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Appunti corso "BIM" + uso Revit e Navisworks, Appunti di Ingegneria Civile

Appunti del corso "Building Information Modeling" del secondo anno di Ingegneria Edile e delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Include anche le trascrizioni delle slide e le immagini più importanti. Tratta sia la teoria che l'uso dei software.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 25/06/2021

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Scarica Appunti corso "BIM" + uso Revit e Navisworks e più Appunti in PDF di Ingegneria Civile solo su Docsity! LEZIONE 01 – 02/03/2021 Normative principali: ISO 19650 – sistemi gestione qualità delle organizzazioni e del miglioramento continuo, modellazione informativa, processi di digitalizzazione ISO 9001 – sistemi gestione qualità, miglioramento continuo delle organizzazioni ISO 21500 – asset manager ISO 55000 – project management Il BIM, rispetto al normale 3D, si occupa anche del legame tra gli elementi (ad esempio il solaio rimane attaccato al muro se lo sposto) e delle regole dei legami. Hard Clash = Interferenza tra più elementi Soft Clash = Interferenza non diretta ma ad esempio che può creare problemi con la manutenzione LEZIONE 02 – 04/03/2021 La ISO 12006-2 è la norma che regola i diversi tipi di classificazione: OmniClass, Uniclass, UNI 8290 e altri. OMNICLASS: è un sistema di classificazione per le costruzioni. - Classifica gli elementi tecnici, i prodotti, i ruoli e le fasi. - Ha il vantaggio di essere aperto e implementabile, pubblico, integrabile, espandibile. - Come Uniclass, è internazionale (mentre UNI 8290 è italiana). - È composta da tabelle che racchiudono le fasi del progetto: dalla 11 alla 22 riguarda l’organizzazione dei risultati, la 23 i prodotti, la 31 e 32 le fasi e i servizi che offre (procedimenti costruttivi), dalla 33 alla 49 l’organizzazione delle risorse (materiali, persone, mezzi ecc.). - La classificazione è composta da coppie di numeri (la prima coppia indica la tabella, le 3 dopo indicano dei livelli di dettaglio, se ne possono aggiungere altre per dettagliare maggiormente). Ogni tabella ha quindi molte sottocategorie.  Slide 6-7-8-9 UNICLASS: sviluppata per l’industria britannica da NBS, classifica su tutte le scale (dall’edificio alle viti – per la prima volta edifici, paesaggio e infrastrutture possono essere classificati sotto un unico schema). - È disponibile dal 2011 (oggi la versione più recente è quella del 2015). - Sono 7 tabelle con una struttura gerarchica, all’inizio nel 2011 erano 15 tabelle. - Usa un linguaggio più familiare, è stato tradotto meglio rispetto a OmniClass (es. ‘rubinetti’ anziché ‘raccordi di approvvigionamento idrico’). - La classificazione è costituita da 4 o 5 coppie (le prime sono lettere e indicano la tabella, poi ci sono coppie di numeri che indicano il gruppo, poi il sottogruppo, le sezioni e gli oggetti). Per ogni coppia è possibile includere fino a 99 articoli. - La tabella “Complessi” descrive il progetto in termini complessivi (es. villaggio vacanze); un complesso può essere suddiviso in Entità, Spazi o Attività. Le Entità sono parti discrete come edifici, ponti, gallerie ecc. (es. ristorante nel villaggio vacanze). Forniscono le zone in cui si verificano diverse attività. Le Attività si svolgono all’interno del complesso o dell’entità (es. sala da pranzo/cucina/servizi igienici nel ristorante). Gli Spazi definiscono gli ambienti in cui vengono svolte le attività (es. servizio igienico racchiuso da elementi che ne delimitano area e volume nell’attività servizi). Gli Elementi sono i principali componenti che delimitano gli spazi (es. il servizio igienico è delimitato da elementi tecnici verticali e orizzontali – in generale sono scale, muri ecc.). I Sistemi sono l’insieme dei componenti che costituiscono un elemento o svolgono una certa funzione (es. valvole e condotti in un impianto tecnologico); sono sia le parti dei sistemi impiantistici sia i sistemi per la realizzazione di muri. I Prodotti sono l’ultima tabella e sono i singoli prodotti utilizzati per costruire un elemento (es. blocchi in calcestruzzo, cartongesso, isolante per realizzare una chiusura verticale); possono essere racchiusi in un unico sistema (sistema relativo alla parte edile). - Vantaggi: la codifica di ciascun oggetto permette di ricercare e filtrare per codice tutte le istanze a cui è stato attribuito, producendo in pochissimo tempo un elenco completo di tali oggetti; quando un prodotto raggiunge la fine della sua vita e deve essere sostituito, averlo classificato correttamente permette di identificare facilmente quali spazi sono influenzati da esso, in modo da capire aree interessate, soggetti e tempistiche relative al suo smaltimento o sostituzione (quest’ultimo vantaggio vale anche per la OmniClass perché dava le fasi); vantaggi semantici. 1 - È implementabile e flessibile per accogliere i futuri requisiti di classificazione. È in continuo aggiornamento da NBS.  Slide 16-19-20 DISARTICOLAZIONI Passaggi metodologici per disarticolare l’intervento edilizio progettato in singoli elementi di lavoro successivamente gestibili: analisi puntuale del progetto grafico (capire il progetto), disarticolare spazialmente l’intervento (parte più facile), individuare i subsistemi edilizi. SPAZIALE: ha l’obiettivo di individuare delle macroaree operative per dividere l’intervento, ad esempio per quote di riferimento (diversi piani, funzione spazi ecc. – es. scuola divisa in aule/corridoi/laboratori). TECNOLOGICA: ha l’obiettivo di individuare i subsistemi edilizi che dovranno essere realizzati in ogni singola area (tra quelle individuate nella spaziale). La UNI 8290 suddivide in 3 livelli: classi di unità tecnologiche, unità tecnologiche e classi di elementi tecnici. Le classi di unità tecnologiche sono struttura portante, chiusure, partizioni interne, partizioni esterne, impianti di fornitura servizi, impianti di sicurezza, attrezzatura interna e attrezzatura esterna. Le unità tecnologiche sono delle sottocategorie: la struttura portante si divide in struttura di fondazione (classi: dirette e indirette), di elevazione (classi: verticali, orizzontali e inclinate, spaziali) e di contenimento (verticali e orizzontali). Le chiusure si dividono in chiusure verticali (pareti perimetrali verticali e infissi esterni verticali), chiusure orizzontali inferiori (solai a terra, infissi orizzontali), chiusure superiori (solai su spazi aperti) e chiusure orizzontali su spazi esterni (coperture piane e inclinate, infissi esterni orizzontali). Le partizioni interne si dividono in partizioni interne verticali (pareti interne verticali, infissi interni verticali ed elementi di protezione), partizioni interne orizzontali (solai, soppalchi e infissi interni orizzontali) e partizioni interne inclinate (scale interne e rampe interne). Le partizioni esterne si dividono in partizioni esterne verticali (elementi di protezione e elementi di separazione), partizioni esterne orizzontali (balconi e logge, passerelle e ballatoi) e partizioni esterne inclinate (scale esterne e rampe esterne). Una classificazione ulteriore è costituita dai tipi di elementi tecnici.  Slide 55-56-59 Differenza tra UNI 8290, Uniclass e OmniClass: non si valutano complessi e entità, nella UNI 8290 si parte dalla struttura portante, il livello di dettaglio è più mirato ma non scende al livello di dettaglio delle Uniclass (non arriva alla vite, ma solo unità tecnologica e elemento tecnico, niente di più). ERGOTECNICA: per suddividere in stratigrafie, si numerano in base alla posa (prima ciò che si posa prima). Si ottiene un diagramma ad albero con una struttura gerarchica con tutte le opere presenti nel prezzario, l’intervento può essere disarticolato per classificare le informazioni del progetto.  Slide 61-66 LEZIONE 03 – 09/03/2021 BIM = Building Information Modeling (metodologia, insieme di tutti i processi collaborativi della creazione e utilizzo di un modello elettronico di un edificio - insieme delle fasi del progetto per realizzare il modello digitale). Oppure la M sta per Model (oggetto, la rappresentazione digitale -modello- delle caratteristiche fisiche e funzionali di un edificio, costituito da oggetti digitali a cui sono attribuite tutte le relative informazioni) o per Management (strumento di gestione e controllo dell’edificio, utilizzo del modello digitale per la condivisione delle informazioni tra tutti i soggetti coinvolti nell’intero ciclo di vita di un bene - strumento di gestione e di controllo dell’edificio). Deve funzionare da un unico contenitore nel quale tutti i soggetti possono attingere informazioni in modo univoco. Permette di gestire le informazioni. La prima fase è la pianificazione dell’intervento, poi c’è la progettazione (con diverse fasi, almeno 3: progetto di fattibilità tecnico economica, il progetto definitivo e il progetto esecutivo), poi la costruzione dell’opera (fabbricazione dei componenti, costruzione e logistica della costruzione -cantiere-) e infine la gestione (del cantiere durante la realizzazione dell’opera, è la fase più lunga, dopo la realizzazione è l’utilizzo dell’utente fino alla dismissione con demolizione o restauro o rinnovamento). 2 modellazione terreno (DTM) e parte energetica (GIS); Energos relativo alle parti energetiche, Space Planning alla pianificazione degli spazi. - EDIFICIUS: Primus riguarda i computi, Edilus Certus e Termus per analisi energetiche, Impiantus per impianti; usBIM per gestione progetto. - TEKLA: più dettagliato per la struttura; permette di realizzare automaticamente le tavole di dettaglio; permette di dimensionare armature e ferri (gli altri software non possono); espansioni di Powerfab (fabbricazione componenti), Civil (parte civile - infrastrutture), Tedds (calcolo strutturale) ecc. - BENTLEY AECOSIM: più sviluppato per la parte di infrastruttura; gestisce architetture più complesse; permette di realizzare componenti per visualizzare soluzioni progettuali differenti direttamente all’interno del software (Computational design). - MAGICAD: utilizzabile in ambiente Revit o Autocad tramite plug-in, soprattutto per modellazione componenti meccaniche, elettriche e idrauliche (impianti); libreria molto ampia; localizzazione per diversi paesi (per le normative e per gli standard); moduli specifici per ventilazione, elettrico, ecc.; esporta anche formati in excel (.xls). 5 Software di coordinamento modelli (permettono di aggregare all’interno di un unico software dati provenienti da modelli differenti di differenti formati): Solibri e NavisWorks. - Solibri si usa per model checking (controllo della qualità del progetto con regole preimpostate o personalizzabili -BIM Validation- e controllo delle interferenze -Clash Detection-), controllo di conformità delle normative con regole personalizzabili (Code Checking), esportazione delle criticità rilevate e delle informazioni. - NavisWorks permette di coordinare dati e modelli BIM, controllare interferenze, pianificare tempi e costi, simulare e animare i modelli per confrontare costruzione virtuale con quella reale in cantiere. Software per l’analisi energetica (tengono presente le normative di riferimento per il calcolo termodinamico - i vari software possono essere usati per livelli di progettazione differenti): Autodesk Insight, DesignBuilder, IES e EdilClima. - Insight permette di personalizzare elementi e i sistemi molto limitatamente in fasi progettuali iniziali preliminari, ad esempio per scegliere se ruotare l’edificio. Ha come normativa di riferimento quella americana. - DesignBuilder permette di fare analisi da semplificate a dettagliate, anche in regime dinamico; gestione diagnosi e analisi economiche. - IES può essere usato per analisi da semplificate a dettagliate, anche dinamiche - EdilClima si usa soprattutto per analisi dettagliate e dinamiche Software per l’analisi strutturale (verifiche strutturali, verificano le sezioni degli oggetti di qualsiasi materiale e forme e dimensionano all’interno del software, seguono le normative di riferimento nazionali e internazionali): Midas, Autodesk Robot, SAP2000 e Bentley Staad. - Midas permette di eseguire verifiche di strutture in qualsiasi materiale, può dialogare con Tekla e Revit attraverso plug- in. - Robot ha anche aspetti relativi alla geotecnica (analisi del terreno), ha collegamenti diretti con Revit e Autocad. Permette un’integrazione con Dynamo. - Sap2000 permette di eseguire un’analisi FEM di qualsiasi sistema strutturale. Permette di eseguire un’analisi statica e dinamica. - Bentley ha le stesse caratteristiche dei precedenti, ha inclusi 90 codici di progettazione. Ha un applicativo (Staad Pro Connect Edition) che permette di convertire in modo diretto il modello BIM in modello analitico strutturale, con condivisione sincronizzata. AUTODESK REVIT Comprende disciplina architettonica, strutturale e impiantistica. RVT è il formato di un progetto, RFA di una famiglia, RTE di un template e RFT di un template di famiglia. Le famiglie possono essere di sistema (elementi di costruzione di base - muri, tetti, pavimenti), caricabili (vengono caricate in base alle esigenze, possono essere ospitate - porte, finestre) o locali/specifiche (personalizzate create ad hoc per il progetto). Un modello BIM è composto da oggetti collegati tra loro, le relazioni possono essere: oggetto – livello, oggetto – oggetto, oggetto – griglia. Esistono degli host, alcuni oggetti possono essere inseriti solo se ne è presente un altro (ad esempio una finestra può essere messa solo se c’è un muro, una lampada dev’essere messa per forza su una superficie o su un muro). LEZIONE 04 – 16/03/2021 (REVIT > modellazione architettonica 1) - Nuovo progetto > Modello architettonico Bisogna definire l’area di lavoro (prospetti > livelli – spazio altimetrico – se li voglio aumentare li copio e li rinomino). In pianta: Muro > Muro architettonico (non ha le caratteristiche portanti se viene esportato su un software di calcolo strutturale; muro da superficie si applica alla superficie di una massa; scanalature o estrusioni). Bisogna dargli dei vincoli, prima ancora di disegnare il muro: livello a cui è collegato, offset, linea di ubicazione del muro (piano/linea rispetto al quale il muro viene realizzato). Linea di ubicazione: finitura interna (per ristrutturazione, in cui bisogna inserire ad esempio un cappotto in facciata, così 6 aggiungendo degli strati la linea interna non cambia), finitura esterna (ad esempio quando si ha il restauro di una facciata storica in cui si vuole mettere un cappotto interno). La doppia freccia indica l’orientamento del muro, indica l’esterno dell’edificio (utile per i calcoli di analisi energetica). - Muro > proprietà del tipo > funzione esterno/interno; retino e colore a dettaglio basso per fare in modo automatico la disarticolazione tecnologica; proprietà analitiche sulla parte energetica; commenti e parametri generici. - Muro, nelle proprietà a sinistra: flag per farlo diventare strutturale (che fa accedere ad ulteriori proprietà); fase di creazione e di demolizione (posso creare diverse fasi così da poterle mantenere separate). Le fasi si gestiscono dalla scheda “gestisci”, si possono modificare e permette di modificare l’aspetto grafico (colori degli oggetti in base alle fasi). Ad esempio, seleziono i muri esterni > modifica tipo > retino: riempimento solido > colore retino: es. rosso (così identifica tutto l’involucro esterno in rosso quando il livello di dettaglio è basso). Posso fare la stessa cosa con i muri interni in verde. Nei “commenti sul tipo” posso denominarle, ad esempio CV01, PV01 ecc. - Annota > Assegna etichette per categoria. Probabilmente devo caricare la famiglia delle etichette; se con l’etichetta esce un punto di domanda, faccio “modifica famiglia”, nelle proprietà a sinistra seleziono “modifica testo etichetta” e scelgo il parametro da prendere (commenti sul tipo, contrassegno ecc.). Oppure vedo che prende il contrassegno, quindi cambio il mio commento del muro sul contrassegno anziché sul commento. Assegno etichette a tutti. Duplico la vista con dettagli della pianta e quella la rinomino disarticolazione tecnologica. Nella pianta normale tolgo le etichette, metto il dettaglio alto. Controllo la giunzione tra le pareti, nella modifica tipo della partizione modifico la funzione degli strati in modo da modificarne la giunzione (sposto all’esterno o all’interno del nucleo). Pavimento: architettonico (non ha proprietà di modellazione analitica – come per le pareti), strutturale. Scelgo il livello. Differenza tra pavimento e tetto: pavimento viene inserito in intradosso (si sviluppa verso il basso rispetto al livello), il tetto in estradosso (verso l’alto). Posso selezionare tutto, incolla > allineato ai livelli selezionati > seleziono i livelli e aggiunge i diversi piani (devo verificare che tutti i livelli siano alti uguali, altrimenti devo sistemare i vincoli e far arrivare all’altezza giusta). Tetto: da perimetro (seleziono il perimetro dell’edificio), da estrusione, da superficie (applicazione su una massa, che può anche essere irregolare), intradosso, fascia (chiude lateralmente il tetto), grondaia. Seleziono il livello di partenza e poi il contorno del tetto (da perimetro), blocco tutti i lucchetti. Posso dargli un’inclinazione, anche 4 falde con inclinazioni diverse. Se rimane vuoto tra muro e tetto, seleziono il muro e associo la parte superiore al tetto (così se modifico l’inclinazione, si modificano anche i muri di conseguenza). Controsoffitti: nella pianta dei controsoffitti si guarda dal basso verso l’alto (mentre nei pavimenti guardo dall’alto verso il basso). Controsoffitto composto (posso modificarne la stratigrafia), di base (non può essere stratificato). - Architettura > Locale (all’esterno -locale non racchiuso, non ha area o volume- o all’interno -vede automaticamente partizioni verticali-) (nei controsoffitti posso togliere il flag su “delimita locali” e non conterà più nel conteggio del volume). - Porte e finestre: scelgo l’altezza soglia (altezza davanzale) e estremità (in alto) – sono legati tra loro. Devo inserirli in un elemento ospitante (un muro o un tetto -lucernario-). Le frecce di inversione devono essere verso l’esterno. Sui parametri del tipo scelgo i materiali, le proprietà analitiche (termiche e di trasmissione della luce per le finestre), commenti/descrizioni/codici. LEZIONE 05 – 18/03/2021 (REVIT > modellazione architettonica 2) Quando si inserisce un locale, dalle proprietà è possibile modificare il nome, il reparto, il tipo di finitura della base, del controsoffitto, del muro e del pavimento; non è più possibile modificare la fase una volta che è stato inserito (prende la fase del piano in cui è inserito). Automaticamente Revit imposta uno schema colori sulla numerazione; si può modificare per destinazione d’uso, 7 Si possono modificare le connessioni tra pilastri e travi. Se modifico la trave in 300x600mm in calcestruzzo: si giunta in maniera perfetta con i pilastri (in c.a.) perché si fondono direttamente. Modificando il disassamento, si genera un pezzo di trave in più rispetto a prima (cambia il volume). Se è a filo non compenetra ma si appoggia perfettamente alla faccia – riduce gli errori di computazione. Con tasto destro posso fare “impedisci giunto” e la trave può compenetrare nel pilastro. Modifica tipo: modifico le dimensioni. - Struttura > Pavimento: strutturale > lo disegno collegato alla griglia > termina. In 3D vedo contemporaneamente analitico e strutturale; se voglio vedere solo analitico, vado nel 3D “Modello analitico”. Nel 3D normale, posso andare in “sostituzioni visibilità/grafica” (a sinistra) > categorie del modello analitico > tolgo il flag da “mostra categorie…” > ok. Spostando la griglia, si sposta in automatico tutto (pilastri, travi e pavimento collegato alla griglia). Scava automaticamente il pilastro e la trave così da non conteggiare doppio. Modifica tipo: modifico la struttura (stratigrafia), il retino a dettaglio basso, la funzione (interno/esterno) e le proprietà analitiche (scambio termico ed energetico). - Struttura > Muro: strutturale > seleziono altezza/profondità > disegno. Si va a inserire all’interno del pilastro se lo inserisco al centro del pilastro. Dalle proprietà posso modificare l’utilizzo strutturale. Modifica tipo: modifico le dimensioni. Altri elementi sono le travi reticolari, i controventi o i sistemi di travi (tutto in acciaio). Trave reticolare: si può inserire una capriata o una trave composta da più elementi in acciaio. Scelgo il piano di posizionamento e disegno. Sono famiglie caricabili che contengono al loro interno altre famiglie caricabili. È come se fosse una facciata continua, si possono inserire finestre e porte. Controvento: per stabilità sul regime sismico. Si decide la tipologia e si posiziona sviluppandolo su due piani (in diagonale, dal 3D). Sistema di travi: per realizzare un sistema di travature, ad esempio, di un tetto o di una mansarda (tanti travetti con lo stesso interasse). Scelgo il tipo di trave; nella modifica del tipo non posso modificare nulla. Posso sceglierne un numero predefinito, quindi do io il numero di righe. Posso modificare la spaziatura fissa tra una trave e l’altra. Posso anche metterle inclinate: devo definire un piano di lavoro inclinato e poi associarcelo. - Struttura > Plinto/Cordolo/Muro/Platea Plinto: va posizionato tendenzialmente sotto i pilastri (seleziono i pilastri e faccio ok), o in corrispondenza della griglia o a caso. Modifica tipo: dimensioni, materiale strutturale. Cordoli: come travi di fondazione ma solo sotto i muri strutturali (seleziono il muro). Platea: si realizza come un pavimento. In pianta si vede il simbolo dell’orditura (anche per il pavimento) – posso modificarla (modifica contorno > l’orditura è rappresentata dalla doppia linea di fianco alla linea principale > in alto c’è direzione orditura e scelgo un muro con la direzione dell’orditura che gli voglio dare). - Struttura > Armatura/Area/Percorso/ Armatura: ok > seleziono l’elemento. Devo prima caricare la famiglia (Inserisci famiglia > forme di armatura strutturale). Compaiono le armature inserite nel progetto e seleziono quella che mi serve (in base alla vista si possono inserire elementi diversi). - Analizza > apro il modello analitico: Vincoli esterni > definisco se incastro/cerniera/carrello/definito dall’utente. Carichi (concentrato/lineare/area), definisco forze e momenti dalle proprietà. Condizioni di carico (neve, vento, accidentali, permanenti ecc.) per poi realizzare le combinazioni di carico; impostazioni modello analitico e impostazioni vincoli esterni. Revit non permette di realizzare un’analisi strutturale, si può solo visualizzare una gestione dei risultati. Modello architettonico e modello strutturale devono essere collegati, così che più persone possano lavorarci. - Inserisci > Collega Revit > scelgo il file dell’architettonico > posizionamento: da origine interna a origine interna > apri. Importando un CAD questo non subisce modifiche se esso viene modificato; collegandolo invece si aggiorna automaticamente (se viene modificato il CAD, si modifica anche in Revit). 10 - seleziono il modello collegato > Sostituzioni di visibilità grafica > Collegamenti Revit > Da vista collegata > 3D > ok > ok. Se non vedo tutto controllo anche le fasi. - Modifica tipo > attivo “delimita il locale” > tipo di riferimento: sovrapposizione/associazione (per modello impiantistico). - Vista > Viste di pianta > pianta del pavimento (guarda verso il basso), pianta del controsoffitto (verso l’alto), pianta strutturale (modifica tipo > posso modificare se verso l’alto o verso il basso). Traccio una sezione, vado nella vista, seleziono la trave > Armatura > ok > seleziono un’armatura (che prima ho caricato nel progetto) > con barra spaziatrice cambia posizione dei ganci delle staffe > esci. Nascondendo la trave, posso selezionare la staffa e modificarne il percorso e il layout: singola, numero predefinito, spaziatura massima, numero con spaziatura e spaziatura minima di sgombro. Quindi ne modifico la quantità e la spaziatura. Allineo la griglia tra strutturale e architettonico (sposto la griglia al centro del muro e lucchetto). LEZIONE 07 – 25/03/2021 (REVIT > Modellazione impiantistica) - Nuovo progetto > Modello di costruzione (per coordinamento e modellazione di cantiere), meccanico, di sistemi (racchiude le impostazioni generali degli altri 3), elettrico ed idraulico. Modello meccanico - Inserisci > Collega Revit > modello strutturale (che comprende l’architettonico) > posizionamento: da origine interna a origine interna > apri > chiudi. - Salvo e chiudo - Apro il modello strutturale > seleziono il modello architettonico > modifica tipo > tipo di riferimento: associazione (così si vede a cascata nel modello impiantistico – perché inglobato in un collegamento) > ok. - Salvo e chiudo - Riapro il meccanico e compare anche l’architettonico. - Sostituzioni visibilità/grafica > Collegamenti Revit > Impostazioni di visualizzazione > Fondamentali > da vista collegata > vista 3D > ok. - Disciplina > Coordinamento (cambia la visualizzazione, se lascio meccanico vedo in grigio il modello collegato). - A sinistra: viste > Meccanica > Piante dei controsoffitti > 1 – Soffitto – Mecc. - Sistemi > Condotto > posso modificare livello di riferimento, dimensioni, inclinazione… > tipo di sistema: aria di mandata/di ritorno/di scarico (non si possono eliminare ma solo modificare da modifica tipo). - A sinistra: Famiglie > Sistema di condotti > Sistema di condotti > aria di mandata/di ritorno/di scarico > modifica tipo > posso modificare il colore da “sostituzioni grafiche”, il materiale, i calcoli, la simbologia. - Nelle proprietà del condotto posso modificare i parametri del flusso, isolamento (all’interno o all’esterno del condotto) e il rivestimento. Disegno i condotti, fa di default i raccordi perché nelle proprietà del tipo ci sono le Preferenze di instradamento (come devono giuntarsi i tratti di condotti – se modifico non cambia quelli già tracciati ma solo quelli futuri, si possono evitare i gomiti, definire il raggio di raccordo). Successivamente posso modificare solo il nome del sistema. - Sistemi > Bocchettone > modifico la quota altimetrica (es. 2700mm dal livello 1) > li posiziono. Seleziono tutti i bocchettoni > crea sistemi: condotto > ok. - Genera layout > con le frecce in azzurro posso scegliere la tipologia di collegamento che preferisco > impostazioni > tipo di condotto: rettangolare > offset: 3200 (dev’essere maggiore dei bocchettoni). Stessa cosa per i rami (ovale). Posso creare un abaco dei condotti. Campi: altezza, larghezza, lunghezza, famiglia e tipo, nome sistema, classificazione sistema, tipo di isolamento, tipo di rivestimento. Ordinamento: classificazione sistema (con intestazione), nome sistema (con intestazione). Inserisco il calcolo totale sulla lunghezza. Posso fare abaco dei raccordi. Campi: classificazione sistema, nome sistema, famiglia e tipo. 11 Modello idraulico - A sinistra: viste > Idraulica > idraulico > piante dei pavimenti > 1 – idraulica. - Sistemi > Tubazioni (proprietà simili per aria e acqua) > verifico le preferenze di instradamento > verifico il tipo di sistema: es. acqua calda sanitaria > quota altimetrica centrale: es. -100 > disegno (se non si vedono devo modificare l’intervallo di visualizzazione) > posso modificare il diametro (in alto, in verde) e si modifica il raccordo. Posso dare un’inclinazione (es. 4% > termina). - Sistemi > Apparecchio idraulico > (Si > Idraulico > MEP > WC, doccia) posiziono il WC e la doccia. La differenza tra i MEP e gli Architettonici è che i MEP hanno i connettori per creare le reti di tubazione (i MEP si trovano nelle librerie 2019/2020). Seleziono tutti gli apparecchi (WC e docce) > Tubazioni (sotto “crea sistemi”) > tipo sistema: acqua fredda sanitaria > ok. - Genera Layout (scelgo con frecce) > imposto la tipologia di tubazione e l’offset (es. -100) > termina (inclinazione 0 perché è adduzione). Seleziono tutti > Tubazioni > Acque reflue > genera layout > offset: -150 (sia per principale che per secondari) > ok > inclinazione 1 o 2% (dopo devo ricontrollare tutti i collegamenti perché vanno sistemati manualmente). - Analizza > Crea modello energetico. Modello elettrico - Nuovo progetto > Modello elettrico > Inserisci > Collega Revit > file strutturale (da origine a origine). - A sinistra: Viste > Elettrico > Illuminazione > Piante dei controsoffitti > 1 – Soffitto – Elett. - Sistemi > Passerelle > definisco livello, quote, non hanno un sistema di appartenenza ma circuiti > modifica tipo: preferenze di instradamento. Posso cambiare la larghezza (si modificano i raccordi). - Sostituzioni visibilità/grafica > attivo “Passerelle” e “Raccordi passerella” > ok. Allo stesso modo i tubi protettivi (quota altimetrica -100) – non rientra nel browser di sistema. - Sistemi > Dispositivi di illuminazione > lo inserisco > Posiziona su superficie verticale (sono elementi ospitati quindi dev’esserci una superficie a cui assegnarle – sono lampade da muro). Hanno connettore elettrico. - Circuiti elettrici > collegamento ad arco/a smusso – identifica il cablaggio tra le lampade. - Sistemi > Attrezzatura elettrica > posiziono un pannello di comandi (dello stesso voltaggio delle lampade altrimenti non si aggancia) > offset di 1200 su superficie verticale > si può collegare con più elementi (corrugati, centrale di alimentazione ecc.) > seleziono il circuito > Seleziona quadro > seleziono il quadro (lo fa fare solo sé stesso voltaggio). Poi ci sono ulteriori dispositivi come antifurti, sicurezza ecc. Coordinamento tra modelli e workset - Apri > modello strutturale. - Collabora > copia/controlla (permette di selezionare degli oggetti e verificare se un altro soggetto ha modificato degli elementi che stai copia-controllando). - Collabora > Workset > ok > Nuovo > inserisco i nomi > ok > no. - Salva con nome > progetto > opzioni > assegna come modello centrale dopo il salvataggio (dev’essere flaggato) > ok > salva. - Apri > seleziono il file centrale > in basso c’è “stacca dal centrale” (non lo flaggo) e “crea nuovo locale” (lo flaggo), mi crea un file locale con il mio profilo. Se faccio una modifica, poi Collabora > Sincronizza con centrale (se non lo faccio, le modifiche si salvano nel file locale ma non nel centrale) > Impostazioni > salva file locale prima e dopo la sincronizzazione con centrale > ok > mantieni. LEZIONE 08 – 30/03/2021 La M di BIM può stare per Model (rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di un edificio con relazioni parametriche tra gli oggetti informativi), Modelling (processi collaborativi riguardanti la creazione e gestione di un modello digitale dell’edificio) o Management (scambio e condivisione delle informazioni tra tutti i soggetti coinvolti attraverso il modello digitale, durante il ciclo di vita). E’ un insieme di project management, digitalizzazione, information management. 12 Flusso di lavoro di un caso specifico: analisi dettagliata del progetto esecutivo; suddivisione del progetto in modelli e discipline; modelli sono stati divisi per fase (stato di fatto e di progetto); definita una WBS per modelli, discipline e fasi; creazione dei modelli sulle discipline individuate; creazione matrice interferenze; attraverso NavisWorks sono stati definiti i test; ottenuto un report di interferenze che segnava i punti di scontro delle discipline individuate. Matrice delle interferenze: su ascisse e ordinate ci sono tutte le discipline individuate; si dettaglia maggiormente per renderla più comprensibile e più gestibile. Programmi per clash detection: Revit, NavisWorks (comunica molto bene con Revit perché stessa azienda), Solibri, Model Checker, Tekla BIMsight, Vico Office Constructability Manager. NavisWorks è diviso in Manage (simulazione, progettazione e rilevamento interferenze – usiamo solo questo) e Simulate (simulazione dei progetti e project review). NAVISWORKS: - Apro NavisWorks > Inizio > Aggiungi > seleziono il modello rvt (es. architettonico + meccanico + strutturale). Devo assicurarmi che su Revit tutti gli elementi siano accesi, perché NavisWorks legge solo quello che in Revit è acceso. Posso nascondere oggetti come la copertura per vedere ad esempio all’interno dell’edificio (“scopri tutti” e torna normale). Fermo immagine: ci sono le modalità di visualizzazione (wireframe, linea nascosta ecc. – il migliore è “ombreggiato”). - Inizio > Struttura di selezione > a sinistra posso selezionare un modello (architettonico, strutturale ecc.) e con “nascondi” nascondo direttamente tutto il modello. Per creare gruppo di ricerca: - Inizio > Trova elementi > seleziono modello e compilo le celle. Ad esempio, per trovare i muri, categoria: entità, proprietà: categoria, condizione: =, valore: muri. > Cerca: al di sotto dei percorsi selezionati > Trova tutti > ha selezionato tutti gli oggetti del modello e nella struttura di selezione (a sinistra) ha selezionato tutti i muri. > A destra della struttura di selezione, sotto “Gruppi” seleziono il simbolo del binocolo > Rinomino es. “Arch. Muri” > selezionandolo poi mi seleziona tutti i muri che ho deciso prima. Posso rifare la stessa cosa nel modello meccanico e in valore metto “Condotti”, creo il gruppo di ricerca associato. (Attenzione: i raccordi dei condotti non sono inclusi nei condotti, devo includere entrambe le famiglie). Sotto “Gruppi” posso creare delle cartelle, ad esempio, per modelli (arc, mec ecc.). Inizio > Clash Detective > Aggiungi test > rinomino “arc vs mec” > Selezione A: seleziono il gruppo creato prima > Selezione B: seleziono l’altro gruppo con cui voglio far scontrare (posso metterne anche più di uno) > tipo: per intersezione > Esegui test. Guardo quante interferenze sono state rilevate, in “Risultati” me le fa vedere tutte. Se ho scontrato più gruppi, quando controllo le interferenze posso raggrupparle per rendere più chiaro e ordinato: seleziono uno/due gruppi e poi a destra anziché “normale” metto “esclusivo”, così isola solo quelle interferenze. Le seleziono tutte, tasto destro, creo un gruppo e le metto tutte insieme lì. Anche nella visualizzazione “normale” rimangono raggruppati. Su “Rapporto” > Scrivi rapporto > lo salva sul pc. Per correggere, devo correggere l’interferenza su Revit e poi ricaricare (o aggiornare – sotto Inizio>Aggiorna) su NavisWorks. NavisWorks indica l’ID degli elementi che collidono, su Revit in Gestisci c’è “Seleziona per ID”, inserisco il numero dell’elemento e me lo individua. Per verificare le interferenze direttamente da Revit: - Collabora > Controllo interferenze > Esegui controllo interferenze (posso farlo solo nel modello aperto o in quello collegato, non posso creare sottogruppi come su NavisWorks, anche qui riporta l’ID o posso fare “mostra” e lo fa vedere direttamente, posso esportare e crea il rapporto come prima). Selezionando un oggetto posso controllarne l’ID per andare a vedere se ha problemi di interferenza all’interno del report. 15 LEZIONE 10 - 13/04/2021 (Dynamo) Dynamo non esiste solo per Revit ma anche per altri software (Sandbox, Civil 3D…). È già dentro Revit, non va scaricato. Per programmare su Dynamo non bisogna scrivere codici ma istruzioni grafiche (boxes and arrows, quindi scatole collegate da frecce -nodi-). È come un puzzle, i nodi si combinano uno con l’altro in un certo modo. - Revit > Gestisci > a destra, Dynamo (dev’esserci un file aperto su Revit, va bene anche se è vuoto) > Nuovo script (ATTENZIONE: chiudendo Revit si chiude anche Dynamo, e viceversa). Nell’interfaccia di Dynamo, gli strumenti di navigazione sono in alto a destra, mentre a sinistra ci sono le librerie di nodi e la modalità di esecuzione. Per fare un’estrusione: - tasto destro sul bianco (canvas) > Estrusione > scelgo un nodo > titolo del nodo (es. Curve Extrude) > a sinistra ci sono gli input (quale curva da estrudere e la distanza). Dynamo si legge da sinistra verso destra, quindi a sinistra devo creare un altro nodo in cui creo la curva (doppio clic sul canvas), posso inserire un input semplice “Code block”. Per collegare due nodi, clicco sull’output di uno e sull’input dell’altro. Nodo grigio scuro: sta lavorando. Titolo grigio chiaro: sta ancora aspettando degli input. Nodo rosso: c’è un errore (spesso nell’input). Nodo giallo: warning, c’è qualcosa che non va (anche tutti i nodi che derivano da questo diventano gialli), per trovare l’errore devo salire a monte. Nodo trasparente: è stato congelato (gli viene intorno un tratteggio). Si applica cliccando con il tasto destro sul nodo. Quest’azione si propaga sui nodi a destra, non agiscono più. Nodo azzurro: è selezionato (anche la geometria collegata diventa azzurra). Creo un nuovo nodo “cerchio” e lo collego; il nodo diventa giallo perché non capisce l’input (non capisce la parola, devo proprio creare la curva); creo un nodo di un cerchio (circle by center point); collegandolo funziona. Volendo posso anche scrivere i nodi in Python. È open source, nelle librerie si trovano dei nodi già scritti e si possono aggiungere delle librerie scritte da altri utenti. Benefici: sviluppo continuo, supporto costante (forum), workflow concreti (reali problemi dell’industria perché sviluppati da persone normali). Ha però anche dei rischi. Per scollegare due nodi: clicco sull’input da staccare e poi in un punto qualunque. Double = numero con la virgola. Attenzione alle unità di misura. Un nodo può essere più input per più nodi ma per ogni nodo ci può essere un solo input (accetta una sola linea). Perché si usa? - Per fare operazioni di precisione (tecnicamente possibili manualmente ma impossibili da chiedere perché con un tasso di precisione troppo alto). - Per fare azioni ripetitive automaticamente in minor tempo. - Per eseguire operazioni che Revit non consente di fare ma che tecnicamente si possono fare (se lo studio di fattibilità dice che si può fare con Dynamo). Per lo studio di fattibilità si utilizza API (si legge in inglese – Application Programming Interface), è da scaricare. Definisce le chiamate e/o richieste che è possibile fare, come farle, il formato in cui i dati devono essere scambiati, le convenzioni da utilizzare ecc. Definisce anche eventuali modalità per consentire all’utente di estendere le funzionalità in diversi modi e a diversi livelli. Serve perché ci sono dei comandi che Revit può fare ma che non hanno uno specifico bottone. 16 1. Nome 2. Corpo 3. Porte (in/out) 5. Default Revit non può mandare le geometrie a 0, altrimenti non sarebbe costruibile (con Rhyno invece si potrebbe). Per spegnere l’anteprima: tasto destro sul nodo e tolgo “preview” (ad esempio quando ci sono tante geometrie e non ne voglio vedere qualcuna). Nodo deprecato = nodo sviluppato dalla community, poi segnalato a causa di un problema in esso (bisogna sostituirlo). Posso creare un number slider = un input variabile più comodo (si può fare sia con numeri interi che con la virgola). Input multiplo = dà più valori, una lista di valori. Lacing = una lista combinata con un’altra lista (primo con primo, secondo con secondo ecc.). Tasto destro sul nodo > Shortest (lascia perdere quelli extra se non sono lunghe uguali), Longest (associa quelli extra all’ultimo valore valido), Cross-product (dà tutte le combinazioni possibili, la lista è organizzata in sottoliste). LEZIONE 11 - 15/04/2021 – Dynamo LEZIONE 12 - 20/04/2021 – Prof. Di Giuda Questo incremento dell’agricoltura (di 16 volte) è stato permesso dalla meccanizzazione, dagli OGM, 17 Importante: - Prima apro il software e poi il file, non apro direttamente il file dai documenti. - Non esiste il salvataggio automatico, e non esiste l’avviso quando chiudi - Ctrl+z non esiste (forse) - Ctrl+c/v disponibile Comandi base: - Ctrl+click: crea un punto - Ctrl+alt+click: chiude polilinea La licenza gratuita dura 14 giorni! Height layers: superfici di calpestio e pianerottoli scale (in alto: draw, e poi faccio i click). Su “layers” vedo quanti ne ho realizzati. Si può mettere come sfondo il dwg della pianta del nostro edificio così che possiamo ricalcare gli spazi. > Slide: passaggi Si potrebbe estrarre il video direttamente dal software ma si impalla, è meglio registrare lo schermo. Action timer: simula il comportamento a panico (si può impostare dopo quanto tempo scatta l’allarme, blocca l’ingresso di nuovi utenti, si imposta il tempo di risposta degli utenti -si mette su 0-, si crea un activity route di emergenza). Su Wizard si crea una situazione (repliche: circa 3). Su Output si visualizzano le density (per ogni punto dà il picco massimo) e frequency maps (numero di persone che sono passate in un punto). Non è vero che più va veloce la gente più si fa veloce a farli uscire, perché si ammassano e vanno più piano, oltre a diventare pericoloso. Normative densità persone/mq: - Aree o edifici in cui le alte densità si limitano a un breve periodo e ci sono adeguate misure di gestione della folla: accettate densità inferiori a 2 persone/mq, meglio evitare tra 2 e 4, pericolose superiori di 4 persone/mq. - Edifici o infrastrutture (es. stazioni) in cui passano molte persone durante tutto il giorno: ideale minore di 1, accettabili tra 1 e 2, meglio evitare più alta di 1 per più di tre volte in un’ora, vietati sopra 2,5. LEZIONE 14 - 06/05/2021 – Model checking La gestione informativa è importante perché permette di avere un processo di costruzione che garantisca efficienza, soddisfacimento del cliente, rispetto dei tempi e dei costi; permette un miglior coordinamento e una migliore comunicazione tra i soggetti che partecipano al processo di costruzione (caratterizzato da molte persone che si occupano di aspetti differenti); garantisce migliore qualità delle informazioni prodotte, incentivo alla collaborazione, informazioni costantemente controllate, si rispettano i tempi di consegna, tracciamento delle informazioni, riduzione degli sprechi. La domanda (il committente) sta al centro nel progetto, da lì si definiscono le esigenze di informazioni, gli standard, i requisiti e le modalità per creare le informazione, i protocolli informativi e le modalità di scambio dell’informazione (come devono avvenire gli scambi ecc.): questo garantisce una corretta gestione delle informazioni perché si ha chiaro cosa si vuole ottenere. A questo riguardo è importante la Serie ISO 19650. Richiesta delle informazioni a partire dalla committenza > produzione delle informazioni > consegna e verifica delle informazioni. Se i risultati non soddisfano, si torna al mittente e si sistema (ad esempio con le clash detection). 20 Tipologie di verifica, dipendono dallo scopo e dall’obiettivo che si prefissa (ci sono tre software principali per il BIM Model Checking): geometrie, coerenza delle informazioni prodotte, convenzioni di denominazione e requisiti normativi. - Geometrie: clash detection (controllo interferenze), verifica duplicati, presenza/assenza di elementi. - Coerenza delle informazioni: presenza/assenza di parametri (soprattutto quelli determinati dalla committenza che non sono direttamente gestiti dal software), presenza/assenza di valori, correttezza del valore. - Convenzione di denominazione: si possono controllare le spaziature (presenza/assenza di spazi), formattazione del testo, standard di progetto (presenza di parametri specifici che devono essere utilizzati da tutti quelli coinvolti nel progetto). - Requisiti normativi: norme tecniche edilizie (es. altezze minime locali, dimensioni accessibilità, larghezze porte, scale ecc.), criteri di progettazione (es. dimensioni finestre specifiche), richieste specifiche. I software per fare queste verifiche sono Autodesk NavisWorks Manage, Solibri Model Checker e Autodesk Model Checker Configurator (un plugin di Revit). Per filtrare, si utilizzano le condizioni = < > ≠, AND OR Include Exclude. La Serie ISO 19650 definisce i protocolli e gli standard per definire le informazioni in maniera efficiente in un processo BIM; la ISO 12911 indica le linee guida per personalizzare gli standard (definizione personalizzata dei requisiti informativi e delle esigenze, definizione dei protocolli di produzione e verifica delle informazioni, quantità e qualità delle informazioni necessarie, efficiente condivisione delle informazioni tra le parti).  Vedi esempi di utilizzo nelle Slide LEZIONE 15 - 18/05/2021 – Normativa internazionale e nazionale per la digitalizzazione del settore delle costruzioni (1) Enti normatori e di standardizzazione: - UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione): organizzazione privata senza scopo di lucro, incaricata dello sviluppo, pubblicazione e promozione di normative tecniche in diversi settori (tranne il campo elettrico-elettrotecnico) al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema socioeconomico. Rappresenta l’Italia negli enti normatori CEN e ISO. - CEN (European Committee for Standardization): comitato europeo di normazione. Ha lo scopo di produrre, pubblicare e promuovere la normativa tecnica a livello europeo, facilitare gli scambi tra paesi membri di beni e servizi armonizzando le normative tecniche nazionali. È riconosciuto da ISO come ente normatore regionale. - ISO (International Organization for Standardization): organizzazione internazionale per la normazione. Svolge funzioni consultive per l’ONU e l’UNESCO. Le norme UNI: Sono strumenti per aiutare l’innovazione, la competitività e migliorare la qualità di prodotti, servizi e processi; sono sviluppate da progettisti, esperti del settore e portatori di interesse, riuniti in comitati tecnici, compresi utilizzatori finali del bene o servizio o processo oggetto della norma. Sono sottoposte a un esame pubblico prima di essere definitivamente approvate e pubblicate. Il risultato finale rappresenta lo stato dell’arte di un prodotto, servizio, processo o professione. Non hanno valore di legge e il loro utilizzo è a carattere volontario, tuttavia acquisiscono natura vincolante quando vengono rese tali perché richiamate in una norma cogente, norme cogenti rimandano al contenuto di una norma tecnica in quanto stato dell’arte di una materia o quando le norme tecniche sono volontariamente adottate e richiamate in sede ispettiva. L’esplorazione delle norme ISO attraverso le risorse online può avvenire tramite TC (technical committees – commissioni responsabili di uno specifico tema e coinvolgono tutte le parti interessate) o ICS (international classification for standards 21 – classificazione gerarchica in 3 livelli per standard internazionali, regionali e nazionali). Ogni norma ISO deve seguire un certo processo prima di arrivare alla pubblicazione: ogni elaborato all’inizio è assegnato a un percorso di sviluppo degli standard, e questo percorso determina la durata del progetto (18, 24 o 36 mesi) mentre passa attraverso le varie fasi fino alla pubblicazione. Qualunque sia il percorso scelto, il processo di sviluppo delle norme ISO segue passaggi definiti, non sempre obbligatori; ognuna di queste fasi prevede una serie di risorse da adottare per far avanzare l’elaborazione. Spesso molte norme vengono raggruppate in serie “family” se un tema ampio richiede molteplici contributi. All’inizio della norma, l’ente organizzativo identifica un link ad un testo che esplicita chiaramente che le norme ISO siano da adottare volontariamente e che bisogna sempre rispettare le leggi nazionali; inoltre, illustra una serie di espressioni e la loro definizione utili ai lettori per comprendere a pieno il contenuto delle norme pubblicate. Serie ISO 9000 (Sistemi di gestione per la qualità) Le norme della Serie ISO 9000 trattano il tema dell’adozione e mantenimento di un sistema di gestione qualità all’interno di un’organizzazione finalizzato ad orientare i processi aziendali e migliorare l’efficienza e la capacità dell’organizzazione nella realizzazione di prodotto, o erogazione di servizio, a beneficio del cliente finale. Comprende al suo interno la ISO 9000 (Fondamenti e terminologia – Sistemi di gestione per la qualità), la ISO 9001 (Requisiti – Sistemi di gestione per la qualità) e la ISO 9004 (L’approccio per la gestione per la qualità – Gestire un’organizzazione per il successo durevole). Prima ne facevano parte anche la ISO 9002 e 9003 ma sono state ritirate nel 2003 e inglobate nella ISO 9001. È stata stesa nel 1987, come prima norma militare. ISO 9000 – Definizioni: - Qualità: capacità di un insieme di caratteristiche inerenti a un prodotto, sistema, o processo di ottemperare a requisiti di clienti e di altre parti interessate. Indica quindi il rapporto tra l’attesa e la realizzazione, più la realizzazione si sovrappone all’attesa (aspettativa del cliente) più un prodotto viene definito di qualità; ha un significato diverso per cliente (design, affidabilità, valore…) e organizzazione (costi di produzione, di controllo…). - Realizzazione del sistema di gestione della qualità: processo di creazione, documentazione, implementazione, mantenimento e miglioramento continuo di un sistema di gestione della qualità. - Processo: insieme di attività correlate o interagenti che utilizzano input per fornire un risultato desiderato (output). - Rischio: effetto di un’incertezza. - Leadership: persona o organo collegiale con funzione e attività di guida. Nella norma indica la figura e il ruolo dell’Alta Direzione (Top Management). - Policy: intenzioni e direzione adottate da un’organizzazione e formalmente espressa dal suo top management. ISO 9001 – Requisiti: L’obiettivo della norma è quello di stabilire dei requisiti per l’adozione di un Sistema per la gestione della qualità (SGQ) in un’organizzazione. I sistemi per la gestione della qualità sono adottabili in ogni tipo di organizzazione e i requisiti sono applicabili a molteplici tipi di processi. L’adozione del SGQ per un’organizzazione è una decisione strategica che può aiutare a migliorare le prestazioni complessive. La Filosofia della qualità (Quality Assurance) si basa sulla soddisfazione del cliente (dimostrare la capacità dell’organizzazione di fornire prodotti e servizi soddisfacendo i requisiti del cliente) e sulla soddisfazione dei requisiti aziendali (coinvolgimento e motivazione di tutte le funzioni di un’organizzazione al fine di abbattere costi e sprechi, migliorando il sistema in modo continuo). I principi di gestione per la qualità sono la focalizzazione sul cliente, l’approccio per processi, la gestione delle relazioni, la partecipazione attiva delle persone, la leadership, il processo decisionale basato sulle evidenze e il miglioramento continuo. 22 ISO 55000:2014 – Panoramica, principi e terminologia generale: Comprende: - scopo: fornire una panoramica sulla gestione dei patrimoni, i suoi principi e la sua terminologia, insieme ai benefici attesi con l’adozione della gestione; non fornire indicazioni tecniche, finanziarie o amministrative per la gestione di tipologie specifiche di beni; esser utilizzata per tutti i tipi di beni e da tutte le tipologie e dimensioni aziendali; esser predisposta in particolare per la gestione di beni materiali/fisici, ma può anche esser utilizzata per altre tipologie. - gestione dei patrimoni: gli aspetti principali che influenzano il tipo di beni di cui un'organizzazione ha bisogno per raggiungere i suoi obiettivi, e come questi beni vengono gestiti, sono la natura e lo scopo dell’organizzazione, il contesto operativo dell’organizzazione, i vincoli finanziari e i requisiti normativi dell’organizzazione e i bisogni e le aspettative dell’organizzazione e dei suoi portatori di interesse. La gestione patrimoniale traduce gli obiettivi dell’organizzazione in decisioni, piani e attività relative ai beni, utilizzando un approccio basato sul rischio. La gestione dei patrimoni permette ad un’organizzazione di realizzare valore dai beni nel conseguimento dei suoi obiettivi. Cosa costituisca valore dipenderà da questi obiettivi, dalla natura e scopo dell’organizzazione e dai bisogni e aspettative dei suoi stakeholder. La gestione patrimoniale sostiene la realizzazione del valore e allo stesso tempo bilancia i costi finanziari, ambientali e sociali, il rischio, la qualità del servizio e le prestazioni relative agli asset. I vantaggi che derivano dalla gestione patrimoniale possono includere il migliorare la capacità finanziaria, lo sviluppare decisioni consapevoli negli investimenti patrimoniale, la gestione del rischio, il migliorare i servizi e Ie consegne o i prodotti finali, il manifestare una responsabilità sociale, il manifestare ottemperanza e conformità alle norme, una migliore reputazione, l’incrementare la sostenibilità dell’organizzazione e l’incrementare efficienza ed efficacia. - termini e definizioni: un bene è un oggetto, una cosa o entità che ha potenziale o attuale valore per una o più organizzazioni. I beni possono essere gestiti come un gruppo, oltre che individualmente. Il valore potrà variare tra differenti organizzazioni e tra i loro stakeholders, e potrà essere concreto o immateriale, economico oppure no e cambiare nel tempo. Il ciclo vita di un bene è il periodo tra la creazione e la sua dismissione a fine vita, e può essere indipendente dalla responsabilità delle organizzazioni. - 2 allegati informativi. La gestione dei patrimoni si basa su una serie di fondamenti: - Valore: i beni esistono per procurare valore all’organizzazione e ai suoi portatori di interesse. - Allineamento: la gestione dei patrimoni traduce gli obiettivi dell’organizzazione in decisioni, piani e attività finanziare e tecniche. - Leadership: la Direzione e la cultura organizzativa sono determinanti per la realizzazione del valore. - Assurance: la gestione dei patrimoni fornisce la garanzia che i beni adempiano allo scopo definito. Serie ISO 21500 (Gestione di progetti, programmi e portfolio) Comprende la ISO 21502 (sostenere il completamento tempestivo e sistematico dei prodotti, delle consegne e dei cambiamenti portati da un progetto e il conseguimento dei benefici), la ISO 21503 (sostenere la costituzione e il monitoraggio delle componenti integrate di un programma e la realizzazione dei vantaggi), la ISO 21504 (gestione di un portfolio di progetti e programmi -PPP-, risponde alla necessità di un approccio coerente per gestire l'allineamento strategico di PPP e altri lavori correlati), la ISO 21505 (orientamento amministrativo per migliorare la responsabilità e la trasparenza, e per autorizzare, dirigere, potenziare, supervisionare e limitare la gestione di PPP), la ISO 21508 (gestione del metodo Earned Value (EVM) nella gestione di progetti e programmi), la ISO 21511 (struttura disarticolata delle attività -WBS- per la gestione di progetti e programmi) e la ISO/TR 21506 (il vocabolario definisce i termini utilizzati nella gestione di progetti, programmi e portfolio e nella loro amministrazione). Sebbene vi siano numerosi metodi per realizzare una gestione di progetti, programmi e portfolio, e la relativa amministrazione, l’utilizzo della serie ISO 21500 fornisce un approccio strutturato che potrebbe contribuire ad incrementare i benefici. La selezione di uno o più standard della serie ISO 21500 da applicare all’interno di una specifica organizzazione può dipendere da molteplici considerazioni (es. obiettivi strategici, ambiente progettuale, valori e cultura organizzativi, ecc.). Una volta determinato quali standard implementare (ISO 21502, ISO 21503 e ISO 21504), l'organizzazione deve fare riferimento alla norma di governance, ISO 21505, per permettere all'organizzazione di istituire la struttura dei processi, delle procedure e delle pratiche, consentendo l’amministrazione di progetti, programmi e portafogli come parte integrante dell’amministrazione generale dell'organizzazione. 25 ISO 21500:2020 – Contesto e concetti: Include: - scopo: descrive il contesto organizzativo e i concetti di base per intraprendere la gestione di PPP, fornisce un orientamento alle organizzazioni per l’adozione o il miglioramento della gestione di PPP utilizzando la serie di standard ISO 21500, può essere applicato alla maggior parte delle organizzazioni, comprese quelle pubbliche e private e non dipende dalle dimensioni e dal tipo di organizzazione, può esser applicato a qualsiasi PPP indipendentemente dalla loro complessità, dimensione o durata. - riferimenti normativi. - termini e definizioni. - concetti di gestione PPP. - serie di standards. Le organizzazioni svolgono lavoro per raggiungere degli obiettivi. Questo lavoro può essere svolto attraverso attività (ingoino operations), un progetto o un programma, o potrebbe essere organizzato come un portafoglio insieme ad altri lavori correlati. Le attività sono condotte da gruppi relativamente stabili attraverso processi continui e ripetitivi, e sono focalizzate al sostenimento dell’organizzazione. I progetti sono eseguiti da gruppi temporanei e producono prodotti, consegne e cambiamenti aziendali. Un progetto può essere gestito come sforzo di lavoro autonomo interno ad un'organizzazione o come parte di un programma o di un portafoglio più grande. I programmi sono adottati quando la gestione coordinata di un certo numero di progetti produce vantaggi e sinergie, contribuisce al raggiungimento di obiettivi strategici e operativi comuni, e realizza benefici. I portfolio sono una collezione di progetti, programmi e altri relativi lavori autorizzati, intrapresi per contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di un’organizzazione. L’ambiente interno comprende gli stakeholder interni (direttori esecutivi, manager, sponsor…) ed è influenzato dalla cultura e dalla struttura dell’organizzazione (dovrebbero responsabilizzare gli stakeholder interni e fornire loro supporto nella gestione dei loro incarichi e aspettative). L’ambiente esterno influisce sulla capacità dell’organizzazione stessa di realizzare i benefici attesi. Per fattori esterni si intendono rischi e opportunità (derivanti da vincoli politici, ambientali, sociali, tecnologici, legali e finanziari), requisiti e aspettative (di clienti, fornitori, appaltatori, partner commerciali e utilizzatori), vantaggi realizzati da prodotti, risultati e conseguenze di progetti e programmi per stakeholder esterni e progetti che coinvolgono più organizzazioni come mezzo per collaborare con terzi, appartenenti all’ambiente esterno. LEZIONE 16 - 27/05/2021 Serie ISO 19650 (Information management Using Building Information Modeling) Stabilisce lo standard internazionale di buona pratica per tutti i professionisti, le imprese e gli enti coinvolti nell'intero ciclo di vita di un bene. L’obiettivo principale è una gestione strutturata delle informazioni durante tutto il ciclo di vita del bene costruito. Common Data Environment (CDE): utilizza soluzioni per sostenere i processi che assicurano che le informazioni siano gestite, mantenute e prontamente disponibili per coloro che ne hanno bisogno. Modello informativo: modello geometrico federato e una raccolta di contenitori di informazioni. I modelli informativi esistono a livello di asset, progetto e team di consegna. Contenitore informativo: possiede una breakdown structure che consente di definire in modo predeterminato e dettagliato unità gestibili di informazioni tra i team. Appointment: procedure ed istruzioni concordate per produrre e consegnare le informazioni relative ad un bene, ad un lavoro o a un servizio (incarico). Level of information need: definisce il livello di informazioni necessario a soddisfare gli scopi legati all'informazione in ogni scambio (la produzione di ogni informazione è richiesta per uno scopo). È un ampio concetto che rappresenta il quadro di come verrà definita la «ricchezza» di ogni informazione fornita (geometrica e insiemi di dati); si identifica per ogni contenitore di informazioni. Deve permettere che l'informazione possa essere letta sia dalle persone che dalla verifica e validazione tecnologica; il suo metodo di definizione è stabilito dalla appointing party (committente) come parte che determina lo standard informativo del progetto. 26 Appointing party = organizzazione che guida il progetto o la gestione delle risorse. In un progetto è generalmente il cliente, che può anche essere il proprietario delle risorse. Lead appointed party = la parte che si occupa di coordinare lo scambio di informazioni tra i task teams o tra il delivery party e l’appointing party. Appointed party = tutti coloro che generano informazioni riguardanti il progetto, come il fornitore, un consulente, l’appaltatore ecc. Project team = tutti coloro che partecipano al progetto, indipendentemente dal tipo di ruolo. Delivery team = un lead appointed party e i suoi task teams, come ad esempio un appaltatore e i suoi subappaltatori e fornitori. Task team = una persona o un gruppo di persone con un compito specifico, ad esempio il team di architetti o l’appaltatore che sta progettando la facciata continua. Le informazioni dovrebbero essere condivise regolarmente durante tutte le fasi del ciclo di vita del bene attraverso il Common Data Environment (CDE) di progetto, che può impiegare un certo numero di tecnologie diverse. La serie ISO 19650 e il CDE definiscono le regole e i vincoli in cui le informazioni devono essere create, revisionate, mantenute e gestite. Le informazioni condivise permettono di combinare le informazioni per altri scopi (per esempio l'analisi dei costi, la programmazione dei lavori e il consumo energetico). Sono necessari diversi cicli di revisione. Le informazioni devono essere revisionate prima dello scambio di informazioni per ridurre gli errori che permeano il progetto e che possono avere un impatto sia sui tempi che sui costi. I processi e le procedure di revisione delle informazioni dovrebbero essere stabiliti nei metodi e nelle procedure di produzione delle informazioni del progetto. Vantaggi del CDE: - durante la fase di progetto e di costruzione: affidabilità e ottimizzazione delle informazioni, riduzione costi e tempi per il controllo e il coordinamento delle informazioni, aumento collaborazione e miglioramento dei risultati. – PIM (Project Information Model) - durante la fase di vita e manutenzione: effettivo trasferimento informazioni da fase di costruzione a ciclo di vita, ottimizzazione pianificazione e gestione del bene, miglioramento controllo portfolio di molteplici asset. – AIM (Asset Information Model) Il CDE permette il passaggio delle informazioni dal modello di progetto al modello di gestione evitando che si perdano informazioni o ci siano delle mancanze, ancora di più se stiamo parlando della gestione di asset inteso come insieme di più edifici. L’appointing party stabilisce i requisiti attraverso i seguenti documenti: - Organizational information requirements (OIRs): in relazione agli obiettivi organizzativi. - Project information requirements (PIRs): in relazione agli scopi, alla progettazione e alla costruzione del bene. - Asset information requirements (AIRs): in relazione al funzionamento ed al mantenimento del bene. - Exchange information requirements (EIRs): in relazione all’affidamento. Gli EIR definiscono gli aspetti gestionali, commerciali e tecnici della produzione di informazioni nei progetti e vengono identificati ovunque vi sia un’aggiudicazione. Gli aspetti gestionali e commerciali comprendono lo standard informativo e i metodi e le procedure di produzione che il team di consegna deve applicare. Gli aspetti tecnici specificano le informazioni dettagliate necessarie per rispondere al PIR. Tali requisiti sono espressi in modo tale da poter essere integrati nelle nomine relative ai progetti. Gli EIR ricevuti dall’aggiudicatario (capofila) possono essere suddivisi e trasferiti ad una qualsiasi delle proprie nomine, e 27
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