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Appunti del secondo parziale, Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Sociologia della FamigliaAntropologia socialeStudis di Genere e Sessualità

Corporeità, sessualità, copioni sessuali, tabù

Cosa imparerai

  • Come le tecniche del corpo sono influenzate dalle condizioni sociali e economiche?
  • Come la sessualità è una tecnica del corpo?
  • Come viene costruita la performance di genere?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 29/06/2022

Camilla-Francesca.Barbero
Camilla-Francesca.Barbero 🇮🇹

5

(4)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti del secondo parziale e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! 30/03/2022 Lezione 1 pag 19 riassunto Corporeità Attraverso il corpo passano tutti i processi di classificazione, incorporazioni e tutti gli elementi attraverso i quali diventiamo pezzi di flusso culturale. Le tecniche del corpo sono legate alle condizioni sociali, economiche (esempio colore della pelle degli italiani e alla loro condizione economica). Incorporazioni di modi di fare che rimandano al flusso culturale, categorie sociali trovano nei corpi espressioni. I nostri corpi diventano il luogo dove si manifestano, si mettono in scena i rapporti sociali: gestire la propria mascolinità/femminilità attraverso questioni legate alle tecniche del corpo (parlare, vestirsi, sedersi, …). Al di fuori del genere anche l’etnia gioca sui rapporti sociali. I corpi sono il mezzo e il terreno/ambito in cui dentro ogni contesto sociale i soggetti vengono messi a norma, cioè in ogni contesto spaziale e storico c’è un’idea di come debbano essere gli agenti sociali, quindi c’è una norma; i corpi sono il mezzo attraverso il quale, in modo implicito, “bisogna essere così”. C’è un modo di come dovrebbe essere quell’agente sociale in quel contesto ad esempio “tagliati i capelli che così stai male”, il corpo esprime qualcosa che non va nella direzione della norma; pensare anche come il grembiule a scuola sia un modo per rendere tutti uguali,  “sei a norma” di questa pratica di stare a scuola tutti insieme: TEMA DELL’ESSERE e METTERE A NORMA). (altro esempio: il rapper con la catena è a norma con il genere musicale rap). Slide 36 È nei nostri corpi che si manifesta un’eredità socio culturale (da dove veniamo, chi siamo) (ESEMPIO: in una famiglia di atleti che giocano a basket da generazioni probabilmente i figli nasceranno con predisposizioni, caratteristiche tipo l’altezza che gli favoriranno di giocare a basket). Dal nostro corpo impariamo a capire anche cose sul corpo sociale (provenienza). Ciò fa capire come il frequentare certi campi sociali crei dei corpi in un certo modo o in un altro. Non c’è una radice naturale ma tutto dipende dal punto di vista socio-culturale. Il senso di stare al mondo non si basa sul genere. Lo stesso fenomeno fisico, naturale come quello delle mestruazioni in alcuni contesti è visto limitante (es. nel contesto occidentale industrializzato) in altri contesti è visto con massima sacralità  LA DIMENSIONE FISICA VIENE INTERPRETATA E COSTRUITA SOCIO CULTURALMENTE (ESEMPIO: “Lasciala stare perché ha le sue cose”) oppure pensare che Io e un coetaneo siamo uguali anagraficamente ma uno dei due ha tre figli, quindi è SOCIALMENTE DIFFERENTE. Il comportarsi da uomo e da donna non è naturale ma viene costantemente appreso nelle costanti dinamiche quotidiane. Il genere come tecnica del corpo:  Scientificamente, non chiaro il singolo fattore che determina (cromosoma X e Y)  i medici non si affidano alla genetica in caso di dubbi  paradosso della “innaturalità” dell’intersessualità= non si risolve scientificamente ma culturalmente, seguendo “come dovrebbe essere l’uomo a norma” o “come dovrebbe essere la donna a norma”  paradosso dell’intersessualità (quando si nasce con entrambi i genitali maschili e femminili), si interviene sui corpi e si risolve la “innaturalità” di un corpo che è venuto alla luce così attraverso un intervento chirurgico  si interviene sulla cosiddetta ‘innaturalità’, ma se si nasce così allora quella è la naturalità! Invece, lo si vede sotto la luce culturale e cosa è di norma nel contesto culturale  la maternità è costruita socialmente, mancando la segnalazione del momento fecondo a livello comportamentale (mettere l’accento, categorizzare le donne “non hai figli”)  differenze comportamentali smentite dalle ricerche= il modo di vivere emozioni, relazioni ecc. è più spiegabile attraverso le differenze di capitale culturale e l’appartenenza a ceti sociali al posto che attraverso la questione della sessualità. Le differenze comportamentali non hanno quindi a che fare con elementi legati alla genetica e alla sessualità, e le ricerche lo hanno provato Il genere è un principio di classificazione che funziona in un’ARENA RIPRODUTTIVA (con ciò dal tema della riproduzione partono tutta una serie di nostri modi di fare e guardare il mondo con un habitus appunto di genere): Le classificazioni di genere si attaccano al contesto “cosa si può fare in termine di riproduzione di specie umana”: “prima di sposarti devi essere vergine”  prodotto di incorporazioni di modi di fare e pensare (la donna rimane incinta, è un problema suo). Il genere è anche il modo in cui abbiamo imparato a comportarci ed è il riferimento di molteplici processi sociali e di negoziazioni e conflitti. Dire che il genere è una performance significa che non è qualcosa del tutto naturale perché legato al contesto culturale, quindi NON può essere qualcosa di completamente VOLONTARISTICO: si basa su cosa abbiamo imparato e incorporato. Una performance di genere ha dei vincoli costituiti dallo sviluppo del proprio habitus: ESEMPIO se ho vissuto in una famiglia dove ho imparato un certo tipo di relazione uomo/donna più egualitario rispetto alla norma, ho nel mio habitus la possibilità di mettere in scena una performance di genere che appunto si distacca dalla norma, ma lo faccio inscritto in una società che mi ricorda sempre l'importanza della distinzione uomo/donna e quali siano i canoni più diffusi. 31/03/2022 Lezione 2 Continuo lezione L’esempio dei fumatori di marijuana: se assumiamo una sostanza stupefacente che producono reazioni chimiche fanno succedere delle cose… “Alcune cose succedono perchè sei donna o perchè sei uomo dal punto vista biologico”  TUTTO NON HA UNA SPIEGAZIONE BIOLOGICA, il punto è bisogna RICONOSCERE QUESTI EFFETTI, ASSOCIARE DELLE SENSAZIONI A DEGLI EFFETTI GENERATI DALLA DROGA E RICONNETTERLO A TUTTA L’ESPERIENZA, IMPARARE A DARGLI UN VALORE, GESTIRLI; QUESTE SONO LE QUESTIONI AD UN AGGANCIO, A UN FENOMENO BIOLOGICO  PASSA TUTTO A UNA COSTRUZIONE SOCIO CULTURALE, tutto è incorporato nelle pratiche sociali. Tutto non è legato alla chiave biologica ma letta con occhiali socio culturali. ESEMPIO Il dolore è costruito culturalmente: campi sociali della danza professionistica eccetera, … lì la modificazione del rapporto col dolore è parte integrante, il fenomeno fisico è uguale per tutti, il punto è che ci sono una serie di elementi culturali nel leggere gli effetti. L’apprendimento di competenze di genere: cioè diventare uomini o donne, impariamo a fare e diventare. Non esiste un solo modello di genere in quanto naturalmente dipende dalle traiettorie sociali come nella famiglia in cui cresciamo, alle esposizioni nei campi sociali, subculture e micro culture nelle quali agiamo. Vi sono però anche modelli più o meno marcati dell’essere e fare donne/uomini. L’idea che comunque vi siano modelli diversi, performance diverse che vanno riprodotte nell’essere fare uomini/donne, è possibile svolgere dei progetti di genere diversi, è possibile nei limiti dell’habitus. PIÙ NOI STRUTTURIAMO UNA SERIE DI tu partorisci stai con i bambini” questo viene costruito attorno al tema dell’arena riproduttiva, una serie di categorizzazioni emotive attorno ai caratteri tipici della maschilità/ femminilità come accoglienza, cura, pazienza, sono cose che richiamano un idea categoriale legata a una delle due. È costruita attorno al tema dell’arena e si espande agli altri campi. È per indicare che attorno alla riproduzione c’è una questione di competizione in cui si attacca il maschile e il femminile. Complotto contro le donne: Questa dicotomia maschile/femminile, storica dominazione sia simbolica che materiale, è qualcosa di molto diffuso, non è l’unica forma in cui si sono organizzate le relazioni tra i due sessi. Si è dimostrato che esistono contesti in cui non c’è un così netto binarismo come quello che abbiamo in mente, secondariamente ciò che è mediamente associato alla rappresentazione del genere maschile/femminile è totalmente ribaltato in certi contesti, esistono se pur sono in minoranza. Rispetto a cosa ha generato questa forte diffusione di un modello la risposta è molto più storica e antropologica (medica), cose avvenute anche migliaia di anni fa. Non si ha un momento in cui si sviluppano certi aspetti, la versione più accreditata è legata di più al fatto che oggettivamente in natura la riproduzione, intesa come procreazione, è della donna (partorire). In epoche in cui non si avevano le risorse di oggi comportava un primo parziale isolamento fisico dalla parte maschile e questo è stato preso come “spunto” per costruire una dominazione maschile, con di amiche che sono alla radice di ogni azione di domini, arbitrarietà che si manifesta agli inizi con un gesto di violenza e viene poi naturalizzato, si costruisce una serie di significati intorno e costruiscono pratiche e giustificazioni di pratiche attraverso il meccanismo della violenza simbolica, e stato ed è complicato per la parte femminile rompere questa subordinazione. Il concetto di complotto non sta in piedi, non è diverso alle dinamiche di razzismo afro-americano. Spiazzamento maschile: Come tutti i sistemi simbolici, gli elementi che lo compongono non hanno senso da solo, hanno senso in associazione ad altro, così si costruisce anche il senso di discorsi e parole. Soprattutto nelle opposizioni simboliche, dove un elemento si contrappone per molti aspetti a un altro, succede a uno sposta le cose nel secondo. Se parte della performance di genere femminile, soprattutto dal secondo dopoguerra, si associa a mutate condizioni materiali (no tutto volontario, rappresentazioni associate a strutture di funzionamento della società), nel momento in cui per lo sviluppo della società industriale non era possibile escludere le donne da istruzione e lavoro esse occupano lo spazio pubblico, parte della performance di genere compatibile con la femminilità è il successo nel mondo lavorativo (nasce l’espressione donna in carriera in anni 70/80). Se relazionalmente la performance di genere femminile era in un modo e quella maschile un’altra, al cambiare un pezzo della performance, dall’altra parte avviene una ridefinizione, se tutto non va materialmente come prima anche il concetto e la performance di maschilità va cambiato, da un lato si va verso l’emancipazione e un cambiamento spesso abbracciato con sollievo e un idea di “empowerment”, idea che attraverso una performance differente da quella storica si prende possesso di parti di vita quotidiana e ci si sente più potenti, dall’altra parte questo viene però in parte subito e richiede adattamenti, anche nella componente emancipatoria; siccome le due sono relazionali, il fatto che la donna si sia occupata della sfera privata l’ha esclusa dai contesti pubblici, viceversa l’uomo è stato escluso da una relazione al contesto domestico e al tempo passato con i figli. Non è facile cambiare il modo di percepire la maschilità, da una parte si vuole fare queste nuove esigenze, dall’altra il concetto di uomo non si concilia con questo. Da poco esiste la paternità, a livello istituzionale viene deciso che la donna si occupi dei figli, questa situazione sta cambiando, lentamente, in diversi paesi e in diverse forme. E questione della legittimazione. Uno spostamento nelle modalità della maschilità comprende uno spostamento nella femminilità e viceversa. La ridefinizione delle relazioni, sia sentimentali che sessuali, ha spostato gli equilibri. L’immagine della donna in attesa e l’uomo che “ci prova”, così come quella che l’uomo è più dedito al piacere e viceversa, quando si ridefiniscono le cose un uomo abituato a un habitus più legato al modello egemone, essere sfidato genera questioni. Anche nella relazionalità, (temi discussi anche a livello di rappresentazione mediale), il tema del “me too” legato al fatto che le violenze non sono solo fisiche ma anche verbali, pone in rilievo un tema importante e chiama a una responsabilità e consapevolezza che retroagisce sui modi in cui, dentro un clima di nuova consapevolezza e relazione ridefinita, ridefinisce anche le possibilità di seduzione che dipendono molto dal modello di genere con cui si performa. Avendo presente ciò la questione può anche frenare, la ridefinizione porta d’altra parte al volere un “provarci di più “ ecc, ... Queste cose non possono essere definite come eccezioni, sono parti di un processo di ridefinizione, né buono né cattivo, e anche negli elementi positivi non ha solo ricadute positive, non avvengono solo in una dimensione di generale soddisfazione, tutte le trasformazioni richiedono la trasformazione degli habitus. Se ci si forma con stimoli e rappresentazioni pratiche e il mondo cambia, ci vuole altrettante pratiche e rappresentazioni contrastanti per cambiare l’habitus, vedere che si è sottoposti a una tensione di cambiamento genera altre tensioni e quindi ridefinizioni non scontate. Elemento interessante è il fatto che si sovrappongono dei percorsi maschili/femminili differenti perché si sono sviluppati in contesti e tempi diversi, si incontrano però in un unico contesto dando possibilità a chi si trova in crisi per una rielaborazione, di tornare alla situazione precedenti. Copioni sessuali: Copione permissivista è intesa come libertà rispetto a come, in ogni contesto socio-storico, si concepisce che si possa fare sesso, è evidente guardando il concetto di piacere femminile. L’idea di questo copione non si è mai affermato nemmeno nelle fasi storiche più favorevoli (post ‘68, avvento del femminismo), sicuramente è un copione che in alcune fasce e mondi sociali si è più affermato ma è una transizione da un copione tradizionalista a uno che va a sottolineare la liberazione sessuale femminile inquadrato in una relazione dell’intimità (copione dell’intimità). Quello permissivista e rimasto appannaggio di pochi contesti (parliamo sempre dell’Italia) È possibile vivere al di fuori del binarismo: Siccome le categorie sociali sono costruite nelle relazioni e all’interno delle riflessioni (riflessività istituzionale, come queste riproducano i concetti maschile femminile e l’egemonità), è possibile il cambiamento solo cambiando anche la dimensione materiale. Le strutture sono costruite comunque in chiave binaria, a partire dai bagni, è possibile ma devono cambiare le strutture materiali in modo che le rappresentazioni sociali che si costruiscono in vari rapporti, cambino. Non cambiano solo perché si fanno dei discorsi diversi attorno ai temi, non cambiare strutture e pratiche implica la riproduzione. Lo spazio dei possibili: È ciò che i nostri habitus ci fanno percepire come praticabile, non dipende né dalla situazione né dall’habitus ma dall’incontro dei due, stessa cosa della scelta dell’Università. A n alternative, con habitus e traiettorie sociali vedo alcune cose piuttosto che altre è collegabile alle relazioni uomo donna, alla generalità ecc. 07/04/2022 Lezione 4 Domande: Il dolore costruito socio culturalmente  codificare, elaborare una sensazione del corpo come “questo è dolore" mi legittima a indulgere su questa sensazione, soffermarmici e ad esprimerla a me e agli altri. Essere stati formati da quel campo sociale, aver vissuto una certa vita con quella operazione ci ha abituati ad un certo tipo di rapporto con quella sensazione corporea a riconoscerla, legittimarla e ad esprimerla socialmente, IL DOLORE è QUINDI SOCIALMENTE COSTRUITO: ad esempio aver frequentato per anni il campo sociale della danza, le ballerine hanno costruito un certo tipo rapporto con il dolore, in quanto passano parte del loro tempo a confrontarsi con quel dolore, ad un certo punto sensazioni e dolori che li saranno oggettivamente, nella loro soglia percettiva non o saranno più e non si manifesteranno come tali. Altro esempio: il trattamento del dolore con un massaggio si riceve/trasmette uno stimolo, si preme su quel punto in cui si prova dolore. Il reagire al dolore produce delle conseguenze posteriori che modificano anche il tipo di sensazione (callo: il corpo si è abituato a quel dolore, colpo). Tema delle tecniche del corpo, come in ogni contesto spaziale storico culturale, sociale imparare come funziona il nostro corpo, tecniche, azioni ormai incorporate e non ricevono più attenzioni (tecniche del corpo: sedersi, postura, dormire). Tecniche riflessive del corpo: il corpo come compito Ogni opera di plasmazione umana comporta sempre un’attenzione estetica, anche nel rifiuto. In ogni contesto c’è un nucleo centrale. Tecniche che hanno scopo di modificare il proprio corpo e mantenerlo così com’è: tagliare i capelli  attenzione che modifica il nostro corpo e per mettere a tema la propria corporeità in qualche modo tematizzare il nostro corpo/la nostra corporeità in base a quel contesto/avvenimento: mi vesto aderente perché voglio evidenziare le linee, vestirsi in un certo modo alla laurea, … differenza concettuale tecniche del corpo e tecniche del corpo riflessive è proprio l’intenzionalità, non è tanto il gesto in sé ma è la riflessione che si fa sul gesto, l’azione, … (non penso sul come camminare, ma se sono un marciatore devo prestare attenzione) - Esiste un nucleo centrale di tecniche del corpo riflessive “normali” in senso statistico e morale: in ogni contesto c’è un nucleo centrale multi condiviso (condiviso da chi si trova in quel contesto, flusso culturale) che ha sempre un significato statistico e morale: depilazione (la maggior parte lo fa) (tecniche riflessive hanno un alto carico morale: sedersi di fianco a qualcuno che puzza comporta un giudizio su quella persona). - Fanno quindi parte del senso comune corporeo di una società - Tale nucleo non è immutabile ma storico. In base alle nostre tecniche fa capire a quale flusso culturale apparteniamo - Le tecniche del corpo riflessive sono competenze incorporate che segnalano appartenenze di vario tipo: Di genere Nazionali Religiose Subculturali Di status sociale Di capitale culturale ed economico LE 4 CORNICI: mercato, forma di vita, stato, movimenti sociali  agiscono interagiscono nel costruire qualcosa attorno al flusso culturale
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