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Metodologia e Sociologia: Comportamento Umano, Norme Sociali e Valori, Appunti di Sociologia

Una introduzione alla metodologia utilizzata per studiare il comportamento umano attraverso la sociologia, con un focus su diversi tipi di sociologia, come la sociologia dei fenomeni economici e la sociologia dello sviluppo. Viene inoltre esplorata la vocazione empirica della sociologia, la teoria di Marx sulla classe sociale, le norme sociali formali e informali, i valori e le sanzioni sociali. inoltre una panoramica sui modelli di comportamento sociale e la cultura.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 13/07/2022

paola.lluka
paola.lluka 🇮🇹

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Scarica Metodologia e Sociologia: Comportamento Umano, Norme Sociali e Valori e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! Cos’è la sociologia? La sociologia può essere definita come lo studio della società- la rete di interazione e relazioni sociali “Ginsberg” La sociologia è lo studio oggettivo del comportamento umano in quanto condizionato dal fatto che gli individuo vivono in gruppo “Sugarman” La sociologia può essere definita come lo studio degli individui in un contesto sociale…I sociologi studiano le interazioni fra gli individui, le organizzazioni, le culture, le società “Ritzer” La sociologia è lo studio sistematico degli individui in gruppi, sviluppandosi a partire dal desiderio di conoscenza associato alle rivoluzioni industriale e scientifica del 18esimo e 19esimo secolo “Lawson” La sociologia è lo studio della vita sociale dei gruppi e delle società. È un’impresa difficile, avendo come oggetto il nostro stesso comportamento come esseri sociali. Lo scopo della sociologia è estremamente ampio e spazia dagli incontri passeggeri fra gli individui in una strada fino allo studio dei processi sociali che si verificano a livello mondiale “Giddens” Lo scopo della sociologia è lo studio scientifico delle società umana attraverso l’analisi del comportamento sociale delle persone “Giner” Due aspetti in comune: -studio della società intesa come rete di interazioni, relazioni sociale, società prende forma caratterizzata da insieme, rete, trama di interazioni, relazioni fra individui, relazioni sociali, individui che sviluppano la propria vita all’interno del gruppo, culture (insieme di istituzioni), organizzazioni, società, no individualmente -studio oggettivo, sistematico degli individui, studio scientifico della società, tentativo degli studiosi di farci capire come lo studio della sociologia si caratteristica per avere una componente empirica anche lo sforzo di uno studio rigoroso governato da regole, convenzioni, non lasciato al caso che dia vita a conoscenza scientifica che sia solido, condiviso tra studiosi Sociologia nasce durante un contesto di Rivoluzione francese ma soprattutto scientifica e viene influenzata dall’ambiente, ha una componente teorica e una empirica da cui trae la sua ricchezza. La disciplina offre concetti di vita quotidiana fino allo studio di grandi organizzazioni Due temi principali sociologia: -identificare cosa studia la sociologia, studia il comportamento sociale, le persone e il loro modo di comportarsi. L’attenzione si posa sul modo ij cui le persone formano relazioni e su come queste relazioni sono rappresentate dal concesso di società. Il focus dello studio è il comportamento collettivo- come i gruppi in cui le persone nascono o si ritrovano (famiglia…) si intrecciano con il loro sviluppo e con i loro comportamenti -come studia la sociologia (metodi), le definizioni includono termini come “scientifico” “sistematico, oggettivo, idee che ci suggeriscono come la sociologia studia la società e il tipo di conoscenza che si intende produrre. La sociologia mira a produrre conoscenza scientifica. Il comportamento umano viene studiato secondo una specifica metodologia e attraverso metodi di ricerca empirica di tipo sistematico COSA STUDIA, diversi tipi di sociologia e “sociologie” Sociologia dei fenomeni economici (la sociologia del alvoro, la sociologia del consumo->gusti, preferenze, la sociologia dello sviluppo) COME STUDIA Si caratterizza di una vocazione empirica volta a realizzare percorsi di ricerca che avvicino la riflessione teorica alla conoscenza empirica dei fenomeni sociale, patrimonio consolidato di conoscenze riguardanti la metodologia e i metodi della ricerca sociale. Esistono molti modi di fare ricerca che possono raggruppati con specifico riferimento alle azioni di: -interrogare, intervista strutturata (questionario), semi strutturata e non strutturata -osservare, osservazione partecipante, mediata da tecnologie audio e video, delle tracce fisiche, in incognito (mystery), breve -studio dei documenti, documenti istituzionali, personali, della cultura, mediali L’avvento di Internet pone una sfida sia all’oggetto (cosa-> numerose persone su internet, crescono servizi offerti e tempo passato su internet, crescono contesti di interazione sociali studiati dalla sociologia) sia ai suoi metodi (spazio di interazione che accorcia le distanze tra soggetti e gruppi di studiosi) Il senso comune sociologico (esempi primo giorno in uni senza mai esserci stato so alcune regole, matrimonio...): il patrimonio di conoscenze, legato all’esperienza diretta, che ognuno utilizza per orientarsi nella vita sociale. Idea di come dobbiamo comportarci/come si comportano gli altri. Come “funziona” la società. Limiti di questo sapere: è concentrato nel presente (aula 1950 vs aula 2022), lo spazio sociale degli individui è circoscritto (Erasmus), è facilmente influenzabile e deformabile dal “sentito dire” (tendere a non essere generalizzabile, racconti imprecisi e personali->sorella maggiore in uni). La sociologia, come scienza sociale, attraverso i suoi strumenti(ricerche), supera i limiti della sociologia ingenua di senso comune, formulando interrogativi sulla basa di una riflessione teorica sedimentata e cercando risposte a questi interrogativi sulla basa di informazione raccolte sistematicamente. A volte senso comune sociologico e sapere sociologico si conformano, a volte no (quali soggetti visitano maggiormente i musei in base al titolo di studio? Senso comune sociologico: probabilmente coloro che hanno titolo di studio più alto rispetto a chi ha un titolo di studio più basso (classe sociale, stratificazione sociale) che corrisponde con il sapere sociologico; caso donne migranti, primi studiosi partiti con l’idea che l’esperienza delle donne fosse molto dolorosa ma dopo le ricerche quadro parzialmente diverso->donne che lasciano situazioni familiari problematiche da cui decidevano volontariamente di allontanarsi, esperienza di riscatto non solo dolore) Confini della sociologia rispetto alle altre scienze della società? Non solo la sociologia studia il comportamento in gruppo, storia, storia sociale, filosofia politica, diritto, economia, filosofia… Esponenti di spicco della teoria del confitto sono Karl Marx e Max Weber, successivamente la riflessione è stata ripresa e sviluppata da altri autori (Dahremdorf) La società è vista come lo scenario di una continua lotta tra gruppi disomogenei tra loto, perennemente in conflitto per difendere i propri interessi e avere supremazia l’uno sull’altro. I gruppi che compongo la società sono tutti diversi, lavorano ciascuno per il proprio interesse e non per il buon funzionamento della società La coercizione (forza) è una parte fondamentale del sistema ed è esercitata dal gruppo più forte in quel momento. Il gruppo più forte domina ed impone la sua volontà fintanto che si trova al potere, senza curarsi delle esigenze degli altri gruppi. La società è in continuo cambiamento (centrale), i mutamenti sono continui e repentini. Continue lotte portano a cambiamenti e ad un avvicendarsi del gruppo al potere (es. scuola, luoghi dove si fa sentire molto la dimensione del conflitto perché attraverso la scuola vengono trasmesse idee, visione del mondo ai giovani come strategia del potere, imporre visione del mondo, sistema educativi, cambio governo porta spesso e volentieri ad un abbozzo del sistema educativo) I punti fondamentali del paradigma del conflitto: 1) L’idea di cambiamento sociale, il conflitto e la coercizione sono elementi determina ti in una società 2) I diversi gruppi che compongono la società hanno diversi interessi e non c’è consenso tra gruppi. Il gruppo pensa ai suoi interessi e li persegue anche se contrastano con gli interessi di altri gruppi 3) Gli individui possono avere, o meno, consapevolezza dei loro interessi e di far parte di un gruppo. Secondo Marx, il gruppo diventa classe sociale solo quando gli individui prendono coscienza di essere parte di una classe con certi obiettivi e decide di perseguirli. Secondo Weber, invece, la classe sociale è comunque tale anche se non c’è consapevolezza di appartenenza 4) Il conflitto, che è caratteristica fondante della società, è a diverso livello a seconda dei periodi storici. Provoca mutamenti repentini quando il livello di tensione è alto, altrimenti i mutamenti avvengono più lentamente ORDINE CONFLITTO La società è integrata La società è attraversata da diversi interessi La società è stabile La società è in mutamento C’è accordo sui valori (consenso) C’è coercizione (dominio, esercizio della forza) Critica: nella realtà è difficile avere pieno accordo su nome, valori, interessi ed anche avere situazioni stabili Critica: come fanno le società a sopravvivere? Non si spiega perché le società restano unite e in alcuni momenti le società hanno stabilità Es. disuguaglianze distributive In tutte le società sono presenti elementi di ordine e conflitto, le due interpretazioni non si escludono necessariamente, sono presenti caratteristiche dell’uno e dell’altro AZIONE<->STRUTTURA MICRO<->MACRO INDIVIDUO<->SOCIETA’ Prospettive per cercare di capire i fenomeni sociali, che i sociologi usano come modello di interpretazione dei fenomeni: Azione (micro-sociologia): studia le interazione sociali concentrandosi sull’individuo. L’individuo è protagonista delle sue scelte e delle sue decisioni Struttura (macro-sociologia): si guarda alla struttura, al più ampio contesto storico sociale politico. L’individuo è fortemente condizionato dal contesto generale Meso-sociologia: guarda ad un libello intermedio, per esempio gruppi e famiglie. Focalizza sui legami/network che legano le persone tra loro e formano i gruppi. Gli individui non sono singoli ma fanno parte di gruppi di piccole/media dimensioni (detti anche reti sociali). Durante uno studio, uno sociologo può scegliere se utilizzare solo una prospettiva o se combinarne più di una, avendo così una conoscenza più ampia del fenomeno in questione Esempio: lo studio delle migrazioni, perché? Definire il fenomeno: Spostamento (movimento) di persone (individui o gruppi) relativamente permanente (durare nel tempo) su una distanza significativa in uno spazio geografico/sociale (spazio sociale distanze, lingue, culture, modi di vivere, pensare, organizzazioni diverse) si sviluppano nuovi rapporti, nuovi bisogni si rimodellano i legami con le origini Spiegazioni MACRO: cause esterne all’individuo, grandi eventi economici, politi culturali Teoria degli squilibri economici e demografici (povertà, fame, guerre, sovrappopolazione) Legami storici e culturali fra Paesi Divisione internazionale del lavoro Domanda di lavoro povero (mercato duale) Obiezione: solo una frazione modesta emigra, partono per primi i ceti medi, non tiene conto della regolazione politica (fondamentale). Spiegazione MICRO Focus su decisioni, scelte individuali Migrazione come scelta individuale e volontaria, frutto di calcolo razione (costi/benefici), considera molto lavoro Approccio dell’economia neoclassica: migrazione aumenta la redditività del capitale umano Obiezioni: non solo motivi economici, informazione scarsa (grandissimo limite), color che si sono spostati idea pase di arrivo diverso, molto scostante rispetto a quel che è, immagine diversa Spiegazioni MESO Teoria dei network Migrazione come effetto di reti di relazione interpersonali tra migranti e potenziali migranti (idea di catena migratoria) Convergenza fra teoria micro e macro: le decisioni individuali e i fattori esterni sono mediati dai rapporti sociali Vincoli familiari, parentali, amicizia, comune origine Trasmissione informazione, sostegno emotivo e sociale (successive migrazioni e appoggio a chi è già partito) Obiezione: non spiega l’inizio dei flussi perché iniziano, si concentra sulle catene, solo valenze positive alle reti, trascura il ruolo delle agenzie formali I tre livelli di spiegazione (micro, meso, macro) possono essere integrati Socializzazione Linguaggio comune diverso da sociologia È il processo di apprendimento dei comportamenti attesi da un individuo per il fatto che esso occupa una posizione nella società, tutti noi abbiamo un’idea della società, processo di apprendimento che si sviluppa lungo il corso della nostra vita, inizia quando nasciamo e non si interrompe mai, veniamo inseriti in contesti diversi ogni volta, contesto di interazione nuovo (es. lavoro, pensione…), si impara un nuovo contesto, nuovi comportamenti che le persone si aspettano da noi. È un apprendimento continuo, un processo molto lungo che inizia alla nascita e dura tutta la vita. La socializzazione presenta due momenti: 1. Socializzazione primaria: riguarda i primi anni di vita, gli individui imparano le nozioni base del vivere in società 2. Socializzazione secondaria: nelle fasi di età più adulta (centrale) gli individui entrano in contesti sociali nuovi (pensione, si ammalano, si sposano) imparano norme di comportamento nelle diverse situazioni di interazione sociale, anche quelle più diverse e complesse; ogni volta che entriamo nelle organizzazione del lavoro ci sono posizioni e comportamenti diversi, individui si socializzano alle norme di funzionamento (formale) e informale (ci si aspetta un comportamento) Risocializzazione: cambiamento repentino, violento, inatteso, brutale cambia contesto, modo di vivere, punti fondamentali, carte in gioco processo di rottura/allontanamento dalle norme apprese precedentemente dall’individuo, e assimilazione da parte di questo di nuove norme e valori (esperienza di chi va in guerra, in carcere, pandemia…) Cosa accade sulla Rete? Gli influencer L’influencer è quella persona che grazie alla Rete e alle sue attività su quest’ultima riesce a coinvolgere un alto numero di persone, quindi potenzialmente influenzare la loro opinione. Marketing: gli acquisti (es. vacanze, film, ristorante, prodotti elettronici, libri) possono essere orientati dagli influencer? Marketing politico: le scelte di voto possono essere orientati dagli influencer? Approfondimento: Chi sono? Dove sono? Di cosa parlano? (sentiment analysis) Ruolo sociale Ruolo sociale= insieme di comportamenti attesi da un individuo per il fatto che occupa una posizione (status) nella società e nelle diverse occasioni di interazione (es. sistemi educativi, mercato del lavoro, tempo libero…) Da una certa posizione (status) consegue un ruolo. In una situazione di interazione, sono previsti diversi ruoli. Da posizioni diverse derivano comportamenti attesi diversi (es. insegnate, studente, personale amministrativo) Multicollocazione Ciascuna persona nella società occupa più posizioni, a seconda del contesto di interazione (es. studente- lavoratore-figlio-fidanzato-giocatore) Da ciascuna posizione (status) occupata da una persona deriva un ruolo e un’aspettativa di ruolo. (studente che studi, figlio che sistemi casa, lavoratore che svolga il proprio lavoro…) Conflitti di ruolo I ruoli richiesti possono essere il conflitto tra loto (madre-lavoratrice; studente-lavoratore/sportivo) Nella società contemporanea, la multicollocazione è molto presente e può spesso portare a conflitti di ruolo (conciliazione madre-studente/lavoratrice) Status principale, posizione che maggiormente struttura l’identità personale (pur non escludendo gli altri status); sono principalmente studente o lavoratore… Lo status principale può essere modificato nel corso della vita, l’ordine delle priorità può varia nel corso della vita stessa. Norme e valori Differenze tra: status ascritto: posizione nella società per alcune caratteristiche che si posseggono dalla nascita (es. età, origini sociali, dove si è nati, in che famiglia, genere) status acquisito: quello che consegue nel corso della vita, situazioni che si modificano nel corso della vita, posso acquisirle (es. titolo di studio, professione) Posizione fa riferimento alle interazioni, società strutturata non è omogenea, disuguaglianze di genere… Il ricoprire una posizione porta delle “responsabilità” e ho accesso o meno a più risorse, se ho quella posizione perché ho studiato è diverso rispetto a se ho quella posizione perché ci sono nata. Questa distinzione è centrale nello studio delle disuguaglianze sociali. Questi status possono essere legati, es. titolo di studio-> status acquisito ma legato da famiglia, età, disponibilità economiche (status ascritto) Norme sociali L’insieme delle regole che danno ordine alle interazioni sociali vengono chiamate norme sociali e vengono imparate con gli agenti di socializzazione Queste norme possono avere un grado alto di formalizzazione oppure non averlo affatto Le dividiamo in norme formali (come iscriversi al uni, agli esami…) e norme informali (se voglio la parola alzo la mano, non è scritta su nessun regolamento ma tutti conosciamo) Entrambe le norme rendono più facili, più spedite le interazioni, sono dei facilitatori, risorse che rendono condivise le regole del gioco; limitano il nostro comportamento. Norme variano nello spazio (culturale) e nel tempo (altro ateneo diverso modo di iscrizione…) e anche a diverse generazioni. Es. di norme formali e informali legati all’età: Norme formali: es. a seconda dell’età sono richiesti diversi comportamenti. Obbligo di frequentare la scuola, divieto di vendita di alcolici, diritto di voto e patente, età pensionabile… Norme informali: es. a seconda dell’età ci si aspettano diversi comportamenti. Abbigliamento differente per giovani e anziani, tempo libero (sabato sera) … Le norme possono variare nel tempo e anche nei diversi contesti culturali (vale sia per le norme formali, più rigide, che per quelle informali) I valori Norme sociali discendono dai valori (anziana sul bus, norma: mi alzo deriva dal valore: rispetto agli anziani) Abbiamo definito le norme sociali come regole di comportamento che ci si aspetta vengano seguite in determinate situazioni Rispetto alle norme, i valori indicano orientamenti più astratti, dai quali le norme stesse discendono, o dei quali sono specificazioni. Riguardano fini ultimi dell’azione, criteri che orientano su aspetti decisivi della convivenza, relativi a ciò che riteniamo giusto, appropriato, desiderabile I valori nel tempo e nello spazio Come le norme, anche i valori tendono a variare nelle diverse circostanze storiche e geografiche Valori universali: ci si può chiedere se esista un nucleo di valori universali. Il rispetto della vita, la pace, la libertà, l’uguaglianza, la dignità della persona fanno probabilmente parte di un grappolo di valori universali. Istituzioni e cultura. Le sanzioni sociali Le istituzioni sono insiemi di comportamenti, azioni e relazioni sociali, disciplinati e governati (facilitati) stabilmente da regole riconosciute dalla collettività (es. famiglia, matrimonio, stato, mercato, scuola, lavoro…) Sono modelli di comportamento che in una determinata società sono dotati di cogenza normativa, con questo termine si intende che queste norme sociali ci limitano, modelli predefiniti, relativamente stabili (regole uni oggi=uni domani) Il concetto di cultura Una cultura è l’insieme dei valori, delle norme che li specificano e delle istituzioni intese come modelli normativi di comportamenti, molti modelli di culture Sanzioni sociali Il comportamento atteso può essere anche disatteso Sono punizioni (sanzione negativa) o ricompense (sanzione positiva) che si mettono in atto per avere agito, o non aigot, nel rispetto delle norme sociali. Possono essere formali o informali (a seconda del tipo di norma trasgredita, es. vendita di alcolici a chi ha meno di 18 anni) La sanzione informale più classica è il rifiuto, l’emarginazione e l’espulsione dal gruppi (mancato riconoscimento sociale) Esempio di sanzione negativa di tipo informale posta dalla società Matrimonio misti, caratteristiche sociali diverse (italo/straniero, non istruito/colto, benestante/povero) unioni più fragili e più soggette a separazioni, perché? Diverse interpretazioni: ci sono aspettative interpersonali diverse (obiettivi, gusti, abitudini, interessi, opinioni); squilibri di potere (uno è più forte dell’altro e lo prevarica); reazioni negative da parte della società (l’ambiente sociale non da riconoscimento, disapprova). Questo porta ad una reazione: sposare i propri simili (stesso livello di istruzione, disponibilità economiche…), norma sociale consolidata, tendenzialmente seguita e l’ambiente la sanziona: sanzione negativa di tipo informale imposta dalla società, mancato riconoscimento da parte della famiglia, mancati inviti, invita uno e non l’altro, dinamiche che pesano. Donna posizione più forte (più disponibilità economica, più colta…) nella coppia alto rischio di sanzione informale perché non piace, coppie che divorziano di più. Es. gruppo classe che cerca di organizzarsi per vedersi, leader strumentale: decide la giornata, dove andare, dove trovarsi, orari… leader espressivo: chi mette entusiasmo per andare (dai dai andiamo, posto stupendo…), fa crescere la voglia die esserci; entrambe sono fondamentali Il comportamento collettivo Comportamento collettivo: insieme di individui sottoposti a uno stesso stimolo, che reagiscono e interagiscono fra loro in situazioni senza sicuro riferimento a ruoli definiti e stabilizzati, no gruppo Panico= reazione collettiva spontanea, che si manifesta di fronte al rischio di subire gravi danni da un evento in corso o annunciato come immediato. Il pericolo può essere reale, come un incendio o un naufragio, o solo immaginato (incendio festa, tutti per sé, non seguono regole e provoca danni, es. petardo in piazza durante visione evento sportivo) Folla= insieme di persone riunite in un luogo, che sviluppano umori e atteggiamenti comuni, ai quali possono seguire forme di azione collettiva (es. Renzo a Milano promessi sposi, pane e farina c’è atteggiamento da calma all’assalto ai forni) Pubblico= insieme di persone che si confrontano con uno stesso problema, hanno opinioni diverse su come affrontarlo e discutono fra loro a questo riguardo Introduzione al concetto di capitale sociale Le reti La società può essere vista come il prodotto di una miriade di azioni di persone di interazioni fra loro La network analysis è un campo di ricerca che considera, con apposite tecniche e in riferimento a proprietà via via messe in luce, le reti di relazioni fra le persone (Piselli 1995) Le reti sono quella cerchia di persone con le quali un soggetto è in contatto e frequenza I legami fra le persone collegate nelle reti variano per: -intensità -frequenza -contenuto Il concetto di capitale sociale Reti di relazione che diventano risorse Capitale sociale=patrimonio di relazione familiari e sociali di cui dispone una persona/gruppo e che può essere impiegato per raggiungere i propri scopi Il capitale sociale nasce da aspetti della struttura sociale, in particolare: le informazioni che le relazioni sociale veicolano, la stabilità e osservanza delle norme che rendono sicuro un ambiente sociale, il fatto che in una comunità o in una rete di scambio siano in vigore delle norme che spingono alla solidarietà verso gli altri, e in particolare siano rispettate quelle norme. Sono questi aspetti che spingono e vincolano gli individui a restituirsi doni e aiuti informali, cioè che sostengono la fiducia come stabilità delle aspettative nei riguardi delle obbligazioni reciproche. Verso al fine degli anni ’80 il concetto di capitale sociale assume importanza nelle analisi sociali: due approcci che considerano il capitale sociale sotto aspetti differenti: -individualista (Coleman) microfondato Pone l’accento sulle capacità del singolo soggetto di relazionarsi con altri individui per ottenere un beneficio nella propria vita sociale (es. importanza del capitale sociale per trovare un impiego, tramite annunci, conoscenze… passano delle informazioni tra chi cerca lavoro e chi è disposto a trovaglielo tramite conoscenze) -collettivista (Putnam) macrofondato considera la creazione di capitale sociale come prodotto di uno scambio reciproco di relazioni, non basate essenzialmente sull’utilità individuale. Il soggetto che entra in contatto con gli altri porterà con sé il proprio capitale che metterà in comunione con gli individui ricevendo da essi il loro bagaglio sociale. 1. La fiducia 2. Le norme obbligazioni morali 3. Le reti sociali di attività dei cittadini; migliorare l’efficienza dell’organizzazione sociale promuove iniziative prese in comune accordo (partecipazione, associazionismo, fiducia). Nelle scienze sociali esistono differenti “capitali”, risorse per individui e gruppi, oltre a quella economica abbiamo: -capitale umano, insieme di capacità, competenze, conoscenze, abilità professionali e relazionali possedute dall’individuo, acquisito non solo con la scuola ma anche attraverso un lungo apprendimento o esperienza sul posto di lavoro -capitale culturale, insieme di conoscenze di valori e atteggiamenti nei riguardi della cultura; capitale che viene tramandato attraverso la famiglia -capitale sociale, patrimonio di relazione familiare e sociale di cui dispone una persona e che questa può dunque impiegare per i suoi scopi. I gruppi organizzati Fino a un secolo fa, quasi tutta la vita sociale si svolgeva nell’ambito di piccoli gruppi primari. Oggi il paesaggio sociale è dominato da organizzazioni grandi e impersonali, che influenzano la nostra vita fin dalla nascita. Associazioni= gruppi progettati per raggiungere alcuni limitati scopi, che si basano su regolamenti stabiliti e in cui la partecipazione dei soggetti è volontaria, libera e gratuita Società civile= spazio che le libere associazioni occupano facendosi largo fra le istituzioni portanti delle società: in particolare, fra lo stato e i gruppi ai quali si appartiene per nascita, come la famiglia Organizzazioni= gruppi progettati per raggiungere alcuni limitati scopi, che si basano su regolamenti stabiliti e in cui la partecipazione dei soggetti è strumentale (lavoro in cambio di denaro) Le associazioni Gli abitanti degli USA imparano da piccoli che bisogna contare su sé stessi, e dunque che ci si appoggia all’autorità pubblica solo quando ciò è indispensabile. Da questo spirito nasce una spinta ad associarsi per i fini più diversi: commerciali, politici, letterari, religiosi, ricreativi. Per Tocqueville la differenza fondamentale tra l’UE e gli USA era legata proprio al maggior numero di associazioni presenti in quel paese. Le associazioni dovevano essere considerate un segno di vitalità della società e un antidoto contro un pericolo interno alla democrazia= quello che gli individui, resi uguali con l’abolizione di vecchi legami, privilegi e obblighi basati sulla famiglia e la comunità locale, diventino deboli nei confronti di uno stato che ha accentrato i poteri di controllo. Le organizzazioni Per Weber la forma moderna di organizzazione è la burocrazia (governo da parte di un ufficio) basata su principi universalistici e di razionalità. I caratteri distintivi della burocrazia sono: -una divisione stabile e specializzata di compiti, studiata esclusivamente in vista degli scopi dell’organizzazione e stabilita da regole, che prescrivono come comportarsi a seconda delle situazioni; ogni problema simile viene trattato allo stesso modo e le soluzioni previste dalle regole non devono essere reinventate ogni volta -una struttura gerarchica, con una catena di comando ben definita, chi occupa una posizione ha i poteri per compiere gli atti che a quella posizione competono-> dà ordini a coloro che dipendono da lui (e controlla che tali ordini vengano eseguiti) -> riceve ordini dai suoi superiori -competenza specializzata per ogni posizione, preparazione adeguata di chi quella posizione occupa; esercizio a tempo pieno e continuativo della professione; assegnazione alla posizione per mezzo di un meccanismo di concorso come garanzia di competenza; meccanismi -remunerazione in denaro per le prestazioni effettuate, pagata dall’organizzazione e mai dai clienti di questa; nessuna possibilità di appropriarsi del posto definitivamente, di cederlo ad altri o passarlo in eredità Secondo Weber, la burocrazia è il modo più efficiente per affrontare le richieste della complessa società moderna, in quanto essa si fonda su un’organizzazione razionale, dove potere e controllo sono esercitati sulla base della conoscenza e della competenza. MA chi ha studiato empiricamente le organizzazioni si è accorto che tale principio è spesso disatteso e la burocrazia molto spesso non è efficace e neppure efficiente. Efficacia: capacità di un’azione di raggiungere i risultati che si propone. Efficienza= capacità di valutare il dispendio di risorse impiegate per ottenere i risultati voluti. Gli autori I classici della sociologia L’autore affronta il concetto di solidarietà sociale nell’opera “La divisione del lavoro sociale” (1893); egli affronta la questione e si chiede come fanno le società a rimanere unite in questo periodo di cambiamenti. Secondo egli la solidarietà è ciò che crea coesione sociale, ordine, ciò che fa da collante nelle società Esistono due tipi di solidarietà: 1. Solidarietà meccanica, tipica di società semplici, omogenee, senza divisione del lavoro, forte integrazione, tutti individui simili, posizione simili, la coscienza collettiva (similitudine) tiene unita la società 2. Solidarietà organica, tipica di società complesse, differenziazione e specializzazione del lavoro, spiccato individualismo, individui vivono vite distinte, valori diversi, no integrazione, l’interdipendenza tiene unita la società Si passa da solidarietà meccanica a organica dovuto alla divisione sociale del lavoro Questi tipi di solidarietà riflettono i sistemi giuridici: Diritto repressivo (s. meccanica): punizione che soddisfa la coscienza collettiva Diritto restitutivo (s. organica): riparazione al diritto leso Un’altra cosa che tiene unita la società è la religione secondo l’autore nell’opera “Le forme elementari della vita religiosa” (1912); secondo l’autore la religione serve a rinsaldare la coesione sociale. Anche nello studio della religione Durkheim suddivide il lavoro in tre parti: 1) Definizione del fenomeno La religione è un sistema coerente di credenze e pratiche che afferiscono all’idea del sacro (=separtum) che accumunano gli individui in una stessa comunità morale, la Chiesa; l’idea che la religione serva a far crescere il senso di coesione, cittadini si sentono simili. 2) Confutazione tesi precedenti Rifiuto dell’animismo e del naturalismo. Critiche severe di Durkheim: fanno della religione un sogno, “un sistema di allucinazioni”. Per egli l’oggetto della religione è la società, la collettività 3) Studio originale dell’Autore Durkheim inizia a studiare dal totemismo, si concentra molto sui riti, credenze e differenzia il sacro e il profano, studia in modo accurato il totem, reso sacro da molte tribù tradizionali perché impersona dei valori della comunità, per questo gli appartenenti al gruppo lo onorano, si siedono attorno così rafforzano i valori, la società, si riconoscono simili credendo allo stesso oggetto che poi è la società. Il sacro è una forza anonima e diffusa, forza tratta dalla collettività, oltre ai singoli individui cosicché questi guardandolo si rendano conto che c’è qualcosa di più forte, che è la società, comunità ed ha le stesse caratteristiche di un dio: richiede ubbidienza, rispetto, amore. La questione pedagogica Come fare accettare agli individui la disciplina della società? Nelle società ci sono valori condivisi, l’autonomia dell’individuo viene molto ridotta perché ci sono modi di pensare e agire collettivo e condiviso (solidarietà meccanica) Per Durkheim, la solidarietà organica è preferibile, perché garantisce la libertà dei singoli, ne fa emerge l’individualità dei singoli. Bisogna però salvaguardare la coscienza collettiva, per non cadere in un eccessivo individualismo->anomia. Per le società moderne si pone la necessità di integrare gli individui in quadri sociali dotati di autorità e funzioni educative, per non sfociare nell’individualismo. Obiettivo trovare organi che uniscano individui e collettività come scuola, corporazione di lavoratori non più lo stato nelle società moderne. Max Weber (1864-1920) Introduce il tragico in sociologia. Contesto storico UE seconda metà 7000, contesto di ampie turbolenze non dissimile da Durkheim; grande attenzione agli eventi politici internazionali, tensioni diplomatiche che sfoceranno nel primo conflitto mondiale. Tema caratteristico dell’autore è l’attenzione agli individui (attori sociali) e al significato soggettivo che essi danno alle loro azioni, centralità degli individui che diventano attori perché danno alle azioni un significa, centralità dell’azione e del significato La sociologia Comprendente: la sociologia deve concentrarsi sull’azione sociale e sui significati che glia attori le attribuiscono (oggetto di studio azione e significato). La realtà di per sé è priva di senso, è il soggetto che attribuisce i significati (idea tragica). La storia non ha un fine da realizzare; le leggi della natura non valgono per il comportamento umano. Per Weber non c’è una fine da realizzare, ci sono tanti significati tanti quanti gli attori. La realtà è priva di senso, il significa è attribuito dal soggetto Non esiste una realtà assoluta, che vada bene per tutti (tragico) ma ci sono valori individuali Politeismo senza possibilità di verità assoluta. Per Weber ci sono quattro tipi di azione: 1) Azione razionale rispetto a un fine L’attore ha un fine da raggiungere e usa i mezzi che ritiene più adatti per conseguirlo (conoscenze che l’attore ha, soggettivo no realtà) es. ingegnere che deve costruire un ponte, medico che3 prescrive una cura, imprenditore che persegue il profitto, lo stratega che prepara una battaglia. Anche le azioni che adottano mezzi inadatti per raggiungere uno scopo a causa dell’inesattezza delle informazioni sono azioni razionali (sbagliare strada, sbagliare a prescrive la cura da parte del medico) 2) Azione razionale rispetto a un valore L’attore agisce per affermare un valore, per tenere fede a un’idea (es. capitano sulla nave quando non c’è nulla da fare) Non c’è uno scopo da raggiungere; il fine è quello di rimanere fedeli ad un ideale 3) Azione tradizionale L’attore agisce in base a tradizioni o credenze, si è sempre fatto così (es. processione religiosa). È determinata da abitudini, costumi, credenze. Risponde a pratiche sedimentate 4) Azione emotiva L’attore reagisce a uno stimolo es. pianto, abbraccio, omicidio d’impeto. È dettata dallo stato d’animo e dall’umore momentanea del soggetto. Risponde ad una reazione emotiva I primi due tipi indispensabili perché razionali, carichi del significato oggettivo dell’attore del mentre le seconde residuali. Comprensione: guardare al significato che l’attore attribuisce alla popolazione, importante perché è ciò che la sociologia studia. Un’azione che è razionale per un soggetto non lo è per un altro (es. conoscenze mediche diverse) Non esiste una verità assoluta La razionalità è soggettiva (cura medico); è razionale ciò che ha senso per l’attore. Pluralità del modo di pensare, come studiarla? I tipi ideali I significati che gli attori danno alle proprie azioni sono infiniti, e c’è una necessità di una semplificazione della realtà per permetterne lo studio. Tipo ideale è un modello concettuale che ci aiuta a capire il mondo, strumento di studio per aiutare lo studioso a studiare la realtà sociale creato dallo studioso; È uno strumento astratto, concettuale che aiuta a studiare la complessità del reale, una semplificazione della realtà perché il tipo ideale mira a cogliere l’essenziale (es. caricatura che non rappresenta ogni nostro dettaglio ma individua alcune caratteristiche rilevanti e ne evidenzia, no media ma coloritura). Nella creazione del tipo ideale c’è soggettività del ricercatore (decisione di quali punti da enfatizzare). Ogni ricercatore può costruire tipi ideali diversi. Esempi di idealtipi secondo Weber usati per i suoi studi: -le individualità storiche, appaino solo in momenti storici e aree particolari (capitalismo, città occidentale, il protestantesimo) -elementi astratti della realtà storica che si ripetano in varie circostanze (burocrazia, un aspetto delle istituzioni sociali che ritrova in diverse epoche) -ricostruzioni razionalizzanti di comportamenti particolari (es. soggetto economico) Sociologia della religione Weber scrisse “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” (1904-1905) e possiamo trovare un esempio di utilizzo dei tipi ideali e studio del rapporto fra credenze religiose (protestante) e attività economica (capitalismo) Tipo ideale 1: capitalismo-> desiderio indefinito di accumulazione di risorse, mediante la logica mezzi-fini, e l’adeguato sviluppo dei mezzi tecnici necessari. Tipo ideale 2: protestantesimo-> esistenza di un dio assoluto trascendente (è una dimensione diversa da quella umano o del mondo). Questo dio ha predestinato l’uomo indipendente dalle sue azioni. L’uomo deve lavorare per la gloria di dio e per sapere se è predestinato. Misticismo e ascetismo Weber osserva che il capitalismo è presente per primo nei Paesi protestanti, perché? Secondo l’autore la confessione religione dà origine alla mentalità capitalistica, e non viceversa. Preminenza delle credenze religiose sulla sfera economica (contrario a Marx). Il fine dello spirito capitalistico è l’accumulazione di ricchezza. Come si collega all’etica protestante? Il tema centrale della teologia protestante è la dottrina della predestinazione, secondo la quale un Dio dalla volontà imperscrutabile domina il destino dell’uomo. L’uomo non può influire in nessun modo sulla decisione divina di destinare alcuni alla salvezza attraverso la Situazione di ceto: ogni componente tipica del destino di un gruppo di uomini, al quale sia condizionata da una specifica valutazione sociale, positiva o negativa dell’“onere”, che è legato a qualche qualità comune di una pluralità di uomini. Per migliorare la loro situazione, i ceti seguono la strategia della chiusura sociale, restringendo cioè gli accessi alle risorse e alle opportunità a uno strato limitato di persone, dotato di certi requisiti. 3) Teoria dello squilibrio di status di Lenski, in ogni società vi è una pluralità di gerarchie (di reddito di potere, di istruzione, di prestigio) e ciascun individuo occupa una posizione in ognuna di queste gerarchie. Equilibrio di status: quando una persona si trova in ranghi equivalenti nelle diverse gerarchie Squilibrio di status: quando un individuo non si trova allo stesso livello di tutte le gerarchie (es. ricco ma con un basso livello di istruzione) La mobilità sociale Ci si può spostare da una posizione sociale all’altro? La mobilità sociale è definita come il passaggio da uno strato sociale all’latro nel sistema di stratificazione sociale di una società; società europee poca mobilità sociale, società tendenzialmente immobili I sociologi distinguono fra mobilità:  Orizzontale e verticale, la prima si mantiene stesso livello di accesso a risorse e privilegi, la seconda indica il passaggio di un individuo da una posizione a un’altra con un diverso accesso a risorse e privilegio, più alto, mobilità verticale ascendente o più basso, mobilità verticale discendente, nel sistema di stratificazione sociale  Ascendete e discendente  Intergenerazionale e intragenerazionale, la seconda indica il cambiamento di posizione socioeconomica di un singolo individuo all’interno dell’arco di vita (studio se l’individuo si è mosso lungo la sua vita, inizio e fine carriera), il primo indica il cambiamento di posizione socioeconomica rispetto alla generazione precedente (nonno-nipote, padre-figlio), il Italia più importante quest’ultima  Di breve e di lungo raggio, lungo raggio cambiamento fra stati o classi molto lontani fra di loro, di breve raggio il cambiamento è avvenuto fra starti o classi contigue, vicine, in linea di massima quando c’è mobilità ascendente e a breve raggio  Assoluta e relativa, il primo indica il numero complessivo di persone che si spostano da una classe all’altra; il secondo indica il grado di eguaglianza delle possibilità di mobilità dei membri delle varie classi, ci sono classi più avvantaggiate nello spostamento rispetto ad altre, grandi disparità relative, società rigide  Individuale e di gruppo, la prima si riferisce agli spostamenti verso l’alto o il basso di u singolo soggetto; il secondo si riferisce agli spostamenti verso l’alto o il basso di un intero gruppo (classe, strato) Tendenze della mobilità nei paesi occidentali In Italia i tassi di mobilità sono attorno al 60% per quanto riguarda la mobilità intergenerazionale, 30% per i tassi di mobilità di carriera, la quale è particolarmente contenuta rispetto agli altri paesi occidentali contemporanei Le classi sociali Insieme di individui (famiglie) che condividono la stessa posizione nel sistema delle disuguaglianze sociali, da cui derivano diverso accesso alle risorse materiali, simboliche e di potere. Le classi sociali e la ricerca empirica su di esse Il concetto di classe viene tradizionalmente operativizzato (=tradotto in categorie osservabili) attraverso l’occupazione/posizione occupazionale; relazione rilevate tramite questionari… indirettamente no direttamente agli individui a che classe appartengono. Non esaustiva per il concetto di classe ma semplificazione non si tiene conto genere, etnico, differenze culturali... Sistema di classi nelle società moderne: Due schemi di classificazione:  Sylos Labini, basato sul tipo di reddito percepito dall’individuo  Goldthorpe EGP (Erikson Goldthorpe Portocarrero), basato su due criteri, la situazione di lavoro e quella di reddito, molto usato Sistema base composto da sette categorie divise in numero romano: classe I: imprenditori, professionisti e dirigenti di livello superiore classe II: professionisti e dirigenti di livello inferiore classe III: impiegati e addetti alle vendite classe IV: piccola borghesia urbana (commercianti e artigiani) e agricola classe V: tecnici di livello basso e supervisori di lavoratori manuali classe VI: operai specializzati classe VII: operai non qualificati agricoltura e edilizia esistono versioni compatte ed estese Potremmo aggiungere anche le scale di prestigio, desiderabilità sociale, individuo riordina la scala in base a dove vorrebbero trovarsi (in Italia usata da de Lillo e Schizzerotto) Alcuni grandi mutamenti Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute, negli ultimi due secoli, nella stratificazione sociale di tuti i paesi occidentali sviluppati; viene messo in luce grazie allo studio degli studiosi attraverso le classificazioni. Esse hanno riguardato: -il tipo e il numero di classi sociali; -la loro composizione e il loro peso; -i confini e i rapporti esistenti fra di esse La borghesia e il proletariato nei servizi Nei paesi occidentali, dagli anni Settanta in poi, la grande maggioranza della popolazione attiva è occupata nel settore dei servizi. Questo processo ha polarizzato la struttura occupazionale:  In alto, si è avuta una continua espansione di quei dirigenti e professionisti che fanno parte della borghesia  In basso, si è formata e si sta espandendo una nuova classe di persone, che svolgono lavori a bassissimo livello di qualificazione, es. call center (Macjobs) Underclass, sottoclasse: tutte quelle persone che si trovano in uno stato permanente di povertà e che, non essendo in grado di procurarsi da vivere con un’attività economica legale, dipendono dall’assistenza pubblica. Nello schema EGP non vengono considerati, negli ultimi anni sì; ci sono due concezioni prevalenti circa i caratteri e le condizioni della sottoclasse: _culturalista, sottoclasse è costituita da tre gruppi (particolarmente diffusi nella popolazione di colore): ragazze madri, persone espulse dalla forza lavoro, delinquenti. Questi gruppi sono disincentivati a emanciparsi da questa loro condizione dalle politiche sociali liberali e dal welfare state. Lungi dall’aiutare la popolazione povera a darsi da fare per uscire dal suo stato, le riforme sociali hanno favorito il formarsi nella sottoclasse di atteggiamenti di rassegnazione, di cinismo e di demoralizzazione _strutturalista, sottoclasse è frutto non della dipendenza dal welfare state, ma di una debolezza di fondo dell’economia. Il problema della povertà è quello della mancanza di posti di lavoro che diano un reddito sufficiente per vivere (declino dell’industria manifatturiera, che assorbiva un gran numero di lavoratori neri e immigrati) Importanza delle classi sociali Il concetto di classe sociale è oggi più che ami oggetto di un contradditorio tra chi ritiene che: -il concetto di classe sociale non è più utilizzabile per capire la realtà delle società contemporanee, bisogna affiancarlo cona altri concetti per riguardare ogni sfumatura delle disuguaglianze -il concetto di classe sociale sia ancora utile per l’analisi delle società contemporanee, nonostante gli enormi cambiamenti avvenuti in questi ultimi decenni Tutti gli studiosi reputano necessario l’includere altre variabili, non solo la posizione occupazionale (es. genere, etnia…) ma dal punto di vista empirico le classi tradizionalmente intese sembrano ancora collegate a molte dimensioni dell’esperienze degli individui (es. voto, salute, reddito, modelli familiari e culturali). La tavola di mobilità Stratificazione e mobilità, alcuni spunti di approfondimento Quando parliamo di stratificazione parliamo di individui o famiglie? Già nella definizione di classe sociale vediamo insieme di tutti i membri della famiglia Cosa succede nelle cross-class families? Due posizioni diverse, dissimili In passato su usava il concetto di capofamiglia, apporto del marito più rilevante; un’altra opzione è la dominanza, chi domina è chi appartiene alla posizione più alta, oppure analisi congiunta, tenere conto della posizione sia del marito che della moglie Le conseguenze della mobilità (intergenerazionale e intragenerazionale), cosa accade alle famiglie? Le sfere di studio sono varie, es. fertilità, religiosità, appartenenza polita, voto… classe sociale influenza queste sfere. Sarò legata alle idee/modelli della classe di origine o di destinazione? Ci sono fenomeni di sradicamento/isolamento con la classe di origine, superconformismo verso la destinazione e risocializzazione. Strutture di ruoli connessi all’età (possono variare nel tempo e nello spazio) Anche l’età è una costruzione sociale (compito della sociologia), oltre che una condizione legata a fattori biologici Coorti e generazioni Coorte: insieme di persone che vivono uno stesso evento nello stesso momento (coorte di nati, coorte di laureati, coorte di matrimonio…) età diverse Generazione: insieme di persone che, oltre ad essere nati nello stesso arco di tempo, hanno in comune i valori, gli atteggiamenti e le opinioni riguardanti la società e la politica Karl Mannheim è stato il primo a utilizzare il concetto di generazione, intendendo quell’insieme di persone che hanno la stessa collocazione nello spazio storico sociale e sono esposti ad influenze culturali dello stesso tipo, partendo dalla medesima forma di coscienza stratificata. Vari modi di classificazione delle generazioni, modello ISTAT che propone di accumunare le generazioni che hanno sperimentato l’ingresso della vita adulta in corrispondenza di periodi storici che hanno rappresentato una rottura nel continuo della storia italiana:  1926-1945: generazione della ricostruzione; secondo dopoguerra  1946-1955: generazione dell’impegno (baby boom 1); grandi battaglie sociali  1956-1965: generazione dell’identità (baby boom 2); appartenenze politiche  1966-1980: generazione di transizione (generazione X); passaggio tra vecchio e nuovo millennio (blocco sovietico vs UE)  1981-1995: generazione del millennio (millennial); i primi nati dei primi 15 anni del nuovo millennio, generazione dell’euro, crisi economiche e sociali, cittadinanza europea  1996-2015: generazione delle reti (I-generation); nuove tecnologie informatiche Le fasi del corso della vita Nella vita vi sono diverse fasi (fanciullezza, adolescenza, vita adulta, vecchiaia…) Queste diverse fasi nel loro complesso costituiscono il corso di vita degli individui I sociologi considerano il corso della vita non come biologicamente determinato, ma come una costruzione sociale (variazioni nel tempo e nello spazio); studiano la componente sociale Ci sono fasi che nel passato non venivano considerati, es. adolescenza, fanciullezza nel medioevo; alcune fasi si dilatano o si riducono, giovinezza si è allungata I riti di passaggio Le diverse fasi del corso della vita sono segnate da riti di passaggio, le cerimonie che accompagnano ogni modificazione di posto, di stato, di posizione sociale e di età; il più studiato è il matrimonio, in passato segnava il passaggio tra la giovinezza e l’età adulta, altri esempi sono i 18 anni, la festa di laurea, i compleanni, il funerale Tutti i riti hanno una struttura simile e passano attraverso tre diverse fasi: 1) Preliminare o di separazione= una persona abbandona la posizione e le forme di comportamento precedenti, es. matrimonio prima gesti che simboleggiano l’uscita di casa, allontanamento dai genitori 2) Di transizione o di margine= il soggetto non è né da una parte né dall’altra, ma si trova in uno spazio intermedio fra lo stato di partenza e quello di arrivo, es. viaggio di nozze 3) Di aggregazione= il soggetto è in uno stato relativamente stabile e ha diritti e doveri precisi, ritorno dal viaggio Tutti i momenti di passaggio possono essere segnati da cerimonie rituali: la nascita, ad esempio, dà luogo a molti tiri, di separazione, di margine e di aggregazione Altri riti accompagnano il passaggio dall’infanzia alla gioventù e da quella all’età adulta; festa del pensionamento. Nei paesi occidentali i riti di passaggio hanno perso di importanza nell’ultimo secolo, cerimonie meno pubbliche più personali. Alcuni riti si affermano, tipo il rito per il divorzio. La gioventù La gioventù è il passaggio dallo status sociale di bambino a quello di adulto. Gli studiosi hanno messo in luce che una persona diventa adulta quando ha varcato alcune soglie: 1) Ha concluso il percorso formativo 2) Ha un’occupazione relativamente stabile 3) Ha lasciato la casa dei genitori 4) Si è spostata 5) È diventata per la prima volta madre o padre (Cavalli e Galland 1993) Il prolungamento della fase giovanile che si è avuto nei paesi occidentali negli ultimi decenni è riconducibile alla diffusione della scolarità di massa e alle trasformazioni avvenute nell’economia. Ma in parte esso è dovuto a un’eccettuata tendenza dei giovani di oggi alla valorizzazione del Sé; individui si avvicinano a queste tappe seguendo un percorso loro proprio seguendo un percorso differente La terza età e il pensionamento Almeno nei paesi occidentali la situazione degli anziani è profondamente cambiata nel XX secolo e soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale. In primo luogo, il loro peso numerico sul totale della popolazione è fortemente cresciuto; in secondo luogo, il termine “vecchiaia” ha assunto un significato nuovo, con connotazioni meno negative, e viene sempre più spesso sostituito dall’espressione terza età. Distinta dalla quarta età, che è quella della dipendenza fisica dagli altri; in terzo luogo, è mutata (ed è in generale migliorata) la situazione economica degli anziani, grazie soprattutto all’istituzione e allo sviluppo del sistema universale di pensioni di vecchiaia. Educazione e istruzione Come interpretare il fenomeno istruzione attraverso il metodo Cosa trasmette la scuola a coloro che la frequentano? Da un lato conoscenza, cultura, a leggere, a fare i calcoli, dall’altro norme e valori che apprendiamo fin dal primo momento che facciamo il nostro ingresso a scuola. Diversi agenti di socializzazione, tra di essi la suola. Questa trasmette conoscenza/cultura, norme e valori/educazione, ci insegna come comportarci con altre persone, ci sono regole formali e informali, alcune esplicitate attraverso i regolamenti altre non dette su come si relazione con le altre persone, differenziali se compagni o adulti, si imparano valori dell’impegno, lealtà; norme che passano da coloro che la frequentano accanto alle conoscenze delle singole materie; duplice dimensione: Valore pratico (contenuti delle diverse materie) e simbolico dell’istruzione Socializzazione: processo di apprendimento di ampia gamma di valori, idee, aspettative che sfruttano la vita quotidiana Conoscenza e cultura Ciò che si impara cambia nel tempo, lo vediamo nel lungo periodo, ad esempio le società classiche, Atene, quello che formava gli individui era l’arte, nel medioevo europeo la religione, oggi scienze e tecnica. Educazione e socializzazione L’educazione è la trasmissione del patrimonio di idee, di valori, di conoscenze di una società. Routine quotidiana, autorità, successo Trasmissione alle nuove generazioni, da un lato promotore di tradizione dall’altro delle novità (promozione del cambiamento) Teorie sull’istruzione Scuola ha un peso rilevante nella nostra società perché è accessibile a più persone e vi si passa tanto tempo Le principali teorie riguardo all’educazione sono tre: 1) Funzionalista, scuola organo che deve favorire la socializzazione, controllo sociale, ruolo di selezione individui, assimilazione stranieri. La crescente richiesta di istruzione è una conseguenza della modernizzazione ed è caratterizzata dalla crescente differenziazione istituzionale e dal conseguente aumento del numero di ruoli specializzati; cresce il livello di qualificazione richiesto, tale qualificazione è fornita dalle istituzioni scolastiche= il periodo di formazione cresce in maniera proporzionale al livello di qualificazione richiesto 2) Marxista (conflitto), per i teorici marxisti e neomarxisti i sistemi scolastici riproducono le disuguaglianze esistenti tra le classi. Secondo Louis Althusser, nelle società contemporanee la scuola è diventata l’apparato ideologico più importante (sostituisce la Chiesa); la società dominante impone il suo modo di pensare attraverso la scuola. Secondo gli economisti Samuel Bowles e Herber Gintis, il sistema scolastico serve a perpetuare e a riprodurre il sistema capitalistico 3) Weberiana, per Weber l’espansione della scuola non risponde alla crescente richiesta di qualificazione ma progressiva spinta verso l’alto, risultato di azione di chiusura dei gruppi, es. prima per insegnare non serviva la laurea ora sì perché i gruppi si sono chiusi a consguenza dalla possibilità di tutti di studiare. Lo sviluppo dell’istruzione è dovuto alle azioni dei diversi ceti sociali per mantenere e migliorare la propria nel sistema di stratificazione, dando così vita al fenomeno del “credenzialismo” Progressiva espansione dei sistemi scolastici I fattori di influenza sull’istruzione L’istruzione muta nel tempo, soprattutto tre fattori hanno influito sull’andamento dell’istruzione: - La religione, le varie confessioni hanno un atteggiamento diverso verso l’istruzione: A livello europeo EUROSTAT Istituto Statistico della comunità europea. Armonizzazione Inoltre: Organizzazione sviluppo economico (OCSE/OECD) Banca Centrale Europea (BCE) Fondo monetario internazionale (IFM) Organizzazione del Commerci Mondiale (WTO) Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) Quando studio i dati secondari devo accettarmi della qualità di questi dati ponendomi alcune domande, soprattutto quando il dato non proviene da una fonte ufficiale sopra citate: “chi ha raccolto le informazioni, qual era lo scopo originario della ricerca, che tipo di informazione è stata raccolta, quando è stata raccolta l’informazione, come è stata raccolta l’informazione, l’informazione è in linea con altre fonti o si discosta da esse” Economia e società. Karl Polanyi Qual è il rapporto fra strutture sociali e istruzioni economiche? Rapporto economia e società? Vari autori hanno affrontato questo tema, dando diverse risposte (tra gli altri: Schumpeter, Pareto, Smelser, Parsons) Due posizioni molto distanti, diverse: 1) Marx, secondo egli l’economia è l’oggetto di studio privilegiato per capire la società. Rapporti economici influenzano la religione, la cultura, la famiglia… l’economia influenza 2) Weber, secondo egli è la società ad essere in grado di influenzare l’economia (esempio religione) Entrambi gli autori riconoscono comunque reciproca influenza delle due dimensioni La proposta di Karl Polanyi (sociologo contemporaneo europeo, nato a Vienna nel 1886-1964) la cui opera fondamentale è “La grande trasformazione” del 1944 Secondo l’autore esiste una priorità della società rispetto all’economia, complesso e che quest’ultima è immersa nei rapporti sociali, vive grazie ai rapporti sociali e politici. Studio di diversi periodi storici e forme di organizzazioni. Eccezionalità del capitalismo moderno: il sistema economico si sottrae ai rapporti sociali (per questo è destinato a scomparire) La proposta di Polanyi Tre modi di integrazione (in base al tipo di rapporto) fra economia e società: 1) Reciprocità (si basa sul principio sociale), forma di organizzazione dei rapporti economici in cui l’individuo fornisce beni o servizi con previsione di restituzione in un periodo successivo; la reciprocità può essere di due tipi: -generalizzata, non è presente un calcolo preciso, no valore equivalente, no tempo prestabilito. Es. la famiglia che nutre e cresce un bimbo, aspettandosi in futuro di avere un suo supporto morale ed economico, scambio dolce vicino -bilanciata, lo scambio avviene su intese concordate in precedenza su come, quando e quanto scambiare, es. in passato i contadini riunivano le loro forze per mietere un campo per volta quando il grano era maturo Nel sistema basato sulla reciprocità gli scambi economici sono regolati da norme e sanzioni sociali: attesa di restituzione e obbligo a ridare, fiducia, rispetto dei patti che vengono condivisi da entrambe le parti. Legame fra soggetti e famiglie, sistema di appartenenza a un gruppo sociale (legami sociali), fiducia e lealtà. Se l’obbligo di ridare non avviene rompo il patto, metto in discussione la fiducia, ne parlo con altri e loro decideranno di non avere rapporti, esclusione, vengo guardato con sospetto, sanzione informale. Anello di Kula, casa di reciprocità più studiato; l’antropologo Malinowski conduce uno studio sul comportamento degli abitanti delle isole dell’arcipelago delle Tobriand. Movimento di gioelli e monili, crea legami e fiducia su cui di instaura il commercio di altri beni; crea un senso di appartenenza, fiducia tra gli abitanti Continua ad essere presente nella nostra vita la reciprocità, es. famiglie e gruppi primari (solidarietà intergenerazionale->nonni, figli e nipoti) 2) Redistribuzione (si basa sul principio politico), trasferimento di beni e servizi da un centro che poi li redistribuisce ai membri della società (non necessaria l’equità) es. Antico Egitto; feudalesimo medioevale. Anche in questo caso è la società che dà forma all’economia: legame politico. Nelle società contemporanee: pagamento delle tasse che sostiene welfare state. 3) Scambio di mercato (si basa sul principio economico), trasferimento, in cambio di denaro, di un bene o servizio che ha valore economico, ha utilità, non è immediatamente disponibile. Mercato: luogo dove si vende e si compra; prezzo: somma di denaro che serve allo scambio, frutto dell’incontro fra domanda e offerta. Modo più diffuso nelle società contemporanee. La critica di Polanyi al mercato perché il mercato è un sistema autoregolato, razionale e impersonale; viola il principio fondamentale dell’integrazione sociale Modernizzazione, passaggio da reciprocità a scambio al mercato ma vi sono fenomeni di resistenza al mercato, riguardanti il welfare state come medicina, ricerca, editoria, tempo libero… Progressiva affermazione di comportamenti economici basati su sistemi di scambio non monetario e reciprocità (baratto) es. le Banche del Tempo, libera associazione tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per far fronte alle piccole necessità quotidiane Cosa accade in rete? La logica della reciprocità può essere tracciata in rete osservando l’emergere di social network, blog, forum, Wikipedia e di modalità di relazione come file sharing, peer to peer, software source. Meccanismi fiduciari. Qualcuno ora parla di economia collaborativa, una nuova forma di economia che ripropone alcune vecchie pratiche, come baratto e il prestito, e le amplifica con l’utilizzo delle nuove tecnologie e dei social network. Questo modello economico propine il riuso rispetto all’acquisto e l’accesso al bene invece che la proprietà. L’economia collaborativa è basata su forme di scambio come il noleggio, la donazione, il prestito, il baratto, la coabitazione e il co-working Mercato del lavoro I principali indicatori, misure statistiche che in sintesi misurano il ML (mercato del lavoro) La popolazione è divisa in:  Attivi, comprende tutti gli individui presenti sul mercato del lavoro. È composta da due gruppi: -occupati (chi ha un’occupazione retribuita) -disoccupati (color che attualmente non hanno un’occupazione, la stanno cercando, sarebbero disposti ad accettarla) Tre concetti che si trasformano in tre indicatori: tasso di disoccupazione, tasso di occupazione e tassi di attività, raccolti dall’ISTAT Questionario: hai avuto una retribuzione? Si/no No-> Popolazione inattiva Comprende tutti gli individui che sono fuori dal mercato del lavoro. E’ composta da coloro i quali non sono né occupati né disoccupati e sono: studenti, pensionati, casalinghe, inabili al lavoro, chi non cerca e non vuole lavoro  Occupati  Disoccupati Tasso di attività: attivi / popolazione (fra i 15/64 anni) *100 Tasso di occupazione: occupati/popolazione (15/64 anni) *100 Tasso di disoccupazione: disoccupati/attivi *100 Non sempre il calo del tasso di disoccupazione è positivo; i tassi vanno letti insieme La disoccupazione di divide in: 1) Disoccupazione di lunga durata, dura da un anno o più 2) Disoccupazione da inserimento, studente che non ha mai lavorato 3) Disoccupazione da reinserimento, persona che ha perso il proprio lavoro e deve re-inseristi Fonti istituzionali Il dato ufficiale italiano è fornito dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica). Rilevazione continua sulle Forze di Lavoro A livello europeo EUROSTAT Istituito Statistico della comunità europea. Armonizzazione. Indagine Labour Force Survey L’OCSE/OECD organismo internazionale che fornisce dati su paesi occidentali. Indagine denominata Employment Outlook I principali indicatori del mercato del lavoro Sito ISTAT Consumo e consumismo Consumo: pratica economica che avviene all’interno di relazione sociali 5) Cresce il numero di figli nati fuori dal matrimonio, 1 su 3, in Italia una coppia che convive e aspetta un bambino decide di sposarsi quindi dati vanno correlati allo scenario; ci sono molte differenze tra Italia del Nord e Italia del sud, nord: dato aumenta, sud: dato decresce; il numero di nati nei piccoli centri è inferiore rispetto ai numeri di nati nei grandi centri, rispettivamente anche la convivenza Al nord e nei grandi centri modelli familiari più slegati dalla tradizione e che vanno verso il cambiamento; nel sud e nei piccoli centri comportamenti più legati alla tradizione 6) Aumentano i matrimoni con solo rito civile, 1 su 2, 70/80% nel nord e grandi centri, molto inferiore nel sud e piccoli centri. Ora riti di passaggio tipici della tradizione non vengono visti più come tali, soprattutto per il significato della donna; tanti invitati, non si rinuncia alla festa e al viaggio di nozze in generale, dimensione sociale non solo individuale 7) Aumentano le coppie miste, fino anni 80 indicava la differenza di religione, ora differenza di nazionalità soprattutto paesi in via di sviluppo o molto diversi da noi, nel 2018 17 su 100, in aumento 8) Aumenta la visibilità e il riconoscimento delle coppie omosessuali, legge 20 maggio 2016 su unioni civili Omogamia e regole sociali di corrispondenza La scelta del coniuge Come avviene la scelta del coniuge? Scelta personale ma modellata dalla società utile anche per la mobilità Prevalenza verso somiglianza del partner, caratteristiche sociologia: classe di partner, età, appartenenza etica culturale, titolo di studio Alcune definizioni: Omogamia= legame di coppia in cui i partner si assomigliano per caratteristiche sociali rilevanti, chiusura tra gruppi Eterogami= legame di coppia in cui i partner sono dissimili per caratteristiche sociali rilevanti, apertura tra gruppi Endogamia= fenomeno della scelta del partner all’interno del proprio gruppo di appartenenza Esogamia= indica il fenomeno della scelta del partner all’esterno del proprio gruppo di appartenenza Livello di omogamia/eterogamia Da sempre studia perché indicatori dell’esistenza di barriera sociali, numerosità dei contatti tra diversi gruppi e accettazione tra gruppi; di quest’ ultimo punto se n’è occupato anche Max Weber nel 1922, apertura/chiusura sociale; l’eterogamia è in crescita in valori assoluti, motivo di chiusura delle società Tre fattori sociale di influenza sulla scelta del coniuge (Kalmjin 1991): > Preferenza per determinate caratteristiche (somiglianza/differenza) Due teorie: 1) Teoria “gli opposti si attraggono” Complementarità, differenza come arricchimento Influenza chiesa cattolica-reciprocità/scambio interpersonale come risorsa “Teoria dei bisogni complementari” (Winch 1954), gratificazione da risorse che completano 2) Teoria “chi si somiglia si piglia” Accordi con chi ha gusti, valori, aspettative simili Attività comuni, mutua comprensione Apparenza di classe e educazione Come “Lettera di presentazione” > Vincoli del mercato matrimoniale Si specifica in tre fattori: 1) Composizione demografica della popolazione Eterogamia più frequente se differenziazione popolazione (Blau. Schwartz 1984), es. titolo di studio 2) Distribuzione gruppi territorio Oppure Concentrazione= differenzi opportunità 3) Esistenza ambienti privilegiati-mercati matrimoniali Mercati di tipo locale (Scuola, mercato lavoro) > Influenza del gruppo sociale Eterogamia: diminuisce senso di appartenenza Omogamia: sopravvivenza gruppi Viene esercitata in due modi: 1) Socializzazione (Coley 1964; Ghisleni, Moscati 2001) 2) Pressioni più o meno dirette (Stato, Chiesa) Nel tempo sono andate modificate quelle che definiamo le regole sociali di corrispondenza, idea che esistano delle norme informali che regolano l’assortimento dei partner Impongono la formazione di unioni caratterizzate dalla combinazione delle qualità tra i due partner socialmente regolate (omogamia e non concorrenza tra i partner che porta alla somiglianza o leggera inferiorità della moglie in termini di età, livello di istruzione e status sociale) Norme sociali e accettazione Ipergamia= la donna si sposa con un uomo con risorse sociali maggiori delle sue Ipogamia= la donna si sposa con un uomo con risorse sociali minore delle sue Modelli più accettati: - Omogamia, normata e socialmente accettata - Ipergamia, normata e socialmente accettata Mentre l’ipogamia non è normata e socialmente non accettata, quelle più fragili da un punto statistica perché quando una coppia non rispetta le norme sociali incorre in sanzioni sociali, emarginazione, no viene concesso la legittimità Instabilità coniugale fattori macro È aumenta l’instabilità coniugale? Nel discorso comune potremmo dire di sì, in una riflessione più critica dobbiamo farci più domande L’instabilità coniugale non è una novità dell’età contemporanea, in passato soprattutto dopo la perdita del partner, dopoguerra venivano a mancare entrambi i sessi; morte o abbandono di uno dei come causa di instabilità, es. vedove bianche. A partire dagli anni 70, 1970 prima legge divorzio, la vera novità è rappresentata dall’instabilità coniugale via separazioni legali e divorzi (Ita: processo di separazione a due stadi, prima separazione legale e poi divorzio; l’indicatore per confronti è separazione legale in Italia, altri paesi tasso di divorzio) La diffusione di separazioni e divorzi è in ascesa, sia nei paesi ad alta incidenza, dove già è più alta (nord e est UE), sia nei paesi a bassa incidenza come l’Italia e sud UE Con il divorzio breve si è avuto una repentina crescita Aumento di separazioni e divorzi in epoca contemporanea: i fattori macro - I fattori economici, in epoca contemporanea è caduta l’idea di famiglia come impresa, es. contadini, separare la famiglia non significa che si spezza l’unità che dà il sostentamento economico; nel tempo si è creato maggiore benessere economico, separazione e divorzio è costoso per questo è detto che sia per famiglie benestante; cresciuto il lavoro femminile, anche delle donne sposate che permette di procedere al divorzio - I fattori culturali, condizione femminile più libera, più protagonista, individualismo, edonismo, idea di autorealizzazione personale, individuo deve andare alla ricerca della felicità anche fuori dalla coppia influenza della religione, quando la religione viene meno può aumentare il divorzio - I mutamenti legislativi, la legge italiana arriva tardi, 1970 ed il processo è lungo; la legge italiana parte con l’affermare che il divorzio è un rimedio, impossibilità di proseguire il matrimonio, no sanzione, divorzio in caso di comportamenti scorretti da parte di un coniuge - Innamoramento e relazioni di coppia nelle società occidentali contemporanee, amore come forza destabilizzante, amore romantico novità dell’ultimo periodo, sostituisce modelli di matrimonio vantaggiosi economicamente Instabilità coniugale fattori micro Fattori di rischio e protezione - Caratteristiche degli sposi (titolo di studio, in Italia a fare ricorso al divorzio è chi ha un titolo di studio più alto perché costoso, altrove il contrario, status socioeconomico, più diffuso in quelli alti poi con il tempo anche basso, lavoro della donna, le coppie in cui la donna lavoro sono maggiormente espose a instabilità, religiosità, bassa o alta in base a quale religione sai) - Caratteristiche della famiglia di origine (status socioeconomico, status origine alto porta ad un maggiore stato di fragilità, trasmissione intergenerazionale del divorzio, divorzio legato anche a divorzio della famiglia, se è successo probabile a risuccedere, divorzio dei genitori influenza i figli, essi o scappano e si sposano presto per poi divorziare oppure idea di avere maggiore sostegno da parte dei genitori se divorziano, idea che il matrimonio non possa durare tutta la vita, più proposti al divorzio) - Caratteristiche del matrimonio (coabitazione prematrimoniale, c’è un legame se questo accade statisticamente sono instabili spiegato dalla teoria della selezione, atteggiamenti non tradizionali che portano il partner alla convivenza e poi al divorzio, un’altra teoria è quella dell’esperienza, giovane età al matrimonio perché non hanno concluso cicli importanti della vita, seconde nozze tendono ad essere più fragili perché ci sono legami con ex partner, figli, vedovanza, secondo alcuni autori le seconde nozze mancherebbero di pieno riconoscimento sociale, omogamia, durata del matrimonio, periodi in cui è più rischio, secondo alcuni all’inizio, conoscenza, secondo altri dopo anni, statistica centrale, figli: quando? Quanti? Da quanto tempo? Età?)
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