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La Filosofia della Storia e l'Estetica secondo Schiller e Baumgarten - Prof. Cattaneo, Appunti di Estetica

Filosofia di SchillerFilosofia di BaumgartenFilosofia della StoriaEstetica

Sulla concezione di schiller e baumgarten della filosofia della storia e dell'estetica. Schiller vede la storia come lo sviluppo dell'umanità, partendo dalla natura e arrivando alla ragione e alla scienza, e considera l'arte come il compimento dell'umanità. Baumgarten introduce per la prima volta il termine 'estetica' come disciplina della conoscenza sensibile, distinta dalla logica. Le idee di schiller e baumgarten sono considerate rivoluzionarie per aver dato autonomia alla conoscenza sensibile.

Cosa imparerai

  • Come Baumgarten ha introdotto il termine 'estetica'?
  • Come Schiller vede l'arte come il compimento dell'umanità?
  • Che concezione di filosofia della storia ha Schiller?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 26/02/2022

tralu95
tralu95 🇮🇹

3.6

(5)

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Anteprima parziale del testo

Scarica La Filosofia della Storia e l'Estetica secondo Schiller e Baumgarten - Prof. Cattaneo e più Appunti in PDF di Estetica solo su Docsity! 27/10 Il comune denominatore di Schiller-Hegel puo' essere visto in una concezione di filosofia della storia secondo cui presenta un dispiegarsi della storia secondo ragione, esplicando nel divenire: quando parliamo di Hegel, abbiamo a che fare con la dialettica hegeliana, che ha a che fare con la posizione legata al soggetto implicando l'esclusione di qualcos'altro a partire dalla posizione unilaterale. Tutto cio' accade nel divenire, in Hegel la storia ha una sua intrinseca necessita', e' il dispiegarsi dello spirito attraverso un gioco di tesi-antitesi che fa giungere lo spirito ad esprimersi in modo sempre piu' compiuto. Esiste un'idea di filosofia della storia che abbiamo riconosciuto in Schiller: in esso c'e' uno sviluppo di umanita' che parte dallo stato di natura (prima forma di realizzazione di umanita', quella greca, dove domina la poesia ingenua) per arrivare alla ragione e alla scienza, attraverso le quali viene conosciuta la realta'. Per Schiller esiste un grado ulteriore che si ha nel momento in cui l'umanita' riconosce il proprio compimento nell'arte: su quali basi Schiller afferma che l'arte e' il compimento dell'umanita'? L'arte e' un'anticamera della conoscenza umana, ma per Schiller l'arte ritorna al punto di partenza rinnovata; si supera la contrapposizione il bello e la verita', ne Gli artisti Schiller supera questa contrapposizione, la bellezza ci verra' incontro come una superiore verita', l'arte inizialmente era una scuola pedagoga dell'umanita', ad un certo punto la verita' passera' il testimone all'arte. L'uomo, per Schiller, viene creato nello stato di necessita', e la bellezza lo aiuta in un percorso di umanizzazione. La bellezza e' legata al mondo dei sensi, l'uomo nasce nello stato di natura per venire consegnato alla sensibilita'. Schiller riprende il mito della caverna di Platone per riflettere sulle “amabili menzogne” nel “carcere del'uomo”: l'uomo deve staccarsi dalle ombre ingannevoli, ma per Schiller l'uomo si trova nel carcere dello stato di natura, mentre l'arte dipinge amabili menzogne nelle pareti del carcere: l'arte aiuta l'uomo, l'arte in questa prima fase di educazione dell'uomo appartiene all'ambito delle illusioni, ma le amabili menzogne consentono all'arte di consentire all'uomo di comprendere il percorso di maturazione spirituale. Attraverso le amabili menzogne della bellezza, l'uomo si libera dal dominio del bisogno e comincia a vivere conformemente alle immagini di una bellezza superiore, perseguendo una vita piu' elevata. Per Schiller, il passaggio dall'arte “menzogna amabile” alla verita' all'”arte rinnovata e superiore alla verita'” (o “magia sacra” e “grande armonia”), l'arte rinnovata e' una “superiore verita'”: la filosofia e la scienza circoscrivono un'idea di separazione, l'esperienza viene concepita in termini discreti e discontinui, viene frazionata in leggi scientifiche e filosofiche, mentre l'arte si fa portatrice di una superiore verita' perche', attraverso l'immaginazione, l'arte rende di nuovo fluido cio' che la scienza e la filosofia hanno tentato di fissare attraverso le loro circoscrizioni e disgiunzioni. L'immaginazione prende queste partizioni e le scompagina, perche' l'immaginazione si muove liberamente, avvicinando cio' che e' stato separato, le definizioni e segmentazioni vengono rimesse in movimento dall'immaginazione. L'arte rinnovata, e' una verita' superiore perche' attraverso essa l'uomo realizza pienamente la sua liberta, e' una “grande armonia” dove le cose fluiscono l'una nell'altra. Tutto cio' emerge nelle poesie di Schiller. Il termine “estetica” e' stato coniato da un filosofo leibnitziano di nome Baumgarten. Egli e' un allievo di Wolfe, il quale, a sua volta, si era formato alla scuola di Leibnitz; in cosa si differenzia B da Leibnitz? Nel 1835 egli scrive Meditazioni filosofiche su argomenti riguardanti la poesia, dove B introduce per la prima volta la parola “estetica”, un ambito della conoscenza la cui parola deriva dal greco aisthesis (sensazione). Nel 1739 B pubblica Metafisica, compendio adottato da Kant per il suo insegnamento universitario; nel 1750-1758 pubblica l'opera Aesthetica: essa si distingue dalla logica (disciplina delle conoscenze intellettuali) essendo una disciplina concernente le conoscenze sensibili; secondo Leibniz non c'e' differenza tra conoscenza sensibile e intellettuale, ma quest'ultima presenta un superiore grado di chiarezza e distinzione percettiva. B distingue quelle che chiama “conoscenze chiare e distinte”
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