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Appunti di filosofia della prassi umana, Appunti di Filosofia

appunti del corso di filosofia della prassi umana

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 05/03/2020

greta-bordignon
greta-bordignon 🇮🇹

4.3

(22)

24 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti di filosofia della prassi umana e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! FILOSOFIA DELLA PRASSI UMANA Hannah Arendt è un’ebrea tedesca con cittadinanza USA. Nasce nel 1906 a Hainnover. Nel 1924 a Konisberg (attuale Kalingrad in Russia) a soli 18 anni, consegue l’ABITUR, che è il titolo i studio che equivale al nostro diploma. Si iscriverei all’università di Marburg dove in quegli anni si stava imponendo una personalità filosofica nuova. A Marburg incontrò Martin Heidegger, un giovane docente destinato a diventare uno dei più grandi pensatori del ventesimo secolo. Con lui ebbe un tormentato rapporto filosofico, molto conflittuale, fatto di incontro/scontro. Il primo a pensare che la nascita ci rende utile è stato Agostino, ci arriva partendo dalla relazione sul tempo, gli uomini posso progettare cose nuove mente il creatore crea. Nel 1925 si sposterà a Friburgo per seguire elezioni di filosofia di Husserl ancora per un semestre. Poi ad Heidelberg dove sotto la guida di Karl Jaspers, il suo vero maestro, nel 1929 porta a termine la sua tesi di dottorato, “Il concetto di amorini Agostino”. È ritenuta storica, ma noi la tratteremo sotto il punto di vista filosofico, è una pensatrice scoperta tardi. Fu perseguitata dall’allontanamento delle sue opere. Non amava definirsi filosofica perché non amava le categorizzazioni, ma lei si considerava una fenomenologa. Prassi umana una filosofia morale, è una forma di filosofia che va a riflettere sull’agire dell’uomo. In verità è una filosofia che va a riflettere sull’essere umano e riflette su quelle azioni che ci fanno restare uomini. Si intende non quella filosofia di stampo Marxista, ossia con il materialismo storico. Filosofia della prassi si deve ad Antonio Labriola, intellettuale di fine 800 che è molto attivo nell’Italia post unitaria.
 Labriola fu uno dei fautori della scuola pubblica. Contrapposizione tra Teoria e Prassi, per lei non si può pensare senza agire e non si può agire senza pensare. Il concetto di agire in senso individuale e sociale, diventa dunque centrale nella teoria di Marx. !1 Marx scriveva che per PRASSI si deve intendere: “... come la società... produce l'uomo in quanto uomo”. IL 28 OTTOBRE DEL 1964 in un’intervista a una rivista tedesca INTERVISTATA DA Gunther Gauss precisò: “DA BAMBINA SAPEVO DI ESSERE DIVERSA, MA NON NEL SENSO DI SENTIRMI INFERIORE, MA CHE SEMPLICEMENTE LE COSE STAVANO COSI, RIFIUTARE L’EBRAISMO ERA FUORI DISCUSSIONE ! Noi studiamo filosofia, ma mi sono congedata definitivamente da LEI”. Abbandona la Germania per le leggi razziali, e in USA insegna e ricopre altri ruoli e lavori. Fu un esilio difficile perché lei, ebrea, veniva considerata diversa. Suoi genitori viaggiavano molto ed erano dei progressisti. Padre era un uomo a cui piaceva leggere e portava con sé tantissimi libri e quindi lei si avvicinò presto al suo vero talento per la filosofia e la letteratura. Prima del diploma, la sua scuola, consente a lei di seguire corsi all’università (greco, latino, teologia). Si avvicina molto a Sant’Agostino e lei si interessa del male. Si iscrive a Marburg (università eccellente e prestigiosa dell’epoca). In quegli ani si stava imponendo una filosofia nuova. Martin Heidegger per lei fu un docente apprezzatissimo. Lui era considerato il padre dell’esistenzialismo tedesco. Lo conosce nel 1925. Tra Hannah e Heidegger nacque una vicenda sentimentale. Infatti lei divenne l’amante del prof. Lui per lei divenne una persona di una certa importanza intellettuale e loro si influenzarono a vicenda. Si interruppe quando lui si iniziò a interessare del nazismo (1933). Heidegger esalta l’essere umano e per morte considera il decadimento e il valore per l’eccellenza. Hannah fonda, per andare contro di lui la tecnica del NATALITY. !2 Lui studia la sua filosofia come oggetto dell’uomo = esistenzialismo dell’uomo. 
 Esistenzialismo è formato da inizio e fine, ma quello che conta secondo lui è la morte. 
 Se l’uomo muore è perché si trova di fronte da solo alla morte. 
 il concetto di HANFANG, ovvero di inizio nella filosofia di essere. Essere - per - la - morte opera di H - I trattini danno una direzione di senso valoriale dove il valore più grande per l’uomo è la morte. - Quando il trattino si present singolo indica un momento critico, un momento di spezzettamento. 
 In “essere per tempo” l’inizio non viene preso in considerazione, ma la pulsione della morte. Invece non si può escludere che il concetto di nascere, nativo di, geburgig. 
 Questa parola ricorre spesso nelle sue opere”essere e tempo” di H dice che l’essere uomo di definisce nel Geburgig. Però anche questo nitidamente (nato a) soccombe davanti all’altro termine della morte (tode). 
 Quello che definisce l’essere umani in quanto vale è la morte. 
 Il termine Natality compare per la prima volta in un suo diario, non in un’opera. Cè un appunto nel suo diario nell’aprile del 1952, dove dice: che ha capito cosa vuol dire nascere (venire al mondo). 
 Questa suggestione le viene suggerita da una musica (Alleluja di Handel). Si reca a questo concerto e lei su questa musica inizia a pensare che Dio ha mandato il bambino come segno di speranza, e ogni volta che nasce un bambino noi possiamo rinascere e sperare. 
 Nel maggio del 1953 compare in modo ufficiale, quindi in un articolo, in ideologia e terrore compare ufficialmente il termine della natalità. Cosa è la nascita? Non è un fatto individuale o un fatto privato, ma la nascita per Hannah è un fatto pubblico, perché riguarda gli esseri umani e appare tra altrettanti essere umani. Quando si nasce, si entra nella contingenza. Cioè nella storia. Noi siamo dei piccoli attori della storia, ma siamo noi che facciamo la storia. Il bambino non è un semplice materiale, ma rompe il circolo vizioso dell’operosità. Bambino non può essere considerato un semplice oggetto materiale. Lei prende le distanze dall’ideologia storica di Karl Marx, era antimarxista ma ne rispettava le ideologie. !5 Il suo antimarxismo lo si riconosce in “VITA ATTIVA”. 
 KARL MARX era un filosofo tedesco ebreo, era un sociologo, economista e estensore del manifesto comunista. Importante per Marx era il proletariato. Termine proletariato risale addirittura dalla Roma antica. Ma Marx inizia ad usarlo per indicare i lavoratori. Hannah usa il termine natalità contro il concetto marxiano del proletariato. Insiste sul fatto che l’uomo non uno strumento di forza-lavoro. Marx insiste sulla rivoluzione della società. 
 Lei imponendo il natality come categoria di pensiero prende le distanza dall’ideologia di Marx. Marx sulla scia del positivismo porta una deformazione dell’immagine dell’uomo, come entità spirituale, ma cosa materiale. Lei avvicina al suo secondo marito che appoggiava il marxismo.
 Lei studia i testi marxisti e si fa domande su come tenere le attività umane. La porta a riflettere sul CHI dell’uomo. Inteso come essere che nasce. “Vita Attiva”, è un’opera che si basa anche su Marx, vuole capire quali sono le attività che l’uomo è capace di fare: - Lavorare - Operare - Agire Secondo Hannah queste attività sono diverse tra loro, lavorare cioè che fabbrichiamo le nostre risorse per soddisfare i bisogni, operare con cui ci circondiamo di oggetti, agire invece per Hannah significa stare con gli atri, dialogare con gli altri, entrare in relazione con altre persone attraverso la voce e la materia non interviene. Queste attività hanno il compito di preservare il mondo per le nuove generazioni. L’agire è la sola condizione in cui noi persone siamo umani. Entriamo in azione dialogando, non entra in gioco la materia. Hannah quando va a spiegare queste attività, Marx le va a impastare, e confonde Marx i processi di fabbricazione, operazione e di azione. Marx inneggiava all’uso della violenza e Arendt diceva invece che questa non era essenziale. Origine del totalitarismo opera del 1958 !6 Totalitarismi per Hannah sono e vere proprie macchine, mai comparse prima del 900. Totalitarismi nuova forma di male. E individua questa macchina e la analizza e cerca di smontarla pezzo per pezzo. Antisemitismo e un’altra ragione storica come il colonialismo che ha creato in noi europei una certa abitudine al razzismo. Per Hannah i totalitarismi costituiscono degli scenari complessi. Tutte le categorie vengono polverizzate. Da qui la sua proposta: dobbiamo tornare a riscoprire il valore uomo. Ogni nascita è un un nuovo inizio. Noi nel sentire comune, intendiamo totalitarismo come neologismo di Hannah, non è cosi. Non è stata Hannah a coniare negli anni 50 questo termine, ma il termine è di origine italiana ed è un termine antifascista. Totalitario nel lessico antifascista. Poi si è aggiunto -ismo. Questo aggettivo compare in un articolo di Giovanni Amendola del 1923, e scriveva per una rivista che si chiama il Mondo, e usa l’aggettivo totalitario, come sistema totalitario. Vuole denunciare apertamente gli esiti elettorali del fascismo, questo termine grazie ad Amendola. Il sostantivo totalitarismo comparso per la prima volta nel 1925, usato da un giurista, Elio Basso, su un giornale il 2 gennaio del 1925 e alla vigilia del famoso discorso di Mussolini (3 gennaio 1925). Questo termine in Europa inizia ad indicare i regimi a partiti unici. Termine tipicamente 900entesco. Termine antifascista per indicare quei regimi che ledono la libertà nazionale, in contrapposizione con gli stati liberali e democratici. Termine che Hannah non conia ma che assume vari significati. 
 Oggi noi quando parliamo di totalitarismi, lo usiamo come lo usava Hannah per indicare le macchine nazista e stalinista. Per Hannah i totalitarismi non sono mai esistiti prima , per come li ha in mente lei. Le macchine totalitarie non possono essere confuso con l’assolutismo, tirannia o l’oligarchia, e le dittature come quella fascista. Nei regimi : - È assente la mobilitazione delle masse - sono assenti i processi di identificazione tra stato e società. - Controllo dei mezzi di comunicazione, controllo totale dell’economia, controllo totale della repressione poliziesca (due forme: violenza psicologica e corporea) !7 Persona è un soggetto, che possiede precisi tratti caratteristici, ben identificabile, con una personalità riconoscibile. La persona possiede una classe sociale alle spalle. Individuo colui che non si distingue, che fa parte della massa, uno come tanti altri. È un indistinto, soggetto minimo, ce può essere isolato, spersonalizzato, può essere distrutto dal terrore totalitario. Il nazismo per Hannah aveva inventato una propria scienza che distruggevano le personalità in modo scientifico (hanno pensato ai lager, ai campi di sterminio). Questi luoghi avevano come obbiettivo il trasformare la persona togliendo la personalità e umiliarlo, trasformarlo in animale in tempi rapidi. La macchina totalitaria distrugge la personalità della persona. Hannah parla di maschere e dice che l’essere umano ha molte maschere, ma se queste maschere vengono strappate dal volto restiamo nudi e siamo definitivamente esposti. Senza le sue maschere è ridotto a nuda vita, per nuda vita intendiamo l’uomo nella sua naturalità, privato di ogni sua sacralità e ridotto a una condizione animale. Il problema secondo Hannah, senza maschere, l’uomo è bestiame. 
 Per Hannah ci sono tre maschere: 1. Personalità giuridica 
 perdita dei diritti giuridici da cittadino (come la cittadinanza) 2. Personalità individuale
 viene distrutta la singola persona (cioè che è alla base della personalità), distruzione della originalità della persona (siamo unici perché siamo nati) 3. Personalità morale
 viene distrutta la propria dignità Quando l’uomo non ha più queste tre maschere è esposto al terrore. Nei lager viene perduto anche il corpo e per Hannah questo è anomalo. Si vuole annientare la LIBERTÀ. Hannah dice che in realtà il nazismo nel 900 riesce a cambiare la fisionomia del carnefice. Sono uomini o sono bestie? Sono nati cosi o lo sono diventati? Secondo lei sono individui indifferenti (che sono indifferenti sia alla morte che alla vita) , addestrati all’inimicizia, sono uomini che passano dalla normalità alla bestialità. Uomini che vengono addestrati ad amministrare la freddezza all’interno dei lager, abituati ad annientare le persone. !10 Quando esce le origini del totalitarismo viene attaccata dalla sinistra ortodossa (marxisti), la accusano di comparare lo stalinismo al nazismo. Viene accusata da più fronti , sia dalla destra che dalla sinistra, accusata anche dagli storici che la accusano di aver spacciato le origini a un lavoro storico. Gli storici la accusano di aver disegnato una storia filosofica, senza mai essere puntuale e non entrare nei fatti concreti. Criticata anche dagli stessi circoli filosofici, la causano di essere troppo contaminata e sensibile alle scienze sociale e aver dato un tratto sociologico. Comincia a scrivere con uno stile giornalistico. Viene accusata di essere sempre ambigua (ad esempio: ebrea ma studia e usa personaggi cristiani, oppure ebrea ma pensa tedesco, ebrea ama la Germania ma decide di restare negli Stati Uniti) , di essere da entrambe le parti e non prendere una posizione, Hannah filosoficamente è una scrittrice che si porta dentro delle contraddizioni esistenziali. Cosa studiare delle “Origini del Totalitarismo”? - Studiare l’architettura del testo (pag.6) - Differenza tra antisemitismo e antigiudaismo (razzismo storico) - Distinzione tra vittima e carnefice - Polemiche sulle origini (da chi le provengono e perché) - Razzismo biologico (si parla a proposito dell’imperialismo coloniale) Perché il titolo “ Le origini del totalitarismo ” ? Lei vuole rintracciare e risalire alle origini del fenomeno totalitario. Non intende la causa per il quale sono nati. Non intitola infatti le cause del totalitarismo ma vuole comprendere e capire il perché quei fatti sono accaduti. Secondo lei nessuno di noi cede a un’ideologia forte e cedere alla massa, se noi lavoriamo sul perché è accaduto possiamo essere più forti all’ideologia. Secondo lei nessuno è al riparo del pericolo totalitario. Che errore commette Hannah?? Hannah incorre in un errore di valutazione, esclude il Fascismo dalle categoria dei regimi totalitari. Questi esperimenti non si sono mai visti sull’uomo e tutti le altre peculiarità che abbiamo visto nelle lezioni precedenze (unico partito, terrore e soggetta le coscienze) con una ideologia. Spiega che l’essenza del totalitarismo si basa sullo sterminio di massa. !11 Lei dice che il Fascismo non ha ideologia, non praticò ne il terrore ne lo sterminio di massa. Questi elementi fanno si che lei non consideri come regime totalitario. La dittatura fascista, per lei, può essere paragonata a una dittatura fascista, e non risponde di un partito di massa. Il fascismo non distrugge lo Stato ma si identifica con lo Stato. Non distrugge l’esercito e il potere economico e la chiesa, ma impara a convivere con loro (gesto astuto di Mussolini). In realtà il Fascismo non fu un totalitarismo fino al 1938, fino a quell’anno fu una semplice dittatura. Il fascismo è un totalitarismo.
 Anno 1960 Gli uomini del Mossad (servizi segreti israeliani) vanno a prendere in Argentina, Adolf Eichmann. Ex colonnello delle SS, è un personaggio inquietante, perché aveva preso parte alla famosa conferenza di Wannsee. In questa villa si riunirono 15 dei maggiori funzionari del partito nazista. Si ritrovarono per discutere della soluzione finale. 1942 —> i tedeschi stanno vincendo la guerra e controllano la maggior parte dei territori d’Europa, am vogliono e intendono ripulire l’Europa dalla presenza ebraica. E a Wannsee questi uomini discussero delle misure che dovevano essere prese per arrivare a questa purificazione della razza. Tavolo di lavoro di cui ci resta un fascicolo di 15 pagine, con la firma e sottoscritto da Eichmann. Lui era un burocrate nazista e organizzerà l’enorme smistamento degli ebrei verso i campi di sterminio. Passò alla storia anche come contabile della storia del nazismo. Lui infatti doveva contenere questo smistamento dentro i costi e le risorse del Reich. A quel tempo lui si accreditava come esperto di questioni ebraiche e si era molto documentato sulla questione ebraica e della loro cultura. Eichmann dal ritorno dal lavoro trovò i servizi segreti che lo portarono con un volo notturno a Gerusalemme per essere processato. L’evento fu davvero enorme, perché era la prima volta che un gerarca nazista veniva processato in Israele. Israele nasce nel 1948 a guerra finita. La Gran Bretagna controllava la zona della Palestina, e quando nel 1948 scade questo mandato il Regno Unito voleva che questa terrà venisse affidata alle popolazioni che !12 Era un crimine contro l’umanità, per la prima volta sulla scena della criminologia un nuovo crimine. Queste sono le posizioni di Hannah Arendt. Le critiche che lei muove all’azione processuale furono probabilmente equivocate, strumentalizzate, le sue denunce a distanza di anni sono ancora vive. Processo strumentalizzato e pubblicizzato. Quello che lei stava vivendo non era molto lontano da un circo, , questo comizio era messo insieme dal rimo ministro Ben Gurion, ha a preoccupazione di dividere israeliani dal resto del mondo. Per Gurion il processo è una grande occasione, strumentalizzare il processo. Terrorizzare gli ebrei, per dire che fuori da Israele non si vive in modo sicuro. Per Hannah questo è un modo per dividere il mondo da Israele. Motivazione economica, secondo lei Gurion vuole ricordare ai tedeschi la loro colpa, ma con lo scopo di far pagare in maniera liquida (con contanti), voleva chiedere i danni della guerra. Questo colpo di teatro vuole chiedere il risarcimento di guerra, alimentare le casse di Israele, tutti questi umori fanno sic he questo processo sia fallimentare. Però ha parole di stima per i giudici, le sembrò che quei giudici selezionati cercano di comprendere non il terrore e le colpe della Germania, ma comprendono Eichmann. Hannah non amava Israele, rischiava di diventare razzista a sua volta. Lei lamentava che era praticamente impossibile trovare persone oneste. 5 articoli aprono la “Controversia” perché con questo termine si incomincia a discutere la querelle e il dibattito violento tra Hannah Arendt e i maggiori circoli intellettuali ebraici. Questa querelle va a modificare il dibattito pubblico sul processo a Eichmann. La Shoah per la prima volta diventa un dramma pubblico, che appartiene alla scuola e i toni si iniziano a far troppo accesi. A quel tempo Hanno era già sta al grande pubblico e si era accreditata nei circoli accademici, il suo nome circolava ed era famosa in questi circoli americani. Questa sua fama però non la salva dalle critiche e dalle denunce. 1 Le se contesta il fatto di aver discusso della Shoah non in termini filosofici ma in termini giornalistici. La rivista New York non aveva nulla a che fare con il sionismo. !15 New York aveva una larga diffusione e le faceva sperare che le sue tesi potessero toccare molti e che tutti indistintamente potessero intervenire in quel dibattito. Perché lei voleva parlarne in pubblico? Per lei si trattava di un crimine nuovo, di un’azione criminale mai verificata rima, era stata condotta si contro il crimine ebreo, ma contro l’intera umanità. Il New York aveva la caratteristica di ospitare satira (con le vignette), e quindi non le fu mai perdonato e di aver passato il confine del buon gusto. 2 Altre critiche sul piano storico. Però qui rispetto alle origini le si contestava di essere approssimativa, mentre qui le si contesta di aver monopolizzato quei dati, di aver fatto una ricostruzione non accurata. Le si muove un’accusa molto forte, quella di essere stata comprensiva nei confronti di Eichmann. E quindi la si accusa di aver cosparso la “Banalità del male” di essere stata maligna. Non le si contesta quindi solo di non essere una brava storica ma di essere in mala fede con la storia e verso la Shoah 3 Un’accusa pesante verso di lei era quella di non amare il popolo ebreo. Questa accusa diventa tanto più dolorosa per Hannah perché la muove verso di lei uno dei suoi migliori amici, Sholem. Era un filosofo e teologo e mistico dell’ebraismo. Era legato a Hannah da un’amicizia fraterna, ma il rapporto si andò a inclinare. Shollem in una famosa lettera le scrive che lei non ama il popolo ebreo. Lei, risponde, che lei non ama gli ebrei e nessun popolo, ma lei ama i suoi amici nell’individualità e nell’unicità. Riconoscere pubblicamente questo non amore le costerà caro nei circoli americani. 4 Lei aveva sostenuto che i cui della comunità ebraiche avevano collaborato con le autorità naziste, e secondo lei queste atrocità sono state permesse dai capi ebrei. Fu troppo esplicita e andò a colpire Leo Bach, era un leader del popolo ebraico, questa personalità era legata al lager, lui divenne membro onorario del consiglio degli anziani del campo di concentramento. !16 Per Kant l’uomo ha una predisposto al bene e ha una propensione al male. Per quanto riguarda al male Kant gira intorno alla volontà, il male lo scegliamo noi liberamente. Kant da illuminista il male non lo sa spiegare, perché l’uomo è libero ma non sa spiegare la libertà. Il male è inestirpabile e il solo Dio può liberare il male dall’uomo. Secondo Kant quando l’uomo arriva a fare male ha messo se stesso davanti al fare il bene dell’uomo. Le declinazioni dell’imperativo categorico sono due: - la prima: TU DEVI
 devi agire di modo che l’umanità non sia mai un mezzo ne strumentalizzata per i tuoi fini personali.
 Kant introduce una seconda formulazione, agisci soltanto secondo quella massima che vuoi diventi una legge universale. - Seconda: LA NOSTRA AZIONE DEVE ESSERE UN BENEFICIO PER L’UMANITA’
 Eichmann nella sua linea che segue nel processo è kantiana. Lui da tedesco, tenta di difendersi con questa frase: io ho obbedito. Ad un certo punto comincia a snocciolare le tesi della ragion ora di Kant. Durante l’istruttoria si avvale del TU DEVI, e la cosa sorprendente che cita in maniera chiara quel testo e quel concetto. Lui dice di essere stato un uomo che obbediva agli ordini dei superiori e alle leggi della Germania. Lui aggiunge: io ho obbedito alle leggi della Germania. Hannah Arendt inizia fare studi sulle tesi di Kant. Arendt non vuole arrendersi alla tesi di Kant (che al male non si possa trovare una soluzione), non vuole pensare che l’uomo sia sempre in balia del male. Forse il male è vero duro da sconfiggere ma può essere estirpato dall’uomo. Lei dice che ognuno di noi di fronte a male può sempre scegliere e farlo o no. Come scegliere di non fare male? Pensando a se stessi, senza entrare nella massa e diventando giudici di se stessi. Lei is inserisce in un dibattito molto spinoso, va a istruire le teologie, lei voleva comprendere il male, care e cause, arrivare alle radici. Torna in balia di Agostino perché lui dice che solo Dio è il bene e ci può salvare. !17 Dopo la guerra lui si rese latitante, e in realtà, lui fu imprigionato ma non identificato. Riuscì qui a fuggire. Trascorre del tempo in Italia, dove cambiò identità, sotto il nome di “Riccardo Clement”, per poi andare in Argentina. Quando fu scovato dalle guardie israeliane era un normale immigrato. Nel suo esilio fu molto imprudente, commise errori, come pubblicare un messaggio di cordoglio sotto il suo vero nome. 11 aprile 1961 Inizia il processo ad Eichmann e Hannah si reca a Gerusalemme e partecipa a 120 sedute come corrispondente del New Yorker. Qui pubblica 5 articoli. Esecuzione Eichmann nel 1962. Articoli pubblicati in forma più ampia nel maggio del 1963, la Banalità del Male. Versione italiana pubblicata da Feltrinelli. Vuole partecipare al processo perché il suo scopo è quello di comprendere il male. Lei più volte sottolineerà che comprendere non significava perdonare. Film “HANNAH ARENDT” di Margarethe Von Trotta Nel film Hannah Arendt la regista sottolinea la controversia (termine con cui si indica il periodo storico dal 1961 al 1964). Il film è biografico. Ci da un ritratto di Hannah molto bello, perché Von Trotta ama i ritratti femminili. Le sue scelte sono sempre atipiche, racconta femminili molto irritanti e delle eroine rivoluzionarie. Film ambientato dal 1961 al 1964, anno di inizio del processo Eichmann fino al culmine del successo della Banalità. Von Trotta vuole raccontare Hannah come una persona concreta. Questo film ha richiesto uno sforzo enorme, per la preparazione, richiesto pareri, testimonianze dei suoi alunni e delle persone che l’hanno conosciuta. Scopo della regista usando colori scuri era quello di far capire la serietà dei contenuti trattati. Vuole sottolineare anche i tempi bui dell’olocausto. All’inizio della vicenda Hannah è raccontata come una qualunque immigrata, in maniera semplice. Intellettuale tedesca. Tecnica dello straniamento => ideata dal drammaturgo Bertol Brecht. Spettatore non resta coinvolto emotivamente, ma sempre distante dei fatti che vengono descritti. Distacco emotivo dello e nello spettatore. !20 Nati per Incominciare Hannah amava definire la nascita la lieta novella dell’avvento. Il natality aretino va a minare millenni di filosofia, quella tradizione che è stata augurata da Anassimandro fino ad arrivare ad Eidegger. La rinnovazione del venire al mondo ha un aspetto molto antico, perché prima ancora della filosofia a guardare male questa teoria è stata la mitologia. Filosofia è nata intorno al 7o secolo e aveva il compito di uscire dall’ispirazione della mitologia. Ad esempio: se piove significa che gli dei sono tristi. In realtà la mitologia contribuisce a creare il clima di sospetto sulla nascita con le sue narrazioni. Questa ostilità e sospetto che arriva dalla mitologia si diffonde poi nella filosofia, che quando nasce reagisce alla mitologia. Spiegare l’universo usado la ragione. Da cosa deriva questa diffidenza della mitologia alla nascita? Arriva dall’uranismo culturale. Urano personificava il cielo e fu il primo dio a uscire dal caos e comincia a mettere ordine nell’universo e creare il cosmos. La mitologia ci racconta che Urano temendo che i pori figli potessero sottrargli il potere dell’universo, lui nascondeva i propri figli appena nati sottoterra e li teneva imprigionati nel ventre della terra. Anche Cronos (uno dei suoi figli) che si salva in realtà a sua volta quando sposerà Rea, temendo anche lui, li divorava appena nati. Nascita come lutto di potere => nuovo nato sottrae il potere e rubare ciò che è nostro . Perché la filosofia che nasce in opposizione alla mitologia cade nelle sue stesse diffidenze? Secondo Hannah ciò è accaduto non solo perché ha ereditato l’uranismo culturale, ma perché il processo di desensibilizzazione ha fatto si che il filosofo sospettasse di quello che appare in carne ed ossa. Filosofo antico greco pensano che dall’altra parte ci sia un mondo vero e non un mondo dove i bambini nascono e muoiono sia quasi fittizio, alterato dalla nostra sensibilità. Nasce la Parola E’, e quindi l’essere per Arendt pensa sia il vero fondamento del vero apparire. La metafisica è la parte della filosofia che va oltre le cose materiali. Secondo i greci questo è il sapere più alto, esperienza sensibile non si può conoscere secondo i sensi. Si convincono che i sensi ci ingannano e che noi viviamo in una sorta di sogno (mito della caverna di Urano). !23 Greco non si fida del proprio corpo. Quello che vede e tocca non è la realtà, perché solo nel momento in cui il suo copro si disferà tornerà libero e avrà accesso a un mondo che da vivi è impossibile accedervi. 1. Greci sospettano della nascita con Uranismo culturale e Cronos. 2. Questo uranismo passa alla filosofia e fa un passo in avanti con la metafisica (greco rifiuta il proprio corpo). Primo passaggio alla metafisica è quello di Anassimandro, secondo passaggio è l’essere di Parmeide. ANASSIMANDRO “Donde viene agli esseri la nascita, la avviene anche la loro dissoluzione secondo necessità.” Più antico testo filosofico che oggi si conosca. Ad oggi possiamo considerarlo fondante nella filosofia e ci deve interessare perché d cui si evince perché la filosofia ha rivolto una scarsa attenzione al natale, e non ha mai usato la nascita per comprendere l’uomo. Testo che ci aiuta a comprendere il natale. Non è mai stato usato l’uomo per dire chi è l’uomo. Simplicio era un filosofo greco di origine bizantine e che visse ad Atene. Studioso di Aristotele. E a proposito del frammento sopra citato dichiara di averlo appreso da un allievo di Aristotele. VI secolo a.C , Simplicio trova questo frammento dai libri di Teofrasto, allievo di Aristotele. Anassimandro era un filosofo dai forti interessi naturalisti, che si dedica allo studio della natura. Amico e discepolo di Talete (primo filosofo che fonda la scuola di filosofia) e fu colui che per primo usò la parola Archè. Principio di Archè non è uno dei 4 elementi ma è l’Apeiron. Miscela caotica, indeterminata, indistinta. Questo frammento è il primo tentativo razionale di comprenderei tale e di ciò che ci circonda. Colui che si stacca dall’apeiron va incontro a un destino di morte. Si ha da qui una colpa originaria che non specifica. Anassimandro ci descrive l’apeiron come miscela indistinta ma perfetta, perché contiene tutto. Per i greci nella filosofia l’esistenza stessa è una condanna, non è un inno alla vita. Solo la morte ci solleverà da questa colpa. !24 - Funzione predicativa/informativa => ci informa del soggetto che stiamo parlando - Funzione ordinativa => serve per fare ordine nella realtà Aristotele filosofo del V secolo a.C e Kant filosofo illuminista del 700. Per il primo le categorie riferiscono a eventi concreti e modi di essere ella realtà, per il secondo funzionano in una maniera diversa. Le categorie in filosofia hanno come scopo quello di aiutare a comprendere la realtà fino ad arrivare a esprimere giudizi di valore. Nei fatti le categorie assolvono a precise funzioni: - funzione PREDICATIVA (predicano del soggetto di cui stiamo parlando), detta anche funzione informativa - funzione ORDINATIVA (mettono in condizione il soggetto che pensa di ordinare la realtà e in questo senso assume una funzione ordinativa) Aristotele primo filosofo che introduce il termine categoria nel lessico filosofico, parola che deriva dal greco “categoreo” che significa io mostro, io accuso, io denuncio. Per Aristotele le categorie sono cose concrete, enti concreti. Per lui: “CATEGORIE SONO MODI DI ESSERE DELLA REALTÀ”. Con questa affermazione Aristotele ci suggerisce come concepiva la realtà. Pe lui realtà aveva molteplici aspetti, era complicata. Lui era in contrasto con Parmenide ed era il filosofo per eccellenza perché aveva fondato la metafisica. Fu il primo disloco greco che si misurò con una teoria dell’essere. Per lui la realtà è statica/immobile. Parmenide dice che l’essere è: - INGENERATO => altrimenti nasce dal nulla - IMPERITURO => senza morte - ESSERE É UNO Secondo Aristotele il mondo è vario perché comprende non solo umani, ma animali, oggetti, le cose, gli odori, sapori, suoni, colori. Lui per dire la realtà introduce le categorie, però secondo lui queste hanno bisogno di un giudizio per essere adoperate. La svaria molteplicità degli enti vengono raggruppate a delle classi. 10 categorie: 1. SOSTANZA => quando si parla e di ciò che si parla deve essere sostanziale. Sostanza è la categoria da cui nascono tutte le altre categorie. !27 2. QUALITÁ 3. QUANTITÁ 4. RELAZIONE 5. SITUAZIONE 6. LUOGO 7. TEMPO 8. STATO 9. AZIONE => con Aristotele l’azione diventa fondamentale (in atto o subita) Lo scopo della filosofia andare scoprire ciò che sta sotto, quale è il più importante modo i cui possiamo dire la realtà. Secondo lui l’uomo è colui che usa la ragione, colui che usa l’intelligenza. Non bastare che aspetto ha, perché in quel caso si va a descrivere la persona e basta esteticamente, ma non serve a trovare la risposta alla domanda precisa di cos’è l’uomo. Cose da ricordare: - COSA É UNA CATEGORIA? => modo in cui si comprende la realtà Immanuel Kant Grande della filosofia, tedesco. Lo collochiamo nel 700 ed è il massimo esponente dell’illuminismo tedesco. Formazione scientifica, fisico e filosofo. Studiò la filosofia secondo schemi e modelli matematici, diede il via alla stagione critica della filosofia. Kant pensatore rivoluzionario, usa un metodo scientifico. CRITICISMO L’uomo essere razionale, però la ragione umana deve essere sottoposta alla critica. La ragione deve sempre rispondere di sè perché ha dei limiti. Massimo esponente dell’illuminismo tedesco, quando si parla di criticismo kantiano si fa riferimento a 3 opere: 1. 1781 => prima edizione della CRITICA DELLA RAGION PURA 
 Ragione deve essere autocritica e capire fino. Che punto può spingersi alle conoscenze universali. 2. 1788 => pubblicherà la CRITICA DELLA RAGION PRATICA 3. 1790 => CRITICA DEL GIUDIZIO !28 Pe lui la ragione deve essere correttamente utilizzata e deve essere consapevole dei suoi limiti e ci sono delle domande a cui lui non può rispondere, ma la ragione può spingersi solo fino ad un certo punto. La ragione umana non può comprendere Dio. La ragione deve continuamente analizzare se stessa e deve individuare quasi sono i suoi limiti. Fino a dove può spingersi l’essere umano? Kant dice che per conoscere la ragione deve compiere due mosse: 1. Affidarsi a dei giudizi
 Capacità di giudizio è fondamentale come per altri filosofi come Aristotele e Hannah Arendt.
 Infatti alla domanda chi è l’uomo lui risponderà è giudice i se stesso. 2. Fare uso delle categorie. 
 Perché solo l’uso delle categorie secondo lui permette di arrivare e conquistare la conoscenza universale. Precisa funzione delle categorie: unificare il molteplice. Essere umano deve affidarsi ai sensi per conoscere. Solo i sensi percepiscono le cose e i FENOMENI. Sono i sensi che colgono i fenomeni, gli enti che ci appaiono. (FENOMENO => deriva dal greco che significa mostrarsi o apparire.) La prima cosa che si attiva nell’esser umano per percepire la realtà sono i sensi. La ragione deve pensare agli oggetti che vengono percepiti e deve riconoscerli. A questo punto interviene l’INTELLETTO. INTELLETTO consente di andare oltre la semplice perfezione, aiuta a fare un passo in avanti della conoscenza e superare la semplice sensazione sensoriale. Funzione è quella di spingersi oltre la percezione, ma ha bisogno delle CATEGORIE. Kant individua 12 categorie. Queste categorie vengono adoperate da un’altra struttura interna: IO PENSO. Le categorie non sono modi di essere della realtà, ma sono modi di funzionamento del nostro intelletto. Le categorie sono il modo in cui l’IO PENSO conosce la realtà. Secondo Kant importanza delle categorie sta nel fatto che è l’ IO PENSO che impone alla realtà. Per Aristotele c’è la realtà da una parte e l’uomo dall’altra . Per Kant la realtà è condizionata dall’IO PENSO e la giudica. Impone le sue categorie alla realtà, ma è il soggetto che pensa alla realtà. Kant rovescia quello a cui era arrivato Aristotele. Prima da una parte c’era la realtà e dall’altra l’uomo. !29 VITA ACTIVA - La Condizione Umana Il titolo principale sarebbe la condizione umana. Hannah però ha voluto che si chiamasse Vita Activa - La condizione Umana. Ma il suo editore non lo fede perché diceva che avrebbe accattivato poco. L’editore italiano invece, sarà editata come Hannah voleva. Vita Activa => in realtà è un titolo colto filosoficamente. Rinvia a un problema filosofico antico: arriva a dire che l’agire umano si compone di due sfere: 1. Vita activa => uomo agisce per lavorare, creare ed operare. 2. Vita contemplativa Nella vita activa uomo si prende cura della vita terrena operando e producendo oggetti, cerca di rendere gli oggetti durevoli. Alla durevolezza Hannah dedica delle pagine, dicendo che uomo si circonda di oggetti trovando una condizione di vincere la mortalità. Tra il fare e il pensare gli antichi greci preferiscano il pensiero, perché contemplando l’uomo viene messo in condizioni di battere la mortalità. Secondo Hannah agire pratico aveva una connotazione positiva, solo in un secondo momento l’equilibrio salta. Storicamente si posiziona in piena guerra fredda. È un’opera di stampo filosofico, ma è un saggio di antropologia filosofica. Scritta nel 1958. Non è prima opera statunitense. Saggio di analisi politica, ma per noi è un saggio di antropologia filosofica. Ha come movente di studio la ricerca della risposta alla domanda: che cosa è l’uomo? Questo titolo verrà messo nelle edizioni europee e in particolare modo italiana, nell’edizione statunitense non sarà usato. Espressione latina che si rifa all’originale greco, vita attiva è una dimensione dell’agire umano. Particolare forma di agire che è volta a comprendere l’agire dell’essere umano che agisce per salvaguardare la portar vita. Caratteristica principale è quella di essere una forma politica. Hannah Arendt investe teoricamente sul concetto di natalità, infatti questa non era mai stata una categoria classica. Mai stata pensata come categoria dai greci. !32 I greci non avevano mai fatto ricorso alla nascita per comprender l’uomo, semmai avevano cercato di comprendere l’uomo attraverso la morte. Categoria usata per la prima volta da Aristotele => kategoreo. In greco significa io indico, io accuso. In un senso molto generale le categorie sono il punto di vista da cui giudicare la realtà. La definizione di Aristotele : categorie sono attribuzione di un predicato a un soggetto. Le classi supreme con cui poter ordinare la realtà. Le categorie predicano sempre, ci danno informazioni. VITA ACTIVA Capolavoro di Hannah Arendt che mette a segno nel 1958. Saggio di teoria politica. Hannah non amava definirsi filosofa, ma teorica politica. Vita Activa può essere l’opera per eccellenza di teoria politica di Hannah Arendt. Opera strettamente filosofica, di antropologia filosofica. Opera anche anti-marxista. Le tre dimensioni Vita Activa corrispondono a labour, work, action . La vita si svolge nel tentativo di attrezzare il mondo, gli uomini si impegnano attraverso le loro opere e lavori per costruire il mondo in cui tutti vivono. Gli uomini fabbricano e operano ma soprattuto gli uomini cercano di trasformare la terra. L’uomo modificando la terra crea un mondo artificiale, un mondo che per Hannah è giusto, perché deve essere adatto per l’uomo. I lavoro per Hannah è quell’attività con cui l’uomo trova la sopravvivenza Se sono ripiegato su me stesso, preoccupato di mettere al sicuro solo la mia esistenza mi comporto ancora come un animale. Con il lavoro essere umano assicura sopravvivenza e fa si che la sua esistenza si protragga nel tempo. Però per Hannah, l’uomo quando lavora non è ancora uomo, il lavoro per lei ci precipita in una condizione di animalità. Secondo Hannah il WORK culmina con la realizzazione di oggetti, del prodotto finito delle mani e degli oggetti fabbricati. !33 I manufatti sono necessari perché attraverso questi noi attrezziamo immondo in cui viviamo. Fa una riflessione, mentre i beni prodotti attraverso il lavoro hanno la caratteristica che si consumano, i manufatti sono prodotti che sono destinati all’uso. L’opera secondo Hannah ha un’importanza fondamentale => dall’opera delle mani dei lavoratori nasce la civiltà. Quella che chiamiamo civiltà è il finale dei lavori manuali. Differenza che si gioca tra Labour e Work è che solo operare granatiere al lavoro una quota minima di libertà. METAFORA DI INFANZIA La scelta fatta di Hannah di lavorare sulla metafora della nascita è una scelta incontrotendenza in filosofia perché la filovia ha sempre rimossa alla somma il desiderio di infanzia. Ha sempre escluso il bambino dalla sua riflessione. Soffermarci sugli esiti etimologici. • Infanzia. È un termine che arriva dall’antico e giunge dal verbo arcaico che significa dire, parlare, profetare. Infanzia potrebbe sembrare un termine positivo. Deriva anche da infans che fa riferimento all’incapacità del bambino di controllare il linguaggio. Il termine infanzia va colta quel periodo che non si è ancora in grado di parlare bene. età in cui non si sa ancora parlare bene. • Bambino. Il termine deriva dal greco bambino, che in greco significa balbettare. • Fanciullo. Termine dispregiativo. Il fanciullo identificato come un soggetto che vive in una condizione servile —> colui che è sottomesso per natura. I filosofi spesso hanno fatto ricorso all’immagine del bambino, anche per risolvere problemi problematici. Sempre descritti come dei bambini imperfetti, soggetti a cui manca qualcosa. Aristotele fa riferimento a dei bambini e li descrive come ADULTI IN POTENZA. La figura del bambino ricorre quando deve parlare della figura anziana. E la figura dell’anziano lo descrive come DUE VOLTE BAMBINO. Rousseau tiene a battesimo la pedagogia. È un bambino ancora idealizzato, è un modello ideale e teorico. Nietzsche bambino che ha una sua fortezza. Il bambino alla somma è un bambino simile al bambino aristotelico. !34 Vita forze è un espressione che troviamo nel prologo (pagine introduttive) di Vita Activa. Froze-life o test tube sono due termini che troviamo all’interno del prologo. Hannah parla di test tube —> miscelare il plasma di uomini superiori all’interno di elaborare. Usare lo sperma di uomini intelligenti del presente con il tentativo di costruire un uomo futuro con capacità superiori. In Vita Activa la promessa e il potere sono due dispositivi di controllo dell’azione umana ,necessari perché secondo lei l’azione presenta due caratteristiche: - Imprevedibilità - Irreversibilità La promessa è un genuino atto politico, che va a rimediare all’imprevedibilità dell’essere umano e comporta un atto di responsabilità. Rimedio verso la caotica incertezza del futuro. Per lei Hannah mantenere la parola data è un atto linguistico. Promessa composta da parole intrecciate. Atto morale forte, che viene reso dal Ata voce un segno della nostra volontà. Atto con cui esibiamo la nostra volontà davanti a qualcuno, pubblico perché: nessuno può sentirsi negato dalla promessa fatta da se stessi. Se non siamo capaci di fare una promessa guardando in faccia l’altro non ha valore. Serve a fondare le relazioni umane. La promessa è un impulso e un’azione che spetta all’uomo e ci distingue dagli animali, perché l’animale non promette mai. Si scontra nel suo libro con Nietzche, che precede storicamente Hannah Arendt, lui dice che: l’animale non è capace di promettere, invece l’uomo si. Però lei ribatte dicendo che nella promessa di Nietzche lui ribatte su una promessa con una volontà individuale. Le sembra che la sua promessa venga condotta ad isolamento. Lui dice che bisogna stare attenti a promettere tanto a molte persone, perché il rischio è quello di diventare dei cani. A suo parere la promessa rende prevedibile e facile da calcolare. Hannah Arendt è diffidente nei confronti della teoria della promessa di Nietzche, l’individualismo di Nietzche ha un senso di potenza e che porta l’uomo fuori dalla pluralità. Per lei invece la promessa non è semplicemente un potere individuale, altrimenti si rischia di rimanere soli. Un’altra caratteristica dell’agire è l’irreversibilità. Quando inneschiamo qualcosa non possiamo sapere gli esiti del nostro agire e non possiamo tornare indietro. Secondo Hannah Arendt fondamentale è il perdono. Anche il perdono è necessario. Perché altrimenti qualora dovessimo sbagliare si rimane per tutta la vita nel proprio errore. !39 Il perdono è un rimedio. La vendetta invece è un agire incatenato alle conseguenze di un errore originale. Perdono unico rimedio possibile all’infelicità derivante da qualcosa che abbiamo fatto contro qualcuno, il primo a comprendere il valore del perdono è stato Gesù. Gesù impone il perdono. Dio comanda di perdonare e lui perdona in quanto uomo. Poi un altro aspetto è la differenza tra colpevole e colpa. Si perdona il colpevole, ma il danno, la colpa, rimane. Il male non si può cancellare. Si può perdonare ‘uomo o la donna colpevole. Colpa imperdonabile e peccato. Il peccato ➝ significa che noi agiamo, che siamo vivi. Noi pecchiamo perché costruiamo relazioni. Se non fossimo capaci di agire non potremmo peccare e può rivelarsi un errore e uno sbaglio. Conserva una sua razionalità. Colpa imperdonabile ➝ è il male che oltraggia, che umilia l’altro e lo scandalizza. Il male che scandalizza anche bambini è imperdonabile, è un male che manca di razionalità. Non possiamo perdonarlo, è incomprensibile. Il male incomprensibile non ha punizione, neppure la pena potrebbe mai interromperlo. !40
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