Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il gioco nell'istituzione: le regole e le interazioni, Appunti di Psicologia Sociale

SociologiaAntropologia socialeComunicazione Interpersonalepsicologia sociale

Su come ogni istituzione o gruppo umano funziona come un sistema relazionale governato da regole esplicite e implicite. Il concetto di 'gioco' viene utilizzato per descrivere le interazioni in un sistema sociale, con regole implicite che sono importantissime per regolare le interazioni. il concetto di alleanze e contrapposizioni, ridondanze, effetti boomerang e strategie per cambiare giochi ripetitivi.

Cosa imparerai

  • Come si possono cambiare giochi ripetitivi e improduttivi?
  • Come funzionano le alleanze e le contrapposizioni all'interno di un gioco relazionale?
  • Quali sono le regole esplicite e implicite in un sistema relazionale umano?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 02/02/2022

unige94
unige94 🇮🇹

4.4

(8)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il gioco nell'istituzione: le regole e le interazioni e più Appunti in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! I GIOCHI NELL'ISTITUZIONE Ogni istituzione, équipe, comunità, scuola o gruppo, come ogni famiglia è un sistema governato da regole proprie che sono il frutto di successive e ripetute mediazioni. Molte di queste regole sono esplicite e spesso codificate in regolamenti; esiste, tuttavia, una vasta gamma di regole implicite, non codificate, mai verbalizzate che sono fondamentali nel regolare le interazioni all'interno di un sistema relazionale umano. Un sistema relazionale umano possiede, pertanto, delle caratteristiche che sono peculiari di quel sistema e sono i modelli interattivi che trascendono le qualità individuali di ciascun componente il sistema stesso. Infatti le caratteristiche di una istituzione o gruppo umano non è la somma delle caratteristiche dei suoi membri, ma qualcosa di più e di diverso. Nell'osservare un sistema è necessario, ogni tanto, collocare sullo sfondo le parti per mettere in primo piano la totalità e "fare attenzione a ciò che ne sostanzia la complessità che è l'organizzazione". Raramente un operatore sociale affronta i problemi da solo: o lavora in équipe, o all'interno di servizi che utilizzano figure professionali diverse, o in collaborazione con colleghi di altri servizi, o comunque, anche quando è solo ad operare, deve spesso fare i conti con istituzioni di vario tipo; quindi nella sua realtà operativa entra a far parte integrante di un sistema relazionale organizzato che, in qualche modo, condiziona il suo lavoro. Nella nostra esperienza di supervisione con gli operatori sociali (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori) abbiamo avuto modo di constatare come ogni scelta operativa è il frutto della convergenza di due tipi di istanze: da una parte l'utente con il suo problema e le sue richieste, dall'altra le aspettative del servizio o dell'istituzione in cui l'operatore sociale lavora. Dall'una e dall'altra parte le diverse istanze vengono sorrette da un intreccio consolidato di relazioni, che non necessariamente sono in linea con la soluzione del problema. Per questo riteniamo importante, per un momento, allargare il focus di osservazione, considerando l'operatore sociale inserito nel suo contesto operativo. Effetto boomerang Si designano come effetti contro-intuitivi del sistema, gli "effetti inattesi, non voluti e al limite aberranti sul piano collettivo, di una molteplicità di scelte individuali autonome, ciascuna tuttavia perfettamente razionale al suo livello e nel suo ambito. Essi segnano lo sfasamento, o addirittura l'opposizione spesso fatale tra gli orientamenti e le intuizioni degli attori e l'effetto di insieme dei loro comportamenti nel tempo; meccanismo fondamentale per cui, desiderando il bene realizziamo il male." Come puntualizza Morin, le azioni di una persona non hanno un valore assoluto e univoco: possono produrre risultati diversi a seconda dei contesti relazionali in cui la persona si trova. I contesti non sono spazi vuoti, sono spazi strutturati nei quali esistono dei limiti, dei vincoli. Lo spazio interattivo di un gruppo può essere paragonato allo spazio interstellare. Come nel cosmo ogni corpo in movimento è soggetto a forze di gravità che guidano e condizionano il suo percorso, così nello spazio interattivo umano la libertà assoluta non esiste. Esistono dei vincoli, dei percorsi obbligati. Una caratteristica di questi vincoli è che non sono sempre espliciti, anzi talora è difficile discriminarli. Sono i momenti di difficoltà, laddove i risultati non corrispondono ai nostri desideri o alle nostre previsioni che questi vincoli, questi percorsi obbligati si rendono più manifesti: è importante utilizzare questi momenti. STRUMENTI PER INDIVIDUARE I GIOCHI Nella 'Pragmatica della comunicazione umana' Watzlawick e coll. si pongono il problema di quale sia lo strumento utile per osservare un sistema relazionale umano e coglierne le regole di funzionamento. Anche l'interazione di un sistema relazionale umano può essere analizzato come un gioco, nel senso che l'interagire in un certo contesto può essere descritto come governato da un complesso corpo di regole. E’ importante però sottolineare che "è irrilevante che i comunicanti siano perfettamente consapevoli delle regole oppure non ne abbiano nessuna consapevolezza; è invece estremamente importante che su tali regole sia possibile fare delle asserzioni di metacomunicazione dotate tutte di significato". A livello delle regole non ha senso chiedersi chi comanda. E’ il gioco il padrone incontrastato. Questo non esclude che si formino gerarchie: il gioco stesso può prevederne, così come può prevedere ruoli diversi, ciascuno con funzioni specifiche. Anche la violazione delle regole è regolamentata e come afferma Morin anche la ribellione aperta in un sistema sociale può contribuire a consolidare il sistema. Uno strumento per individuare i giochi è quello di cogliere ed evidenziare le ridondanze, ovvero i comportamenti che si ripetono e che con il tempo vengono a strutturarsi in vere e proprie regole. E' importante evidenziare le ridondanze seguendo percorsi diversi: ad esempio si possono seguire i percorsi delle informazioni oppure come si strutturano e si mantengono le alleanze oppure quali sono i confini gerarchici e quali sono le loro caratteristiche. Le alleanze e le contrapposizioni Un secondo punto di osservazione per evidenziare le regole del gioco all'interno di una istituzione riguarda il discorso delle alleanze e delle contrapposizioni. In ogni gioco occorre conoscere i compagni e gli avversari, aldilà delle simpatie o delle relazioni di amicizia preesistenti. Non c'è da sorprendersi se in un contesto di lavoro due amici vengono a trovarsi in posizioni contrapposte, nonostante le loro intenzioni. A livello di osservazione ciò che è importante mettere in primo piano sono i comportamenti: sono alleate due persone che producono comportamenti in sintonia con lo stesso obiettivo. Al contrario due persone che hanno gli stessi ideali, le stesse modalità di pensiero, ma in concreto presentano comportamenti divergenti rispetto ad un obiettivo prestabilito, di fatto nel gioco istituzionale sono da considerarsi in contrapposizione. Le alleanze e le contrapposizioni all'interno dei giochi relazionali non sono da considerarsi fisse: possono mutare a seconda degli obiettivi o delle circostanze. Le alleanze per loro natura, non sono né fisse, né immutabili, tuttavia si considera stabile un'alleanza o una contrapposizione che duri per un determinato periodo di tempo ad esempio limitatamente al conseguimento di un obiettivo. La stabilità o la fluttuazione di alleanze e contrapposizoni sono quindi da correlare alla loro durata nel tempo e alla frequenza con cui si manifestano. Le alleanze si differenziano dalle coalizioni perché, mentre le prime prevedono una collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo, le seconde si realizzano come alleanze fra due o più persone contro un terzo. E' importante saper individuare le coalizioni perché hanno la caratteristica di bloccare le risorse delle persone, impegnandole in guerre sotterranee e distogliendole dal raggiungimento di obiettivi concreti. In una coalizione, gli individui sono infatti più impegnati a controllarsi reciprocamente che a costruire soluzioni alternative. Come sappiamo dalla "Pragmatica della comunicazione umana" noi possiamo comunicare contemporaneamente messaggi diversi sui due moduli di comunicazione: il verbale e l'analogico. Mentre nella comunicazione verbale noi abbiamo la possibilità di controllare in modo cosciente, almeno il contenuto di ciò che vogliamo comunicare, nel linguaggio analogico questo controllo, per lo più, non avviene. Ora può capitare che, a livello verbale si comunichi un messaggio e a livello analogico un messaggio opposto. Ad esempio posso affermare di essere d'accordo con le parole e poi con i gesti, con lo sguardo, con il tono di voce lascio trapelare la mia disapprovazione. La comunicazione che ne risulta sarà incongrua, in quanto i due messaggi, trasmessi contemporaneamente sui due canali, si contraddicono tra loro. Colui che riceve il messaggio sarà confuso, non sapendo a quale dei due messaggi fare riferimento. Al contrario, quando i messaggi risultano coerenti fra loro su entrambi i canali, la comunicazione risulterà congrua e quindi più chiara per il ricevente. Nell'osservare alleanze e contrapposizioni è opportuno, quindi, porre attenzione non solo alla comunicazione verbale, ma anche alla comunicazione analogica, onde cogliere la possibilità di incongruenze riscontrabili in ogni tipo di gioco relazionale. 'Si è sempre fatto così', ovvero la prassi Esistono regole implicite, non scritte che dirigono i comportamenti delle persone appartenenti ad un gruppo, in modo molto più efficace che leggi scritte e con tanto di sanzione. Le regole implicite hanno la funzione di modulare i rapporti all'interno del gruppo ma anche di regolare i rapporti fra gruppi diversi. Imparare a muoversi in un certo ambiente significa anche imparare a conoscere e ad adeguarsi a tutte le regole non scritte che sono tipiche di quell'ambiente e sottostanno al 'Qui da noi si fa così' oppure "E' sempre stato così". La prassi tocca quasi tutti gli aspetti della vita di un gruppo: sia ciò che 'si ha da fare', sia ciò che 'non si ha da fare' secondo i rispettivi ruoli o competenze. Essa ha il vantaggio di predisporre certe modalità
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved