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Appunti delle videolezioni su youtube di Ragone, Schemi e mappe concettuali di Letteratura

Per la preparazione del test 1 di mediologia

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 11/04/2023

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ludovica-moretti-1 🇮🇹

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Scarica Appunti delle videolezioni su youtube di Ragone e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura solo su Docsity! Lezione 1 Medium – indica un qualunque mezzo di comunicazione. Sebben l’uomo sia da sempre dotato di mezzi di comunicazione, la consapevolezza e la riflessione sul medium/sui media è diventata una vera e propria teoria in tempi piuttosto recenti. Il primo mezzo di comunicazione è il corpo stesso, ne sono dotati anche gli animali e alcune specie vegetali. Gli esseri viventi fondano la loro esistenza sulla comunicazione. I mezzi di comunicazione sono sempre esistiti, l’uomo ha inventato il proprio sia sul piano biologico sia sul piano culturale. La teoria dei media in senso proprio ha elle fasi precedenti ma una vera e propria teoria nasce negli anni 50/60 del Novecento. La comunicazione umana è passata attraverso 4 o 5 grandi epoche 1. Comunicazione orale: i medium principale è il gesto e la voce. Va dai primordi dell’esistenza all’invenzione della scrittura (continua anche oltre contemporaneamente ad altre – non è che quando se ne inventa una nuova, le vecchie pratiche di comunicazione si estinguono, ma si parla di risistematizzazione dell’ambiente dei media) 2. Comunicazione scritta: si ristruttura il pensiero, si affida la parola allo spazio fisso. Ogni volta che c’è un cambio di modi di comunicare, cambia la vita delle persone. Io posso scrivere una lapide con qualsiasi sistema di scrittura e 500 anni dopo uno possa leggere ciò che ho scritto sulla lapide. Maggiore riflessività e ridefinizione di una memoria scritta e recuperabile, di un corpus di conoscenze riutilizzabili. Dall’antico Egitto ì, determina la nascita di grandi civiltà. (ad oggi non si è estinta, ma si è ibridata in ambienti comunicativi con altri mezzi di comunicazione). Ha avuto un momento di sviluppo esplosivo per fasi, ma il momento decisivo è stato quando nel 500 e 600 ha iniziato a diffondersi in Europa il sistema di scrittura attraverso a tecnologia della Stampa, inventato da Gutemberg in Germania che invento a caratteri mobili il torchio per la stampa. La stampa ha permesso di conservarei la scrittura su un supporto fisso e di riprodurre molte copie di uno stesso foglio scritto. Non ci sarebbe stata la civiltà moderna senza la diffusione della scrittura. Avviene un cambiamento dei processi culturali. 3. Era elettrica: nuove tecnologie e cultura multimediale, velocità della comunicazione. Si comincia col telegrafo (800) che trasmette istantaneamente un messaggio e poi si sviluppano tutti i mezzi di comunicazione elettrica più importanti. Telefono, cinema, radio. 4. Era digitale. Dagli anni 80. Va con grande rapidità ad invadere tutti gli spazi di cultura, comunicazione, lavoro, società, fino alle applicazioni di oggi. Reti internet, computer, cloud, device mobili come i tablet e gli smartphone. Copre quello che è l’immediatezza e la capacità di collegare in senso reticolare una quantità di soggetti e soprattutto la virtualizzazione, vivere in uno spazio digitale. Differenza tra il discorso orale e il discorso scritto. Il discorso orale è: - Sistema aperto e interattivo: ho degli interlocutori e interagisco in tempo reale, ho la possibilità di interrompere e chiarire o aggiungere - Spontaneo - Immediato, senza programmazione preventiva - Indirizzato ad un individuo reale, vivente - Soggetto a fenomeni di prosodia - Risente fortemente del contesto in cui viene pronunciato. Se devo fare un discorso alla camera dei deputati presumibilmente mi sono preparato prima un discorso e cercherò di seguire un ordine; se invece sto facendo una conversazione con degli amici non preparo nulla e la conversazione segue il suo corso. Il discorso scritto è - Attività solipsistica: posso farlo da solo - Immutabile: sicuramente il web rende più labile questa caratteristica. - Soggetto a programmazione, pianificazione - Selezione ragionata dei pensieri: Machiavelli e la capacità di ragionare attraverso il discorso scritto - Introspezione più articolata, riflessione su quanto si vuole dire - Destinatario immaginato Culture a oralità primaria e culture letterarie. - Le culture a oralità primaria si avvalgono di conoscenze trasmesse attraverso la parola parlata, il suono; in questo tipo di società prevale la logica del gruppo, della tribù. Anche se esiste la scrittura. Il medioevo è una cultura in cui le società dirigenti governavano usando la scrittura, ma per la maggior parte della comunicazione prevale la comunicazione orale. - Le culture letterarie hanno un sistema di trasmissione delle conoscenze che si avvale di testi scritti, dunque racchiusi in uno spazio e percepiti dalla vista. In queste società si può dire che la scrittura e ancor di più la stampa, ha introdotto nella logica dei rapporti sociali il concetto di individuo. Società legata ad individuo. Le società sono fatte di individui che riconoscono di appartenere ad una società. Lezione 2 Il mondo della scrittura subisce radicali cambiamenti con l’avvento della stampa e il declino del manoscritto. In particolare a metà del 400 Gutenberg sconvolge il mondo della tipografia con l’invenzione del torchio a stampa a caratteri mobili consentendo per la prima volta di riprodurre in serie innumerevoli copie identiche di un testo. questa nuova tecnologia ha determinato l’avvio dell’industria della stampa di cui Venezia fu un lungo capoluogo. Industria tessile e a stampa sono le prime grandi industrie e determinano la dimensione economica di Firenze e altre città italiane. Dalla fine del 400 quando gli stampatori veneziani acquisiscono la capacità tecnica degli stampatori di Venezia rendono la città capitale della stampa. Fino al 700 Venezia avrà una stampa laica in più è la capitale del tessile e snodo di scambio col nord Europa. La stampa come genesi della modernità. Con la stampa si sviluppano le istituzioni formative come le università e le scuole; si pongono le basi per: - La scienza moderna - Le istituzioni moderne (la chiesa si modernizza e si articola in un apparato gerarchizzato; si diffondono sistemi scolastici pubblici) - Le istituzioni politiche statuali (leggi scritte, meno arbitrarie perché è possibile a tutti coloro che sanno leggere di conoscere le leggi) - Le lingue nazionali (idea di nazione, la nazione si riconosce come unità di storia e lingua). L’era elettrica il concetto di metropoli/metropolitano - La rivoluzione elettrica contribuisce a introdurre numerose migliorie nell’industria della stampa, infatti si abbandonano le tecnologie meccaniche in favore di quelle elettriche più veloci e pratiche. Già nella seconda metà del 700 si ha l’industrializzazione della stampa che Studia in particolare l’automobile giungendo ad una teoria generale dei media che si esprime nei libri: Gutenberg galaxy e “gli strumenti del comunicare”. Alla base della sua teoria c’è: ogni medium è l’estensione di un senso nello spazio. Quando tendiamo ad estendere un solo senso abbiamo una rivoluzione tecnologica di allargamento in orizzontale; quando estendiamo il sistema nervoso abbiamo fenomeni implosivi.  La prima grande estensione del corpo umano è la clava o la ruota.  il contenuto di un medium è sempre un altro medium; mix mediali. Quando parliamo di media parliamo di ambienti, combinazioni dei modi di comunicare.   il significato di un messaggio è nel cambiamento di struttura che esso introduce nel rapporto comunicativo. “medium is message”= ciò che percepiamo quando condividiamo un messaggio è un cambiamento di struttura nella nostra mente  l’artista gioca con i mutamenti percettivi:  anestetico, torre di controllo dello shock, comprensione e anticipo del cambiamento. mediamorfosi: il cambiamento dell’ambiente dei media. L’artista gioca con il cambiamento dei media. Rapporto tra medium meccanico (scrittura e stampa) vs media elettrici. I media elettrici ribaltano il sistema di definizione di spazio e tempo tipico del medium meccanico. estensione dei sensi nello spazio:  azione/reazione meccanica  tempo lento   possibile non coinvolgimento  sequenza  punto di vista  de-tribalizzazione  pensiero logico  specializzazione mediale Estensione del sistema nervoso nel tempo/spazio:  simultaneità  velocità  coinvolgimento  struttura, immagine  introiezione  tribalizzazione  visione iconica di un processo complesso, mito  sinergia mediale Non c’è differenza di tempo tra il medium e il messaggio. I media tendono a creare un unico ambiente di tipo simultaneo.  mezzi caldi: radio e cinema, quando siamo al cinema ci concentriamo sullo schermo immersi nel buio e siamo fagocitati all’interno di quell’ambiente. messi freddi: telefono, televisione, bassa definizione. RAGONE: Lezione 4 Focus Guttemberg-galaxy: La modernità si basa sulla centralità della stampa nella comunicazione umana e sulla meccanizzazione di tutti i processi, che è collegata sia sulla oggettivazione e della capacità di conservare i messaggi e riutilizzarli, capacità organizzative, definizion3e di piani strategici sono alla base per l’industrializzazione moderna e di sistemi basati sull’industria nelle città. L’invenzione della stampa segna il passaggio da una cultura agricola e da un’economia basata sull’agricoltura verso una cultura industriale. Si passa da una civiltà contadina a culture metropolitane. Focus understanding media: passaggio dall’epoca meccanica basata sulla stampa verso il mondo elettrico, dove la vita l’economia e la società cambiano tramite la capacità di utilizzo di media elettrici. Per McLuhan : civiltà meccanica /Guttemberg-galaxy/ • città/lavoro vs campagna • : Taylor inventò un sistema per regolare fino ai minuti e ai secondi il lavoro dell’operaio, serve a regolare quello che deve fare un operaio nella catena di montaggio • cultura nazionale, istituzionale • esperienza di una sola cultura, quando un cittadino aveva esperienza di altre culture era privilegiato e comunque le comprendeva solo in base alla propria idea di nazione • spazialismo e divisioni, arresto della velocità • spazio continuo e ripetibile, oggetti quantificati e misurabili: è sempre possibile immaginare un oggetto fatto di parti e componenti che messe insieme producono l’oggetto finale, un oggetto è una somma di parti che servono a farlo funzionare (es: cartografia= attraverso una carta geografica siamo in grado di individuare le strade della città) • vista (numero): economia basata su dati statistici dati per certi, improbabile. Asse, cervello, occhio attraverso cui possiamo analizzare la realtà • arte vs commercio: il ruolo delle arti è quello di rappresentare il conflitto, così da focalizzarsi sull’abituarsi ad un certo regime culturale, ma anche di rappresentare il conflitto come qualcosa di tragico e più riflessivo rispetto al tipo di cultura che siamo costretti a vivere • tecnologia vs cultura civiltà elettrica /understanding media/ • post-metropoli • automazione: usa il taylorismo applicato alle macchine automatiche; molte delle operazioni manuali vengono affidate alle macchine • villaggio globale, c’è l’aspetto globale ma anche l’aspetto di villaggio, si tratta di problemi e conflitti universali ma che riguardano anche un piccolo quartiere • contestualizzazione, ibridazione: spesso accade che conosciamo meglio città dall’altra parte del mondo grazie al cinema che non il paesino accanto a noi • cultura mitica, immagine/sogno consumabile all’infinito: le immagini sono percepite come un tutt’uno anche se il nostro occhio si concentra su alcune parti, comunque non esiste l’idea che ci siano parti che compongono l’immagine • decentramento • tatto (magia): riemersione del corpo; il rapporto col corpo non è nella specie umana un dato istintuale, è una base di tipo biologico anch’essa in evoluzione perché evolve come l’istinto. Proprio perché il 90% di ciò che siamo è cultura, la centralità di comportamenti, relazione etc dipendono dal tipo di cultura in cui si è immessi. Riporta in primo piano il rapporto col corpo in modo quasi magico, ritorno dell’oralità? • arte e commercio: un conto è il commercio come strategia di vendita, un conto è l’arte come rappresentazione del conflitto • tecnologia e cultura: ibridazione sì o no? La centralità televisiva a. il medium coinvolgente: giornale più vita continua e opinioni dirette. La TV permette di rappresentare al meglio la vita e di portare in scena i protagonisti della vita reale. Crea un mittente che possa parlare a milioni di persone contemporaneamente inviando lo stesso messaggio b. Entertainment determinato dal consumatore che prevale sul produttore: desiderio del consumatore di essere protagonista, di poter dire la propria. TV sistemi di informazione, entertainment e consumo. Il piacere del consumo e la mentalità del consumatore c. Selezione e ricostruzione dell’immagine da parte del ricevente, con scarse informazioni: freddo e soft. Non dà tanta informazione, non satura il campo percettivo e chiede allo spettatore di metterci del suo. Questo è coerente nel ruolo della Tv come mezzo coinvolgente. Diverso dal giornale che dava punti di vista differenti sullo stesso argomento ma limitati. La Tv invita il consumatore ad agire d. Processi non completi, messaggi non esplicitati, icone (l’anticipo era nelle riviste). Frasi nette, si parla per slogan, accenni e figure e. Adolescenza prolungata, negazione delle norme sessuale/intellettuali. Stato adolescenziale in cui ci si permette di legare norme al possibile. Vd: Sgarbi. TV regno degli adolescenti? Trasgressione della norma f. La TV raffredda gli altri media, inglobandoli in sensazioni tattili (corpo e rock). La TV raffredda la nostra fruizione del cinema, allo stesso tempo inventa generi fiction che sono più freddi. La serialità consente di creare un ambiente in cui quello che è lo sviluppo della storia lo possiamo immaginare. Diverso è immergersi passivamente, come accade nel cinema, nella trama g. Forma a mosaico non visiva, discontinua, non lineare, anti-alfabetica, anti tipologizzante. No testo scritto. Alla continua ricerca di nuovi format. h. Commossi, non scossi. Le immagini di grandi catastrofi ci commuovono ma non ci scuotono, per questo ci anestetizza. RAGONE: Lezione 5 I media e il modo di sviluppo informazionale. I teorici che riflettono sull’epoca contemporanea sono molti. Il maggiore teorico che crea una sistemazione di tutte le teorie sviluppatesi a cavallo tra 900 e 21 esimo secolo è Manuel Castells. Manuel Castells, studioso catalano emigrato in Francia durante la dittatura di Francisco Franco. Scrive “la nascita della società in rete”; “il potere dell’identità”; “fine del millennio”; “comunicazione e potere”. Lui dice che il mondo è stato governato da diversi modi di sviluppo, come anche diceva Marx: modo di sviluppo agricolo, modo di sviluppo industriale. Secondo Castells si è passati dal modo di sviluppo industriale al modo di sviluppo informazionale. - Il modo di sviluppo agricolo i prodotti trasformati e venduti erano i prodotti della terra; centralità delle materie prime. Nelle civiltà di tipo agricolo si trasformano anche altre materie prime come il ferro e il legno. • nuova diseguaglianza: reddito, istruzione, condizione agricola • connessione/sconnessione di spazi • estensione della com. digitale a tutti gli ambiti della vita • ritardo dell’integrazione dei media da parte dei monopoli, verso l’entertainment (es. pay per view) • espansione della produzione individuale • pressione per l’infotainment vs domanda di competenze e qualità della vita La cultura della virtualità reale: • Un giga-ipertesto astorico, che cattura tutte le diversità culturali: internet ha smantellato l’idea dell’asse temporale. Tutte le culture, idee, espressioni sono ammesse, non c’è ordine storico, culturale. No regole, no teorie • Dal conoscere e comunicare la realtà attraverso i simboli a un’esistenza immersa nella virtualità delle immagini: no conoscenza di tipo analitico bensì le immagini. Qui il processo di emersione delle immagini ha trovato massimo splendore in internet. Un giga ipertesto storico basato su immagini può essere enciclopedico. Questo è lo spazio dei flussi di Castells: flussi di comunicazione che si addensano in massa, basti pensare alla comunicazione creata da Facebook che produce contenuti, immagini e a volte conoscenza. Si tratta di un luogo di esistenza per miliardi di persone. • Le diversità sono la ricchezza della rete, ma si richiede ai soggetti di adattarsi alla sua logica: aperta ma vincolante • Indebolimento di tutti gli emittenti, a meno che non vi rientrino • Nello spazio dei flussi, i luoghi perdono il loro significato attuale • Lo spazio dei flussi, dominato dai servizi avanzati, tende a determinare simultaneamente dispersione e concentrazione: networking territoriale, sviluppo di iperconcentrazioni e disseminazione a rete, e sconnessione di intere aree; centralità della casa; modello edge city americano, modello diversificato europeo • Ma lo spazio è la società stessa. Lo spazio è il supporto materiale del tempo, e la sua forma simbolica. Virtualizzazione di tutti i processi culturali, compresa l’istruzione. La cultura della virtualità reale: lo spazio • Flussi (sequenze di interazioni finalizzate, ripetitive e programmabili): di informazioni, tecnologie, interazione organizzativa, immagini, suoni e simboli, attraverso una rete digitale, fatta di nodi e snodi. Pensiamo a Tweeter, le reazioni al messaggio sono imprevedibili. Le strategie per comunicare comporta una conoscenza dei sistemi di rete. La web marketing si basa su strategie di comunicazione in rete. • Una élite cosmopolita, che vive in comunità-microreti simbolicamente segregate; subalterni a loro volta organizzati, in spazi frammentati; popolo locale. Elite che vive su aerei, resort e ville, molto fortificate vs la massa che vive in città. • Architettura astorica, miscela postmoderna che teorizza la fine dei significati, la fuga dalle società radicate; approdo alla forma “pura”, che ha come messaggio il silenzio di fronte allo spazio dei flussi. • Schizofrenia strutturale tra logica dei luoghi e logica dei flussi, in relazione variabile, non predeterminata. • La rete: insieme di nodi interconnessi; inclusione/esclusione e architettura; struttura aperta capace di integrazione senza limiti, dinamica, capace di innovazioni. Ma interruttori gestiti dalle élites, dal capitalismo globale iperflessibile (mentre il lavoro è prevalentemente locale). Contraddizione tra élites globali e identità. La cultura della virtualità reale: il tempo • Il tempo è soggettivo e locale. Ma è negato dalla mente culturalmente dominante: un infinito che si autoconsumo, casuale, incursivo (non più ricorsivo). Le IT vengono usate per sfuggire ai contesti e per appropriarsi di qualsiasi oggetto: il tempo senza tempo. Capacità immersiva di stare in un ambiente fittizio e di vivere paure, desideri all’interno di questi luoghi produce una detemporalizzatine. Posso entrare in qualsiasi epoca, così sparisce la dimensione temporale. • Iperaccelerazione, flussi globali istantanei: scomparsa del tempo. Compressione (istantaneità) e discontinuità casuale. • Flessibilità del tempo di lavoro e di vita. Aritmia che occulta il tempo biologico, la morte, la guerra. • Simultaneità e atemporalità: il collage temporale della rete. Temporalità indifferenziata e non sequenziale dell’eterno e dell’effimero. Potere di rappresentazione delle élites. Le Elite invadono la psiche degli altri, la politica si riduce alla virtualità e si può dire qualsiasi sciocchezza. • In senso opposto: il tempo dei luoghi interagisce con quello dei flussi, con effetti di stratificazione e segmentazione sociale. • Le identità: di resistenza (tempo locale); e di progetto (tempo di lungo periodo, glaciale). RAGONE: Lezione 6 L’immaginario Nel primo 900 e secondo, al centro di molta riflessione è stato questo tema. Ci sono almeno 3 livelli di medium da analizzare. - Da una parte si tratta di tecnologie: la scrittura è tecnologia, è fatta della possibilità di scrivere e richiede la tecnica della scrittura. Aspetto tecnologico della scrittura, come della lettura. - Aspetto della creazione del medium in quanto ambiente orale: contesto, modi, senso. Lo stesso internet è un ambiente dove noi interagiamo. - Medium informazione: insieme di oggetti che possono essere comunicati. L’informazione può essere vista come l’insieme di elementi minimi che formano l’entità dotata di senso. Noi comunichiamo per creare conoscenze e immaginari. Il pensare il mondo, avere dei modi per analizzare e interpretare il mondo connesso all’immaginario. Il mondo va avanti non solo perché accumuliamo conoscenze, ma il motore della società sta nell’immaginario collettivo Per parlare dell’immaginario non impressionistico dobbiamo rifarci ad alcune teorie di inizio 900. Immaginario collettivo è una nozione entrata nel linguaggio comune negli anni 90. Prima si definiva direttamente mitologia oppure memoria condivisa oppure identità collettiva. Abbiamo due correnti al riguardo: anni 20-30 e anni 60. Identità collettiva. Si dice che esista quando ci sono modelli di comportamento e relazioni che un gruppo condivide attraverso la condivisione di un insieme di narrazione e metafore di storie finzionali che sono apprese e rielaborate attraverso l’esperienza primaria (vita, amici, lavoro) sia secondaria (religione, politica) sia terziaria (società dei consumi). - Gli storici pensano che si tratti di un’esperienza storica che viene mitizzata: per esempio le celebrazioni del 25 aprile che ricordano un’esperienza storica reale, ma viene condivisa dalla collettività in modo mitizzante, di cui ognuno conserva un ricordo più o meno vivido. Ogni generazione rielabora il patrimonio della generazione precedente per poi passarla alla generazione futura. Uno storico importantissimo che parla di ciò è Jacques Le Goff. - Identità collettiva dal punto di vista antropologico: l’insieme di miti, riti, pratiche che tendono a riprodursi all’interno di una stessa collettività. Per esempio, nel mondo occidentale la santa messa che viene riprodotta in tutta la comunità. Di questo ce ne parla Marcel Mauss negli anni 20 allievo del grande sociologo Emile Durkheim. - I sociologi pensano che l’identità collettiva è basata sulla memoria collettiva e a sua volta questa è una funzione della società. Pensiamo che fin quando andiamo a scuola pratichiamo la storia del nostro paese, è la storia a porsi come una vera istituzione. La storia non è pensabile senza una memoria storica. Fare politica senza far rifermento della memoria storica è pericoloso: è difficile avere un progetto politico per il futuro senza considerare il passato. Michel Serres, sociologo attuale, dice che l’immaginario è centrale nella socialità: è l’immaginario a creare la sfera in cui viviamo; consiste in luoghi che collegano luoghi reali o immaginari e racconti sulle entità che hanno abitato questi luoghi. - Per esempio possiamo pensare alla Torre di babele che è simbolica perché è la città palaziale e della cattività degli Ebrei dove gli uomini decidono di costruire un palazzo meraviglioso e di estrema ambizione che arrivi fino al cielo per sfidare Dio. Conseguenza dell’arroganza è il suo crollo. Abbiamo il luogo che è Babele e la storia della torre. Questo assume un ruolo simbolico che ogni soggetto deve fare i conti col volere di Dio e l’eccesso di ambizione sfocia nel suo contrario. Anche gli imperi hanno una fine. - Le colonne d’ercole, il punto in cui il mare si restringe e dove nessuno ha il coraggio di oltrepassarle. Costantemente attraversate da miti fino a Dante che narra di Ulisse che pretende di oltrepassarle - Parigi e il suo immaginario - New York - Roma vista dagli Americani girata in vespa - La Casa Bianca RAGONE: Lezione 7 Costruzione degli immaginari a livello di massa che si può condensare quando c’è un particolare significato per la nazione di questo immaginario condiviso: si arriva all’identità della nazione. Ci sono identità più deboli o più forti. Per esempio: l’identità generazionale, per formarsi una generazione ha bisogno di una memoria collettiva e di un immaginario collettivo (es: i partigiani). Come si forma la nazione? È la condivisione di uno spazio popolato di storie e immaginari che vi si addensano. Anticamente l’identità collettiva di tipo nazionale aveva bisogno di: - mitologia consistente in genealogie. La genealogia è legata al ricordo degli antenati e anche al rispetto per coloro che hanno fondato la nazione. - dell’epica collettiva: la nazione è stata fondata da guerre interne o esterne. Dunque, una storia comune che si condensa in un racconto comune. Condensato in un linguaggio condiviso come l’epica greca, o Gilgamesh per l’epica della Mezzaluna fertile. - sistemi di opinione pubblica, a trasmettere queste storie ci pensano funzioni particolari: l’aedo, il sacerdote, lo scriba. La questione della costruzione dell’identità collettiva si intreccia con la storia del medium: non può esistere un’identità collettiva senza che un immaginario collettivo venga mediato. Nell’universo del medium ci sono grandi metafore che rappresentano il senso della collettività, dando messaggi consci o inconsci. L’intreccio tipico è quello di una storia tragica di distruzione/creazione e il lavoro di rimediazione a queste vicende tragiche e, se possibile, di cura. Per esempio: noi rievochiamo l’olocausto per ricordare quanto l’uomo possa andare oltre i limiti di malvagità nella sua volontà di dominio; quindi continuamente la memoria viene rielaborata nell’ambiente dei media e ricostruiti in metafore che ci parlano di questo enorme incubo che ci sovrasta, sia dei tentativi di cura tra accettazione, confinamento, trattamento, possibilità di intervento. Costruzione dell’identità su ciò che è rimedio e cura di eventi di orrore. Oggi gran parte delle metafore collettive lavorano sull’orrore.
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