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Appunti del corso "ANTROPOLOGIA CULTURALE E DEI PROCESSI DI PATRIMONIALIZZAZIONE", Appunti di Antropologia Culturale

Appunti della prof.ssa Lia Giancristofaro

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 28/06/2023

alessandra-zanna
alessandra-zanna 🇮🇹

4.5

(57)

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Scarica Appunti del corso "ANTROPOLOGIA CULTURALE E DEI PROCESSI DI PATRIMONIALIZZAZIONE" e più Appunti in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! FRANZ BOAS si può considerare il fondatore dell’antropologia culturale. Fu il primo scienziato bianco negli stati uniti a dire che la razza non determinava il comportamento umano. Nasce come geografo, come esploratore. Metodo diverso rispetto ai precedenti. Va come esploratore a conoscere le terre dei ghiacci in Nord America, a cercare di conoscere la popolazione dell’Inuit, allora chiamata eschimesi. Stravolge e modifica ciò che avevano detto coloro che avevano detto Tylor (pregio di aver riconosciuto la cultura in ogni popolazione: limite però di definire cultura alta e cultura bassa). Boas pubblica un libro innovativo e provocatorio “l’uomo primitivo”, primitivo in senso ironico.  prima monografia che deriva dal lavoro sul terreno. Lavoro fatto da missionari, geografi, amministratori, esploratori. Non c’era però una descrizione profonda del sistema di parentela, degli apparati familiari. Non avevano colto il senso olistico un sistema culturale. Boas ci riesce. Primitivo cosa? Che tipo di organizzazione sociale complessa e che tipo di diritto orale ma codificato in mille regole. Quale cultura involuta? Descrizione etnografica (stando in mezzo al popolo). Boas con questo libro: 1. Enuncia il superamento dell’ideologia evoluzionistica degli antropologi dell’età vittoriana, tutto ciò che è diverso dalla cultura britannica è meno. 2. Elabora il concetto di relativismo culturale  ciò che per me è normale, per te non è normale. Tutto è relativo 3. Dichiara che le popolazioni tendono ad avere uno sguardo etnocentrico, il loro punto di vista è vincente, ognuno ha una fedeltà alle proprie idee. Es. vedova che doveva sposare il fratello del marito  per noi è un’anormalità, ma anche nella nostra cultura è stato praticato. Etnocentrismo  visione che mette la propria cultura la centro dell’universo e che chiude l’individuo in sé stesso. Rifiuta culture diverse. 4. Paradigma elaborato da Franz Boas  il particolarismo storico: visione in profondità della visione culturale, ogni cultura è unica, inimitabile, irripetibile e straordinaria perché frutto di uniche e irripetibili condizioni storiche. Gli indigeni avevano elaborato quella cultura perché era la migliore possibile in quel contesto. Come si può dire che fossero primitive? Vivevano benissimo così. Anche se non avevano il motore a scoppio, ad esempio, non gli serviva in quel momento. I cacciatori e raccoglitori avevano i loro sistemi di cura e riuscivano benissimo ad arrivare ai 70 anni (erboristeria, ad esempio, curava le malattie). Sistemi di cura anche basati sulla socializzazione, sulla comunicazione col malato che così riesce a superare il momento critico.  fondamento del relativismo culturale se ogni cultura è unica, noi relativizziamo il punto di vista. A partire dal 1968, 70, 71 sono stati fatti i primi documentari sui fondatori delle scienze etnoantropologiche. Video  Nato nel 1858 a Westfalia. Studiò geografia. Durante il periodo di servizio militare studiò il rapporto esistente tra eschimesi e natura.  scoprì che non era vero che la vita degli eschimesi era determinato dall’ambiente naturale. Franz Boas ha capito che a differenza degli indigeni, non era in grado di pescare. Ha capito che in quei luoghi era inadatto  ha avuto uno shock culturale. Studio di Boas ha dato un impulso a queste piccole comunità di mantenere le tradizioni, ad esempio i totem (sculture su tronco di legno  storie familiari di alleanze, di lignaggi)  incrocio tra bandiera, campanile e anagrafe. Lì ci sono i cognomi delle persone, le affiliazioni a clan che sono riferite di solito ad animali, solitamente al bisonte. Fece prendere i calchi in gesso del viso degli uomini da lui studiati. È fantastico perché quegli uomini non ci sono più, ma riusciamo ancora a vedere come erano fatti. Museologia entroantropologica crea problemi: privare gli indigeni dei propri oggetti (problema della repatriation). Alcuni hanno rivendicato questi oggetti, ad esempio teschi di familiari. Negli anni 10-20 nella sfera occidentale c’era il razzismo, un razzismo amplificato dell’Ottocento. La competitività reciproca che si manifesta attraverso il laicismo ma soprattutto l’imperialismo (nazionalismo portato all’eccesso) porta a diffondere una visiona razzista fondata sull’eugenetica (geni superiori si devono accoppiare con altri geni superiori, mai inferiori, nei matrimoni). L’antisemitismo, presente già nel Medio Evo, continua a riprodursi anche nelle migrazioni. Razzismo e antisemitismo si riflette anche sugli indigeni (considerati inferiori) ma anche sugli immigrati che non fossero inglesi. Ebrei considerati quasi demoniaci. Malinowskj e altri antropologi erano ebrei e molto probabilmente hanno iniziato la carriera di antropologi per capire il motivo di questa discriminazione. Giovedì 16 marzo 2023 GENOCIDIO E ETNOCIDIO GENOCIDIO  quando si stermina fisicamente dei membri di un gruppo ETNOCIDIO  quando stermini una cultura Repatriation  idea che questa roba debba tornare presso le popolazioni che le hanno prodotte. parte dalla museificazione degli oggetti che nel corso dei cinque secoli sono stati presi. British museum  frutto di saccheggi. Molti oggetti sono stati comprati ma a un prezzo simbolico da popolazioni soggiogate dalla madrepatria inglese. Non è mai stato uno scambio alla pari. Popolazioni spogliate dei loro beni. BRONISŁAW MALINOWSKI  fondatore del metodo etnografico. Ti fa guardare le cose con uno sguardo che si fonda su una partecipazione profonda nel gruppo. Lavoro sul terreno era stato svolto senza una teorizzazione, fatta da Malinowski, che va nelle isole Trobriand, in Nuova Guinea e ha messo in pratica il metodo etnografico, cercando di analizzare il punto di vista dell’altro stando in contatto per anni. Scriveva nei taccuini, anche lamentandosi, perché non era facile stare insieme al diverso (shock culturale). Etnografia – descrivere il punto di vista dei nativi attraverso la mentalità dei nativi Funzionalismo  ogni elemento si deve guardare in funzione della società. Che funzione ha nella società. Diverso da Frazer. (sbadiglio davanti alla bocca  non lo vedeva in funzione del gruppo) Qui l’antropologia chiude definitivamente con l’evoluzionismo. Tylor (comparativismo antropologico)  con Boas e Malinowski non si fa più Malinowski analizza un rituale che si chiama la circolazione dei Kula  nel gruppo di isole circolavano dei bracciali. Non era un semplice scambio di bracciali, ma un rituale, esplorazione, scambio di donne, di scoperte  modo in cui ogni isola si apriva all’arcipelago di ogni isola.  era paragonabile a Sanremo  tutto un rituale in uno  questo lo si può capire se si ragiona come quelle popolazioni, non con uno sguardo etnocentrico da occidentali. Osservazione copartecipe o partecipante  elaborata da Malinowski, osservazione profonda, riesce a leggere i comportamenti di queste tribù con lo sguardo dei nativi. Capisce che un rituale stranissimo aveva una funzione sociale molto importante, cioè di mantenere coeso un gruppo. Non c’era più bisogno di cure alternative, come la taranta. Dopo la diffusione delle opere di Ernesto De Martino, le società locali della Puglia hanno pensato di valorizzare le loro tradizioni con “La notte della Taranta”, iniziata negli anni ’90, vuole ricordare il passato reinterpretandolo in modo artistico espressivo. Cos’è il RITO? - Complesso di azioni, parole, e gesti la cui sequenza è prestabilita da una formula fissa (festa di compleanno c’è una formula fissa es. torta alla fine, non si mangia prima del pasto, tarantismo  c’era una sequenza prestabilita di azione) - C’è una sacralità in tutti i riti, anche nella nostra festa di compleanno o di laurea. Momento che nessuno può profanare. - C’è sempre un officiante es. festa di laurea gli officianti sono i professori - I riti sono anche profani, ad esempio i riti patriottici e nazionalistici, privi di finalità religiosa (non ottenere favori dalle sacralità) es. bandiera Varietà di riti: - Riti di passaggio  definiti da Von Gennep in un libro del 1909. Es. laurea  si esce dal gruppo dei non laureati e si entra nel gruppo dei laureati - Riti funerari  in tutte le società davanti alla morte si attua qualcosa per superare lo shock della perdita. Riti funerari molto diversi da cultura a cultura. Cambiano a seconda del rango del defunto, del sesso e dell’età. La morte appare sempre assurda, per continuare a vivere la società deve riconnetterla… - Riti di iniziazione passaggio degli individui da una condizione sociale ad un’altra. Es. battesimo, investitura per i cavalieri medievali, la circoncisione. Sanciscono diritti e doveri nelle diverse fasi della vita. Festa dei 18 anni e prima comunione  nella società italiana, soprattutto nel centro sud segna l’inizio della pubertà. Esce dal valore simbolico sacro, assume un’importanza sacrale più ampia, segna l’inizio del possibile inizio dell’attività sessuale dell’individuo.  talvolta segna la presentazione in società delle ragazze in quanto pronte al matrimonio. Es. gitani di Rancitelli. Per loro la prima comunione segna la presentazione in società per il matrimonio. Ernesto de martino ha avuto Claudia Gallini (antropologia della società napoletana) , ma anche Emiliano Giancristofaro (antropologia sull’Abruzzo), Amalia Signorelli. Scene girate in Lucania nel 1978 sulla magia “Sud e magia”. Claudia Gallini. Nella Lucania non c’era ancora l’investimento per il turismo per i sassi di Matera, anzi erano motivo di vergogna. Arriverà più tardi la valorizzazione turistica. Visione del video di Emiliano Giancristofaro “Il majo (o mej) di Serramonacesca”. Majo  cono di verde su cui vengono sistemati e portati coni (pani, prosciutti…) dinanzi alla chiesa per essere venduti all’asta. Lunedì 20 marzo 2023 In Abruzzo il primo grande studioso del dialetto è stato Gennaro Finamore, colui che ha scritto uno dei primi vocabolari dei dialetti. Ha avuto varie edizioni questo volume, uno dei primi se non il primo vocabolario di uno dei tanti dialetti della penisola italiana. Cosa stava succedendo nella fine dell’Ottocento? Unità d’Italia. Programmi di scolarizzazione unitaria. Quadro di una disuguaglianza che balza agli occhi agli antropologi. Un grande socioantropologo ha analizzato questi processi con il libro “la riproduzione sociale”, non solo la riproduzione di corpi (passaggio di generazioni), ma tante istituzioni come la scuola, istituzione cardine, che creano una riproduzione di status sociali (il figlio del barbiere viene indotto da un certo tipo di conformazione scolastica a fare il barbiere, viene sconsigliato dal fare il medico, l’avvocato,…). Questi discorsi portano a ripetizioni di schemi e a disuguaglianze tra gruppi.  ascensore sociale (mobilità sociale). In Italia negli anni … malgrado gli sforzi dei singoli docenti, il sistema scoraggia gli studenti. Negli anni 60 la situazione era diversa. Espressione della diversità vicina. C’è un filone antropologico che contribuisce a creare il cosiddetto pensiero dell’antropologia cognitiva, dice che certi agenti esterni, come l’alfabetizzazione, modificano il modo di pensare degli individui. Per esempio Jacques Goody, studioso britannico, è uno di questi. Teoria che va a etichettare per tassonomie (modo di pensare già presente nel corso dell’Ottocento, in river, boas, … tipo di approccio ala diversità culturale fondato sulle tassonomie, i 30 modi che gli inuit hanno per indicare la neve, in quanto elemento base della vita). Secondo i cognitivisti ogni cultura ha un sistema che modifica il modo di pensare. Noi cresciamo a seconda delle attività che facciamo modifichiamo le percezioni che abbiamo (ad es. un fuorisede ha una percezione più accurata dello spazio). Boas aveva individuato la capacità degli inuit di produrre mappe del territorio. Cesura tra culture orali che non hanno avuto un’alfabetizzazione e le culture alfabetizzate  non c’è questa cesura. Conserviamo modalità do espressione orale, visioni confusamente fantastiche, emiche. Non tutto è razionale nei gruppi alfabetizzati. Questo va ad inficiare le tassonomie di Goody per cui l’alfabetizzazione produce processi di pensiero. Non è così. Es. noi alfabetizzati andiamo comunque a guardare l’oroscopo, l’irrazionale. Video, espressione linguistica tra oralità e scrittura L’antropologia tende a vedere le due cose in simbiosi, oralità e scrittura. In genere invece si tende alla cesura. Es. Ognuno di noi ha dei motti dialettali che lo salvano in momenti di crisi. L’approccio orale rimane negli alfabetizzati e non è detto che i non alfabetizzati non abbiamo una razionalizzazione. Conosciamo culture orali, gruppi indigeni che hanno una capacità di produzioni di calcolo molto complessa. Le dimensioni, dunque, non sono scisse tra di loro, ma sono in realtà intrecciate. River aveva individuato nella tribù che aveva studiato tra la costa africana del pacifico, sapevano fare die giochi complicati con le cordicelle creando figure geometriche astratte complicatissime, con un computo di dieci (le dita) e la cordicella. Non sappiamo se il sapiens conoscesse figure geometriche astratte, ma sicuramente avevano dei linguaggi geometrici complessi e anche capacità di calcolo. Ogni tanto vengono fuori scoperte storiche sorprendenti. Es. metropoli del 10.000 a. c. . non possiamo dunque dire che le società primitive avessero solo caratteristiche orali. In sapiens laddove non c’è la scrittura, subisce la memoria. La scrittura ha il vantaggio di essere una esternalizzazione della memoria. Con Gutenberg, con l’invenzione della stampa a caratteri mobili  estensione della fruizione della scrittura che consente l’esternalizzazione di massa della memoria. Sapiens ha una capacità di comunicazione che marca i nostri processi sociali, completamente diversa rispetto agli altri animali. Abbiamo due caratteristiche rispetto agli animali: - distanziamento  riusciamo ad individuare un pericolo astratto, distante da noi (domani, ieri), son dall’età infantile. - Produttività  riusciamo a produrre una infinità di gesti del volto mescolate a quelle della verbalizzazione che produce un’infinità di significato. GLOBALIZZAZIONE  con le scoperte geografiche (o meglio invasioni), la percezione del mondo che abbiamo si è espansa, moltissimo a livello di conoscenze tramite i media, tramite la comunicazione che era molto diversa 100-150 anni fa. I nostri antenati non sapevano bene quello che succedeva nel resto del mondo. 150 anni fa si emigrava in America per sentito dire, il mito del paese di El Dorado, dove le case erano d’oro, paese di opportunità, che mancava a causa delle ricorrenti crisi economiche con la fine della transumanza (Abruzzo e Puglia), a causa delle guerre,… in Italia. Push pool  meccanismo secondo cui c’è un’insoddisfazione a restare e una spinta ad emigrare. Noi abbiamo sott’occhio l’enorme cambiamento verificato negli ultimi 100 anni. Siamo passati da una alfabetizzazione limitatissima a un graduale aumento dovuto all’istruzione obbligatoria, diffusa in tutta la penisola pagati dallo stato. Le famiglie non dovevano più pagare i maestri come succedeva precedentemente. Con l’unità d’Italia si mette in atto un processo di fabbricazione culturale attraverso la scuola. Smaterializzazione della comunicazione attraverso prima la stampa, poi radio e televisione, successivamente internet. Video che cos’è la globalizzazione Luciano Canfora  la globalizzazione c’è sempre stata. È una condizione naturale. Opuscolo, prima prosa in greco attilo “Atene ha unificato anche il cibo”: ad Atene confluisce il cibo da ogni parte del mondo. I trobiandesi studiati da malinowski avevano la spinta alla globalizzazione, si mettevano sulla barca perché avevano una spinta al confronto, forma di “sconfinamento”. Caratteristiche della globalizzazione: - Unificazione tecnologica - Migrazione dei popoli da un capo all’altro del paese Contribuiscono a una mescolanza che noi chiamiamo globalizzazione Unificazione nelle classi alte, la più alta di tutte è la grande finanza mondiale. Via via che scendiamo nella scala sociale osserviamo guerre tra popoli, sviluppi diseguali tra popoli che tutto sommato non sono così diversi tra l’altro. Il ceto alto ha raggiunto la perfetta unificazione (stessa lingua, stessa cultura) Impero romano, preceduto dal mondo germanico, ha subito la globalizzazione. EMIGRAZIONE (vedere video) DISUGUAGLIANZA DI GENERE Tema della diversificazione. Esiste una prima diversificazione interna a etnia e razza, che è quella di genere (maschio, femmina) con cui noi veniamo sicuramente a contatto. Non è la conoscenza del diverso in senso solo etnico, razziale a stimolare la disuguaglianza. Prima ancora della diversità etnica e razziale che sono concettualizzazioni erronee, c’è la differenza di genere. Maschi e femmine sono diversi, fisicamente. La diversità fisica ha fatto sì che i singoli gruppi hanno concettualizzato diversità (Kant  avvallava lo schiavismo, riconosceva la differenza come giustificazione della schiavitù perché erano filosofi ascritti all’Europa, agli stati nazionali, alle prime monarchie nazionali europee, ad es. Germania, Francia,…  si portavano dietro l’idea della disuguaglianza per giustificare gli imperi coloniali, dunque lo schiavismo) L’ottocento non è stato un secolo razzista  abbiamo molte differenze interne, traiettorie di pensiero diverse. Ma si tratta di individuare la traiettoria maggioritaria che era quella coloniale, che non poteva che essere razzista. Solo con un atteggiamento aggressivo riuscivano ad affrontare il problema dei nativi, degli indigeni con un approccio che veniva legalizzato come scoperta, ma in realtà era etnocidio, aggressione dei popoli indigeni. La caratteristica di questo ribollire di idee sulla diversità culturale di questi gruppi indigeni che nel corso del 950 abbiamo cominciato a comprendere come abbiano una diversità dovuta a caratteristiche microinfinitesimali. L’Italia è stata all’avanguardia sugli studi di medicina genetica. Es. io e una donna del Kenya siamo molto simili, non ci sono differenze rilevanti. Veniamo tutti dall’africa (teoria dell’out of africa). Ominidi per qualche errore genetico selezionando delle tipologie di primati che avevano maggiore chance di sopravvivenza, hanno prodotto il Sapiens. Dopo gli anni 50 c’è stato un periodo di relativa pace, fondata sulla creazione delle Nazioni Unite (sede a New York  paese più ricco all’epoca e che più ha promosso l’azione diplomatica in quel periodo), fondata sulla diplomazia, non sull’uso delle armi. Es. Putin ha rotto il patto siglato per le Nazioni Unite invadendo l’Ucraina, doveva usare la diplomazia. TANTE AGENZIE DELLE NAZIONI UNITE FAO  si occupa di cibo UNICEF  gestione dell’infanzia UNESCO  educazione scolastica e pubblica permanente degli adulti (musei, università), tradizioni, salvaguardia delle opere d’arte, ha promosso la repatriation È cambiata quindi la sensibilità nei confronti della razza. Antropologi di ultima generazione (Boas ad es.) sono dovuti scappare, molti erano rimasti evoluzionisti (ad es. Freizer), gli antropologi lombrosiani avevano firmato il manifesto della razza del 1938. Pag. 116 del manuale  come lavora il razzismo (800,1938 e continua a lavorare nella mente di persone antisemite) Antisemitismo  rientra nella categoria del razzista. Razzista perché ritiene che gli ebrei siano una razza a parte. Antiziganismo  razzismo verso gli zingari 1. Essenzializzazione  fare tutta l’erba un fascio “i neri”, fare una categorizzazione. Es. “gli albanesi sono così, violenti, aggressivi, …” 2. Stigmatizzazione  goffman se ne è occupato “teoria dello stigma”  attribuisce a una categoria stereotipi negativi “ladri, violenti, stupratori, stupidi, pericolosi”. Es. gli epilettici sono spesso stigmatizzati. C’è paura verso gli epilettici secondo una diceria questi fossero indemoniati (prodotto della fantasia delle persone). Malattia neurologica che viene gestita benissimo con i farmaci fa sì che le persone siano stigmatizzate e non possono dire di essere epilettici 3. Non mescolanza  le persone non si possono mescolare. Viene sconsigliata se non addirittura impedita la mescolanza, sia genetica, attraverso l’accoppiamento sia attraverso la frequentazione 4. Idea che si tratti di persone non assimilabili e civilizzabili Pag. 113 IL NEORAZZISMO Nel 1948 l’esperienza della Seconda guerra mondiale portano la comunità internazionale già nel 1946 a prendere posizione sul tema della razza Claude levi Strauss ha dato il suo contributo alla dichiarazione internazionale sui diritti umani. Non esiste la razza, semmai esistono diversità culturali. Razza  concetto errore scientifico 50  dichiarazione degli esperti sul problema della razza. La razza è una sciocchezza, siamo un’unica razza. La corte suprema degli stati uniti dichiara incostituzionale la segregazione razziale. Però si dovrà aspettare Luther King per un’attuazione concreta. Il razzismo negli anni 50 l’abbiamo cacciato dalla porta. Tante operazioni per opera dei ministeri della cultura e dell’istruzione che ridistribuiva le direttive dell’UNESCO  educazione pubblica capillare in tutto il mondo per evitare razzismo, per pacificare il mondo. RAZZISMO ETNICO  adesso non si parla più di razza, ma di etnia. Es. sui giornali “uomo di etnia senegalese stupra una ragazza”, già specificando l’etnia è razzismo. Hanno categorizzato e prodotto razzismo. Il razzismo etnico è un tipo di razzismo differenzialista, attraverso il concetto di etnia, fai una differenza. Fai una essenzializzazione, crei una differenziazione.  base del fondamentalismo culturale (es. Lega “prima noi, poi loro”  sguardo etnocentrico razzista). Una maggioranza esclude una minoranza. PARADIGMA ETNICO  Frederic Bart ha scritto molto a riguardo: pericolosità del concetto di etnia. Si va ad etichettare. In questo modo la persona si autostimgatizza e si ghettizza. Genocidio degli anni ’90, concluso nel ’96 in Rwanda. Abbiamo più di un milione di morti.  video Ruanda  paese piccolissimo ma molto popolato 3 gruppi etnici (secondo alcuni non sarebbero vere e proprie etnie ma gruppi sociali) hutu, tutsi, pigmei Lunedì 27 marzo 2023 Pag. 130 SESSO E GENERE Quando parliamo di sesso e genere parliamo sostanzialmente della vita sessuale delle persone caratterizza la tipologia di persona  inevitabile marker dell’individuo che abbiamo davanti Sesso e genere  ascritto antropologicamente in un discorso più ampio riferito alle identità individuali o collettive, così come quando parliamo di etnia, razza, classe sociale o cittadinanza. Sesso e genere  si tratta di costrutti culturali (razza, etnia, classe sociale  costrutto della classe decostruito da Marx  si nasce ricchi per via di funzioni sociali insite nel capitalismo. Sesso e genere  se uno è maschio o femmina e i comportamenti che si confanno al maschio e alla femmina sono tutti prodotti, costrutti sociali della cultura di quel contesto. In una cultura locale c’è uno stilema di comportamenti. Es. quando si va in un bar c’è una categoria d’età in cui un uomo deve offrire alla donna (gioco delle parti, teatro sociale). Antropologia delle scienze sociali fa questa distinzione: - Sesso: caratteristica genitale, degli organi sessuali. Nasce dalla genetica. Se si è maschi, femmine o si hanno ambedue le caratteristiche. Ermafroditi presenti entrambe le fattezze (maschili e femminili, ghiandole mammarie e organi sessuali che sono maschili e femminili). Abbiamo quindi la presenza di un terzo genere. Nella sessualità a livello medico, caratteristiche fisiche troviamo un range che configura un terzo sesso. - Genere: aspetto identitario e comportamentale. Insieme dei comportamenti che noi riferiamo ai due sessi. Es. un soggetto dotato di utero, ovaie e caratteristiche sessuali femminili di solito ha comportamenti di un c erto tipo (in una determinata cultura). Margaret Mead ha notato la differenza di comportamento (genere) che calza sui diversi tipi di sesso, intendendo anche il terzo sesso. Ad es. i berdache Ad es. a Napoli abbiamo i femminielli, maschio travestito che ha gli organi sessuali maschili. Si comporta come una donna volgare, sboccata (rientra però nelle modalità di iniziazione maschile). Col femminiello vanno gli uomini, non le donne e secondo alcuni psicologi sarebbe un modo per sdoganare una latente omosessualità. Al di là di questa terzietà di identità ibride tra maschio e femmina, affronteremo il discorso della differenza più marcata che è quella tra maschio e femmina, che coinvolge il 90-95% della popolazione. Maschio e femmina sembrerebbero opporsi tra loro, caratteristiche diverse (dolcezza femminile, forza maschile  stereotipi culturali). Esistono culture in cui la donna è più ruvida e il maschio è più dolce, come riferisce Margaret Mead. Non è uno schema: per alcune culture vale, per altre no. Opposizione maschio-femmina secondo Francois Eritier (pag.130) ha posto le basi cognitive per strutturare un pensiero binario (+ -). + uomo - donna (alla donna manca qualcosa rispetto all’uomo) La donna viene risparmiata nelle battaglie perché ha meno. Questa minoranza risiede nel ciclo mestruale  come se avesse una ferita aperta che fa apparire la donna debole. La donna quando va in menopausa assume caratteristiche più maschili, la sua fertilità invece coincide con la debolezza. Margaret Mead, antropologa americana, personalità maschile femminile come costrutto sociale che si crea attraverso l’educazione: quando cresciamo, sulla base del nostro sesso, riceviamo diverse ricompense sociali (bambola per le femmine, aeroplanino per i maschi)  costituisce aspettative di genere. Le differenze sessuali non implicano di per sé alcuna caratteristica caratteriale rispetto a xy. È tutto un costrutto sociale. Il carattere debole della donna è un prodotto sociale. La società plasma il carattere. L’uomo ha un carattere brusco per cultura, non per genetica. Antropologia delle donne  fondata da Margaret Mead (prodotti che nascono da un’etnografia che ha prodotto nelle isole Samoa, colonie degli Stati Uniti “adolescenza in Samoa” osservava le differenze tra maschi e femmine di approccio al sesso dei giovani in Samoa), allieva di Franz Boas. Dietro il ’68 c’erano le opere della Mead, ha modificato non solo l’antropologia, ma la società. Mead è stata criticata da molti antropologi maschi. Dopo il ‘68, negli anni 70-80, si sviluppano i gender studies, con un impulso che fanno capire alle altre discipline (psicologia, sociologia9 che il genere è il prodotto delle relazioni sociali. Performatività del genere (Judith Butler)  genere è una performance. Es. quando si riceve lo schema della mascolinità e della femminilità possiamo interagire con questo schema e possiamo modificarlo. (Molteplicità e fluidità dei generi sessuali) Giovedì 27 aprile 2023 Intervista tra giornalismo ed etnografia Video: Emiliano Giancristofaro racconta Marcinelle Il fenomeno di Marcinelle  centinaia di minatori (tra questi 60 gli abruzzesi, provenienti anche da Manoppello) emigrati in Belgio nel 56 morirono bruciati vivi in una miniera. Emiliano Giancristofaro andò ad intervistare uno dei superstiti che era stato un partigiano della brigata Maiella. Silvio di Luzio, un combattente delle parti dell’Aventino, emigrò per sopravvivere. Non gli dettero nessuna sovvenzione, nessun contributo economico per l’essere partigiano. Emigrò e si salvo dall’incendio della miniera. Qui racconta la sua visione dei fatti molto critica nei confronti delle istituzioni. Con l’esperienza matura una visione critica. ANTROPOLOGIA DELLA RELIGIONE Si pensava già nell’800 che Dio fosse morto. Sappiamo però che la religione studiata da noi antropologi, non abbiamo una visione creazionista. Non è dio che ha fatto l’uomo. È l’uomo che fa dio. Dio è una creazione umana, un costrutto sociale. Le religioni possono essere semplici o complesse (si organizzano in modo tanto capillare da potersi espandere nel mondo diventano religioni globali, come il cristianesimo, l’islam, quello da cui sono nate entrambe invece l’ebraismo è molto minima). Per l’islam e il cristianesimo parliamo di miliardi di adepti invece. Si parlava alla fine dell’800 con Nietzsche dio è morto  processo di secolarizzazione che è iniziato con l’illuminismo, cioè superamento del creazionismo. Che poi ha iniziato la sua marcia trionfale con Darwin (evoluzionismo biologico). 800  secolo di diffusione delle conoscenze scientifiche. In realtà le religioni sono tornate in auge come gruppi di preghiera, come sette più forti che mai. si verifica il ritorno del sacro. Paradosso della religione  caratteristica della religione anche dei revival che si verificano attualmente  Religione  fatta dagli uomini ma pretende di essere la realtà fondatrice dell’umanità. Confligge con la visione scientifica della religione che considera le religioni, infatti, non la religione. Sono tante le religioni, quindi nessuna è quella giusta. Invece chi è fortemente credente riconosce solo la sua religione ( scacco col discorso scientifico) Tema della secolarizzazione  rivitalizzazione dei culti a seguito della secolarizzazione. In seguito al colonialismo, si verifica il culto del cargo  nelle colonie aspettavano il principe filippo (il marito della regina Elisabetta) come una specie di dio con l’aereo. Perché i missionari davano idee o anche i funzionari delle colonie portavano idee nuove che si intrecciavano alle idee locali. Veniva fuori il sincretismo religioso che rivitalizzandosi anche in base a una crisi economica, un bisogno di aiuto si è sviluppato il culto del cargho. Gli aerei cargo, gli aerei cargo sono visti come l’epifania messianica di un dio, di una divinità. Arriva qualcuno a portare qualcosa. Facevano anche dei totem con l’aereo sopra. Attenzione verso il fenomeno religioso inquadrato scientificamente nasce con freizer (antropologo evoluzionista della corte vittoriana inglese), ma si sviluppa soprattutto con Durkheim, col nipote moss e poi con la scuola francese laica (i giacobini hanno svuotato le chiese, hanno fatto a pezzi le statue dei santi). Durkheim fondatore della sociologia, dice che la religione è un fatto sociale, è una dimensione pubblica e condivisa, la cui funzione sociale è quella di rinsaldare i legami sociali. Aiuta le persone a stare insieme (pregano insieme, fanno cerimonie, nascite, riti, battesimi insieme). Durkheim dice che il fondamento antropologico della religione è il fondamento sacro e profano. In realtà c’è una sacralità anche in una cerimonia profana (altare della patria, corona d’alloro). Quindi si sbagliava in questo. C’è del sacro in sé in tutti i riti. Sapiens ha questa attitudine per il sacro, per i riti. Un po’ tutti i riti conservano un’area di sacralizzazione (es. laurea). Aspetto che contraddistingue tante religioni ed è quello del fondamentalismo. Noi abbiamo il fondamentalismo islamico. Ma anche il cristianesimo è pieno di fondamentalisti (antiabortisti ad es.). il fondamentalismo fonda la promessa di un miglioramento futuro su un ritorno al passato, purezza da recuperare. I fondamentalisti si oppongono a qualsiasi processo di modernizzazione, contro il progresso, si ripiegano nel passato (es. gli amish, i non borbonici). Altro fenomeno interessante della religione è quello della sua deterritorializzazione  i fondamentalisti sono tutti sfaldati in territori ampi. Cristiani dappertutto, rastafarianesimo dappertutto, islam anche. Anche con i nuovi mezzi ci si può collegare ovunque, si può pregare ovunque. Video: manipolare la religione Nel colonialismo si realizzano delle negoziazioni di fronte all’autorità in cui le persone riescono a negoziare. Discorso del Congo, del genocidio della Ruanda in quel caso un gruppo è riuscito in quel caso a negoziare coi colonialisti una maggiore autorità. Presso gli aztechi un gruppo era riuscito a convincere i conquistadores di essere i diretti discendenti degli israeliani (risentire). Riescono così a ricavarsi una egemonia.
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