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Freud: Padre della Psicoanalisi e Rivoluzione della Mente, Appunti di Filosofia

Sigmund freud, nato a moravia (1856) e formatosi medico a vienna, è considerato il padre della psicoanalisi. Egli ha operato una rivoluzione culturale, con impatto devastante sulla medicina e nuove scienze come sociologia, antropologia e discipline artistiche. Freud ha scoperto l'inconscio, che fa di lui il padre della psicoanalisi come psicologia dell'inconscio. La sua teoria rappresenta la psiche con la metafora dell'iceberg: una parte emersa (coscienza) e una parte sommersa (inconscio). Il sogno, che occupa un ruolo centrale in questa opera, è la via d'accesso all'inconscio. Freud dimostra che la coscienza è solo una parte della nostra psiche e che c'è molto di più.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 17/03/2024

alice.olivero
alice.olivero 🇮🇹

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Scarica Freud: Padre della Psicoanalisi e Rivoluzione della Mente e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Sigmund Freud (Moravia, 1856- 1939, Londra) Freud è il padre della psicoanalisi. Freud ha avuto una formazione medica, è un medico a tutti gli effetti, un medico della mente. Freud ha operato una rivoluzione culturale, l’impatto della rivoluzione psicoanalitica freudiana ha avuto un impatto devastante, sulla medicina ma anche le nuove scienze (sociologia, antropologia e discipline artistiche, come l’arte, la letteratura). Nasce a Moravia, che faceva parte dell'Impero austro-ungarico e poi si è trasferito con la sua famiglia a Vienna a 4 anni. Si laurea in medicina. A Vienna, ha studiato la nevrosi, le sofferenze mentali. Si era focalizzato sul sistema nervoso e poi psichiatra. Borsa di studio e va a Parigi dove c’erano dei medici che avevano appena intrapreso degli studi di psicologia. Ad esempio degli studi intrapresi da Skinner sulle risposte automatiche agli stimoli. Aveva studiato ciò sugli animali, sui suoi 2 cani → effetto stimolo-risposta. Il tipo di psicologia che studiava era la psicologia cognitiva, che studia come funziona la nostra mente. "Gestalt": psicologia della forma. Lui era entrato in contatto con 2 studiosi: Charcot e Breuer, i quali si occupano dei fenomeni della percezione ma che soprattutto si scontrano con un problema medico tipico della fine dell’800: isteria (nome derivante da usteron=utero). Diventa collaboratore di loro e soprattutto amico di Breuer. L’isteria deriva dalla parola che significa “utero” perché era tipica delle donne (questa malattia era considerata appannaggio delle donne) e aveva dei sintomi che rendevano la vita impossibile: umoralità, anoressia, tossi, difficoltà respiratorie, debolezza diffusa, crisi, ansia, tremori e disturbi motori. Si occupa di isteria partendo da una malattia tendenzialmente connessa alle donne. Tutte queste manifestazioni morbose nella società di fine 800 venivano ignorate, sottovalutate e derise perché non derivanti da cause organiche. L’ambiente culturale di fine 800 era molto diverso dal nostro, c’era un clima di repressione sessuale e repressivo soprattutto nelle donne che, nei ceti medi, vivevano in condizioni difficili perché non avevano nulla da fare (→ Madame Bovary). Breuer vuole sperimentare un nuovo metodo di studio della mente, l’ipnosi. Secondo gli studiosi sotto ipnosi si può avere accesso alla mente, il paziente può essere condotto a ricordare qualcosa (che condiziona la mente) che non si ricorda più. Con la diffusione dell’isteria, i due studiosi avevano provato a usare l’ipnosi come soluzione ai sintomi: la persona sotto ipnosi si rilassa e stava meglio. Si accorsero che in qualche caso, sotto ipnosi, emergevano ricordi di traumi che una volta portati alla memoria permettevano di scaricare molta tensione, non erano completamente risolutivi ma avevano successo nel fare almeno migliorare la paziente. In realtà poi Freud continua e lavora molto su queste confusioni, rendendosi conto che la mente umana è molto più complessa di quello che si era creduto fino a quel momento. La rivoluzione psicoanalitica freudiana poggia su una visione nuova di mente. Freud rifiuta l’io come coscienza integra, unitaria che è capace di guidare l’agire e il pensare dell’uomo in modo ordinato. Freud rifiuta dunque una visione unitaria di psiche e elabora una visione di mente nuova. La mente è un’unità complessa costituita da sistemi dotati di funzioni diverse. Psiche: divinità rappresentante l’anima, lo psicologo e il medico dell’anima. Fino a quel movimento si era ritenuto che la psiche fosse la coscienza e invece Freud dimostra che in realtà non è così, che la coscienza è solamente una parte della nostra psiche e che in realtà c’è molto di più. La psiche di Freud viene rappresentata con la metafora dell’ iceberg: - una parte sovrastante l’acqua: parte della nostra psiche emersa, è consapevole: è la parte del conscio, la coscienza (nettamente più piccola e meno voluminosa della parte di mente sommersa) - una parte sottostante l’acqua: parte più grande e sommersa, l'inconscio. L’inconscio, scoperto da Freud, fa di lui il padre della psicoanalisi come psicologia dell’ inconscio. Esso è chiamato da Freud: “una realtà abissale primaria” e la coscienza è semplicemente una sua manifestazione visibile. L’interpretazione dei sogni (900) È l’opera attorno a cui ruota il nuovo mondo della psicanalisi. Il sogno (=appagamento camuffato di un desiderio rimosso, ossia desiderio proposto dall’es che non è stato vissuto perché il super-io lo reprime e dunque viene vissuto nel sogno ) ma che occupa un ruolo centrale in quest’opera, essendo la via d’accesso all’inconscio. Il sogno è un modo di vivere i desideri repressi, scandalosi che non possono essere vissuti. La prima parte, rappresenta la prima topica (da topos=luogo) e mostra i 3 luoghi mentali della nostra psiche: - Il conscio - Il preconscio: la parte dei nostri ricordi che non sappiano di avere ma che con un po’ di concentrazione e sforzo possono essere rievocati. - L'inconscio: parte inconscia dove ci sono elementi o psichici stabilmente inconsci, che sono tenuti giù da una forza che Freud chiama “ della rimozione”. (I traumi fanno parte dell’ inconscio) Più una persona è controllata più sono forti le sue resistenze a attingere all’inconscio. L’inconscio è un continente sommerso un po’ spaventoso. Schopenhauer è stato il primo a rendersi conto che noi abbiamo dentro qualcosa che non governiamo, la volontà di vivere, gli impulsi. Lo stesso inconscio è fatto di impulsi e non è legato alla nostra identità. Alcuni studiosi parlano di “inconscio collettivo”: abbiamo ricordi che appartengono alla specie umana in generale, legati ai nostri antenati, alla specie. L'interpretazione dei sogni è un’opera dove Freud spiega che i sogni sono la via regia per accedere all’inconscio, noi questo lo sappiamo ma non significa che noi sappiamo interpretarli. Nei sogni l’inconscio parla. Interpretare un sogno significa accedere alla parte più oscura di noi, l’inconscio. Secondo Freud, il sogno si divide in: - contenuto manifesto: quello che sogniamo e che ricordiamo, è la parte celata di un’altra parte; - contenuto latente: figlio del desiderio rimosso, celato che il super-io ha censurato. Secondo Freud, lo psicoanalista deve interpretare il contenuto manifesto per arrivare a quello latente. Secondo Freud l’ipnosi è insufficiente per lo scopo di sondare l’inconscio che lui si propone. Lui si rivolge al metodo delle libere associazioni, che potrebbero far emergere quello che è sommerso, questo avviene specialmente qualora le associazioni partono dai sogni. L’analista fa sdraiare il suo paziente sul lettino, gli dà le spalle (settimo del suo studio) per farlo sentire a proprio agio (non giudicato) e a partire dai propri sogni aiuta il paziente nelle libere associazioni, a trovare dei significati. Alla fine del discorso i sogni ruotano intorno al rimosso, i discorsi che si svolgono in questo setting sono fatti intorno al rimosso del paziente. Quella di Freud è un'esperienza clinica nella quale si accorge presto che esiste un sentimento tipico dell’analisi: il transfert. Il paziente trasferisce i sentimenti ambivalenti che lo legano ai propri genitori sul medico, sull’’analista. In quel secolo, la maggior parte delle volte, le donne si innamoravano del loro analista. Ma la relazione tra paziente e analista non doveva accadere, era tutto fuorché professionale. Nell’analista si proiettano i sentimenti di ambivalenza dei nostri genitori, quindi può accadere che il paziente si innamori e si verifichi il transfert. Gli affetti familiari sono molto intensi e le emozioni molto intense sono quelle belle ma potenzialmente pericolose. Le difficoltà maggiori le viviamo soprattutto all’interno della famiglia. Il transfert: proiezione di sentimenti che proviamo per i genitori sul terapeuta, che ricorda tra l’altro la figura di un genitore che aiuta e ascolta. Per Freud questo transfert è positivo e permette una grande collaborazione tra il paziente e il dottore. Ma man mano che va avanti con le sue ricerche, Freud si accorge che: ● non ci sono solo i sogni nella via d'accesso all’inconscio ma gli atti mancati (lapsus) e i sintomi nevrotici. ● La seconda topica, che individua i tre luoghi della mente: (La prima topica era dell’iceberg) l’Es io e super-io. - L’es è il pronome neutro tedesco, non c’è determinazione di genere o altro. È una forza impersonale caotica, è la matrice della nostra psiche, la guida e sospinge il nostro pensare e agire inconscio. L’es è carico di pulsioni (pulsioni=spinta a fare e sentire determinate cose). L’es non conosce né bene né male, ignora le leggi della morale e della logica, segue un unico padrone: il piacere; - Il super-io è il secondo luogo della psiche innovativa elaborata da Freud. Il super-io è la coscienza morale, è l’insieme delle norme e regole che sono instillate nella persona sin dai primi anni di vita dagli educatori. Oggi diremmo anche i cartoni animati, i film, la televisione, che insegna ai bambini il bene e il male, i valori.
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