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Appunti corso di letteratura spagnola 1, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti completi con tanto di analisi delle poesie

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 26/07/2023

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Scarica Appunti corso di letteratura spagnola 1 e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! giovedì 2 marzo 2023 CRISI DI FINE OTTOCENTO L’800 è segnato da una profonda crisi di fine secolo che ha colpito la maggior parte delle potenze europee sotto diversi aspetti. Per quanto riguarda la Spagna, si può parlare di un’incastonamento, di una messa in discussione dell’identità nazionale che poggia su una crisi di fine secolo che riguarda tutto lo spazio culturale occidentale. In particolare il 1898 è un anno che è definito come anno del “desastre”. Questa tragedia è ricondotta alla perdita delle ultime colonie di “Ultramar” (Guam, Portorico, Filippine) che o passano al controllo di altre nazioni o diventano indipendenti. Questo elemento mette in crisi il concetto di individuo, il concetto di nazione e l’autopercezione perché questo ammanco territoriale si trasforma in un pretesto, che adottano alcuni intellettuali spagnoli, per mettere in discussione lo status quo e riflettere in modo rivoluzionario, per cambiare le cose, su cosa significhi essere spagnolo a fine 800. Inoltre porta la Spagna a un cambiamento di sguardo; prima era superiore alle altre colonie su cui era facile esercitare il ruolo di madrepatria, ora invece è costretta a guardare in Europa, a spostare lo sguardo non verso il dominato ma verso chi si trova sullo stesso livello. Quindi verso quegli spazi che hanno esercitato il ruolo di potenze coloniali e lo stanno facendo meglio della Spagna. Questi spazi sono la Germania e la Francia che sono due poli culturali e politici fondamentali per l’800 europeo. —> La Germania è uno stato-nazione giovane ma che ha portato a termine un percorso costituente esemplare e quindi porta avanti un forte senso dell’identità nazionale e inoltre nell’800 ha partorito il Romanticismo, ha dato vita all’estetica simbolo di un’epoca. —> La Francia invece è nemica della Spagna, a causa delle mire espansionistiche di Napoleone ed è anche culla del Realismo. La Spagna quindi, ripiegando uno sguardo verso l’europa, è costretta a guardarsi dentro e si scopre arretrata sul piano politico, culturale, nei costumi e nel funzionamento dello stato rispetto alle altre potenze europee. La classe intellettuale è costretta a auto analizzarsi e si questiona su cosa vuol dire essere spagnolo, “ser de España” e porta a quella che viene definita crisi occidentale di fine secolo. 1 La crisi occidentale di fine secolo è derivante da una tendenza socio-antropologica a considerare tutti i passaggi epocali con una sorta di tendenza depressiva, a dover abbandonare il vecchio senza avere certezze per il nuovo. L’ idea di crisi di fine secolo è una sistematizzazione critica. Un concetto critico che sistematizza vari semi di diversi smottamenti e cambiamenti che ridefiniscono il concetto di uomo e gruppo in modo irreversibile. Questi smottamenti riguardano la filosofia, la psicanalisi, la neurologia e la politica, riferimenti che l’uomo vede ormai stravolti. Viene ridiscussa la centralità che la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800 gli aveva conferito rispetto al mondo. (con la rivoluzione francese l’individuo era convinto che la ragione avverrebbe portato a comprendere qualsiasi cosa, uomo al di sopra del mondo) 1 A fine 800 invece la filosofia inizia a elaborare il Relativismo, il Pessimismo e il Nichilismo e la fede per la ragione umana viene come smorzata; tutte queste correnti infatti sgretolano l’onda del Positivismo. La seconda metà dell’ottocento è l’epoca in cui cadono molti tabù e caricati dal positivismo i neurologi cercano di costruire un sistema matematico per l’interpretazione dell’uomo, per capire l’animo umano ma non trovano nulla. La psicanalisi freudiana arriva invece a una conclusione: espone l’individuo, il soggetto al fatto che questi non ha un pieno controllo di se stesso. Mostra la presenza di parti oscure dell’interiorità (inconscio, subconscio) che fanno si che il soggetto ultrarazionale dell’ottocento capisca che la sua razionalità è valevole per comprendere il mondo e sé stessi fino a un certo punto. Per quanto riguarda la collettività esistono diverse declinazioni, una coincidente con l’idea di nazione, su cosa significhi fare parte della stessa patria. A questo si aggiunge una riorganizzazione delle classi sociali, ovvero la triade aristocrazia, borghesia e quarto stato, è messa in discussione. Le classi sociali, finora tenute al margine nell’attività politica, chiedono un ruolo rappresentativo. Questo periodo getta le basi per il sistema della democrazia del lavoro. Si rompe quindi la verticalità del sistema che divide le classi sociali. Si parla di equità anche dell’uomo e della donna. Il sistema dell’industrializzazione è a favore delle classi più umili. Avviene quindi una ridefinizione degli assetti nazionali e sociali dell’autopercezione dell’individuo rispetto alle sue capacità che porta a una crisi di fine secolo. In Spagna si confrontano con gli altri spazi europei che sembrano che abbiano fatto di più. Lezione 3 marzo. MODERNISMO Y GENERACIÓN 98 MODERNISMO Y GENERACIÓN 98 non sono sinonimi, ma neanche una il contrario dell’altra. CRISI DELL’OTTOCENTO. Individuo --> l’idea di soggetto viene messa in discussione, la fede nella ragione individuale come misura assoluta delle cose, ragione come facoltà che consente all’uomo di appropriarsi del mondo attraverso la conoscenza. Si sviluppavano una serie di nuovi paradigmi di pensiero che, oltre a scalzare l’individuo dalla posizione privilegiata che gli aveva conferito la filosofia, la cultura del secolo precedente, lo informavano del fatto che i suoi strumenti sono limitati (es. Psicanalisi, che indicavano l’uomo come figura perfetta) Antropocentrismo, come uomo misura di tutte le cose, concezione non più attendibile. LA SOCIETÀ. Abbiamo l’affermazione di nuove nazioni (Italia, Germania) e di un generalizzato spirito della patria, (nazionalismo non ha ancora una connotazione negativa che noi contemporanei abbiamo ereditato in seguito ai totalitarismi del Novecento), un nazionalismo che riflette sulle caratteristiche comuni del popolo. Vi è l’affermarsi del quarto stato--> continua e consistente rivolta di classi contadine e operaie -->queste classi si socializzano, si uniscono in associazioni, associazioni che richiedono in modo attivo la rappresentatività, poter esercitare un potere decisionale di tipo politico. CRISI SPAGNOLA --> 1898 GRANDE SCONFITTA COLONIALE 2 vecchio genererà un domani vuoto, ma per fortuna passeggero. Il frutto poetico di questa Spagna immobile sarà questo poeta maldestro ed eccentrico, che in modo superficiale cercherà di imitare la Francia del realismo e continuerà ad essere uno spagnolo ubriachello. Ipotizza cosa potrebbe succedere se la Spagna si svegliasse, se venisse assecondata la spinta della España real; quella Spagna vecchia e disonesta se si degna di usare la testa e ragionare sul problema che la affligge, potrebbe dar vita ad una grande stirpe di uomini amanti di sacre tradizioni (=non si vuole contrastare quello che c’era prima, lo si vuole solo reinterpretare). C’è un futuro rivoltante già scritto se la Spagna non cambia, ma sta nascendo una nuova Spagna. 9/03/2023 Crisi fine secolo —> “DESASTRE 1898” che porta poi alla “generazione del 98”. gruppo di intellettuali spagnoli dei primi del XX secolo, che ragionano sulla crisi politica e crisi dell'individuo e cercano di trovare delle soluzioni. Il concetto di generazione non è propriamente adatto alla teoria letteraria poiché tali intellettuali non possono essere solamente accomunati grazie al fatto che sono nati nello stesso periodo. In teoria letteraria una generazione è un codice interpretativo, quindi un astrazione fatta dopo la generazione con lo scopo di mappare un fenomeno culturale, letterario per renderlo più facilmente comprensibile Quando si parla di generazione letteraria non bisogna: 1- sovrapporre le due definizioni, in letteratura i membri dello stesso gruppo non sono necessariamente coetanei, sono piuttosto accomunati dallo stessa tendenza estetica, traendo ispirazione dagli stessi modelli, hanno stili di scrittura paragonabili e idee, posizioni politiche simili. 2- fare attenzione alla consequenzialità perché essa non è mai autore X che scrive così perché appartiene a quella generazione ma è inverso, non comanda la generazione ma l’individualità dello scrittore. testi pagina 1 della dispensa: caratteristiche della generazione: per rispondere a cosa significa parlare di generazione del 98 Emilia Pardo Bazàn ne parla tramite un suo saggio “Helios”, essa appartiene alla generazione antecedente la generazione del 98. In questo articolo scrive che non importano gli anni degli studenti di cui parlerà, ma parlerà del carattere innovativo della loro letteratura. Innovazione a più voci poichè nessuna di queste figure è preponderante sull’altra, scrive anche che secondo lei tra gli intellettuali si ripetono alcuni nomi ma il pubblico non li impara. mette in evidenza anche il fatto che questi scrittori hanno una visione del mondo e di ciò che li circonda migliore rispetto agli autori che li precedono, entrando nel pieno della descrizione la Pardo Bazan afferma che “sembrerebbe tuttavia che un genio malefico impedisse loro di esprimere e sviluppare questa percezione del mondo in modo così artistico e forte come dovrebbero, agitati da un sovraeccitamento nervoso e abbattuti da una indifferente stanchezza le ricordano il busto di Roden che rappresenta il pensiero, una testa di donna intrappolata dalla spalle in un blocco di creta” con ciò condensa il concetto del 98. 5 Il 98 è una generazione pensante, intrappolata in questo stesso pensiero, pensiero che si intrappola dentro un loop facendo sì che alla fine non elabori nessun tipo di proposta. La ragione con il 98 è oggetto di ricerca, ragione che viene portata allo stremo . Parla inoltre di pessimismo, riflettendo su l'impulso vitale e sul dolore, quindi gli scrittori del 98 si interrogano sulla condizione dell’uomo in quanto entità abbandonata alla crisi del suo raziocinio, interrogandosi sul senso dell’esistenza, parla anche di misticismo cattolico, ovvero il rapporto con il divino che non diventi mediato dalla fede delle pratiche cattoliche. Evoca il kraucismo corrente filosofica elaborata da Karl Krause a cavallo tra 7-800, di questa corrente il 98 recupera la ricerca panteista, ovvero partendo da una relazione intima e privata con il divino ricerca la presenza del divino stesso nelle rappresentazioni della natura. Fondo nacional y regional: molti di questi intellettuali provengono dalle periferie di spagna e si riuniscono a Madrid durante la loro formazione , dando vita alle “tertullas” cioè riunioni e dialoghi di dibattito con temi cari alla generazione con politica e religione. Successivamente la Pardo Bazan racchiude questi scrittori in base alla loro provenienza regionale: 1. quelli del centro ottimisti e brillanti 2. quelli del nord tra cui Unamuno, tristi e gravi come la loro terra che cercano una estetica nuova 3. quelli del sud fedeli al vecchio classicismo e le tradizioni Vi è però anche un’altra possibile classificazione: 1. tra i giovani ci sono ritrattisti di usi e costumi 2. ritrattisti del grande mondo come quello metropolizzato, quello del progresso e dell’esotismo 3. autori di spiccata vocazione politica 4. autobiografi tra cui Unamuno Per Pardo Bazan la generazione è ancora senza pubblico perché la brevità è il carattere caratterizzante di questa generazione. Miguel de Unamuno : Nasce a Bilbao nel 1864. Nel 1897 vive una profonda crisi, sviluppando una riflessione esasperata riguardo alla condizione del soggetto e sul senso della vita. Unamuno è paradigmatico perché non solo si misura con generi di vecchio stampo, ma anche nella declinazione noventaochista dell “intertesto” cioè la presenza di un testo all’interno di un’altro testo, sia in forma citata che mimetica cioè rielaborato (es: Ulisse di Joice). Per il 98 l'intero testo è monoautoriale, ogni autore elabora un opera un sistema di pensiero e lo declina in più di un testo suo costruendolo a più riprese con una comunicazione con più testi, quindi per esempio in Niebla troveremo molti riferimenti alla produzione precedente niebla. Nel 98 esiste però una seconda interpretazione di intertesto che può essere descritta come dialogo eseguito tra i vari autori (botta e risposta) e si identifica con la presenza all’interno di un dato testo di un’opera o di un pensiero di un’altro autore, Unamuno elabora entrambe le tipologie. 6 Unamuno maestro generazionale? Dal positivismo segna la sua formazione giovanile che è già in crisi, analizza non tanto la ragione come facoltà umana ma come strumento di progresso, Unamuno negli esordi postula che l’avanzare della storia sia tale solo se registra un sensibile miglioramento collettivo tecnico scientifico e sociale. Sul senso della storia e del progresso Unamuno si interroga negli anni di prima costruzione del suo sistema filosofico quando si avvicina alla politica e al socialismo, cosa che difende per l’emancipazione delle masse. Nel 97 affronta una profonda crisi, una crisi che risulta radicata in una demolizione delle certezze filosofiche che portò a un'ansia sul senso della vita e sulla morte. Questa crisi viene registrata in una serie di fogli che verranno poi pubblicati in un’opera postuma chiamata “diario intimo”. La crisi consiste nel rifiuto del razionalismo, elaborando un esistenzialismo di stampo neocristiano. Per quanto riguarda il concetto di esistenza e in generale il concetto di uomo, Unamuno ha una concezione atomica, ( l’atomo è un tutt'uno composto però da diverse parti, frammentato internamente) significa che concepisce il soggetto come un tutto formato però da tanti piccoli io, disgregati e sempre in conflitto, quindi l’individuo è una forma slegata, poichè tutti questi possibili io sono tenuti assieme dalla solidarietà tra anima e corpo ( un po come uno nessuno centomila di Pirandello ). La nostra forma terrena è ciò che ancora l’individuo dalla dispersione delle diverse possibilità dell’io. L’unica consapevolezza che ognuno ha di se, nonostante la fragilità dell’io diviene dalla sua forma terrena. Quindi Unamuno si sposta dal materialismo e dalla dottrina cattolica che il corpo non è altro che il mezzo per l’ascesi dell’anima. Secondo Unamuno però esiste una perfetta sincronia tra anima e corpo, senza anima un corpo non vive ma allo stesso tempo senza corpo l’anima non trova una sua concretizzazione. Proprio per questo i personaggi di Unamuno sono sempre in costante tumulto tra il loro finire qui e il loro desiderio di sentirsi oltre tra ragione e sentimento, molto spesso infatti entriamo ed usciamo dalla mente dei personaggi, costantemente tormentati, tormento che è condiviso dai personaggi. NIEBLA: Che cos’è Niebla? Opera del 1914, è la più compiuta e pensata di Unamuno, una sorta di narrazione della crisi di Unamuno. L’autore dice di approcciarsi non come “novela” ma “Nivola” cioè una fusione tra romanzo—>novela e nebbia—>niebla formando così una romanzalità nebulosa ovvero “NIVOLA”. La definizione di nivola ci viene data all’interno del testo nel capitolo 17 nel quale il protagonista Augusto Perez e Victor Goti dialogano sul progetto di scrivere un testo, dicendo che il romanzo non ha un argomento prefissato ma lascia che la trama si costruisca da sola man mano che avanza. I personaggi si costruiranno man mano che parleranno e agiranno, il loro carattere si svilupperà poco a poco ma non avranno un carattere definito. Perez alla fine di ciò si identifica con questa descrizione creando un parallelismo tra i personaggi e lui , figura che non ha una traiettoria quindi si lascia condurre poiché si sente come una figura senza carattere definito. 7 Già dalle prime righe del primo capitolo si ha un'immagine di Perez confuso con la sua problematica esistenziale sulla sua esistenza e sullo scopo della sua esistenza. Perez si trova sull’uscio di casa rivolgendo il palmo della mano rivolto verso il basso e lo sguardo verso il cielo, questa posizione è dovuta al fatto che sta cercando di capire se sta piovendo o meno. Da qui parte un monodialogo relativo all’uso che l’uomo fa degli oggetti paragonato all’uso che facciamo di Dio ( dice Perez “ l’uomo fa uso di Dio come farebbe con un ombrello” fa ricorso alla religione solo quando ne ha bisogno ) . Augusto dopo aver fatto un ragionamento iper razionale tra l’ombrello e Dio, rivela il suo principale dramma cioè è sì uscito di casa ma non sa che direzione prendere, quindi apre l’ombrello e rimane sospeso e pensieroso domandandosi dove andare se a destra o a sinistra poichè Augusto nella sua vita non aveva una direzione ma era un passeggiante della vita. Si disse che aspetterà che passi un cane e in base a dove va andrà anche lui, quindi lascerà che il caso lo guida. Caso vuole però che non passi un cane ma una bella giovane che gli da uno sguardo fugace, e che Perez deciderà che ella sia la sua ragione d’essere, trovando uno scopo per la sua vita, deciso a intraprendere il corteggiamento si spinge sotto casa dell’amata e ad accoglierlo si ritrova la portinaia del palazzo con la quale stabilisce un dialogo, da cui ricevere un elemento fondamentale cioè il nome dell’amata, elemento fondamentale che è Eugenia Domingo del Arco. E qua si pongono due problemi: quando riceve il nome dalla portinaia Augusto non capisce perchè si chiami “Domingo” e non Dominga essendo femmina, la portinaia pensa che sia davanti ad un folle, il secondo problema è che la portinaia pettegola , riferisce che esiste un impedimento, cioè che l’amata ha un altro pretendente che si chiama Mauricio , per Augusto questo amante fa si che questo innamoramento sia ancora più passionale perchè entra in gioco il fattore della conquista quindi lottare per il cuore dell’amata. Comincia ad immaginarsi una donna amata stile Dante e non più per la donna che è in realtà. Perez dice che il caso gli ha portato quello che cercava, ma il caso in senso di direzione e non di persona quindi Eugenia rappresenta l’immagine di senso della sua vita, a questo punto interviene la lettera d’amore che decide di scrivere ad Eugenia e tutto animato si reca a casa sua a consegnarla dicendo: Questa mattina lei è passata davanti casa sua in una casa in cui vive ma non ha più il contesto vitale in quanto casa vuota, quando si è svegliato da ciò che era successo si era recato subito a casa sua. Rispetto al primo viaggio verso casa di Eugenia ciò che cambia è lo scopo, nel secondo caso si reca, per un compito importante cioè consegnare la lettera in attesa di una risposta, peccato che avanzando a casa di Eugenia passi di nuovo accanto a lei e non si accorge che sia eugenia dato l’immagine stessa che si è fatto di lei, lui non si accorge poiché l’ha talmente pensata e idealizzata che la sua presentazione si disconnette dal reale , ma noi sì, con la nostra osservazione esterna e lei stessa se ne accorge e dice “chi sarà questo? non è nemmeno troppo brutto e sembra benestante”. L’incontro con Eugenia scatena in Augusto varie riflessioni tipo il riconoscere che la versione sua di Eugenia sia una fabbricazione della sua mente, questo però, lo porta a pensare che la sua Eugenia sia un qualcosa che esiste solo per lui, se però accettiamo che Augusto Perez è una creatura inventata allora pensiamo che Eugenia sia la creazione di una creazione, e ciò porta all’aumento della confusione tra realtà e confusione. Questo fa 10 scattare un collegamento intertestuale con il don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes. A complicare il tutto, una volta innamoratosi, inizia a non capirci più nulla,innamorandosi di qualsiasi donna ci sia sul suo cammino e ciò lo confonde, ma allo stesso però si sente una figura reale e non più un'entità fittizia e nebulosa. Perez parla con Orfeo che non è altro che un cane randagio trovato da lui,e serve per non lasciare da solo l’interlocutore , ma in realtà il tutto non è altro che un mono dialogo in quanto il cane non è in grado di comunicare. Parlando dice che a volte ha pensato così tanto da credere di non esistere di essere trasparente agli occhi degli altri o anche di non essere visto come lui vede se stesso, e chiede al cane se anche lui si è mai sentito così, ma poi realizza che è impossibile in quanto cane. Augusto dice inoltre che grazie all’amore si sente concretizzato, e dopo innumerevoli tentativi riesce a salire al tempio cioè la casa di Eugenia per parlare con i suoi zii , non ci sono genitori in quanto la ragazza è orfana. Riesce. A salire grazie al caso, la gabbia del canarino della zia cade dal balcone e Augusto la prende al volo. La zia aguzzando gli occhi riesce a intravedere nel giovane benestante un tentativo di riuscire a risolvere alcuni intoppi economici, mentre lo zio viene raffigurato come una giovane caricatura di Unamuno, personaggio burlesco che prende in giro i suoi interessi (quelli di Unamuno), si dice anche contrario a qualsiasi inno di autoritarietà ma è comandato dalla moglie. Augusto. Scopre che suona il pianoforte quindi ama ancora di più l’idea che si è fatto di lei vedendola come una donna angelo, di animo elevato nobile, figura oggetto di doppio corteggiamento,ma in realtà vediamo che Eugenia è una persona abbastanza grossolana e anche dal punto di vista fisico, ma inoltre non le interessa l’arte, insegna pianoforte perché le servono soldi. Vediamo anche che il fidanzato mauricio che è il figlio della. Portinaia, prima di tutto non è un nobiluomo ma è rozzo, la palpeggia e intuisce l’affare del secolo. Mauricio vede che Augusto è benestante e perso nei suoi pensieri e propone ad Eugenia di utilizzarlo il suo grande amore per fare soldi senza lavorare. In tutto questo Augusto inizia a dubitare anche se non stia amando solo idealmente o se stia amando davvero, per cui chiede ad una serie di personaggi cosa deve fare, la sua cuoca che è una delle figure che consulta e dice ad Augusto che è molto facile capire se un uomo è innamorato, lo si capisce perché un uomo è veramente innamorato se fa follie per amore, Augusto prende alla lettera le parole rileva l’ipoteca della casa di Eugenia,e consegnarle la casa, Eugenia rifiuta questa transazione scomunica ad Augusto che si sente comprata se accetta questa transazione e modalità di corteggiamento, ma successivamente accetta. Augusto parla su che cosa sia l’amore anche con Victor Goti,il quale ( nel capitolo 3 p 133), risponde che tutto il suo innamoramento è tutto di testa e se proprio devo ti dico altro che lui stesso non è altro che una rappresentazione fittizia, a questo. Punto Augusto consulta unginecolo sedicenne che gli dice che non esiste un'anima femminile individuale, che tutte le donne sono una sorta di anima femminile collettiva, egli gli dice anche che se vuole comprendere il suo sentimento se sia reale o'mentale allora deve sperimentare,quindi deve scegliere degli oggetti , delle cavie di sperimentazione e oltre ad Eugenia che ha risvegliato il suo intelletto sono, ci sono poi Liduvina che soddisfa il suo stomaco , Rosario che è una ragazza che va a casa sua a stirare. 11 Per cercare di capire il tutto non capisce più nulla e entra in una perdita del senso del se, sente di essere governato da pensieri per i quali pensava di avere un controllo e si sente quindi un fantoccio. 24/03/2023 Augusto Perez finisce per chiedere a Eugenia di sposarlo, inizialmente rifiuta però poi successivamente piano piano comincia ad accettare tramite varie condizioni, come trovare un lavoro a Mauricio lontano da li, e che la casa di Augusto sia arredata come vuole lei e soprattutto gli impone che dopo il matrimonio in casa non ci siano più canile che non ci siano più monodialoghi. A questo punto la crisi di Augusto Perez subisce una nuova virata, ha ottenuto ciò che voleva ma si sente comandato dalla volontà di Eugenia e quindi ancora una volta si sente un fantoccio nelle mani di un'autorità superiore. Lui reagisce cercando di affermare la sua essenza . (Pagina 103). Augusto riconosce il valore che ha Eugenia essendo la figura che lo ha concretizzato ma allo stesso tempo rivendica se stesso. Siccome questa riflessione gli provoca angoscia decide di uscire per strada e nessuno sembra accorgersi di lui. Però allo stesso tempo quel “io sono io” affermato con tanta autorità si. Rimpicciolisce perdendo il senso di dominio di se stesso. Il fatto di essere in mezzo ad altre figure lo fa apparire e sentire come un'ombra, solo e in solitudine. (Pagina 143) capitolo XXVIII Mauricio si reca da Augusto in principio per ringraziarlo in quanto gli aveva trovato un lavoro, in realtà beffa Augusto. Mauricio appare volgare e sbruffone dicendo a Perez che gli ha risolto la vita e che ha sedotto Rosario. Attraverso lo sguardo di Mauricio vediamo che Augusto appare minuscolo. Augusto perde il senso della sua consistenza e non riesce a collocare ciò che sta vivendo su un piano fisico o immaginario e si domanda se fosse reale o meno e poi vede Mauricio che gli sorride, da questo confronto augusto esce confuso e il capitolo si conclude con un monodialogo intrattenuto con Orfeo che da lì a poco si sarebbero dovuti salutare per colpa di Eugenia. Capitolo XXIX La lettera dell’innamorata. Eugenia gli scrive che quando lo leggerà ormai sarà troppo tardi, in viaggio con Mauricio verso il paese in cui gli ha trovato lavoro , e vivranno insieme grazie all’ipoteca tolta dalla casa e affidatagli a lei e lo stipendio di Mauricio. Eugenia non gli chiede nemmeno di perdonarlo perché dopo ciò che ha letto crede che si convincerà che ne lei l’avrebbe reso felice ne lui a lei. Quando gli sarà passata primo impatto la notizia gli avrebbe scritto di nuovo per spiegargli perché lo ha fatto in quel modo e in quel momento. Mauricio avrebbe voluto fuggire il giorno del matrimonio appena usciti dalla chiesa però il suo piano era troppo complicato e contrariamente a ciò che aveva detto Mauricio , Rosario non va con loro ma rimane con lui, quindi può consolarsi con lei. Da questa lettera capiamo che Eugenia aveva ordito il piano perfetto ai danni di Augusto non per amore ma solo di profitto, e benedice un'eventuale unione tra Augusto e Rosario, quasi voler comandare il destino sentimentale di Augusto. A questo punto ci si aspetterebbe il crollo definitivo di Augusto ma in realtà comincia a monodialogare con una certa compostezza, lo fa in merito al suo essere persona o 12 Ma Augusto pensa che non essendo vivo e quindi essendo un personaggio, una pura creazione, allora le leggi della morte non gli si possono applicare, se è un personaggio quindi è immortale, allora lui decide di mangiare fino allo sfinimento facendosi portare sempre più piatti di cibo, e alle avvertenze dei suoi domestici che iniziano a dirgli che se continua a mangiare così morirà di indigestione , Augusto argomenta dicendo che non essendo una persona non può morire. Augusto si fa sempre più debole, si corica ed è in letto di morte e quando spira il suo ultimo respiro esistenziale sembra credere fino in fondo alla versione di Unamuno. Ultimo documento della Nivola—> TELEGRAMMA: “L’ha fatta franca, sono morto. Augusto Perez” Il telegramma è destinato a Unamuno quindi al piano della realtà a Salamanca . Perez muore citando l’amleto, evocando la similitudine tra sogno e realtà e dando ragione all’autore quindi dicendo : sono un personaggio e aveva ragione Unamuno. Muore il protagonista ma ci sono delle prospettive esterne. - Luduvuna e il marito: Augusto l’ha fatta franca perché è riuscito a portare a compimento il suo tentativo di suicidio, se non avesse mangiato così tanto sarebbe vivo, quindi Perez secondo la visione dei due personaggi ha esercitato il suo libero arbitrio. - Miguel de Unamuno: nel capitolo 33 spiega quale è stata la sua reazione dopo aver ricevuto il telegramma, quindi documento che dovrebbe essere nata nella pura finzione si è trovato nelle mani di Unamuno. Quando venne a sapere della sua morte e venne a sapere le circostanze della stessa ( cosa strana in quanto autore della nivola lui ha già scritto e sa bene come è morto ) ciò porta l’autore ad avere un dubbio, chiedendosi se ha fatto bene ad ucciderlo e si sente in colpa. Pentito decide di resuscitarlo per concedergli la possibilità di scegliere, quella di vivere o suicidarsi, pensato questo unamuno si addormenta e sogna Augusto, un fantasma che viene a salutarlo per l’ultima volta, ma anche a comandarlo di scrivere la storia della sua avventura. Ma in quanto impossibile resuscitare una persona in carne ed ossa allo stesso modo è impossibile resuscitare un personaggio. Perez aggiunge anche che esattamente come loro, personaggi fittizi muoiono allo stesso modo gli autori muoiono ma saranno loro, personaggi fittizi in quanto immortali, a portare avanti la storia dell’autore. Unamuno ritorna in sogno e sogna di morire ma nel suo ultimo respiro si sveglia e chiude facendo riferimento al fatto che ha ultimato la storia di Augusto Perez (quindi : chi ha comandato chi? chi ha creato chi ? e la volontà di chi è difesa da chi ?) Orazione funebre a mo di epilogo: 15 Orazione fatta da Orfeo, cosa che fa cadere tutti gli specchi tra il piano del reale e della finzione in quanto creatura immaginaria e fittizia. Il cane riflette sulla stranezza e peculiarità dell'uomo in quanto animale complesso e ipocrita perché si nasconde continuamente, con il linguaggio con i vestiti, si affanna poi sempre proiettandosi in un altrove che non può afferrare. Per Orfeo Perez era un Dio e una volta morto il suo creatore il cane si accuccia ai piedi del letto funebre e ci lascia anche lui. MODERNISMO: Che cos’è il modernismo ? Alla fine del XIX secolo apparvero nuove manifestazioni estetiche di natura rinnovatrice che si opponevano alle tendenze letterarie del realismo e del naturalismo. Come reazione ribelle e anticonformista a tutto ciò che è stabilito, la letteratura ispanica è invasa da un sentimento di disincanto e pessimismo, dando vita a un nuovo movimento: il Modernismo. Questa corrente estetica, emersa in America Latina attorno al cubano José Martí e al nicaraguense Rubén Dario( con il manifesto culturale di nome Azul…), si diffuse in Spagna parallelamente al movimento di rinnovamento che in quel periodo era in atto in tutta Europa. Recepisce dalla realtà crisi del positivismo il fatto che il mondo e i suoi fenomeni non possano essere codificati né attraverso i sensi nè attraverso l’intelletto, ma esiste una parte del reale che va al di là dei sensi e della ragione che non è immediatamente accessibile. A questa parte ci si può solo avvicinare con la pratica letteraria. Estetica modernista: 16 “Modernismo” nasce in modo dispregiativo, termine che nasce nel 700 come una corrente religiosa eterodossa che voleva modernizzare l’istituzione ecclesiastica. In arte il modernismo sostiene parte della necessità di formulare un nuovo linguaggio artistico che riguardi non solo la scrittura ma anche le arti e l'architettura. Pagina 2: Le moderne tendenze letterarie attraggono gli spiriti giovani, però non mancano personaggi vecchi che ripudiano lo stile. Il modernismo è un movimento ostile e idealista rispetto ai vecchi che vuole un movimento etico e letterario. La nuova arte è liberale e generosa che si oppone al tradizionalismo ed emancipazione delle classi politiche dello stato. 31/03/2023 Il modernismo come il 98 elabora il concetto di crisi di fine secolo, il modernismo si interessa agli stati della coscienza che sovrappongono realtà e altro , come percezione e sogno. Ne consegue che il modernismo sia un’estetica non lineare, che prevede e poetizza una concezione frammentata di spazio e tempo. Il modernismo sceglie una via opposta sul concetto di iper razionalità , cioè sceglie di lavorare sulla ipersensorialità, ed esaltazione metafisica dei sensi. Il modernismo calca la pulsione vitale, anche nella letteratura modernista si affrontano temi come la caduta delle certezze, anche del problema della Spagna. Testo di Machado: Il testo riassume diversi punti dell’estetica modernista e spiega quale è stato il percorso poetico di Machado. pagina 6 RETRATO Da una parte c’è una percezione da parte di Machado di un eccesso di estetica, c’è anche un riferimento all’auto impatto percettivo emotivo e intellettuale, da una parte c'è la stimolazione dei sensi dall’altra riferimenti incrociati culturali e politici. Il testo riflette su un io poetico. La bellezza qui viene usata come un oggetto poetico da ripulire dagli adorni innecessari. Come il simbolismo la poesia modernista mutua e intreccia le tipologie e i simboli che abbinate aiutano a percepire l’inaccessibile, in questo modo esso fa uso della metafora della sinestesia( accostamento di sfere sensoriali diverse) e dei simbolismi. Il modernismo gioca con lo spazio e il confine tra coscienza e incoscienza e lo fa attraverso il sogno . LO STILE MODERNISTA: Esso lavora sulla crisi di fine secolo, rispetto alla quale insiste sullo spirito dionisiaco come materia poetica, allo stesso modo fa della bellezza metafisica il principale oggetto della sua creatività poetica sociale. 17 ESPACIO: Non riflette più sul io ma sul “tu”, un tu plastico gassoso. Anche in questo caso l’attacco poetico è enfatico e tragico . Si parla di una non coincidenza tra la forma percepita e la forma intrinseca di questo “tu”. L’io poetico qui è un noi ammirato nella contemplazione di questo tu che non è più presente nella sua forma terrena ma in una forma più grande e completa ma allo stesso tempo indescrivibile. Intelijencia Qui l’io poetico chiede che il suo intelletto gli dia un controllo e una comprensione delle cose. L’intelijencia di Jimenez non è una scienza esatta. Il tema di questa poesia è il desiderio di una conoscenza comunicabile attraverso la poesia. L'io letterario desidera raggiungere la conoscenza attraverso la poesia, poterla fissare in essa per renderla intelligibile e poterla condividere. L'io letterario esige da sé, esige dalla sua intelligenza, che è parte dell'Intelligenza o Spirito Assoluto o Universale, che gli permetta di catturare una parte di quello Spirito (o Intelligenza) nella sua poesia, in modo che sia comunicabile ad altri .il resto. La poesia assume la forma di un'invocazione all'intelligenza, quasi una preghiera per evocare quel potere che gli consente di agire come mezzo per comunicare agli altri la realtà autentica nelle sue poesie LE AVANGUARDIE: Sono una realtà composita e sono una forma artistica che vede declinazioni diverse a secondo del paese che la ospita. Cosa significa Avanguardia e da dove viene? Esso significa un gruppo di esercito che avanza prima della guardia. Gruppo di soldati che esplora il territorio prima dell’esercito e lo addomestica. Le avanguardie sono tanti movimenti artistici e culturali che si dichiarano già in partenza come programma artistico quello di creare una rottura iconoclasta con il passato, quindi partire da zero e volersi distanziare da ciò che viene prima in maniera totale. Sulle avanguardie bisogna considerare che prendano una forma definita nell'ambito della prima guerra mondiale. L’ambito delle avanguardie è l’orrore della prima guerra mondiale, essa è la prima guerra d’orrore, di trincea, la prima guerra timidamente mediatizzata in cui si hanno notizie dal 20 campo. Esso è un momento storico in cui molti giovani intellettuali si spostano per allontanarsi dagli spazi di guerra e per sfuggire all’arruolamento, quindi lo spirito delle avanguardie come base è pacifista e internazionalista. Pacifista: i primi intellettuali che rilegano i primi manifesti di avanguardia ripudiano la ragione, non in quanto non più in grado di dare certezze ma capace di partorire un orrore come le trincee della guerra. Elemento comune delle avanguardie: per capirlo trattiamo “la deshumanizacion del arte” di Jose Ortega y Gaset. In questo saggio diagnostica l’emergere di una nuova forma d’arte per poi scriverne le caratteristiche. Per disumanizzazione dell’arte si intende : Ortega dice che l’arte ha sempre avuto e continua ad avere un potere sociologico ovvero che è sempre stata in grado di dividere le persone che hanno accesso all’arte , in due categorie, tra persone a cui piace e persone a cui non piace. Quindi l’arte è sempre stata o gradita alle masse o che ha suscitato l’avversità delle masse. Per le avanguardie l’arte divide il pubblico sempre in due categorie ma esse sono chi la capisce e chi non la capisce. Per Ortega y Gaset l’arte d’avanguardia è un'arte antipopolare che sfida qualsiasi tipo di preconcetto, poiché invalida tutti gli strumenti usati fino ad ora per comprendere. L’arte d’avanguardia è così tanto invisa al grande pubblico che fa nascere al grande pubblico un insopportabile complesso di inferiorità, cioè sottoposti a questa creazione artistica ci sentiamo stupidi e questo fa sì che rifiutiamo questa pratica artistica. Gaset dice che l’arte dell’800 è stata prodotta a immagine e somiglianza dell’uomo, il problema delle avanguardie è l’avere rotto il filo che unisce il prodotto artistico a quello che noi sappiamo del mondo ovvero avere impedito al pubblico di interpretare un prodotto artistico umanizzandolo. Per Ortega se osserviamo un giardino attraverso una finestra ed essa è libera e trasparente, dentiamo a dimenticare il fatto che stiamo vedendo attraverso un filtro, se questo giardino è la realtà c’è un inghippo di fondo, cioè che la pratica artistica ha cercato di limitare la nostra percezione del suo essere filtro. In realtà se invece fissiamo il nostro sguardo sul filtro , il giardino ci appare completamente sfocato e impreciso , quindi se poniamo la nostra attenzione sulla barriera intermedia capiamo che essa ci separa dalla realtà. L’arte d’avanguardia non è interessata al giardino ma al filtro perchè vuole capire, osservare, cosa che il pubblico non fa in quanto vuole empatizzare provare emozioni. 14/04/2023 PROCLAMA FUTURISTA A LOS ESPAÑOLES: di Ramon Gómez de la Serna, del 1910, in quell’anno è precoce perchè Ortega y Gasset non ha ancora scritto e Jiménez non è alla sua 21 ultima fase, i manifesti non sono mai o quasi mai definitivi perchè c’è sempre qualcuno che li discute, sono proposte ma qualcuno della stessa avanguardia può rivederli, ultraísmo e creacionismo avanguardie proprie dell’ambiente spagnolo, andare oltre al modernismo, superarlo, oltre Rubén Darío e Jiménez, e creacionismo: creare, movimento che dice che l’operazione artistica letteraria è un operazione creatrice di realtà, aggiunge al reale, e sia che parta dal reale sia che non lo faccia può creature qualcosa di nuovo, matrice divina, solo Dio può creare qualcosa, MANIFESTO ULTRA: ha un destinatario, i giovani, è rivolto a chi vuole rinnovare la scrittura, dalla cupola del parlamentario (giornale) i giovani sentono il bisogno di dichiarare la volontà di un arte nuova che supplisca all’ultima generazione letteraria, il modernismo è già vecchio e non valevole, va corretta, rispettando l’opera realizzata dalle grandi figure di questo movimento, i giovani sentono l’anello di superare ciò che hanno raggiunto i primogeniti: c’è stato un rinnovamento estetico ma è già necessario superarla, andare oltre, per andare oltre chiedono la collaborazione di tutta la gioventù letteraria spagnola, si chiede non solo l’adesione di chi è disposto a rinnovare, ma si chiede una diffusione capillare, si chiede l’attenzione della stampa, gli ultraisti chiedono di entrare a fare parte del canone, la letteratura deve rinnovarsi come lo fanno la scienza e la politica, la nostra bandiera sarà ultra e nella nostra proposta (credo: quasi qualcosa di divino) rientreranno tutte le tendenze senza distinzione purché sia un anelo nuovo: non è un manifesto prescrittivo o che entra nel dettaglio, verranno accolte tutte le proposte radicalmente innovative, prima vogliono rompere tutto, poi queste tendenze raggiungeranno il loro nucleo e di definiranno, (come dice Victor Goti parlando della nivola: definisce l’argomento mano a mano che si sviluppa), il sistema di valori non è più adeguato per il mondo come è diventato, per il momento riteniamo sufficiente lanciare questo grido di rinnovamento e di annunciare la pubblicazione su un giornale, giovani, rompiamo una volta per tutte la nostra titubanza e affermiamo la nostra volontà i superare i precursori, superare chi sta già rinnovando il modernismo, non è sufficiente il rinnovamento dei precursori, ci vuole la rivoluzione, i firmatari sotto sono quelli che hanno redatto il manifesto, secondo manifesto “MANIFESTO DEL ULTRA”: esistono 2 tipi di estetica, quella passiva degli specchi e quella attiva dei prismi, parte con un confronto, non vogliono che ci dimentichiamo che stiamo guardando attraverso un filtro, guidato dalla prima l’arte diventa una copia dell’ obiettività dell’ambiente e della storia psichica dell’individuo, guidato dalla seconda, l’arte si redime, fa del mondo il suo strumento e forgia a sua visione personale al di là delle carceri spaziali e temporali, questa è l’estetica ultra, la sua intenzione è creare nuove forme espressive, immagini, accostamenti imprevisti, cosi facendo riuscirà a imporre dimensioni non ancora immaginate dall’universo, che dia ogni poeta una visione nuda delle cose, cioè come la visione del modernismo, pulito dalle limitazioni, visione attiva come se davanti agli occhi del poeta il mondo stesse sorgendo in modo aurorale, cioè come se il poeta stesse vedendo il mondo per la prima volta, visione dei bambini senza esperienza, c’è bisogno di buttare dal parapetto (giù dalla torre) tutto ciò che è trapassato, l’architettura retta dei classici, l’esaltazione romantica, i microscopi del naturalismo, la riproduzione fotografica del naturalismo, il sentimentalismo del romanticismo, i crepuscoli azzurri, sono quelli di Rubén Darío, azul… manifesto del modernismo, è la gabbia in cui coloro che sono fedeli alla tradizione vogliono imprigionare la libertà meravigliosa della bellezza, è necessario un nuovo paradigma della bellezza, eliminare tutto fino a creare ognuno una sia creazione soggettiva, difende l’originalità individuale, ogni proposta è accettabile purché rispetti il sentimento, non è cosa di giovani svogliati non disposti a perfezionare con lo studio la loro arte e che voglio 22 Nasce nel 98 a Fuente Vaqueros in provincia di Granada. Nel 1919 si trasferisce a Madrid, l’anno prima scrive una prosa lirica che ha il titolo “impresiones y paisajes” titolo stile romanticismo. Nel 19 scrive la prima opera teatrale “ el maleficio de la mariposa” , si tratta di un testo di avanguardia, il protagonista è travestito da farfalla e questo scandalizza il pubblico, riceve molte critiche e viene screditata, ma con questi due testi si fonda la poetica di Lorca. Un suo tema ricorrente è la frustrazione, una tensione verso qualcosa che però cade nel vuoto. La scrittura di Lorca è suddivisibile in 5 raccolte: - de poemas (18-20) - poemas de cante jondo (21) - primeras canciones (21) - romancero guitano (23-27) Libro de poemas: raccolta ancora acerba, molto poco autonoma nello stile e non è ancora agile nella gestione del mezzo poetico, è anche però un'opera in cui vengono impostate simbologie dell’opera Lorchiana come la ricerca che tendenzialmente è frustrata. Questo è anche il prima componimento che suggerisce il paesaggio Andaluso e ciò significa che il poeta non è interessato a un ritratto fotografico dell’Andalusia ma intercettare una serie di affezioni che inquadra ma presenta come universale, come il dolore che molto spesso in queste raccolte è declinato per come lo si vive nelle ambiente culturale andaluso, però la radice del dolore è una radice universale. (testi pagina 17-18) 21/04/2023 Poemas de cante jondo: La raccolta con la quale viene configurato in modo proprio un immaginario lirico specifico che consiste nella ricerca e poetizzazione di quello che viene definito come “duende”. Poemas de cante jondo significato: jondo è un andalucismo e sta per la parola “hondo” che significa fondo, quindi esso è una varietà del macro mondo ed è la forma più sentita. 25 A partire da questa proposta estetica nasce una errata identificazione della proposta poetica di Lorca come un'indagine folclorista e quindi tende ad accostarlo con un ritratto superficiale dell'Andalusia. All’epoca esisteva una corrente poetica cioè il neopopularismo, esso significa recupero delle tradizioni popolari in ambito poetico, nasce come reazione al modernismo e le ritiene troppo fredde. Per questo motivo vuole rendere il sentimento del luogo, cosa che a Lorca non interessa, a lui interessa l’espressione di un aspetto più profondo. Il poema del cante jondo è un poema interamente musicale, la sonorità della chitarra flamenca è quasi onnipresente. Lorca non vuole dare un ritratto paesaggistico che possa essere definito come da cartolina, ma vuole indagare e poetizzare quello che c’è di magico e millenario nella cultura andalusa, quindi si vuole indagare un andalusia magica, scavare nella cultura locale per tracciare punti di connessione con istanze universali; il duende quindi è una sorta di spirito occulto che può manifestarsi in diverse espressioni locali e temporali , però è intimamente identico nella sua soggettività in diversi tempi e in diversi luoghi. A Lorca interessa in duende Andaluso. Lorca prova ad esprimere la sua idea di duende in una conferenza e cerca di definire cosa sia il duende distinguendo quello Andaluso con quello di altri spazi geografici e di altri tempi. Cercando nel dizionario la parola duende si trova “spiritello”, di conseguenza l’idea Lorchiana di duende è stata fatta coincidere con quella latina dello “spirito del luogo”. Grazie ad una comparazione con la musica, Lorca spiega che tutto quello che ha sonorità oscure ha duende, il duende non si crea, c’è o non c’è, esso non ha nulla a vedere con la tecnica, può esistere un artista perfettamente abile ma non avere duendo, viceversa può esistere una performance imperfetta e avere il duende. Per sonorità oscura si intende mistero; si può avere sensibilità per il duende ma nessun filosofo lo sa spiegare. La guitarra: Componimento che elabora una descrizione di un pianto duendico quindi struggente e profondo, e del suono della chitarra, quindi viene costruita una macro-similitudine tra il fluire del pianto e il suono struggente della chitarra. “inizia il pianto della chitarra” attacco immediato che stabilisce una comparazione, il suono della chitarra è come un pianto o viceversa. Il pianto ha luogo di mattina, il pianto poi viene caratterizzato come un pianto inarrestabile e così come il suono lento della chitarra flamenca è una sonorità costante, è impossibile zittirla, piange monotona come piange l'acqua il vento su una distesa di neve, la neve evoca la simbologia acquatica, che per Lorca l’acqua significa vitalità,( invece l’acqua contaminata è simbolo mortale), la neve si compone di due elementi mortali; il cromatismo bianco che si fonde con quello argenteo, la neve è quindi acqua ghiacciata, la vita che si immobilizza. Baladilla de los tres rios: 26 Testo di ascendenza medievale, viene etichettato come una ballada e costruisce una comparazione tra due spazi , Granada e Siviglia, una caratterizzata da un determinato sentire e l’altra da uno opposto, gli strumenti di questa comparazione sono i 3 fiumi andalusi. Il fiume Guadalquivir, fiume gigante di Siviglia, scorre tra aranci e olivi, caratterizzazione di una vegetazione tipica andalusa e una caratterizzazione di fertilità, scendono dalla neve al grano —> scendono dalle montagne per arrivare ai campi. “Nieve” e “trigo” attivano 2 simbologie: la prima, la neve mortale, la seconda è quella vitalista, con il grano simbolo di vita, quindi i due fiumi mescolano vita e morte. v19: opposizione netta basata su una metafora strutturale e acquatica ,il Guadalquivir è una torre alta ed è vento tra gli aranci, vento aranci, elementi naturali di vitalità, invece Dauro e Genil sono piccole torri morte che affacciano sulle dighe quindi sull’acqua morta. Ultimi versi : fiori d’arancia associati al matrimonio quindi simbolo di fertilità di nuova vita, le olive sono simbolo di vita ed entrambi sono associati al mare che in quanto dimensione nella quale confluiscono e si esauriscono i flussi vitali, metaforicamente è presagio di morte. Quindi i due elementi vitali, olive e fiori d’arancia che sono trascinati verso il mare. Cafe cantante: Evocazione episodica, cioè un ritratto di un episodio di un interno nel quale si sta svolgendo una performance di flamenco; performance durante la quale si esibisce la “parrala”. Il duende della danza si articola con una compenetrazione tra l’ambiente e la danza stessa. L’esibizione è descritta come una performance, che tocca le corde profonde di un sentimento che non è puro terrore ma un mistero. Pueblo: E’ resa una possibile proposta di descrizione del duende andaluso, situazionato in una processione. Pueblo è un termine polisemico, può significare popolo come paesino. Vi è la descrizione del paesaggio con acqua chiara e olivi centenari, l’idea è quella di rappresentazione di calvario che crea un filo diretto tra la spettacolarizzazione recitativa di quello di cristo con la rappresentazione. Pueblo Perdido può essere inteso come un popolo perduto, perduto nella manifestazione religiosa del calvario oppure paesino sperduto. Memento: Memento significa avviso, è una dichiarazione di volontà nel quale parla un io poetico nel quale dispone cosa vuole che si faccia del suo corpo quando non ci sarà più. 27 Sezione 3 EROS CON BASTON: Qua si affronta il tema dell’unione inquietante tra istinto erotico e violenza. Lucia Martinez: Testo che risulta articolato come un approccio violento mascherato da brama di possesso di un io poetico narratore in positivo rispetto a un tu che è Lucia Martinez vittima. LM ombra di seta rossa : due elementi di appropriazione da parte dell’io poetico, il nome del personaggio e un elemento fisico, ombra di seta rossa è un riferimento al sesso di LM, poi c’è la descrizione della ragazza. L’io poetico vuole consumare la sua bocca (bacio violento), trascinarla per i capelli ( dominanza maschile) , la conchiglia viene calpestata dall’io poetico perché vuole e può, ( l’io poetico non è Lorca) Serenata: Recupera una narrazione codificata cioè quella della linfa spiata, figura femminile che si lava in contesto naturale, e viene guardata da uno sguardo. Qui il ritornello è muoiono d’amore le fronde, in una sorta di reiterazione malinconica che però contiene la radice morte. La natura si unisce con la figura femminile che si sta bagnando nel fiume. Fino al verso 14 non c’è ne del tu ne dell’io poetico. l’anice è una pianta farmacologica , parola che ha due valenze, se assunta troppa porta alla morte. Argento è un cromatismo che rimanda alla simbologia lunare, e la luna è una presenza inquietante ed è quasi sempre annuncio di qualcosa che sta per succedere . Malestar y noche: Sia di compresenza tra un malessere che si mostra in un notturno ma anche un malessere che è un notturno e viceversa. 28/04/2023 Sezione 4 TRASMUNDO: Insieme di romanze, essa è una modalità narrativa di ascendenza medievale che unisce recitazione e canto. Questa forma viene usata per declinare una materia che è gitana. Infatti nasce da questa scelta tematica l’equivoco del Lorca folclorista. In realtà Lorca specifica che l’ispirazione gitana di questa raccolta è un'ispirazione in primis duendica. 30 Quindi il gitanesimo non è frutto di un interesse per una indagine antropologica ma una scelta tematica che è funzionale alla creazione di miti millenari. Da questo momento nasce per Lorca il mito della ‘’gitaneria’’, cioè si diffonde il suggerimento che il poeta appartenga alla comunità gitana, ma in realtà lui è Andaluso. Nonostante ciò però questo mito intrappola Lorca in due direzioni: da una parte facendolo percepire come un cantore della Andalusia profonda e consacrandolo come un maestro del neopopularismo cosa che nega, dall’altra parte attirando critiche feroci di moltissimi compagni di generazione, accusandolo di essere eccessivamente conservatrice. Da qui nasce la scelta di cambiare lingua poetica, quello che il poeta scrive dopo il 28, indica una variazione radicale sia della materia che della lingua, nonostante questo si instaura una continua frustrazione perché gli viene chiesto in continuazione scrittura gitana. Romance de la luna, luna: Dal titolo si capisce. La parola che crea l’effetto di musicalità, questo romanzo racconta la storia dell’ avvicinamento tra una luna personificata e un bambino gitano, questo avvicinamento assume risonanze metafisiche, che costruiscono simbologie lunari. Una luna personificata in modo evidente perché è vestita come una figura femminile elegante, la luna scende dal cielo e arriva nella fucina che è un’ambientazione tipica dei gitani poiché si occupavano della metallurgia. Il bambino la guarda, questa ripetizione è come se il bambino si sente ammaliato e si perde da questa visione. Già al verso 5 abbiamo un suggerimento di affezione inquieta, il vento, elemento naturale, spettatore della scena è in qualche modo commosso dall’incontro tra il bambino e la luna, ma non sappiamo se sia positiva o negativa, ma sappiamo che c’è una certa perturbazione. Nel vento commosso la luna inizia una danza, questa danza appare seducente e pura. Inizia a questo punto un dialogo, con plurivocalità: Il bambino suggerisce alla luna di fuggire, la avverte del pericolo che se venissero gli adulti ( gitani) farebbero del suo cuore piccoli gioielli dalla forma circolare ( cerchio allusione di morte) e bianchi (cromatismo mortifero). La luna non reagisce l'avvertenza del bambino , e gli dice di lasciarla ballare e quando arriveranno i gitani lo incontreranno morto. La luna formula una sorta di proiezione. Il bambino continua a suggerire. Alla luna di scappare che sente i cavalli dei gitani, ma lei gli dice di lasciarla in pace Il cavaliere si avvicinava suonando il tamburo e all’interno della fucina il bambino ha gli occhi chiusi. V25: elemento di movimento ed elementi per descrivere i gitani da una parte i bronzo che viene preso dalla metallurgia e indica il loro colore della pelle , sogno indica il contesto in cui si muovono i gitani stessi. I gitani hanno ‘’le teste alzate e gli occhi spalancati’’ quindi di nuovo un movimento verticale ma in questo caso so è discendente. 31 Il bambino è morto e i gitani sono la , il vento è come se partecipasse alla veglia funebre del bambino. Romance sonambulo: Testo più noto del Romancero Gitano, anche quello più criticato. Il poeta lo indicava come misterioso e non completamente decifrabile cosa che neanche lui riusciva. Già dal titolo siamo guidati in una possibile connotazione, cioè quello spazio che è tra il sogno e la veglia che è il sonnambulismo. Vi è una presenza massiccia del cromatismo verde. Il primo verso è difficilmente traducibile. Cosa significa che l’io poetico voglia ‘’verde’’, cosa o chi è il verde? Il secondo verso con verde induce a interpretare il verde in senso paesaggistico. Poi però ci sono due immagini: la barca sul mare e il cavallo nella montagna. Da una parte c’è un elemento danneggiante e il mare ( simbologia mortale), poi il cavallo che è metafora istintiva, in movimento che si trova in montagna. V5 : vi è una posizione locativa dell’oggetto del queerer, una posizione verticale, perché la figura femminile tra sognante sembrerebbe affacciata a una ringhiera, verticale perché la balconata proietta la sua ombra nella metà inferiore del corpo, però il cromatismo è strano che non è più legato all’ambiente ma alla figura femminile, che ha la carne e la pelle verde, i capelli verdi e gli occhi di freddo argento. (Associare il verde al corpo femminile= compenetrazione corpo femminile e natura stessa ) gli occhi sono inquietanti perché da una parte può essere uno sguardo vuoto dei sonnambuli, l’evocazione usata per descriverlo attiva risonanze non solamente descrittive dell’occhio sonnambulo, perché c’è il freddo e l'argento ( cromatismo lunare—>MORTE) Strofa di collegamento tra sospensione onirica e il dialogo tra due figure. Descrizione astrologica cromatica del momento del giorno in cui ci troviamo, un notturno in cui si sta facendo mattina, gli ultimi astri della notte resistono alla luce del mattino . V15 altro evento naturale cioè il vento reso in termini di violenza. Si smentisce la morte dal verbo attivo, e dalla presenza della donna che entra in scena, e inizia il dialogo. Una figura che si colloca in un contesto di familiarità con il suo interlocutore e lo chiama conpadre e gli propone una serie di scambi, ci sono due ordini di oggetti, da una parte cavallo sedia e coltello, elementi di vita bandolera, che vuole scambiare per elementi di domesticità e protezione e stabilità,e dice come per motivare il tutto che viene sanguinante da Cabra. Risposta interlocutore: colloca l’interlocutore colloca se stesso in una. Posizione anagrafica , chiamando il suo interlocutore ragazzo e gli dice che se potesse accetterebbe ma lui non può in quanto è successo qualcosa di talmente grave che non è più padrone di se stesso e di quello che ha. 32 Vuelta de paseo: Lo sguardo del componimento raccoglie le impressioni dell’io poetico durante un esplorazione del paesaggio urbano, un’esplorazione che si scontra con l’io poetico tanto da farlo sentire assassinato dal cielo. Assassinato dal cielo, ci sono due riferimenti spaziali geometrici, da una parte un riferimento verticale al v2 , le forme che indicano un andamento serpeggiante ( metafora delle strade)serpe perché è un simbolo biblico del male. Il cristallo sarebbe il cielo, le forme che cercano il cristallo sono i grattacieli che impediscono di raggiungere il cielo. Il fatto che l’io poetico dica “lascerò crescere i miei capelli” è un riferimento naturale rispetto al contesto artificiale, quindi un tutto ciò sopravvive un qualcosa di umano. 2 strofa: un albero ( elemento naturale) che è però mutilato, fatto di arti mozzati, l’immagine dell’arto non funzionale è una cosa ricorrente nel poeta di nuova York, l’albero non canta . Nino e huevo, entrambe simbologie positive, ma qua l’uovo è usato in senso cromatico (bianco) che viene associato quindi al colorito del bambino, cromatismo mortale, il bambino è morto. 3 strofa: figure animali con la testa spezzata, e l’acqua, non viene specificato se sia vitale o no, ma viene specificato che c’è bisogno di quest'acqua, “ ci sono piedi secchi”, hanno bisogno di idratazione ma c’è solo acqua sporca. ( molto spesso in contesto urbano viene evocato il topico della contaminazione, cioè dell’acqua che è sì elemento vitale , ma viene cannibalizzata dall’industria, come le persone stesse, l’acqua di NY è un’acqua macchiata) 4 strofa: condensati gli elementi delle strofe precedenti, la stanchezza è una stanchezza che taglia le catene comunicative dell’individuo che lo priva del poter comunicare e recepire, una stanchezza che riguarda anche l’io poetico, cosa che viene espressa in molti testi della raccolta, l’io poetico non è in grado di scrivere e infatti la farfalla rimane annegata nel liquido del calamaio. 5 strofa: rappresentazione dell’impossibilità di riconoscersi all’interno del contesto disumanizzante dell’io poetico. Lo stesso verso dell’attacco viene ripreso alla fine, riempito del senso tragico e delle immagini trovate all’interno della poesia. La Aurora: E’ uno dei componimenti più celebri della raccolta e uno dei più umanizzati, perché la massa urbana è il centro della narrazione. L’aurora aveva due titoli alternativi, cioè “obrero parado” e “amanecer”, si tratta di un componimento, che gioca sull’ evocazione di un elemento naturale che è associato a una implicazione positiva, in questo invece è un inizio di un nuovo giorno che ci conduce verso l’inizio di un nuovo giorno lavorativo. L’aurora viene personificata a partire dal verso 5. Nei primi versi viene connotata come l’aurora di NY. L’aurora è ingabbiata da 4 colonne che però sono instabili, però un elemento 35 animale “palomas”, che viene completamente negativizzato, perché sono nere e sono uno sciame. v5: l’aurora di NY è un’aurora sofferente che sta cercando disperatamente di imprimersi sul volto di qualcuno, ma tutto quello che trova sono figure piene di angoscia. v9: la logica del profitto è un plotone di esecuzione che si riversa anche addosso alle nuove generazioni. I primi che escono non hanno nessuna possibilità di riscatto, tutto lo sforzo non serve a nulla ( viene meno l’idea del se lavori sodo avrai una vita ultraterrena migliore. Dopo il poeta di nuova York , Lorca rientra in spagna e riprende una serie di sperimentazioni in linguaggio e tecnica, scrive il teatro imposible, in cui estende la lingua poetica del poeta di nuova York , e recupera un altro aspetto duendico cioè il duende arabomorisco. A questo duende dedica l’ultima raccolta il “divan de tamarit” , dove divan significa canzoniere in arabo e Tamarit è una località di Granada nella quale la famiglia Lorca aveva un possedimento. La sua scrittura continua ma interviene la circostanza politica; gli anni 30 in spagna sono gli anni in cui la politica si presenta sempre più instabile e Lorca partecipa a iniziative culturali della repubblica spagnola, questo fa si che quando scoppia la guerra civile nel 36 il poeta sia ritenuto da molti golpisti , una sorta di intellettuale schierato e per questo ed altri motivi viene ucciso nell’Agosto del 36. 5/05/2023 LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA: Dopo le avanguardie il macro evento che lo segue è la guerra civile spagnola. La guerra civile spagnola viene vista come una prova generale della seconda guerra mondiale, perché la Spagna è il primo spazio d’europa in cui si sviluppa uno scontro tra fascismo e antifascismo. La guerra civile dura 3 anni dal 36 al 39. Gli anni 20-30 della spagna sono anni di conflitto, in cui c’è la crisi economica, l’affermarsi della aggregazionismo sindacale, rivendicazione di progressismo dal basso. La spagna dal punto di vista politico non cambia molto rispetto all’anno del desastre, non solo ma la spagna degli anni 30 è generalmente arretrato, rispetto al 98 aumentano però gli scontri sociali . Nel corso degli anni 20-30 si susseguono i “ pronunciamentos” ovvero prese di posizione ufficiali da parte dell’esercito che porta a termine un colpo di stato , in cui l’esercito impone un scioglimento del parlamento e la creazione di un nuovo governo. In questo contesto di instabilità politica, nell’aprile del 1931 si tengono nuove elezioni a seguito di un pronunciamento militare che negli anni 20 aveva dato inizio ad una dittatura. Quasi a sorpresa vince le elezioni il movimento repubblicano, quindi la Spagna diventa una 36 repubblica, e si instaura un governo provvisorio che deve dotarsi di una nuova costituzione. Lo stato adotta una nuova bandiera (rosso giallo viola). La costituzione del 31 rende la spagna uno stato laico, ciò implica una serie di effetti collaterali, innanzitutto il governo promuove una eliminazione degli emissari della chiesa di spagna, quindi forma un gran numero di persone al servizio pubblico che ha una formazione laica, le riforme laiciste alimentano una componente dei movimenti sindacali di sinistra, ovvero contadini e operai, iniziano a protestare in modo mirato contro la chiesa, il che fa nascere una inquietudine tra la componente cattolica e conservatrice dell’elettorato e inizia a temere che anche in spagna scoppi una rivoluzione su modello di quella russa. La costituzione sancisce anche l’autonomia regionale e riconosce lo statuto speciale dei paesi baschi con una autonomia linguistica, anche questo inquieta i conservatori. Tra gli altri punti vi è la riforma della giustizia, una giustizia rivolta più al cittadino, e parità di genere tra uomini e donne. La costituzione elabora un piano per colmare l'analfabetismo. Però essa è carente in due punti, la riforma del lavoro e la riforma agraria; le condizioni di lavoro nella spagna degli anni 20-30 sono condizioni brutali, sono al limite della schiavitù feudale, non esiste paga minima, orari concordati, e causa crisi economica c’è moltissima disocupazione. La repubblica tenta di colmare il problema con qualche riforma parziale che viene ritenuta insufficiente dai sindacati, perciò già dal 31 aumentano gli scioperi e le occupazioni, e come arma repressiva viene usato l’esercito. Nel 1933 nasce per opera di Rivera una matrice fascita composta da conservatori e nostalgici, chiesa di spagna che inizia a prestarsi come forza di propaganda ed esercito e si crea una triangolazione, esercito chiesa fascismo , che diventa un potente destabilizzatore della repubblica. Cosa fa esplodere la rivoluzione? Negli anni che vanno dal 33 al 36 si susseguono diverse elezioni, nel 34 le elezioni vengono vinte dalle destre repubblicane ( vicine alla triangolazione), questa vittoria fa degenerare la situazione sociale, con aumenti di scioperi ecc… l’esercito quindi viene sempre più utilizzato. In questo contesto nel 36 si tengono nuove elezioni vinte dal fronte popolare e si teme grazie ai membri che ne fanno parte che si stia instaurando un governo di stile russo e a questo punto l’esercito in alleanza con la chiesa di spagna di spagna e i conservatori, inizia a pianificare un colpo di stato nella convinzione che porterà allo scioglimento del parlamento e si costituirà un governo più in linea. Il colpo di stato viene affidato a Francisco Franco, generale che guida il colpo di stato il 18 luglio del 36. Diversamente da ciò che era avvenuto rispetto ai precedenti colpi di stato non c’è un risultato netto, ma un successo a metà, ovvero una parte delle istituzioni aderisce al sollevamento militare, l’altra parte si mantiene fedele alla repubblica, la spagna si spacca in due vocazioni politiche, alcune località sono fedeli a Franco altre alla repubblica, si creano quindi vari fronti sul territorio spagnolo e inizia la guerra per riappropriarsi delle terre avversarie. Dal luglio del 36 la spagna è polarizzata i due vocazioni politiche, da una parte una parte antifascista dall’altra antirivoluzionaria e antiproletaria. L’effetto è che per gli intellettuali diventa impossibile non schierarsi e non parlare dell’attualità, questo fa si che si creino degli schieramenti anche in ambito letterario, la guerra stessa inizia a diventare un tema, e dal 36 continua fino ai giorni nostri. Le sorti della guerra sono alterne. 37 infernale, in casa vivono anche un gatto vecchio malato e un bebè figlio di Gloria e Juan che è sempre malnutrito. La famiglia è ridotta così a causa della guerra, ma non è il tema di questo libro, ma è una circostanza pervasiva, c’è trauma storico, città che o è caduta in disgrazia economica o situazioni dei bassifondi che abitano in baracche. L’indizio più evidente e tragico delle conseguenze della guerra su tutti è il contrasto tra i due fratelli Juan e Roman e anche la caratterizzazione che hanno entrambi, che li descrive come vittime della stessa follia data da quello che hanno passato, Roman è ossessivo , vive in una parte isolata dell’appartamento e insulta sempre Gloria in modo rabbioso e orientato, Juan ha sempre lo sguardo fisso e bipolare nei confronti del bambino e la moglie Gloria. Per vari indizi si capisce che Juan era un soldato repubblicano e si trovava sul fronte di guerra, aveva sposato gloria in maniera frettolosa ed essendo destinato al fronte l’aveva affidata al fratello Roman chiedendo che fosse portata in sicurezza a Barcellona nella casa familiare. Roman ossessionato dalla seduzione, seduce Gloria e la tratta come uno straccio e la presenta alla casa come una prostituta. Juan torna a casa dopo tanti mesi e torna con una sindrome da stress post traumatico, anche Roman nei mesi successivi alla guerra mostra una degenerazione dovuta al fatto che qualcuno lo ha denunciato come spia alle autorità repubblicane, facendo si che venisse torturato in una checa che è un tribunale popolare che stabiliva esecuzioni spontanee. Dall’altra parte della famiglia la zia Angustias che si presenta come un modello inattaccabile e come si dovrebbe mostrare una donna di buona famiglia, in realtà poi si scopre che durante la guerra aveva nascosto in casa il suo datore di lavoro fascista e forse aveva instaurato una relazione sentimentale nonostante fosse sposato. In tutto questo Andrea arrivava con grandi sogni ma da subito si sente ingabbiata da un ambiente famigliare contaminante, lei ha paura di diventare come una di quelle figure che l’hanno accolta, in effetti il personaggio non viene mai lasciata sola, neanche dorme da sola, quando Angustias va in convento, prende la sua stanza ma nella stanza c’è l’unico telefono della casa quindi c’è sempre un transito di persone nella stanza. In tutto il testo Andrea tenta di evadere dalla casa, affermando la sua autonomia, in prima parte lo fa attraverso l’università infatti il tempo interno del racconto ha durata di un anno accademico, inizia in autunno e si conclude in primavera estate. E’ un tempo stagionalizzato rispetto al quale assume valore l'interiorizzazione del personaggio che molto spesso si sente un tutt'uno con la stagione ma a volte è in contrasto con essa; di fatto da subito il personaggio diventa sempre più svogliato e immobile. Nada è un testo che si articola in due spazi contrastanti e separati che hanno come filo conduttore il personaggio di andrea, i due spazi sono l’ambiente dell’appartamento, l’altro è l’ambiente dell’università che è per Andrea la porta d’accesso allo spazio urbano che le da libertà ma le è impedito dalla zia Angustias e giudica ognuno dei suoi passi. L’allontanamento di Angustias in convento nonostante potesse essere come emancipativo nei confronti di Andrea, in realtà innesca il precipitare degli eventi. Ena : prima amica di corso di Andrea e il suo ambiente famigliare funziona da antitesi per Andrea. Figlia di una ricca famiglia borghese Catalana, il suo nucleo è fatto di una madre 40 bellissima che suona il pianoforte, un padre che è antitetico rispetto allo zio di Andrea. Ena da subito chiede ad Andrea di conoscere lo zio Roman perchè era un musicista famoso prima della guerra, Andrea però ha paura di far vedere la natura della sua famiglia. Ena è una sorta di leader di un piccolo gruppo di studenti in cui c’è anche Andrea. Ena ha anche un fidanzato che la rispetta e le lascia la sua libertà. Andrea non si sente all’altezza di Ena. Un giorno Ena va a trovare Andrea nella casa Ribau ma non la trova e trova lo zio Roman e inizia a frequentare lo zio , e il rapporto con Andrea inizia ad essere distaccato, tanto che Andrea trova un’alternativa all’amicizia con Ena. 18/05/2023 Il testo è diviso in 3 macro sezioni, ognuna si conclude con una svolta che però spesso risulta abortiva. Nella prima parte Andrea è uno spirito ribelle nei confronti della zia Angustias, alla fine della prima parte la zia Angustias lascia la casa e va in convento perché è stufa di tutti, vuole abbandonare la nave che affonda, in realtà il personaggio , da quanto dicono i fratelli, voleva conseguire la sua fuga d’amore con il suo capo sposato che aveva mandato al manicomio la moglie per Angustias ma all’ultimo fu lasciata a piedi quindi finì in convento per la vergogna. A questo punto ci si aspetta un periodo di libertà, ma non succede perché abbandonata ciò che deteneva unita la famiglia, gli scontri tra Juan e Roman si fanno più aspri e gli scontri tra Juan e Gloria sono più violenti, in secondo luogo il personaggio acquisisce qualche elemento di indipendenza ma mai emancipativa, conquista anche una indipendenza economica dallo stato, e decide che amministrerà da sola i suoi soldi e non mangerà più a casa, l’amministrazione diventa compulsiva, in 2-3 giorni compra cose costose ma poi non ha più niente di cui vivere. In un primo momento della seconda parte Andrea sembra aver ottenuto la libertà di poter esplorare la città. Girando per la città le sembrava di essere sola ma c’è qualcuno che la insegue un uomo che la riconosce l’uomo è Gerardo che come la zia Angustias le dice che non si va in giro da sole. Andrea si sente inconforme all’interno dell’università, e muove i primi passi dentro l’educazione sentimentale, si accompagna con un ragazzo Pons che le fa la corte, ma una festa si accorge che la madre di lui guarda male lei, e quindi decide che non vuole avere a che fare con qualcuno della Barcellona ricca. Poi una notte scende nel quartiere in cui zia Angustias non voleva che andasse la, perché è piena di prostitute ladri ecc… Andrea scende la una notte(inseguendo in cui il figlio di Gloria e Juan sta talmente male che rischia di morire, non essendoci soldi per le medicine Gloria decide di scendere dalla sorella che possiede un gioco d’azzardo, per racimolare qualche peseta con il gioco d’azzardo. Juan torna non trovando Gloria ( era uscita a sua insaputa) impazzisce dicendo che vuole scendere e vuole ucciderla ritenendo che Gloria si prostituisca. Sia Juan che Andrea arrivano 41 alla casa della sorella di Gloria , Juan appena vede Gloria si calma e torna a casa con Gloria tranquillissimo. capitolo 20: alla fine della seconda parte viene svelata una trama occulta, cioè l’allontanamento di Ena. Andrea tornando a casa vede la madre di Ena che le dà la chiave per comprendere l’assenza di Ena. Le spiega che da giovane lei stessa aveva un’attrazione verso lo zio Roman che addirittura Roman l’aveva rifiutata e impazzì passando mesi e mesi a letto, finché non è stata salvata dalla gravidanza di Ena per questo guarda con terrore il fatto che Ena sia nelle grazie di Roman e chiede ad Andrea cosa stia succedendo, chiedendole di spingersi oltre l’amicizia negata e di indagare. La vera trama occulta riguarda quello che succedeva nella mansarda di Roman. Andrea spinta dalla preoccupazione della mamma di Ena decide di agire e andare a parlarle e lo fa in un momento di altissima tensione, un giorno sente che sta salendo in mansarda aspetta un po e poi decide di parlarle, trovando Roman in una tensione di rabbia, ed Ena rigida sul divano che vuole scappare. Ena spiega ad Andrea che ha ottenuto il suo scopo con Roman vendicando la madre ovvero farlo impazzire, la madre di Ena riteneva che la figlia fosse a conoscenza del suo passato con Roman, Ena invece svela ad Andrea che in una notte di febbre in delirio la madre aveva parlato di questo nome e il padre poi le aveva raccontato tutto ad Ena, quindi la trama occulta sta nella cntroseduzione ripagando Roman con la sua stessa moneta. A questo punto Andrea recupera l'amicizia ma è ancora vittima del suo status socioeconomico, tanto che la trama occulta genera lo sfascio familiare, Roman si suicida tagliandosi la gola con il rasoio da barba, questo fa crollare la salute mentale di Juan tanto che Gloria confida ad Andrea di aver già preso contatti con un manicomio, la zia Angustias torna per il funerale e tornano anche le sorelle di Angustias che non fanno altro che accusare la nonna di essere la responsabile di quello che è successo perché ha viziato troppo i figli maschi e quindi li ha resi deboli. Andrea riceve una lettera da Ena la quale per allontanarsi dallo scandalo si trasferisce a Madrid con la famiglia e il fidanzato, nella lettera Andrea viene strappata dal contesto familiare e ovviamente accetta, come all'inizio c’è una partenza e identifica questo allontanamento come una emancipazione dalla famiglia. Dal carro con cui arrivò a Barcellona ora va via con una macchina e dal solito rumore che c’era a casa ora va via con un enorme silenzio poiché dormono tutti. “Me marchaba ahora sin haber conocido nada de lo que confusamente esperaba”, qui è la Nada, nada è quello anche che si porta avanti dalla casa della calle ribau. 19/05/2023 Testo di Pedro Almozovar: Il testo è dei primi anni 80 e unisce narrazione con disegno, il testo ha un argomento lineare, un personaggio cinese che si chiama Chumingo che è sinonimo di cogno, Chumingo ha una fabbrica di assorbenti, quando viene lasciato da una delle sue fidanzate decide di volersi 42 quello che è quando si è trasferita a Madrid, e ha fatto parte di una comunità che l’ha accolta e accompagnata nella soppressione di ciò che lei odiava di se stessa, ovvero la sua parte maschile. La Madelon spiega come è arrivata a comporsi. Teme quindi di dover di nuovo uscire con una maschera, di diventare di nuovo uomo, cosa che odia, tanto che conserva con orrore ancora una valigia con i suoi vecchi abiti da uomo. La madelon condivide l’appartamento che chiama i “i suoi 50 metri quadri di libertà”, condivide con una compagna la quale è scomparsa, la madelon teme nella peggiore che sia già stata arrestata e che in questo momento la stanno torturando. Inizia quindi a cercarla. La compagna proviene anche lei da Andalusia ma a differenza sua è più svampita quindi più facilmente perseguibile. P16: Si immagina cosa potrebbe succedere se ritornasse la dittatura e pensa che sicuramente uccideranno la Madelon e bisognerà resuscitare Manolito Garcia Rebollo. Nel corso del monologo la Madelon alterna molte emozioni, tra momenti in cui ricorda con preoccupazione le sue scorribande notturne, momenti di sconforto depressivo in cui arieggia il suicidio se mai dovesse tornare a essere quello che non vuole essere . P36 descrizione appartamento: La madelon nel suo monologo ricorre in molti passaggi la sua militanza politica spiega di essere una portavoce della lotta e dei diritti civili della libertà, però a tratti sembra pentirsi, (non voleva essere segnalata alle autorità)però poi riconosce la sua importanza nella lotta. Inizia a descrivere tutti gli oggetti che componevano la casa come quelli che la Begum ha preso da Casablanca. Una gabbia con un vaso al suo interno. La gabbia diventa un simbolo stratificato, perché è l’emblema di quello che era per lei la spagna prima della democrazia , ovvero una grande gabbia senza libertà ora l’appartamento rischia di diventare una gabbia salvifica ovvero l’unico luogo in cui sarà possibile essere se stesse. A un certo punto la Begun torna e la Madelon la saluta . Torna ed è come se fosse scesa dalle nuvole, la madelon le si lancia addosso e le spiega quello che può succedere se ritorna la dittatura , la Begun a questo punto percepisce ed assume l’ansia dell’amica e si infuria con lei perchè l’ha trascinata nelle manifestazioni quando in realtà a lei non interessano e ci andava solo era pieno di begli uomini e adesso per colpa della Madelon l’arresteranno. P90: La Begun rimprovera alterata la Madelon ,con un tono da provinciale da 2 soldi che non ha mai smesso di essere, per la sua mania verso la politica, che lo faceva per qualsiasi sciocchezza e lei era sempre stata neutrale e siccome le andava dietro ora si ritrova a rischio di morte. Quindi inizia una sorta di battibecco che porta la Begum a capire cosa comporta la perdita della libertà. I personaggi passano da momenti di speranza alla disperazione come in nada, qualsiasi loro speculazione rientra sempre perchè non esiste nessuna conferma rispetto a ciò che stanno vivendo. La conferma arriva all'una di notte, in cui parla il re Juan Carlo primo di Borbone. P135 45 La Madelon ricorda che quando Franco morì la Begun si fece prendere dal movimento di isteria in cui tutti volevano andare a vedere il corpo. Quello che dice il re alla radio è che la corona non appoggia il colpo di stato anzi la corona vuole reprimerlo, per cui in questo momento si spezza l’attesa, in quanto la libertà è garantita dallo stato, la preoccupazione che il colpo di stato trionfi è impossibile , per cui le due si dicono che sono in salvo. Il testo si conclude con una seconda parte che è un'esplosione festiva della democrazia, il popolo di Madrid scende in strada manifestando per la democrazia. La madelon conclude parlando della libertà, ovvero è stata avvicinata da un bel giovane nella manifestazione che le dice che ha la macchina qui dietro e la porta dove vuole. Le venne un brivido lo abbracciò e gli disse ehi bimbo che bella libertà. 46
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