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Appunti di Diritto dell'Ambiente - prof. Lugaresi, Appunti di Diritto dell'ambiente

Appunti per il corso di Diritto dell'Ambiente del prof. Lugaresi

Tipologia: Appunti

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Scarica Appunti di Diritto dell'Ambiente - prof. Lugaresi e più Appunti in PDF di Diritto dell'ambiente solo su Docsity! Ambiente Codice dell'ambiente D. lgs. 152/2006 Con la parola ambiente si deve far riferimento necessariamente all'ambiente naturale. Ambiente naturale è riferibile a due aspetti: -spazio in cui si vive, -esseri viventi cose inanimate con cui si viene a contatto. Definizione di ambiente: insieme di condizioni esterne all'organismo ed interagenti con esso. Possono esserci due concezioni di ambiente in relazione all'organismo: -concezione antropocentrica: se l'organismo inteso come uomo, -concezione ecocentrica: se l'organismo è inteso come essere vivente in generale. Definizione giuridica di ambiente. Vi sono diverse teorie per ogni livello: • Livello internazionale: convenzione del consiglio d'Europa sulla responsabilità contrattuale per danni provocati dall'attività pericolose per ambiente: qua l'ambiente viene considerato come risorsa naturale, interazioni con essa, beni del patrimonio culturale e aspetti caratteristici del paesaggio. international court of justice: l'ambiente è sia il living space che la qualità della vita e la vita degli esseri umani e delle generazioni future • Livello dell'unione europea direttiva per definire l'oggetto da tutelare nell'impatto ambientale menziona diversi oggetti corte di giustizia si astiene dal dare una definizione di ambiente ma dichiara all'ambiente come uno scopo. • Livello nazionale d.p.r. per competenza materia ambientale che è a un aspetto inserito nella nozione di urbanistica legge 349/86 istituisce il ministero dell'ambiente e le relative discipline tutelate corte costituzionale sull'interpretazione dell'articolo 9 e 117 l'ambiente è visto come valore, diritto, bene, sistema. -valore costituzionale -diritto della persona -interesse della collettività -beni immateriale unitario -sistema corte di cassazione si esprime sul diritto alla salubrità dell'ambiente Interagisce con diverse componenti: -estetico-culturale -sanitari -urbanistica -economica Diritto dell'ambiente Definizione: diritto che si occupa delle possibile relazioni tra organismi viventi ed elementi naturali. Obiettivi: -protezione salvaguardia tutela miglioramento dell'ambiente -regolazione sviluppo -repressione comportamenti lesivi -modificazione comportamenti cittadini Il diritto dell'ambiente un diritto di risposta per cui difficile individuazione di contenuti e limiti vi è stata una progressiva svalutazione del principio antropocentrico e l'obiettivo è divenuto quello dello sviluppo sostenibile il diritto dell'ambiente ha propria autonomia propri principi obiettivi istituti eccetera. Tendenza unificatrice: -profilo normativo -profilo responsabilità (individua figura tipica del danno ambientale) -gestionale (vi sono politiche specifiche) -procedimentale (procedimenti piani programmi) -organizzativo (istituito ministero dell'ambiente) -teorico (ambiente come bene immateriale) Trasversalità: a continue interazioni con i settori diversi. Struttura: 1 principi (si cerca di espanderli) 2 discipline trasversali 3 discipline settoriali (si cerca di snellirle) Confini: i confini sono incerti: -urbanistica: è la disciplina dell'uso del territorio -sanità: tutela lo stesso oggetto dell'ambiente: salubrità dell'ambiente e salute dell'individuo. Strumenti operativi del diritto dell'ambiente (di solito di command and control) -tradizionali (per regolamentazione delle attività) -economici (per esempio incentivi) -ad adozione volontaria (sistemi di gestione ambientale e audit) -consensuali (informazione ambientale) -tecnici (strumenti basati su conoscenze scientifiche ad esempio standard) -contrattuali (accordi volontari) -di mercato -specifici (a carattere preventivo con contenuto autorizzatorio o con contenuto di piani o attività o strumenti per la responsabilità) Standard ambientali: pongono: -valore limite: in funzione di una tutela ambientale minima da garantire -valore di attenzione: in funzione di un intervento anticipato rispetto valori limite -valore obiettivo: in funzione di un miglioramento continuo gli standard possono essere: -di emissione: riferiti ad agente inquinante (responsabilità individuale) -di immissione: riferiti a corpo recettore (qualità ambientale) -di prodotto: riferiti al prodotto -di processo: riferiti a modalità produttive Diritto dell'Unione Europea PRINCIPI DI CARATTERE GENERALE • principio dell'elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente a fondamento del principio dello sviluppo sostenibile il quale ha come finalità e l'integrazione delle esigenze ambientali in altre politiche dell'unione • principio di cooperazione tra Stati da perseguirsi attraverso politiche azioni che integrino considerazioni ambientali l'unione di Stati collaborano nel settore ambientale con paesi terzi attraverso accordi negoziati l'unione europea si vuole porre come soggetto a pieno titolo nell'ambito del diritto internazionale e non era rappresentante di Stati e vuole affermarsi gradualmente come soggetto di riferimento principale nelle negoziazioni a livello internazionali l'unione si preoccupa degli effetti tra sfrondar ieri dei fenomeni di inquinamento • principio di concorrenza e principio di non discriminazione in base alla nazionalità per evitare la distorsione di questi due principi bisogna che le scelte in campo ambientale siano vagliate evidenziando possibili intenti protezionistici: si vuole evitare che la diversa coscienza ambientale possa provocare conseguenze non volute poichè i costi delle imprese sono strettamente connessi alla sensibilità ambientale dello Stato in cui agiscono. Servono quindi criteri minimi ed uniformi di tutela ambientale per evitare effetti distorsivi dei principi l'interesse ambientale se fossero possibili misure più garantistiche e restrittive sarebbe maggiormente tutelato ma l'effetto potrebbe essere ugualmente distorsivo o protezionistico quindi bisognerà valutare la compatibilità tra i trattati. • Principi procedurali il principio di sussidiarietà verticale (sussidiarietà verticale = a diversi livelli di governo) prevede allocazione dei poteri di intervento secondo criteri di ragionevolezza l'unione europea interviene secondo il principio di sussidiarietà nei settori di nonna sua esclusiva competenza solo se ed in quanto di obiettivi non possano essere perseguiti dagli Stati in modo soddisfacente • principio di proporzionalità l'azione dell'unione europea non deve andare al di là di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi vi è un protocollo specifico sull'applicazione dei due principi con l'obiettivo di vagliare sull'azione legislativa dei distratti e dell'unione e di evitare violazioni dei trattati collegati ad erroneo strumentali interpretazioni di tali principi il settore ambientale è oggetto del processo di armonizzazione ma la armonizzazione può essere oggetto di deroga qualora siano previste esigenze ambientali importanti • principio dei poteri impliciti è posto in funzione dell'effettività dell'azione dell'unione europea quando un'azione è necessaria per raggiungere uno degli scopi dei trattati il consiglio delibera all'unanimità sulle appropriate disposizioni da adottare • principio dell'adeguamento scientifico e dell'integrazione tra politiche si può muovere progresso scientifico e tecnologico si impone la considerazione di dati scientifici e tecnici aggiornati questo a causa della tecnicità del diritto orientale che implica un continuo adattamento è una necessaria integrazione con le altre politiche dell'unione La trasversalità della materia ambientale non consente una separazione netta tra politica interventi curiali PRINCIPI AMBIENTALI SPECIFICI • principio di precauzione principio che viene applicato qualora non vi siano conoscenze scientifiche certe ma a causa della situazione è necessario un intervento con misure efficaci connesso al principio di prevenzione (better safe than sorry) parametri: - entità dei danni temuti seri e irreversibili - grado di certezza che non è possibile raggiungere ma che deve essere piena - misure adottabili non eccessivamente onerose in assenza di conoscenze scientifiche certe ma in presenza di un rischio elevato di danni rilevanti si può quindi intervenire considerando interessi economici che possono essere coinvolti • a principio di prevenzione diretto ad impedire danni irreversibili all'ambiente basato su valutazioni di carattere economico in quanto il successivo ripristino bonifica ambientale a causa di danni irreversibili comporta costi elevati • principio di correzione alla fonte in caso di lesione di beni ambientali impone l'intervento ripristinatorio vuole evitare che i valori ambientali possano essere oggetto di un'indiretta commercializzazione e quindi costituire una variabile in un'analisi costi benefici quindi ci ha causato il danno deve procedere al ripristino ma il costo non deve essere negoziabile di fronte ad un danno ambientale • Principio chi inquina paga individua un criterio di responsabilità in materia ambientale nel caso in cui siano violate norme e si sia causato un danno all'ambiente il principio ha valenza sanzionatoria: attribuisce al singolo soggetto responsabile i costi che devono essere sostenuti per far fronte agli effetti della condotta il principio si applica alle attività consentite ed ha una finalità di internalizzazione dei costi per evitare un'indistinta attribuzione degli stessi alla collettività questo attraverso due meccanismi: - tariffari: applicazione di un corrispettivo a fronte di un servizio ambientale fornito -fiscali: applicazione di una tassa relativa a determinate attività che determinino forme di inquinamento (consentito) o di impatto ambientale Esternalizzazione dei vantaggi ambientali quando attraverso comportamenti virtuosi di cittadini imprese pubbliche amministrazioni si individuano meccanismi premianti e compensative di che rendono appetibili anche economicamente stili di vita processi produttivi azioni pubbliche più ambientalmente compatibili Diritto nazionale La parola ambiente nella costituzione appare solo con la riforma del titolo quinto del 2001. Giurisprudenza e dottrina hanno comunque individuato la tutela costituzionale dell'ambiente all'articolo 9 comma 2 che ha ad oggetto il paesaggio e all'articolo 32 comma uno che ha ad oggetto la tutela della salute. Vi sono altre norme che incidono in materia mentale: - articolo 2 e 3 della costituzione principi fondamentali riconoscono i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali e rafforzano l'articolo 32 introducendo un criterio di tutela più ampio non limitato al rapporto tra cittadino e Stato si afferma un principio di solidarietà sociale ed economica rendendo possibile l'adozione di misure volte a sacrificare interessi confliggenti con l'interesse ambientale rivolto alla collettività esprimendo il principio di uguaglianza sostanziale si esprime anche la necessità di evitare che i cittadini debbano trovarsi a crescere vivere lavorare in un ambiente degradato in quanto si svuoterebbe il principio di uguaglianza formale - articoli 41 42 44 costituzione materia economica vengono poste limitazione posizioni di vantaggio per esigenze ambientali l'iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale La proprietà privata è riconosciuta dalla legge ma ha una funzione sociale per determinati motivi di interesse generale per cui può essere oggetto di espropriazione La legge può imporre obblighi e vincoli alla proprietà terriera tra cui un obbligo di bonifica è può adottare provvedimenti in favore delle donne montane nelle quali l'ambiente rappresenta un elemento di particolare significato relazionale possibilità di sviluppo -articoli 4 35 profili sociali vi è il concetto di ricatto occupazionale se si interviene negativamente sull'attività produttive in quanto inquinanti la conseguenza spesso minacciata è una necessaria riduzione dei livelli di occupazione -articoli 5 97 116 117 118 aspetti organizzativi organizzazione dell'attività amministrativa distribuzione delle competenze legislative ed amministrative articoli 10 11 costituzione rapporti sovranazionali adesione dell'Italia alla comunità internazionale e previsione della limitazione della sovranità -articoli 24 113 tutela delle posizioni giuridiche soggettive si attribuisse a chiunque la facoltà di agire per la tutela dei propri diritti soggettivi e interessi legittimi gli interessi ambientali possono essere considerati come interessi diffusi oltre che come interessi individuali o collettivi e possono essere fatti valere nei confronti della pubblica amministrazione Ambiente ed analisi economica La disciplina dell'ambiente è condizionata da profili economici. Le componenti dello sviluppo sostenibile mostrano la necessaria interdipendenza tra ambiente ed economia. La salvaguardia e la promozione dell'ambiente ha riflessi sociali ed economici non trascurabili. Non si può comunque monetizzare l'ambiente. L'ambiente è un insieme di beni pubblici di risorse un valore fondamentale ed espressione di interessi pubblici compositi è soggetto anche esso alle leggi di mercato ma è un valore che non può essere sottoposto in via prevalente all'intervento pubblico. Il mercato però è solo uno degli strumenti sostanziali di regolazione di intervento utilizzabile in funzione di salvaguardia ambientale. L'analisi economica contribuisce all'esercizio delle scelte politiche e all'esercizio della discrezionalità amministrativa ma non può sostituire le tradizionali valutazioni di interessi pubblici. Il problema sotto il profilo amministrativo è quello di stabilire fino a che punto si possono sacrificare valori economici per perseguire valori ambientali. Il problema sotto il profilo amministrativo è fino a che punto si possono sacrificare valori economici per perseguire valori ambientali. La tutela dell'ambiente comporta costi molto elevati che possono essere ripartiti in modi diversi. Vi è un vantaggio economico derivato da scelte motivate da ragioni ambientali e vi è un valore ambientale delle scelte da ponderare e confrontare con gli altri interessi coinvolti. Bisogna tenere conto che non vi può essere gratuità della tutela ambientale se qualcuno non sostiene i costi questi saranno sostenuti da altri generalmente dalla collettività attraverso la fiscalità generale. In assenza di una regolamentazione precisa una risorsa naturale sarà sfruttata in virtù di scelte utilitaristiche individuali che non tengono conto dell'interesse della collettività e quindi tale risorsa sarà utilizzata in maniera non razionale I livelli sovranazionali : LIVELLO INTERNAZIONALE Diritto internazionale dell'ambiente non esiste una data che sancisca la nascita del diritto internazionale dell'ambiente vi sono diverse fasi. Prima fase: fase che precede l'istituzione dell'Onu nel 1945 il diritto internazionale dell'ambiente si occupa – della definizione dei rapporti tra Stati generalmente con tanti attraverso trattati convenzioni – della risoluzione di controversie in materia ambientale attraverso meccanismi contenziosi (ad esempio si affermò il divieto di inquinamento transfron frontalierotaliero Seconda fase: è caratterizzata dall'istituzione dalla presenza dell'Onu e di altri organismi di operanti a livello mondiale quali FAO e Unesco terza fase: emanate la dichiarazione di Rio, e la declaration of the united conference on the Human enviroment La tutela ambientale diventa un interesse istituzionalizzato e l'ambiente viene considerato come valore a sé stante quarta fase: le tematiche ambientali vengono integrate con i diversi interessi di carattere economico e sociale il principio di sviluppo sostenibile è il principio di riferimento per la risoluzione dei conflitti fase attuale: dichiarazione di johannesburg: ha di fatto sancito l il parziale insuccesso delle dichiarazioni di principio la linea di confine tra problema ambientale cronico disastro ambientale non è netta: La storia del diritto internazionale dell'ambiente può essere riassunta attraverso i problemi ambientali ovvero problemi ambientali cronici e inesorabile successione di disastri come affondamento di petroliere e incidenti industriali i quali hanno conseguenze gravi sia per l'ambiente che per la salute delle persone Le fonti di diritto internazionale dell'ambiente riconosciute all'articolo 38 dello statute della international court of justice • convenzioni internazionali, il problema principale delle fonti pattizie è quello di garantire l'implementazione che può avvenire con meccanismi di monitoraggio periodico • consuetudine internazionale, Le norme ambientali di origine consuetudinaria sono limitate, la formazione del consenso è particolarmente rapida in quanto vi è una continua ripetitività di di norme inserita in trattati e convenzioni Le norme consuetudinarie riconosciute fanno riferimento al divieto di inquinamento transfrontaliero e al principio di cooperazione tra Stati • principi generali di diritto riconosciuti dalle nazioni civili, non è dichiara individuazione l'international court of justice ha avuto modo di affermare principi e criteri di rilevante importanza per l'individuazione di questi Principi enunciati in dichiarazioni che spesso chiudono conferenze internazionali hanno rilevanza in campo Ambientale. Queste si occupano di alcune problematiche ritenute maggiormente significative: pongono attenzione ai diversi rapporti tra uomo e ambiente, evidenziano i diversi profili di intervento umano, chiariscono quali siano i settori di intervento primari(per esempio salvaguardia delle risorse tutela del patrimonio naturale, lotta agli inquinamenti), rilevano il rapporto tra ambiente economia(per esempio la cooperazione tra Stati e la pianificazione delle scelte fondamentali) si occupano del rapporto tra stati sviluppati e Stati in via di sviluppo. Le soluzioni proposte prevedono modelli di cooperazione: agli stati sviluppati si chiede di fornire assistenza tecnologica e finanziaria agli Stati in via di sviluppo si chiede di valutare le possibili conseguenze che esse comportano a livello globale è sempre per gli Stati in via di sviluppo ci si interroga sulla possibilità di individuare standard e criteri di tutela differenziati. È dato importanza alle istanze di partecipazione educazione informazione sensibilizzazione. Le dichiarazioni di principio pongono una serie di principi ed obiettivi difficilmente contestabili, il cui limite è dato dal valore politico e non immediatamente giuridico. • decisioni giudiziarie, procedimenti arbitrali sorti nell'ambito di organizzazioni internazionali possono introdurre principi che si affermano gradualmente quali principi propri del settore dell'ambiente • dottrina degli autori più qualificati delle varie nazioni Principi enunciati in dichiarazioni che spesso chiudono conferenze internazionali hanno rilevanza in campo Ambientale. Queste si occupano di alcune problematiche ritenute maggiormente significative: pongono attenzione ai diversi rapporti tra uomo e ambiente, evidenziano i diversi profili di intervento umano, chiariscono quali siano i settori di intervento primari(per esempio salvaguardia delle risorse tutela del patrimonio naturale, lotta agli inquinamenti), rilevano il rapporto tra ambiente economia(per esempio la cooperazione tra Stati e la pianificazione delle scelte fondamentali) si occupano del rapporto tra stati sviluppati e Stati in via di sviluppo. Le soluzioni proposte prevedono modelli di cooperazione: agli stati sviluppati si chiede di fornire assistenza tecnologica e finanziaria agli Stati in via di sviluppo si chiede di valutare le possibili conseguenze che esse comportano a livello globale è sempre per gli Stati in via di sviluppo ci si interroga sulla possibilità di individuare standard e criteri di tutela differenziati. È dato importanza alle istanze di partecipazione educazione informazione sensibilizzazione. Le dichiarazioni di principio pongono una serie di principi ed obiettivi difficilmente contestabili, il cui limite è dato dal valore politico e non immediatamente giuridico. LIVELLO DELL'UNIONE EUROPEA Il trattato istitutivo della comunità economica europea non affrontava tematiche ambientali. L'evoluzione del diritto dell'ambiente dell'unione europea può individuarsi nelle successive modificazioni del trattato. Prima fase: mancano ancora principi politiche azioni ambientali comunitarie, ma comunque si permetteva lo stesso un intervento indiretto nel settor ad esempio garantendo la qualità della vita. Seconda fase: a partire dalla fine degli anni 60 emanati direttive e regolamenti aventi oggetti ambientali, la giustificazione è data dalla necessità di tutela della concorrenza le cui regole sarebbero negativamente condizionate da una sostanziale difformità delle normative ambientali dei singoli Stati. Negli anni 70 il diritto comunitario dell'ambiente subisce un'accelerazione: emanati periodicamente programmi d'azione ambientale (hanno un approccio innovativo trasversale pro attivo sempre alla ricerca di nuovi strumenti di intervento). Nel 1985 la corte di giustizia CE sancisce come obiettivo fondamentale la protezione dell'ambiente è anticipato il nuovo indirizzo dell'atto unico europeo che introduce un nuovo titolo individuando una competenza esplicita della comunità in materia ambientale. Vengono posti precisi obiettivi principi ambientali. Con il trattato di maastricht la politica ambientale si inserisce in un quadro giuridico ancora più definito: si comincia parlare di comunità europea e non più di comunità economica europea e si evidenzia la svalutazione del profilo economico o meglio la rivalutazione degli altri aspetti visti come valore in sé e da salvaguardare, viene affermato il principio di sussidiarietà verticale. 1993 emanato il quinto programma di azione ambientale: considera tutte le possibili cause di inquinamento, cerca di favorire un intervento attivo di tutti i possibili attori, favorisce l'adozione di strumenti trasversali e non più settoriali e si cerca di incentivare la partecipazione di imprese cittadini, obiettivo è quello di modificare il diritto comunitario dell'ambiente ampliandolo. Decisione del 1998 per proseguire l'opera di cambiamento promuovendo l'integrazione delle tematiche ambientali nelle politiche comunitarie attraverso: allargamento della gamma di strumenti giuridici (è insufficiente lo schema command and control), individua macro settori in cui l'intervento deve essere pressante e più soddisfacente. Associazioni di protezione ambientale. Si prevede la possibilità di forme associative e di cooperazione. Gli interessi ambientali sono interessi pubblici ma possono coincidere con interessi privati individuali e collettivi. Vi sono associazioni di protezione ambientale le quali hanno come finalità alla tutela di interessi ambientali. Il ruolo è riconosciuto per legge, hanno una legittimazione processuale ad agire. Le associazioni ambientali si dividono in (non perchè meno importanti) - associazioni individuate - altre associazioni. Il ministro dell'ambiente procede all'individuazione delle associazioni di protezione ambientale, guardando allo statuto che deve a te ne sia alle finalità programmatiche alla democraticità dell'ordinamento interno, all'azione che deve essere continuata e di rilevanza esterna. Le associazioni di protezione in tale hanno poteri: -processuali -extraprocessuali -di carattere generale -di carattere speciale. Il settore nel quale è stato riconosciuto il ruolo delle associazioni ambientaliste e quello del danno ambientale. Le associazioni hanno: - potere di intervento davanti al giudice ordinario - potere di ricorso davanti al giudice amministrativo -diritti e facoltà della persona offesa dal reato nel processo penale. I portatori di interessi diffusi costituiti in associazione o comitati hanno una facoltà di intervento nel procedimento amministrativo, possono prendere visione dei dati, presentare memorie scritte documenti. . Le associazioni possono sorgere attività di carattere consultivo. Hanno anche attività di vigilanza o controllo ricerca formazione gestione. Hanno facoltà di sollecitare l'intervento statale alle organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell'ambiente. Possono presentare al ministro dell'ambiente denunce osservazioni e chiedere l'intervento statale tutela dell'ambiente. Hanno legittimazione ad agire per l'annullamento degli atti e dei provvedimenti. Procedimenti amministrativi ambientali Il diritto dell'ambiente è condizionato dal diritto amministrativo. Il diritto dell'ambiente si esprime attraverso: – modificazione in via derogatoria di meccanismi procedimentali di carattere generale quando siano coinvolti interessi ambientali, – l'individuazione di procedimenti amministrativi speciali: VAS VIA AIA. Caratteri comuni VAS VIA AIA: • sono espressione del principio di prevenzione: anticipano la tutela; • Sono espressione del principio chi inquina paga, una volta che si sia costituito il danno ambientale; • Vi è una trasversalità sia interna (influsso che possono avere le considerazioni ambientali su altri aspetti) sia esterna ( nella vas si parla di piani non ambientali ma anche di altri settori); • vi è un procedimento in fasi; • necessario coordinamento; • informazione e trasparenza; • vi è negoziazione tra soggetto e p.a. • VAS → soggetto pubblico VIA → soggetto privato Discrezionalità: – amministrativa: considera la rilevanza della materia ambientale e la sua trasversalità, – tecnica: considera la complessità delle valutazioni a causa della tecnicità e ampiezza della materia ambientale. Le due discrezionalità in materia ambientale interagiscono continuamente. Gli standard limitano la sfera discrezionale fissando una tutela minima o tendenziale. Il parametro dell'azione amministrativa deve essere il principio dello sviluppo sostenibile, si devono considerare interessi pubblici e privati, si deve valutare quale sia la scelta migliore tra più opzioni possibili. Semplificazione procedimentale: per accelerare l'azione amministrativa, può comportare una minore ponderazione degli interessi coinvolti. Tuttavia quando vi sono interessi ambientali la semplificazione è meno netta. Questo si vede da: -conferenza di servizi: in caso di dissenso durante la conferenza interviene un altro soggetto sovraordinato quando si tratta di materia ambientale, -attività consultiva, attività di valutazione tecnica: in caso di decorrenza del termine l'amministrazione non può procedere nel caso in cui si tratti di parere su materia ambientale, in caso di richiesta ad appositi organismi per l'adozione del provvedimento e il responsabile non può rivolgersi ad altri organi equipollenti, -segnalazione certificata di inizio attività nel caso in cui ci siano vincoli ambientali paesaggistici si può inibire la prosecuzione delle attività, -Silenzio assenso: in materia ambientale non si applica il silenzio assenso. Valutazione Ambientale Strategica • è un procedimento amministrativo che accerta la compatibilità ambientale di piani programmi. • Anticipa il momento di inserimento di considerazioni ambientali nei processi decisionali pubblici e per questo può influenzare l'attività amministrativa. • Richiama il principio dello sviluppo sostenibile. • Oggetto della VAS sono piani programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente (impatto ambientale: alterazione dell'ambiente). • Alcuni piani programmi sono sottoposti obbligatoriamente a VAS pena nullità, per altri l'assoggettamento dipende da una valutazione preventiva sulla significatività dell'impatto ambientale. • Sono esclusi dalla base espressamente piani programmi destinati a scopi di difesa nazionale bilancio Protezione civile. • Deve essere attivata contestualmente al processo di formazione del piano o programma, durante la fase di preparazione, prima dell'approvazione. • Il ministero dell'ambiente svolge la VAS quando compete ad organi statali, il parere finale viene messo di concerto tra ministro dell'ambiente e ministro per i beni e le attività culturali. • VAS regionale: approvazione compete alle regioni provincia autonoma o enti locali, l'autorità competente è quella che ha compiti di tutela valorizzazione dell'ambiente. • Vi sono meccanismi di coordinamento è semplificazione tra VAS VIA AIA. VAS VIA: ➢ - valutazione di incidenza: la verifica di assoggettabilità relativa alla VIA può essere anticipata in sede di VAS, ➢ -nel procedimento di VIA si può acquisire la documentazione prodotta in sede di VAS e si può tenere conto delle conclusioni di questa. La VAS è un procedimento distinto in fasi: 1. verifica di assoggettabilità; 2. elaborazione di un rapporto ambientale; 3. svolgimento di consultazioni; 4. valutazione del piano programma; 5. espressione di un parere motivato; 6. informazione sulla decisione monitoraggio. 1. Verifica di assoggettabilità: l'autorità competente sulla base di un rapporto preliminare dichiara se il piano progetto debba essere assoggettato a basso e quindi se il piano o programma ha un impatto significativo sull'ambiente. 2. Rapporto ambientale: Se la verifica è positiva il proponente è tenuto a preparare il rapporto ambientale in cui vengono riportati effetti significativi sull'ambiente. Al rapporto ambientale deve essere allegata una sintesi non tecnica che consente di comprendere la portata del piano programma. 3. Consultazione: L'avvio del procedimento di VAS deve essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale per garantire consultazione pubblica e per garantire a chiunque di poter prendere visione del piano del programma. Valutazione del piano o programma: È richiesto un coordinamento tra le diverse procedure che riguardano piani e programmi di simile oggetto in modo da evitare duplicazioni. 4. Parere motivato: Al termine dell'istruttoria deve essere messo un parere motivato il quale può portare alla revisione. Il piano programma trasmesso all'organo che procederà all'adozione o approvazione definitiva. 5. Informazioni sulla decisione è monitoraggio: La decisione finale e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale con il bollettino ufficiale della regione con indicazione della sede in cui si possa prendere visione di tutta la documentazione. Vi è una fase di monitoraggio degli impatti ambientali significativi derivante dall'attuazione del piano programma, dei risultati della fase di monitoraggio e data adeguata informazione cittadini. Autorizzazione integrata ambientale • provvedimento di natura autorizzatoria che mira a verificare la compatibilità ambientale di una determinata attività. • È successiva rispetto a VIA. • È dotato di un carattere conformati deve contemperare interessi conservativi di tutela ambientale con interessi di sviluppo di natura produttiva senza che vi sia una gerarchia tra di essi. • Vuole semplificare il regime autorizzatorio per determinate attività potenzialmente lesiva dell'ambiente. • Invece di richiedere distinte autorizzazioni l'interessato deve ottenere un'unica autorizzazione. • Altro vantaggio è avere un quadro unitario degli effetti di una determinata attività. • Si deve distinguere tra impianti esistenti e impianti che devono essere ancora realizzati. • Impianti esistenti: • sono già sottoposti a Via la sovrapposizione può sussistere ma si tratta di un problema interno all' AIA. • Impianti da realizzare: • si presenta un problema di coordinamento tra le due valutazioni che hanno il medesimo oggetto seppur considerato da diversi profili: la realizzazione dell'impianto e funzionale rispetto all'attività dell'impatto finale non può prescindere dal tipo di attività che dovrà essere svolta. • Il provvedimento di VIA qualora ricorrano determinate circostanze fa luogo a AIA ed entrambe possono con di vivere fase di monitoraggio controllo. • Ed entrambe possono condividere le modalità delle fasi di monitoraggio il controllo. • Le attività soggette ad aria sono individuate dalla legge. • Gli obiettivi devono essere perseguiti attraverso le migliori tecniche disponibili. Fasi del procedimento: 1. domanda dell'interessato; 2. pubblicazione della domanda; 3. partecipazione del pubblico; 4. conferenza di servizi; 5. rilascio dell'autorizzazione; 6. pubblicazione del provvedimento; 7. contro le monitoraggio. 1. Domanda dell'interessato: deve fornire indicazioni generali su diversi profili e deve presentare una sintesi non tecnica di tutti gli elementi, può indicare le informazioni che ritiene riservate. L'autorità verifica la completezza della domanda e può richiedere integrazioni. 2. Pubblicazione della domanda: l'autorità competente comunica la data di avvio del procedimento e procede alla pubblicazione costituendo un apposito ufficio per la consultazione del pubblico. 3. Partecipazione del pubblico: possono presentare osservazioni all'autorità competente. 4. Conferenza di servizi e autorizzazione: è prevista una conferenza di servizi a seguito della quale l'autorità si pronuncia sulla domanda e rilascia l'autorizzazione integrata ambientale che sostituisce le altre autorizzazioni. 5. Pubblicazione: Una copia del testo messo a disposizione del pubblico. 6. Controllo e monitoraggio: La p.a. può esercitare un forte potere confermativo nel quale possono essere inserite condizioni finalizzate al miglioramento della compatibilità ambientale. L'autorità competente può imporre misure supplementari e più rigorose. La durata dell'autorizzazione è quinquennale. È possibile un riesame dell'autorizzazione in presenza di determinate condizioni. Il gestore prima di dare inizio alle attività ne deve dare comunicazione all'autorità e deve trasmettere i dati relativi al controllo delle dimissioni. Quando il gestore deve procedere ad una modifica degli impianti deve informare l'autorità competente che può aggiornare l'AIA o in caso di modifiche sostanziali richiederne una nuova. Danno ambientale e responsabilità ambientale Definizione: qualsiasi deterioramento significativo misurabile diretto indiretto di una risorsa naturale o dell'utilità assicurata da quest'ultima. • Significatività: concetto vago si può far riferimento ai valori tecnico scientifici oppure economici, vi può essere una grande discrezionalità nel valutare la significatività. • Misurabilità: anche questa può far riferimento ai valori tecnico scientifici oppure economici ma in questo caso danni rilevanti ma non quantificabili economicamente non costituirebbero danno ambientale. • Diretto indiretto: è richiesto un nesso di causalità l'individuazione dell'oggetto di tutela. Il rischio è che alcuni fenomeni possono essere considerati lesivi dell'ambiente ma non di risorse naturali e quindi non soggette alla disciplina. Non c'è una definizione di utilità ma di servizi delle risorse naturali. Sono individuati ipotesi di danni dell'ambiente, sono esclusi quelli per cui siano trascorsi più di trent'anni per i quali sia stata compiuta un'attività di bonifica. La disciplina danno ambientale regola la reazione ad un evento lesivo di valori ambientali. Il principio di riferimento è chi inquina paga è il principio di correzione la fonte. Quando il danno ambientale si è verificato vuol dire che il diritto ambientale nella sua parte preventiva ha fallito. Il danno ambientale è stato individuato dalla corte dei conti come fattispecie speciale del danno erariale (poiché l'ambiente è considerato patrimonio della collettività). È caratterizzato dalla responsabilità aquilana e si ispira alla sanzione penalista. È competente il ministro dell'ambiente in collaborazione con le regioni. Regioni ed enti locali hanno funzione di propulsione dell'intervento statale: potere di denuncia e possono presentare osservazioni. Sono entrambi legittimati a ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per annullamento di atti provvedimenti per risarcimento del danno a causa di ritardo. L'interessato può ricorrere in via straordinaria il presidente della Repubblica. Prevenzione e ripristino ambientale. Vi è una serie di obblighi in capo agli operatori: soggetti che hanno effettivo potere decisorio. • Caso in cui il danno non si è ancora verificata ma vi è minaccia imminente: obblighi di comunicazione all'autorità competenti, il gestore deve adottare idonee misure di prevenzione messa in sicurezza e il ministro dell'ambiente può ordinare di adottare ulteriori misure. • Caso in cui il danno si sia già prodotto: l'operatore ha l'obbligò di comunicazione, e deve adottare iniziative praticabili per controllare circoscrivere eliminare qualsiasi fattore di danno e le possibili conseguenze. Deve adoperarsi per il ripristino e il ministro può ordinare di adottare ulteriori misure. Ripristino: ritorno delle risorse naturali dei servizi danneggiate alle condizioni originarie; eliminazione di qualsiasi rischio di effetti nocivi per la salute umana e per l'integrità ambientale. Le misure per il ripristino devono essere approvate dal ministero dell'ambiente. È data precedenza agli interventi che possono minimizzare i rischi per la salute umana. Le varie misure prescritte dal ministro dell'ambiente sono motivate comunicate agli operatori interessati i quali devono sostenere relativi costi. Risarcimento del danno ambientale chiunque con comportamento commissivo od omissivo con dolo o colpa arrechi danno all'ambiente è tenuto al ripristino e all'adozione di misure di riparazione complementare comprensiva, qualora non sia possibile il galleggiante è obbligato al risarcimento per equivalente patrimoniale nei confronti dello Stato. • Elemento soggettivo: non vi è un'oggettivazione della responsabilità. • Elemento oggettivo: compromissione dell'ambiente, è difficile individuare una fattispecie corrispondente termini utilizzati, si può individuare una sovrapposizione con la norma che definisce in generale il danno ambientale. Poiché sussistono elemento soggettivo e oggettivo ne consegue la responsabilità del soggetto e quindi l'obbligo al ripristino e l'adozione di misure di riparazione Destinatario del risarcimento: è lo Stato, regione ed altri enti territoriali possono non essere motivate per perseguire ipotesi di danno ambientale non è traggono beneficio finanziario non è possibile ipotizzare una responsabilità contabile per essi e per la loro mancata attivazione. Il risarcimento può essere trasferito dallo Stato agli enti territoriali. Lo Stato può agire per il risarcimento attraverso l'azione giudiziale è l'emanazione di un'ordinanza. Nel caso di emanazione di un'ordinanza vi è una fase istruttoria in cui il ministro può avvalersi di consulenze tecniche, si accerta che un fatto abbia causato un danno Nel caso in cui il responsabile non si sia attivato per il ripristino il ministro dell'ambiente emana l'ordinanza per ordinare il ripristino ambientale sotto il principio chi inquina paga. Quando il responsabile non ottempera la prima ordinanza o quando il ripristino impossibile il ministro emana seconda ordinanza con cui ordina di pagare una somma pari al valore economico del danno arrecato al titolo di risarcimento. La quantificazione del danno deve comprendere il pregiudizio arrecato e si deve far riferimento al costo per il ripristino. Quando non sia possibile un'esatta quantificazione il danno per equivalente si presume di un ammontare non inferiore al triplo della somma corrispondente alla sanzione pecuniaria amministrativa in concreto applicata. Il ministro dell'ambiente non può proporre giudizio procedere ulteriormente una volta adottata l'ordinanza. Il trasgressore può ricorrere in sede giurisdizionale una volta ricevuta l'ordinanza. Se danno è provocato da soggetti sottoposti alla giurisdizione della corte dei conti il ministro dell'ambiente deve inviare rapporto alla sezione giurisdizionale della corte dei conti. Negli altri casi è il giudice ordinario competente. I soggetti danneggiati possono agire giudizio per la tutela dei loro diritti ed interessi lesi. INQUINAMENTO IDRICO E TUTELA DELLE ACQUE. L'aspetto quantitativo a è il più rilevante a causa di una maggiore domanda d'uso. L'acqua una risorsa, si pongono problematiche di gestione e problematiche di tutela, l'acqua è un elemento potenzialmente distruttivo. Tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La disciplina normativa differenzia tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche, acque di balneazione acque destinate al consumo umano. L'unione europea disciplina le acque con una direttiva quadro. Oggetto della disciplina della tutela delle acque superficiali marine sotterranee. Gli obiettivi sono di prevenzione riduzione dell'inquinamento risanamento, sono inoltre individuati obiettivi specifici in relazione agli Usa le differenti tipologie di acqua. Strumenti per perseguire gli obiettivi: tutta reintegrata, fissazione di standard, intervento su servizi idrici, protezione ambientale rafforzata in determinate zone, misure dirette alla conservazione risparmio riutilizzo di riciclo. Obiettivi di qualità: obiettivi di qualità ambientale -> definiti in funzione della capacità di corpi idrici di mantenere i processi naturali di auto depurazione; obiettivi di qualità per specifica destinazione -> individuano lo stato dei corpi idrici idonea particolare utilizzazione da parte dell'uomo alla vita dei pesci alla vita di molluschi. Standard di qualità ambientali per le acque superficiali sono intesi come concentrazione di un particolare inquinante che non deve essere superata per tutelare la salutò ma nell'ambiente. Il deterioramento temporaneo dello Stato di un corpo idrico dovuto a fattori ragionevolmente imprevedibili non costituisce una violazione delle prescrizioni. Doni d'azione: individua una serie di aree che richiedono per la loro caratteristiche misure specifiche di prevenzione (aree sensibili zone, vulnerabili da nitrati di origine agricola, zone vulnerabili da prodotti fitosanitari, aree vulnerabili alla desertificazione, aree di salvaguardia delle acque superficiali sotterranee destinate al consumo umano) Gli agglomerati con un numero di abitanti equivalenti superiore a 2000 devono dotarsi di rete fognaria. Si devono adottare le migliori tecniche disponibile che comportino costi con i economicamente ammissibili Le regioni per gli insediamenti isolati che producono acque reflue domestiche devono individuare sistemi individuali che raggiungono un analogo livello di protezione ambientale. Disciplina degli scarichi: deve essere garantita l'accessibilità di scarichi per il campionamento misurazione di ispezioni. Sono vietati gli scarichi nel suono negli strati superficiali del sottosuolo e sono vietati gli scarichi diretti nelle acque sotterranee nel sottosuolo. Scarichi in acque superficiali: le acque reflue industriali devono rispettare valori limite di emissione, di scarichi di acque reflue urbane non soggette ad impianti fognari devono essere soggette ad un trattamento appropriato che garantiscano livelli di protezione ambientale soddisfacenti. Agglomerati a forte fluttuazione stagionale devono essere soggette disposizioni specifiche. Scarichi di acque reflue industriali in reti fognarie sono soggette alle norme tecniche adottate dall'autorità d'ambito competente mentre gli scarichi di acque reflue domestiche devono rispettare i regolamenti del gestore del servizio idrico integrato. Stabilimenti che utilizzano sostanze pericolose: sono previste autorizzazioni che possono fissare limiti più restrittivi di quelli ordinari. L'autorità competente redige un elenco delle autorizzazioni rilasciate degli scarichi dei controlli effettuati. Tutela quantitativa. Concorre al raggiungimento degli obiettivi di qualità e ad un consumo idrico sostenibile. Promossa attraverso la pianificazione dell'utilizzazione delle acque che assicuri l'equilibrio del bilancio idrico raggiunto anche attraverso il censimento delle utilizzazioni e l'eventuale revisione delle stesse. Bisogna tenere conto di fabbisogni disponibilità di flusso minimo vitale capacità di ravvenamento della falda compatibilità tra destinazione d'uso caratteristiche della risorsa. Il flusso minimo vitale di un corso d'acqua. E uno standard complesso variabile atipico. È un concetto legato all'utilizzazione umana di una determinata risorsa idrica. È usato come parametro fondamentale nell'ambito del procedimento di assentimento di nuove concessioni di acque pubbliche sia nell'ambito di gestione e pianificazione delle risorse idriche. Deve garantire la salvaguardia di tre aspetti: • caratteristiche fisiche del corpo idrico • stato qualitativo chimico fisico delle acque e relativa capacità di auto depurazione • ecosistema. Si vuole limitare che lo sfruttamento di un determinato corpo idrico incide in modo irreparabile sui valori ambientali presenti. I gestori e utilizzatori di risorse idriche hanno obblighi per l'adozione di misure finalizzate all'eliminazione degli sprechi. Le regioni adottano norme sul risparmio idrico nel settore agricolo. Strumenti di tutela di carattere generale: • piano di gestione: ➢ elaborato su scala di distretto idrografico: area di terra e di mare costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere. ➢ Deve contenere una serie di elementi: descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico; sintesi delle pressioni degli impianti significativi antropici; individuazione delle aree protette; mappa dei siti di monitoraggio; elenco degli obiettivi ambientali; sintesi dell'analisi economica sul idrico. • piano di tutela delle acque: ➢ acquisisce informazioni tramite programmi di rilevamento e programmi per la conoscenza e la verifica. ➢ Autorità di bacino distrettuale: ➔ definisce gli obiettivi a cui devono attenersi i piani di tutela e le priorità degli interventi. ➢ Le regioni quindi emanano le misure di salvaguardia e procedono all'adozione del piano di tutela il quale viene trasmesso all'autorità di bacino per una verifica di conformità la quale ero un parere vincolante. ➢ Sono previste misure a garantire l'informazione la consultazione del pubblico. ➢ Contenuto: risultati dell'attività conoscitiva, individuazione degli obiettivi di qualità ambientale; elenco dei corpi idrici e delle aree richiedenti particolari misure di prevenzione; misure integrate di tutela qualitativa e quantitativa; tempistica degli interventi; interventi di bonifica; l'analisi economica. In attuazione di una direttiva della comunità europea è affermato il principio del recupero dei costi sono quindi individuate politiche di prezzo dell'acqua idonea ad incentivarne un uso razionale. Gli scarichi devono tenere apposita autorizzazione. I fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue sono soggetti alla disciplina dei rifiuti. Sistema dei controlli: l'autorità competente deve assicurare il carattere periodico diffuso effettivo e reale. Per gli scarichi in pubblica fognatura e deve essere adeguato servizio di controllo. Il titolare deve fornire le informazioni richieste dall'autorità di controllo e consentire l'accesso ai punti di scarico. Possono essere prescritte installazioni di strumenti di controllo in automatico per gli scarichi di sostanze pericolose. Tutela sanitaria delle acque. Non vi è una disciplina nazionale di settore. ➢ Acque di balneazione: sistema fondato sul giudizio di idoneità alla balneazione derivante da risultati di analisi attraverso campionamento. L'obiettivo è sanitario e indirettamente ambientale per il miglioramento della protezione. L'obiettivo perseguito attraverso monitoraggio classificazione gestione della qualità delle acque di balneazione e attraverso l'informazione del pubblico. Le regioni predispongono un programma di monitoraggio specifico. Qualità Acque di balneazione: scarsa, sufficiente, buona, eccellente. Vi è una forte partecipazione del pubblico e dell'informazione di esso. L'ossigeno disciolto è escluso dal giudizio di idoneità per individuare le zone di balneazione. ➢ acque destinate al consumo umano. L'obiettivo è la salute. Oggetto sono le acque destinate ad uso potabile per la preparazione di cibi o bevande o per usi domestici. Le acque devono rispettare requisiti e parametri. Controlli: interni: effettuati dal gestore del servizio idrico integrato per la verifica della qualità dell'acqua; esterni: effettuati dall'azienda USL territorialmente competente per verificare la rispondenza con i requisiti e parametri in caso di mancato rispetto dei valori di parametro sono adottati provvedimenti di limitazione dell'uso provvedimenti a tutela della salute. È vietato lo smaltimento in discarica degli imballaggi e dei contenitori recuperati. Vi è un programma generali di prevenzione di gestione degli imballaggi dei rifiuti di imballaggio. Categorie particolari di rifiuti pneumatici fuori uso, rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle infrastrutture, veicoli fuori uso. Rifiuti ed apparecchiature elettriche ed elettroniche. Divieto di utilizzazione di determinate sostanze rifiuti sanitari distinti in più categorie. È necessario un'attività di sterilizzazione. Veicoli fuori uso. Il veicolo deve essere consegnato ai centri di raccolta per la demolizione dello stesso, in seguito deve essere rilasciato un certificato di rottamazione. Prodotti contenenti amianto vi è una particolare disciplina. Discarica: area destinata allo smaltimento dei rifiuti mediante operazioni di deposito sul suolo e nel suolo. Le discariche si distinguono secondo dei rifiuti. Per realizzare gestire una discarica è necessaria un'autorizzazione. Incenerimento dei rifiuti di una particolare disciplina che pone attenzione al loro impatto inquinante. Impianti di incenerimento recuperano il calore prodotto; gli impianti di coincenerimento principale nella produzione di energia. Questi sono sottoposti alla autorizzazione integrata ambientale. Inquinamento da incidenti rilevanti normativa emanata in seguito all'incidente a Seveso. Non si fa riferimento ad un settore specifico ma si considerano i possibili effetti nocivi derivanti da un disastro ambientale. Si vuole ridurre la probabilità che si verifichino incidenti e di limitare le conseguenze in caso di incidente. Bisogna fare una valutazione in relazione al tipo di pericolo che si è disposti a correre incidenti rilevanti: eventi dovuti a sviluppi incontrollati che si verificano nell'ambito di un processo produttivo e che comportano un rischio grave per la salute della popolazione dell'ambiente sostanze pericolose: sostanze rispondente ai criteri fissati in allegato. Obblighi del gestore deve predisporre misure di sicurezza misure di prevenzione. Fornire equipaggiamento ai lavoratori e addestrarli deve procedere alla notifica alle autorità competenti politica di prevenzione degli incidenti rilevanti, deve essere predisposte aggiornato almeno ogni due anni il gestore deve redigere un rapporto di sicurezza in caso di realizzazione di nuovo stabilimento occorre richiedere il nulla osta di fattibilità attraverso la presentazione di un rapporto preliminare di sicurezza. Piano di emergenza interno predisposto attraverso la consultazione dei lavoratori soggetto riesame triennale. Quando lo stabilimento localizzate in zone sensibili il gestore deve adottare misure tecniche complementari. Effetto domino: quando a causa del luogo aumenti la probabilità dell'accadimento la gravità delle conseguenze possibile promosso lo scambio di informazioni tra i gestori e la diffusione dell'informazione la popolazione. In caso di aree ad elevato concentrazioni di stabilimenti il ministero dell'ambiente promuove il coordinamento tra i gestori in modo che si predisponga uno studio di sicurezza integrato è un piano di intervento si possono stabilire requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione territoriale il prefetto predispone il piano di emergenza esterno il quale ha come obiettivi del controllo degli incidenti per assicurare la minimizzazione degli effetti per predisporre misure di protezione. In caso di area ad elevata concentrazione viene redatto anche il piano di emergenza esterno all'area. La popolazione interessata deve essere consultato, il parere è espresso nell'ambito del procedimento di formazione dello strumento urbanistico. In caso di incidente rilevante il gestore tenuto l'adozione delle misure previste dal piano di emergenza ed una piena informazione delle autorità competenti il prefetto deve dare informazioni mediante i ministri le spese sono a carico del gestore misure di controllo: consistono in verifiche ispettive per accertare l'adeguatezza della politica di prevenzione. Tutti gli stabilimenti sono sottoposti ad un programma di controllo periodico e di ogni controllo deve essere redatta una relazione è data notizia al ministero dell'ambiente in caso di ispezione il segreto industriale non è opponibile. Appalti verdi il sistema degli appalti pubblici può condizionare in senso ampio le scelte del mercato. Negli ultimi anni infatti si sono proliferate iniziative ispirate al greeen procurement per coinvolgere tutti i livelli amministrativi. L'integrazione e delicata sia per la rilevanza degli interessi coinvolti sia per la rigidità delle procedure. L'integrazione di considerazioni ambientali è soggetta a limitazioni per garantire coerenza complessiva del sistema. La corte di giustizia della comunità europea ha individuato una serie di limiti: Le clausole verdi devono essere connessa all'oggetto del contratto; non devono conferire libertà di scelta arbitraria; devono seguire altre regole procedurali: principio di trasparenza e principi propri degli ordinamenti in riferimento; devono garantire un vantaggio economico per l'autorità contrastante. L'inserimento delle considerazioni ambientali avviene nella fase di definizione dell'oggetto del contratto e anche nelle fasi di selezione dei possibili contraenti aggiudicazione ed esecuzione. Nella fase di definizione dell'oggetto la pubblica amministrazione deve tenere conto dei criteri di tutela ambientale senza che questo crea ostacoli ingiustificati alla concorrenza, possono essere formulati requisiti quali per esempio ecco etichettatura. Se le condizioni sono rispettate le stazioni appaltanti possono accettare la certificazione relativa come prova del possesso dei requisiti secondo una presunzione di conformità. L'introduzione di considerazioni ambientali negli appalti pubblici può avvenire attraverso la definizione di percentuali minime d'acquisto di beni materiali ambientalmente compatibili. Fase di qualificazione dei candidati: viene verificato in possesso dei requisiti prescritti, per quanto riguarda la situazione personale dell'offerente si può fare riferimento alla condanna per reati ambientali od errore professionale grave. Per quanto riguarda la capacità tecnica si può far riferimento ad esperienze pregresse in un determinato settore, al possesso di attrezzatura o alla presenza di capacità professionali specifiche. La stazione appaltante può richiedere l'indicazione di misure di gestione ambientale da applicare nell'esecuzione del contratto. Il possesso della certificazione emas o iso 14.001 può costituire per l'impresa mezzo di semplificazione della procedura. Nella fase di aggiudicazione possono essere inserite considerazioni ambientali è attraverso l'offerta economicamente più vantaggiosa con l'attribuzione di punteggi che tengano conto delle caratteristiche ambientali e in particolare del contenimento dei consumi energetici e delle risorse ambientali. Fase di esecuzione del contratto: è possibile intervenire se le clausole in esso contenute non rappresentino specifiche tecniche dissimulate e siano già inserite nella documentazione contrattuale.
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