono da questi due punti diversi ma anche tra il centro dell’impero e la periferia. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -------- Third part: “In this room” fino a “I was not so cold”-> Abbiamo qui le prime impressioni di Antoinette rinchiusa a Thornfield Hall. Ci immaginiamo lo sguardo di Antoinette quasi sempre fissi sul fuoco. Descrive il fuoco e le fiamme in maniera esatta: “Grace Poole accende un fuoco con carta, bastoncini di legno e pezzi di carbone; si inginocchia per soffiare con il mantice/soffione” è una scrittura sensuale nel senso che fa riferimento ai sensi, come Antoinette percepisce in maniera forte le sensazioni fisiche, udito, vista e anche il tatto. La carta “shrivels” suono onomatopeico, si accartoccia bruciando, i bastoncini si spezzano e fanno le scintille, il carbone si brucia e brilla, le fiamme scoppiano divampano verso l’alto e sono bellissime. Il fuoco per lei è attraente. Si alza dal letto per vedere le fiamme e a chiederle perché sia stata portata qui. Questo alzarsi dal letto è un movimento repentino, non come una che si alza con calma dal letto che si inginocchia e lo guarda. Lei davanti alle fiamme si domanda perché sia stata portata là, nelle fiamme cerca la chiarezza o forse è il calore anche che la attrae in questo modo. Il clima a cui non è abituata la porta a sentire spesso freddo, malata quasi. Lei vuole liberarsi, vorrebbe essere in grado di parlare con il marito e lo aspetta ma lui non arriva mai, lei vorrebbe già negoziare per la sua libertà. Qui Antoinette riporta tutto al discorso del denaro e capisce che questa donna, Grace, è lì per denaro, avida. Potrebbe esserci un parallelismo tra il malessere che Antoinette prova in Inghilterra e la febbre che viene al marito nelle West Indies, è come se fossero fuori posto, come se lei non accetta sé stessa in questo luogo e allo stesso modo il marito non è abituato col clima, è malato, ha questa febbre, un disagio psicologico che si trasforma però in quello fisico. Part three: “The dressing-room” fino a “and her looking-glass”-> “The dressing room” è la stanza con gli armadi. La stanza successiva ha delle tappezzerie. Guardando questa tappezzeria un giorno ha riconosciuto la madre vestita con un abito da sera ma a piedi nudi. È come se lei avesse questa visione della madre in queste pareti che noi forse continuiamo a vedere rosse, perché si parla spesso di un abito rosso. Quindi Antoinette vede, immagina la madre con questa natura selvaggia, elegante e a piedi nudi ma la madre non la riconosce, non la vede così come da bambina non la guardava, non la prendeva in considerazione, anche in questo caso è così. Però questa cosa non la dice a Grace perché ha paura che Grace la prenda per pazza. “Il suo nome non dovrebbe essere Grace.” -> Grace= grazia “I nomi sono importanti, contano come quando lui non voleva chiamarmi Antoinette. E ha messo di chiamarmi Antoinette e io vidi Antoinette volare via dalla finestra con i suoi profumi, vestiti e il suo specchio”. Lo specchio è un elemento sempre presente. La Spivak dice è come se ci fosse il mito di Narciso che viene richiamato qua però in termini non estetici anche se c’è quest’idea della bellezza di Antoinette che viene sciupata che appassisce per colpa del marito stesso. Qui il problema è l’identità perché lo specchio è quello che ci restituisce la nostra immagine, chi siamo. Lo specchio è un elemento che ci fa capire quanto Antoinette abbia perso l’immagine di sé stessa, anche per via del fatto che il marito ha smesso di chiamarla con il suo nome che era troppo creolo. Nella seconda parte in cui c’era quasi un gioco sui nomi “Antoinette, Antoinetta, Marionette”; Marionette= la marionetta-> è come se Antoinette si vedesse come un pupazzo nelle mani del marito, quindi una perdita totale della sua identità. Forse è anche il marito stesso che non sopporta il nome per questa sua somiglianza con “marionette” perché non vede e non capisce la vitalità della moglie, la vede come un pupazzo, come qualcosa che cerca di attirare la sua attenzione, con delle reazioni emotive non legate alla logica. Il fatto che Jean Rhys leghi la perdita dell’identità da parte di Antoinette alla questione del nome e a quello dello specchio, ci fa comprendere che qui una volta in Inghilterra Antoinette ha completamente perso il legame con sé stessa, non sa più chi sia. In Jane Eyre in quella dichiarazione di Richard Mason, che viene letto durante l’interruzione del matrimonio, si legge Bertha Antoinette Mason, quindi si faceva riferimento al personaggio di Bertha Mason con questi due nomi. Qui Bertha è quello che suona meglio, Antoinette è troppo legato a quella lingua che il marito diceva nella parte seconda “quel loro francese patois che parlano” che lui non sopporta, quindi quest’ “Antoinette” la lega troppo a quell’identità di creola bianca che lui digerisce, quel non essere europea. Questo viene sottolineato meglio nel seguente passaggio: “There is no looking glass” fino “back at me”-> Non c’è uno specchio qui e non so come sono adesso. Mi ricordo mentre mi guardavo allo specchio mentre mi spazzolavo i capelli e come i miei occhi mi riguardavano. Qui lo sguardo su sé stessa significa che lei non è vista soltanto attraverso lo sguardo di Grace e del marito ma che quando era libera, quando aveva uno specchio nel suo paese e si specchiava, lei si guardava e si definiva come voleva lei, era libera di guardarsi, di osservarsi e definirsi. Se noi siamo visti e ci percepiamo soltanto attraverso lo sguardo degli altri, perdiamo spesso la nostra identità, quello che noi pensiamo di noi stessi. “The girl I saw” fino a “who am I?”-> quindi la perdita totale dell’identità. Questa bambina solitaria che si guarda allo specchio e che cerca di baciarlo, indica una necessità di amicizia, di avere qualcuno da amare e di essere amati. Queste due bambine che si guardano allo specchio, potrebbe anche essere un riferimento alla stessa Jane bambina. Quindi due bambine simili, piccole, sole, abbandonate che hanno bisogno di affetto da dare e ricevere. La domanda finale è “cosa ci faccio qui e chi sono”. “So there is still the sound of whispering that I have heard all my life, but these are different voices” -> “quindi c’è ancora il suono dei sussurri che ho sentito per tutta la mia vita, ma queste sono voci differenti”. Le voci che la agitavano, che le mettevano paura era la voce degli ex schiavi che parlavano male, quella degli invitati al matrimonio, dunque, quelli che commentano sulla follia Possiamo tornare ad essere bestie? Dualità fra bene e male rappresentata nel romanzo gotico, e rappresentata come opposizione tra categoria di personaggi. Opere di Walpole per esempio. Nel 1700 (età dei lumi) tutti gli elementi sovrannaturali e irrazionali (come quando i personaggi credono di vedere fantasmi) vengono razionalizzati. Si spiega che ogni azione equivoca tesa a creare disagio nell’eroina è dovuta alle macchinazioni del villain. Anche in Frankenstein la creatura viene umanizzata nonostante sia un villain, in quanto compie atti criminali, e nonostante non sia umano come Victor. In entrambi ci sono lati positivi e negativi, ed è la società a giocare un ruolo fondamentale (teoria del buon selvaggio: la creatura buona viene corrotta dalla società che incontra, dal suo rifiuto). L'opposizione Hero e Villain, bene e male, comincia a non essere più così netta. Nell 1800 inizia ad esserci la compresenza in un unico essere/persona di aspetti positivi e negativi. In dr. Jekyll e mr. Hyde vi sono due personalità/aspetti dello stesso uomo. Jekyll rappresenta il bene, è rispettabile, rispetta la morale e difende il benessere dei cittadini; Hyde rappresenta gli aspetti negativi dello stesso Jekyll. Un personaggio è due persone; questo stesso elemento di trova in “The picture of Dorian Gray” di Oscar Wilde, in cui c’è un tentativo dell’uomo di liberarsi della sua parte malvagia, del suo animale interiore. Paura della regressione e tentativo di liberarsi degli aspetti malvagi proiettandoli su un oggetto altro da sé. Si sono arrivate a sviluppare delle teorie; nascono nello stesso periodo, dietro gli stimoli delle opere darwiniste e del social darwinismo. Nasce in particolare la teoria di Cesare Lombroso (padre della criminologia moderna). ⇨ criminalità naturale 🡺 teoria della trasmissione biologica della criminalità e influsso dei fattori ambientali e sociali possono avere nello sviluppo di elementi criminali. Nell’opera “l'uomo delinquente” (trasmissione naturale della criminalità) dice che il criminale si può distinguere dai tratti fisici, potrebbero essere gli occhi vicini al naso o la mandibola pronunciata per fare degli esempi. È una teoria pericolosa perché associa la moralità delle persone all'aspetto fisico. Si può osservare una cosa simile nella pseudo scienza della frenologia nella quale si studiavano le protuberanze del cranio in base alle quali si poteva capire una predisposizione degli ambiti di studio, delle qualità intellettuali. Ciò influisce nella narrazione e in Jekyll e Hyde c'è un po' questo tipo di caratterizzazione fisica di Hyde. Sono quasi 70 gli anni che separano Dr. Jekyll e Mr. Hyde da Frankenstein e in questo passaggio abbiamo degli sviluppi del darwinismo in ambito sociale che viene chiamato da Herbert Spencer il “social darwinismo”. C’è una sorta di applicazione sociale delle teorie darwiniste. Non solo nell’evoluzione c’è sopravvivenza dei più forti, anche nella società vi è un “evoluzione della società per selezione”, c’è chi vive e chi perisce. Anni di rivoluzione industriale, le espansioni economiche non erano ancora regolate dal governo. Dal punto di vista dello stato c'è una sorta di competizione sociale che porta al cambiamento di rappresentazione della società. Cambia anche la vita; il centro delle attività produttive e culturali diventa la città. Se all’inizio del 1800 in letteratura c’è ancora la presenza della campagna, della natura, che aveva un ruolo preponderante (anche nel confrontarsi con le proprie paure, la morte, il passato), ora la maggior parte della vita è ambientata in città. Troviamo le opere di Dickens ambientate in Londra; o quelle di Elizabeth Gaskell che vengono nominate da Raymond Williams (padre degli studi culturali inglesi) “Industrial novels” (riconoscendo gli impatti che questi hanno avuto su Dickens; i due erano/sono stati in contatto). Le grandi città si vanno espandendo e popolando mentre le campagne si svuotano. Ciò comporta enormi divari economici fra le due, rappresentati in molte opere, anche in dr. Jekyll e mr. Hyde. 🡺Negli anni 50 Williams inizia il suo discorso sulla cultura non più alta ma come espressione di diversi gruppi sociali, anche quelli che non sono mainstream, non rappresentati nella cultura, come i romanzi industriali della Gaskell. Secondo Raymond Williams certe opere del genere industriale, sono considerate interessanti e di grande dignità letteraria perché rappresentano la cultura di un gruppo sociale che non ha avuto voce facilmente e veniva rappresentato nella letteratura dando spazio alle sue sofferenze ed esigenze (tipo gli operai, che aiutavano a sviluppare la società ma soffrendone le conseguenze). La Gaskell proveniva dall’alta borghesia ma si occupava delle classi meno abbienti come quella operaia. Williams restituisce dignità a questi che erano visti come romanzi di intrattenimento per donne e ragazzine (in questo senso erano inferiorizzati). Li reputa interessanti per le strategie narrative, per la qualità di scrittura, e perché rappresentano il punto di vista di un gruppo sociale che non ha avuto voce ma che ha fatto grande l’Inghilterra e il capitalismo inglese. Ritornando al libro, alcuni definiscono l'opera come Novel, altri come Novella/short story (racconto lungo). Di solito la differenza è sulla lunghezza ma non abbiamo delle definizioni precise/fisse/valide. Molte opere della fine del 1800 e inizio 1900 vengono definiti un po' come Novels e un po' come Novelas. Romanzo-racconto/ lungo-breve. La short story è stata definita come un racconto con impostazione realistica. The strange case of dr. Jekyll e mr. Hyde è una storia fantastica che racconta di una trasformazione fisica vera e propria attraverso l’assunzione di prodotti chimici (“drugs”=medicine), sviluppati dallo stesso Jekyll. La novela e la short story hanno in comune il fatto che si concentrano su un argomento specifico, un aspetto, che qui è quello della scoperta della figura di Mr. Hyde. Nel libro ci sono due prospettive, e una è quella dell’amico del dr. Jekyll, Utterson. Molto spesso The strange case of dr. Jekyll e mr. Hyde viene definito in quanto Novel. Carmila 🡺 storia di donna vampiro che anticipa Dracula di qualche anno. Hanno un impatto diverso. Lez. 18 30-11-2020 🡪 Robert Louis Stevenson Dr Jekyll and Mr Hyde belongs to the gothic. The theme is the fear which includes elements of sublime, connected to nature. The sublime in this part of the 19 th century is modify especially when the works are set in London towards the end of the 18th century. Sublime: è definito come quel sentimento, sensazione di timore, paura ma anche di rispetto, meraviglia che si prova davanti ad una vista, ad un paesaggio magnifico ma anche che confronta l’uomo con la sua piccolezza rispetto ad un’enorme montagna. Nell’800 ci sono opere gotiche in cui si mantiene questo elemento. Nell’800 molti hanno rintracciato il sublime scientifico (sembra una contraddizione perché è collegato all’uomo e alla natura; mentre qui si parla del rapporto tra uomo e scienza in cui l’uomo è protagonista, fa degli esperimenti). C’è una sorta di meraviglia e stupore rispetto a quanto la scienza può arrivare a fare sull’uomo. (nel libro si potrebbero trovare riferimenti al sublime in questo senso). London was already a metropolis. Towards the end of the 19th century London was highly polluted. And it was mentioning by William Morris, who was a member of the pre Raphaelite (pre raffaelliti) movement, joined figurative art and literature especially poetry. Morris wrote a novel which is an utopian novel titled News from nowhere. Some people say that ‘nowhere’ was now and here. (from the word nowhere> now and here). È un’utopia che citiamo perchè è una testimonianza di quale fosse lo stato di inquinamento in città e come gli artisti come Morris iniziassero ad interrogarsi sull’ambiente e a cercare soluzioni in letteratura, che fossero un rifugio in un passato rurale idillico, la vita rurale delle campagne diventava una sorta di rifugio, di un ritorno al passato. Nel 1891 scrisse questo romanzo. Londra si configura in queste opere come una metropoli contemporanea, moderna. L’età vittoriana è stata un’età molto florida di produzione letteraria, fiorire di romanzi, letteratura gotica. La nascita della fantascienza. Nella letteratura contemporanea del 900, a partire dallo spartiacque della seconda guerra mondiale è cominciata a fiorire A metà degli anni 69 ‘The French liutenent woman’, è un’opera ambientata nell’età vittoriana. È il primo a inaugurare un filone di letteratura contemporanea ‘New victorian fiction’: ovvero tutti i romanzi storici ambientati nell’età vittoriana e riprendono tematiche, fenomeni che erano in voga, molto comuni nell’età vittoriana in maniera palese o in maniera più nascosta. La cultura e la letteratura vittoriana hanno un impatto sulla nostra contemporaneità. Questo fenomeno della New victorian fiction include un sottogenere, quello del ‘New Victorian Gothic’: questo fenomeno diventa molto forte negli anni 80-90. (Michelle Robert ‘in the red kitchen’ scrive sullo spiritismo, mediumship). Doctor jekyll and Mr Hyde: doppia facciata dell’età vittoriana: facciata di perbenismo e sotto un’essenza di trasgressione che collegate tra di loro creano una sorta di ipocrisia vittoriana. Perché vediamo questa dualità parlando di Dr Jekyll and Mr Hyde? Perché il protagonista, il Dr Jekyll spiegherà che lui decide di portare avanti questo esperimento di sdoppiamento della personalità, sdoppiamento materiale fisico della personalità attraverso degli esperimenti per poter vivere i suoi desideri, (si esprime sempre in maniera molto celata senza esprimere quali siano questi desideri). Senza sporcare la sua immagine di uomo integerrimo di dottore rispettato nella Londra della seconda metà dell’800. L’area di Londra in cui avviene la storia. Nell’edizione c’è una mappa della città con i percorsi. The story of the door: dall’incipit: “The lawyer… enjoyed them uninterrupted”: questo incipit non inizia con I nomi del titolo che ci fanno capire di essere I due protagonist della storia. Riusciamo a capire con ogni probabilità che l’incipit si sofferma su personaggi non centrali. Mr Utterson: avvocato. Cosa può rappresentare? Caratteristiche del personaggio, come viene descritto? La professione inizia a fare capolino nella letteratura. (Siamo abituati a principi, re. Se si pensa al teatro elisabettiano non ci sono le professioni). Cambia il tipo di vita e di professione, le professioni legali sono sempre più rappresentate. L’avvocato rappresenta, dovrebbe rappresentare un legame con la giustizia, come colui che garantisce la migliore difesa per chi affronta un processo. Di questo avvocato si dice una cosa particolare: ‘sono affascinato dall’eresia di Caino’. Caino nella Bibbia uccide il fratello Abele. Caino e Abele rappresentano il doppio. Rappresentano il bene e il male, Villain and hero. Rappresentano due facce della stessa medaglia, una è quella malvagia e l’altra quella positiva. Questo personaggio anticipa la tematica della dualità con il riferimento a Caino ma anche dell’assasinio di Abele da parte di Caino, ci sono degli elementi che ci fanno capire qualcosa. L’uccidere è presente anche nel nome di Jekyll> ‘Kill’ ricorda assassinare e ‘Je’ in francese significa Io. Potrebbe significare ‘L’assassinio del proprio io’. Poi Mr Hyde significa nascondere. Questi nomi scelti da Stevenson hanno dei significati e il riferimento a Caino ci fa ricordare questo. A cosa fa pensare l’avvocato? Era austero con se stesso. Sembra una persona seria. Utterson era un uomo che credeva nella realtà. Non andava a teatro, il teatro fa pensare alla finzione. Era un uomo lavora molto sulla psiche del personaggio. La tematica del doppio va avanti e quindi anche questa idea della compresenza in un soggetto soltanto, di una natura duale, o comunque di parti che sono in conflitto tra di loro. Nel gotico abbiamo quindi una opposizione di bene/male, luce/buio, vita/morta, abbandono/cura. ● LETTURA CAPITOLO “STORY OF THE DOOR” Qui abbiamo la prima entrata in scena di Hyde, e in maniera indiretta di Jekyll. ⮚ Versione Penguin pag. 7. A partire da “Did you ever remark that door” he asked;” fino a fine capitol, pag. 10 versione Penguin. Ricapitolando, Mr. Enfield racconta di un incidente a cui ha assistito da testimone, di un individuo che va a sbattere contro una bambina all’angolo, e invece di stare attento la calpesta e cerca di andare via senza nemmeno aiutarla. Quindi un evento che viene descritto come detestabile. A seguito della grande confusione che si crea, arriva la famiglia della bambina, e viene chiamato un medico. Enfield si trova lì per caso e decidono ad un certo punto di risolvere la questione dando una sorta di risarcimento economico, e questa è un po’ anche la scusa per cominciare a svelare il collegamento di Hyde con qualcun altro, perché non avendo con sé le 100 sterline, va a prendere un assegno. Entra nell’edificio utilizzando una chiave, che indica il libero accesso, o forse anche proprietà, e l’assegno è firmato da un'altra persona, quindi non è un assegno finto, ma vero. dice l’avvocato Utterson di sapere chiaramente chi sia questa persona. Quest’uomo che ha causato l’incidente con la bambina è Hyde. Ci vengono offerte descrizioni sia del comportamento, che del fisico (viene detto pochissimo a riguardo). Quindi nasce una sorta di mistero, che si va svelando pian piano perché nel gotico c’è l’idea di mistero come uno degli elementi costitutivi. Elemento che possiamo trovare anche in Frankenstein, infatti è possibile notarlo nella narrazione e per come si crea la suspence. Comincia a diffondersi anche la detective story che ha molto successo anche negli Stati Uniti con Edgar Allen Poe, e anche storie dell’orrore. È in questo secolo che viene canonizzata la detective story inglese con Arthur Conan Doyle e Sherlock Holmes, quindi c’è qualche elemento in più che è collegato al crimine. Quindi il contatto tra crimine e la polizia, questa sorta di opposizione si trova pure in questo testo, presente anche nel passaggio che abbiamo letto. In questo passaggio ci sono degli elementi in più sulla città, sui tempi in cui l’opera è ambientata. L’atmosfera di paura è data dalla strada desolata e illuminata dai soli lampioni, non c’è praticamente nessuno “street after street and all the folks asleep”, quindi c’è un cambiamento totale di paesaggio, abbiamo delle strade che ci vengono rappresentate come deserte, i marciapiedi e la strada vuota. Questo è tipico dell’ambientazione dell’urban gotic, delle strade deserte percepite come al buio nonostante la presenza delle lampade. Le persone che intervengono sono spesso presentate con una connotazione sociale, infatti si dà molto rilievo alla presenza di questo dottore che scherzosamente viene chiamato Sawbones (slang per i medici e in particolare chirurghi). Il medico rappresenta insieme ad Enfield la società dominante, che ha persino il diritto di trattenere Hyde perché rappresenta la giustizia, sono i difensori della morale ed è possibile vedere come siano collocati in una fascia sociale specifica, che è quella dell’upper middle class (alta borghesia). Avvocati, dottori etc. sono professioni invidiabili della società. Del medico si dice che è di Edinburgh, ciò perché Stevenson è scozzese. Hyde non viene descritto fisicamente, verrà descritto più avanti. Ne vengono descritte però di più le azioni e di come le persone reagiscono alla sua presenza, ma in particolare come Enfield reagisce. Enfield 🡪 “so ugly that it brought out the sweat on me like running” = suda perchè ha paura. “It wasn’t like a man; it was like some damned Juggernaut” = Juggernaut termine che (secondo la versione della Norton) viene utilizzato nei testi di viaggio, erano dei carri che si usavano nelle sfilate religiose, processioni. Il termine implica una forza che investe tutto senza preoccuparsi di nulla, forza non umana. Anche nel termine “extraordinary-looking man” extraordinary non in senso positivo, ma fuori dalla norma, dall’ordinario. “carrying it off, sir, really like Satan” = si comportava come Satana. “I never saw a man I so disliked” “He must be deformed somewhere” = sia l’aspetto sia nel modo di porgersi, nelle azioni, riflettono la sua natura, la sua morale. “There is something wrong with his appearance; something displeasing; something detestable” “he gives a strong feeling of deformity” Tutti questi termini “extraordinary”, “deformity”, fanno pensare a qualcosa che va oltre la norma, che la trasgredisce. Il sublime lega elementi positivi e negativi, quindi non possiamo intendere extraordinary come qualcosa che ha a che fare con il sublime. “I saw that Sawbones turn sick and white with the desire to kill him” = desiderio che porta avanti. Come abbiamo già detto, i medici e gli avvocati sono visti come quella classe che ha il diritto e il dovere di difendere la popolazione, si pongono come autorità, come paladini della giustizia. La bambina si trovava fuori per andare a chiamare un medico. C’è una implicazione della povertà della famiglia e una rappresentazione della working class (proletariato), infatti sembra naturale che da questo incidente la famiglia ricavi del denaro. Hyde non dà la ricompensa perché si pente e vuole aiutarli, lo fa per togliersi il problema. Una prova ne è che lui tenta di andare via, ma si arrende (“and at last he struck”, ‘struck’ dal linguaggio nautico: ammainare le vele, tirare giù le vele = fermarsi). Hyde rappresenta solo il male. Le donne vengono descritte “as wild as harpies”, selvagge, pazze come arpie, pronte ad aggradire. In questo romanzo le donne sono assenti, non si parla quasi mai di donne, non sono presenti personaggi femminili completi che spiccano, ci sono solo delle comparse, delle figure minori. L’opposizione bene/male è possibile notarla nel passaggio all’apertura delle banche. Nel paragrafetto 🡪 “it’s a bad story. For my man was a fellow … who do what they call good.”, si sta introducendo il personaggio di Dr. Jekyll, quindi la persona a cui si fa riferimento in queste quattro righe è proprio Dr. Jekyll. Enfield dice che è una brutta storia (‘For’ a inizio di frase = poiché, perché) perché il suo uomo è un tizio con cui nessuno avrebbe voluto avere a che fare, un uomo condannabile, detestabile. E la persona che aveva firmato l’assegno “is the very pink of the proprieties” ossia era il fior fiore della società, il più rispettabile, persona riconosciuta, famosa per il suo essere integerrimo, e quello che rende la cosa peggiore è che è uno dei suoi amici che fanno del bene. C’è quindi una opposizione netta tra Hyde e Jekyll, quest’ultimo visto come parte importante della società, come parte della stessa classe sociale degli avvocati e medici. Blackmail = ricatto, elemento che verrà portato avanti nel testo. ● LETTURA CAPITOLO “SEARCH FOR MR. HYDE” We see that Mr. Utterson begins his search for Mr. Hyde, it is said quite clearly at the begin of the second chapter that Mr. Utterson is worried for his friend Dr. Jekyll. He meets with Dr. Lanyon, a common friend he has with Dr. Jekyll. He doesn’t explicitly say to him that he is worried, but he starts asking questions, making inquiries about Jekyll and asking Lanyon what is going on with Jekyll, because there something that does not convince him. Lanyon sorts of puts a distance between himself and Jekyll, not only as men, but as scientists. ⮚ Circa 2a pag. del capitolo, pag. 12 versione Penguin. A partire da “After a little rambling talk, the lawyer led up to the subject…” fino a “No. Never heard of him. Since my time.” Utterson approaches Dr. Lanyon with small talk, and then he says that they are both Henry Jekyll’s oldest friends, meaning that they have a common interest, that there is some concern about Jekyll they should share. C’è dell’umorismo quando dice “I wish the friends were younger”. The bond of common interest that Utterson mentions is scientific interest, he believes that Lanyon and Jekyll, being both doctors, both man of science, that they could discuss, debate, about their scientific ideas. C’è un gioco di parole. We should remember that in gothic works we find an occurrence, there are many occurrences of terms that are connected to the main topic of the novel. Here we are talking about something that is demonic, so we find ‘devilish’, ‘Satan’, all terms that even recall demoniac, demon, devil, even other words like ‘detestable’. We find these terms referred to Jekyll as well. In this case Lanyon has seen something happening to Jekyll, he is the only witness, he in fact will witness the transformation that Jekyll performs, becoming Hyde. We find here a witness that realises that Jekyll is no longer the celebrated defender of good, of morals. Lanyon è il primo che dà ad Utterson una rappresentazione diversa di Jekyll rispetto a quella diffusa dalle persone, come Enfield, che lo rappresentano come parte della buona società londinese. Addirittura, Lanyon dice che sarà circa una decina di anni che è impazzito, e aggiunge “such unscientific balderdash” (sciocchezze), idee assurde che sono non scientifiche. Lanyon riconosce le conoscenze di Jekyll come pseudoscientifiche, quindi c’è passaggio da dottore affermato a ciarlatano secondo Lanyon. Fa infatti questo confronto con i due filosofi dell’antica Grecia, Damon e Pythias, conosciuti per il rapporto di amicizia che c’era tra i due, una amicizia profonda, uno pronto a sacrificarsi per l’altro. Però il discorso viene affrontato da Lanyon con molto coinvolgimento così tanto che si agita e diventa tutto rosso. At the beginning of the conversation Utterson doesn’t understand what Lanyon is telling him, because Lanyon knows that Utterson is a lawyer and that he doesn’t know anything about science and chemistry. But Lanyon really doesn’t know anything about Hyde. So Utterson believes that between Jekyll and Lanyon there’s only a disagreement in their approach of science. There is something that here adds to the idea of suspense, the fact that we are left without knowing the real object of the disagreement, which we will find about later on, when there’s a confrontation between Hyde/Jekyll and Lanyon and especially when Jekyll leaves his lecture. realtà nemmeno lui capisce se il suo datore di lavoro stia bene o meno, se sia viva o morto. Hyde in realtà dà corpo ad una parte di Jekyll, e sarà lo stesso Jekyll a dirlo. ⮚ Pag. 39 versione Penguin. A partire da “Mr. Utterson’s nerves” fino a “cabinet door.” Nei capitoli precedenti abbiamo visto l’esterno della città, ora abbiamo un luogo interno e si nota appunto la descrizione degli interni. Le scienze rientrano così anche nelle ambientazioni. Come era stato per Frankenstein, si pone l’accento sulla parte scientifica della stanza, il laboratorio. “Surgical theater” significa non solo il luogo in cui avvenivano le operazioni, ma si fa anche riferimento all’insegnamento, e quindi a come probabilmente Jekyll fosse stato un modello per degli allievi. “lumber with crates and bottles” (lumber = montagna) = tutti gli strumenti non solo di un dottore, ma anche di un chimico, quindi per fare degli esperimenti chimici. Lo possiamo interpretare come un segno che qualche esperimento è stato fatto. ⮚ Norton pag. 35, Penguin pag. 40. A partire da “This is a very strange tale, Poole;” fino a “… I shall make it my business to see you are no loser” Poole spiega ad Utterson che Jekyll si è chiuso in laboratorio dicendo di non fare entrare nessuno, e si nota che la voce dell’uomo è molto cambiata. Non capiscono chi ci sia dentro, se Jekyll con un'altra persona, o solo un'altra persona. “That won’t hold water; it doesn’t commend itself to reason” = il ragionamento di Utterson è confuso, lo sta mettendo su due piedi. Ripete le stesse parole e sta cercando di capire, infatti non ha ancora un pensiero formato. Ciò si nota perché ripete più volte ”suppose”, questa anafora all’interno del testo narrativo ha valore di sottolineare e accrescere il dubbio. Il dubbio è che anche se Jekyll è stato assassinato, per quale motivo l’assassino rimane là dentro. Utterson si muove sul campo della razionalità utilizzando termini come “it doesn’t commend itself to reason”, però intuisce, pur non potendo spiegare razionalmente quello che sta avvenendo, che si tratta di una “strange tale” e di una “wild tale”. Aggettivi come “strange”, “wild” li troviamo spesso nel gotico in particolare nell’800 quando abbiamo questa compresenza, che non è più una opposizione, tra bene/male e razionale/irrazionale. Sono quindi faccia della stessa medaglia, da un lato abbiamo la ragione e dall’altro “strange” e “wild”, due elementi che sono appunto insieme. Utterson riconosce che c’è un legame tra queste cose, capisce che c’è dell’inspiegabile, anche se lui continua a cercare la ragione. Il maggiordomo Poole e Utterson decidono quindi di prendere un’ascia per aprire la porta. Il titolo del capitolo “the last night” non è causale, nel senso che l’aggiunta dell’articolo “the” non è causale. L’articolo è presente per sottolineare che è l’ultima notte del segreto di Jekyll, ma anche della vita di Jekyll. I sentimenti che l’autore fa nascere nei lettori sono inquietudine, suspence, preoccupazione, ciò attraverso termini come “strange”, “that thing” e “mask”. Sia Utterson che Poole cercano di trovare un motivo razionale, infatti questa medicina all’inizio viene vista come una cura. Utterson suppone sia una malattia, che potrebbe essere la lebbra, che di conseguenza deforma il volto. Si può notare come in modo tenue si metta in discussione l’ottica di Poole, ciò perché fa parte della working class. È difatti l’upper middle class la padrona della razionalità, ma non possiamo negare che Poole comunque usa la razionalità. PUNTO DELLA SITUAZIONE 🡪 We have Poole describing the man he saw and believed at first to be Jekyll, being deformed. So, in the first scene we see the story through Utterson’s eyes. Even in Poole’s own words he points out the animality of “the thing”, the person he sees, which cannot be his master. The fact that he uses the word “mask”, it shows that we have a person, and his own identity is masked, hidden. Hyde’s name is connected to the imagine of the mask, in fact Hyde hides Jekyll’s identity, but Jekyll is part of him. Hyde has characteristics of Jekyll, and Jekyll has hidden characteristics of Hyde. Hyde is the persona of Jekyll masking a part of his identity that he doesn’t want to face. Hyde is a mask for what Jekyll really is, a person giving to his lowest desires, he has in fact decided to abandon himself to sin. Il subconscio è sicuramente un’area d’interesse per gli artisti e gli autori di questo periodo, il subconscio è collegato anche ad un timore di andare contro alla norma, quindi all’idea di doversi nascondere dalla società perbenista vittoriana. Opere come quella di Thomas De Quincey, Confessions of an English Opium-Eater, mostrano come a cavallo tra il ‘700 e l’800, va di moda l’uso di droghe ciò perché gli artisti erano incuriositi sugli effetti di queste sulla capacità di creazione. Thomas De Quincey scrive anonimamente quest’opera, pubblicata agli inizi dell’Ottocento, che possiamo identificare come un romanzo autobiografico. Secondo l’esperienza dell’autore l’uso di oppio era un modo per stimare la creatività. Quindi ci si interroga sul controllo che si può avere sulla propria mente, sulla creatività e nell’Ottocento spesso si pensa sia possibile attraverso l’uso di droghe. Possiamo definire Jekyll e Hyde come due facce della stessa medaglia, ognuno è la maschera dell’altro. Hyde è il nome che viene dato a questo cambiamento fisico in cui si dà corpo ad una parte della identità e della volontà di Jekyll. La prima volta in cui Utterson incontra Hyde, descrive quest’ultimo come dwarfish. Notiamo che fa lo stesso Poole nel descrivere la persona che ha visto, il cui fisico è molto diverso dal suo master. Il fatto che Hyde sia più basso è un alludere al fatto che sia una parte repressa dell’animo di Jekyll, ma anche che è la parte più moralmente ‘bassa’ e questo si rifà anche allo studio della natura umana. Utterson richiama la natura quando suppone la malattia, dice infatti che la spiegazione naturale è che Jekyll si sia ammalato. La natura ha quindi una sua importanza, è come se la natura rappresenti la bontà d’animo, la correttezza e la giustizia con un fisico prestante, e in psicologia viene mostrato come tutt’ora si continui a pensare così. La fisicità di Hyde rappresenta la sua immoralità, al contrario dell’alto difensore della buona società e dei comportamenti che viene rappresentato da Jekyll. Jekyll cerca di cancellare una parte di sé portandola al di fuori, non accetta infatti che ha dei vizi, dei desideri, non accettati dalla società. Le convenzioni sociali hanno un forte impatto su di lui. Jekyll ha inoltre una forte difficoltà a ritrasformarsi perché si abbandona ai vizi di Hyde. Vedremo più avanti che l’unica soluzione che ha Jekyll per mettere fine a Hyde è quella di uccidere sé stesso. ● LETTURA DEL CAPITOLO “DOCTOR LANYON’S NARRATIVE” Tra le carte scritte da Jekyll si trova una busta del Dr Lanyon. ⮚ Pag. 41 versione Norton, pag. 48 versione Penguin. A partire dall’inizio del capitolo, fino a “… and drove straight to Jekyll’s house” pag. 50 versione Penguin. In una lettera scritta da Lanyon c’è il riferimento ad una lettera mandata da Jekyll che è “registered”, ossia una raccomandata. Ci si chiede come mai Jekyll abbia fatto una cosa così strana, tra l’altro si erano visti poco tempo prima. Nella lettera di Jekyll abbiamo una prova della sua disperazione. Cresce il mistero e il senso di inquietudine nella lettera grazie a termini che vanno crescendo. Si parla del pericolo in cui Jekyll si trova. La sua vita, l’onore e la ragione sono in pericolo, che sono le priorità di Jekyll. Quindi chiede aiuto per salvare il suo onore (onore: termine in risalto). Ma non parla solo della salvezza dell’onore e della ragione, infatti, fa riferimento ad un naufragio totale della sua ragione, quindi la tempesta implica la perdita di controllo. C’è questa crescita di preoccupazione che ci porta al PS. dove Jekyll fa riferimento alla possibilità di morire nel caso in cui la raccomandata venga consegnata con ritardo. Ciò ovviamente aumenta il senso di inquietudine, e soprattutto la preoccupazione di Lanyon che ormai crede che l’irrazionalità, la pazzia abbia preso il sopravvento su Jekyll, ma serve anche a far crescere la curiosità dei lettori. ⮚ Pag. 51 versione Penguin. A partire da “Twelve o’clock had scarce rung out over London…” fino a “… the principle of hatred”. Lanyon si reca là e ad un certo punto arriva un uomo. small man = Hyde Dalla descrizione notiamo che Hyde guardandosi intorno è preoccupato dalla presenza del poliziotto, fa capire che ha qualcosa di serio da nascondere. Quindi la paura e l’agitazione di Hyde mette Lanyon in uno stato di fastidio e anche ansia per Jekyll. by his neighbourhood= dal fatto di trovarsi vicini Tutti gli uomini che hanno avuto a che fare con Hyde rappresentano la parte del bene e della razionalità, e per contrasto Hyde viene sempre mostrato come “villain”, criminale, l’antitesi dell’eroe. In realtà Jekyll non è per niente un eroe, è visto come tale ma nel finale la sua identità si svelerà essere come quella di un antieroe. Nonostante Jekyll sia visto come “heroe” da tutte le persone che ne testimoniano lo spessore intellettuale, scientifico e morale, capiamo che Jekyll è tutt’altro quando pensiamo al fatto che Hyde in realtà sia parte di Jekyll. Quindi Jekyll è un uomo che si è lasciato andare agli impulsi più bassi. Inizialmente è il personaggio di Lanyon che riesce a capire ciò, e non è un caso che Jekyll si rivolga a lui. Lanyon è colui che può ricevere la confessione di Jekyll perché è l’unico che può comprendere scientificamente come questo sia stato possibile, quindi sarà il primo testimone della trasformazione di Jekyll, cosa che lo porterà alla morte. ⮚ Pag. 53 versione Penguin. A partire da “It is well’, replied my visitor.” fino alla fine del capitolo. Lanyon è invitato a rispettare il segreto. È Hyde a parlare, la parte nascosta di Jekyll, che con fare superbo mostra la sua superiorità a Lanyon perché pensa di aver raggiunto una conoscenza così elevata attraverso l’esperimento. Fa riferimento alla medicina trascendentale perché può modificare l’uomo nella sua essenza, nella sua corporeità e gli fa vedere la trasformazione. Però tutti questi romanzi hanno a che fare con un quesito sulla natura dell’essere umano, fino a che punto un uomo può tradire la sua identità, può tornare indietro se viene infettato dal male? Quindi tali quesiti si basano sul timore di regredire nella scala evolutiva e di diventare degli esseri umani degenerati (domande che vengono fuori dalle teorie del social darwinismo). In questa parte vengono fuori espressioni come : ‘’dual, duality, duplicity, double-dealer’’ che fanno riferimento al doppio. Nell’800 viene usato anche il termine tedesco doppelganger > che rappresenta degli esseri umani che cedono a quella parte oscura della loro identità, nonostante porti con sé una sorta di minaccia interiore che porterà alla distruzione. Alla fine del paragrafo afferma che si era abituato a vivere questi piaceri e si chiedeva perché doveva mantenere quella sua immagine pubblica, se invece poteva dividere queste due parti. Se ognuna, ogni mia parte (quella positiva e quella negativa) mi dicevo, potesse vivere in due identità diverse, la vita sarebbe stata alleggerita da tutto quello che era insopportabile > era insopportabile per lui sapere di avere dei desideri innaturali, immorali, non conciliabili con la sua figura professionale e il suo ruolo pubblico. La lotta fra queste due componenti della sua persona genera in lui dolore, pertanto vuole liberarsi di tale dolore, separando le due parti (> definite anche members o twins). Dunque non parte dalla ricerca scientifica in sé per sé, ma parte da una questione personale, usando la ricerca scientifica come mezzo per risolvere tale problema. Jekyll è consapevole del fatto che ogni uomo ha in sé questi impulsi, c’è chi li esterna e si pregia di questi (come i don Giovanni prima citati) e c’è chi come lui cerca di reprimerli perché le convenzioni sociali non lo accettano. (La sfera religiosa non è molto forte all’interno del romanzo, anche se si parla di caratteristiche trascendentali, lui le intende come la capacità di dare corpo a questo suo ‘’io’’ che percepisce come frammentato, diviso in due, sente dentro di sé delle componenti che sono in lotta fra loro ma che sono comunque parte di sé. Però spesso ritorna la questione del peccato, ma non perché si ha timore di una punizione divina per i peccati commessi, bensì la paura è che la società e il pubblico sappiano dei propri peccati. ) Hyde non è l’opposto di Jekyll, Hyde è una parte di lui. Lo si nota quando in una scena del romanzo Hyde mette i vestiti di jekyll ma gli stanno molto grandi perché lui è quasi nano. Alla fine capiamo che la maschera di cui si parlava prima la indossa Jekyll per nascondere la sua vera identità, e pertanto crea una nuova persona il cui nome include il verbo ‘’nascondere’’ perché appunto lui vuole nascondere quella parte di sé. più avanti Jekyll vorrà capire il rapporto fra lui e Hyde. All’inizio vi era questa divisione fra: Jekyll > di giorno : operosità. Hyde > di notte : quando può nascondersi. Probabilmente Stevenson si è ispirato all’opera di James Hogg ‘’The private memoirs and confessions of a justified sinner’’ e che il personaggio principale abbia influenzato Stevenson nella creazione dell’identità di Jekyll. Infatti il protagonista dell’opera di Hogg è un giovane calvinista che vuole comportarsi in maniera assolutamente pura. Non si tratta di un disturbo di identità come patologia, ma è proprio un cambiamento volontario di trasformazione in qualcun altro per dare sfogo a questa parte nascosta di sé, fatta di oscurità ed impulsi molto bassi. In ‘’Frankenstein’’ viene descritto un processo del cambiamento che ha portato Victor alla trasformazione, ma in questo romanzo no. ‘’That night I had come to the fatal cross roads’’ pag 55 Oxford Quella notte Jekyll si trova ad un incrocio fatale > momento di cambiamento fatale, cioè che conduce alla morte; e fa una riflessione, dice se io mi fossi approcciato alla mia scoperta con uno spirito più nobile, se io avessi rischiato questo esperimento trovandomi sotto il controllo (empire > dopo il termine emperous, adesso ritorna il termine empire, citato poi da Punter) di aspirazioni generose o pie, tutto sarebbe sicuramente andato in un altro modo. E da queste agonie di morte e nascita, io mi sarei trasformato in un angelo, piuttosto che in un demonio. La droga non aveva qualità che potessero portare a fare una scelta fra le due cose, la droga non era né diabolica, né divina; non fece che scuotere i cancelli della prigione della mia disposizione > la sostanza è solo uno strumento, ha solo liberato una parte di sé che rimaneva celata e alla quale solo di tanto in tanto dava sfogo. Ma non è stata la causa di tali istinti, erano già in lui, Jekyll stesso voleva dare sempre più sfogo a tali impulsi. David Punter in ‘’The literature of terror’’ nel capitolo che dedica a ‘’dr jk and mr hyde’’ ‘’dracula’’ e ‘’the picture of dorian gray’’, parla di Jekyll come un ‘’self deceveing man’’ nel senso che è un uomo che non vuole ammettere la sua stessa natura, e per tanto mette in scena tutto ciò. Forse Jekyll si illude che avrebbe potuto cambiare la sua sorte, ma in realtà non accetta di non poter cambiare la propria natura. Anche alla fine Jekyll continua a difendere questa sua reputazione di persona buona, affermando che se lui avesse avuto una diversa disposizione d’animo, Hyde sarebbe potuto essere un angelo, piuttosto che un diavolo. Jekyll viene visto da Punter come una metafora dell’ingordigia dell’impero, della corruzione stessa dell’impero. È come se in questo momento l’impero avesse degli effetti di decadenza sugli inglesi stessi per questa paura del confronto con i colonizzati, che sono visti come esseri umani con altri comportamenti, incivili, inferiori. E inoltre stupisce il fatto che in ‘’Dr Jekyll and Mr Hyde’’ e in particolare nel capitolo ‘’Henry Jekyll full statements of the case’’ più volte si faccia riferimento all’impero, inteso come capacità o incapacità di controllare se stessi. Pag 60 Oxford : ‘’Between these two, I now felt I had to choose.’’ Viene descritto un momento di crisi come se ci fosse un io interiore a parlare, il quale vede due identità diverse e le giudica distanziandosi da entrambe. L’io pensa di dover fare una scelta tra l’uno e l’altro, ma gli crea dei problemi il fatto che entrambi hanno dei desideri. In realtà è Jekyll ad avere desideri contrastanti: - da un lato vuole continuare a vivere nella sua cerchia sociale, rappresentata su tutti da Lanyon, simbolo della moralità; insieme ai suoi amici come Utterson, nella società in cui è apprezzato da tutti per il suo lavoro di dottore. - dall’altro lato vuole vivere come Hyde dedicandosi ai vizi e ai piaceri, anche se Hyde non appartiene a nessuna classe sociale e non ha amici. Jekyll è come se fosse dipendente da tali vizi e pur di assecondare tali desideri, si accontenta di vivere da Hyde. Ad un certo punto capisce che non può più andare avanti così, dunque dice di smettere di assumere la sostanza, ma invece non riesce a farlo e ricomincia a prenderla. Anzi quando ricomincia ad assumerla, ad ogni trasformazione diventa sempre più violento. Alla fine Jekyll decide che l’unico modo per liberarsi da questa schiavitù, sia quella di morire. Dunque decide di togliersi la vita per liberarsi di Hyde che ormai ha preso il controllo di sé. > romanzo sulla sconfitta dell’uomo che si basa sull’idea vittoriana che si debba lasciare nascosta la propria parte più impulsiva. Si tratta di un racconto fantastico tutto basato sulla morale e sull’etica, che vengono rappresentate da Lanyon. Ci si chiede che cosa possa avvenire grazie al progresso scientifico, se questo non viene guidato dalla morale > questo sentimento di paura viene fuori anche nel comportamento di Lanyon dopo aver visto che il sapere e la conoscenza vengono manipolati da persone che li usano senza rispettare i più alti principi morali. Inoltre questo testo è anche un interrogativo su come una persona che non riconosce alcuni aspetti della propria identità ma li lascia celati, nascosti, può sopravvivere in maniera sana. Tale atteggiamento porta inevitabilmente ad una ribellione del represso. Sono tutte tematiche che vengono fuori in queste opere ‘’neo vittoriane’’ basate sul ‘’revival gotico’’ che diventano più decadenti qualche decennio dopo rispetto all’uscita dell’opera di Stevenson. L’opera di Stevenson accenna a queste tematiche ma le lascia molto in superficie. Essendo un testo sul ‘’non detto’’, Stevenson gioca su questo aspetto lasciando molte cose nel mistero. (come i comportamenti di Jekyll). Si tratta appunto di un testo che lavora molto sulla relazione tra il detto e il non detto e quindi sul conflitto interiore. Non è il peccato ad essere messo in prima luce, ma a Stevenson interessa il conflitto identitario e come questo possa essere risolto. La minaccia non viene più trasportata all’esterno, non è più un altro personaggio ad essere il villain, l’antieroe, ma questa volta risiede nell’io composito che la società europea sta conoscendo in quegli anni con le scoperte scientifiche rispetto all’evoluzione dell’uomo e alla paura di regressione. Lez. 22 07-12-2020 🡪 Dracula - Sheridan Le Fanu scrisse ‘’Carmilla’’ che si trova all’interno della raccolta ‘’In a glass darkly’’. Egli creò il prototipo della vampira femme fatale a cui da il nome di Carmilla che diventa appunto il titolo del racconto. Carmilla potrebbe anche essere stata un modello per le tre vampiresse che sono presenti in ‘’Dracula’’. ‘’Carmilla’’ venne scritta negli anni ’70 dell’800, dunque una ventina d’anni prima di ‘’Dracula’’. - Anche nei lavori di E. T. A. Hoffmann, l’autore romantico tedesco, sono presenti dei riferimenti ai vampiri. - Anche nella letteratura francese vi sono delle opere dedicate ai vampiri, come ne ‘’La morte amoureuse’’ di Gautier. Tutte queste opere sono antecedenti a ‘’Dracula’’, ma nessuna di queste ebbe tanto successo come l’opera di Stoker che divenne un vero e proprio mito. L’opera ebbe molto successo nella prima metà del ‘900 e poi dagli anni ’70 in poi è tornata in voga grazie ad una sorta di riscrittura e adattamento a cura di Anne Rice che scrisse ‘’Interview with the vampire’’ > ‘’Intervista col vampiro’’. Una serie di romanzi, serie tv, adattamenti vengono fatti in seguito, ma nessuno ha così tanto successo come ‘’Dracula’’ che ha inaugurato il genere della vampire fiction or novel (narrativa vampiresca), intesa come sottogenere della horror tale. Inizio testo: pag 9 Norton Chapter 1 : ‘’Jonathan Harker’s Journal’’ Journal è un termine che si usa con due diversi significati: 1 rivista scientifica con ricerche che viene pubblicata mensilmente o settimanalmente; 2 diario di viaggio come in questo caso, visto che si tratta del diario di Jonathan. (Con ‘’diary’’ ci si riferisce invece all’agenda con gli impegni o gli appunti). Dunque la narrazione comincia con una pagina di diario. 3 May. Bistritz > abbiamo sia la data che il luogo in cui egli scrive. Già dall’indice capiamo che si tratta di un romanzo che mette in campo alcune forme specifiche di narrazione, che sono quelle più intime, più personali. La narrazione non è affidata ad una terza persona, cioè ad un narratore onnisciente, come avveniva spesso nei romanzi vittoriani. In questo caso abbiamo la prospettiva privata dei fatti che avvengono e abbiamo dei punti di vista molteplici. Infatti vi sono anche altre voci, cioè diari di altre persone. Gli eventi narrati alla fine risultano essere gli stessi, e ognuno aggiunge particolari alla vicenda centrale. Tutte queste prospettive e storie narrate vanno a convergere su un’unica storia e tutti questi personaggi risultano essere collegati fra di loro. Alcuni critici usano differenziare il novel dal termine romance: ⮚ Col termine novel si fa riferimento ad opere in cui è preponderante una rappresentazione realistica degli eventi e spesso la voce narrante è quella del narratore onnisciente, il quale ha una prospettiva unica ed esterna rispetto alla storia. ⮚ Col termine romance possiamo riferirci ad opere come quelle delle tre Bronte o di Mary Shelley. Si tratta di opere in cui possiamo avere più punti di vista (come nel caso di ‘’Frankenstein’’) o nel caso in cui ne avessimo solo uno (come in ‘’Jane Eyre’’), si tratta del punto di vista del protagonista della storia che narra la sua storia in prima persona, da una prospettiva interna. Inoltre nel romance il tema centrale è spesso amoroso e vi sono degli aspetti sovrannaturali che provocano il turbamento della ragione > l’uncanny. Dunque ‘’Dracula’’ può essere definito un romance perché presenta elementi sovrannaturali discostandosi dal romanzo realista; e inoltre spesso fa uso proprio di narrazioni in prima persona piuttosto che in terza persona (come ha fatto la Shelley in ‘’Frankenstein’’ privilegiando questa pluralità di voci narranti). Tutte queste voci narranti sono testimoni di una vicenda incresciosa, con elementi fantastici e sovrannaturali, ma sempre ambientate in una prospettiva sociale realista, cioè in un momento storico e in ambienti che sono rappresentati in termini realisti. I personaggi: Dr. Seward > John, soprannominato come Jake Seward è uno psichiatra, direttore di un manicomio (i manicomi fanno parte del tessuto urbano della città assieme alle prigioni, una delle città principali in cui viene ambientato questo romanzo è Londra). Il Dr. Seward nel suo diary non scrive solo cose personali, ma tiene anche una sorta di diario scientifico in cui annota le sue impressioni su dei casi di studio. In particolare gli interessano i comportamenti di Reinfield, il predecessore di Jonathan. La differenza fra la denominazione di ‘’journal di Jonathan’’ e quella di ‘’diary di Seward’’ che viene fatta nell’indice, sta proprio nel fatto che il dottore descriva le sue osservazioni di lavoro (che sono strettamente collegate all’opera). Mina Murrey > abbreviazione di Wilhelmina Murrey. Nel capitolo 9 diventa Mina Harker, prima viene mostrata come fidanzata di Jonathan e poi diventa sua moglie e assume il suo cognome. Lucy Westenra > una cara amica di Mina, viene rappresentata come una giovane donna dalla bellezza accecante, un’incantatrice, appetibile anche per la sua posizione sociale. Lucy ha una serie di pretendenti che vengono rappresentati nello scambio epistolare fra le due donne e tra questi vi è anche il Dr. Seward. Arthur Holmwood > un altro dei pretendenti di Lucy, che appare come destinatario di una lettera del Dr. Seward. Phonograph Diary > diario fonografico, diario di registrazione di suoni, ovvero la prima forma di registrazione della voce. È uno strumento che viene sviluppato verso la fine dell’800 per registrare la voce, perché c’erano state prime forme di registratori di suoni, che però non erano in grado di percepire la voce umana. La registra incidendo dei segni su dei cilindri di cera (un po’ come i vinili). Lo stupore della gente viene legato anche all’invenzione di tali aggeggi (qualche decennio prima era stata inventata la macchina fotografica). Questo strumento viene utilizzato da Seward per prendere appunti e fare il punto della situazione. (SPOILER : Lucy diventa vittima del Conte Dracula, il personaggio che dà il nome all’opera, che però non narra in prima persona, ma verrà narrato dagli altri. Lucy diventa una vittima di Dracula e questo è il primo ostacolo che i personaggi devono affrontare con molto dolore perché Lucy è molto amata da loro, dall’amica Mina e dai suoi pretendenti.) Testo: (Tutto il ‘’3 May’’) Pagine : 9 - 10 - 11 – 12 edizione Norton Si tratta della prima voce del diario di Jonathan. L’est dell’Europa viene rappresentato in termini di ruralità. Contrasto tra Oriente ed Occidente, che viene espresso in maniera esplicita, sia nella descrizione del paesaggio che in quella delle persone. ‘’Più si va ad Est, più le popolazioni non sono puntuali’’ > questo spostamento da Occidente ad Oriente porta dei cambiamenti annotati da Jonathan. Non ci viene detto subito chi sia Jonathan, poiché l’opera comincia nel bel mezzo dell’azione, ma vengono fuori alcuni elementi su Jonathan: - Jonathan ha fatto delle ricerche al British Museum per capire un po’ di più sul posto in cui sta andando. Infatti la Transilvania non è un posto così conosciuto per l’epoca, non sta nemmeno sulle mappe geografiche che lui aveva a sua disposizione. - è in viaggio verso il Castello del Conte che lo sta attendendo. - Tutte le informazioni che Jonathan ha le ha avute dal Conte, però non si capisce il motivo del suo viaggio verso la terra del Conte. - Jonathan appare molto razionale, non sembra avere paura del Conte. - Jonathan appare molto curioso, affascinato di ciò che sta vedendo, è attento ai dettagli (come si evince dalla descrizione accurata della donna e degli Slovacchi che incontra). Tutti questi dettagli del viaggio vengono dati per due motivi : 1 a livello della storia, Stoker ci mostra la curiosità e l’interesse di questo giovane come sue caratteristiche peculiari. Inoltre Jonathan annota tutto poiché quando ritornerà dal viaggio dovrà raccontare tutto alla fidanzata Mina, che è molto curiosa e attenta. Mina non è in viaggio col fidanzato perché Jonathan è in viaggio per lavoro. Mina sotto alcuni aspetti viene fuori come la ‘’new woman’’ una donna moderna, emancipata, anche se altri aspetti sembrano essere contraddittori. 2 Ma soprattutto Stoker ci da molti dettagli per far sì che l’ambientazione diventi ancora più reale. Stoker sta creando un ambiente sociale che non è ben conosciuto ai suoi lettori di Londra, dunque riempiendo la narrazione di abitudini concrete come l’abbigliamento, le pietanze, sta mostrando la realtà. seduzione come se ci fosse l’attrazione che avviene per mezzo di queste capacità telepatiche del vampiro. Il vampo che in qualche modo si avvicina attrae, la vittima è come se non avesse più una sua propria volontà ma fosse trasportata quasi meccanicamente verso il vampiro e quindi c’è questa descrizione di seduzione e attrazione che va aldilà dell’appartenenza. Le vittime possono essere sia uomini che donne. Dracula controlla Jonathan e ci sono queste descrizioni di seduzione e trasgressività, c’è chi legge queste rappresentazioni in termini di un represso rispetto alla questione dell’omosessualità che però emerge in un genere fantastico come il gotico e la vampire novel. Fa questo anche con Renfield che è uno dei pazienti a Londra , del dottor Seward ed è il collega di Jonathan che l’ha preceduto, che ha gestito i contatti con il Conte il quale è riuscito a farlo suo , tant’è vero che Renfield pare essere pazzo ed è proprio per il suo comportamento che è chiuso in manicomio . Lui parla con gli animali , si mangia gli scarafaggi e si rivolge a Dracula chiamandolo “master” che significa , padrone. Il concetto di queer è legato a questa dinamica seduttiva , di avvicinamento del vampiro o delle vampire nei confronti delle loro vittime. Lucy , l’amica di Mina, è sicuramente una vittima di Dracula che viene trasformata. Le vittime predilette dei vampiri erano i bambini , perchè? Spariscono i neonati e i piccoli. Perchè si pensa che i bambini ,essendo giovani, abbiano un’energia vitale maggiore. Nel testo fantastico e nei testi gotici spesso emerge quello che la società reputa come immorale e inspiegabile che ,in termini psicoanalitici ,viene proiettato sul mostruoso. In questo senso possiamo parlare di atteggiamento repressivo nei confronti della sessualità. Riferimento con Dottor Jekyll e Mr Hyde Ricorreva anche qui a volte il termine queer ed effettivamente l’omosessualità era nel sotto-bosco cioè veniva rappresentata come un elemento nascosto e seppur fortemente praticata era considerata un crimine. Ci sono dei documenti attraverso i quali si evince che attraverso i queer studies sono nati i porno studies. Dal punto di vista della ricerca storica sono conservate immagini di nudità che risalgono già dall’inizio della fotografia e anche prima con la pittura e oggi con film e video e tutto ciò documenta queste pratiche che venivano criminalizzate in tante società. Nell’antica Grecia le questioni erano diverse , ma sostanzialmente emerge che nell’800 c’era il travestitismo ; anche oggi se noi pensiamo alla prostituzione , dove qui non si parla molto , sono fenomeni che esistono ma che non vengono documentati. Sarah Waters è una scrittrice dichiaratamente lesbica e in Tipping the Velvet ,che è diventata anche una serie di discreto successo andata anche in onda alla BBC , ricostruisce dopo avere fatto ricerca, l’età vittoriana e ambienta la storia nella cerchia dei cabaret ma anche facendo riferimento a giochi erotici , c’è ricerca e attenzione nei confronti di questi discorsi. Riferimento : 4 maggio , ed Norton pag 12 Lettura da “ I found that my landlord” [...] fino a “ by any means comforting”. Stoker è bravo nel creare la suspense. Rispetto ai romanzi del 700, in particolare quelli di Ann Radcliffe , che ha canonizzato in realtà il gotico soprattutto non per l’aspetto storico come quelli di Horace Walpole , hanno un aspetto più sensazionalistico in cui troviamo in continuazione parole inerenti ai campi semantici della darkness, fear , fog sia relativi alla condizioni atmosferiche sia allo stato d’animo perchè in fondo il paesaggio rispecchia lo stato d’animo e porta sensazioni di paura. Nell’800 invece, già con Mary Shelley, sono più bravi a creare la sensazione di paura e la suspense, e non c’è tutta questa insistenza su queste sfere. Dalla descrizione della reazione dei due gestori della pensione cosa capisce Jonathan ? Jonathan capisce che c’è qualcosa che non capisce . Forse a livello inconscio percepisce un minimo di sensazione di pericolo anche se in quel momento non si parla ancora di pericolo ma piuttosto sembra essere lui quello ingenuo. Fino a quel momento lui continua a difendere la razionalità. Vediamo che parla di reticenza, che usa l’aggettivo “reticent” , fa capire che i due non rispondono e fanno finta di nulla , non gli viene data nessuna informazione del Conte Dracula. Era tutto molto misterioso , in se per se percepisce disagio cosa che possiamo capire perchè dice “not by any means comforting” e quindi non si tratta ancora di vera e propria paura ma di un disagio che inizia a percepire. Riferimento: continuazione lettura di tutto il 4 maggio (pag 12-13 ed. Norton) Entry breve ma significativo perchè in esso si inizia a costruire questo senso di mistero , di uncomfort , di stress che però è riferito alla donna. ATTEGGIAMENTI DELLA DONNA VS QUELLI DI JONATHAN Come vengono rappresentati gli uni e gli altri? Quali sono le preoccupazioni della donna e quali quelle di Jonathan? La donna è molto superstiziosa, impaurita invece Jonathan è molto razionale, preoccupato dal lavoro e dal business. Jonathan pensa a portare avanti i propri compiti e questa razionalità è legata alla sua englishness. Prima differenza: la superstizione cattolica rispetto alla compostezza anglicana Seconda differenza: i termini che usa Jonathan per rispondere alle preghiere della donna che si mette in ginocchio per supplicarlo di non partire e se proprio deve partire di aspettare uno o due giorni. La superstizione per la notte di San Giorgio legata alla tradizione dell’Europa dell’est considerata la notte degli orrori in cui tutti gli spiriti malvagi escono fuori per mietere delle vittime per nutrirsi. Sta scrivendo in quel momento la narrazione. Jonathan è il rappresentante dei valori britannici , lui è il modello di englishness. Qual’è la priorità di Jonathan? Anche se lui sente una sensazione di disagio , sente questo “uncomfort” , non gli importa e prosegue. Non lo può bloccare la superstizione perchè la sua identità inglese lo porta ad occuparsi e preoccuparsi esclusivamente del dovere. Lui usa il termine “duty” e anche “must” : I must go / my duty was imperative (imperative come in dottor Jekyll e mr Hyde ). Attraverso “must” c’è questa evidenziazione della chiarezza dei doveri che vengono prima di tutto, anche prima dei doveri . Lui capisce che la donna è sinceramente mossa da uno stato di paura, addirittura si mette in ginocchio , gli mette il crocifisso intorno e infondo anche se non ci crede Jonathan se lo tiene addosso. Prima lui ha chiesto del Conte Dracula, cosa hanno fatto marito e moglie? Si sono fatti il segno della croce in senso di protezione : solo Dio può proteggere dal male. Questa opposizione tra occidente e oriente e tra superstizione e razionalità è ancora una volta sottolineata dai servizi che vengono offerti in questa parte del mondo per cui i treni sono in ritardo. Alla fine dell’800 in Inghilterra era molto presente il confronto con l’impero romano. L’impero romano non è stato un modello soltanto per gli italiani o per il fascismo, Mussolini infatti aveva questo modello dell’antica gloria dei romani , ma anche in Inghilterra c’è il confronto con la gloria , con la grandezza , con il potere dell’impero romano. In Heart of darkness di Joseph Conrad c’è proprio un confronto tra l’imperialismo dei romani rispetto a quello degli inglesi. Questo romanzo, di poco successivo rispetto a Dracula, è apparso in parti nel 1899 e poi è stato pubblicato nella sua edizione completa nel 1901. Si tratta di un romanzo contemporaneo. Dalla scoperta dell’America , dai libri di viaggio di Amerigo Vespucci come abbiamo ricordato l’anno scorso dagli scritti di Darwin , c’è quest’abitudine a categorizzare e a pensare in termini di specie , di popolazione. C’è questo linguaggio che è tipico dei giornali, degli scritti di viaggio che venivano pubblicato. Ci può quindi essere sia il raffronto storico/letterario che quello scientifico con le abitudini della scrittura di viaggio. Riferimento: 5 maggio (ed Norton pag 13 e 14) Lettura da : “the grey of the morning” [...] fino a “put down my dinner exactly” poi da “When I got on the coach” [...] fino a “to throw them off so easily”. L’atteggiamento dei due padroni della pensione è amplificato perchè Jonathan sta per andare dal Conte Dracula , tutti si fanno il segno della croce e parlando usano dei termini che Jonathan ricerca nel suo polyglot dictionary e cioè nel suo dizionario multi-lingue. Lui parte con degli strumenti , si prepara prima e sapendo di non conoscere altro che un po di tedesco inizia ad utilizzare i termini più frequenti nelle conversazioni di queste persone che rappresentano la voce corale del popolo . Tutte le parole sono riferite alla sfera del male , della superstizione dato che sente parlare di “Ordog” che è satana e quindi il Conte Dracula sembra essere collegato direttamente a ciò anche se Da Freud è inteso come un’esperienza psicologica , come qualcosa che anche se in maniera inspiegabile, irrazionale, misteriosa sembra anche familiare ma soprattutto è legata a qualcosa di perturbante con cui intendiamo qualcosa di cui riconosciamo il mistero anche se sembra riferirsi ad una realtà vicino a noi ma intangibile in un certo senso. Qui viene usato con un’accezione che va oltre il significato attribuitogli dalle teoria di Freud. Uncanny è un termine già esistenze nel linguaggio inglese ed è anche vero che poi l’opera di Freud in cui parla del perturbante è successiva (dovranno passare una ventina d’anni). L’uncanny , il perturbante è una delle nozioni che viene descritta all’interno dei testi gotici soprattutto questi del gotico vittoriano , del gotico che si riferisce di più alla produzione psicologica del doppio. Finiamo con la visione di questo castello di cui sottolineiamo il fatto che sia “ruin” cioè mezzo distrutto , rovinato. Ciò significa che è come se fosse abbandonato e fa pensare ad un passato intenso molto molto antico . Da qui il collegamento tra Dracula e Vlad III. Nel film di Coppola viene esplicitato all’inizio. Lez. 24 10-12-2020 La narrazione inizia con il journal di Harker e quindi è una narrazione molto più personale rispetto a quella dei romanzi gotici del 700 che avevano un narratore onnisciente e per questo si fa la distinzione tra novel e romance. Quest’opera è un romance non solo per la narrazione in prima persona ma anche per la presenza di elementi sovra-naturali e quindi in realtà tutto il gotico potrebbe essere considerato romance. C’è un’altra affermazione che definisce la differenza che c’è tra novel e romance che è relativa non solo all’uso della prima persona ma anche ad un’altro elemento formale che da struttura a quest’opera. Possiamo infatti vedere che ci sono diverse prospettive e diversi punti di vista , nell’indice infatti non troviamo solamente il diario di Harker ma anche varie lettere e anche vari diari di altri personaggi . Quindi la narrazione ha più voci. In questi primi capitoli vediamo Harker che arriva in Transylvania e ne da una descrizione della cultura e della popolazione del luogo rappresentandoli come persone superstiziose, ma tutto sommato possiamo dire gentili perchè si preoccupano per lui. Troviamo anche una contrapposizione fra il suo comportamento e le sue caratteristiche da englishman, e quindi legate alla razionalità e al senso del dovere ,e la superstizione invece della gente del luogo. Lui traduce delle parole che sente dire alla gente del luogo e sono parole legate all’ambito delle streghe , sente una parola “vrolok o vlkoslak” che può essere tradotta come vampiro o lupo mannaro e poi si dirige verso la sua meta che sarebbe il castello del Conte Dracula dal quale è stato invitato perchè il Conte deve comprare una casa a Londra. Jonathan è un avvocato ma in questo caso si occupa di redigere i documenti. A differenza dei testi gotici precedenti il senso di paura e di terrore viene suscitato attraverso la suspense e attraverso il “non detto” piuttosto che facendo continuamente riferimento a termini facenti parte del lessico del terrore. A cosa si riferisce Jonathan quando parlando delle varie popolazioni e dice : I’m going among the latter ? (Ed Norton pag 10) Magari si riferisce all’aria geografica e alle popolazioni che la occupano, di cui lui stesso però dice di non sapere tanto e infatti ha avuto difficoltà a trovare degli elementi. Probabile che li ancora Jonathan non sa molto e infatti dice che vuole chiedere a Dracula. C’è una parte , all’inizio dei giorni di permanenza di Jonathan nel castello , in cui parlano di questi elementi storici. Ogni narratore è in qualche modo collegato l’uno con l’altro ,soprattutto coloro facente parte del team occidentale che si forma e che è rappresentato dalle voci narranti principali : dottor Seward, Jonathan, Mina , Van Helsing e gli altri pretendenti di Lucy. Sono quasi tutti inglesi, Van Helsing è dei Paesi-Bassi, uno dei pretendenti è americano e sono quelli che si lanceranno all’inseguimento di Dracula e lo sconfiggeranno. C’è il trionfo dell’Occidente sull’Oriente e quindi la narrativa è tutta rappresentata dal loro punto di vista. Dracula è infatti narrato. Il punto di vista è interno e anche interiore perchè parliamo di scritti privati nella maggior parte dei casi ad eccezione di qualche ritaglio di giornale, ma destinati al massimo ad alcuni componenti di quello che diventerà il gruppo. Quindi abbiamo l’Occidente che sconfigge il pericoloso Oriente. JOURNAL VS DIARY Journal e Diary sono due termini che si riferiscono al tipo di scrittura intima. Sono più o meno sinonimi, con entrambi si ci riferisce al diario ,però spesso: - Diary: ha il doppio significato di “agenda” ,dove vengono regolarmente scritti tutti gli impegni , oppure di diario personale in cui si registrano i propri pensieri, sentimenti, quello che è accaduto durante il giorno. - Journal: è una rivista che viene pubblicata ogni 3 o 6 mesi, in genere è la rivista accademica però diciamo che può anche essere sinonimo di diary. Il Journal viene anche usato nel caso dei racconti di viaggio. Si usa di più diary rispetto a journal quando si ci riferisce agli impegni, alle attività quotidiane. Nel caso del dottor Seward si usa di più diary perchè registra con cadenza regolare i casi che lui tratta. Un caso a cui il dottor Seward presta particolare attenzione ,e che c’interessa ,è quello di Renfield che è il predecessore di Jonathan, ormai totalmente asservito a Dracula con il quale comunica telepaticamente , attraverso gli animali o trasformandosi. Renfield di fatti chiama Dracula master. LA FIGURA DI MINA E IL MOVIMENTO NEW WOMAN Il testo di Jonathan da cui leggiamo queste entry è una sorta di travelogue, un diario di viaggio che lui scrive per avere materiale non solo da ricordare per se ma anche di cui parlare a Mina. Quest’espediente ci fa anche capire che tipo di donna sia Mina, che tipo di curiosità intellettuali possa avere perchè lei per molti versi è una donna emancipata. Mina risponde al modello della new-woman che nasce nella seconda metà dell’800 prima in America del Nord e poi si sviluppa in Inghilterra. C’era proprio una moda e un tipo di acconciatura che usano le new-woman per liberarsi il più possibile dalle costrizioni della società del tempo. Quindi abbiamo una donna nuova , emancipata, che esercita un lavoro intellettuale. Mina è una segretaria , ed è una donna che vuole ricoprire un ruolo sociale non soltanto all’interno della famiglia ma anche all’interno della società. La rappresentazione di genere in quest’opera è interessante non solo per i discorsi inerenti alla trasgressione sessuale e l’occorrenza dell’aggettivo queer ,ma anche nel modo in cui la femminilità e la mascolinità sono rappresentate , soprattutto nel rapporto tra Mina e Jonathan. Jonathan tiene molto ad essere visto da Mina come virile ,interessante, come uomo curioso della società , delle culture , forse ha quasi pura di essere superato da Mina. Mina è una donna moderna però ad un certo punto si troverà a rischio perchè viene da Dracula, lei è sposata con Jonathan. Mina rischia di essere sedotta da Dracula e li il team Occidentale si pone anche a difesa della purezza di Mina, purezza nel senso di donna , moglie, assistente, gentile, donna che si preoccupa di ogni membro del team. È una donna molto sveglia, intelligente apprezzata anche per le sue doti intellettive. L’integrità di Mina è messa a rischio. Non ci si preoccupa tanto della sua corruttibilità quanto per il fatto che lei possa essere attratta da Dracula e possa , anche se involontariamente, aiutarlo nella sua conquista dell’Inghilterra . È per questo motivo che Dracula vuole andare a Londra. Jonathan da un lato è indebolito dall’attacco dei vampiri, dal potere che Dracula ha su di lui , ci si preoccupa della sua virilità, lui stesso è preoccupato di essere sminuito, di essere visto come debole , non solo fisicamente ma anche mentalmente, da parte di Mina. La sconfitta dell’Oriente a favore dell’Occidente può essere interpretato come il prevalere della razionalità sull’irrazionalità? Si, può essere anche visto come un’ansia di contro-colonizzazione anche se come sappiamo gli inglesi si sono spinti dappertutto anche in Cina e nelle Filippine, all’inizio del’800 avevano anche potere non politico ma economico in Sicilia. Vi sono studi effettuati da Elio Di Piazza da dove si evince il fatto che gli inglesi abbiano spinto i Gesuiti ,o in collaborazione con quest’ultimi, ad aprire le università. La Sicilia comunque si trovava nella rotta per Malta. Coleridge ha avuto una carica politica, probabilmente è stato anche governatore di Malta ,e andando a Malta si è fermato anche in Sicilia e sui siciliani diceva cose piuttosto “simpatiche”. Lui scriveva opere in table-talks , non letterarie ma scritti di corrispondenza, dove diceva che i siciliani erano la manifestazione più bassa, più vile degli europei e quella più elevata degli africani. Faceva questa sorta di graduatoria da nord a sud e la Sicilia si trovava a metà. Periodo storico: fine 700, inizi 800. Gli Inglesi hanno avuto numerosi contatti, si sono andati ad espandere anche verso l’est pur non avendolo colonizzato così come hanno fatto in Africa , in Australia, in alcune isole dei Caraibi. Il loro potere era forte. Tutto ciò che non va bene a livello sociale è Oriente e tutto ciò che è socialmente accettato è Occidente. Non sappiamo se effettivamente Stoker volesse inserire volontariamente un discorso sulla contro- colonizzazione ma la critica e gli studiosi conoscendo gli sviluppi storici e sociali , leggono il passato con una consapevolezza diversa rispetto ad allora. Punter nota insieme ad agli queste dinamiche ma chiaramente non possiamo sapere se effettivamente c’erano . Fredric Jameson in un’opera chiamata The Political Unconscious , un culturista, sicuramente il marxismo e la critica marxista hanno portato a vari sviluppi del suo pensiero, e in questo libro del 1981 lavora sulla letteratura come atto simbolico - sociale e dice che non esistono delle opere letterarie e dei testi che non siano politici perchè noi non siamo avulsi dal contesto, cioè anche l’opera più insospettabile diventa un’opera sulla società. Per esempio parlando di Harry Potter molti lo criticano, c’è questa opposizione anche se precedente come epoca tra Jenkins e la Rowling oppure tra contemporanei tra Philipp Boumans e la Rowling perchè uno ha una scrittura più colta dell’altro ecc .. anche all’interno di un testo che fa parte di una saga , che è stata definita come scrittura per bambini e quindi senza importanza , come anche Alice in Wonderland ,ci sono degli elementi politici molto forti , o come anche Gulliver’s travels che però è una satira e quindi la è un po più chiaro. Riferimento: 7 maggio , ed. Norton pag 25 -26-27 Lettura da “ Whilst I was looking at the books” [...] fino a “what strange things here may be”. Siamo in biblioteca, Jonathan si è svegliato con comodo ,è uscito ed ha trovato un biglietto del Conte in cui dice che sarebbe stato occupato e che si sarebbero visti di sera, il perchè poi si capirà , anche se già chi conosceva i testi letterari sui vampiri o conosceva le leggende , sa che i vampiri non sopportano la luce del sole e quindi si rendono palesi con il buio. Jonathan trova tutte queste riviste e vediamo che ci sono tutta una serie di cose che il Conte dice che mettono un po di curiosità perchè sono al quanto bizzarre. Lui dice di non parlare bene però se facciamo un paragone tra il modo in cui parla Dracula che non è inglese , dato che l’inglese lui lo ha imparato prevalentemente dai libri , con quella di Van Helsing che è un po “broken” cioè è un inglese zoppicante, Dracula invece si esprime abbastanza bene. Una frase che colpisce mentre spiega questo suo desiderio che è enorme ed è quello di andare nella grande Inghilterra, conoscerla e amarla come se fosse una donna e quindi c’è anche questa sorta di seduzione reciproca , dice una frase che sorprende e cioè: “I long to go through the crowded streets of your mighty London , to be in the midst of the whirl and rush of humanity”. C’è “humanity” come se fosse qualcosa di diverso da lui, come se lui non fosse abituato o non ne facesse parte e poi aggiunge “ to share its life , its change, its death” , questa è una frase che colpisce, sappiamo che è un vampiro ma è come se rivelasse una parte di se a Jonathan pur cercando di mantenere il segreto. Quello che lui dice a Jonathan è che per rispetto nei confronti della cultura , dei comportamenti della Transylvania non dovrebbe infrangere le norme ed evitare d’insistere di entrar nelle porte chiuse perchè Jonathan ha provato ad aprire delle porte che però ha trovato locked. Ci sono dei luoghi del castello dove lui non è il benvenuto e gli si impedisce di entrare. Questo sicuramente, e la capacità di Dracula di vedere e di sapere tutto ciò che avviene, di entrare nella mente di colui che si ci trova accanto e non solo ,che viene sottolineato anche da questa frase che ad un certo punto dice “ se tu vedessi con i miei occhi, e avessi la mia conoscenza capiresti meglio” e quindi come se ci fosse la possibilità di vedere con gli occhi degli altri e la possibilità di avere la conoscenza degli altri. Quando Dracula poi si definisce in termini sociali , si definisce proprio in termini di classe aristocratica perchè dice “io sono un nobile, sono un voyeur” che è un titolo aristocratico antico della Russia ed è come se fosse il Duca, è la carica aristocratica più bassa sotto i principi. Jonathan si riferisce a Dracula come count. Voyeur è un livello più elevato nell’aristocrazia e risale al XVI sec e quindi è anche un termine che riconduce ad un passato molto lontano e soprattutto per come viene rappresentato il patrimonio e il castello di Dracula è come se fosse un principe, un nobile in rovina perchè è tutto trascurato , tendaggi, tappezzeria, mobili però questo si rifà anche alla rappresentazione della sfera oscura , della morte, dell’abbandono. Dracula però tiene a mostrarsi come master e vuole anche che qualora si trovasse fuori dal suo territorio fosse visto con questo suo ruolo di comando e di potere e quindi c’è quest’ottica aristocratica che però va perdendo pezzi tant’è vero che poi Dracula verrà sconfitto da rappresentanti dell’alta e media borghesia che però rappresentano l’acquisizione sempre maggiore di poter attraverso la loro conoscenza , la gestione del sapere. Riferimento: ed Norton pag 27-28 , lettura da “This led to much conversation” [...] fino a “Peter Hawkins. So!”. Questo parla delle popolazioni. Il discorso sulle popolazioni da cosa viene ? Dalle domande di Jonathan sugli avvenimenti della sera precedente , sulla spiegazione per tutte le soste fatte dal coachman quando ci sono queste luci blu e forse anche in maniera furba Dracula riprende i discorsi che sa e capisce che sono stati fatti a Jonathan sugli spiriti maligni e come questi escano. Dal documento inerente alla notte di San Giorgio si evince che nei paesi dei Balcani e Europa dell’est viene festeggiato il 6 o 7 Maggio , quindi diversamente a quando viene festeggiato in paesi come Italia, Spagna che si festeggia intorno al 23 di Aprile. Dice che ci sono dei tesori nascosti nella regione che hanno attraversato la sera prima e perchè “it was the ground fought over for centuries by the Wallachian, the Saxon and the Turk” , perchè è stato il campo di battaglia per secoli dei Vallaci, dei Sassoni e dei Turchi. “Why” all’inizio della frase è un’esclamazione e significa perbacco. “Perbacco, non c’è quasi nessun piede di questo terreno ,in tutta questa regione, che non sia stata arricchito del sangue di uomini , patrioti o invasori”. Vediamo che c’è il riferimento al sangue che è “enriched” e quindi il sangue è visto come nutrimento, qui la cosa potrebbe non essere notata, è come se parlasse della grandezza della storia, delle lotte che sono state messe in atto in questo luogo. “In old days there were stirring times” , ci sono stati dei momenti di agitazioni, di ribellione anche nel passato quando gli austriaci e gli ungheresi arrivano in Orde e i patrioti andarono ad affrontarli, uomini e donne , gli anziani e i bambini e attesero il loro arrivo sulle rocce sopra i passi, come quelli da cui sono passati loro ,come per esempio in mezzo alle montagne, in modo che potessero cancellare la distruzione che li aspettava con delle valanghe artificiali , cioè buttando giù delle rocce. Quando l’invasore fu trionfante trovò poco perchè “whatever there was had been sheltered in the friendly soil” tutto quello che avevano era stato sepolto nel terreno, cioè i tesori che potevano avere erano stati nascosti e quindi è come se fossero tesori perduti. Questo riferimento alle invasioni, all’impero ottomano e quindi nel futuro di quello che sarà l’impero austro-ungarico , sono tutti discorsi che riportano all’imperialismo. Forse qui non è detta chiaramente la questione di Vlad III che era uno dei condottieri dei Whallacians , era definito proprio come Dracula perchè era legato al simbolo del drago. Dracula viene da draco in latino e quindi lui che intingeva il pane nel sangue delle vittime impalate , probabilmente è il modello di Dracula. Il Conte attribuisce queste luci blu ad un ricordo e alla voglia di scacciare le anime cattive e trovare il tesoro. In questo contesto le luci blu non si riferiscono ai fuochi fatui. Renfield vuole seguire Dracula anche se questa cosa non è esplicita nel romanzo perchè noi la narrazione l’abbiamo da parte del Dr Seward però da lui noi sentiamo quello che lui gli sente dire , le azioni che compie. Lez. 25 11-12-2020 🡪 dracula Another novel with gothic features. In quest’opera vediamo rappresentata anche un po‘ l’aristocrazia. Vediamo come Dracula rappresenta se stesso come un nobil uomo e mostra il suo stato sociale considerato superiore e simbolo di potere. Dracula è veramente molto intelligente (smart). PARAGRAFO FINALE CAPITOLO 2: “but I’m not… Jonathan qui capisce di non avere via d’uscita. Il conte non c’è, non ha la libertà di muoversi e uscire dal castello. (Il conte gli aveva chiesto di rimanere per qualche tempo al castello per migliorare l’inglese). Capisce che l’unica via di fuga sono le finestre. L’opposizione tra la bellezza dell’ambientazione e il senso di prigionia viene quasi come una sorpresa: il paesaggio che ha descritto sembra quasi perfetto, tranne quasi ogni tanto qualche piccolo dettaglio. CAPITOLO 3: “when I found…” Jonathan ha ormai la consapevolezza di essere prigioniero. All’inizio si fa prendere dal panico ma poi inizia a ragionare razionalmente su come agire. Cerca di mantenere il sangue freddo dopo i momenti di perdita del controllo. Il conte Dracula potrebbe essere considerato un manipolatore, quindi Jonathan è manipolato. Dracula è come se avesse detto “non puoi lasciare il castello senza il mio permesso”. L’atteggiamento di Jonathan è dovuto alla mancanza di punti di riferimento, non sa come agire in una situazione fuori dall’ordinario. L’unico collegamento che sente ancora con il mondo esterno è quello di collegarsi a quei tentativi di metterlo in guardia da parte della popolazione locale. Nel momento del bisogno si rivolge a qualcosa di superiore che gli consente di superare una situazione per lui inafferrabile. Stocker si rifà al gusto della detective story importata dal nord-America che inizia a diffondersi in Inghilterra con Conan Doyle. Cerca di mantenere l’approccio di colui che cerca di rimanere padrone di se stesso e controllandosi riesce a trovare una via d’uscita. - Maggiore emancipazione nel lavoro - Diritto al movimento, possibilità di praticare sport (si diffonde l’uso delle bici) - Maggiore libertà fisica - Maggiore libertà sessuale. Il modo in cui sono rappresentate le 3 vampire, ma anche Lucy nel suo cambiamento e forse anche un po’ Mina, è tutto descritto come scena di seduzione fisica. - Gli avvicinamenti del conte a Lucy sono descritti in una prospettiva esterna. Più avanti avvicinerà anche Mina. Queste donne sono rappresentate in termini di sessualità trasgressiva, di questo elemento di cui si comincia a parlare in maniera più esplicita. Ci sono scene in cui l’autore fa uso di ironia, quindi non si capisce bene cosa voglia dire quando fa parlare Mina delle new woman, abbiamo un uomo che si pronuncia a riguardo, attraverso l’uso del personaggio femminile. Mina e Lucy vengono descritte come personaggi “innocenti” a cui si oppone il modello delle vampire. La stessa Lucy nel momento in cui viene trasformata non è più così innocente, cerca di sedurre il suo fidanzato quando sta per morire, cercando di baciarlo. Il bacio però viene dato sulla fronte, come simbolo dell’innocenza. Ci sono varie letture dell’opera: c’è chi dice sia un testo femminista, chi lo trova invece contro le donne. Anche se Mina aiuta, ha comunque bisogno di essere aiutata(?), è rappresentata come in lotta con se stessa. Dal punto di vista intellettuale le donne iniziano ad essere viste come pari agli uomini. Moralmente invece sono più corrotte. Nell’Inghilterra vittoriana nasce la cronaca nera, i misteri e le storie curiose vengono riportate nei giornali. Jonathan, Morris, van Elsing e lord Godalming si uniscono per sconfiggere Dracula, tentano di difendere l’Inghilterra e vengono considerati come degli eroi. Quando Van Elsing raduna la “squadra” (Seward non vuole turbare Mina, che non sa cosa è successo a Lucy) e si trovano davanti la “bara” di Lucy, la trovano vuota. Attendono che ritorni la Lucy vampira, per confrontarsi con lei prima di farla fuori. Van Elsing prepara un’ostia sbriciolata sulla cappella, come se il male satanico possa essere sconfitto da Cristo, c’è sempre l’idea suprema che il bene vinca sul male. Il fatto che si parli di satana è legato al fatto che se non conosci il male non puoi combatterlo. Lez. 27 16-12-2020 🡪 THE BLOODY CHAMBER Modernism has influenced Jean Rhys with her psychological investigation into Antoinette’s mind but also the style she uses in Wide Sargasso Sea as concerned the use of syntax and punctuation. She is one of the late examples of Modernism, but she is also part of post-modern writing because she uses some techniques as rewriting. The author of The Bloody Chamber, Angela Carter, rewrites a fairytale, Bluebeard. Rewriting is a creative practice ma ha spesso delle critiche perché ha un’impostazione pregna di idee diffuse negli studi, ad esempio, sulle donne o studi post-coloniali anche se gli scrittori che ricorrono all’uso della riscrittura non dichiarano mai il proprio “schieramento” verso una certa tendenza. Ci troviamo davanti a delle opere letterarie che forniscono delle chiavi di lettura del presente e di rilettura del passato con una sorta di denuncia, infatti ne è un esempio Wide Sargasso Sea, riscrittura di Jane Eyre dal punto di vista di Bertha Mason. La Carter è sempre stata considerata un’autrice femminista sebbene lei non sia stata d’accordo con alcune idee di questo movimento. Il racconto è stato pubblicato per la prima volta nel 1979; ci troviamo abbondantemente nella second wave of feminism in quel periodo e la Carter tende a sovvertire la rappresentazione classica dei personaggi e dei ruoli sociali all’interno delle favole tradizionali. La raccolta contiene più versioni di storie come The beauty and the beast e del Gatto con gli stivali. Insomma, ci sono diverse possibilità di rileggere una storia. La Carter è morta negli anni Novanta e ha lasciato molte opere di saggistica e narrativa, così come molti radio plays /drama. I radio dramma interessano molto alle scrittrici perché secondo la Carter consentono una rappresentazione tridimensionale composta da parola, suono e immagini proiettate dalla nostra mente mentre ascolta l’opera (si parla, infatti, di the theatre of the mind). Come funziona la riscrittura nelle favole? Vladimir Propp è uno studioso russo a cui siamo debitori per lo studio della struttura delle favole. La sua teoria, espressa inizialmente in morfologia della fiaba, è quella che viene usata di più. Si parla di diverse categorie di personaggi, soprattutto dell’eroe e del cattivo, ma ci sono anche gli assistenti e le eroine. Poi ci sono anche delle azioni ricorrenti nella fiaba che rappresentano gli eventi principali che avvengono nella storia: una proibizione, la sua infrazione, la partenza dell’eroe, il superamento delle prove, l’aiuto magico, una lotta ecc. fino al finale con, ad esempio, il matrimonio o il premio. Propp si è concentrato sulla tradizione fiabistica russa ma disse che in genere una favola segue sempre lo stesso ordine. Vi sono delle formule di apertura e di chiusura come, ad esempio, C’era una volta, Vissero per sempre felici e contenti. The Handmaid’s Tale della Atwood è una riscrittura della storia di Abramo e Sara che non riescono ad avere figli. Sara dice ad Abramo di unirsi con la sua ancella affinché possa nascere un bambino che nascerà sulle sue gambe. Il romanzo è di genere distopico. Per queste scrittrici spesso la Bibbia viene vista come una serie di racconti e la conoscono bene perché hanno frequentato delle convent schools. A partire dal ’68 si sono allontanate dalla Chiesa e hanno cominciato a definire le storie all’interno della Bibbia come fiction. Ci sono diversi modi di riferirsi alle favole, soprattutto in inglese. In italiano abbiamo favola e fiaba mentre in inglese si ha fairytales e folktales. La prima è quella letteraria, dei salotti letterari, le favole scritte da autori conosciuti, che poi spesso sono diventate canoniche; le seconde sono, invece, quelle storie tramandate oralmente e che prima di essere state fissate sulla carta si sono anche trasformate, infatti vi sono diverse versioni. I fratelli Grimm raccolsero alcune di queste storie di provenienza popolare. Sono un caso interessante perché se si confrontano alcune delle edizioni, che sono distanziate di diversi anni, i testi appaiono riscritti ogni volta, come se fossero stati modificati dagli stessi Grimm. Fece lo stesso lavoro di raccolta Giuseppe Pitrè con le favole siciliane. The bloody chamber si apre con: I remember how that night, I lay awake in the wagon-lit in a tender, delicious ecstasy of excitement […]. È una favola ma si apre con questa narrazione in prima persona. Le formule di apertura e chiusura usuali, hanno l’effetto, voluto o meno, di collocare la storia in un tempo non definito e universalizzante, c’era una volta. Giuseppe Pitrè utilizza sempre la formula di apertura e chiusura e soprattutto quella di chiusura spesso è iddi arristaru filici e cuntenti e nuatri cca ca ni stricamu li denti. L’attenzione finale è rivolta al pubblico che ascolta la storia, al contesto di appartenenza, non ci si identifica nei personaggi. Per eliminare questa forma di universalizzazione della favola, queste scrittrici decidono di contestualizzare inserendo dei riferimenti (in The Bloody Chamber, ad esempio, troviamo le macchine e i treni) che rendono la storia più moderna. Parlando in prima persona, la storia non sembra un modello valido per tutti. C’è anche un patrimonio di favole che spesso non viene ricordato, in cui ci sono interessanti personaggi femminili, tutto il contrario dei famosi personaggi femminili che spesso risultano passivi e molto stereotipati. Loro mostrano diverse tipologie di personaggi e mostrano come alcune tematiche non esplicitamente espresse possano essere prese in considerazione. Ad esempio, nella riscrittura di Rapunzel di Marina Warner, viene affrontata la tematica della maternità non voluta, del rapporto madre-figlia. Alla Carter interessa molto il potere che hanno le favole di creare delle storie che rimangono impresse nella nostra mente così come mettere in evidenza quegli elementi che vengono trascurati. Ad esempio, lei lavora molto sulla sessualità, aspetto spesso dimenticato, che quasi cade nell’oblio. In alcune trascrizioni più vicine a noi se vi erano degli elementi che potevano far pensare al sesso o ad argomenti “scomodi”, questi venivano lasciati fuori, sia nella favola letteraria che in quella popolare. La Carter invece ci gioca molto perché interessata ad opere come quelle del Marchese de Sade, storie gotiche e dell’orrore in cui si parla anche di una sessualità che appunto poi prenderà il nome di sadismo. Scrive un saggio intitolato The Sadian Woman, la donna come oggetto di piacere sadico. Rientra in questa tematica anche il vampirismo; infatti, vi sono degli elementi nel personaggio maschile di The Bloody Chamber che richiamano anche la rappresentazione di Dracula. Lez. 28 17-12-2020 🡪 THE BLOODY CHAMBER Iniziamo a leggere il testo: Da “I remember how, that night […] a […] in becoming his wife.” Questa è descritta dalla Carter come una favola contemporanea. Che differenze ci possono essere rispetto alle favole che noi normalmente leggiamo e conosciamo? Non inizia con la classica forma del C’era una volta, ma con That night, abbiamo una narrazione che ci parla di un evento del passato, una riflessione su qualcosa che è avvenuto; la narrazione è in prima persona e il punto di vista è introspettivo e personale, non sappiamo ancora di chi, però possiamo sospettare che si tratti della voce della protagonista della storia; ci sono tanti aggettivi che mostrano dei giudizi rispetto a delle sensazioni, vi è quindi un’enfasi abbastanza forte; il luogo è citato esplicitamente, Parigi, mentre nelle favole tradizionali manca il contesto specifico; vi sono dettagli che rendono il testo non tanto relativo ad un’atmosfera di sogno, ad un’atmosfera irreale, ma la Carter delinea un’atmosfera descritta in maniera realistica; questa favola inizia con un matrimonio già avvenuto, mentre tradizionalmente questo rappresenta il finale delle storie. L’idea dell’unione felice ritorna in quest’opera anche se rielaborata, rivista e ampliata. Vi è un’insistenza sul ricordo, non è soltanto il primo paragrafo che inizia con I remember ma anche il secondo. Sottolinea il fatto che la storia è narrata dalla prospettiva che usualmente avviene dopo l’happy ending delle fiabe. Non parliamo di matrimonio solo come elemento di gioia. Qual è la sensazione che sta descrivendo la narratrice? su quali campi semantici si insiste? Vi è gioia, eccitazione data dalla situazione (burning cheek, ecstasy of excitement), paura dell’ignoto (quietude, unguessable country of marriage). La Carter rappresenta una fanciulla appena sposata che ha un desiderio sessuale, che non vede l’ora di unirsi con il marito e questo è un fatto assolutamente innovativo all’interno di una fiaba; l’autrice vuole quindi scardinare questa rappresentazione della femminilità e dei personaggi femminili. Ricominciamo a leggere da “Are you sure…” fino a “our destination, my destiny” a pag.3 Ci sono altri elementi di contestualizzazione riferiti al setting sia in termini di tempo che di luogo. Ci sono riferimenti all’Indocina, quindi di tipo storico- geografico, la casa è definita come apartment, è quindi un’abitazione recente. L’opera è ambientata in Francia e l’Indocina è stata appunto una colonia francese (riferimento geo politico) tra la fine dell’800 fino alla metà del 900. L’idea del treno con i grandi pistoni è un elemento di modernità. Vi è un riferimento sociale: la madre è la figlia di un ricco proprietario terriero che aveva piantagioni di tè. Quando alla fanciulla viene chiesto se ama il marito, lei evita di rispondere, non è l’amore a prima vista delle favole. Quindi perché si è sposata? Probabilmente per motivi economici, per riuscire a vivere una vita nel benessere, più agiata. Al contrario della madre che per amore si era sposata con un semplice soldato con una posizione economica svantaggiata, rinunciando così al benessere dal quale proveniva.
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