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Appunti di endocrinologia, Appunti di Endocrinologia

Appunti riguardanti le lezioni di endocrinologia

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 22/11/2023

MIKONOS1998
MIKONOS1998 🇮🇹

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17 documenti

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Scarica Appunti di endocrinologia e più Appunti in PDF di Endocrinologia solo su Docsity! Insegnamento: ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DELL'APPARATO CARDIO-RESPIRATORIO ENDOCRINOLOGIA INTRODUZIONE ORMONI ENDOCRINOLOGIA: dal greco ἔνδον, èndon “dentro, interno” + κρίνω, krinō “separare, secernere” + λογία, logia “responso dell'oracolo, sentenza" / da λόγος , logos "discorso” Disciplina: Internistica Specialistica Studia la fisiopatologia delle ghiandole a secrezione interna (sistema endocrino) e la comunicazione con: - sistema nervoso - sistema immunitario e… psiche → PNEI: psico-neuro-endocrino-immunologia LE GHIANDOLE ENDOCRINE ED ESOCRINE Le ghiandole sono ammassi di cellule epiteliali o neurosecretrici esocrine o endocrine. Le ghiandole esocrine secernono i loro prodotti direttamente all'esterno del corpo (mammarie, sudoripare) o di cavità corporee (ghiandole gastriche). Le ghiandole endocrine riversano gli ormoni nel sangue. Il sistema endocrino non ha una continuità anatomica. Il termine endocrino si riferisce alla secrezione di composti biologicamente attivi nel sangue, da parte di ghiandole sprovviste di dotti. Il termine esocrino si riferisce alla secrezione di composti da parte di ghiandole provviste di dotti. Gli ormoni sono molecole secrete in piccole quantità, trasportate attraverso il circolo sanguigno, presso un organo o una cellula, dove esplicano un’azione specifica interagendo con un recettore specifico. VITA = COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE = MESSAGGIO Due modi per mandare messaggi: 1) Via cavo a) Parte da un punto, arriva a un punto b) Telefono = Sistema nervoso (neuro-trasmettitori) 2) Via etere a) Parte da un punto, arriva a molti punti b) Radio = Sistema endocrino (ormoni) ORMONE = MESSAGGIO .. che naviga nel torrente circolatorio (sangue) .. raggiunge i suoi bersagli (ormone bersaglio) .. e viene letto (recettore). Perché viene letto solo dove c’è bisogno? L’ormone è come una chiave che apre solo la sua serratura: il recettore per l’ormone. IL SISTEMA ENDOCRINO È un sistema complesso di comunicazione tra cellule e organi, finalizzato al controllo di numerose funzioni essenziali alla vita, quali: - Mantenimento dell’omeostasi interna ed adattamento all’ambiente: - Mantenimento delle costanti biologiche (temperatura corporea, equilibrio acido-base e idroelettrolitico, bilancio energetico, pressione arteriosa) in rapporto alle modificazioni dell’ambiente esterno e allo stress - Sviluppo somatico e neuropsichico: - La crescita e lo sviluppo somatico dipendono da: - Ormone somatotropo (GH) - Ormone tiroidei - Ormoni steroidei - La crescita scheletrica da: - Paratormone e 1,25-diidrossicolecalciferolo - Lo sviluppo del sistema nervoso centrale da: - Ormoni tiroidei - Riproduzione: - Neurormoni, tropine ipofisarie, ormoni sessuali, regolano: - Gametogenesi - Sviluppo delle gonadi - Caratteri sessuali secondari - Comportamento sessuale - Inizio e mantenimento della gravidanza - Espletamento del parto - Lattazione - Metabolismo: - Gli ormoni intervengono nelle vie metaboliche glucidica, proteica e lipidica e nel ricambio idro-salino; regolano il ricambio energetico e il metabolismo intermedio. Il fine ultimo è di garantire: - La disponibilità di energia spendibile - La termogenesi - La sintesi di nuova materia vivente mantiene la pressione senguig stabilizza la licemmia( corticolo eta presione arteriosa img Prfeimegte Oraani non endocrini Chi controlla i messaggi da inviare? ipofisi « nella SELLA TURCICA PATOLOGIA Adenoma ipofisario: Empty sella (sella vuota): Chi controlla l’ipofisi? ● L’ipotalamo (fattori liberanti + nervi) ● Gli ormoni prodotti dalle ghiandole bersaglio MECCANISMO DI FEEDBACK L’attività delle ghiandole endocrine è costantemente controllata da una serie di sistemi che tendono ad adeguare i livelli ormonali alle esigenze dell'organismo. Il meccanismo di feedback (o retroattivo) è quello principale attraverso cui una secrezione ormonale è regolata dalla concentrazione dell’ormone stesso o da funzioni da esso correlate. Il feedback è più frequentemente di tipo negativo e più raramente positivo. È definito negativo quando un ormone inibisce la secrezione degli ormoni che hanno indotto la secrezione del primo; viceversa, è definito positivo. Ancora, si possono distinguere feedback lunghi, corti e ultracorti. ● Il feedback lungo si verifica quando la secrezione di un ormone richiede l’intervento del sistema ipotalamo-ipofisario. ● Il feedback corto si verifica quando un ormone regola la secrezione dell’ormone deputato al controllo della sua stessa secrezione, qualora la produzione di questi ormoni avvenga in sedi relativamente vicine. ● Il feedback ultracorto si verifica quando un ormone è in grado di controllare la propria secrezione agendo direttamente sulla cellula di produzione con una modalità di tipo autocrino. FEEDBACK NEGATIVO: frequente sistema di regolazione della secrezione ormonale. PERMETTE L’EQUILIBRIO FEEDBACK POSITIVO: AMPLIFICAZIONE di uno stimolo fino ad un fattore limitante Esempio di feedback POSITIVO: - Gli estrogeni a basse concentrazioni inibiscono GnRH e gonadotropine (FB neg) - Durante la fase follicolare del ciclo mestruale, alte concentrazioni di estrogeni stimolano la produzione di GnRH e gonadotropine (FB pos) ➜ stimolo su crescita follicoli - Quando emerge follicolo dominante (11° giorno): produce altissime concentrazioni di estrogeni, che bloccano GnRH e gonadotropine (FB neg) e gli altri follicoli - Elevate concentrazioni di estrogeni portano a ≪picco di LH≫ (FB pos) che induce ovulazione (ciclo mestruale) Circadiani con periodo di circa 24 ore (ritmo sonno-veglia) (esempio: cortisolo) Ultradiani periodo inferiore alle 24 ore (battito cardiaco, respirazione) RITMO CIRCADIANO: un esempio, il cortisolo CUSHING'S DISEASE ACTH 80 3 a HA ‘© CALI si I N TW ve YU LA 2 4 8_ 10 12 14 16 18 20 22 Tndesliu toa . cuspincs DISEASE iS 1200 1000 nimol L* 282 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 Time (24 hour clock) MECCANISMI PATOGENETICI MALATTIE ENDOCRINE PREVALENZA DI ALCUNE MALATTIE ENDOCRINE Patologie Prevalenza % Obesità 10-20 % Dislipidemie/Sindrome metabolica 20-30 % Diabete tipo 2 7 % Diabete tipo 1 Osteoporosi 0.3 % 5 % Infertilità di coppia 10 % Malattie delle gonadi 1-7 % Tireopatie (incluso il gozzo) 14-25% Ipotiroidismo Donne 5-10 % Uomini 0.1 % Ipertiroidismo Donne 1-3 % Uomini 0.1 % Sindrome dell’ovaio policistico 5-10 % Irsutismo 5-10% DISORDINI DEL SISTEMA ENDOCRINO Deficit ormonale Eccesso ormonale Esempi: Esempi: Ipocortisolismo (insufficienza surrenalica) Ipercortisolismo cronico (sindrome di Cushing) Ipotiroidismo Ipertiroidismo Ipopituitarismo Eccesso di GH (gigantismo e acromegalia) BIOLOGICAL ACTIONS OF CORTISOL ARE IMPORTANT TO UNDERSTAND THE CLINICAL FEATURES OF CUSHING SYNDROME (le azioni biologiche del cortisolo sono importanti per comprendere le caratteristiche cliniche della sindrome di cushing) CUSHING SYNDROME ● Tronco obeso ● Gobba di Bufalo ● “Faccine lunari” ● Ipertensione ● IGT, D.M ● Irsutismo, acne ● Disfunzioni sessuali: ● Amenorrea ● Disfunzione erettile ● Osteoporosi, dolore osseo ● Calcoli renali ● Astenia muscolare ● Strie violacee ● Fragilità vascolare, ecchimosi ● Alterazioni psichiatriche ● Arresto cardiaco IPERCORTICISMO (SINDROME DI CUSHING) ● CARATTERISTICHE CLINICHE ○ facies lunare e gobba di bufalo ○ tronco obeso e ipotrofia muscolare → astenia prossimale ○ strie addominali violacee ○ atrofia e fragilità vascolare della pelle → ecchimosi ○ acne e irsutismo ● DIAGNOSI: ○ ↑ cortisolo libero urinario (UFC) nelle 24 ore ○ ↑ pl cortisolo notturno / perdita del ritmo di secrezione di cortisolo ○ Proiezione: UFC x 3; DMX 1 mg durante la notte ○ Algoritmo diagnostico specifico (ACTH, DMX) ○ Immagini ● TERAPIA: ○ Neurochirurgia / Radioterapia (se adenoma ipofisario) ○ Chirurgia (se lesione surrenalica o ectopica) ○ Ectopico nascosto: ketoconazolo IPERCORTISOLISMO CRONICO ➢ RISCHI PER L’ATLETA ○ astenia/facile affaticabilità (effetto proteolitico del cortisolo sui muscoli) ○ Incremento pressione arteriosa ○ se di lunga durata: osteoporosi e fratture ○ frequenti ecchimosi ○ rischi legati alle alterazioni metaboliche (es. glicemia incrementata) IPOCORTISOLISMO (INSUFFICIENZA SURRENALICA) Insufficient secretion or supply of adrenocortical hormones Eziologia: 1. Primario: a. Cronico: i. 70-80% autoimmune (morbo di Addison) ii. 20% TBC (CMV in HIV+) b. Acuto: i. Sindrome di Waterhouse-Friderichsen (W-F) ii. Adrenectomia bilaterale (BA) 2. Secondario: a. Insufficienza ipofisaria (o ipotalamica). b. Interruzione brusca della terapia sostitutiva cronica con corticosteroidi ● CARATTERISTICHE CLINICHE: ○ affaticamento e deperimento (causa principale per cercare un medico) ○ iperpigmentazione cutanea e mucosa (bronzo): ↑ αMSH e ACTH ○ cicatrici scure ○ possibile associazione vitiligine ○ ipotensione ○ perdita di peso e disidratazione ○ Perdita di peli ascellari e pubici (↓ androgeni) 2. ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-TIROIDE IPERTIROIDISMO Eccessiva produzione di ormoni tiroidei (FT3 e FT4) Eziologia: 1. autonomia tiroidea → adenoma tossico o gozzo tossico diffuso 2. autoimmune (Basedow): a. con gozzo uni- o multinodulare b. senza gozzo 3. Iodio IPERTIROIDISMO ● CARATTERISTICHE CLINICHE: ○ Ipertiroidismo: ■ palpitazioni (causa principale della ricerca di un medico) ■ stanchezza ■ disagio psicomotorio e tremori sottili ■ spesso fame ma perdita di peso ■ sudorazione / intolleranza al caldo / diarrea ○ Morbo di Basedow: ■ Sintomi di ipertiroidismo ■ Oftalmopatia ■ Mixedema pretibiale (dermopatia) 5-10% ■ Acropisia ORBITOPATIA MOE: Muscolatura Oculare Estrinseca MIXEDEMA PRETIBIALE Edema sottocutaneo che colpisce spec. la regione tibiale ACROPACHIA Ispessimento delle dita di mani e piedi come conseguenza di un processo patologico che coinvolge il periostio e i tessuti sottocutanei PRIMA DELLA TERAPIA DOPO LA TERAPIA ➢ RISCHI PER L’ATLETA ○ astenia/facile affaticabilità (ridotto effetto degli ormoni tiroidei sui muscoli) ○ Riduzione della frequenza cardiaca da difetto ormoni tiroidei. ECCESSO DI GH Eccessiva secrezione di GH (e IGF1) Adulti (arresto della crescita) → ACROMEGALIA Bambini (epifisi non ancora ossificate) → GIGANTISMO ➢ Fisiologia: Secrezione pulsatile di ormone della crescita (GH) 1. secrezione massima durante la notte (i bambini crescono mentre dormono!) 2. secrezione pulsatile massima durante la pubertà Ipotalamo → GHRH → ipofisi → GH → fegato → IGF-1 ↓ tessuti bersaglio EFFETTI DEL GH: 1. Aumento del collagene e dei mucopolisaccaridi nella pelle → ipertrofia della pelle e dei tessuti sottocutanei → 2. Crescita ossea (++ parti acrali: ingrossamento di mani e piedi, si chiede al paziente se ha cambiato anello o numero di scarpe) 3. Aumento della massa di tutti gli organi interni (++ cuore, tiroide) ACROMEGALIA ➢ CARATTERISTICHE CLINICHE: ○ protuberanza frontale e prognatismo ○ denti molto distanziati ○ lingua grande e solcata ○ circonferenza cranica ↑ (il cappello non entra!) e ↑ dimensioni di mani e piedi (anelli e scarpe non entrano!) ○ cefalea/disturbi visivi (adenoma del D.D. vs lesione del chiasma ottico) ○ sudorazione (iperidrosi, ↑ produzione di sebo) ○ acne e irsutismo ○ sindrome del tunnel carpale / dolore articolare ○ ipogonadismo (amenorrea / impotenza) [ ↓ gonadotropine]. ○ IGT (60%) / DM 2 (10-15%) ➢ RISCHI PER L’ATLETA: ○ solo per pazienti più anziani che fanno attività fisica: artrosi IPERPITUITARISMO ➢ Eziologia: ○ ++ adenoma benigno dell'adenoipofisi che secerne GH ➢ DIAGNOSI: GH, IGF1; OGTT x GH; Imaging ➢ TERAPIA: ○ Farmacologica: Somatostatina, Pegvisomant, agonisti DA2 ○ Neurochirurgia / Radioterapia IPOPITUITARISMO ➢ Eziologia: 1. Adenoma ipofisario / metastasi / craniofaringioma 2. Traumi ipofisari (incidenti, neurochirurgia, RT) 3. Sindrome di Sheehan: necrosi ipofisaria post-partum 4. Ipofisite autoimmune 5. Granulomatosi (es. sarcoidosi) OBESITÀ E SINDROME METABOLICA Cos’è l’obesità?➜ Aumento ponderale legato ad un eccesso di massa grassa. L’indice di massa corporea (BMI) permette di definire quantitativamente se il soggetto è sovrappeso o obeso. BMI= BMI: ≥30 (kg/m 2 ) obesità 𝑃𝐸𝑆𝑂 𝐶𝑂𝑅𝑃𝑂𝑅𝐸𝑂 (𝐾𝑔) 𝐴𝐿𝑇𝐸𝑍𝑍𝐴2 (𝑚) Classificazione in base all’Indice di Massa Corporea BMI Sottopeso < 18,5 Peso Normale 18,5 - 24,9 Sovrappeso 25 - 29,9 Obesità di I grado 30 - 34,9 Obesità di II grado (severa) 35 - 39,9 Obesità di III grado (grande obesità) ≥ 40 Obesità: epidemiologia Dal 1980 al 2008 la prevalenza di obesità nel mondo è quasi raddoppiata, passando dal 5% (uomini) e 8% (donne) ➜ al 10% e 14%, rispettivamente. Ma in USA: 40% (2/5) adulti e 20% (1/5) bambini o adolescenti OBESI ● Circa 40% degli adulti in USA è obeso (e circa 40% in sovrappeso). ● Circa il 20% degli adolescenti e il 18% dei bambini (6-11 anni) in USA: obesi ● Obesità: ○ è maggiore nelle classi con basso livello socio-economico ○ aumenta progressivamente con l’età fino ai 60 anni, poi plateau ● Organizzazione Mondiale della Sanità: obesità = "pandemia". In USA.. l’obesità sta aumentando con un ritmo allarmante ● L’obesità aumenta l’insulino-resistenza e accelera l’insorgenza del diabete tipo 2 ● Nei paesi occidentali, quasi il 90% dei casi di diabete tipo 2 può essere attribuito all’aumento di peso. In ITALIA.. Il 75% della popolazione ➜ vita parzialmente sedentaria Il 9% della popolazione totale adulta è obesa (8.5% M e 9.4% F) Il 40% è in sovrappeso (vs. 3% sottopeso) Il fenomeno è maggiore al Sud, è maggiore nelle donne ed è maggiore in soggetti con poca istruzione. L’11% di bambini (età 8-9 anni) è obeso, mentre il 36% è in sovrappeso. In Italia circa 1/10 obeso e 2/5 sovrappeso in tutte le fasce di età. In TOSCANA.. Popolazione Toscana nel 2010: solo il 33% (⅓ della popolazione svolge attività fisica in accordo a quanto raccomandato per la prevenzione e/o cura delle moderne malattie croniche. Obesità: eziopatogenesi L’obesità è una patologia ad eziologia eterogenea, nella gran parte dei casi con componenti eziopatogenetiche multiple: ● Suscettibilità (predisposizione) genetica: incide per il 30-40%. Si definiscono «geni di suscettibilità» quei geni che da soli non sono necessari né sufficienti per indurre la comparsa di una malattia. ● Componente ambientale e comportamentale: incide per il restante 60-70%. Legato a: 1. facile accesso ad alimenti altamente energetici (aumento intake calorico) 2. riduzione dell'attività fisica / sedentarietà (minore consumo energetico) CAUSE DI OBESITÀ ➢ Obesità essenziale ○ Dieta ipercalorica ○ Vita sedentaria ➢ Obesità secondaria ○ Fattori genetici ○ Disturbi del tono dell’umore (ansia-depressione) o altre patologie psichiatriche ○ Patologie endocrine (ipotiroidismo, Morbo di Cushing) ○ Patologie neurologiche ○ Farmaci (cortisone, insulina, neurolettici..) Il nostro metabolismo è quello dell’uomo primitivo, che mangiava solo quando il cibo era disponibile. Quindi abbiamo imparato (in millenni di evoluzione) a risparmiare calorie e a depositare nel tessuto adiposo come scorta per i tempi duri. Ora però l’eccesso di cibo fa sì che chi prima era difeso da questi geni ora rischia di più. ● Bioimpedenziometria: Metodo di misura della massa grassa basato sul principio che la massa grassa è un peggior conduttore della corrente rispetto alla massa magra. La misura della resistenza al passaggio di una corrente debole (impedenza), applicata alle estremità del corpo, fornisce una quantificazione del grasso corporeo. ○ Vantaggi: basso costo e facilità di esecuzione ○ Limiti: poco riproducibile, non misura direttamente la massa grassa, poco accurato nell’obesità grave. ● Tomografia Assiale Computerizzata: Diagnostica per immagini che permette di quantificare, a livello addominale, il tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo. La TAC espone il soggetto a radiazioni; per ridurre l’esposizione viene utilizzato un singolo taglio a livello L4 - L5; è costosa. ● RIsonanza Magnetica Nucleare: Diagnostica per immagini che permette di quantificare, a livello addominale, il tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo. La RMN non ha nessun rischio, ma ha tempi maggiori di esecuzione rispetto alla TAC ed è molto costosa. WAIST / HIP RATIO ● Corrisponde al rapporto tra circonferenza vita/circonferenza fianchi. ● Misura di grasso viscerale ● Non esiste consensus sui valori soglia. ● Viene in genere considerato patologico se nei M ≥ 1.0 e se nelle F ≥ 0.85 Metabolismo e immunità sono strettamente legati Sia l'ipernutrizione che la denutrizione hanno implicazioni sulla funzione immunitaria. La fame e la malnutrizione possono sopprimere la funzione immunitaria e aumentare la suscettibilità alle infezioni. L'obesità è associata a uno stato di attività immunitaria aberrante e a un aumento del rischio di malattie infiammatorie associate, tra cui l'aterosclerosi, il diabete, l'infiammazione delle vie aeree e la malattia del fegato grasso. Relazione tra adiposopatia e principali fattori di rischio di malattia coronarica aterosclerotica. FFA = Acido grasso libero; HDL = Lipoproteine ad alta densità; LDL = Lipoproteine a bassa densità. Figura 4: Relazioni tra circonferenza vita (WC) e glicemia (pannello A). Indice di valutazione del modello di omeostasi (HOMA) (B). Diabete mellito di tipo 2 (T2DM) (C). Colesterolo totale (D). Colesterolo ad alta densità (HDL) (E) e livelli di trigliceridi (F). I dati (non pubblicati) derivano da una serie consecutiva e non selezionata di uomini (età media = 51,3 ± 13,3 anni) che hanno frequentato il nostro centro di medicina sessuale e andrologia per disfunzioni sessuali tra il 2000 e il 2013. I coefficienti di correlazione aggiustati per età per le osservazioni indicate sono riportati anche in ogni pannello. Si noti che la WC è stata considerata una variabile continua in tutte le analisi. Figura 5: Relazioni tra circonferenza della vita (WC) e pressione del polso (a), pressione sanguigna media (b), ipertensione (c), punteggio di malattia cronica (un indice convalidato di morbilità associate); (d), rischio cardiovascolare (CV) (valutato dal motore di rischio Progetto Cuore); (e) e il dominio organico dell'ED (come valutato dal punteggio SIEDY Scale 1; (0); I dati (non pubblicati) derivano da una serie consecutiva e non selezionata di uomini (età media = 51,3 ± 13,3 anni) che frequentano la nostra medicina sessuale e andrologia Clinica per disfunzione sessuale tra il 2000 e il 2013. In ogni pannello sono riportati anche i coefficienti di correlazione aggiustati per l'età per le osservazioni indicate. Si noti che la WC è stata considerata una variabile continua in tutte le analisi. DIAGNOSI SINDROME METABOLICA NCEP ATP III 3 segni dei seguenti fattori necessitano per la diagnosi Fattore di rischio Livello di definizione 1. Obesità Addominale a. Maschi b. Femmine Circonferenza vita > 102 cm > 88 cm 2. Trigliceridi ≥ 150 mg/dL 3. HDL colesterolo a. Maschi b. Femmine < 40 mg/dL < 50 mg/dL 4. Pressione arteriosa ≥ 130/85 mmHg (o terapia) 5. Glicemia a digiuno ≥ 110 mg/dL Atti della conferenza NHLBI/AHA Definizione di sindrome metabolica Relazione della conferenza del National Heart, Lung, and Blood Institute/American Heart Association sulle questioni scientifiche relative alla definizione della sindrome metabolica. Association sulle questioni scientifiche relative alla definizione di sindrome metabolica Diagnosi con almeno 3 dei seguenti: 1. Obesità addominale: waist > 102 cm in M e > 88 cm in F 2. Trigliceridi ≥ 150 mg/dL 3. HDL < 40 mg/dL in M e < 50 mg/ in F 4. PA ≥ 130/85 mmHg o terapia specifica 5. Glicemia a digiuno ≥ 100 mg/dL Sindrome metabolica "prevalenza mediana circa 30%" La sindrome metabolica è un complesso insieme di fattori di rischio associati a: ● inattività fisica ● diete ad alto contenuto di grassi e di calorie, ● adiposità addominale ● e invecchiamento Prevalenza della Sindrome Metabolica negli USA Prevalenza della sindrome metabolica a Firenze Significato della creazione della categoria “Sindrome Metabolica” ● E’ caratterizzata da anomalie metaboliche ● Ogni anomalia metabolica aumenta per sé il rischio di malattie cardiovascolari ● Quando presenti contemporaneamente il rischio aumenta esponenzialmente! ESERCIZIO FISICO Effetti positivi ● Aumento della massa magra ● Aumentata attività degli enzimi "aerobici" nei muscoli scheletrici ● Utilizzare gli acidi grassi come substrato energetico durante esercizio (effetto risparmio del glicogeno) ● Aumento della insulino-sensibilità ● Aumento del dispendio energetico ● Riduzione del rischio cardiovascolare ● Miglioramento del tono dell’umore Effetti negativi ● Traumi ● Sindrome da “dipendenza” da esercizio fisico KILOCALORIA In biologia e in nutrizione la kilocaloria (kcal o Cal), è l'energia necessaria per innalzare di 1°C la temperatura di un kg di acqua distillata posta a livello del mare ed è usata per indicare l'apporto energetico medio di un alimento in combinazione con l'unità di massa (g). Apporto calorico medio, tipicamente espresso in Kcal/100 g 1 g di carboidrati = 3,8 kcal 1 g di proteine = 3,1 kcal 1 g di lipidi = 9,3 kcal METABOLISMO BASALE Il metabolismo basale (MB), o Basal metabolic rate (BMR), è il dispendio energetico di un organismo a riposo, e comprende l'energia necessaria per le funzioni metaboliche vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso, ecc.). Rappresenta circa il 45-75% del dispendio energetico totale nella giornata. In media una kilocaloria ogni kg di massa all'ora. Termogenesi indotta da cibo Dispendio energetico indotto dall’esercizio Metabolismo a riposo ESERCIZIO FISICO E MET L'esercizio aerobico determina un dispendio calorico diretto maggiore (1/3) rispetto a quello di resistenza (anaerobico lattacido). Nell’esercizio aerobico, i processi ossidativi sfruttano soprattutto lipidi per la produzione energetica, oltre ai glucidi. I lipidi rappresentano un valore energetico più che doppio rispetto ai glucidi (9 Kcal/gr contro 4 Kcal/gr). MET (unità metabolica) =1 Kcal spesa per Kg di peso corporeo per ora (1 Kcal/Kg/h) è pari all’ossigeno consumato per le funzioni di base dei vari organi ed apparati dell'organismo umano a riposo. Intensità dello sforzo: ● lieve = 3 MET (camminare normalmente), ● moderata = 3 - 6 MET (camminare velocemente) comportamento Tx Farmacoterapia Con comorbilità + + + Chirurgia Con comorbilità + Trattamento obesità non farmacologico 1. Esercizio fisico + 2. dieta (corretta nutrizione) + 3. motivazione/norme comportamentali 1. LA TERAPIA TRADIZIONALE PER IL SOVRAPPESO E L’OBESITÀ Per molto tempo l’unica soluzione perseguibile è stata la riduzione dell’introito calorico e la prescrizione delle “diete ipocaloriche” Provvedimento: - per diminuire di peso è necessario diminuire l’introduzione calorica rispetto al fabbisogno DIETA DA SOLA? Risultati: ● a breve termine: ○ risposta immediata ○ risparmio di tempo per l’operatore ○ risparmio di tempo per l’operatore ○ perdita di peso in poco tempo ● a lungo termine: ○ fallimentari, se non sono integrate con attività fisica e modifica abitudini alimentari ○ rischio per disturbi comportamento alimentare (DCA) 2. ESERCIZIO FISICO DA SOLO? L’esercizio fisico non associato a restrizione calorica non determina però una riduzione sensibile del peso corporeo, perché - Aumenta l’introito di cibo - Aumenta la massa magra a discapito di quella grassa che però ha un peso specifico minore: il paziente, specialmente all’inizio, non nota variazioni sulla bilancia Effetti positivi: ● Aumenta massa magra ● Aumenta attività enzimi "aerobici" nei muscoli scheletrici ● Utilizzo acidi grassi come substrato energetico (effetto risparmio del glicogeno) ● Aumenta insulino-sensibilità (< rischio DM) ● Aumenta dispendio energetico ● Riduce il rischio cardiovascolare e la PA ● Riduce il rischio di osteoporosi ● Migliora mobilità articolare, equilibrio e < rischio cadute nell’anziano ● Migliora il tono dell’umore (endorfine) Effetti negativi: ● Traumi ● Sindrome da ⟪dipendenza⟫ da esercizio fisico QUALE ESERCIZIO FISICO ➢ Aerobico, di sufficiente intensità (70% VO2 Max) ➢ Regolare (4 volte/settimana) ➢ Prolungato (almeno 45 minuti) ➢ Associato ad esercizi intensi di tipo anaerobico (aumentano la massa magra e il tono muscolare e consentono di sopportare meglio esercizi aerobici di più alta intensità) ➢ Il livello ottimale va raggiunto con gradualità ➢ Nei grandi obesi può essere necessario iniziare con esercizi di mobilità per riattivare le strutture muscolari ipotoniche e restituire mobilità alle articolazioni ➢ Ridurre il carico es. con esercizi in acqua DIABETE MELLITO L’uomo è una macchina il cui carburante principale è il glucosio, immediatamente spendibile per viaggiare. Quali sono le ⟪riserve di energia⟫? Forma Sito della riserva Energia in Kcal Grassi Tessuto adiposo 141.000 Glicogeno Fegato 400 Muscoli 1.600 Proteine Muscoli 24.000 Regolazione della glicemia (e delle riserve energetiche) Insulina e Glucagone sono prodotte da cellule raggruppate in isole, isole di Langerhans (pancreas endocrino) Grazie all’insulina possiamo introdurre il glucosio (sotto forma di carboidrati) e utilizzarlo oppure stoccarlo nel fegato. D’altra parte in caso di digiuno prolungato possiamo liberare zucchero in circolo grazie al glucagone. In questo modo possiamo mantenere costante la presenza del glucosio nel sangue. SINDROME: Il diabete mellito è un disordine metabolico ad eziologia multipla. DIABETE MELLITO = “L’EPIDEMIA DEL TERZO MILLENNIO” In Italia circa 3 milioni di persone hanno il diabete mellito (e 1 milione non sa di averlo). Gruppo di patologie metaboliche caratterizzate da iperglicemia, e dovute a: 1. difetto secrezione di insulina 2. difetto azione insulinica (insulino-resistenza) 3. entrambi i meccanismi L’iperglicemia cronica del diabete è associata a danni a lungo termine di vari organi (++ occhi, reni, nervi, cuore e vasi sanguigni). DIABETE TIPO 1 ● Deficit di produzione dell'insulina (DM1)➜ carenza nell’utilizzazione del glucosio da parte dei tessuti per cui si ha un aumento della glicemia (iperglicemia). ● Mancando lo stimolo ormonale anabolico l’organismo si comporta come se fosse perennemente in digiuno (stato catabolico). ● Vengono quindi mobilizzate le proteine, i grassi e il glicogeno e viene attivata la glicogenolisi e la formazione di corpi chetonici (iperglicemia e chetosi). DIABETE TIPO 2 1) Fattori genetici 2) Aumento del grasso viscerale ➜ INSULINO RESISTENZA 3) Mancanza di attività fisica Costringe per lungo tempo il pancreas endocrino ad un surplus di secrezione di insulina per provare a mantenere una corretta omeostasi glicemica, con il risultato di un progressivo sfiancamento delle cellule 𝜷 che alla fine può portare anche ad un deficit quasi totale di produzione di insulina. Diabete Mellito: prevalenza dei diversi tipi TIPO 2 TIPO 1 ALTRI TIPI DM2 DM1, Incl - LADA Classificazione del diabete DIABETE LADA LADA = Latent Autoimmune Diabetes in the Adult Utilizzando i classici criteri clinici, pazienti classificati come DM2 che iniziano il trattamento con dieta e ipoglicemizzanti orali, ma nell’arco di 2-6 anni manifestano un deterioramento della funzione 𝜷-cellulare su base autoimmune (come nel DM1) tale da richiedere tp insulinica. Diabete LADA o NIRAD Quando sospettarlo e come diagnosticarlo? ● Età <50 anni; ● BMI <25 kg/m 2 ; ● Anamnesi positiva per malattie autoimmuni; ● Familiarità positiva per diabete tipo 1 o malattie autoimmuni; ● Necessità di terapia insulinica entro 6-12 mesi dalla diagnosi. DIABETE MELLITO: diagnosi differenziale DIABETE SECONDARIO ● Malattie pancreatiche ○ Pancreatite, neoplasia, resezione chirurgica, fibrosi cistica ● Malattie endocrine ○ Morbo di Cushing, acromegalia, tireotossicosi, feocromocitoma ● Farmaci ○ Es. Corticosteroidi DIABETE MELLITO: DIAGNOSI In presenza di sintomi tipici della malattia (poliuria, polidipsia e calo ponderale), la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione di: ● glicemia casuale ≥ 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo) (livello della prova III, Forza della raccomandazione A) In assenza dei sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di: ● glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl (per digiuno si intende almeno 8 ore di astensione dal cibo) oppure ● glicemia ≥ 200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75g) oppure ● HbA1c ≥ mmol/mol (6,5%) (a condizione che il dosaggio dell’HbA1c sia standardizzato, allineato IDCC (International Federation of Clinical CHemistry and Laboratory medicine) e che si tenga conto dei fattori che possono interferire con il dosaggio). (Livello della prova III, Forza della raccomandazione A) DIABETE MELLITO TIPO 1: diagnosi 1. Marcatori di autoimmunità ++ AutoAb anti insulina, IAA Ab anti decarbossilasi acido glutammico; GAD Ab anti-insula pancreatica, ICA Esordio ++ giovanile, spesso con coma chetoacidosico In presenza di sintomi tipici della malattia (poliuria, polidipsia e calo ponderale), la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione di: ● glicemia casuale ≥ 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo). Esordio ++ adulto, spesso sovrappeso o obesi In assenza dei sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di: ● glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl (per digiuno si intende almeno 8 ore di astensione dal cibo) oppure ● glicemia ≥ 200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75g) oppure ● HbA1c ≥ mmol/mol (6,5%) Criteri diagnostici e curva da carico di glucosio (OGTT a 2h) con 75 g DIABETE MELLITO = IPERGLICEMIA Il grado di controllo del diabete mellito è determinato dai livelli di HbA1c, risultato dei valori di glicemia a digiuno e postprandiali degli ultimi 3 mesi circa. Pertanto il controllo del diabete deve considerare questi 3 parametri. Storia Naturale del Diabete Mellito di Tipo 2 PREDIABETE ❖ Ogni anno il 5-10 % delle persone con prediabete raggiunge i criteri clinici per il diabete; ❖ Panel di esperti ADA: il 70% delle persone con prediabete sarà diabetica. ❖ A livello globale, ci saranno circa 470 milioni di persone con prediabete entro il 2030. 2. Palpitazioni, tachicardia 3. Sudorazione fredda 4. Fame 5. Ansia 6. Cute Fredda ii. Neuroglicopenici: 1. Alterazioni del comportamento 2. Stato confusionale 3. Perdita coscienza 4. Convulsioni 2. CRONICHE: si sviluppano lentamente con gli anni e sono legate frequentemente ad un diabete non ben controllato. L’iperglicemia prolungata induce lo sviluppo di complicanze croniche. Sono tutte insidiose, molto gravi ed invalidanti. a. Complicanze macrovascolari Patologie cardiovascolari: aterosclerosi delle coronarie, delle carotidi e delle arterie degli arti inferiori. È una forma di aterosclerosi più precoce, aggressiva e pluridistrettuale. Rischio molto elevato per infarto ictus, insufficienza circolatoria arteriosa agli arti inferiori (claudicatio). Un paziente diabetico ha un rischio 3-4 volte superiore di sviluppare infarto rispetto alla popolazione generale. Inoltre, il paziente diabetico ha un rischio di infarto pari a quello di un soggetto non diabetico con un pregresso infarto. È pertanto necessario per la loro prevenzione un adeguato controllo della glicemia, dei livelli di pressione arteriosa e di colesterolo (++LDL) circolante. i. Infarto ii. Vasculopatia Periferica iii. Ictus b. Complicanze microvascolari: i. Retinopatia: costituisce la prima causa di cecità nei paesi occidentali. Necessaria una visita oculistica con esame del fondo (⟪fundus⟫) dell’occhio ogni anno. ii. Nefropatia: negli USA il 40% dei pazienti in dialisi è affetto da diabete. È necessario un controllo ogni 6 mesi - 1 anno di eventuali tracce di proteine nelle urine (microalbuminuria). Come si sviluppa la nefropatia diabetica: l’iperglicemia dovuta al diabete determina l’aumento della pressione arteriosa che accelera il lavoro di filtrazione svolto dai glomeruli. Inoltre l’eccesso di zuccheri altera la struttura delle proteine che costituiscono ogni glomerulo. Tali anomalie causano una sclerosi (indurimento) del glomerulo e un aumento logorio dei nefroni e quindi nefropatia. iii. Neuropatia Diabetica: è tra le più insidiose complicanze croniche e può esporre il paziente a deficit motori e riduzione/perdita della sensibilità agli arti inferiori (pericolo di ustioni, ferite, ulcerazioni senza dolore ai piedi). Ci possono essere 4 tipologie di neuropatia diabetica: 1. Neuropatia prossimale: colpisce i nervi di gambe, cosce e glutei; 2. Neuropatia periferica: colpisce i nervi di gambe, mani, braccia e piedi; 3. Neuropatia autonomica: colpisce i nervi di intestino, cuore, polmoni, vescica, occhi; 4. Neuropatia focale: può colpire qualsiasi nervo del corpo. Piede diabetico Deficit circolatori arteriosi agli arti inferiori + neuropatia: causano lo sviluppo di ferite, lesioni e ulcerazioni infette ai piedi fino al piede diabetico, con grave rischio di gravi evoluzioni fino all’amputazione dell’arto. Disfunzione erettile Deficit circolatori arterie cavernose del pene + neuropatia + deficit di testosterone = PROBLEMI DI EREZIONE Diabete Mellito: obiettivi terapeutici Diabete Mellito Tipo 1: HbA1c < 7.5% Diabete Mellito Tipo 2: HbA1c < 7% Glicemia a digiuno: 110-126 mg/dl Glicemia post-prandiale (circa 2 ore): 110-140 mg/dl Questi livelli di controllo possono essere diversi in particolari categorie: 1. anziani, specificatamente se insulino-trattati (consentiti valori meno rigorosi per evitare le ipoglicemie): 2. in gravidanza (controllo più rigido per ridurre il rischio malformazioni fetali) Obiettivi glicemici più stringenti (HbA1c < 6.5%) in pazienti di nuova diagnosi o con diabete di durate inferiore a 10 anni, abitualmente in discreto compenso glicemico, senza precedenti di CVD, e senza comorbidità che li rendano particolarmente fragili. Obiettivi meno stringenti (HbA1c 7-8%) in pazienti con diabete di lunga durata > 10 anni, con precedenti di CVD o una lunga storia di inadeguato compenso glicemico, o fragili per età o comorbilità. L’approccio terapeutico deve essere tale da prevenire le ipoglicemie. Il colesterolo LDL obiettivo primario della terapia: valori < 100 mg/dl. Nei diabetici con malattia cardiovascolare e fattori multipli di rischio cardiovascolare, valori di colesterolo LDL < 70 mg/dl. Ulteriori obiettivi: - valori plasmatici di trigliceridi < 150 mg/dl - colesterolo-HDL > 40 mg/dl nell’uomo e > 50 mg/dl nella donna. Obiettivi del trattamento anti-ipertensivo: - valori di pressione sistolica < 130 mmHg - valori di pressione diastolica < 80 mmHg Un obiettivo pressorio < 125/75 mmHg è raccomandato nei soggetti con proteinuria > 1 g/die. Quali sono le armi a nostra disposizione? ➔ ALIMENTAZIONE APPROCCIO MENTALE ➔ TERAPIA ➔ AUTOMONITORAGGIO GLICEMICO ➔ EDUCAZIONE TERAPEUTICA RUOLO DEGLI ORMONI NELL’ESERCIZIO FISICO E MODIFICAZIONI ORMONALI DURANTE L’ESERCIZIO FISICO Durante l’esercizio fisico i muscoli (e il cervello) hanno bisogno di: - ENERGIA: GLUCOSIO - OSSIGENO: SANGUE Principali risposte ormonali all’esercizio fisico ENERGIA = GLUCOSIO REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA DURANTE ESERCIZIO FISICO Principali risposte ormonali all’esercizio fisico MODESTO INCREMENTO - TESTOSTERONE - TSH, FT3, FT4 OSSIGENO = SANGUE CATECOLAMINE Effetti dell’adrenalina sul metabolismo ● Aumentata glicogenolisi nel fegato e nel muscolo ● Aumentata lipolisi nel tessuto adiposo ● Diminuita secrezione di insulina ● Aumentata secrezione di glucagone 2. ASSE GH - IGF 1 ORMONE DELLA CRESCITA (GH, O SOMATOTROPINA) Caratteristiche: - Polipeptide a catena singola di 191 aa con pm 21.500 D - Prodotto dalle cellule somatotrope dell’ ipofisi anteriore - In circolo è legato per l’85-90% a due proteine plasmatiche di trasporto, prodotte prevalentemente a livello epatico - L’emivita plasmatica è circa 20-50 minuti IGF-1 (INSULIN-LIKE GROWTH FACTOR, O SOMATOMEDINA) E’un peptide che ha una struttura molecolare molto simile a quella della proinsulina. E’ prodotta a livello epatico per stimolazione da parte del GH. Media alcune importanti azioni biologiche del GH. I livelli plasmatici di somatomedina aumentano 12-18 ore dopo la somministrazione di GH e contrariamente a quanto accade per il GH, sono abbastanza stabili nell’arco delle 24 ore. Azioni biologiche del GH La funzione primaria del GH è quella di promuovere l’accrescimento. Il GH nell’età prepubere e pubere stimola l’accrescimento scheletrico agendo attraverso il suo mediatore IGF-1 sui condrociti delle cartilagini di accrescimento e direttamente sulla differenziazione dei pre condrociti. Dirette: ● Lipolisi ● Neoglicogenesi ● Chetogenesi ● Ritenzione Na e H2O ● Az. anti insulare Indirette (IGF-1 mediate) ● Sintesi proteiche ● Masse muscolari ● Crescita cartilagini ● Crescita osso ● Sintesi DNA e RNA Regolazione della secrezione di GH Il GH ha una secrezione pulsatile: i livelli circolanti sono molto bassi per gran parte della giornata; ● ha quattro-otto picchi durante il sonno ad onde lente «i bambini crescono mentre dormono»; ● picchi dopo assunzione di pasti proteici, ● picchi con l’esercizio fisico La normale concentrazione plasmatica basale di GH è 0-5 ng/ml ma può aumentare fino a 50 volte per effetto dei vari stimoli. Patologia: ipersecrezione cronica di GH ● Prima della pubertà: iperproduzione di GH = GIGANTISMO ● Dopo la pubertà: ACROMEGALIA GH ed esercizio fisico Viene secreto dall'adenoipofisi e aumenta nel sangue durante l'esercizio, con incrementi tanto più pronunciati quanto maggiore è l'intensità dell'esercizio stesso. Alcuni studi suggeriscono che tali aumenti possano essere causati dall'aumento della temperatura corporea piuttosto che agli effetti dell'esercizio in sé. Comunque sia, durante l'allenamento si ha una secrezione di GH, che causa: 1. aumento della sintesi proteica; 2. aumento dell'utilizzo del grasso corporeo a scopi energetici e risparmio dell'utilizzazione dei carboidrati; 3. divisione e proliferazione cellulare. GH (IGF 1) come agente dopante Il GH è considerato dagli atleti la molecola ideale per aumentare la massa muscolare e le performance, data la sua azione di stimolo sulla sintesi proteica nelle cellule muscolari e sulla crescita fisica. Inoltre, la sua azione lipolitica aiuta a diminuire la massa grassa riducendo il tessuto adiposo e contribuendo alla liberazione di calorie e di acidi grassi nel sangue utilizzati per sviluppare energia. Il GH viene considerato capace di migliorare le prestazioni sportive ed è una sostanza classificata come proibita nella lista dell'agenzia mondiale dell’anti-doping, la World Anti-Doping Agency (WADA). Il GH ricombinante è difficilmente rilevabile dai controlli anti-doping, ● per il breve tempo di permanenza nel circolo sanguigno e ● per le piccolissime quantità eliminate nelle urine. Il GH viene utilizzato 1) nello sport, 2) nel body building, 3) come agente anti-invecchiamento e 4) per migliorare l’aspetto fisico. MA NON A LIVELLI PATOLOGICI COME NELL’IPERTIROIDISMO Tendenza a effetto ● Lipolitico (“brucia i grassi”) ● Iperglicemizzante (“aumenta disponibilità di zuccheri”) ● Muscoli: a basse dosi anabolico, a alte dosi catabolico ● Termogenico ● Aumentano l’effetto del GH 4. CATECOLAMINE La midollare surrenale Rappresenta la parte più interna della ghiandola surrenale, deriva dalla cresta neurale e viene considerata un ganglio simpatico modificato. Le sue cellule cromaffini (cosiddette perché si colorano di cromo) sono neuroni post gangliari privi di assoni. Analogie e differenze tra le cellule della midollare surrenale e i neuroni post gangliari simpatici I neuroni pregangliari del simpatico si interrompono nei gangli e da qui le fibre postgangliari raggiungono un organo effettore e ne influenzano l’attività secernendo soprattutto noradrenalina. Le fibre raggiungono le cellule della midollare senza interrompersi nei gangli. Le cellule cromaffini, stimolate, secernono direttamente nel sangue soprattutto adrenalina che influenza una serie di organi effettori in tutto il corpo. L’ormone principale secreto dalla midollare surrenale è l’adrenalina L’adrenalina deriva dalla tirosina, convertita in DOPA dalla tirosina idrossilasi (passaggio limitante): le alterazioni di questo enzima (sotto influenza del simpatico) determinano il ritmo della sintesi di adrenalina. La noradrenalina rappresenta un passaggio intermedio e la ghiandola ne libera solo piccole quantità. Il passaggio da noradrenalina ad adrenalina è catalizzato del PNMT, controllato dal cortisolo. La sintesi avviene in parte nel citoplasma e in parte nei granuli di deposito. La captazione e l’accumulo nei granuli sono processi attivi che richiedono ATP. CATECOLAMINE ➜ ancestralmente: risposta “combatti o fuggi” Effetti biologici Le catecolamine rappresentano degli importanti mediatori dei processi di rapida metabolizzazione dei substrati energetici. Infatti, soprattutto in condizioni di stress acuto, essi: ● aumentano i livelli di glucosio e di acidi grassi liberi; ● stimolano il sistema cardiovascolare; ● provocano contrazione o rilasciamento della muscolatura liscia dell’apparato respiratorio, gastrointestinale e urogenitale. Metabolizzazione dei substrati energetici L’adrenalina stimola: ● nel muscolo, la glicogenolisi e induce inibizione della captazione del glucosio (recettori 𝛂2) ● nelle cellule epatiche, sia la glicogenolisi sia la gluconeogenesi (recettori 𝛂1) da lattato e piruvato provenienti dai muscoli ● nelle cellule adipose, la lipolisi che aumenta gli acidi grassi in circolo (recettori 𝛃1) ● nel pancreas, la secrezione di glucagone (recettori 𝛃2) e l’inibizione dell’insulina Risultato finale sarà un aumento di glucosio e acidi grassi in circolo. La stimolazione della secrezione di adrenalina si ha quando la glicemia cade al di sotto di 60-70 mg/fl (ipoglicemia si può avere anche nell’attività fisica, soprattutto negli sport di resistenza). Effetti sulla termogenesi Le catecolamine hanno un’azione calorigena (recettori 𝛃2) per aumento - del consumo totale di ossigeno - della spesa energetica basale - della spesa indotta dalla dieta (termogenesi alimentare) - della spesa indotta dal raffreddamento (termogenesi facoltativa o senza brivido) Effetti sul sistema cardiovascolare Sul cuore le catecolamine hanno effetto cronotropo, inotropo e dromotropo positivi (recettori 𝛃1). Sui vasi si ha contemporaneamente dilatazione delle arteriole muscolari (recettori 𝛃2) e costrizione di quelle splancniche, renali, genitali e cutanee (recettori 𝛂1). In questo modo, durante l’esercizio fisico o in situazioni di pericolo, è garantito l’apporto di sangue (e quindi di O2 e substrati) ai muscoli a scapito degli altri tessuti, pur (recettori 𝛃1). Effetti del sangue ● Aumento del numero di globuli rossi ● Aumento della concentrazione dell’emoglobina ● Aumento della concentrazione delle proteine plasmatiche ● Diminuzione del tempo di coagulazione (recettori 𝛂2) Effetti sul sistema respiratorio e gastrointestinale ● Dilatazione di bronchi e bronchioli per inibizione della muscolatura liscia (recettori 𝛃2), rendendo più efficaci gli scambi alveolari 5. CORTISOLO Effetti biologici Si tratta fondamentalmente di un ormone catabolico che ha come effetto finale quello di innalzare il glucosio nel sangue per procurare energia alle cellule. Diventa quindi essenziale nell’intervallo tra i pasti e nel digiuno protratto. È un ormone essenziale per la vita: animali senza ghiandole surrenali non sono in grado di resistere a nessun tipo di stress. Aumento della glicemia Proteolisi (effetto negativo sul muscolo) Nel muscolo scheletrico: diminuisce la sintesi e aumenta la degradazione proteica (per fornire aminoacidi per la gluconeogenesi), diminuisce la captazione del glucosio. Gluconeogenesi (ormone iperglicemizzante) Nel fegato: aumenta la gluconeogenesi, la sintesi di glicogeno e determina un bilancio azotato negativo. Lipolitico (ma redistribuzione del grasso in sede viscerale) Nel tessuto adiposo: diminuisce la captazione di glucosio e aumenta la mobilizzazione dei lipidi. Ormone controinsulare È un antagonista dell’insulina, mentre potenzia gli effetti del glucagone, adrenalina e GH. Risposte allo stress Mentre le catecolamine della midollare consentono all'organismo di fronteggiare situazioni di stress improvviso, il cortisolo permette di resistere a condizioni stressogene anche di lunga durata. In particolare agisce aumentando: ● la glicemia ● la percezione e l’integrazione degli stimoli sensoriali, lo stato di allerta ● la reattività vascolare ● la responsabilità degli adrenocettori alle catecolamine ed, in generale, esercitando un effetto amplificatore dell’azione di altri ormoni (azione permissiva) Il massimo incremento dei livelli plasmatici del cortisolo è nei 30 minuti successivi allo sforzo, con permanenza sui valori elevati per circa 90 minuti dopo la fine del lavoro muscolare. 6. TESTOSTERONE Esercizio fisico eccessivo 1. Al termine di un esercizio fisico acuto o di un periodo di normale allenamento si ha un transitorio innalzamento del testosterone plasmatico 2. In caso di aumentato dispendio energetico + ridotto introito calorico il corpo umano reagisce allo stato carenziale bloccando alcuni sistemi ritenuti “secondari”, al fine di deviare le scarse energie residue sui meccanismi necessari al mantenimento delle funzioni vitali. ⬇ Blocco ipofisario di rilascio di LH e FSH ➜ Riduzione dei livelli di testosterone e spermatogenesi (lo stesso accade negli stati sedentari e nell’obesità) Incremento testosterone tra 15 minuti e 60 minuti di esercizio fisico
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