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Appunti del corso di Storia della Scienza, Le meraviglie del mondo, Bacone, Sbobinature di Storia

Anno scolastico 2023/2024 Appunti del corso integrati con riassunti del manuale "Le meraviglie del mondo" di daston e park + approfondimento su Francesco Bacone

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

Caricato il 12/05/2023

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Scarica Appunti del corso di Storia della Scienza, Le meraviglie del mondo, Bacone e più Sbobinature in PDF di Storia solo su Docsity! Storia della Scienza Riassunto “Le Meraviglie del Mondo” Capitolo Uno: La topografia della meraviglia Gervasio di Tilbury scrive nel 1210 gli “Otia imperialia” un lungo elenco delle meraviglie di ciascuna provincia, lo dedica all’imperatore Ottone IV. Non inventa un genere nuovo con questo catalogo/canone delle meraviglie, ma si rifà alla paradossografia greca e romana e ad autori quali Plinio il Vecchio o Solino. Le meraviglie descritte da Gervasio erano per lo più topografiche, ovvero elementi particolari di luoghi specifici. La differenza tra Gervasio e la paradossografia classica è l’aggiunta della descrizione del senso della meraviglia e l'integrazione delle sue personali meraviglie → questo denota un importante fattore che è quello dell'esperienza diretta del fenomeno del meraviglioso, verifica empirica e tradizione del resoconto. La propensione alla meraviglia è data da due principali motivazioni: a) l’esperienza del nuovo, suscitata dalla rottura di un naturale ordine, ci attrae b) l’ignoranza delle cause La sensazione della meraviglia (Admiratio) è tuttavia relativa alla conoscenza del singolo osservatore, dipende infatti dal contesto socio-culturale e storico-geografico in cui si trova, ciò che io posso trovare “Insolito” può, invece, essere usuale per un’altra persona. C’e uno stretto collegamento tra la meraviglia e il piacere e il bisogno umano di saziare la sua voglia di sapere e di conoscere il nuovo, il raro, lo strano. All’epoca di Gervasio gli scrittori di meraviglie erano per lo più ecclesiastici e cortigiani al servizio delle corti degli imperatori, un altro esempio analogo agli otia imperialia è quello della topografia dell’irlanda di giraldo del galles. Via via il pubblico dei romanzi delle meraviglie e della letteratura del meraviglioso andò crescendo ed espandendosi. Furono tradotti dal latino al volgare Gervasio e Giraldo e divennero un genere popolare di cui un altro esemplare emblematico è rappresentato dai “Viaggi di Giovanni” di Mandeville o il “Milione” di Marco Polo. Nella letteratura topografica delle origini, le meraviglie erano tendenzialmente relegate ai margini del mondo, il cui centro verteva invece attorno all’europa, alla terra santa e al mediterraneo. Secondo autori come Giraldo o Ranulfo Higden, le meraviglie più stupefacenti si trovavano in posti remoti come il lontano sud, l’africa, l’india, l’oriente. La maggior parte delle fonti che si possedeva ai tempi era di derivazione paradossografica greca o comunque di un corpus letterario associato alla figura di Alessandro Magno, mentre esisteva una abbondante porzione di testimonianze del mondo arabo che non furono tradotte in lingua latina e per tale ragione ebbero una minore diffusione nel tempo e nello spazio. Non sempre ciò che era lontano e diverso fu oggetto di meraviglia e stupore, nell’alto medioevo per esempio i due trattati più diffusi sulle razze orientali erano il Liber Monstrorum e il Tractatus Monstrorum, fatto che denota una concezione negativa di quel mondo lontano e non il fascino e il sentimento di meraviglia che proveranno Gervasio, Geraldo o Ranulfo. Topographia Hibernie di Giraldo del Galles descrive con il linguaggio della meraviglia tutto ciò che trova di nuovo e insolito a livello naturale, ma riserva parole di disprezzo nei confronti degli abitanti dell’Irlanda. Questo perché ancora vittima di quella concezione negativa alto-medievale del raro e dell’insolito. L’esotico è contemporaneamente pericoloso e affascinante oggetto di meraviglia, l’opera di Giraldo rappresenta un momento di transizione della letteratura del meraviglioso. La letteratura di viaggio è strettamente legata all’epoca dei grandi viaggi verso oriente e dell’apertura delle strade commerciali facilitata dalla pace mongola. Opere come il milione non sono legate a un progetto imperialista, ma alla pura volontà del viaggiatore di tracciare le scoperte, di tramandare lo stupore e la meraviglia verso i nuovi mondi. Marco Polo nel 1298 era prigioniero di guerra a Genova, inizia a raccontare a Rustichello da Pisa, scrittore di poemi cavallereschi, i suoi viaggi. La letteratura del meraviglioso venne inizialmente associata alla letteratura cavalleresca caratterizzata dalla ricerca, dall’avventura, l’inatteso, l’esotico, l’interesse per il magico-naturale. Influenza della “Storia naturale” di Plinio il Vecchio. I sec. d.C. → elenco di Mirabilia caratterizzato da un’enfasi sulla varietà e la diversità della natura. Relatività del meraviglioso: a) Giacomo da Vitry nella Storia dell’oriente → ha lo scopo di raccogliere informazioni e testimonianze e successivamente tramandare, non vuole ottenere credibilità, il lettore deve formarsi le sue personali opinioni su quanto legge. b) Mandeville nei Viaggi di Giovanni c) Livre des merveilles du monde (xv) posseduto dal duca di Berry Apertura nei confronti del mondo orientale in seguito alle crociate e all'apertura di rapporti commerciali e diplomatici con quelle popolazioni una volta troppo lontane. Nonostante ciò, il nuovo mondo non rappresenta mai una vera e propria alternativa, c'è, infatti, sempre stato un sentimento di superiorità della cultura eurocentrica rispetto a tutto il resto. Principali autori medievali di topografia e di viaggi: a) Giordano di Severac b) Guglielmo di Ruysbroeck c) Odorico da Pordenone Erano chierici ma analizzavano il mondo naturale in chiave laica, ci fu tuttavia una corrente opposta che si servì dei fenomeni naturali per scopi religiosi, come testimonianze del divino. qualcosa di lontano nello spazio e nel tempo, ma come qualcosa di disponibile e da sfruttare nel momento corrente. Questo modus operandi contribuì allo sviluppo tecnologico che partì nel XI secolo: a) magneti b) lenti c) congegni meccanici Le Meraviglie presso le corti avevano la funzione di testimoniare il potere, per esempio Filippo il buono sfruttava la vastità della sua collezione per ricordare a nemici e sostenitori la sua alleanza coniugale con la casa reale del Portogallo, sposò infatti Isabella figlia del re Giovanni I. I mirabilia corrispondono a liquidità e rappresentano la potenza del principe. → Ordine del vello d’oro: avvicina filippo a Giasone + chiaro riferimento all’organizzazione di una missione crociata per riconquistare la terra santa e sconfiggere i turchi, con la quale filippo vuole vendicare l’uccisione del padre e ristabilire l’equilibrio familiare. Narrazione del banchetto delle nozze di filippo e isabella da parte di jean de molesme. I progetti di Filippo comunque non ottengono un esito positivo, non riesce a conquistare Utrecht e la crociata resta un sogno irrealizzato a causa di disordini interni e questioni finanziarie a cui contribuì anche la morte di papa Nicolò v. Capitolo Tre: La meraviglia tra i filosofi. Fino alla metà del XV secolo la sensazione della meraviglia aveva una connotazione positiva, nel corso del tempo assunse un significato ambivalente. Questiones naturales, Adelardo di Bath → domande sull’ordine naturale che vengono poste ad Adelardo, che incarna l’ideale di spiegazione razionale identificato col sapere di platone e aristotele, da suo nipote, che, invece, rappresenta l’intellettuale latino ignorante, di mente ristretta. La meraviglia dunque non è un sentimento positivo, ma la conseguenza di una mancata conoscenza alla quale bisogna rimediare = conoscenza degli effetti, ignoranza delle cause. La meraviglia per Adelardo è associata per l’appunto all’ignoranza, ma anche alla superstizione. → attenta analisi delle cause e dell’interazione tra i 4 elementi, non sola attribuzione del creato alla volontà divina ≠ Agostino che infatti diventa il principale bersaglio di Adelardo che vuole rifarsi al sapere greco. In realtà emerge una netta ignoranza del corpus aristotelico in quanto per aristotele la meraviglia, lo stupore (admiratio) costituiscono la causa della filosofia, la meraviglia infatti spinge l’uomo alla ricerca e determina di conseguenza l’indagine filosofica. Anche Avicenna associa la meraviglia all’indagine filosofica. I filosofi naturali accademici respingevano la meraviglia ed elaborarono al fine di scacciarla una visione del mondo governato da abitudini e regole che devono essere scoperte ed esplorate dal filosofo. Per i filosofi naturali il meraviglioso è ciò che sta al di fuori dell’ordinario = praeter naturam e perciò irrilevante per le proprie indagini. Disprezzo per la meraviglia probabilmente dovuto anche a un’interpretazione della Metafisica di Aristotele prodotta da Ruggero Bacone nel 1240, periodo in cui ottenne anche la cattedra presso l’università di Parigi. Anche per Bacone come per Adelardo l'admiratio era associata all’ignoranza, ma poteva, se esercitata, contribuire all’elevazione individuale. Bacone specifica, inoltre, che quanto Aristotele aveva affermato riguardo alla meraviglia, non era da intendere come il principio, la causa, ma l’occasione della filosofia, ciò che spinge l’uomo a conoscere e, di conseguenza, allontanarsi dalla meraviglia, come un uomo si allontana spaventato dalla battaglia. L’associazione tra meraviglia e paura ritorna anche nella figura di Alberto Magno. Egli infatti dichiara che la sensazione a livello fisiologico produce sul nostro organismo gli stessi effetti della paura. Questa definizione della paura trae le sue origini da Giovanni Damasceno il quale rilevò sei diverse tipologie di paura tra cui meraviglia, stupore, agonia, sorpresa sconvolgente. Sia la meraviglia che lo stupore sarebbero infatti l’incontro del nostro cuore con qualcosa di sconosciuto. Alberto Magno distinse, inoltre, il fine del filosofo, che aspira alla scientia/episteme (verità universale) da quello dell’artifex, che ha una conoscenza specifica e pratica in una delle arti → se la scientia corrisponde alla certezza, essa non puo in nessun modo essere associata al mondo sensibile che è, invece, mutevole e soggetto al cambiamento (opinione probabile vs verità certa). Alberto Magno fu insegnante di Tommaso d’Aquino il quale influenzato dal maestro si riferì alla meraviglia come il corrispettivo dell’accidia. La meraviglia è un effetto della decadenza della condizione umana (i particolari sono legati all’accidentale, non al necessario/universale). I teologi dunque associavano la meraviglia alla paura, i filosofi naturali all’ignoranza. La concezione negativa della meraviglia persiste fino almeno a quando nel XIII e XIV secolo vengono tradotti e diffusi i testi del corpus aristotelico diventando in questo modo componenti essenziali del curriculum nelle università e nelle scuole degli ordini religiosi. Obiettivi principali di scuole e università → assimilazione dei testi greci e arabi in precedenza sconosciuti al fine di formare insegnanti, giuristi, medici, teologi, amministratori laici ed ecclesiastici. La filosofia rappresentava il nucleo del curriculum universitari ed era ritenuta propedeutica allo studio della teologia, della medicina e del diritto. → subordinazione del lavoro manuale (donne, anziani, artigiani) a quello intellettuale e distinzione tra classi, circoli elitari e intellettuali. I seguaci medievali di Aristotele furono impegnati a dimostrare che la possibilità di conseguire delle verità certe è data dallo studio dell’irregolarità dei particolari. I filosofi naturali invece sono interessati allo studio degli universali e di norme generali. Aristotele afferma che il particolare deve essere il punto di partenza per raggiungere un sapere universale (il sillogismo è lo strumento del sapere universale). L’esperienza è, invece, lo strumento dell’artifex secondo la definizione di Alberto Magno. Cose estremamente meravigliose erano per Alberto Magno puro frutto del caso (importanza del fine), non effetti provocati dalle intenzioni della natura. Le stesse cause che producono effetti ordinari si sono combinate in modi casuali producendo il preternaturale. Curiosità e preternaturale. Secondo la metafisica aristotelica e i suoi seguaci medievali, la natura non è governata da leggi, ma da abitudini, inclinazioni e intenzioni e talvolta essa fallisce nei suoi intenti dando origine a fatti accidentali. Gli scolastici prevedevano un ordine autonomo al quale Dio poteva mettere mano, Tommaso chiarisce la questione distinguendo differenti tipi di eventi accidentali: a) ciò che viene mutato da eventi casuali, accidentali e imprevedibili b) ciò che è compiuto direttamente da dio = miracoli = soprannaturale c) ciò che di insolito accade dipendente solamente da cause seconde senza l’intervento divino = mirabilia = legato alla passione della meraviglia Ma come distinguere a livello pratico, ciò che a livello metafisico è chiaro, ovvero la differenza tra sovrannaturale e preternaturale? È meraviglioso ciò che ha una causa occulta ed è miracoloso ovvero effetto del divino ciò che è occulto in senso assoluto per tutti gli uomini. Distinzione Agostiniana tra: a) meraviglia: passione positiva di fronte alla presa di coscienza della creazione del divino b) curiosità: peccato atroce, implica un voler superare il proprio limite umano, andare oltre, in un campo inconoscibile prerogativa del divino. La curiosità produce due effetti negativi: a) allontana l’uomo dalla pura passione della meraviglia b) conduce l’uomo ad esortare gli altri all’errore Concorde con Agostino è Bernardo di Chiaravalle. Neanche Tommaso e i suoi contemporanei furono in grado di superare questa concezione della curiosità, ma riuscirono ad individuare forme accettabili di indagine ⇒ la curiosità è inutile e corrisponde ad un vizio e va distinta, invece, dalla studiositas, che è una virtù e corrisponde con la disciplinata devozione alla conoscenza intellettuale ⇒ il desiderio del bene non è vizioso e dunque nella conoscenza intellettuale non può insinuarsi il vizio della curiosità. Raimondo Lullo scrive il Livre de Meravelles → parla di Felice che se ne va in giro per il mondo a investigare tutto ciò che non conosce, ogni incontro è un’opportunità di imparare. Nessuna spiegazione riesce mai a dissolvere la meraviglia provata da Felice (meraviglia di carattere agostiniano), alla fine muore interrogando dio sul perché non gli abbia concesso di portare a termine la sua opera. Porre fine alle meraviglie → molti ammettevano l’esistenza del caso e dei fenomeni accidentali (tommaso) → verso la metà del xiii secolo si cominciò a credere che i cieli/astri influenzassero con proprietà meravigliose le sostanze naturali, concezione aristotelica ripresa dai filosofi arabi Avicenna, al-kindi) → intervento delle intelligenze sub celesti sia umane che demoniache, nel de mirabilibus mundi (erroneamente attribuito ad Alberto Magno) si diceva che alcune anime potessero operare e influenzare altre anime = la chiesa ritenne questa concezione sospetta poiché attribuiva agli umani prerogative divine (di santi e profeti non di comuni umani) Secondo l’autore del de mirabilibus esistono fenomeni a cui bisogna credere affidandosi puramente alla ragione e altri a cui bisogna credere sulla sola base dell’esperienza. → L’Aristotele bolognese Un pubblico crescente nell’ambito del meraviglioso determinò anche la necessità di illustrazioni (per esempio nel trattato sui mostri e i prodigi di Ambroise Parè). → Francesco Calzolari fu un altro grande collezionista, anch’egli pose grande attenzione sui mirabilia terapeutici. La materia medica/storia naturale raggiunse la sua indipendenza grazie a studiosi come Aldrovandi o Francesco Bacone che si occupò di rifondare la filosofia naturale. → Pietro Pomponazzi, professore dell’università di Bologna, cercò di spiegare fenomeni occulti ed enigmatici, ma soprattutto espresse il suo rifiuto nell’utilizzo dei demoni a tale scopo. Demonologia = Giovanni Tritemio affermò che i miracoli compiuti dagli infedeli erano di fatto delle imposture demoniache. → Giambattista della Porta, Magia naturalis (1558) = secondo lui la filosofia conferiva oltre che conoscenza anche potere. Ricorda Pomponazzi, cardano, dalla porta. Capitolo Cinque: Mostri, analisi di un caso specifico Sebastian Brant pubblica fogli con appuntate nascite mostruose affermando di non esserne ormai piu attratto in quanto ce ne siano ormai troppe. Da quando le meraviglie sono diventate merci reperibili anche sul mercato europeo sono diventate qualcosa a portata di tutti. Reazioni di fronte alle meraviglie: a) Orrore Nel marzo del 1512 il farmacista Luca Landucci descrisse il mostro di Ravenna ovvero due gemelli siamesi ma anche il mostro di volterra. La notizia di queste nascite mostruose si diffuse rapidamente grazie alle nuove modalità di stampa, con cui iniziarono a diffondersi fogli volanti e opuscoli che si basavano sulla cultura dei prodigi. L’orrore suscitato da tali creature derivava dalla convinzione di una violazione di norme morali, i prodigi indicavano un segno della collera divina e indicavano una catastrofe collettiva, non individuale. Con lo sviluppo fiorente della stampa aumentano sempre di più anche le illustrazioni, che insieme ai dettagli spazio-temporali specifici dell’evento in questione andavano ad attribuire maggiore credibilità ai fatti narrati anche e soprattutto per chi non aveva occasione di sperimentarli personalmente. → Conrad Wolffhardt/Licostene, prodigiorum ac ostentorum chronicon = cronaca di prodigi e portenti. Affermava che come il peccato è una rottura dell’ordine morale, ugualmente il prodigio è una rottura dell’ordine fisico. La credenza che i prodigi annunciassero eventi negativi era accresciuta da un periodo di forte instabilità colmo di conflitti interni ed esterni. Era l’età della Riforma e quindi di lotte politiche e religiose, la guerra dei trent’anni. Histoires prodigieuses, Pierre Boaistuau e Claude Tesserant descrivono le nascite mostruose come punizioni divine ma anche come segni di punizione per persone che compivano specifici peccati. Notò che in alcuni fatti effettivamente si verificarono eventi terribili, ma in altri non c’era alcuna corrispondenza. b) piacere Matthew Paris nel 1249 annota la scoperta di un nano sull’isola di wight e la regina se lo portava sempre con sé. Nel 1500 non era strano esibire figli in cambio di denaro. Come si faceva a capire perché un certo mostro fosse nato in un particolare tempo e luogo. Il mostro, come già detto sopra, assumeva un significato differente a seconda delle circostanze politiche e religiose esterne. Si distinguevano tre tipi di mostri: ➔ eccesso o difetto di materia ➔ contributo materno ➔ equilibrio tra contributo materno e paterno I mostri erano contemporaneamente anche prodigi, non erano miracoli e neanche conseguenze di eventi naturali, ma l’unione di cause prime e seconde. Risultava difficile tuttavia credere che alcuni mostri potessero derivare da qualcosa di diverso dalla volontà divina. Caspar Peucer → come distinguere mostri prodigiosi da mostri non prodigiosi? Ovvero come distinguere un mostro che indica la collera divina da una semplice nascita difettosa? I mostri che suscitano davvero paura sono quelli generati da dio, quelli che suscitano meraviglia e piacere sono, invece, i secondi. Londra seicentesca, John Evelyn e Samuel Pepys scrivono diari ricchi di annotazioni su creature meravigliose. Sir Hans Sloane era il presidente della Royal Society di Londra = philosophical transactions. I mostri erano considerati divertimenti, lusus della natura. Il medico padovano Liceti sostenne che un’alternativa interpretativa dei mostri potesse essere quella per cui il termine mostro deriva da Monstrare, non perché dio volesse mostrare la sua ira, ma per indicare che queste creature suscita cosi tanta meraviglia che ognuno li mostra agli altri. Thomas Browne nella sua Religio medici afferma che non vi sono oggetti grotteschi in natura e che anche nella mostruosità vi è una sorta di bellezza. La natura escogiterebbe appositamente le parti irregolari per rendere straordinaria la struttura originaria → natura-artista. c) Avversione/ripugnanza: Benedetto Varchi e Giulio Cesare Scaligero reagirono ai mostri con avversione e ripugnanza, su principio aristotelico è meraviglioso ciò che è ordinato e regolare, non accidentale e casuale. Suscitavano ripugnanza perché violavano gli standard di regolarità e decoro non solo della natura ma anche della società e delle arti. Erano standard contemporaneamente cognitivi, morali ed estetici. La ripugnanza nei confronti dei mostri è una conseguenza del totale assoggettamento della natura al volere di dio, una natura a cui non è più concesso giocare. a) anatomia → Benedetto Varchi. Martin Weinrich, Jean Riolan il Giovane ritenevano che le creature mostruose derivassero da un mancato raggiungimento del telos = forma finale perfetta. Divennero sempre più frequenti le dissezioni anatomiche (Robert Boyle) ⇒ ebbero importanti conseguenze a fini scientifici successivamente. Non si occupavano più di descrivere la rarità di una malformazione, ma piuttosto la sua differente funzionalità⇒ forma = funzione. All’inizio del ‘700 i mostri erano stati normalizzati e assoggettati alla regola per il continuo confronto con il modello standard. b) teologia/filosofia naturale → filosofi naturali e teologi iniziano ad assoggettare il mostruoso e l’evento particolare alla volontà divina (cfr. agostino). I mostri e i fatti meravigliosi divennero una questione di giustizia divina. La natura in quanto madre non può produrre mostri, ma dio non deve nulla a nessuno quindi fa il cazzo che vuole e se vuole sovvertire l’ordine naturale è libero di farlo, il suo compito è, inoltre, quello di preservare l’ordine universale nell'interesse generale. Contra naturam → mostri Praeter naturam → prodigi Secondo Cardano e Liceti, la natura è un artigiano che rispetta le cause finali e saltuariamente devia per necessità o capriccio⇒ natura come libera manifestazione della volontà del divino. c) estetica di fine ‘700 → l’artista eguaglia con il suo potere creativo quello di dio. Gli artisti suscitavano meraviglia grazie alla loro forza immaginativa. Erano considerate opere d’arte persino i mostri per la loro rarità e stranezza ma anche per e soprattutto per l’ingegnosità dell’artista. L’immaginazione è fondamentale per l’artista, ma una immaginazione regolata e controllata, in caso contrario, produce non meraviglia, ma mostri. Capitolo Sei: Fatti Strani Leibniz propone una accademia delle scienze finanziata primariamente, partendo dal presupposto che la scienza e la sensazione del meraviglioso potessero andare di pari passo. Galileo Galilei → scoperte con il telescopio tra il 1609-1610 Icone elabora le 27 istanze prerogative ovvero una tassonomia di generi tipici di particolari entro cui categorizzare i fatti. Alcune di queste istanze erano: 1) conformi → somiglianza nella forma 2) monadiche (Serie eccezionali entro un genere) 3) devianti (individui meravigliosi in una certa specie) 4) limitative (combinavano due specie) 5) del potere (raccoglie per analogie le meraviglie della natura e le meraviglie dell’arte). Queste istanze per Bacone fungevano un ruolo particolarmente rilevante nel rinnovamento della filosofia naturale. Queste istanze preparavano l’intelletto a ricevere le nozioni vere e proprie (assiomi universali). Bacone mira a unificare l’ordinario e lo straordinario in una medesima storia della filosofia naturale. Thomas Hobbes → traccia una distinzione tra historia (conoscenza di fatto) e scientia (dimostrazione certa di come debbano essere le cose in generale). Gassendi, Boyle, Wilkins affermano che la certezza si realizza per gradi: a) metafisico (dimostrazioni) b) fisico (principi) c) morale (prove) Le istanze baconiane aiutarono i filosofi naturali a ridisegnare i confini tra le specie naturali. Fallimento del piano baconiano → il meraviglioso che deriva dal fatto particolare è una conseguenza del non essere in grado di fornire ad esso una pronta spiegazione, inoltre la stessa strategia non era efficace e applicabile in contesti diversi. Primi anni del 1600 nascono le accademie di Londra e Parigi. I fatti strani erano prototipi → inerti e inconciliabili con l’ordine generale. Bacone si accorge anche dell’inconciliabilità di alcuni fatti con l’annessa spiegazione teorica → si prefigge l’obiettivo di liberare la mente dalla schiavitù degli idoli del teatro con l’obiettivo di ottenere fatti puri e semplici. La Nuova Atlantide (1627) → immagina una società incentrata su un grande istituto di ricerca scientifica, la casa di salomone. Bacone come cartesio auspicava a un mondo della ricerca patrocinato e di subordinazione. La filosofia naturale invece divenne collaborativa e sociale, nessun mecenate la finanziava, ma si basava sulla collaborazione e lo scambio di materiali tra gli studiosi. La credibilità dei fatti strani: i fatti in quei tempi venivano raccontati secondo due forme letterarie, quella del romanzo e quella del foglio volante. Concilio di Trento 1545, Urbano VIII Capitolo Sette: Meraviglie dell’arte, Meraviglie della natura Wunderkammern (camere di meraviglie) → unione di naturalia e artificialia (1600/1700). Negli oggetti tipici delle wunderkammern natura e arte si imitavano reciprocamente. L’artigiano plasmava la materia e la forma dell’opera così come la natura plasma le sue specie comuni e le sue regolarità. Contrapposizione tra l’arte e la natura: distinzione attuata da Aristotele nella metafisica tra oggetto naturale e artistico (ciò che non è dotato di una sua identità ontologica) → l’arte imita la natura ma non può eguagliare né tantomeno sorpassarla. Nonostante la concezione della distinzione tra l’arte e la natura fosse la più diffusa, cominciò a divulgarsi anche una nuova idea secondo la quale l’arte porti la natura al suo compimento attraverso un’opera di perfezionamento. Esibizioni delle meraviglie dell’arte e della natura: scambi di esemplari e lunghi viaggi per visitare le collezioni. Tentativo di resa enciclopedica delle wunderkammern → musei rappresentavano microcosmi = compendio di tutte le cose strane e rare. La natura come artista, la natura come arte: Bacone tentò di coniugare le due concezioni artistiche, quella secondo cui l’arte sia un modo per indagare la natura e quella secondo cui sia un mezzo per portarla a compimento. Il modo migliore per lui, per superare l’opposizione tra arte e natura era quello di dedicarsi alle meraviglie di ognuna. L’arte e la natura si somigliavano nelle regolarità che producevano e nelle cause finali a cui adempivano ed entrambe potevano produrre delle eccezioni. Mentre per Aristotele l’accidentale mina l’ordine standard, per Bacone introduce nuovi ordinamenti delle cose. Bacone manifesta l’esigenza di studiare i fenomeni meravigliosi per comprendere e controllare la natura. Mentre per Bacone i mostri e i prodigi della natura erano testimonianza della vicinanza tra arte e natura, per Cartesio gli artefatti/automi assomigliavano talmente tanto alla natura che ritenne che la natura non fosse altro che un assemblaggio di automi e solamente il grado di complessità e l’ordine di grandezza differenziavano gli automi costruiti dall’uomo da quelli creati da Dio. Cartesio: a) principia philosophiae (1644) b) discorso sul metodo (1637) → per distinguere i veri esseri umani dagli automi bisogna fare ricorso al linguaggio e al comportamento variabile a seconda delle circostanze. Intende il mondo come un grande automa composto da piu piccoli automi e il tutto corrisponde al disegno originario di dio. Mentre per Bacone gli automi erano opere della natura, per Cartesio erano un’approssimazione della natura attuata dall’arte. Walter Charleton: Rapporto tra Dio e natura → natura come ancella di dio e sua impersonificazione, di conseguenza tutto ciò che accade è volontà divina. Boyle riteneva invece che l’ammirazione della natura, ritenuto un puro concetto, sottrae lodi e gratitudine a dio. Nei decenni finali del XVII secolo il confine tra natura e arte riemerge chiaro e distinto basandosi su fondamenti estetici e teologici. Capitolo Otto: le passioni dell’indagine Newton, new theory about light and colors → la meraviglia data da un fatto insolito genera la curiosità. Nel corso dei secoli le passioni di curiosità e meraviglia si intersecavano e allontanarono e differenziavano. In epoca moderna la curiosità ottenne rispetto mentre la meraviglia divenne la sensazione tipica del volgo e dell’ignorante → cfr. concezione agostiniana di meraviglia e curiosità = l’opposto Hobbes → ritiene che la curiosità sia quanto distingue l’uomo dalla bestia insieme alla facoltà della ragione⇒ perpetuum mobile dell’anima. Marin Mersenne → parla della vita contemplativa come una indagine irrequieta. Merci di lusso, wunderkammern → oggetti di lusso privi di utilità = curiosità vana. Distinzione tra mercante e curioso. Successivamente meraviglia e curiosità tornarono a intersecarsi, ad esempio secondo cartesio coloro che non provano meraviglia sono ignoranti e, inoltre, la funzione della meraviglia è quella di attirare l’attenzione mentre la curiosità la fissa. Ignazio di Loyola fonda l’ordine dei gesuiti. Joseph Hall → teologo protestante. La meraviglia sciocca: Bacone definisce la poesia come una storia contraffatta e slegata dalle leggi della materia pertanto autorizzata introdurre più elementi rari e più variazioni inaspettate e alternative di quanto non fosse strettamente compatibile con i fatti naturali o storici. Il compito della Vero somiglianza secondo Françoise Jan Chaplin è la verosimiglianza e non la verità né tantomeno le verità straordinarie e quindi il meraviglioso. Goethe dice si crede che tutto sia differente piacevole. tutto è invece semplice tranquillo Schiller contemporanea amico di gote, insinuò che il colpevole della eliminazione delle meraviglie tra i dotti e dell'illuminismo fosse la scienza, che aveva rubato l'anima la natura sto gettando la legge di gravità. Max Weber Conia la celebre espressione di ”disincantamento del mondo" per indicare la razionalizzazione della natura della società iniziata nel 600. Prime Cantiano corrisponde a una sensazione che Coniuga la meraviglia e lo stupore e che confina con lo spavento, il raccapriccio e il Sacro orrore. Il meraviglioso nel corso dei secoli aveva un duplice significato suscitava sia stupore Sia paura sia portava con sé un significato morale e nel corso dei secoli dei secoli trattati da questo libro Il meraviglioso Si alterna in questi significati e questi significati trovano una unione nella concezione del Sublime di Kant che Coniuga questo senso del meraviglioso e della paura insieme a quello della legge morale. Scaletta Esposizione capitolo 4 1) Giovanni Dondi e concezione del meraviglioso con riferimenti ad Aristotele ed Avicenna 2) nascita della filosofia preternaturale 3) influenza del viaggio nello studio del fenomeno preternaturale 4) nascita delle università 5) medicina termale 6) rapporti tra studiosi e corti 7) Le cause e le proprietà delle sorgenti non potevano essere dedotte da principi primi ma dovevano essere infierite da segni sensibili attraverso l’esperienza. 8) Componente collaborativa tra i medici e gli studiosi dell’epoca 9) Marsilio Ficino filosofo di corte di Lorenzo il Magnifico 10) Antonio Benivieni 11) Scoperta del nuovo mondo 12) Girolamo Cardano 13) Pubblicazione e riscoperta dei testi classici 14) Aldrovandi, Calzolari→ Collezionismo 15) Sviluppo della stampa e aumento del pubblico 16) linguaggio meraviglioso per attirare il pubblico e anche introduzione delle illustrazioni → ambroise parè 1573 Francesco Bacone - 1561-1626 - Ha una carriera politica, ha un’istruzione di tipo giuridico, diventerà ministro della giustizia del regno d'Inghilterra. La sua è la vita di un uomo di potere. Opere: 1) La nuova atlantide: mondo utopico e isola della scienza e della tecnica. 2) Novum Organum: riprende l’organon aristotelico che aveva l’obiettivo di raccogliere tutti gli scritti di logica (il mezzo aristotelico per comprendere l’essere e la realtà). Per Bacone il nuovo organo è il metodo scientifico per comprendere e dominare la natura e produrre vantaggi per l’uomo. Conoscere la natura e dominarla per portarla al servizio dell’uomo, la natura è quindi un mezzo in vista della realizzazione delle finalità dell’uomo. Due facce della scienza: 1) scienza come organo di libertà per l’uomo 2) ma anche esaltazione di una scienza che domina la natura Influenza il suo tempo con il suo metodo alla pari di figure come Galileo (empirismo, metodo deduttivo induttivo, metodo della scienza moderna) e Cartesio. Il metodo di Bacone ha avuto anche un impatto ideale → uomo che attraverso la scienza si eleva al di sopra della natura, è anche un po’ emblema dell’uomo occidentale che vuole dominare. Bacone tenta di strutturare un sapere di tipo enciclopedico secondo le tre principali facoltà dell’uomo: 1) La memoria che sta alla base delle discipline storiche (naturale, civile, ecclesiastica, letteratura) 2) La fantasia che sta alla base delle opere poetiche (poesia narrativa vd. odissea, drammatica vd. Shakespeare, parabolica che deve illustrare la verità). 3) La ragione è la facoltà che produce la filosofia (per B. la filosofia comprende ancora anche le scienze matematica, fisica, etc. ≠ Galileo). ➔ Filosofia prima che si occupa dei principi primi comuni a tutte le scienze ➔ Filosofia speciale: ◆ Teologia ◆ Filosofia naturale (fisica e metafisica) ◆ Filosofia umana (si occupa del corpo e dell’anima) Bacone vuole riformare il sapere scientifico e superare la vecchia concezione della scienza come uno studio disinteressato della natura in vista di un mezzo da sfruttare per fini umani. La scienza non è arte (valore estetico) né ha un valore puramente speculativo, ma pratico. E la riformazione scientifica avviene attraverso l’esperimento (cfr. Nuova Atlantide), il metodo giusto è quello dell’interpretazione della natura tramite un metodo, rigore, scientificità, si giunge ad affermazioni generali solo dopo che ci sia stato un effettivo percorso metodologico rigoroso. Il compito della scienza è quello di eliminare i pregiudizi della mente e le false conoscenze della natura, poiché tutto ciò rappresenta un ostacolo per la vera conoscenza, bisogna dunque operare una critica ai cosiddetti “Idola”: 1) Idola tribus → idola delle genti, dei popoli, sono tipici dell’umanità e dei popoli a prescindere dalle specifiche formazioni. I nostri sensi sono limitati, di fronte a questo limite la nostra mente anticipa un giudizio sulla natura globale ipotizzando un’armonia ordinata e armoniosa di cui però non possiamo avere prove certe. 2) Idola specus → sono pregiudizi figli di un percorso educativo e formativo specifico, delle abitudini. Applichiamo pregiudizi mentali alla conoscenza della natura. 3) Idola Fori: sono collegati al linguaggio e sono fondamentali perché nascono dagli usi ripetuti di parole che portano con sé dei significati intrinseci. Con le parole non costruiamo parole precise ma approssimazioni e di conseguenza pregiudizi linguistici. 4) Idola theatri: le filosofie, le religioni, le grandi narrazioni che influenzano la nostra visione del mondo. Tutte le ideologie che fungono da menti attraverso cui interpretare la realtà. a. La sofistica (tipico di Aristotele, non è un sofista!!!, che ha fatto derivare tutte le letture della realtà da definizioni logico-verbali → logica b. Pregiudizi empirici → osservazione della natura partendo da reazioni chimiche e materiali. c. Superstizione: platone e pitagora, hanno mescolato la superstizione e la metafisica. Metodo baconiano, teorico del metodo induttivo ≠ Galileo: Il vero è figlio del tempo e non dell’autorità (ipse dixit), siamo nani sulle spalle dei giganti (booooom). Aristotele partiva dal generale e giungeva al particolare (deduttivo) ≠ Bacone fa l’opposto dal particolare al generale. 1) si parte raccogliendo dei dati dallo studio 2) elaborazione di tavole con presenza e assenza dei gradi 3) formulo un’ipotesi 4) esperimento cruciale → per comprovare la mia ipotesi, e potrò emanare una tesi/legge solo se l’ipotesi viene comprovata dall’esperimento cruciale. Il metodo di Bacone è a metà tra l’empirico (raccoltà dati) e il razionale (formulazione di una tesi)⇒ empirista razionale (sottovaluta il ruolo centrale della matematica per tradurre le leggi della natura e del cosmo). Presentazione dell’isola di Bensalem e della casa di Salomone → circa ventanni dopo l’ascensione del signore compare nel mare intorno all’isola una grande colonna di luce, gli isolani si avvicinano con le barche e un membro della casa di salomone pronuncia le seguenti parole: “Dio Signore del cielo e della terra per tua speciale Grazia ti sei degnato di concedere agli uomini del nostro ordine la conoscenza della tua opera di creazione e dei tuoi segreti e i suoi concesso di poter giudicare la differenza che passa fra i miracoli divini le opere della natura e gli effetti dell'arte e le illusioni di ogni specie Davanti al mio popolo io qui riconosca il testo che ciò che abbiamo ora dinanzi agli occhi e opera del tuo dito Divino ed è un miracolo vero E poiché Noi abbiamo imparato nei nostri libri che tu non compri i miracoli se non per un fine Divine superiore ti scongiuriamo umilmente che il grande segno che ci mandi ci sia propizio e che l’interpretazione l’uso che faremo di questo segno ci sia secondo Misericordia come per una tacita promessa che tu ci fai.” Comparve una piccola arca di cedro che si aprì e da essa comparvero i libri del vecchio e del nuovo testamento. Con una lettera di San Bartolomeo che dichiara di aver portato con tale arca la salvezza sull’isola di bensalem. La vecchia/grande atlantide rigogliosa e fiorente perì a causa di un'alluvione o inondazione → morirono molti uomini, sopravvissero pochi abitanti, quelle terre d’america sono ancora oggi in gran parte spopolate. Quegli uomini sopravvissuti che si erano rifugiati sulle montagne popolarono di nuovo lentamente il paese e poiché quegli uomini erano rozzi e selvaggi non avevano da tramandare ai loro posteri né una letteratura, né un'arte, né una cultura. Si erano abituati a vivere al freddo coperti con pelli pesanti, quando scesero a valle furono costretti a girare nudi, si adornavano di piume d’uccelli. A causa di questo grosso cataclisma cessarono i commerci con l'America, mentre con le altre popolazioni cessarono per guerre e circostanze contingenti del tempo. Ugualmente sono cessati i viaggi verso l’isola di Bensalem tranne qualche errore accidentale che porta lì i navigatori. Spiegazione delle ragioni che hanno portato gli abitanti dell’isola di Bensalem a rinchiudersi in se stessi. Il re Solamone antico sovrano dell’isola di bensalem decise che viste le condizioni felici di questa terra egli doveva adoperarsi per preservare e perpetuare queste condizioni di vita felice. Stabilì dunque il divieto di fare entrare stranieri nella sua terra, ma preservò tutte le regole di umanità delle istituzioni e fondazioni destinate al sollievo degli stranieri colpiti da sventura. Casa di Salomone/Collegio delle opere dei sei giorni → Ogni dodici anni dovevano partire due navi equipaggiate e raggiungere due diverse destinazioni e riportare indietro notizie relative alle arti, alle tecnologie e alle invenzioni alle scienze e alle industrie di quelle terre. Dovevano inoltre portare indietro libri, strumenti e campioni di ogni genere. La prima ricchezza di cui sono andati alla ricerca istituendo questo tipo di commercio è la Luce = volevano avere luce sulla crescita di tutte le parti di terra. A questo punto compresero che non vi erano pericoli sull’isola di Bensalem e cominciarono a esplorarla e a godere della vita lieta che la caratterizza fino a rischiare di dimenticare da dove venivano e i loro affetti. Festa della famiglia → finanziata dallo stato nel momento in cui un Tirsano (pater familias) raggiunga un'età sufficientemente avanzata che gli permetta di vedere trenta suoi discendenti vivi e maggiori di tre anni. Se alcuni membri hanno subito delle sciagure lo stato interviene e rimedia. Il tirano deve scegliere tra i discendenti quello che vivrà insieme a lui nella sua casa “figlio della vite” e dovrà portare il grappolo d’oro a ogni manifestazione e pubblica cerimonia. Stringe amicizia con un mercante ebreo Joabin. Concezione del matrimonio sull’isola di Bensalem → chiunque non pratichi la castità non può rispettare se stesso e il rispetto per se stesso insieme alla religione è il più potente freno di ogni vizio. Padre della casa di Salomone a) il fine dell’istituzione è la conoscenza delle cause e dei segreti movimenti delle cose per allargare i confini del potere umano verso la realizzazione di ogni possibile obiettivo. b) Distinzione tra le regioni inferiori (sotto terra nelle caverne) e le regioni superiori (alte torri) + regioni intermedie. c) Acqua del paradiso → sorprendente per la salute e il prolungamento della vita. → Mercanti di luce sono incaricati di uscire e portare testimonianze delle terre lontane Appunti Lezioni
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