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Appunti del corso di sociologia degli ordini simbolici di tarantino, Appunti di Sociologia

Appunti del corso di sociologia degli ordini simbolici, sul libro di Fouceault e Burgio

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 07/06/2024

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natalina-corina-1 🇮🇹

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Scarica Appunti del corso di sociologia degli ordini simbolici di tarantino e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! Sociologia degli Ordini Simbolici Lezione 1: Le 5 conferenze di Foucault tenute in Brasile hanno particolare compattezza che riassumono una pluralità di aspetti del pensiero e del metodo dell’autore. Uno dei testi meno studiati, letti e citati. Di queste 5 conferenze la prima omaggia la componente filosofica. Le altre conferenze sfociano in componenti storici. Conferenze che arrivano nel 1973, anni fondamentali per lo sviluppo del suo pensiero, poiché in questi anni si passa dal sapere e dai discorsi ai concetti di potere. Foucault si concentrò su di un'analisi occidentale, o meglio studia l’irruzione di tutti quei saperi che fino al diciottesimo secolo erano sconosciuti. In Storia della Follia 1961, si iniziano a vedere quelle tematiche fuori dai contesti filosofici entrando nella ricerca concreta, non si parla di etica o morale filosofica, ma si tratta di una vera e propria analisi sulla visione manicomiale, con Foucault il corpo materiale irrompe nella filosofia, osserva il sistema di potere manicomiale o la sua organizzazione. Si tende ad un intellettuale universale a modi Sartre, lui utilizzando gli studi scientifici e medici tocca il mondo corporale, e attraverso la propensione occidentale al toccare il corpo (si fa riferimento alle autopsie per la comprensione di come è formato il corpo umano, questo per scoprire la verità) con il fine di una ricerca della verità, una verità che il mondo occidentale cerca da sempre e che costituisce il nostro sapere. Il metodo Foucaultiano viene presentato nell’opera Archeologia del Sapere, siamo nel 1966-69 anni caratterizzati dalla connessione del sapere con il discorso. Questa tipologia di analisi inizia a stare stretta, si accorge dell'impossibilità di analizzare i saperi trattandoli solo attraverso i saperi, (ogni nuovo sapere è formato e prende origine da un altro sapere). La dimensione del potere e del controllo sociale diventa importante 1975, e lo vediamo nell’opera Sorvegliare e Punire, un'opera incentrata sul meccanismo della prigione e sul meccanismo che prende vita in quell’ambiente, un meccanismo di controllo del corpo, da tale concezione Foucault si chiede come si controllano i corpi? Seguendo questa linea di ricerca giunge ad un’analisi del corpo completa 1976 attraverso l’opera Storia della Sessualità. Inizia poi a lavorare ad un'altra dimensione, quella dei soggetti, la soggettivazione, come si diventa soggetti nell'Occidente? Completa poi il suo percorso teorico con il concetto di "Biopotere" 1979, una concezione biopolitica risultato di un percorso di ricerca completo e connesso, il suo operato teorico ha uno sviluppo particolare, tecnico e consequenziale. Introduce un nuovo modo di concepire la Guerra delle Razze, nel 1973 l’anno delle conferenze viene prima della pubblicazione di Sorvegliare e Punire, ma nonostante ciò i concetti teorici di Sapere ( = verità, contenuta nel sapere), Potere e Corpo sono già stabili anche se non sviluppati in modo completo. Per attuare queste analisi Foucault deve adottare un nuovo metodo di ricerca differente da quelli utilizzati in quel momento, poiché lui cerca un impatto diretto e particolare nei confronti del corpo. Gli apparati metodologici creati da F. sono due: -Metodo archeologico (presente in Archeologia del Sapere) -Metodo genealogico Nelle conferenze sono presenti entrambi i metodi, due metodi complementari e ugualmente contrapposti. Il metodo archeologico ha un andamento orizzontale, il metodo genealogico verticale richiede un superamento di determinati concetti, un andare oltre, come una montagna e i suoi strati, bisogna attraversare tutti attraverso una ricerca e un'analisi dei terreni storici. Ma che fermento sociale c’è che permette la nascita di nuovi saperi? Cos’è che crea la possibilità e le condizioni di sviluppare una nuova idea? Le “scoperte” scientifiche, artistiche, storiche ecc. create dai “grandi uomini” sono in realtà il risultato di uno sviluppo storico, sono il risultato di una cultura radicata che dona, guida e porta a queste scoperte. Esso lavora sulle concezioni di possibilità, non esiste cultura prima, esistono solo culture seconde, o meglio secondarie, derivate. Su questo concetto F. crede che tutto si sviluppi ed è il frutto dei rapporti di potere. L’occidente viene fuori da una concezione di potere basata sulla proprietà, hai il potere o non lo hai. Se A ha il potere allora verrà esercitato su B, se B ha il potere allora verrà esercitato su A. Se eliminiamo la concezione di potere nella politica, ma la politica nei rapporti quotidiani, ossia la relazione ha rapporti di forza, la famiglia ha rapporti di forza, ogni cosa ha rapporti di forza e possono scontrarsi o coordinarsi. Foucault, supera il concetto di Potere come proprietà, ma pensa che il potere sia e sta nella relazione, la capacità di influenzare il comportamento altrui, non è in uno o in un altro, ma in tutti, non c’è più A che ha il potere, ma sia A che B hanno il potere e possono esercitare uno sull’altro. E’ una questione relazionale, è ciò che sta in mezzo tra le persone e i gruppi. Il potere circola normalmente e continuamente nella società e sotto forme diversissime. La società come insieme di particelle energetiche che attraverso un'unione, una resistenza, una pulsione o un'attrazione creano la società nella forma concreta, solidificata, attraverso un processo di solidificazione, come lo sviluppo neuronale. La relazione di forza per F. sta sul quando uno determina l’altro, e queste relazioni di forza strutturano il sapere. Vi è un'inversione, non è il sapere che crea la relazione di potere, ma è la relazione di potere e forza che crea il visibile e l’enunciabile, ossia il sapere. Si parla di condizioni di possibilità; ciò che permette ad una determinata epoca di pensare in un certo modo, di produrre un dato sapere, è dovuto dal rapporto di forza e di evoluzione che permette ciò. Ogni epoca e ogni cambiamento di nuovo assetto di potere comporta un nuovo cambiamento di sapere, una nuova conoscenza. Eppure quando vediamo un epoca passata o un cambiamento, andiamo ad analizzare quel sapere sviluppato e formato senza ricercare gli assetti di forza che hanno permesso lo sviluppo di quel concetto. Ogni strato di società, ogni epoca è fatta da uno strato di Forza e uno di Sapere, in un continuo sviluppo e cambiamento che segue sempre questo andamento. Il metodo archeologico cerca questo, gli strati di forza e sapere. Per conoscere il mio problema attuale, vado dal mio problema a ritroso per comprendere quale assetto di forza e sapere ha creato questa problematica. Se non so da cosa deriva vivrò nell’illusione che tutto si modifica nel campo del sapere. Lezione 2: (Panoramica del corso:) I rapporti di forza dal basso producono il potere. Le società producono un amnesia, una volta prodotto il potere si dimenticano che sono il frutto di rapporti di forza. Per quanto riguarda le norme di "diritto divino" o "diritto naturale" appaiono fuori dai rapporti di forza, venuti dall'alto non dal basso, ma questa è una concezione astratta e non concreta, i rapporti di forza sociali producono tutto questo e le società non fanno altro che dimenticarlo. famiglia, quindi è un modo in cui la psicoanalisi esercita un potere, controllando la circolazione del desiderio. Il desiderio non circola nella collettività ma nella famiglia, un modo per richiudere le relazioni all’interno della famiglia. Foucault pone una variante all’interpretazione di Deleuze e Guattari, ragionan sempre in termini di potere ma in modo diverso. Questi autori intrecciano nella questione edipica una questione di potere. Nella tragedia di Sofocle ciò che guida Edipo è il NON-SAPERE, uccide il padre e non lo sa, posa la madre e non lo sa, ha dei figli con la madre e non lo sa. L’interpretazione di Foucault è che esista un complesso edipico che non riguarda la famiglia, ma la società, è il momento in cui la società scinde sapere e potere, se sei nel sapere non hai potere e se hai potere non hai sapere, e per Foucault è un grande mito che l’occidente ha creato, perché per Foucault potere e sapere non si possono scindere, sono un intreccio fortissimo. Molti testi svolgono questo ruolo tant’è che sono testi che in realtà raccontano pratiche giudiziarie. Questo per Foucault è la sintesi, è il primo meccanismo dove appare il sistema di ricerca della verità che poi si condenserà in Grecia. Siamo tra il 10 e il 9 secolo a.c con L’iliade dove c’è un piccolo episodio che è una disputa tra Antioco e Menelao all’interno del gioco della corsa dei carri. Il giuramento è uno di quei discorsi performativi che producono verità, uno di quelle rare cose in cui il discorso è produttore di realtà. Quello che ci fa rivelare Foucault è che nell’iliade il sistema di produzione della verità è fondato sulla sfida e il meccanismo della sfida dominerà la ricerca della verità nelle società occidentali almeno fino al 12 secolo tranne questo pezzo che ha a che fare con l’edipo re perché qui emerge un altro sistema di ricerca della verità. Questo piccolo episodio è significativo perché nell’edipo re emergeva qualcosa di diverso che non aveva forza di affermarsi se non dopo il 1200. Foucault ci farà veder come la decisione tra quali di questi modelli di verità avrà via libera in società dipende da rapporti di potere dalla pratica quotidiana di rapporti di potere, sono rapporti di fora che determineranno il sapere. All’interno di questa conferenza che ci sia una conflittualità tra due modelli si rintraccia dal fatto che l’edipo re dovrebbe portare questo nuovo modello ma è intriso dal modello della sfida e quindi appare in più circostanze. Per esempio, una prima volta appare in Edipo e Creonte. Il meccanismo di ricerca della verità presente nell’Edipo re è quello della legge delle due metà. Meccanismo classico per cui in quest’epoca la verità si raggiunge con due metà di verità complementari. E’ quella che si sintetizza nel simbolo cioè quando per raggiungere la verità si unisce un oggetto rotto. Ogni volta sono due metà che s’incastrano perfettamente. Due metà singolarmente nessuno la possiede ma in coppia tutti la possiedono. Se l’elemento fondativo di questa tragedia non fosse sttao il potere perché nel titolo Sofocle non ci ha messo qualcosa a che fare col sapere o con il non sapere. Fin dal titolo è una questione di potere in questa tragedia. Lezione 6 : I gruppi giuridici conoscevano la verità. Ogni livello sociale nella tragedia di Edipo re conosceva la verità. L’attenzione al potere si ritrova già nella prima scena della tragedia, dove si parla di un “potere per liberarsi dalla peste”. Edipo in tale circostanza risponde : <<Ho grande interesse a liberarvi dalla peste, perché perderei il mio potere reale se non lo facessi>>. Dunque tale atto liberatorio è la condizione per il mantenimento del potere. Ogni dialogo è fine a termini di potere. Edipo appare come una figura che teme di perdere il potere e che fa tutto per il suo mantenimento. Analizziamo la tipologia di potere di cui parla Foucault, attraverso le caratteristiche del potere in Edipo: 1) Alternanza del destino (in cui si alternano gli alti e bassi della vita, che mettono anche il potere in bilico) 2) Passaggio da uomo di sapere a uomo di potere (esercita il potere ottenuto attraverso il sapere, ma esso gli sfugge di mano) 3) Idea proprietaria del potere (un uomo che HA il potere e perciò è privo di vincoli) Connubio tra potere e sapere, F. ritiene che dove c’è potere c’è sapere e viceversa. Edipo è arrogante con le divinità perché è convinto del proprio sapere. Siamo di fronte a saperi e poteri fortemente autocratici, gestiti in assoluta solitudine. Edipo è la figura dell’eccesso in tutte le sfere esistenziali, se tutto questo è vero anche in questa narrazione vi è la comparsa di qualcosa di interessante, ossia il potere viene messo in dubbio da due figure prive di esso. Il servo e il pastore, che compaiono alla fine della narrazione, fanno crollare il potere e non attraverso uno scontro tra re e divinità, ma perché queste due figure hanno parlato, due figure che non hanno mai parlato nella storia. La parola degli ultimi. Questo avvenimento è ciò che prende il nome di democrazia, prendono la parola non in quanto figure di potere, ma in quanto testimoni. Essi prendono parola sulla competenza derivata dallo sguardo, da un aver visto. Portano Sapere, che fa crollare il Potere. Compare questa idea di struttura democratica.Il potere della testimonianza. Abbiamo visto in quest’ultima parte nascere il nucleo di ciò che chiamiamo indagine, esplorare un pezzo di realtà andando a prendere porzioni di verità. Ogni volta che nasce un sistema di regole che permette la ricerca della verità, che può essere giuridico, scientifico, o altro. Ogni volta che nasce tale processo esso si diffonde in ogni ambito del sapere, in ogni contesto sociale. Ogni società ha il proprio insieme di regole che permettono il raggiungimento della verità, tale sistema di indagine si diffonde negli altri settori. Sistema di conoscenze che nascono attraverso la testimonianza, nell’Edipo Re vi è una sintesi di questa tendenza. Gran parte della nostra storia l’abbiamo passata senza l’indagine. Essa appare nel 5 secolo, per poi abbandonarci e riapparire soltanto nel 1200-1300, nel periodo di assenza d’indagine vi era in vigore il “sistema del diritto germanico”, i rapporti tra le persone viene regolata in modo differente, da un diritto basato su: - Assenza di azione pubblica; vi sono solo le parti in causa, chi ha subito il torto e chi l’ha commesso. - Accertamento della forza; chi è più forte tra i due contendenti vince, non chi detiene la verità ma chi è più forte. Siamo in un sistema bellico. - Uno dei due avversari ha sempre la possibilità di trovare un patteggiamento, di pagare un riscatto e sottrarsi dalla vendetta. Per una quantità immane di anni non abbiamo mai cercato la verità, questo può essere d’aiuto per una comprensione sociale e storica. Come è potuto sopravvivere per un centinaio di anni un sistema che non ricercava la verità? Eppure basta aprire un manuale di filosofia per percepire questo bisogno costante di ricercare la verità. Lezione 7: Nell’epoca medievale la rinascita del tema della verità è legata a piccoli movimenti di potere. Tale verità viene ricercata attraverso la testimonianza, nasce una tecnica di indagini che si diffonde ugualmente in campi non vincolati direttamente dall’esercizio del potere. Quando il sistema dell’indagine prevale su quello della forza, uno diventa il sistema egemone ma gli altri non scompaiono mai del tutto, è difficile che qualcosa si esaurisca totalmente. Se vogliamo comprendere meglio questo concetto pensiamo al sistema della tortura: una tecnica che si raffina nello stesso momento in cui si alimenta il sistema di indagine, la tortura (un prevalere della forza) rimane lì e anzi va ad aumentare contemporaneamente a quel metodo investigativo che è la confessione. La confessione fa parte di quel sistema in cui la verità governa. Tutto ciò comporta grandi modificazioni nella società umana. Giungiamo alle porte della nostra attuale società, il nascere delle “società disciplinari” che si innestano tra il 18° e il 19° secolo. Disciplinare: la prima società che organicamente si pone come obiettivo il disciplinamento dei corpi e delle anime. Si innesta nelle nostre società l’idea che i corpi e le anime debbano essere modificate, non vi è un pezzo della nostra vita non immerso in un sistema disciplinare. La massa di individui viene modificata anche seguendo dei sistemi etici. Stiamo parlando di un'epoca che comporta anche il nascere degli eserciti statali, un disciplinamento militare (leva obbligatoria), ciò comporta anche il costruirsi di modi di pensare. Per renderci conto del cambiamento F. richiama la pena di morte. La messa a morte è l’opposto del disciplinamento, se metti a morte qualcuno di certo non vuoi e non sei in grado di modificarlo. Le società fino al 18° secolo avanzato non hanno la concezione di disciplinamento. Questo passaggio è fondamentale, nel concreto vedi lo spostamento tra una società che mette a morte e poi si costituisce sul disciplinamento, per poi giungere all’inizio del 20° secolo dove l’uccisione di massa riprende vigore, in due secoli le società hanno vissuto cambiamenti epocali, questo mette in evidenza la natura delle società che sono impossibilitate dall'acquisizione. Ma ciò che porta alla messa a morte prima del 18° secolo e ciò che spinge a farlo nel 20° secolo sono diversi, quest'ultimo non è collegato all’aver commesso una colpa, ecco perché andremo ad analizzare quello che sta dietro il razzismo. Il secondo esempio che F. prende in considerazione è la Francia, per osservare il meccanismo disciplinare. Tutta quella teoria penale che si era affermata nel 18° secolo. La nascita dei teorici nuovi della pena. Ciò che varia: - Diversificazione del crimine sociale da quello religioso, il primo è l’infrazione della legge giuridica, per far sì che essa esiste deve esistere un potere politico. - Le leggi hanno un fine di utilità sociale, legge fatta dagli uomini per l’unità sociale - Il crimine non è qualcosa di imparentato con un peccato o una mancanza ma un danno alla società, alla società nel suo insieme - Il criminale è l’individuo che ha interrotto il contratto sociale, và a violare il patto sociale, esso è il nemico interno. Analisi dei poteri, come l’abbiamo visto fino ad ora. Quando si parla di meccanismi di poteri nuovi non vanno ad annullare gli altri, si accostano agli altri, i poteri non decadono si modificano articolandosi sugli altri meccanismi di potere. Abbiamo visto prima il potere sovrano, che non scompare con il potere disciplinare. Nel 19° secolo, il vecchio diritto di sovranità di far morire o lasciar vivere, viene sostituito da un altro diritto che è quello di far vivere e lasciar morire. Si viene a percepire i corpi come soggetti individuali, ogni individuo è identificato, controllato e riconosciuto come un individuo diverso dall’altro. Vi è dunque un miglioramento per il soggetto. Abbiamo una prima presa di potere sul corpo in quanto individuo, e poi una presa di potere sulla massa, sull’uomo specie. La popolazione è il risultato dei meccanismi di potere con quelli del sapere. Richiamando la relazione necessaria tra sapere e potere, ci fa pensare al sapere come sviluppo designato dal potere e viceversa. Il potere biopolitico, è uno dei poteri per le masse, nell’analisi di massa; si forma quando appaiono alcuni problemi che legano i fenomeni della popolazione con alcuni meccanismi socio-politici. Questo è possibile dai saperi che riescono ad analizzare i fenomeni sociali. Un ambito importante del biopolitico è la diffusione in massa delle malattie. La malattia inizialmente nella storia veniva percepita sempre come epidemia, con il tempo divennero endemie, ossia un fenomeno intrinseco che fa parte di una popolazione. Il potere biopolitico investe la vita nel suo aspetto più propriamente biologico. Aspetto centrale dunque sarà analizzare l’uomo e gli esseri viventi nel loro ambiente, analizzando anche ciò che potrebbe intaccare l’essere umano. Dopo il 18° secolo le malattie vengono percepite anche in termini economici. La biopolitica nata da problemi come natalità, mortalità, longevità, che rappresentano il primo campo d’intervento della biopolitica, ma non rimane confinata a questi problemi qui. Nel definire il secondo campo d’intervento F. riconosce ad esempio l'igiene pubblica (che comporta anche la creazione della materia scientifica e la medicina, quindi rapporto potere e sapere).Campo d’intervento dovuto da fenomeni alcuni accidentali altri causali. Prevenzione sociale, la biopolitica si sposta su questo, su tutto ciò che è necessario per la prevenzione. Dunque parliamo di assicurazione, di prevenire i problemi sul lavoro, di prevenire i problemi in strada, ecc. Se per il potere disciplinare il fine è disciplina, il problema della biopolitica è la diminuzione dei problemi di massa, una riduzione dei tassi problematici (esempio il Welfare State). Terzo punto d’intervento della Biopolitica è la relazioni tra uomo in quanto essere vivente e l’ambiente in quanto situato, L’ambiente essenziale poichè è dall’ambiente che la biopolitica estrae il suo sapere, e dall’analisi dell'ambiente che nasce il loro sapere. Nella Biopolitica abbiamo tra elementi rilevanti: -Apparizione di un personaggio nuovo, in tal caso è la popolazione -I fenomeni presi in considerazione a livello individuale sono aleatorie e imprevedibili -Previsioni, misure statistiche e misure globali, modificando gli aspetti “negativi” Il ruolo della morte nei meccanismi di potere, il potere sovrano è tale perché uccide, ma nel caso dei poteri disciplinari o biopolitici si tratta comunque in qualsiasi caso di massimizzare la vita, di portarla alla grande resa e in caso proteggerla. Il potere disciplinare tende a rendere i corpi utili e docili, (corpo, organismo, disciplina, istituzioni). La serie della biopolitica invece è (popolazione, processi biologici, meccanismi regolatori, stato). Il potere disciplinare e il potere biopolitico si possono articolare tra di loro. Sessualità: Con i suoi effetti di procreazione si ritrova in contesti più ampi che riguardano non più l’individuo ma la popolazione. Questo diventa problematico per l’individuo. Nasce la teoria della degenerazione, che nelle politiche razziali avrà importanza. Dato che questi meccanismi di potere diventano a tal punto importanti, e dato che il potere sovrano non scompare, come si applicherà il potere di morte nel contesto odierno? E qui che nasce la sua spiegazione sul razzismo biologico, e sull’affermazione che ne consegue del diritto di uccidere, di potere che si applica alla vita come fenomeno biologico. Lezione 10 (dedicata nuovamente a Bisogna difendere la società) : La bio-politica ha come questioni principali: la natalità, la mortalità e la morbilità. La bio-politica ha la finalità di assicurare e migliorare la vita di una popolazione. Il sovrano ha un diritto di vita e di morte sui sudditi, e il diritto di vita è una conseguenza del diritto di morte. Il bio-potere si distingue in potere disciplinare e biopolitico, non c’è un diritto di orte che lascia vivere gli individui, ma c’è uno sforzo di ottimizzazione della vita, di tentativo di estrarre il massimo delle forze dagli individui. Il potere disciplinare si applica sui corpi all’interno delle istituzioni, il potere biopolitico non si applica sui corpi ma sulla popolazione, quindi un insieme globale che ha caratteristiche che non sono individuabili nell’individuo. Come si innesca il potere sovrano in una popolazione in cui il bio-potere è ben innescato. Foucault utilizza il razzismo in modo un po’ diverso dal senso comune (il razzismo è sempre esistito), Foucault si sofferma sul razzismo come meccanismo che opera all’interno degli stati moderni, in cui ci sono meccanismo di bio-potere. Il potere bio-politico coinvolge anche il campo biologico, una popolazione è fra di essere viventi. Foucault si pone proprio la domanda: che cos’è il razzismo? E risponde non con una definizione ma con due funzioni del razzismo: 1.Nel campo biologico il razzismo crea delle cesure rappresentate dalle razze, che vengono gerarchizzate; 2.Relazione positiva del tipo: più ucciderai più farai vivere. L’uccisione è legata alla conservazione della vita della parte che uccide. Per il razzismo tra la mia vita di un uccisore e la morte dell’altro, vi è una relazione non ti tipo bellico ma biologico. “La morte dell’altro, la morte della cattiva razza, della razza inferiore (o del degenerato, o dell'anormale), è ciò che renderà la vita in generale più sana; più sana e più pura” (Foucault, pdf. P.339). Nell’ambito bellico vi è la sopravvivenza, nel razzismo. Dal XIX secolo, vi è una relazione tra teoria biologica e discorso del potere. La teoria biologia si articola intorno al tema dell’ evoluzionismo, che nel XIX va intesa in modo più ampio non solo come una teoria biologica specifica di Darwin, ma come un insieme di nozioni* che si innestano in bio-poteri. Le razze spaccano il continuum del biologico. *Insieme di nozioni “(come ad esempio quelle di gerarchia delle specie sull'albero comune dell'evoluzione, di lotta per la vita tra le specie, di selezione che elimina i meno adattati) - è diventato, in modo del tutto naturale, nel corso di qualche anno, non solo un modo per trascrivere il discorso politico in termini biologici, e non solo un modo per occultare sotto una copertura scientifica un discorso politico, ma un modo effettivo e corrente per pensare i rapporti di colonizzazione, la necessità delle guerre, la criminalità, i fenomeni della follia e della malattia mentale, la storia delle società con le loro differenti classi, e così via” (Foucault, pdf. P. 340). Nel XIX secolo ogni volta che si è avuto un problema di uccisione si è dovuto ricorrere al razzismo, unica giustificazione della morte. È difficile comprendere come una popolazione dominata dal bio-potere, abbia la vita in pericolo o uccida. La guerra permette un miglioramento della vita da ottenere tramite la messa a morte in massa di nemici, con il rischio di mettere a morte la stessa popolazione che si vuole preservare. “ Come vedete, siamo qui in fondo molto lontani da un razzismo come semplice o tradizionale disprezzo o odio delle razze le une per le altre. Ma siamo anche molto lontani da un razzismo inteso come una sorta di operazione ideologica attraverso cui gli stati, o una classe, tenterebbero di volgere verso un avversario mitico le ostilità che altrimenti sarebbero rivolte verso [di loro], o che potrebbero attraversare e perturbare il corpo sociale. Credo che la specificità del razzismo moderno sia tutt'altra cosa. Credo - in ogni caso - che sia qualcosa di molto più profondo di una vecchia tradizione o di una nuova ideologia. Ciò che costituisce la specificità del razzismo moderno non è infatti collegato a delle mentalità, a delle ideologie, alle menzogne del potere, ma è legato piuttosto alla tecnica del potere, alla tecnologia del potere” (Foucault, pdf. p.343). Nell’ momento in cui vi sono società di normalizzazione, per esercitare il bio-potere si deve necessariamente fare ricorso al razzismo. Come è stato possibile che il nazismo abbia avuto luogo e che sia sembrato qualcosa di normale, ricevendo sostegno? Si è accettato, perché il razzismo come meccanismo di potere vi era già prima. Nella società nazista i meccanismi di bio-potere si sono espressi al massimo livello, sia in termini disciplinari che in termini bio-politici, lo stato nascosta si prendeva cura dei propri cittadini, investe sulla salute dei cittadini, ma allo stesso tempo è lo stato in cui il potere di uccidere si esprime e nella forma più manifesta possibile. È questo non riguarda solo un relazione di potere verticale: stato che uccide i cittadini, ma nella società nazista non è solo la polizia e l’esercito ad uccidere, oggi individuo ha il diritto di morte sul vicino, nel momento in cui fa' una denuncia e lo stato nazista interviene mettendo a morte quel individuo. Nel regime nazista, il potere disciplinare e il potere bio-politico si esprimono al massimo grado e il potere sovrano si diffonde nella maniera più ampia. Questo è possibile perché le società occidentali impregnate di bio-potere hanno bisogno del razzismo per poter uccidere. Lezione 11: Il corpo della donna è l’unico elemento che snoda l’individuo dal collettivo. Tutti i razzismi di stato lavorano per migliorare i propri gruppi di appartenenza che consiste nell’eliminazione dei nemici. Libro di Burgio: Il razzismo non è un istinto naturale, nonostante abbia caratterizzato molte fasi storiche a livello universale e globale esso non è una caratteristica umana. E’ una questione di rapporti di potere. Il razzismo è la patologia congenita della modernità, si configura in organizzazioni geopolitiche, la creazione di confini che si materializzano dal confine nazionale sono anche confini a livello culturale. La creazione della razza è un costruzione culturale a livello logico.
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