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Appunti ''Cuore'' di Edmondo De Amicis, Appunti di Letteratura Italiana

Appunti ''Cuore'' di Edmondo De Amicis

Tipologia: Appunti

2021/2022
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Caricato il 30/06/2022

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Scarica Appunti ''Cuore'' di Edmondo De Amicis e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! DE AMICIS Nasce nel 1846 a Oneglia, cittadina di Imperia (Liguria). Morirà nel 1908 in Liguria: nonostante sia nato e morto qui viene spesso considerato come torinese, in quanto ha vissuto tutta la sua vita nella città di Torino. Il suo primo libro fu pubblicato nel 1868, ‘’La vita militare’’: malgrado raccolga racconti brevi ambientati nelle caserme dell’esercito italiano, prima di essere raccolti in volume erano usciti in un giornale gestito da De Amicis stesso, giornale dedicato ai soldati italiani. Questo libro ebbe un grandissimo successo e per questo motivo lo rese un giornalista e bestseller-ista. Già da giovane è perfettamente inserito nell’industria editoriale italiana, molto indietro rispetto a quella inglese o francese (solo a partire del 1800 inizia uno sviluppo spedito). Lui, rispetto agli scrittori che arrivano al successo gradualmente, nasce come scrittore vero e proprio. Il suo primo libro verrà pubblicato dalla cada editrice più famosa al tempo, ‘’i Fratelli Trevis’’ di Milano. Dopo questo notevole successo, l’anno dopo diventa con un titolo leggermente diverso e qualche modifica nel testo, diventa un libro di lettura ad uso delle scuole dell’esercito, mostrando come la scrittura di De Amicis sia così chiara, diretta, commuovente e comunicativa che è adatto ad essere letto a scuola. La chiarezza è lo strumento che consente ad uno scrittore di essere compreso da tutti: per questo motivo fin dall’inizio ha avuto successo. Gli anni 70 dell’800 sono gli anni dei libri di viaggio: agli italiani che non possono viaggiare piace viaggiare con la fantasia tramite i resoconti di viaggio di De Amicis (le classi sociali elevate lo consideravano quasi come uno di famiglia, aspettando con impazienza il prossimo libro). La casa editrice Trevis, a causa dei sardi guadagni, decise di affiancare sempre De Amicis nelle sue pubblicazioni. Nel 1886 De Amicis pubblica ‘’Cuore’’, che ha per sottotitolo ‘Libro per i ragazzi’’, ambientato a scuola. Negli anni 90 esce una serie di opuscoli che dimostrano come li si sia orientato politicamente verso il socialismo. Ciò che è ‘strano’ è che uno scrittore che ha sempre elogiato l’esercito (ha anche partecipato alla terza battaglia d’indipendenza) adesso appoggi il socialismo, soprattuto ai diritti dei lavoratori italiani. Si avvicina ad esso perché la torna dell’800 è una fucina di intellettuali, personalità molto colte (professori, scienziati, medici) che si sono formati sul positivismo e hanno abbracciato gli ideali socialisti. Scrisse ‘’1 maggio’’ dove racchiude tutte le sue ideologie politiche: questo libro non lo pubblicherà da vivo poiché parti di questo libro erano già state pubblicate sui giornali ma anche perchè non fu soddisfatto da esso. Due studiosi dell’università di Genova più tardi lo pubblicarono. Prima di morire scrisse un romanzo breve ‘’Amore e ginnastica’’, di un amore difficile tra un giovane imbranato e una maestra di educazione fisica, estroversa e convinta del benessere dovuto dallo sport. Un’altro racconto in ambientazione scolastica e con una donna come protagonista, molto caro a De Amicis , fu ‘’La maestrina degli operai’’, non una scuola ‘normale’ ma una serale per operai. CUORE Questo libro non viene mai indicato come romanzo ma come ‘libro cuore’. E’ ambientato a Torino, ancora capitale d’Italia, tra l’autunno del 1881 e l’estate del 1882, dal primo all’ultimo giorno di scuola. Nel libro si parla di molte vicende storiche (il 78 era stato un anno importante per l’Italia perché era morto Vittorio Emanuele e venne incoronato il figlio). Questo anno scolastico è importante perché un bimbo di nome Enrico, sul suggerimento dei genitori, inizia a scrivere un diario di ciò che avviene a scuola. La cosa di cui si parla id meno è lo studio, il lato dell’apprendimento della scuola, il che è interessante perché d aut lato rivela che lo scrittore scrive questo libro per altri motivi, non per insegnare qualcosa relativo alla scuola dall’altro rivela che il bambino non è poi così appassionato dei contenuti scolatici e quello che si sente di scrivere a fine giornata riguarda le sue esperienze, le sue relazioni sociali. L’anno successivo uscì una parodia chiamata ‘’Testa’’: De AMicis puntò tutto sul cuore, sui sentimenti; l’autore preferì invece privilegiare la razionalità dei bambini (testa). Si trattava di un diario scritto da un bambino delle elementari, magari dopo aver fatto i compito o aver fatto merenda. Questo diario viene letto quotidianamente dai genitori: per questo motivo si inseriscono nella narrazione scrivendo lettere al figlio, interrompendo il diario con lettere e commenti. Una volta al mese il maestro legge agli alunni un racconto: questo deve essere studiato da bambini e da Enrico è riscritto nel diario. C’è un’altra complicazione: in realtà non è scritto da Enrico a 8 anni ma riscritto da lui stesso a 15 anni (non cambiano i contenuti ma lo stile è diverso, meno infantile, con una cultura e consapevolezza differenti). L’idea in cui De Amicis ha progettato questo meccanismo non è quella di fare esprimere il bambino ma quello di farlo maturare, insieme alle considerazioni e consigli dei genitori, ma anche con questa nuova mentalità acquisita dal ragazzino cresciuto. Il benestante di famiglia ma nonostante ciò non ha alcun atteggiamento simile a Nobis, non tratta male gli altri seppur si trovi in una classe sociale agiata. A proposito di Perboni, lui è molto serio, distaccato e attento alle regole ma nel corso del libro sembra ‘scongelarsi’, non avendo famiglia tratta i bambini come se fossero suoi figli. Ad un certo punto si ammala, si assenta per un mese, spaventando i bambini ma fortunatamente guarisce e riesce ad accompagnare i bambini agli esami. In altri libri De Amicis ha dimostrato di saper far ridere il lettore: ciò non avviene affatto in ‘cuore’. Enrico infatti sottolinea molto spesso che un suo compagno ha una capacità: far ridere i compagni imitando il movimento del muso della lepre. Gli unici momenti felici sono appunto questi. Quando gli alunni stanno facendo gli esami, il maestro li va a trovare e finge di inciampare per sdrammatizzare e distrarli dall’imminente esame: ciò provoca la risata dei bambini, risata inaspettata perché lo scherzo proveniva da un maestro noto per essere sempre d’un pezzo e serio. Stardi viene presentato come colui che litiga con Franti, causando la sua espulsione. La sua caratteristica è quella di aver iniziato l’anno scolastico con un’intelligenza molto limitata, molto chiuso in se stesso ma durante l’anno scolastico (Enrico se ne accorge) inizia a studiare tantissimo, arrivando ad essere uno dei più bravi della classe. Secondo De Amicis chi parte svantaggiato, per questione familiari o pedonali, con l’impegnò, il sacrificio potrà ottenere ottimi risultati, sia a scuola che nella vita (scuola è solo un’anticipazione della vita futura). Coretti non ha grandi tratti distintivi ma suo padre era un veterano delle guerre d’indipendenza (ha combattuto come De Amicis alla terza guerra d’indipendenza): questa esperienza militare ha segnati per sempre la vita di quest’uomo. La giornata più felice della sua vita sarà quando arriva a Torino il nuovo re d’Italia, Re Umberto I, suo ex comandante durante la battaglia, il quale gli stringerà la mano. Crossi è il più povero della classe, ha un braccio paralizzato, sua madre fa l’erbivendola ed è senza padre (emigrato in America). C’è un bambino calabrese che serve nel libro per farci capire che l’Italia inizia a mescolarsi: per trovar d’opportunità, sono emigrati a Torino (sono stati accolti bene, non veniva considerato come un ‘’immigrato’’). L’unificazione dell’Italia deve comportare il fatto che, incontrando una persona di altre regioni, non bisogna pensarla coke diversa ma come concittadino. Robetti non è un compagno di Enrico ma compie un’impresa eroica: mentre i bambini sono per strada, un bambino più piccolo scappa e rischia di essere travolto da un omnibus, ovvero un tram a cavalli. Robetti lo salva in tempo ma la ruota gli passa sopra il piede e lo frattura. Continuamente i maestri propongono Robetti come un esempio da seguire per il suo altruismo ed eroismo. Frequentissimo è l’elogio dell’altruismo (il maestro, il padre, De Amicis stesso), portando i bambini a farsi in continuazione dei piccoli regali tra loro, regali poveri ma ricchi di altruismo. Garoffi è un piccolo commerciante in erba: non gli interessa studiare ma arricchirsi vendendo gomme e carta ai propri compagni, arrivando ad ottenere un piccolo bottino. Precossi è figlio di un fabbro alcolizzato che lo picchia: De Amicis ne approfitta aver parlare dell’alcolismo come piaga sociale. Malgrado quieta situazione difficile, Precossi studia molto ed è estremamente gentile. Alla fine dell’anno viene premiato e il padre, commosso, decide di smettere di bere. Nelli è gobbo, viene deriso dai bambini: Garrone lo prende in custodia e lo difende dai bulli. Il padre di Enrico decide di fare una gita con il figlio per andare a trovare il proprio vecchio maestro. Ha voluto insegnare al figlio il fatto che anche lui dovrà rispettare ed affezionarsi al proprio maestro così come lui, a distanza di anni, continua ad esserlo con il proprio maestro. Lungo l’anno scolastico ha molti modi di entrare a contatto anche con la realtà esterna alla scuola: la scuola è importate ma era altrettanto importante conoscere anche altri aspetti della società. Anche se ancora sono bambini, domani saranno adulti: è quindi sbagliato cercare di preservare ossessivamente la loro infantilità quando invece bisognerebbe introdurli, con cautela, alle problematiche della vita.
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