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Appunti delle Videolezioni, Schemi e mappe concettuali di Economia Agroindustriale

Sono appunti presi durante le videolezioni

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 26/04/2024

luca-tramutolo
luca-tramutolo 🇮🇹

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Scarica Appunti delle Videolezioni e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Economia Agroindustriale solo su Docsity! Lez. 4 Il Ruolo dei Marchi - Proteggere i produttori dei prodotti certificati; - Differenziare i prodotti certificati permettendone la valorizzazione alla base di un maggior prezzo di vendita; - Conferire rendita di qualità territoriale ai produttori (DOP-IGP); - Il loro valore dipende: Per le imprese: dalla maggiore redditività in termini di fatturato delle imprese produttrici, Per la collettività: benefici territoriali. Il valore, quindi, è dato dal rapporto tra i benefici ed i costi. La forza della garanzia delle DOP (Denominazione Origine Protetta) e delle IGP (Indicazione Geografica Protetta) oggi è, in generale, molto bassa, anche se in crescita. Infatti, il consumatore non sa cos’è una DOP e non ne riconosce il marchio, ma acquista un prodotto quando sa che è di una marca nota. I costi possono essere: - Costi preliminari: costi sostenuti per ottenere la protezione della denominazione (sono costi a carico del consorzio); - Costi diretti: sono costi di certificazione che dipendono dal tipo di prodotto e dal tipo di processo produttivo; - Costi indiretti: sono costi di adattamento strutturale ed organizzativo che le imprese devono sostenere per adattare soprattutto il loro processo produttivo; - Costi di non conformità: sono derivanti dalla impossibilità di utilizzare una parte della produzione perché non conforme. - Costi complementari: sono attività promozionali e di vigilanza sul corretto uso della denominazione. I benefici sono: - I ricavi: dipendono dal livello di accettazione del consumatore ovvero se riconosce la denominazione di origine plus. Ma circa il 70% dei consumatori non riconosce le certificazioni ma acquista quei prodotti perché conosciuti. - Crescita della logica della qualità all’interno dell’azienda; - Qualificazione complessiva dell’offerta per l’impresa che utilizza il prodotto a marchio DOP, IGP o biologico come una “medaglia”. Il valore Per le imprese: - Maggiori costi certi; - Maggiori ricavi incerti; - Stentano a decollare in molte realtà per limitata redditività; - Una maggiore informazione dei consumatori si potrebbe riflettere in una maggiore dap; - Il loro valore crescerà man mano che il consumatore riuscirà ad apprezzarlo. Per la collettività: - Qualificazione dell’offerta e differenziazione; - Protezione dell’uso sleale del nome geografico; - Riduzione asimmetria informativa dei consumatori; - Sviluppo territori naturali: Produzioni DOP e IGP: mantenimento delle tradizioni, della cultura; Produzioni biologiche: miglioramento qualità ambientate, miglioramento economia locale. Certificazione ISO (Intenational Organization for Standardization): modello di gestione aziendale che definisce un sistema di strutture, risorse, metodi e processi per attestare che i prodotti abbiano caratteristiche precise e costanti nel tempo. SICUREZZA ALIMENTARE Un insieme di attributi del prodotto alimentare è associato alla probabilità di non incorrere in pericoli per la salute. Food Security: è l’accesso di tutti ed in qualsiasi momento ad un’alimentazione sufficiente in termini di qualità e varietà, per una vita attiva sana. Food Safety: assenza di elementi di natura fisica, chimica e biologica che sono dannosi alla salute dell’uomo. HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point) Rappresenta una tecnica di gestione dei processi alimentari attraverso una metodologia logica e sistematica, esso si basa sull’applicazione di una serie di principi. Principi ed Obblighi: - Analisi dei rischi potenziali; - Applicazione, mantenimento ed aggiornamento delle procedure di controllo; - Riesame periodico dei rischi, dei punti critici e delle procedure di controllo. Successivamente ci sono state la conferenza di Ginevra e quella di Hong Kong, dove si è deciso che il prossimo obiettivo è l’accordo sulle formule che determineranno il tipo di riduzioni sulle tariffe su migliaia di prodotti e sul sostegno alle aziende agricole. La Globalizzazione è favorita da: - Innovazioni tecnologiche (risparmi nei consti di trasporto; comunicazione; rivoluzione nelle tecnologie produttive); - Tendenza alla globalizzazione dei gusti dei consumatori; - Le differenze nella dotazione di fattori produttivi; - Le istituzioni: Organismi sovranazionali (Wto). La Bilancia Agro-alimentare italiana mette a confronto le esportazioni con le importazioni di un determinato paese, e questa differenza rappresenta il saldo. Il saldo è positivo se le esportazioni sono maggiori delle importazioni, mentre è negativo se avviene il contrario. Le private-labels italiane non riescono a comunicare la provenienza. I parametri tradizionali degli interscambi commerciali sono: - il saldo in valore assoluto dell’interscambio; - la scomposizione del valore dell’import e dell’export nelle componenti di prezzo e di quantità; - il saldo commerciale normalizzato (SN): è il rapporto tra il saldo commerciale corrente ed il volume complessivo degli scambi: (Export-Import) / (Export + Import). L’indice di distanza misura la distanza che le produzioni esportate compiono, e più lontano andrà un prodotto, maggiori saranno i costi di trasporto. E più distante viene esportato, più qualità avrà quel prodotto. L’Italia è definito Paese Trasformatore: deficitario sia di input per l’industria alimentare che di beni intermedi per il settore primario. Il passivo non è determinato da una dipendenza strutturale per i prodotti finali, ma da una accresciuta domanda di materie prime che l’industria trasforma e riesce poi a collocare sul mercato internazionale. Nel sistema Agroalimentare Italiano possiamo individuare un dualismo tra i prodotti “Made in Italy: - Imprese di grandi dimensioni, spesso multinazionali, il cui vantaggio competitivo deriva dallo sfruttamento di economie di scala e da vantaggi di costo; - Sistemi di imprese/o consorzi di produttori nazionali il cui vantaggio competitivo deriva dalla qualità e dallo stretto legame con il territorio e con la sua agricoltura. All’interno del gruppo di prodotti made in Italy si possono distinguere due tipi di beni: - Beni di qualità, contraddistinti da esclusività produttiva, tutelati da un marchio collettivo e difficilmente imitabile; - Beni riconducibili allo “stile alimentare italiano”: pasta e conserve di pomodoro.
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