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Appunti del terzo anno prof Cattarulla, Appunti di Letteratura Ispanoamericana

Appunti sui romanzi in programma

Tipologia: Appunti

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Scarica Appunti del terzo anno prof Cattarulla e più Appunti in PDF di Letteratura Ispanoamericana solo su Docsity! Appunti LL Ispanoamericana III – Prof Cattarulla Modulo sulla la frontiera come spazio di interazione e incontro tra elementi culturali anche (a volte frontiera fisica e figurata coincidono). America latina = concetto formulato come opposizione civiltà / barbarie e da qui confluisce nel canone tentando di definire l’identità nazionale (Facundo o civiltà e barbarie). Anche contrapposizione centro – periferia Concetto di frontiera a partire da alcune considerazioni Spazi considerati deserti nel senso di assenza di valori civili, non di fertilità > concetto dinamico in qualsiasi accezione perché spazio di interazione (per Frederick Turner il “versante esterno dell’onda”) = punto di contatto tra civiltà e barbarie, fronte avanzante di civiltà che si incontra con la barbarie nell’incontro si realizza la frontiera. Lattimore = analisi etnologica > incontro tra agricoltori cinesi e pastori nomadi cinesi > incontro da cui nasce società dai caratteri particolari (transculturazione di Ortiz!) Concetto di frontiera= slittamento semantico da limite a zona di contatto, separa ma anche unisce Per l’europeo America = continente frontiera per l’espansione, come terra libera, terra di nessuno malgrado fosse abitata, anzi presenza indigena dimostrava che i luoghi fossero vivibili > situazione paradossale. Presenza indigena considerata non un ostacolo per espansione ma espansione in nome del progresso. Ma ci sono casi di territori in cui l’europeo non è arrivato, per ostilità territoriali e per indios ribelli. Guerrille di indios che conoscevano il territorio > li frontiera limite! Europei che riescono ad arrivare nel XVIII secolo o dopo l’indipendenza! Epoca coloniale = molta documentazione sull’avanzamento della frontiera. Alla fine del secolo il disegno dell’America era già abbastanza delineato. Ma all’interno delle frontiere coloniali: zone prive di controllo. Compito di occupare spazi non raggiunti dalla colonia sarà compito importante per le nuove repubbliche indipendenti perché non c’è coincidenza tra stato (politico) e nazione (culturale): ampi territori non raggiunti! Necessità di avere un’effettiva sovranità territoriale per costruire una vera e propria identità nazionale. Come la contrapposizione civiltà e barbarie, due modi di vivere diversi, lingue diverse… Repubbliche = conquista di uno spazio interno a cui la colonia spagnola non era arrivata Esempio più significativo e il caso argentino > Facundo o civiltà e barbarie (1845) testo base di un sistema di valori da cui partirà la storia dell’argentina e di molti paesi. Sarmiento attraverso la storia di un tiranno locale fa il punto sull’argentina 30 anni dopo l’indipendenza dello stato (1910). Frase iniziale: Argentina paese enorme ma disabitato. Obbiettivo: popolarlo. Identifica la civiltà con l’Europe e la barbarie con i gauchos e gli indios > opposizione tra città (civiltà) e campagna (barbarie) Bisogna estendere i valori della città ed eliminare la barbarie > Sarmiento auspica un’immigrazione europea anglosassone. Nel 1853 un articolo della costituzione afferma che l’argentina accetta gli immigrati. Ma arriva in Argentina un’immigrazione del sud d’Europa e allora Sarmiento stesso si scaglierà contro l’immigrazione. Qui concetto di frontiera = occupazione di un territorio considerato vuoto come gli spagnoli, ma lo teorizza la nuova società criolla! 1837 = “La cautiva” di Echeverria esprime già questi concetti nei canoni del romanticismo europeo: afferma un concetto di autonomia culturale o Esigenza delle repubbliche americane di staccarsi dalla cultura spagnola che ha inciso moltissimo per quattro secoli (lingua, letteratura, cultura…) > rifiuto della Spagna eccetto lingua e religione. Nuovo modello degli intellettuali americani nel romanticismo che va applicato all’America > forme europee applicate alla realtà americana fino alla fine del XIX secolo: ES (campagna, barbarie) IN (citta’, civilta’) () romanticismo, idealismo, naturalismo e positivismo POI scatto in più con nascita del modernismo, movimento che apre alle avanguardie, e per la prima volta una corrente letteraria ispanoamericana influenza l’Europa (“il ritorno dei galeoni”) Echeverria esprime quindi proprio questo bisogno di autonomia culturale. Poema in cui si cattura una donna bianca nel territorio indios. Frontiera come un elastico che si adatta a seconda se è occupata o meno dagli Indios. Terra di nessuno ma con profonda elasticità fisica. Poema importante per la descrizione della pampa! Frontiera = margine ma instabile! Serve solo per rafforzare il centro, la città. Conquista/campagna del deserto (1879) nella pampa > campagna militare ampiamente documentata. Missionari salesiani accompagnano l’esercito (come con gli spagnoli) che occupa definitivamente il sud dell’Argentina (prima le cartine erano bianche). Vittoria dovuta alla zanja, profondo fossato lungo circa 300 km con funzione offensiva. Fuga degli indios dopo le razzie rallentata = frontiera limite artificiale! o Altra contrapposizione: modernità (zanja)/preistoria (indios) Prima frontiera all’arrivo degli spagnoli: include l’indio, da lì partono le altre frontiere. Donne europee che per i primi 50-60 anni non partecipano, quindi rapporti con le indie > da lì si definiscono i vari incontri etnici e culturali. Incontri etnici spesso rovesciano la dialettica centro-periferia. Città che diventano nel secondo ‘800 metropoli, si estendono e si creano delle periferie, luoghi molto eterogenei. Inversione dinamica con l’emigrazione. Nuova conquista pacifica ma con le stesse dinamiche di quella spagnola. Migranti che occupano territori resi liberi dalle guerre interne > colonie agricole e alcune città. Conventillos nel centro che poi si estenderanno = case coloniali come villette abbandonate dai ricchi per le epidemie destinate poi agli immigrati (in massa). Tutto ciò si riversa nel teatro: sainete con personaggio dell’immigrato (italiano, spagnolo, ebreo…) Il Sud comincia ad essere presente nell’immaginario dell’epoca: Patagonia luogo più sognato per eccellenza (anche in letteratura) > Ripetizione ciclica di stessi concetti in declinazioni diverse Facundo = storia di un caudillo federale, che appoggiava l’idea di una argentina confederazione ostacolato dagli unitari (idee mazziniane, come Garibaldi) che promulgavano l’unità dell’Argentina. Sarmiento = unitario, infatti esilio e da li scriverà questo pamphlet che serve a far sapere la situazione dell’Argentina all’Europa > destinatario europeo colto! El gaucho o Figura che si afferma alla fine del ‘700 nella pampa: un tipo di di vaccaro nomade > figura ibrida caratterizzata dl modo di vivere, non per attributi fisici o etnici. o Uno dei prodotti del meticciato, come il cholo (Peru), il mameluco (Brasile)… > figure poi emblemi polisemici delle nazioni, che da connotazione negativa meticcia vengono trasformati letterariamente. Gaucho di Sarmiento = ancora figura oziosa e priva di capacità imprenditoriali Trasformazione possibile perché figura storica del gaucho = vita breve! Espansione economica agricola ostacolata dal nomadismo dei gauchos > figure improduttive, nomadi, senza padrone Intorno al 1870 > repressione rivolte delle montoneras, poi campagna del deserto > terre liberate e manodopera entrano in possesso dei proprietari terrieri Invece il gaucho come figura letteraria attraversa tutto il XIX secolo. Nasce con la poesia gauchesca all’inizio dell’800 (forte satira e denuncia politica) prodotta da scrittori colti e cittadini (neanche trasposizione dialettale, regime normativo che non appartiene al gaucho) e non da autori gaucheschi, e mai ci saranno. Autori come Estanislao del Campo, Jose Hernandez, > scrittura che favorisce mitologie selvagge e rurali presso un pubblico urbano. Jose Hernandez scrive il Martin Fierro, poema in due parti in ottosillabi, linguaggio rurale, messaggio politico > Gaucho forzatamente arruolato che attraverso una serie di avventure si riconcilia con la civiltà. Prologo = JH descrive dettagliatamente tutto il suo lavoro di ricerca sui gauchos perché intento di descrivere il più fedelmente possibile questo tipo originale della pampa, poco conosciuto e mal giudicato che va scomparendo (storicamente). Metodologia di Hernandez che si ripeterà nella letteratura gauchesca > metodo che vuole essere scientifico che denota distanza tra investigatore e investigato (tra civiltà e barbarie), ricerca su una o In Cile la seconda volta Sarmiento matura come giornalista e scrittore. Nel 1859 viene mandato in Europa e USA per studiare i loro sistemi scolastici. Le sue opere sono incentrate sul suo interesse di studioso della società. Saggista e giornalista. Due polemiche in particolare nelle sue opere: o Controversia filologica del 1842 sulla lingua spagnola. Maggior libertà linguistica in Sudamerica ispirata dal romanticismo ma Sarmiento sostiene che lingua spagnola americana = bisogno di rinnovamento in ortografia e lessico (es. ortografia que > qe per rispettare la pronuncia) perché no rinnovamento dallo spagnolo dei conquistadores del ‘500 (es per censura). Sarmiento contro i conservatori linguistici. Per lui i veri detentori e rinnovatori del patrimonio linguistico = i popoli > punta all’autonomia culturale. Difende l’inserimento di parole francesi e inglesi perché i libri in quelle lingue sono i più innovatori! Andres Bello invece critica Sarmiento per il rischio anarchismo linguistico. o Polemica del 1843 sul romanticismo Sarmiento esalta soprattutto la funzione sociale dell’arte, che caratterizza come necessità di far confluire arte, scienza e politica con il fine di migliorare le condizioni dei popoli, favorire le tendenze liberali. Romanticismo quindi = polemica di retroguardia: il movimento è per lui superato da nuove esigenze sociali. All’orizzonte una nuova concezione della arte per lui “socialista” (diversa dal socialismo) > funzione pedagogica e sociale della letteratura con obbiettivo primario: miglioramento vita degli uomini. Facundo, o civiltà e barbarie (1845) Nel contesto di cui abbiamo parlato Sarmiento scrive e pubblica in Cile nel 1845 Facundo, sulla vita del caudillo Facundo Quiroga. Vita di Facundo Quiroga = esemplare per Sarmiento, quindi un archetipo della barbarie. o Obbiettivo politico: denuncia della dittatura di Rosas al Cile + MA anche far sapere la situazione del momento nel Sudamerica all’Europa. È difficile inserire Facundo in un genere letterario > può essere biografia vagamente romanzata, pamphlet, saggio politico o sociale. Facundo inaugura un nuovo tipo di letteratura: storiografia per risolvere problema dell’identità nazionale = saggistica sulle problematiche della identità nazionale in Sudamerica. Opera profondamente legata al proprio contesto e collegamento natura-uomo anche al suo interno. MA rifiuto romantico dei canoni neoclassicisti + esigenza di guardarsi intorno (così come in Nord America, es Fenimore Cooper L’ultimo dei Mohicani). Capitolo I Spiegazione dell’Argentina. Descrizione anche fisica del territorio (cartina Argentina importante) Epigrafe in francese o inglese di viaggiatori europei che hanno visitato l’Argentina in questo caso inglse Fracis Head > idea dell’estensione. “sus limites presuntos” > confini non ancora ben precisati, ancora guerra civile “El mal que aqueja a la República Argentina es la extensión” “Inmensidad” Inizio della retorica su “los salvajes” “horda salvaje” Meccanismo dell’analogia che si ripete spesso in Facundo e in Sarmiento in generale (p 49-50, carovane) > Sarmiento porta il lettore a ragionare come se vedesse anche le carovane del nord America (richiamo al Far West) o dei beduini, pensando ad un lettore europeo! Analogie con forme culturali comprensibili agli europei (stesso meccanismo dei conquistatori all’inizio della Conquista). Paradosso di Sarmiento che non è mai stato nella Pampa. Pag 50 – Determinismo della natura > “Esta inseguridad de la vida, que es habitual y permanente en las campañas, imprime, a mi parecer, en el carácter argentino, cierta resignación estoica para la muerte violenta, que hace de ella uno de los percances inseparables de la vida, una manera de morir como cualquiera otra, y puede, quizá, explicar en parte, la indiferencia con que dan y reciben la muerte, sin dejar en los que sobreviven impresiones profundas y duraderas” + Menzione della tigre = Non ci sono in America del sud! Tre fisionomie diverse della popolazione o Nord: el Chaco, cioè il bosco o Centro: disputa tra la Pampa e la Selva (fiumi) o Sud: “triunfa la Pampa” che “es la imagen del mar en la tierra” (cit. Humbolt, viaggiatore europeo in Argentina); “su lisa y velluda frente, infinita, sin límite conocido” > terra fertile ma nessuno la coltiva Altra caratteristica importante > “aglomeración de ríos navegables” ma nessuno li naviga! Navigazione fiumi importante per S che ci ritornera perche navigazione = scambi commerciali ma anche civilizzazione! Rio de la Plata: Buenos Aires e Montevideo (capitale Paraguay) Buenos Aires > “Ella sola, en la vasta extensión argentina, está en contacto con las naciones europeas; ella sola explota las ventajas del comercio extranjero; ella sola tiene poder y rentas.” “las provincias se vengaron mandándole en Rosas, mucho y demasiado de la barbarie que a ellas les sobraba” Paradosso di Rosas > “¡Federación o muerte!” MA proprio il suo modo di governare ha determinato un sistema unitario! Paragone con la federazione del Nord America. Elementi di unità > pianure desolate, fiumi… MA per Sarmiento ‘La República Argentina es “una e indivisible”’ Ritorno dell’analogia con l’Asia (pag 54) di nuovo diretta al lettore europeo Menzione di razza spagnola, razza indigena, razza negra che ha lasciato zambos e mulatos… “raza inclinada a la civilización” Gaucho non ancora nominato (“un todo omogeneo”) ma Sarmiento è lì che punta. Caudillos = gauchos tirannucoli nelle regioni interne al servizio di Rosas Emerge la contrapposizione tra città (civilizzata) e campagne (dove vige la barbarie) Classificazione geografica ed economica delle città argentine (pag 57) “La ciudad es el centro de la civilización argentina, española, europea” Sarmiento comincia a fare delle enumerazioni di opposizioni che rinviano sempre alla grande contrapposizione tra civiltà e barbarie. Civiltà Barbarie Città Ordine Legge (quella di Rosa in questo momento) Europa Serie di indicatori culturali come le istituzioni, i vestiti (“elegancia en los modales” “traje europeo”) Campagna Disordine America L’obbiettivo è che in Argentina la civiltà si estenda sulla barbarie, cioè America  Europa Problema: ogni regione ha una grande città ma solo quella! No altre città, no paesini Sarmiento vuole annullare la barbarie per il trionfo della civiltà, ad esempio europeizzando il gaucho Astio tra le due parti contrapposte che si riconoscono da usi europei/usi americani Ritorno dell’analogia con l’Asia (pag 58) ma tribù asiatiche con regole e società con proprietà privata qui non ce una società per mancanza di volontà e stimoli, al limite la compara ad una società feudale ma temporaneamente, no eredità del potere. Confronto con la società romana e mancanza della res pubblica “Así, pues, la civilización es del todo irrealizable, la barbarie es normal” (pag 61) Gaucho che si scontra contro l’uomo colto, civilizzato. “¿Cuánto no habrá podido contribuir a la independencia de una parte de la América, la arrogancia de estos gauchos argentinos que nada han visto bajo el sol, mejor que ellos, ni el hombre sabio ni el poderoso?” > gauchos che non hanno contribuito molto all’indipendenza (ma Sarmiento gli dà altri meriti) “Los argentinos, de cualquier clase que sean, civilizados o ignorantes, tienen una alta conciencia de su valer como nación” > argentini e soprattutto porteños non amati in Sudamérica Solo alla fine del capitolo chiama l’uomo delle campagne “gaucho” Capitolo II Ritratti di alcuni personaggi della pampa, da cui scaturisce la contrapposizione civiltà/barbarie ma anche una certa ammirazione per il gaucho che incarna valori romantici a cui si ispirava > Sarmiento ha una sorta di straniamento stupito, uno sguardo esotico che evidenzia la sua distanza! Sarmiento non è mai stato nella pampa, mai ci andrà e la conosce solo dai libri di viaggiatori europei. Opera fondativa di quasi tutta la letteratura ispanoamericana, non solo di quella argentina. 4 tipi di gaucho, esistenza selvaggia, no regole, o in comunione o in lotta con l’ambiente circostante: o el rastreador (segugio) o el baqueano (guida del territorio) o el gaucho malo – particolare tipo di misantropo o el cantor – come il bardo, l’aedo, il trovatore del medioevo (un cronista) spesso nella pulperia, centro di aggregazione nelle campagne Se c’è il cantore allora deserto anche spazio di aggregazione, di costruzione identità culturale autoctona > spazio dell’alterità ma anche della ricerca dell’identità attraverso la letteratura gauchesca Sarmiento ancora il suo ragionamento ai principi del determinismo geografico: è la natura che ha determinato il carattere dell'uomo. Con il determinismo geografico Sarmiento spiega anche l'origine del caudillismo → in questo modo lui riconduceva i fallimenti e gli insuccessi del processo di emancipazione avviato il 25 maggio 1810 e che poi naufragò nel 1829 quando Rosas diventò governatore di Buenos Aires. Questo processo, quindi, andava ricondotto alle generalità geografiche della nazione. Per questo lui nel primo capitolo offre delle peculiarità fisiche delle diverse regioni; offre anche un appassionato profilo del carattere degli argentini, un quadro delle relazioni politiche ed economiche tra le province dell’interno e la provincia di Buenos Aires; un quadro dei punti cardine dell’ideologia liberale. → fin quando ci sarà de Rosas (fino al 1852) i liberali non avranno la possibilità di attuare il loro programma: lo potranno fare solo nella seconda metà dell'800. Si è soliti dire che il problema dell’unità nazionale si risolve soltanto in quegli anni, cioè negli ultimi decenni dell’800 e non nella prima metà, nonostante l’argentina abbia acquisito la propria indipendenza. Facundo è una biografia, un trattato sociale, un saggio storico, è anche un testo di invenzione: spesso ci sono degli episodi che lui inventa → queste 4 caratteristiche si fondono in un nuovo genere letterario che oltrepassa i limiti imposti dai generi letterari. In questo modo danno vita ad un’opera in cui per la prima volta il popolo argentino vede rappresentate la conformazione del proprio territorio e quella della propria società. Sarmiento è infatti profondamente convinto che è il suolo a generare gli uomini e la loro fisionomia e individua nell'estensione il primo dei mali che affliggono l'Argentina  l’estensione della Pampa, una pianura sconfinata, una solitudine immensa abitata da gauchos indigeni, è un deserto civile, un vuoto di tecniche, di cultura, di rapporti sociali ed economici e secondo lui spetterebbe ai liberali il compito di colmare questo vuoto  applicazione di un modello europeo di ispirazione illuminista al quale bisogna piegare la realtà americana, senza però ricadere negli errori degli ideologi della rivoluzione di maggio. I liberali come Sarmiento, la cosiddetta Generazione del ‘37, di cui fa parte anche Echeverria (autore El matadero) attribuivano la responsabilità di aver fatto naufragare il progetto liberale concepito con la rivoluzione di maggio all’idea di sovranità generale ideata da Rousseau. Rousseau era il filosofo a cui si ispiravano gli ideologi della rivoluzione di maggio. Questi errori commessi dagli ideologi indipendentisti, lui per trovare una soluzione a questi errori da voce ad una esigenza civilizzatrice facendo continui riferimenti al vacío, cioè il vuoto. La figura del vacío diventa nel testo l’espediente narrativo con cui giustificare la ricerca nel territorio delle risposte: come ha fatto Rosas a trionfare contro tutti gli oppositori politici? → c'è riuscito attraverso questa figura del vacío: è un vuoto sociale, è un’assenza di istituzioni che ha permesso alle masse rurali di impossessarsi della città. → ciò ha portato anche all’istaurarsi della tirannia. Per il conseguimento degli obiettivi che Sarmiento si era prefissato, sceglie di soffermarsi sulla figura di Facundo Quiroga presentandolo come un prototipo del dittatore creolo in una narrazione molto appassionante. Lui non fa la biografia di Rosas, ma di Facundo → perché quest’ultimo è quello che subisce la vendetta di Rosas, lo farà uccidere nonostante fosse uno dei suoi generali. Per raccontare la biografia di Rosas, Sarmiento attinge a varie fonti: o la tradizione orale; o i resoconti dei viaggiatori inglesi di metà 800; o gli studi di Humboldt. Queste fonti certe le integra con aneddoti che sono pura invenzione, ma comunque funzionali e hanno favorito la comprensione di questo processo storico. Esteban Echeverría (1805 – 1851) Figura decisiva per la cultura nazionale del suo paese per tre ragioni letterarie fondamentali: o Introduzione del romanticismo europeo in Argentina prima che arrivasse in Spagna o Inaugurazione di una letteratura nazionale moderna scoprendo il modo di incorporavi le tematiche locali o Inizio di una linea narrativa realista prima che ci sia in Europa E due ragioni in ambito politico-ideologico: o Fondatore del liberalismo moderno, che nel 1880 circa si definisce politicamente o E’ il maestro della generazione del ’37, che dopo la caduta di Rosas diventa la base di coesione dell’alta borghesia sociale, che controllerà lo sviluppo nazionale fino ad oggi. Influenza di Echeverria con produzione letteraria, scritti dottrinali politici, doti di leader intellettuale per le sue capacità organizzative. Egli si chiede come sviluppare una letteratura nazionale, ma in un momento preciso > nel 1830, al ritorno dal suo soggiorno a Parigi dov’era dal 1825, con la qualifica di commerciante all’andata ma come intellettuale al ritorno (evidentemente in 5 anni è successo qualcosa). Spinto a Parigi dai suoi protettori per una formazione professionale che in Argentina non poteva avere. Rivadavia in quell’ epoca > erogava borse di studio ai giovani per mandarli a formarsi in Europa, per la modernizzazione del paese (lui stesso formazione a Parigi) Echeverria è partito da un’Argentina che dal 1810 era via via sempre più conflittuale sull’indipendenza nazionale e sull’organizzazione dei settori interni. Buenos Aires aveva una la pretesa di controllo sulle altre province > BA fulcro della borghesia portena (commercianti e proprietari terrieri) che aspiravano al controllo totale del paese. Nascita di un tipico personaggio politico argentino  il caudillo = coloro che comandavano gli eserciti delle provincie interne. Il primo caudillo chiede la costituzione del paese sul modello nordamericano (confederazione) e lo ottiene. Alla fine degli anni ’20 in Argentina si parla ormai di due partiti porteni: uno europeizzante a BA e uno localista nell’interno, il secondo conseguenza dell’atteggiamento degli europeisti. Echeverria scrive già prima di partire lettere, testi aneddotici sulla vita di campagna > prova frequentazione di un’hacienda vicino agli indios, quindi paesaggi a lui non indifferenti o lontani [oggi è un posto dove andare a studiare]. Per motivi economici Echeverria deve abbandonare a Parigi proprio quando il romanticismo europeo è al climax e comincia a perdere forza. Nel 1830 Rivadavia non è più presidente e in Argentina cominciano delle guerre di confine con il Brasile e c’è la famosa perdita della “banda oriental” all’Uruguay. Ora governa Dorrego, rappresentante del vecchio federalismo e che cerca di accordarsi con le province interne; ma viene tradito e fucilato da un altro generale eroe dell’indipendenza: Lavalle, che cade anche lui e lascia il posto a Rosas, il quale da almeno 9 anni si stava preparando a prendere il controllo ed era appoggiato  quindi cambiamento di situazione politica da unitaria a federalista al ritorno di Echeverria. Echeverria comincia intanto a comporre il suo poema principale “La cautiva” (1837) e intorno a lui si concentrano un gruppo di intellettuali con cui si riunisce e guida un salon literario. La cautiva ha grande risonanza ed è il primo adattamento del romanticismo in Sudamerica. Poema in cui la frontiera si restringe e allarga secondo l’occupazione degli indios. Echeverria comincia a avere problemi con il governo di Rosas, e nel 1838 si rifugia a Los Talas: in questo momento molto probabilmente scrive il Matadero. Sarà poi costretto all’esilio in Uruguay. “El matadero” o Racconto del 1839 circa, divulgato solo nel 1871 da Gutierrez = fondazione di una delle più importanti tradizioni letterarie in lingua spagnola El matadero è il testo che inaugura il genere del racconto e il realismo moderno in Argentina > quadro allegorico della violenza dittatoriale. Racconto nel mattatoio principale di BA in un periodo di quarantena (astinenza di carne); descrizione della violenza su bovini e su uomini. Escalation di violenza che rappresenta la guerra fratricida e lo scontro tra due universi culturali e ideologici inconciliabili: quello urbano e quello rurale  dicotomia della società e dell’immaginario argentino che si proietterà in ogni momento della storia nazionale. MA i confini tra questi due universi non sono netti, anzi alla fine del racconto emergono due schiere che tentano di penetrare uno stesso spazio urbano che non controllava tutto il mondo rurale. Anche qui come Sarmiento c’è la problematica del controllo del territorio. Contorni sfumati tra mondo rurale e urbano anche nella capitale > due costellazione politiche completamente opposte che cercano di innalzare delle frontiere invisibili ma che abitano lo stesso spazio sociale, quindi non ci riescono. El matadero si colloca nei valori della civiltà urbana ma tradendo la seduzione delle voci della barbarie > come Sarmiento, odio ma anche fascino per il gaucho. Testo di un unitario (ma solo all’ultimo lo svela) sedotto dalle voci della barbarie. Echeverria nel mattatoio chiude il mondo della barbarie popolare MA allo stesso tempo narra i rischi per la società tutta se la soglia venisse violata (dall’unitario). Mattatoio = metonimia della federazione e di BA, dell’Argentina tutta, della patria. = spazio concettuale in cui contenere e definire l’Altro che occupa abusivamente lo stato. La dittatura di Rosas non e solo il referente extra testuale del racconto ma il mattatoio è anche rappresentazione del contesto bellico e strumento di offesa. Quindi due livelli di violenza del testo; o Azioni contro il corpo del protagonista (eroe unitario) o Linguaggio che punta a colpire il lettore > violenza verbale fuori luogo per i canoni dell’epoca (Echeverria solito ad eccessi verbali) mirata ad un destinatario implicito che può essere di entrambe le fazioni con fini diversi. Ma Echeverria scrive questo testo e non lo fa circolare. Perché? Molteplici spiegazioni. o Sia motivazioni extra-letterarie (poteva finire nelle mani del nemico e metterlo in pericolo) o Sia motivazioni letterarie  testo con scarsa corrispondenza ai canoni romantici e dell’epoca, racconto sconcertante come qualcosa che doveva essere nascosto. Stesse critiche alla crudezza e veemenza della scrittura rivolte poi al Facundo di Sarmiento nel 1845 da Gutierrez. Aspetto censorio e normativo di Gutierrez che avrebbe scoraggiato Echeverria dalla pubblicazione del testo. Anche perché posizione politica fragile e fallimenti estetici letterari. Venti anni dopo la sconfitta di Rosas, Gutierrez lo darà alle stampe nel periodo di tregua della presidenza di Sarmiento (1868-1872) e da quel momento entrambi i testi sono marcati dal problema della ricezione. Quando El matadero viene pubblicato non ci sono più i gauchos ma ci sono ancora gli indios: Argentina sulla via della modernizzazione ma non ancora raggiunta del tutto. Si dice che un racconto narri sempre due storie. Anche nel mattatoio c’è un racconto visibile ed uno segreto. Effetto sorpresa quando alla fine la storia segreta appare in superficie > testo dalla struttura irrisolta con veri e propri conflitti formali o contrasto tra registro romantico e realista o tra linguaggio colto e ironico del narratore, volgare dei macellai, quello artificioso del giovane… o conflitto e mescolanza tra generi: lotta, racconto di testimonianza, etc. che genera un modello formale del tutto inedito  ogni volta che il registro linguistico cambia è come se il narratore ci fornisse una chiave per capire il racconto segreto che si capirà solo alla fine. Per esempio quando dal quadro storiografico si va a quello costumbrista, da quello grottesco a quello allucinatorio… Storia segreta della nazione, della morte incredibile dell’unitario che crea il vero e proprio effetto sorpresa. Si è detto anche che la morte dell’unitario è una sorta di suicidio, già entrando nel mattatoio (che è la fogna dei federali) con il popolo che lo vede come capro espiatorio > odio per Rosas e fascinazione per la vittima sacrificale e da qui forse emerge la storia più segreta > perché l’unitario con la sua morte toglie la possibilità di esorcizzare la violenza. Scomposizione El matadero in unità narrative. Lotman sostiene che ogni volta che c’è un cambio d’azione sul piano causale temporale  si cambia l’unità narrativa. Un’unità narrativa, scheletro del racconto, è composta da: tempo, spazio, azione e personaggi. Unità narrativa 1 Tempo Spazio Azione Personaggi 183… quaresima, 16° giorno di carestia (giovedì santo) Buenos Aires (sud) Mattatoio Fuga del toto Morte del bambino (decapitato) Toro Bambino Macellai Inizio con critica alla Spagna > rifiuto della Spagna delle nuove repubbliche indipendenti. Inizio che rinvia al testo testimoniale più che storico. Contrapposizione tra buon cattolico ed eretico + comincio di un registro ironico + Registro pittorico, religioso, parodico, costumbrista… Entriamo sempre di più nel mattatoio > come un obbiettivo che va dall’alto verso il mattatoio Unità narrativa 2 Tempo Spazio Azione Personaggi 183… quaresima, 16° giorno di carestia (giovedì santo) Buenos Aires Esterno del mattatoio Scontro del toro con l’inglese Cattura del toro Toro Macellai Inglese Unità narrativa 3 Tempo Spazio Azione Personaggi 183… quaresima, 16° giorno di carestia (giovedì santo) Buenos Aires Mattatoio Uccisione del toro Macellazione del toro Matasiete Macellai Unità narrativa 4 Tempo Spazio Azione Personaggi 183… quaresima, 16° giorno di carestia (giovedì santo) Buenos Aires Mattatoio Arrivo dell’unitario Scontro tra Matasiete e l’unitario Matasiete Unitario Macellai Unità narrativa 5 Tempo Spazio Azione Personaggi 183… quaresima, 16° giorno di carestia (giovedì santo) Buenos Aires “Casilla” (casotto) del mattaioio Tortura e uccisione dell’Unitario Unitario Giudice Matasiete Macellai Metaforizzazione della guerra civile attraverso il linguaggio, il botta e risposta di Unitario e Giudice Federali visti come violenti, schiavi, dalla mentalità medievale. Parlano con slogan (psicologia di massa) Unitario individuato dal suo aspetto e abitudini, contrarie a quelle dei federali. Differenti caratterizzazione di federali e unitari Federali  Cattolici e chiesa  Dio  Mattatoio  il Resturador (Rosas)  Doña Encarnación Escurra (moglie di Rosas) Unitari  eretici, empi, peccatori, blasfemi, libertini,  Demonio  selvaggi, rivoluzionari,  toro  perro, cajetilla (damerino, signorino, frocetto), gringo Dopo l'indipendenza c'è un periodo di guerre civili interne che dura anche 30-40 anni. Il processo che impegna le nuove repubbliche sudamericane a definire i caratteri della propria identità nazionale non ha una modalità uniforme, perché dipende dal sostrato etno-socio-culturale presente in ciascun paese e dall'ideologia politica delle classi dominanti anche se sostanzialmente i progetti politici dopo Panorama della letteratura ispanoamericana (dagli anni ‘40 a fine secolo) César Aira (nato nel 1949) > uno dei più prolifici autori nella letteratura argentina contemporanea. Ci interessa perché lui contribuisce al rinnovamento formale e tematico della narrativa ispanoamericana che dagli anni ‘40 offre nuove forme e prospettive. Cause extra letterarie del rinnovamento: o cambiamenti prodotti dall’economia capitalista americana; o sviluppo urbano industriale e democratico con crescita delle città che diventano megalopoli + comparsa di ampie zone suburbane (come le favelas in brasile); o nascita di uno stato prima populista, poi neopopulista, che diventa agente attivo nello sviluppo economico e sociale del paese (anni ‘40) e che poi porta al consolidamento di regimi autoritari e dittature negli anni dai ’60 a ‘80 Cause letterarie del rinnovamento: o rifiuto di un romanzo realista tradizionale, esotico, pittoresco che non risulta più appropriato linguisticamente né tematicamente per la rappresentazione della realtà ispanoamericana; o avvicinamento a autori come Joyce, Proust, Faulkner, Kafka (cambio tematico e formale); o scoperta di nuove sfere della realtà, più interiori e labirintiche, e di modi nuovi per rappresentarle e interpretarle secondo varie modulazioni. Realtà fittizie (Borges), magiche (Marquez), sotterranee (Ernesto Sabado) … Generazioni letterarie ispanoamericane  Prima generazione ispanoamericana contemporanea e universale composta da autori formati nell’Europa delle avanguardie (soprattutto surrealismo)  tra questi Borges, Carpentier  Generazione successiva: neorealista  tra cui Arguedas ,Onetti  Generazione del ‘57, irrealista  tra cui Garcia Márquez  Generazione seguenti sempre vessate dalla repressione dei regimi: esiliati, assassinati… + censura e autocensura degli autori per la sopravvivenza  Poi generazioni più legate al realismo ma più legate al background Principale nascita di nuovi generi letterari (fino a fine secolo) o Letteratura fantastica che mette in evidenza aspetti occulti delle esistenze o Real maravilloso (Carpentier) > modo privilegiato e soggettivo di percepire la realtà che appare insolita in modo spontaneo (II anno) o Realismo magico: una forma di fantastico postmoderno in cui le leggi di percezione della realtà vengono superate col superamento dell’idea classica di fantastico di Todorov (II anno) o Nuovo romanzo storico (Martinez, Mario Vargas Llosa): messa in discussione della storia ufficiale, degli “uomini di marmo”. Messa in discussione sia tematica sia metodologica: storia di scomparse… Ogni autore racconta la propria verità e dà la propria versione dei fatti. Risorse narrative che invitano ad un nuovo patto di lettura, invitando il lettore a una lettura critica. Strumenti narrativi  giustapposizione di tempi diversi e distorsione della storia; molteplicità di punti di vista; creazione di nuovi linguaggi; umanizzazione di personaggi storici; impiego del monologo interiore. Appartengono a questo genere anche i cosiddetti romanzi del dittatore. o Antiromanzo: opere che indagano sui meccanismi della creazione narrativa e prescindono da una narrativa tradizionale per obbligare il lettore a partecipare nella composizione del racconto. Spesso finali aperti a libera interpretazione del lettore o Romanzo testimoniale: nasce negli anni ‘60 a Cuba. Primo di questo genere è la storia di uno schiavo che era riuscito a liberarsi. Genere che poi diventa molto popolare [Rigoberta Menchu]. Tra romanzo documentale e fiction, definito nuovo giornalismo letterario. Genere in cui confluiscono altri generi > poliziesco, giornalismo… Poi comincia una nuova esigenza letteraria  si cerca di rispondere a domande rimaste senza risposta. Una delle più conosciute è quella sulla scomparsa degli indios (i “desaparecidos del 1879” di Vinas dovuti alla campagna del deserto, per lui una tappa superiore della conquista spagnola.) Il romanzo nazionale ispanoamericano sembra abbandonare la sua tradizionale volontà totalizzante di espressione continentale. Ora vi è un ripiegamento in ambito locale, una forza centripeta con la messa in discussione della formazione delle varie identità nazionali (es scomparsa di indios gauchos e cautivas in Argentina). Comunque la tradizione letteraria di sperimentazione non è abbandonata, anzi: il nuovo autore se ne avvale per creare un romanzo in cui l’intertestualità di generi e discipline siano funzionali alla rappresentazione di un’altra realtà, diversa se non opposta a quella tramandata. Altri fattori extra letterari o Fine delle dittature MA inizio del luogo comune di motivi e temi letterari sempre riconducibili all’oppressione politica: voler pere forza apparentare ogni romanzo pubblicato dopo la caduta dei regimi alle dittature (esempio El entenado di Saer) o Avanzamenti in campo storiografico (soprattutto sulle fonti) Ruolo svolto dall’immaginario artistico e presenza di nuove correnti di studio  riflessione critica per individuare i processi di creazione di corredi di simboli delle nazioni  quindi introduzione di personaggi che prima non avevano mai avuto diritto di parola, come la cautiva, gli indios… La recente letteratura si appoggia alla letteratura del XIX secolo che nel negare indio e cautiva al patrimonio nazionale dava luogo a un rinnovo di documenti e fonti in archivio. La letteratura in questi casi colma il vuoto della storiografia (ufficiale). Riscritture che significano un ritorno ai generi più radicati nell’800: cronaca, biografia, racconto di viaggio… Aira = decostruzione dello stereotipo della cautiva, tradizionalmente e letterariamente bianca anche quando può essere india “Un episodio en la vida del pintor viajero” – César Aira (1995) César Aira (1949-…)  escritor y traductor argentino. Publicado más de cien obras, sobre todo novelas cortas, a las que define como «cuentos de hadas dadaístas» o «juguetes literarios para adultos». Romanzo breve che riunisce pittura e letteratura ispirandosi a un fatto realmente accaduto a un pittore bavarese, Rugendas, narrato nelle sue lettere alla sorella. Fonti  corrispondenza con la sorella (fonte principale) + diario dell’amico del pittore Krause, che fa da narratore/osservatore nel romanzo. Al di fuori dell’incidente di Rugendas è tutta invenzione di Aira. Rugendas ricordato per la sua intensa attività di viaggiatore. Primo contatto con l’Argentina nel 1821, in una spedizione scientifica: lui contrattato con l’incarico di disegnatore (tipico per gli artisti dell’epoca). Ma divergenze con capo spedizione e continua il viaggio in Brasile per contro proprio. Ritorno in Europa, soggiorno a Parigi e conoscenza di Humboldt. Nel 1831 riparte per l’America latina e tornerà in Europa solo nel 1847, perché chiamato alle corti. Conosce personalità di rilievo nei suoi soggiorni in America (in Cile incontra Sarmiento). Il personaggio del pittore viaggiatore è una figura tra scienziato autodidatta e artista puro all’epoca. Produzione di Rugendas molto ricca e variegata in forme e temi (in Argentina dipinge i gauchos). Grande curiosità culturale + grande capacità di interagire con lo spazio e le persone circostante. Grande attenzione per la specificità dei particolari, cosa che torna nel libro  questo lo rende uno dei più significativi pittori viaggiatori del XIX secolo. Rugendas ricordato come colui che riesce ad applicare la teoria della fisiognomica del paesaggio (Humboldt) per cui il paesaggio esercita una forza sulle specie: una stessa specie può quindi avere le stesse caratteristiche se coincidono i territori e le condizioni climatiche. Per Humboldt ricreare la fisionomia della natura spettava alla pittura perché nella rappresentazione ritraeva anche i tratti tipici del paesaggio. Largo uso di termini specifici dell’arte in tutto il romanzo. Il romanzo è breve (“Un episodio”) e Aira ci racconta un episodio vero particolarmente significativo a cui aggiunge la finzione. Momento di grande debolezza del pittore (incidente del lampo) che trascorre la sua convalescenza in una tenuta di amici a Mendoza, in una zona di frontiera. Rugendas è sotto l’effetto della morfina quando viene dato l’allarme del malon, ma nonostante ciò si avventura fuori con l’amico Krause per poter riprendere il malon dal vivo; per proteggersi il viso e la vista si mette una mantilla (che avrà un ruolo fondamentale). Lui e Krause cominciano ad osservare il malon ma poi una serie di eventi  annulleranno la distanza tra pittore e indios ma anche la possibilità di traduzione culturale Scoperta di un nuovo dettaglio: velocita così elevata degli eventi che i due pittori capiscono che potevano disegnare solo dei dettagli sciolti, quindi attenzione dal particolare alla fugacità, la velocità. Riproducevano sulla carta lo stesso procedimento del combattimento tra indios e bianchi. La possibilità di Rugendas di penetrare ancora di più nel dettaglio attraverso la fisiognomica si gioca sulla distanza. Aira paragona la fisiognomica della natura dell’epoca al surrealismo degli anni ’30. Attenzione di Aira per quella che sarà definita la prima funzione dell’arte dal surrealismo > lo straniamento = dove l’osservatore guardando un’opera d’arte non riconosce né sé stesso né ciò che sta guardando (esempio quartiere genovese a Buenos Aires). Rugendas ha la stessa posizione straniata per la morfina e per il fatto che non può utilizzare il procedimento fisiognomico, che procedeva per ripetizioni di frammenti che potevano essere un punto o un panorama. Frammenti che permettono di ricostruire l’indio nella sua interezza. Rugendas scopre anche che la realtà indigena sfugge alla legge di compensazione (in cui un difetto deve essere compensato con un pregio) perché non avevano bisogno di compensare i propri difetti e potevano permettersi di essere rozzi. Scena della cautiva (Rugendas cosi colpito dal poema La cautiva di Echeverria che vuole dedicare un suo ciclo ai malones)  rappresentazione parodica del rapimento della donna bianca che sembra rispondere alle esigenze dei bianchi, rapimento che non può mancare perché parte di una tradizione di cui gli indios sono consci. Corpo immaginario della cautiva (indio, vitello, salmone) che torna a dar voce a chi non ne aveva nel progetto liberale  nuovo romanzo storico di Aira che recupera elementi nascosti dal progetto liberale. Rugendas e Krause alla fine ritraggono gli indios unendosi a loro, e gli indios osservano straniati Rugendas senza mantilla, come se si vedessero in lui  Rugendas finalmente annulla la distanza tra Indios e bianchi. Per Aira il mondo indigeno rimane comunque intraducibile perché osservato da Rugendas che è talmente immerso in questa realtà che non riesce a tradurlo per chi non ne fa parte. Rugendas non li può ritrarre perché è un selvaggio (dal viso mostruoso) come loro. Attraversando la frontiera Rugendas osserva un mondo Altro dal suo interno, entra a far parte della barbarie. Riflessione di Rugendas e Krause sulla relazione tra pittura e storia  conclusione che qualsiasi racconto messo a tacere può essere recuperato e reinventato da una generazione futura, sempre che abbia gli strumenti necessari. Aira attraverso la morfina, l’uomo-mostro, la mantilla, ecc crea un dispositivo che con la fisiognomica della natura del frammento ricostruisce non solo il malon ma va oltre, instaurando un dialogo con la storiografia nazionale e mettendola in discussione. Aira in un’intervista ammette di aver scritto un nuovo romanzo storico che non era quello a cui stava pensando. Pittura quasi realista all’inizio che viene trasformata dal linguaggio che cambia nel romanzo, andando verso il soggettivismo  messa in discussione dei discorsi egemonici sull’arte naturalista. Film “Soldato blu” (Ralph Nelson, 1970) Liberamente ispirato al romanzo storico di Olsen, Arrow in the Sun, anch'esso liberamente ispirato ai reali eventi del massacro di Sand Creek del 1864. Attacco dei pellerossa (Cheyenne): stessa dinamica del malon di Aira > imprevedibilità e velocità. Tentativo di dialogo/tregua fallito perché gli indiani non ascoltano. Iconografia indiano col fucile in mano trionfante Figura di una cautiva nordamericana (sessualizzazione da parte dei soldati). Personaggio che si indianizza progressivamente sia interiormente sia esteticamente. Donna “rude” che aiuta il soldato ed è selvaggia (prende l’arma da un morto!) > era la moglie di Lupo Pezzato. Cautiva forzatamente “civilizzata”. Sa parlare il cheyenne! Dinamica per tutto il film in cui lei sta dalla parte degli indiani. Lei riconosce gli indiani (i kiowa ad esempio) il soldato no. Lei sente l’odore della pioggia (l’ha imparato dagli indiani) e riconosce i diversi fuochi dei bianchi e degli indiani. Si siede come gli indiani per non farsi vedere dal bianco. Si cambia in un vestito indiano, combatte come gli indiani > lei afferma che preferirebbe essere una cheyenne anche se non lo sarà mai (il soldato la chiama “traditrice”). Lei guida il cavallo, tende la trappola, usa le stesse armi degli indiani. Il soldato è spesso d’intralcio, quando è ferito lei lo cura con metodi indiani. Quando torna dagli Cheyenne è accolta con gioia. Soldato blu che passerà definitivamente dalla parte degli indiani alla fine del film tentando di fermare le atrocità commesse dall’esercito americano. 2. Periodo caratterizzato da opere dal carattere sociale sull’influenza marxista. Indigeni che prendono coscienza e la letteratura si fa portavoce della presenza indigena. Prospettiva ideologica che si scontra con le categorie di etnia e classe. Si comincia però a rappresentare un tipo di nazione complessa. Si pensa ad una rivoluzione socialista per l’indio, ma sempre da chi non è indio. Jose Carlos Mariategui propone una tesi di storia e anima del Perù duale (convivenza di due razze), con una possibilità di rivendicazione dell’indio. La razza bianca che aveva invaso il Perù non si era mai fusa con gli indigeni e quindi Mariategui auspicava ad un indigenismo combattente in cui la solidarietà con la classe lavorativa era importante. Posizione di Mariategui con risvolti, anche in letteratura  romanzo a tesi “Tungsteno” di Cesar Vallejo, dove si parla dello sfruttamento degli indios: assimilazione di un indio proletario che prende coscienza e con un intellettuale sviluppa un movimento di rivendicazione ma solo nelle ultime 3 pag. del romanzo. Categorie interpretative diverse in altri paesi! “Raza de bronce” (1909) di Alcide Arguedas, testo boliviano in cui si dice il modo per risolvere il problema indigeno è osservare la scena economica: situazione più degradante in cui mondo diviso tra sfruttatori e sfruttati. A questo tipo di rappresentazione ricorre anche l’ecuadoriano Jorge Icaza nel romanzo “Huasipungo” (1934) in cui non ci sono tentativi di ribellione, no salvazione né riscatto per l’indio. Un altro di questi è “El mundo es ancho y ajeno” (del peruviano Ciro Alegria) innovativo sia per il modo di rappresentare sia per la rappresentazione stessa del mondo indigeno. Personaggi non superficiali e no connotazioni denigratorie o toni negativi nei fallimenti di ribellioni e rivoluzioni. Anche la struttura è più articolata. Terza tappa = il Neo-indigenismo con Arguedas [appunti II anno più approfonditi] Jose Maria Arguedas (1911-1969) Scrittore peruviano morto suicida. Bianco figlio di spagnoli, ma cresce con il padre avvocato che lo lascia ad una balia quechua > Arguedas è bilingue e biculturale, che si rifletterà nella sua narrativa scritta nel genere nel neo-indigenismo, l’ultima fase della rappresentazione dell’indio. Arguedas prende le distanze e poi supera l’indigenismo con un’opera al centro del processo di gestazione di un paese nato dallo scontro di due culture opposte (quechua e bianca) il Perù. Conflitto che Arguedas vive in prima persona perché figlio di bianchi ma cresciuto da una quechua  acculturazione quechua molto forte: lui pensa come un indio e vive come tale MA è consapevole della distanza… Opera con l’obbiettivo di superare il conflitto tra bianco e indio, costa e interni, capitalismo e feudalismo…  dicotomia che rovescia quella di Sarmiento in tierra (civiltà) e costa (barbarie) perché con la sua letteratura che vuole manifestare la coscienza di essere indio, andare oltre la superficie della letteratura passata. Obbiettivo = comunicazione tra due mondi. La possibilità di indianizzare il mondo bianco è un motivo importante della sua poetica. Nel romanzo “Yawar fiesta” (Festa di sangue) del 1941 vi è una corrida peruviana che è un rovescio della corrida spagnola. Arguedas incarna la figura del meticcio e esprime l’angoscia di non sapere come esprimersi, se in spagnolo o quechua [saggio]. Obbiettivo di formulare un’idea di letteratura nazionale peruviana. Arguedas pensa di risolvere questa questione con una manipolazione linguistica, una transculturazione: i suoi personaggi quechua parlano uno spagnolo che sintatticamente riproduce il quechua > interazione tra sintassi quechua e lessico spagnolo (problemi nelle traduzioni)  contesto transculturato Romanzo “Los rios profundos” (1958) … sul mondo quechua visto dagli occhi di un bambino e un narratore secondario adulto che potrebbe essere Ernesto adulto. Altro motivo nella sua opera = rivendicazione dell’identità india  toro che vince sul torero spagnolo in Yawar fiesta e sorta in insurrezione degli indios in Los rios profundos Poi romanzo Todas las sangres (1964) e ultimo romanzo incompiuto “El zorro de arriba y el zorro de abajo” (suidicio) in cui rappresentazione del porto (luogo multietnico per eccellenza) con innesto della storia volpi mitiche. Sulla nuova letteratura nazionale peruviana in castellano  preoccupazioni personali, sociali ed estetiche di Arguedas per superare la letteratura indigenista precedente. Arguedas vuole tradurre cultura e pensiero indigeno dall’interno come quechua (come traduttore) fissando un punto d’incontro con l’alterità. Per alcuni in Arguedas concetti di migrante e multicultura opposti al concetto di meticciato tradizionale. Rottura dello schema etnocentrico per individuare lo scambio reciprocco di due culture dalle quali sorge una nuova cultura (discorso Ortiz) > letteratura peruviana transculturata, mediando tra mito e storia, significato e significante. Spagnolo letterario sperimentale “transculturato” di Arguedas, che per stile sintassi e vocabolario, con ordine emozionale ed intuitivo ricrea il quechua (diverso dalla parlata di qualsiasi bilingue peruviano e quechua)  apice nel romanzo Los rios profundo e distruzione ne El zorro de arriba y el zorro de abajo Il Quechua o Lingua agglutinante, un tipo di lingua la cui morfologia impiega primariamente l'agglutinazione. Ciò significa che le parole sono costituite dall'accostamento di più morfemi che ne determinano il significato, ma tali morfemi (che possono includere ampliamenti o affissi) rimangono invariati dopo essere stati uniti fra di loro. Inoltre, ciascun singolo morfema veicola un singolo significato. o Carattere onomatopeico legato alla mentalità mitica quechua che attraverso l’onomatopea esprime le cose e le interpreta in uno stretto legame tra suono e significato. o Atto linguistico = rito, quindi frasi comprese da chi è a stretto contatto con la propria cultura o Vocalismo > frequenti scambi tra gli stessi suoni o No distinzione di genere o No plurale nei sostantivi (ma si negli aggettivi) Traduzione Arguedas = significa lavorare con tre lingue! Rapporto tra quechua e spagnolo è innanzitutto un rapporto tra conquistati e conquistatori. Esempi di traduzione di Arguedas: Español Italiano Desde las cumbres, bajan cuatro ríos y pasan cerca del pueblo; en las cascadas, el agua blanca grita, pero los mistis no oyen. En las lomadas, en las pampas, en las cumbres, con el viento bajito, flores amarillan bailan, pero los mistis casi no ven. En el amanecer, sobre el cielo frío, tras del filo de las montañas, aparece el sol; entonces, las tuyas y las torcazas cantan, sacudiendo sus alitas; las ovejas y los potros corretean en el pasto, mientras los mistis duermen, o miran, calculando, la carne de los novillos. Dalle vette scendono quattro fiumi e passano accanto al paese; nelle cascate, l’acqua bianca grida, ma i signori non la sentono. Sui pendii, nelle pianure, sulle vette, con il vento leggero, fiori gialli ballano, ma i signori non li vedono quasi. All’alba, nel cielo freddo, dietro il filo delle montagne, appare il sole; allora le tuyas e i palombacci cantano, sbattendo le ali; le pecore e i puledri corrono nel prato, mentre i signori dormono, o valutano la carne dei torelli.  Aggiunta dei pronomi nella traduzione italiana > introduzione di una temporalità contingente che non corrisponde alla volontà di Arguedas di esprimere l’incapacità di sentire dei mistis. Indios chalos y vecinos se alborotaron en Puquio. “¿Cuándo Coracora ganandu a común de Puquio?”, decían. “Jajayllas! Puquios abriendo calle en cerro grande, como manteca nomás.” “Común de Puquio es mando!” Indios, meticci e signori si agitarono a Puquio. “Quando Coracora vincere comune di Puquio?”, dicevano. “Jajayllas! Puquios aprire strada montagna grande, come burro.” “Comune di Puquio comandare.”  Passaggio da gerundio > a infinito = scadenza nello stereotipo della parlata dello schiavo nero o dell’indio. Manteca = margarina, non burro. “Carago! Pichk’achuri va a parar juirme! Siempre año tras año, Pichk’achuri ganando enjualma, dejando viuda en plaza grande”, hablaban los comuneros. “K’ayau dice va a traer Misitu de K’oñani pampa. Se han juramentado, dice, “Cazzo! Pichk’achuri va per futtermi! Sempre, anno dopo anno, Pichk’achuri vince basto, lascia vedova in piazza grande”, parlavano i comuneros. “K’ayau dice porterà Misitu dalla pampa K’oñani. Hanno varayok’s alcaldes para Misitu.” “Cojodices! Con diablo es Misitu […]. giurato, dicono varayok’ alcaldi per Misitu.” “Coglionate! Con Diavolo è Misitu […].  Cojodices = cazzate, non coglionate. Obbiettivo Arguedas: far capire la cosmovisione indigena anche all’occidentale MA alcuni commenti della critica che sminuiscono il suo lavoro lo portano a considerare questo linguaggio sperimentale come un suo fallimento personale e si suiciderà. La ricezione ed il successo che si aspettava per lo spagnolo transculturato lo destabilizzeranno. Tra il quechua e lo spagnolo l’angoscia del meticcio (1939) Uno dei testi fondamentali di Arguedas, sul tema che lo ossessiona tutta la vita, ovvero l’espressione linguistica, per riaffermare la dignità letteraria del quechua. Dilemma insolubile  tra la risonanza della lingua dominante e la volontà di salvaguardare un mezzo espressivo culturalmente proprio. Se si scrive in spagnolo non ci si riesce ad esprimere al meglio il proprio mondo interiore, ma se si scrive in quechua si è condannati all’oblio! Rivendicazione della cosmovisione quechua che è stata negata dalla cultura ufficiale imposta. Vittoria dell’elemento indio in lui: si schiera. Stile di Agua (sua prima opera) = inizio del miscuglio Riferimento negativo alla corrente dell’indigenismo (“letteratura in spagnolo cattiva e posticcia”). Quechua =lingua senza prestigio e dall’incontro con lo spagnolo nasce l’angoscia del meticcio per dominarlo. Obbiettivo Arguedas > arrivo ad un altro spagnolo, molto più contaminato dal quechua. Elemento indio che prevale nel meticcio  quindi lo spagnolo non può essere la sua lingua legittima. Da qui la sua ispirazione di far stravolgere la sintassi e grammatica spagnola con il quechua (ma attenizione, lui non modifica le parole spagnole!). Yawar fiesta – Festa di sangue (1941) Primo romanzo di Arguedas. Problema dello scontro culturale, legato alla tensione che cresce per cattura di un toro molto pericoloso mescolata alla tensione per il divieto delle autorità bianche della corrida alla peruviana che si dovrebbe svolgere il 28 luglio (giorno dell’indipendenza peruviana). Tutto si svolge a Puquio, paesino nella Sierra (Ande) presentato come una piramide gerarchica rovesciata. Primo capitolo  descrizione del paese e della sua gerarchia (sociale più che etnica). Note di Arguedas stesso, che era un antropologo. Mistis = definito come non indios, non bianchi. Punto di vista del narratore indio > barbarie e civiltà rovesciati da lui. Descrizione della divisione geografica e sociale nel paese. Il viaggiatore è l’altro, ma il primo altro qui è il lettore, che lo è fin dal titolo Yawar fiesta, e per capire cosa sia la Yawar fiesta dovrà aspettare l’ottavo capitolo. Quinto capitolo = capitolo spartiacque (arrivo del divieto della corrida americana) Culto del toro e toro stesso che non sono americani, vengono dalla Spagna > la cultura peruviana se ne appropria e li trasforma. Conflitto diviso in due momenti: prima della circolare e dopo la circolare. Il modernismo Prima vera corrente letteraria americana che spezza il legame con la Spagna e con l’Europa. Si parlerà del “ritorno dei galeoni” perché il modernismo dall’America andrà in Spagna. Tre modernismi in America:  Modernismo Ispanoamericano, il primo che nasce con Ruben Dario (intorno al 1870)  Modernismo Brasiliano (avanguardia, anni ‘20)  Modernismo Statunitense Tre caratteristiche del modernismo (che per noi sarà sempre ispanoamericano): o Rinnovamento del linguaggio poetico (verso libero) o Comparsa di nuovi atteggiamenti verso la creazione letteraria e poetica o Nuove relazioni tra poeta e realtà circostante: i modernisti si sono buttati nella realtà sociale e hanno ribaltato anche a figura professionale del poeta, lontana da quella del positivismo che viene superato. Rivalutazione dei valori della fantasia. Nei 1910s Lugones si consolida come scrittore. Nel 1903 è incaricato di una ricerca in loco sulle missioni gesuitiche e sulle loro reducciones che erano state distrutte nella guerra per cacciarli. È accompagnato da altro scrittore Ernesto Quiroga, suo grande amico. Da qui scive El Imperio Jesuítico (1904). 1905 – La guerra gaucha, una raccolta di racconti che celebrano il personaggio del gaucho  da qui LL comincia a relazionarsi con il concetto di nazione. 1910 – Centenario dell’indipendenza argentina e autori stimolati a produrre opere sull’immagine del paese. LL pubblica Odas seculares, considerata insieme a Canto a la Argentina di Darío l’opera che meglio esprime l’essenza argentina in quell’epoca (?). Decade 1910 - 1920 – importante per Argentina perché riporta in primo piano questioni mai sopite, come la tipologia nazionale che si forgia con processi di integrazione di migranti e soprattutto dei figli. Diversi intellettuali prendono posizioni nazionaliste  come l’ispanità della lingua come unificatore della razza (contro il cosmopolitismo linguistico); la capacità dell’ambiente di plasmare con carattere comuni i nuovi arrivati. Lugones vede il gaucho come fulcro dell’Argentina rifiutando i valori degli immigrati (Martin Fierro = opera nazionale argentina per lui) 1911 – LL pubblica Historia de Sarmiento 1913 – LL da una serie di conferenze che poi diventano il volume Paliador in cui gaucho = mediatore tra indigeno e europeo (prima lezione) > proposta ambigua perché gaucho come identificazione collettiva ma messaggio diretto solo alle classi alte  esaltazione del potere attraverso la cultura rurale. Nel collocare l’essenza dell’argentinita ne passato premigratorio il gaucho diventa strumento di opposizione alla “plebe ultramarina” cioè gli immigrati, che però si sono ormai instaurati (tango, sainete). LL lavora per La Nacion (giornale conservatore). Lugones ormai si sente un’intellettuale al servizio della nazione ed ha una notevole esposizione pubblica (conferenze e dibattiti). Impegno politico conservatore che aumenta progressivamente, soprattutto quando salgono al potere i radicali (sx) che promulgano la riforma universitaria e azioni per la protezione di piccoli proprietari agricoli  scontento della classe oligarchiche. Lugones nominato direttore di una Biblioteca Nacional e si iscrive nella Lega patriottica. 1924 – La sua pozione di estrema destra culmina nel Discorso di Ayacucho (che celebra l’ultima battaglia contro gli indios) in cui dichiara che per il bene del mondo era suonata l’“ora della spada” ovvero che era ora che i militari prendessero il potere. Discorso premonitore perché sei anni dopo ci sarà un colpo di stato militare. Lugones comunque non approfitterà di questo cambio di governo rifiutando l’incarico di direttore della Biblioteca nacional di Buenos Aires. LL continua a scrivere e pubblicare, nel 1924 Cuentos fatales. Muore suicida nel 1938 per ragioni mai svelate. Si dice che si sia innamorato di una ragazzina di 15 anni avendone lui quasi sessanta. LL Voce di un’epoca particolare. Rappresenta l’intellettuale che vuole produrre effetti anche in ambito politico e sociale, tipologia diffusa in Sudamerica, tipico del modernismo e seguito del prototipo di tale figura nel romanticismo (Sarmeinto per es). Certa coerenza di pensiero e estetica innovatrice nelle sue opere. Uno degli esponenti più prestigiosi della letteratura argentina. Immagine dell’“intellettuale organico” che si occupa di tutto, schierato anche politicamente. (come Gramsci ma anche D’Annunzio) Modernisti espressione di un’epoca > presenza in letteratura, arte filosofia… Modernisti anche attratti dal mistero (magia, religioni, psicanalisi) come mezzo per esplorare in lati più segreti della psiche > privilegio dell’inspiegabile e mostruoso dell’animo umano. Anche il pensiero positivista che da un lato alimentava gli interessi scientifici ma dall’altro giustificava come inspiegabili determinati fenomeni e li rilegava nelle categorie dello spiritismo. Anche questo provoca l’avvicinamento a dottrine occulte o esoteriche del modernismo (es. Ruben Dario). Lugones invece iscritto alla società teosofica internazionale. Teosofia = dottrina religiosa esoterica per cui tutte religioni derivano da un’unica verità divina, in vari stadi intermedi fino all’ arrivo della perfezione assoluta dell’essere (Nietzsche). LL sulla teosofia costituisce il suo percorso storico e ideologico perché lui in realtà è sempre alla ricerca della perfezione. Gli apporti scienze occulte segnano il percorso di LL, in particolare nei Cuentos fatales ma anche ne Las fuerzas estranas. 1906 – Las fuerzas estranas, racconti di genere fantastico (influenze di Poe e Hoffman) MA fine con un ensayo che spiega scientificamente i racconti, che esprimono metaforicamente l’interpretazione teosofica dell’universo. Ripetizione di unità e dualismo di forze antagoniste che regolano l’universo  forma del complesso testuale stesso. Quindi nel modernismo nell’ambito di letteratura fantastica il fantastico subisce un giro di vite: fantastico in LL considerato alla luce della vita personale di LL. Da esoterismo, sogno, ecc modernista a nuovi interrogativi e risposte letterarie di LL: oltrepassare i limiti e compiacersi dell’eccessivo + nuovi codici fra emittente e destinatario fissati sulla convenzione della fantasticita’  schema che mantiene nei Cuentos fatales (divisi tra tema orientale e leggende o tradizioni popolari). Altre frontiere linguistiche: Lenguas vivas – Obligado Problema identitario causato da uno spostamento dovuto ad un esilio (soprattutto in Spagna)  caso della dittatura argentina Concetto di migrazione = de-territorializzazione individuale o di massa (immigrazione e emigrazione). Esilio = forma specifica di emigrazione. Letteratura sul tema migratorio (di cui l’esilio fa parte): o Rottura esistenziale con uno o più allontanamenti o Processo di frammentazione e ricostruzione identitaria o Uso della prima persona narrativa o Produzione in una lingua anche non nativa o Ruolo fondamentale del ritorno  Finzione studiata anche come documento  ricostruzione storica e sociale dall’opera  Forma interculturale e interlinguistica Argentina = caso esemplare perché invasione pacifica di diversi flussi migratori  fenomeno multietnico e multiculturale percepito dalla letteratura sul ruolo forte ma controverso degli immigrati MA Assenza della figura della donna migrante come agente attivo fino ai 1980s > giro di vite in cui emerge l’aspetto femminile per fattori extra letterari che portano ad una narrativa sul ritorno di un passato familiare: o esperienza migratoria che si incrocia con l’esilio  dittatura militare 1976-1983 che causa moltissimi esili in cui spesso si ritorna nel luogo di origine delle famiglie che emigrarono ma non accettazione + problema della lingua. Quindi esiliati = produzione letteraria su orizzonte familiare dell’autore (dimensione locale dell’identità) o impulso dell’interesse per storia quotidiana orale e microstoria > materiale biografico dell’autore serve per una riflessione sull’identità anche nazionale Inizio della centralità dell’aspetto femminile dell’emigrazione > trasformazione in mito + svalutazione dell’emigrante uomo. Donna mitica più per gli scrittori, mentre le scrittrici tendono a rappresentare le donne nella quotidianità senza perdere la complessità. Esperienza di migrazione ed esilio relazionate col tema dell’identità nazionale in cui confluiscono temi classici della letteratura ispanoamericana: o rapporto io/noi con l’Altro o accettazione o rifiuto o ricostruzioni origini o dialettica Europa/America e centro/periferia o frontiera culturale Temi = lingua, incontri o abbandoni, casa, citta, famiglia, lavoro, allontanamenti fisici tutto in uno spazio autobiografico anche non ufficialmente: autobiografismo in varie forme e generi. Tre momenti costanti: o Abbandono del paese o Esperienza estera del migrante/esiliato o Ritorno o integrazione nel paese straniero Tema della lingua Migrazione/esilio che causa una serie di confini culturali e frontiere etniche, linguistiche, sociali e nazionali per emigranti e per chi li accoglie. Migrante = figura simbolo di questi confini perché li deve attraversare o cammina ai margini cercando un equilibrio trapassato presente e futuro lasciando sempre le sue tracce. Trasformazioni causate da continue prove del migrante, come quella della lingua e delle sue variabili. Donna e esilio  caso emblematico del romanzo El libro de los recuerdos: saga su una famiglia ebreo- polacca, con struttura narrativa basata su ricordi che non coincidono sempre dei membri della famiglia. Romanzo corale costruito come se fosse un diario di famiglia che in realtà non esiste > mosaico di voci contraddittorie ma tutte plausibili. Tre assi tematici = migrazione, memoria, identità ebraica. Primo indicatore culturale messo in discussione: la lingua (yiddish) che in America sparirà. Resistenza linguistica e culturale della babuela (“bobe” + “abuela”) con monologo (in uno spagnolo sgrammaticato con traduzioni letterali dallo yiddish) su temi migrazione declinati al femminile, come l’identità (assenza nome proprio in primis). Cuentos fatales (1924) Pubblicati nel periodo discendente del modernismo, che sta per essere soppiantato dalle avanguardie. Presenza in più racconti del mondo dell’occulto, tema caro al modernismo. Fantastico che in Lugones va considerato alla luce del suo programma autonomo rispetto alle fonti e rispetto al fantastico modernista (esoterico, leggendario, magico, miracoloso…)  Lugones va oltre tutto ciò perché argomenti di invenzione che si scontrano a chi non è iniziato a queste discipline, al lettore norale  schema dualistico e al tempo stesso unitario. Cuentos fatales diviso dalla critica in: o Racconti a tema orientale  Il vaso di alabastro, Gli occhi della regina, Il pugnale o Racconti legati a tradizioni popolari o leggende  Il segreto di Don Giovanni e Agueda La narrazione Nei tre racconti orientali la narrazione in prima persona dello stesso Lugones. Basata su verosimiglianza tra autore e lettore, aspetto tipico della lett fantastica. Narratore che raccontando eventi da lui non visti fa dubitare il lettore della natura funzionale e verosimile dell’opera, dubbio sulla finzione instaurata. In Agueda invece il narratore è in terza persona e onnisciente e qui il lettore interviene quando sceglie a quale delle due versioni circa il finale della storia. Primi due racconti  ambientazione egiziana: grandi scoperte archeologiche che all’epoca suscitarono grande interesse per la storia antica egiziana. Il vaso di alabastro si riferisce ad esempio alla maledizione di Tutankhamon. Il secondo racconto è come il continuo. Terzo racconto  sull’esistenza dell’ordine degli assassini che aveva terrorizzato l’oriente musulmano in passato. Quarto racconto  ambientato in un esclusivo ristorante di BA in cui un gruppo di amici festeggia il ritorno di uno di loro. Racconto di uno di loro di un incontro passato con Don Giovanni Quinto racconto  gaucho che si innamora della figlia di un giudice, la rapisce e per tre anni la sequestra senza mai toccarla. Alla fine il suo amore è così forte che darebbe la vita per lei. Perché Lugones riunisce questi racconti in un unico volume? o Intanto perché tutti i protagonisti sono accomunati da un destino fatale. o Racconti anche legati anche all’interesse di Lugones per la dottrina teosofica: ogni racconto costituisce una crescita di livello, come dice la teosofia, e alla fine lo stadio della perfezione (dell’amore) è raggiunta da Nazario Lucero. C’è una forma di reincarnazione in questi diversi personaggi. o Racconti legati anche al periodo di Lugones: siamo subito dopo la WWI in cui finiscono i grandi imperi austro-ungarico e russo. Il 1924 è anche l’anno della conferenza di Ayacucho. Il primo racconto introduce il lettore al tema della reincarnazione e questo tema è più esplicito negli altri due racconti orientali. Nel quarto capitolo ci si riferisce invece alla reincarnazione di un personaggio fantastico, non esistito, al contrario dei primi tre racconti. I primi tre racconti sembrano opposti dagli altri due per le ambientazioni completamente diverse ma anche qui c’è un filo comune  è come se la figura dell’amante degli amanti, il Don Giovanni, che non conosce frontiere nel suo mitico errare, possa andare ovunque, sia nei salotti criollos sia al di fuori della città.
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