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Appunti del corso riguardanti Frankenstein, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Inglese

Appunti del corso di Letteratura inglese moderna e contemporanea I riguardanti Frankenstein

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 18/03/2023

beatrice-stuart
beatrice-stuart 🇮🇹

4.7

(3)

4 documenti

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Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti del corso riguardanti Frankenstein e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! the great difference between horror and terror, but in uncertainty and obscurity, that accompany the first, respecting the dreaded evil?” Il terrore è diverso dall'orrore perché precede la costatazione del crimine, è l'ansia perché si teme di essere in pericolo ed è la sensazione più potente e forte che espande l'anima, mentre l'orrore lo si prova di fronte ad un evento raccapricciante e macabro, come un corpo deforme → succede qualcosa e lo constato, mentre nel primo caso non so cosa succederà e quindi provo il terrore anticipatorio. È una dialettica tra due esponenti letterari rispetto a cosa costituisce l'essenza del romanzo gotico → il terrore anticipatorio o l'orrore della constatazione? L'altro elemento distintivo riguarda il sovrannaturale → Radcliffe introduce quello che è la spiegazione del sovrannaturale, ci sono degli incidenti sovrannaturali che provocano terrore e vengono spiegati poi razionalmente, anche grazie alla presenza di un personaggio: quello dell'eroina. Personaggi dotati di sensibilità ed immaginazione eccessive che le porta a presagire pericoli che poi non ci sono → l'immagine è quella del personaggio che presagisce una minaccia che in realtà non c'è. Questo sistema del sovrannaturale spiegato nasce con Radcliffe e ha una funzione importante: gioca con delle idee di genere. Dal 1970 circa è stata studiata l'idea del gotico femminile, che comprende tutti i romanzi di Radcliffe e Frankenstein. Una studiosa, Ellen Moers, afferma che i romanzi gotici femminili spesso rispecchiano la realtà delle donne, rappresentando metaforicamente l'oppressione patriarcale delle donne → sono rappresentazioni indirette e forse inconsce, non è necessariamente un messaggio che esprime il suo pensiero, l'opera in sé va interpretata, noi non possiamo sapere cosa pensasse l'autore.  Queste donne prendono un genere declinato maschile e lo usano per protestare, è una rappresentazione indiretta di questi problemi sociali.   MARY SHELLEY   Mary Wollstonecraft Godwin nasce a Londra nel 1797. Scrive nel pieno romanticismo → la fantascienza in senso stretto parte nel 1926, quindi possiamo dire che il suo capolavoro, Frankenstein, è un antesignano, che precorre questo genere. Siamo nel periodo romantico, e quando scrive il romanzo, Mary Shelley ha 18 anni, per questo è stato ipotizzato dalla studiosa Fiona Sampson che l'inadeguatezza provata da una giovane ragazza nel periodo adolescenziale si possa ritrovare nel romanzo. Mary Shelley ha due genitori illustri, William Godwin e Mary Wollstonecraft → eredita i cognomi di entrambi i genitori, che ritengono il rapporto genitoriale paritario, erano entrambi filosofi, liberali, persone atee e con visioni estremamente moderne. La madre, in particolare è una femminista ante litteram, una pensatrice e filosofa illuminata → nota per l'opera Vendication of the Rights of Woman. La madre muore a causa del parto e lei resta solo con il padre che le da un'educazione inusuale → come se fosse un uomo, le dà la possibilità di studiare e leggere. Il padre, ateo, decide di accogliere P.B. Shelley in casa sua → screditato perché stato cacciato da Oxford per aver scritto un pamphlet sulla necessita dell'ateismo. Mary si innamora di lui, ma il padre si oppone, nonostante egli apprezzi molto la figura di P.B. Shelley, vuole tutelare la figlia e la sua reputazione → i due però fuggono insieme e decidono di sposarsi.   FRANKENSTEIN - MARY SHELLEY Il testo parla di alcuni temi in modo esplicito, ma evoca dei contenuti in modo obliquo, implicito. Tutta l'enunciazione è articolata in modo complesso, non c'è una narrazione lineare in cui qualcuno si prende la responsabilità di dire delle cose convincenti. Tutto è mediato, detto e non detto, messo in dubbio → questo avviene fino dall’inizio, ci sono come degli schermi, collocati tra una voce autoriale e il testo vero e proprio e a partire dalla prefazione è possibile vedere un caso di excusatio non petita, quelle che possiamo considerare delle scuse non richieste, come se ci si dovesse giustificare fin dall'inizio di cose che dovrebbero essere fraintese e attribuite all’autore. C’è un rapporto teso e problematico della scrittrice nei confronti della sua creazione letteraria, lo stesso rapporto che ci sarà poi anche all’interno dell’opera con il narratore nei confronti di ciò che viene narrato.   Qui è bene ricordare la triplicazione di figure:  -       c'è un autore empirico, Mary Shelley, una persona reale che ha materialmente scritto l’opera, questo autore è però inattingibile, lontano, noi non possiamo sapere esattamente cosa pensa; -       c'è un testo in cui questo autore ci da degli indizi per ricostruire cosa pensi, quindi ci facciamo un’idea: questo è l’autore implicito; -       ci sono dei narratori che prendono la parola nel romanzo, noi dobbiamo concentrarci su questa, poiché non possiamo fare conto su una conoscenza diretta della mente dell’autore.    Nel 1831 Mary scrive nella successiva introduzione qualcosa che riguarda la prefazione precedente, pubblicata nel 1818: Frankenstein: Preface & Introduction At first, I thought but A few pages - of a short tale; but Shelley urged me to develop the idea at greater length. I certainly did not owe the suggestion of one incident, nor scarcely of one train of feeling, to my husband, and yet but for his incitement it would never have taken the form in which it was presented to the world. From this declaration I must except the preface. As far as I can recollect, it was entirely written by him. Author's Introduction to the Standard Novels Edition (1831) Quello che sta dicendo è che lei ha deciso di scrivere quest'opera e suo marito l'ha spinta a svilupparla in modo più esteso, infatti, se non fosse stato per il suo incitamento l'opera non avrebbe mai preso quella forma. Fondamentalmente, Mary Shelley sta chiarendo il ruolo di suo marito, che ha avuto un'importante funzione nell'estensione della storia originale e nella stesura della prefazione, dicendo che la prefazione l’ha scritta lui → questo lo dice a 13 anni di distanza con una premessa: as far as I can recollect. Questa affermazione è considerata almeno in parte falsa, si pensa ci sia almeno un intervento collaborativo - se non una totale autorialità di Mary Shelley → attribuire qualcosa che forse ha fatto lei a qualcun altro è sintomatico, in quanto sta fornendo una chiave interpretativa, ma lasciando sempre in dubbio.   Preface (by P. B. Shelley, 1818) The event on which this fiction is founded has been supposed, by Dr. Darwin, and some of the physiological writers of Germany, as not of impossible occurrence. I shall not be supposed as according to the remotest degree of serious faith to such an imagination; yet, in assuming it as the basis of a work of fancy, I have not considered myself as merely weaving a series of supernatural terrors. The event on which the interest of the story depends is exempt from the disadvantages of a mere tale of specters or enchantment. It was recommended by the novelty of the situations which it develops; and, however impossible as a physical fact, affords a point of view to the imagination for the delineating of human passions more comprehensive and commanding than any which the ordinary relations of existing events can yield.   Questa prefazione mostra un desiderio di distanziamento dell’io narrante nei confronti del prodotto letterario → sono presenti una serie di scuse non richieste, di giustificazioni per evitare che il lettore pensi male, previene direttamente ciò giustificandosi fin dall’inizio. In sostanza dice che alcuni scienziati tedeschi credono che sia possibile infondere la vita in un corpo inerte, infatti, grazie a degli studi (galvanica) si pensa che un domani si possa realizzare scientificamente ciò che lei nel romanzo racconta come fiction, sta affermando che il lettore non deve credere però che lei presti fede a ciò, altri ci credono, ma lei no. Chi le ha chiesto di scusarsi? C’è poi un secondo distanziamento → quello dal genere narrativo del romanzo gotico che è la matrice di Frankenstein, lei sa che questo tipo di storie presenta degli svantaggi, come la stereotipia, l’indulgenza eccessiva nel sovrannaturale e il distacco dalla realtà. Mary Shelley però afferma che il suo racconto è privo degli svantaggi di una semplice storia di spettri e di incantesimi e al contrario di queste storie stereotipate che si fermano a replicare degli stilemi, il suo racconto compie un’indagine psicologica delle passioni umane: si colloca nel paradigma del romanticismo d'altronde.
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